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La giovane festeggiata… e il ‘regalo speciale’ da uno sconosciuto.

By 21 Dicembre 2020Dicembre 28th, 2020No Comments

All’uscita dal mio turno di lavoro all’università decisi di far tappa in quel bar, molto frequentato in orari tardo serali ma siccome era pomeriggio non c’era molta gente se non una tavolata di ragazzi e ragazze giovani che ridevano e scherzavano come non mai, d’altronde a quell’età i pomeriggi si passano in quel modo.

Andai a salutare il proprietario, mio conoscente da diversi anni, dopo di che mi feci sistemare proprio lì, di fronte al loro tavolo. La mia figura era d’altronde decisamente semplice da notare essendo alto 1,96m e nonostante la mia fisicità decisamente magra il mio corpo si muoveva con decisione e senza alcuna difficoltà in mezzo alla selva di sedie e tavolini ravvicinati, grazie all’equilibrio acquisito in oltre dieci anni di piscina e prima ancora nell’esperienza di arti marziali.

Dopo un po’ mi fu chiaro che erano lì per festeggiare un compleanno di 21 anni, cosa chiara dai grandi palloncini con quelle cifre che comparvero alle spalle del tavolo e la festeggiata era una graziosa fanciulla dai lunghi capelli biondi mossi, un fisico gracile ma allo stesso tempo ben proporzionato nelle sue armoniche e giovani forme.

Durante più momenti da quando mi ero accomodato i nostri sguardi ebbero più volte l’occasione di incrociarsi, d’altronde ero seduto in prospettiva proprio di fronte a lei, e ogni volta potevo scorgere un leggero rossore comparire sul delicato rosa del sue guance e comparire un sorriso appena accennato, ma sulle prime mi dissi che forse era semplicemente dovuto ad una parola o una battutina dal classico doppio senso tipico della napoletaneità che ben conoscevo essendo io partenopeo di nascita e sempre vissuto nei dintorni della provincia stessa.

All’ennesimo incrocio di sguardi, stavolta un po’ più lungo dei precedenti e con una luce speciale nei suoi occhi che non lasciava dubbi sull’apprezzamento di colui che era oggetto del suo giovane sguardo, decisi di fare la mia mossa.

Richiamai il cameriere con un cenno della mano e gli dissi di portare al tavolo dei giovani in festa un bigliettino da me prontamente scritto, di dire alla festeggiata che la prossima sua consumazione l’avrei offerta io con i migliori auguri per l’occasione che tutti loro stavano festeggiando.

Il cameriere fece come detto e consegnò il biglietto alla giovane fanciulla, indicando con un lieve gesto della mano che il mittente ero io e stavolta il rossore sulle guance della giovane si fece più ardito, seguito da un sorriso ancora più marcato e un leggerissimo accenno di assenso da parte sua.

Quando ebbe letto il mio messaggio arrossì di nuovo e lo mostrò a quella che molto probabilmente doveva essere la sua amica del cuore o comunque una di quelle speciali con cui si condividono anche i segreti più intimi; entrambe ridacchiarono leggermente e mi rivolsero lo sguardo ma solo la fanciulla diretta interessata annuì più decisa in apprezzamento rivolgendomi un nuovo sguardo duraturo e profondo apprezzando nuovamente di essere oggetto delle attenzioni di un trentenne come me.

Quasi un’ora dopo, i nostri contatti di sguardi avevano continuato a presentarsi e via via i suoi sorrisi sembravano farsi sempre più invitanti, oltre al fatto che i suoi occhi indugiavano non più solo sui miei ma anche sul resto del corpo visibile dietro la sagoma del tavolino in legno al quale ero seduto.

Non potevo più reggere quella situazione e richiamai nuovamente il cameriere, consegnandogli un nuovo messaggio che decisamente avrebbe lasciato pochi dubbi sul mio intento verso la giovane e affascinante festeggiata ‘se ti piace ciò che vedi… potrei rendere il tuo compleanno più speciale. Ti aspetto.”

In quel bar, oltre allo spazio del bancone vi era solo un triplo bagno, per cui quel dentro non lasciava molto spazio all’immaginazione… fatto sta che mi alzai e mentre il cameriere le recapitava il mio messaggio le rivolsi un sorriso tra i più maliziosi che ricordi di aver mai fatto e lentamente mi avviai verso la toilette degli uomini. In cuor mio sapevo che probabilmente quel mio messaggio sarebbe staro semplicemente oggetto di scherzi e battute di tutta la tavolata, già immaginavo che al mio ritorno tutti si sarebbero girati verso di me ridendomi dietro e dicendomene di tutti i colori anche nei modi meno rispettosi.

Stetti lì un paio di minuti quando in lontananza un rumore di tacchi catturò la mia attenzione ‘Che fosse lei davvero?’ pensai tra me e me mentre il suono si avvicinava verso la porta che dava sullo spazio antistante i due diversi bagni e infine l’aprì. A quel punto non avevo niente da perdere per cui aprì anche io la porta e con mia piacevole sorpresa di fronte a me trovai la fanciulla con il mio biglietto stretto saldamente nella sua mano destra mentre mi fissava col suo sguardo da giovane cerbiatta stavolta contornato da un’eccitazione che raramente avevo visto nelle donne precedenti con cui avevo avuto esperienze.

Fu un attimo che lei mi mise una mano sul petto e mi spinse dentro mentre con la mano libera richiudeva e bloccava con la sicura la porta del bagno, le nostre labbra si unirono e le nostre lingue iniziarono a vorticare ferocemente in preda ad una passione senza nessun freno inibitorio, la sua raggiungendo i punti più profondi della mia bocca mentre i denti strusciavano delicatamente contro il mio labbro inferiore mordicchiandolo e mostrandomi quanto desiderosa era di me.

