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La visita medica di Alessia

By 9 Dicembre 2018Aprile 2nd, 2020No Comments

Ore 7.30. Quella mattina Alessia si svegliò un po agitata, sapeva che gli sarebbe toccata la visita medica di controllo ma non si aspettava certo che si svolgesse in quel modo. Alessia, nonostante abbia 40 anni di età ed una figlia di 18, si mantiene ancora una bella donna, alta, con le forme giuste, sedere e gambe da far invidia a delle 20enni e via dicendo…Quella mattina decise di vestirsi un po più da donna e quindi magliettina, una gonna sopra il ginocchio, calze velate e stivaletti alla caviglia. Sapeva di essere una bella donna e certo non era una tipa che non voleva “farsi vedere”. Arrivò al reparto dell ospedale, si registrò e si sedette nella sala d’attesa sfogliando un giornale per ingannare il tempo.

“Signora Rossi?”- Escalmò una voce da una stanza del corridoio

“Si sono io, posso?” – Rispose lei.

“Prego entri pure, si accomodi” -disse la dottoressa.

E si, ad aspettarla c’era una dottoressa molto carina, anch’essa con una gonna abbastanza corta, camice e stetoscopio.

“Salve, è qui per la visita medica annuale vero?” – Chiese la dottoressa sorridendole.

“Sisi, ogni tanto ci stà ahah” – disse Alessia per alleggerire un po la sua ansia.

“Bene allora cominciamo subito, prego si tolga i vestiti ma tenga mutandine e reggiseno per il momento” – Disse la dottoressa sempre co aria tranquilla ed invitante.

“Ehm e perchè? Di solito i medici da cui sono stata non mi hanno fatto mai togliere i vestiti” disse Alessia con l’aria un po perplessa.

“Stia tranquilla, è solo per una questione pratica, e poi non abbia imbarazzo, siamo tra donne qui dentro eheh” rispose la dottoressa cercando di mettere a suo agio la paziente.

Alessia alora andò dietro il paravento e con il tempo necessario si tolse gonna magliettina calze e stivaletti ed uscì.

“Prego, si segga sul lettino, adesso prenderò i suoi segnali vitali e poi passerò alla classico esame di cuore e polmoni” disse la dottoressa.

E cosi prima con la pressione, poi battito cardiaco e infine con l esame di gola e orecchie la parte più semplice era finita.

“Bene, sembra che sia in forma come cuore e polmoni, la pressione era un po altina ma sicuramente sarà per via dell ‘ansia che ha, tuttavia la gola sembra un po arrossata, ma vedremo in seguito se vale la pena agire adesso oppure no” – disse la dottoressa, tranquillizzando la paziente.

“Bene” – continuò la dottoressa- “Adesso dovremo prendere la temperatura del corpo, quindi se per favore si può abbassare un po le mutandine e stendersi a pancia sotto cosi io nel frattempo preparo l’occorrente”.

“COSA??? Vuole prendermela percaso per via rettale?” – Alessia sapeva quanto era insopportabile quel termomentro infilato nel sedere, d’altronde quando era piccola sua figlia la pediatra gliela misurava sempre così

“Si, è la via piu veoce e più accurata per prenderla, su non faccia i capricci a questa età” – Disse la dottoressa dandogli una carezza di conforto.

“Uff e va bene..” disse Alessia mentre si abbassava le mutandine e si sdraiava con le chiappe al vento.

La dottoressa prese termometro dallo scaffale, e lubrificò la punta sotto gli occhi attenti e spaventati di Alessia.

“Bene, rilassi il sedere adesso, sentirà una piccola pressione ma finirà presto”.

La dottoressa appoggio lentamente la punta vicino all ano e spinse con forza il termometro, facendo stringere le chiappe d’istinto ad Alessia.

“AHI” gridò Alessia sentendo entrare quel termomentro.

