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La mia esperienza di traditore tradito

By 29 Settembre 2021One Comment

La mia esperienza di traditore tradito, parte 1

Racconto impostato da un “amico” e da me completato. E’ un racconto lungo per cui sarà diviso in più parti

Tutto è iniziato da poco tempo e forse sta proseguendo, spero di no.
Ho pensato a lungo prima di pubblicare la mia vicenda, ma poi mi son detto: se tanti scrivono la loro storia perché non dovrei pubblicare la mia con la giusta attenzione. La mia esperienza, seppur raccontata e “trattata” potrebbe servire ad altri che si trovassero nella stessa situazione.
Non che debbano ripetere la mia esperienza, ma che abbiano un riferimento magari per anticipare certe situazioni poco piacevoli .
E’ un racconto lungo perché ricalca da vicino quasi giornalmente un periodo di circa tre settimane e un periodo più lontano. Può sembrare ricco di dettagli fino all’essere morboso , ma mettetevi nei panni di chi ha vissuto l’esperienza, di come certi atti rimangano impressi nella mente e poi se sono certificati ancor più.
Lavoro come indipendente da due anni per una società di medie dimensioni, sono una sessantina di dipendenti, che si occupa di import export. Per quanto di mia conoscenza è stata fondata da tre amici che lavoravano nel settore una ventina di anni fa. Ha avuto successo ed ora è quotata sul mercato oltre ad aver avuto un impetuoso sviluppo.
Prima, dopo gli studi universitari, lavoravo a Londra e sfruttando il decreto “rientro dei cervelli”, ma io cervello non mi sento, sono rientrato in Italia
Come dicevo due anni fa ho iniziato a lavorare per questa azienda dove i titolari sono i più anziani, gli altri sono tutti sotto i cinquanta e sono più giovani. Tra loro c’è Arianna, quarantadue anni; quando l’ho conosciuta era appena rientrata dalla sua seconda maternità. E’la responsabile del settore pianificazione strategica ed oltre ad essere veramente in gamba nel suo lavoro è anche, almeno per me, molto carina. Ha l’ufficio di fianco al mio.
Ho avuto modo di osservarla bene.
Non è alta, non supera il metro e sessantacinque, ma è ben proporzionata. E’ biondina e tiene i capelli a caschetto un pò lunghi, il suo corpo si sviluppa con armonia; un seno che ad occhio e croce può essere una terza, un discreto culetto e delle belle gambe.
Elegante nel vestire come si deve essere nel nostro ambiente, sempre a modo anche nelle relazioni interpersonali, disponibile nell’ascolto. Ha un viso carino e gentile in cui spiccano denti bianchi candidi e vispi occhi azzurri.
Non si copre di gioielli. Porta la fede, un cerchietto d’oro, alla mano sinistra ed un orologio di buona fattura. Solo nei momenti di incontri istituzionali, tipici del nostro ambiente, indossa una fine collana di perle con abbinato braccialetto che vanno a completare mise di grande eleganza.
Non è una di quelle che ti giri per strada a guardarla, ma se ce l’hai al tuo fianco nel tempo ti può ammaliare.
Io sono un tipo abbastanza estroverso e per fortuna anche il fisico non è male e poi mi piacciono quasi tutti gli sport ( non sopporto il golf, per me troppo sedentario) e amo viaggiare, ma non trascuro teatri e musei per cui mi risulta facile trovare un argomento di conversazione e non feci fatica ad entrare in sintonia con i nuovi e le nuove colleghe.
Per scelta aziendale, per evitare intruppamenti e caos in azienda poiché gli uffici sono tutti distribuiti sullo stesso grandissimo piano, la pausa caffe si fa fuori presso un vicino bar. Nel bar, liberi dall’ingessamento aziendale, ci si rilassa e possiamo dirci le cose più amene .Certo questo in funzione di chi è presente. Quando ci sono i titolari, che spesso si uniscono a noi, seppur liberi stiamo un pò più schisci. Quando c’erano presenze femminili cercavamo di essere spiritosi , ma piacevoli. Quando eravamo solo tra maschietti i commenti ve li lascio immaginare. Da buoni italiani o si parlava di calcio o di figa e poichè di colleghe ne avevamo molte, erano la maggioranza in azienda, anche loro erano soggetti delle nostre conversazioni :quella che se la tirava di più, quella che Roberto si sarebbe fatto sulla scrivania, quella con il culo più arrapante , quella che secondo noi aveva le labbra per fare pompini e così via .Non escludevamo nessuna, libere o meno.
Nel tempo si creò il gruppo di maschietti che nominammo :quelli che vorrebbero, ma che non potevano. Insieme facemmo la hit aziendale delle donne, ma senza far altro. Per policy non scritta le relazioni all’interno erano proibite, mai conciliare lavoro e amore. Peggio ancora lavoro e sesso Pensate quando finisce un rapporto di coppia cosa succede e se si lavora insieme?