La sua mano, bloccata la porta non perse tempo, raggiungendo il cavallo dei miei pantaloni, premendo e strusciando con decisione contro di esso, sentendo il mio membro prontamente farsi vivo e crescere in tutto il tuo il suo turgore sotto il suo sapiente tocco di ragazza giovane ma sicuramente esperta sessualmente. Nel frattempo le mie mani scivolarono lungo il suo vestito stretto a tubino nero, tipico degli aperitivi o occasioni simili tra le ragazze di quell’età, e le aggredirono appassionatamente le natiche con una strizzata di apprezzamento che le strappò un profondo mugolio di piacere.

La miccia era stata accesa e non tardò ad accendere in lei la voglia di tutto quello che aveva fantasticato osservandomi nei minuti precedenti, si sottrasse dal bacio, col respiro dolcemente affannoso mentre mi regalava uno sguardo colmo di lussuria e passione mi disse “Non ho molto tempo, mi aspettano di là… voglio assaggiarti e dopo voglio che tu mi faccia tua senza ulteriori indugi!”; si inginocchiò di fronte a me e lo tirò fuori osservandolo con occhi ammirati solo per un attimo prima di afferrarlo con decisione alla base con la sua mano destra mentre con lingua e le sue labbra carnose iniziò a dare enorme piacere alla punta, leccandola e suggendola come in preda una voglia instancabile e senza limiti, come solo una giovane amante in preda agli ormoni può avere.

Il passo successivo giunse in fretta e la sua testa iniziò a percorrere l’intera lunghezza del mio ormai completamente eretto membro, assaggiandolo completamente fino a quasi toccare il mio ventre con la punta del suo naso e strappando alle mie labbra ansimi e profondi gemiti di piacere che a stento riuscivo a trattenere per evitare di attirare troppo l’attenzione della clientela che solo a pochi metri da noi sentivo amabilmente e inconsapevolmente conversare col gestore del bar.

Le mie mani le afferrarono i capelli con decisione e iniziarono a guidarle la testa avanti a indietro spingendo la mia virilità ancora più profondamente dentro la sua bocca e con mia sorpresa soddisfazione trovandola disponibile ed esperta nell’accettarlo anche in quella nuova modalità

mentre la sua mano lasciò la base libera e si mosse in basso aiutando l’altra ad abbassare le mutandine che indossava nere anch’esse in coordinato col tubino che tanto bene fasciava la sua giovane e sensuale sagoma.

Afferrò le mie grandi mani dalle lunghe dita e le strattonò via dai suoi capelli con decisione, tirandosi indietro e leccandosi le labbra con notevole apprezzamento mentre si alzava e si chinò avanti appoggiando gli avambracci sul lavandino, rivolgendosi a me attraverso il riflesso dello specchio sulla parete “Ti prego… fammi tua, in fretta!” ripetè ancora una volta mentre dalla sua borsa frettolosamente recuperò un preservativo e me lo offrì. Io prontamente lo afferrai e lo indossai correttamente prima di posizionarmi dietro di lei e spingermi dentro con un solo deciso affondo, senza indugi, proprio come da lei richiesto in precedenza, contemporaneamente una mia mano le coprì la bocca soffocando il lungo e acuto mugolio che ne fuoriuscì, mentre i miei fianchi iniziarono la loro folle corsa urtando contro le sue natiche in maniera secca e rumorosa mentre io ansimavo e gemevo in estasi da quella situazione tanto inattesa quanto eccitante e coinvolgente.

La lingua di lei vorticava intanto leccando il palmo della mia mano e invitandomi e offrirle le mie dita, difatti pochi istanti dopo era intenta a succhiarne e leccarne te mentre gemeva e mugolava soffocando il piacere che le stavo regalando in quel giorno di compleanno speciale come pochi altri e che sicuramente non avrebbe dimenticato per lungo tempo.

Passarono pochi minuti che venimmo entrambi quasi allo unisono e io mi inarcai in avanti a soffocare i miei gemiti di apprezzamento nella selva dei suoi capelli biondi mentre restavo per un attimo ancora dentro la sua calda, oscenamente umida, grondante ed avvolgente tana di intimità.

Appena mi ritrassi liberando la sua bocca dall’ingombro delle mie lunghe dita affusolate lei si voltò e inginocchiandosi nuovamente tirò via il preservativo ed ingoiando il mio membro ancora una volta, assaggiandolo nuovamente con la sua lingua calda e sapiente per ripulirlo prima di rialzarsi e baciarmi con un ultimo sussulto di irrefrenabile passione.

Fatto ciò si sistemò le mutadine e si avvicinò al mio orecchio sussurandomi languidamente “Grazie per il regalo speciale, peccato che domani io debba tornare nella mia città, mi sarebbe piaciuto ripetere l’esperienza.” detto questo mi diede un morsetto dolce sul lobo dell’orecchio e si lasciò scappare una risatina maliziosa prima di lasciarmi lì nel bagno a risistemarmi e ascoltare il rumore dei suoi tacchi allontanarsi.

Quando uscii il loro tavolo era vuoto, e lei era scomparsa di colpo così come era apparsa, per regalarmi uno dei pomeriggi più belli che io abbia mai vissuto e che non dimenticherò mai.

Per commennti, suggerimenti e chi più ne ha più ne metta, oltre alla sezione del sito ovviamente, lascio ancora una volta la mia mail madip@hotmail.it sperando di ricevere vostre opinioni e perché no anche spunti per futuri racconti da pubblicare e condividere qui con tutti voi.

Un saluto dal vostro Madip.

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