“Su, è dentro si rilassi, adesso aspettiamo 2 minuti e poi lo togliamo, stia piu ferma possibile mi raccomando” disse la dottoressa mentre un leggero sorrisino gli compariva sul viso (Ebbene si, la dottoressa era nota per via del suo chiamiamolo “Eccitamento” nel vedere le pazienti donna un po sofferenti ed imbarazzate durante le sue visite).

“Ecco fatto finito”, disse la dottoressa, estraendo il termometro.

“Allora?? E’ buona? “chiese curiosa Alessia

“Si è perfetta non si preoccupi” – disse la dottoressa tranquillizzando Alessia.

“Bene, adesso si giri a pancia in su cosi passeremo al tastamento di pancia e basso ventre” esclamò la dottoressa (Che da adesso in poi chiameremo col suo nome Francesca”)

Alessia non se lo fece ripetere due volte e con un giramento veloce si posizionò a pancia sopra.

“Mi dica se sente dolore mi raccomando quando tasterò le varie parti” disse Francesca.

In nessun punto toccato Alessia fiatò, tranne quando Francesca toccò la parte bassa della pancia.

“Ahi, ahh” si lamentò Alessia mentre Francesca premeva li.

“Mhhh, mi puà dire da quanto tempo non va a defecare?” – Chiese Francesca.

“Beh, di solito vado regolare, ma ripensandoci adesso saranno 2-3 giorni che non vado e se vado ne faccio poco o niente” – spiegò Alessia alla dottoressa.

“Mhh ci potrebbero essere un po di feci dure, ma non si preoccupi adesso vedremo come risolvere il problema” disse Francesca facendo venire il dubbio e la paura ad Alessia.

“Posso sapere come?” disse Alessia quasi balbettando.

“Beh per cominciare faremo una visita del retto per vedere intanto se ci sono feci dure realmente e anche per prevenire magari eventuali patologie, dopo faremo un clistere per risolvere eventualmente il problema “tappo” ahahha” spiegò Francesca.

“Nonono la prego! Mi dia qualche pillola, mi prescriva qualche tisana o cibo stimolante ma la prego non voglio il clistere, ne tantomeno un esame rettale” disse terrorizzata e supplicante Alessia.

“Chi è la dottoressa qui?” disse spazientita Francesca e continuò ” non faccia la bambina, ne vade della sua salute, quindi non protesti e faccia quello che le dico, intesi?” disse quasi alterandosi Francesca.

“O..Ok..” disse a bassa voce Alessia.

“Bene, vedo che ragioniamo finalmente! Su si giri su un lato, e pieghi le gambe come in posizione fetale” disse Francesca tornando a rassenerarsi.

Alessia vide che Francesca prese uno strano strument dalla cassettiera, sembrava come uno speculum vaginale solo più piccolo e più lungo e cominciò ad agitarsi di nuovo.

“Bene, userò questo speculum anale per vedere meglio dentro il suo retto e più in profondità, lei si rilassi, non è doloroso, è solo un po fastidioso e si sentirà come se fosse piena” spiegò Francesca da brava dottoressa qual era, anche se sapeva che quello speculum avrebbe fatto male ma voleva godersi la “sorpresa”.

Francesca appoggio lo speculum lubrificato al suo ano e con forza comincio a spingerlo dentro. Non appena Alessia senti la pressione sussultò.

“AHIII!!, mi fa male dottoressa la prego lo tolga” disse quasi piangendo Alessia.

Ma la dottoressa non prestò attenzione alle lamentele e continuò imperterrita a spingerlo dentro finche non fosse arrivato nella posizione giusta.

“Bene adesso aprirò un po, si rilassi mi raccomando” chiese Francesca alla sua paziente.

Alessia sentì come una fitta nel retto, quasi si mise a piangere dal dolore ma proprioo quando era all’limite della sopportazione, Francesca estrasse lo strumento.

“Bene, ha visto? Non era poi cosi doloroso” disse Francesca prendendo in giro Alessia.