Nella hit con mia sorpresa comparve Arianna nella prima decina. Poiché i punteggi che davano luogo alla classifica dovevano essere motivati risultò che Arianna era molto apprezzata per il savoir faire, l’eleganza, per quel culetto che non si vedeva, ma che si immaginava. Quello che arrapava di lei per molti del nostro gruppetto era quell’immagine di signora per bene, di moglie e mamma perfetta, che tanti avrebbero voluto sfatare.
In quelle settimane avvennero cose impreviste e scoprii che ad Arianna piace il sesso e lo fa con me. Indi lei ed io siamo amanti e tradiamo i rispettivi coniugi.
Faccio un salto temporale per poi tornare in futuro con uno spin off a quel periodo (forse).
Ai primi di agosto Arianna e la sua famiglia andarono in vacanza ed una settimana dopo anche io, con famiglia, iniziai le vacanze ed andammo in Toscana.
In vacanze avevo contatti giornalieri tramite wats up con Arianna e penso che proprio per questo sia successo il casino: mia moglie mi ha beccato e si sta vendicando.
Nei messaggi non c’era nulla di peccaminoso solo alcuni richiami nascosti, pensavo fossero chiari solo per noi, da cui forse trapelava la voglia di fare ancora.
Per sicurezza avevo registrato Arianna sul cellulare come geometra Bianchi (poca fantasia), ma tant’è. Inoltre per tenermi impegnato in quei giorni oziosi scrivevo, utilizzando il mio tablet. Su fantasie erotiche che mi sarebbe piaciuto provare.
Vedermi scrivere sul tablet in spiaggia non era una novità per mia moglie. E’ uno strumento che uso sempre: per memoria, ricerca, lavoro ed altro. Mia moglie dice che lo uso anche quando sono in bagno che…E’ vero.
Il mio tablet ed il cell hanno una password che anche mia moglie conosce, ma sto attento a non lasciarli in giro incustoditi, ma mi sa tanto che in quei giorni non sono stato attento
Nuovo salto temporale, ma tranquilli tutto si chiarirà.
Adesso siamo tornati a casa e sto scrivendo cercando di razionalizzare e somatizzare la situazione insultandomi per la mia stupidità.
Perché so che mia moglie sa di Arianna e me, mentre non penso sappia io so di lei. Scusate il giro di parole, ma è proprio così.
Mia moglie è una donna tutta di un pezzo e quando dice una cosa la mantiene e poi con lei non si transige. E’ sempre stata così e più volte l ‘ha dimostrato.
Quando con gli amici, sposati anche loro, parlando di un tradimento di coppia, che aveva coinvolto dei nostri conoscenti ed era diventato pubblico, aveva detto e sostenuto che se io, Paolo, l’avessi tradita mi avrebbe ridato pan per focaccia con il primo che le fosse arrivata a tiro e che me l’avrebbe fatta pagare duramente.
Conoscendola sapevo che avrebbe mantenuto la parola.
Vi levo subito la curiosità e mi tolgo un peso.
Non so come lei abbia saputo del mio tradimento, posso solo immaginarlo. So quello che ha fatto lei e non so cosa fare io.
Avevamo affittato sul litorale toscano per un mese, nella zona delle pinete, un appartamento che confinava con un altro analogo appartamento con cui avevamo in comune il giardino che era molto grande.
E’ una zona molto bella; nella pineta sono immerse decine di villette distanziate tra loro e vi sono anche alcuni negozi e ristorantini.
Seguendo i percorsi nella pineta si arriva, rimanendo in ombra, sulla spiaggia che è attrezzata con ombrelloni e bar/ristorante che occupano lungo il mare un centinaio di metri, e poi a destra e a sinistra del “bagno” alcuni chilometri di sola spiaggia, pineta e macchia mediterranea raggiungibile solo a piedi. Il posto ideale per rilassarsi e per i bimbi. E’ anche un luogo di relativa libertà in spiaggia; essendo frequentata solo da villeggianti che soggiornano nella contigua pineta si accettano topless e costumi succinti, molto di moda adesso, mentre è vietato il nudismo.
Anche l’altro appartamento era occupato da una famiglia che scoprimmo era arrivata il nostro stesso giorno. Gli appartamenti avevano un doppio ingresso: uno dal giardino e si entrava nel soggiorno che era molto ampio perché faceva da zona pranzo e soggiorno ed uno dalla stradina che portava alla strada che faceva entrare in cucina, che in realtà era un cucinotto perché era zona di passaggio oltre ad avere gli elettrodomestici .Per finire la descrizione dell’appartamento c’era una spaziosa camera da letto che dava sul soggiorno e di fianco alla stessa una cameretta che “entrava” sempre nella zona giorno.
