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L’intreccio – Capitolo 19 – La chiusura della trattativa

By 8 Ottobre 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

Il giorno successivo, come convenuto, mi recai in ufficio da Corrado. Mi accolse Luisella e mi fece accomodare in sala riunioni come la prima volta. Poco dopo giunsero Francesca e Corrado insieme. Ebbi modo di illustrare il progetto e lo studio che avevo eseguito, Corrado prese il lavoro svolto e mi disse che lo avrebbe valutato. Nei giorni successivi mi avrebbe fornito una risposta positiva o negativa. Congedò Francesca e mi chiese di seguirlo nel proprio ufficio. 

“Allora Filippo come va con Francesca?” “Come ti ho detto al telefono con Francesca il rapporto di lavoro va ottimamente e insieme abbiamo fatto, ritengo, un eccellente studio sulla tua situazione aziendale”

“Si certo Filippo, ne sono convinto, tuttavia vorrei invece sapere riguardo alla mia proposta di vedere Luana e Francesca in un rapporto saffico nella stanza rossa” replicò lui. “Corrado… vengo subito al dunque, senza girarci intorno. Obiettivamente ritengo che Francesca sia una figa stratosferica ma non sono riuscito neanche a darle del tu. Se mi ritenessi libero magari ci avrei anche provato e forse ci sarei riuscito. Ma se ci pensi bene non sono libero ho una relazione con tua moglie che dice di provare dei sentimenti nei miei confronti per altro ricambiati” “Sei sicuro di quello che dici?” “Se Luana non mi prende per il culo sì” Risposi. “Io la vedo in un altro modo: Luana dice di amarti ma in realtà sei il suo giocattolo. Non rinuncerebbe mai e poi mai alla sua posizione sociale. Si è solo infatuata di te. Io ho voluto metterla alla prova per vedere fino a che punto si spingesse. Ho assecondato i suoi capricci per vederla felice perché io da un punto di vista sessuale non riesco a renderla tale. L’ho anche trattata male e presumo che ti abbia raccontato tutto. Tu sei una bella persona Filippo, una persona capace e intelligente e avrai capito che Luana pur essendo una persona eccezionale sotto tanti punti di vista a volte si comporta come una bambina viziata. Al tuo posto ci potrebbe essere stato un Roberto, un Giuseppe, un Giovanni e avrebbe avuto lo stesso comportamento. Tu dici di provare dei sentimenti?” “Sì”, risposi “Immagino che tu le abbia fatto un bel discorso sul mettervi insieme e fare progetti in comune, ma conoscendola, e fidati la conosco molto bene, ti ha sempre posto davanti il suo status sociale. Te lo dico come se io fossi un fratello maggiore per te. Se veramente ti amasse non avrebbe esitato a rinunciare a tutto pur di viverti quotidianamente. Ho rischiato Filippo, ho rischiato molto, ma sapevo già ancor prima di farti la proposta che lei non avrebbe rinunciato al benessere.” Aggiunse. “Quindi mi stai dicendo che siamo stati messi alla prova?” chiesi. “In parte sì, ne avevo anche parlato con Francesca che ha fatto di tutto per agevolarti nella seduzione ma ti sei rivelato un uomo, un uomo con la U maiuscola e questo l’ho apprezzato molto. Non vorrei che tu pensassi che io abbia giocato con i sentimenti delle persone, non è nel mio stile. Se mi sono comportato così è perché la storia stava prendendo una brutta piega. Il fatto che potevate vedervi anche in mia assenza lo avevo messo in preventivo e conoscendo Luana alla prima occasione ne avrebbe approfittato, come realmente è successo.” Mentre lo ascoltavo scorrevano le immagini della storia con Luana nella mia mente solo che adesso le vedevo sotto un altro punto di vista. Mi sentii piccolo, piccolo e profondamente ferito. “Ti chiedo una cosa Corrado, ti ha detto Luana che ieri ci siamo visti?” “No, Filippo non so nulla al riguardo so che sarebbe andata da Sofia, perché vi siete visti?” chiese. “Sì, ci siamo visti e francamente e sinceramente, come hai fatto tu l’ho posta davanti ad un bivio” replicai “e lei ti ha risposto?” Non dissi nulla il mio sguardo era eloquente. “avevo ragione quindi!” concluse. Non replicai di nuovo rimasi in silenzio attonito nei miei pensieri. “Beh, io andrei” dissi visibilmente contrariato. “Un attimo, non andare via” prese il telefono digitò il numero di Francesca e le disse: “Francesca può venire in ufficio?” “Certo” rispose lei e poco dopo ci raggiunse. “Ah, bene vedo che ha portato con sé il progetto redatto dal Sig. Filippo. Lei Francesca è piacevolmente efficiente. Riesce a leggermi nel pensiero. Mi dica Francesca, cosa ne pensa del progetto?”. Il cuore mi stava pulsando all’inverosimile dove voleva andare a parare Corrado? “Sig. Corrado, ho avuto modo di lavorare gomito a gomito con il Sig. Filippo in questi giorni. E quindi ho visto nascere il progetto ora dopo ora. Ritengo che il lavoro sia stato svolto considerando anche i minimi dettagli, Obiettivamente ci sono da limare alcune cose ma al 95% il progetto va più che bene. Direi che è un ottimo lavoro.” “bene lo lasci qui sulla scrivania” e congedò Francesca che allontanandosi mi sorrise. Uscì dall’ufficio di Corrado e chiuse la porta. “Accomodati Filippo”. Mi sedetti davanti alla sua immensa scrivania, lui prese il lavoro svolto e appose le firme necessarie. Si alzò me lo porse e mi strinse forte la mano. “Grazie Filippo, grazie di tutto” aggiunse. “Grazie a te… lei… insomma, grazie”.