“Si per lei” pensò Alessia quasi in lacrime.

“Bene, a quanto pare non ci sono problemi gravi e non cè bisogno del clistere, tuttavia mi sento di farle una peretta piccola con olio e acqua calda per aiutarla a defecare meglio” spiegò Francesca.

Alessia era abituata tuttavia a farsi le perette, se le faceva anche a casa da sola delle volte, quindi stavolta tutto scorse per il meglio.

“Bene, sembra che qui sia tutto apposto, non ha patologie gravi ne problemi interni, non le faccio l esame vaginale perchè per quello si deve prendere un altro appuntamento specifico”

“Ohh menomale” disse rassenerandosi Alessia credendo fosse finita li.

“Però resta da fare un ultima cosa…come le ho detto ho visto la gola un po arrossata, sintomo magari di una infezione leggera o di un raffreddore non curato bene quindi adesso le dovrò fare 2 iniezioni intramuscolari, una di vitamina C e l altra di Rocefin” disse Francesca ad Alessia.

A quelle parole Alessia sbiancò, lei aveva sempre avuto il terrore delle iniezioni fin da bambina, poteva sopportare tutto ma di certo non una siringa piantata nel suo sedere.

“No la prego, la supplicò, ho paura delle iniezioni….è necessaria?” chiese Alessia.

“Ricominciamo con i capricci? Si deve fare e basta, si rassegni e si rilassi. Anzi si alzi in piedi e si appoggi sul lettino piegando un po la gamba destra” disse la dottoressa mentre preparava la fiala, la siringa e il cotone.

Francesca non perse occasione per far provare ancora più paura ad Alessia, preparando le 2 iniezioni proprio davanti a lei lentamente. Appena uno schizzo di medicinale uscì dal ago, la puntura fu prontà.

“Farà male?” chiese Alessia.

“Un po potrebbe bruciare si, ma vedrà che passerà subito” replicò Francesca prontamente.

Con la siringa in una mano e il cotone nell altra la dottoressa disinfettò la natica destra di Alessia e con un colpo secco e veloce affondò tutto l’ago nella carne. 

“AHIIIIIII!!!!!!” gridò Alessia non appena sentì l’ago trafiggerle il sedere.

La dottoressa cominciò ad iniettare la vitamina C lentamente, e subito un fuoco pervase il muscolo di Alessia.

AAAHHHHH, brucia ahhhh basta basta” si dimenò Alessia, ma Francesca continuò imperterrita finche la prima iniezione non fu completata.

“AHHH….che male!” continuò Alessia, mentre si teneva con una mano il sedere.

Ma i guai non erano finiti, l’aspettava la seconda siringa, questa volta con un ago più grande che Alessia notò immediatamente.

“Ma è enorme” esclamò Alessia indicando l’ago.

“Si è piu grossetto perchè il medicinale è più oleoso quindi deve entrare meglio nel muscolo” spiegò tranquillamente Francesca.

Come prima la dottoressa disinfettò la natica questa volta sinistra di Alessia, solo che al posto di infilzare velocemente, diede un colpo secco per bucare la pelle e man mano fare pressione per spingere l’ago dentro, facendo piangere Alessia.

“AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHIIIIAAAAAAAAAAA” gridò Alessia, un grido che si sentì anche nelle altre stanze dell’ospedale quasi.

La dottoressa iniettò velocemente il medicinale facendo scendere molte lacrime ad Alessia che nel frattempo gridava e si lamentava.

“Finito!” disse la dottoressa estraendo l’ago e massaggiando Alessia.

“Bene si puo rivestire” disse la dottoressa ad Alessia.

Alessia, singhiozzando e zoppicando per il dolore, si rivestì con qualche difficoltà e dopo aver salutato la dottoressa, uscì dalla stanza. Quella puntura le fece male per 2 giorni a seguire. La dottoressa quella sera a casa si masturbò violentemente ripensando ad Alessia e alla sua visita. 

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