Noi eravamo con i nostri due piccoli e neanche a farlo apposta anche i nostri vicini avevano due piccoli e dulcis in fundo provenivano dalla nostra stessa regione. Li abbiamo conosciuti subito al nostro arrivo, anche loro avevano affittato l’appartamento: lei una graziosa signora, molto modello casalinga; lui una brava persona dedita alla famiglia ed al lavoro.
Dal punto di vista estetico posso dire che anche in costume lei non attirava la mia attenzione e lui le era alla pari di lei con la sua bella pancetta e quel fare pacioso. Secondo me , un tipo così, era lontanissimo dal poter attrarre qualsiasi femmina seppur “affamata”.
Decidemmo di prendere gli ombrelloni vicini per poter chiacchierare e soprattutto per reciproca utilità; ad esempio chi non faceva il bagno curava i bambini ed altro e poi quattro paia di occhi vedono meglio di due paia e quattro bambini piccoli chiedono molta attenzione. Lui è tanto poco piacevole da vedere quanto invece è simpatico nel parlare e nel coinvolgere.
Mi raccontò che fosse un maniaco del calcio, che da ragazzo aveva giocato in alcune squadrette di provincia, ma con il fisico che si trovava, che già allora non era al massimo, aveva rinunciato al calcio attivo. Lo segue in televisione e sa tutto delle squadre italiane e anche di quelle inglesi e spagnole . Sono i campionati di calcio che preferisce e li segue su SKY.
E’ tifoso della Juve, ma si definisce un tifoso moderato. Non va mai allo stadio e preferisce seguirla in tv. Se messo alle strette sullo scegliere se vedere una partita importante o partecipare a un buon pranzo confessa di privilegiare il pranzo e si vede.
In spiaggia è un amicone chiacchiera con tutti e appena c’ è l’occasione partecipa ai palleggi e alle partitelle organizzate dai ragazzi in spiaggia
Di ragazzi in spiaggia ve ne sono molti. Vicino al nostro ombrellone ce ne sono due, sono amici, che chiacchierando con noi hanno detto che abitano in Romagna, ma vengono di frequente qui perché uno di loro ha la casa di proprietà. Sono giovani e si vede. Hanno appena compiuto diciotto anni e frequentano la stessa scuola. Sono alti, uno più dell’altro, con un discreto fisico ancora in maturazione.
Ho notato che quando non siamo attenti a loro “mangiano” con gli occhi mia moglie e si danno di gomito, poi sorridendo si scambiano parole.
Parleranno delle sue tette o del suo culo o di quello che le farebbero se potessero…?
Angelo gioca spesso con loro e ci chiacchiera altrettanto spesso. Sembra quasi il loro amico maggiore.
Sorrido guardando i loro visi con pochi peli da barba e quei foruncoli di pubertà. Beata gioventù.
La sera solitamente stavamo in giardino a chiacchierare dopo aver fatto le solite “vasche” sul lungomare.
Lui ed io uscivamo in pantaloncini e maglietta, le donne sempre più “attente” indossavano abiti da estate, leggeri, lunghi e piacevoli da vedersi.
Un paio di volte, mia moglie che può permetterselo aveva messo una minigonna leggera e svasata che le evidenziava il bel culo e le lunghe gambe. Era tutta routine. Dopo la passeggiata si stava in giardino a chiacchierare con una birra in mano mentre i bimbi erano già a dormire
Eravamo lì da oltre una decina di giorni e tutte le mattine verso le sette andavo a correre. Facevo un bel percorso che costeggiava il mare, all’ombra dei pini, che durava dall’ora all’ora e mezza a seconda di come mi sentissi. Mi tenevo in forma e mi beavo del paesaggio, altro che città.
Quella mattina a poche centinaia di metri da casa sono inciampato su una maledetta radice. Nulla di drammatico, ma mi sono sbucciato per bene le ginocchia, le mani ed un gomito.
Guardando il mio sangue far capolino dalle ferite ho pensato che sarebbe stato meglio medicarmi e sono tornato a casa.
Pensavo che mia moglie come al solito fosse ancora a letto; solitamente i bimbi si svegliano dopo le otto e lei ne approfitta per riposarsi un po’.
Per non svegliarla sono rientrato cercando di far il minor rumore possibile dall’ingresso che porta in cucina, ma poi ho sentito delle voci a tono basso che arrivavano dal soggiorno.
Incuriosito mi sono approssimato al soggiorno furtivamente.
Cosa ho visto?
Sul divano c’erano seduti mia moglie ed il vicino. I loro visi erano vicini e parlavano a bassa voce; forse per un gioco di correnti le loro parole giungevano a me chiare.