Uscì da quell’ufficio con un contratto che mi avrebbe cambiato la mia situazione economica. Ero visibilmente contento e al contempo incazzato nero. Mi sentii usato. Ebbi una strana sensazione di frustrazione. 

Una volta in macchina chiamai Luana invitandola al solito bar. Avevo la necessità di chiarire con lei.

Arrivò con i suoi capelli raccolti. Indossava un abito blu leggerissimo e cortissimo. La sua sensualità usciva da tutti pori della pelle. Mi raggiunse e mi baciò a stampo sulla bocca. “Vuoi parlarmi?” Esordì lei “veramente speravo che iniziassi tu a parlarmi” “hai ragione. Ho riflettuto molto su quanto mi hai detto ieri e…” “e… continua” “e sono arrivata alla conclusione che ti amo veramente non ho giocato con i tuoi sentimenti provo un sentimento profondo. Tu Filippo sei una persona speciale. Meriti il meglio ed io purtroppo non sono il meglio per te. Ho fatto in modo che tu avessi una camera in casa nostra per viverti quotidianamente ma non ho fatto i conti con quello che tu desideravi. Sono sincera, Filippo, sono innamorata di te ma non ce la faccio a perdere tutto.” “in amore bisogna anche rinunciare a qualcosa in fondo, per come la vedo io, bisogna smussare gli angoli e venirsi incontro” la interruppi. “Mi fa male rinunciare a te ma non riesco, credimi non riesco a vedermi in un altro modo” concluse piangendo. “sai cosa mi ha detto Corrado?” “Perché ti sei visto con Corrado?” “sì in occasione della presentazione del lavoro.” “e dimmi cosa ti ha detto?”. Le raccontai della conversazione franca con Corrado nei minimi dettagli. Mi guardava singhiozzando. “Non sei stato il mio giocattolo Filippo. Sei veramente importante per me e non vorrei rinunciarvi. Ho bisogno delle tue carezze, delle tue coccole. Ho bisogno di te”. Cercava disperatamente prendere tempo di non prendere una decisione definitiva. “Luana. Io so quanto valgo e cosa mi merito. Ti ho posto nella condizione di scegliere e mi sembra corretto che tu lo faccia in piena serenità. Ma è evidente che non riesci a farlo. Non metto in dubbio i tuoi sentimenti perché solo tu ed io sappiamo cosa ci siamo detti. Ma io desidero di più. Tu non riesci a darmi quel di più e allora traine le conseguenze. Sei una donna intelligente, bella. Irresistibilmente bella e profondamente intelligente te lo chiedo per l’ultima volta. Te la senti di lasciare Corrado e tutto ciò che ne consegue?” Davanti a quella domanda secca e diretta non rispose e rimase in silenzio piangendo. “Bene mi hai risposto”. Mi alzai la baciai a stampo sulla bocca e la lasciai lì seduta. I suoi occhi seguirono il mio allontanamento da lei. Mi voltai per l’ultima volta sperando che corresse da me. Non lo fece.

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