Lui le stava dicendo: ma quando potremo metterci comodi? E lei: dobbiamo essere sicuri, aspettiamo che Paolo e tua moglie siano impegnati lontano con i bimbi. Non vorrai fare tutto in dieci minuti? Lui: no, no, hai ragione, ma non vedo l’ora.
Da quel che vedevo non c’era bisogno di un interprete per capire cosa volessero fare e di cosa parlassero.
Mia moglie aveva indosso un pratico leggero lungo vestito da mare, peccato che in quel momento era sollevato sino in vita e che sotto non vi fosse traccia delle mutandine.
Lui aveva una maglietta chiara e dei pantaloncini da mare. I pantaloncini erano abbassati davanti e potevo vedere il suo cazzo bello dritto che mia moglie teneva amorevolmente in una mano.
Rimasi scioccato; avrei messo le mani ed altro sul fuoco per la fedeltà di mia moglie.
Si dissero alcune cose inutili, ma poi furono alcune parole di Anna, mia moglie, a gelarmi ed a trattenermi da una furiosa reazione: glielo avevo detto ,se lo beccavo a tradirmi l’ avrebbe pagata duramente.
Cornuto si, scemo no. Compresi che sapeva. Come l’aveva saputo? Certamente per mia coglioneria e adesso?
Pensai che fossero ai primi atti della tresca se ancora parlavano di come incontrarsi
Angelo, il vicino, stava toccando il cielo con un dito, ma quando avrebbe mai potuto pensare di far sesso con una come Anna? Capivo la sua impazienza nel voler approfondire.
Quel porco avevo una mano poggiata tra le gambe di mia moglie e sicuramente le sue dita stavano giocando con la sua passera, ma io ero preso dal movimento della mano di mia moglie. Sapevo per esperienza quanto fosse brava a far le seghe. Andava su e giù. Ogni tanti stringeva il tronco ed a volte scendeva dedicandosi ai testicoli. Era, è, una perfetta segaiola.
Al vicino quel movimento doveva piacere talmente tanto che ritirò la mano dalla figa di lei per godere meglio , ma la cosa non parve interessare a mia moglie.
Lui avvicinò il tondo viso a quello di lei come a chiedere un bacio. Fu una ulteriore coltellata al petto vederli baciarsi e limonare.
Lo dico subito: non sono un cuckold e la cosa non mi piacque.
Limonarono per almeno cinque minuti mentre la mano di lei continuava a lavorargli il cazzo. Poi lei disse: facciamo in fretta, non si sa mai.
Lui: si, ma sono così eccitato che non riesco a …Compresi e comprendemmo.
Non riusciva a venire.
Mia moglie lo guardò in viso come a sincerarsi che dicesse la verità, intanto rifletteva sul da farsi.
A sorpresa la vidi piegarsi ed aggiungere la bocca alla mano.
Angelo immediatamente mise le mani sulla testa di mia moglie che gli stava facendo un servizio con i fiocchi.
Pensavo fosse stato un gesto impulsivo, ma poi gli vidi fare una cosa sorprendente che non mi aspettavo da un tipo come lui. Forse non era così ingenuo come sembrava.
La sua mano destra cingeva un cellulare che sicuramente inquadrava la testa di mia moglie mentre la muoveva nel fargli il pompino. Lamano sinistra di lui, aperta, impediva a mia moglie di alzare la testa e di vedere il cellulare.
Spostò un attimo l’inclinazione del cellulare e riprese fugacemente la parte laterale del viso di mia moglie. Non so questa inquadratura avrebbe reso riconoscibile il viso di mia moglie mentre gli faceva il pompino.
Un video di pochi secondi ma altamente esplicativo
Nel contempo vedevo come la bocca di mia moglie gli inghiottisse la cappella e come aspirasse per portarlo velocemente a venire intanto che con la mano gli mandava su e giù la pelle del cazzo.
Il cellulare era sparito
Bastarono due minuti che vidi Angelo spostare il capo e fissare lo sguardo godurioso al soffitto e dopo breve e mugugnare: vengo, vengo.
Pensavo che mia moglie l’avrebbe finito con la mano, ma non fu così, anzi ci stupì.
Continuò solo con la bocca, mentre portò la mano a carezzargli le palle. Ciò lo fece impazzire di piacere.
Non lasciò il suo cazzo sino a che non ebbe ingoiato le ultime stille di sperma e non paga quando lo uscì dalla bocca lo leccò per pulirlo da qualsiasi residuo.
Poi si sollevò. Lui era goduto, beato,
Lei come una brava mamma gli sollevò il pantaloncino mettendogli a posto il pene.
Disse: vai da Chiara, sua moglie, che poi vediamo ….( come continuare?). Mi raccomando, silenzio e non far nulla che possa dar sospetto.
Lui andò e nel contempo anch’io mi allontanai.

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