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L’intreccio – Capitolo 23 – La cena. L’incontro con Luana

By 14 Ottobre 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

Quell’incontro con Sofia mi diede una scossa, mi aveva fatto molto piacere rivederla e parlare della mia vita e dell’evoluzione della loro, erroneamente pensavo che ci fosse del rancore da parte sua per essere sparito per tutto quel tempo, invece avevo ritrovato una bella persona che mi aveva detto delle cose su cui sarebbe stato il caso riflettere. 

Venne il sabato sera, se da una parte ero contento ed eccitato dal rivedere gli amici, dall’altra ero nervoso nel rivedere Luana. Già Luana chissà che reazione avrebbe avuto nel rivedermi.

Mi preparai con cura, doccia, barba, un bel paio di pantaloni nuovi, una camicia bianca classica portata fuori dai pantaloni stessi. Una giacca sportiva una pashmina con i disegni cashmere. Prima di uscire una buone dose di profumo. Controllai di avere tutto, portafogli, documenti, chiavi e via verso casa di Sofia, passai davanti all’ormai famoso Club Privee e mi riaffiorano in mente i racconti di Sofia e di Gabriele e Andrea. Sorrisi al riguardo. Giunto nelle vicinanze dell’abitazione scorsi l’insegna del bar teatro degli incontri con Sofia e Luana e anche in questo caso i ricordi affiorarono nella mia mente.

Arrivai a casa di Sofia, come concordato non portai nulla né vino né dolce, mi sembrava una pacchianata non aver portato niente ma se il suo desiderio era quello perché contraddirla? Suonai il campanello e mi aprirono il cancelletto. Sapevo già la strada, presi l’ascensore e suonai alla porta. Mi aprì Andrea come fosse un perfetto padrone di casa. Gli altri erano comodamente seduti sul divano. Andrea mi abbracciò come si fa con i vecchi amici, poi fu la volta di Gabriele che anche lui manifestò il suo affetto allo stesso modo. Le tre signore invece non si schiodarono dal divano mi avvicinai a loro. Fu Sofia ad alzarsi per prima, portava la sua proverbiale coda di cavallo e indossava un vestito rosso molto aderente che ne risaltava le sue forme. Ci fu il classico abbraccio e bacio sulle guance. “Sei uno splendore Sofia” “Grazie Filippo” poi si alzò Aurora indossava un abitino molto corto beige con una profonda scollatura sia davanti che dietro, immaginai non portasse il reggiseno anche in questo caso ci fu il classico abbraccio e baci sulle guance. “sei incantevole Aurora” “grazie Filippo”. Ma il piatto forte era Luana che attese ancora seduta con le gambe accavallate il suo turno si alzò in piedi e potei notare la sua acconciatura. Teneva sempre raccolti i suoi capelli. Indossava un paio di scarpe tacco 10 bianche e indossava un tubino con spacchi laterali bianco molto aderente e anche lei aveva una scollatura molto generosa sia davanti che dietro, al collo portava una collana con pendente che si insinuava tra i seni. Come sospettavo non indossava il reggiseno. Le presi una mano la feci voltare deliberatamente per guardarle il culo e sincerarmi se portasse o meno l’intimo. Come avevo sospettato non lo portava. “sei meravigliosa Luana” “grazie Filippo” “ti sta divinamente quest’abito” “l’ho indossato solo per te”. Voleva farmi impazzire, voleva farmi capire cosa mi fossi perso e maliziosamente mi disse: “anche tu sei sempre bello e affascinante” e avvicinandosi per darmi i consueti baci sulla guancia “hai anche un buon profumo” “tu mi metti in imbarazzo Luana” le dissi. “Tu in imbarazzo? Smettila sciocchino” e mi sorrise sbattendo le ciglia di quei meravigliosi occhi da cerbiatta. Ci guardavamo come se fossimo in un luogo incantato solo lei ed io non c’era nient’altro intorno né pareti, né mobili, né amici. Fu Andrea che ci riportò alla realtà: “quando avete finito ci avvisate così magari beviamo l’aperitivo?” Lo guardammo come se fosse un mago che ci svegliasse da un incantesimo. “i due piccioncini stanno facendo l’amore Andrea, lasciali stare non disturbarli” Replicò Gabriele un po’ sarcasticamente. “che cretini che siete voi due” li apostrofò Aurora. Luana ed io non parlavamo ci limitavamo a guardarci intensamente negli occhi. Quella femmina era stata, anche se per breve tempo, una parte importante della mia vita ed era difficile toglierle lo sguardo di dosso. Probabilmente anche lei provava le stesse emozioni perché continuava a guardarmi intensamente. Andrea servì i Martini con oliva annessa a noi due che inesorabilmente continuavamo a guardarci senza neanche riuscire a dire una sola parola. Sentivo il vociare degli altri quasi impercettibile tanto ero assorto nel perdermi nel suo sguardo. Avevamo finito di bere il Martini e avevamo i bicchieri vuoti in mano quando Sofia ci venne in aiuto ce li tolse dalle mani li posò sul tavolino e ci disse: “Dai ragazzi che la cena è pronta” e ci fece accomodare. Sofia e Andrea non avevano apportato modifiche all’appartamento di Sofia e ci accompagnò ai nostri posti. Fu così che mi sedetti in mezzo a Gabriele e Andrea e avevo Luana di fronte, mentre Sofia si sedette di fronte ad Andrea e ovviamente Aurora di fronte a Gabriele nel loro tavolo rotondo. Dovevo riprendermi e lo doveva fare anche Luana anche perché altrimenti la noia sarebbe scesa aleggiando sulla cena. Fu così che Andrea ruppe il ghiaccio e disse: “Allora Filippo cosa ci racconti?” “Bella domanda” risposi “ne puoi fare un’altra? Non vorrei tediarvi con racconti apocalittici sui due anni appena trascorsi” “addirittura” sentenziò Aurora. Raccontai sommariamente e in sintesi i due anni e le vicissitudini affrontate evitando accuratamente di scendere nei dettagli forse per non scoprire i miei punti deboli. Ascoltavano in silenzio sembrava quasi che tenessi una conferenza finito di raccontare chiesi io: “E voi cosa mi raccontate?” Fu Gabriele ad iniziare raccontando della sua separazione e della voglia di vivere con Aurora. Lei annuiva felice ad ogni sua parola. Fu poi la volta di Andrea che altrettanto sinceramente raccontò della sua separazione dalla ormai ex moglie e di aver voluto fortemente con Sofia costruire qualcosa di importante. Anche Sofia annuiva mentre Andrea raccontava. Tra un racconto e l’altro la cena finì. Sofia da donna intelligente capì che Luana ed io dovevamo parlare tra noi e ci esortò ad andare nel balcone di casa dove c’erano un paio di sedie a dondolo con in mezzo un tavolinetto. “ragazzi andate in balcone e accomodatevi avete molto da dirvi voi due” “Grazie Sofia” disse Luana. Mi prese per mano e andammo in balcone. La serata era fresca e illuminata dalle stelle, dalla luna, non c’era una nuvola in cielo. Luana ed io ci guardavamo e non parlavamo i suoi occhi mi incantavano. Ma qualcuno doveva pur iniziare feci io il primo passo. “raccontami di te, Luana, cosa hai fatto in questo periodo? E Corrado come sta?” “Corrado sta bene, dirige magnificamente la sua azienda. Il lavoro che tu hai fatto è stato particolarmente fruttuoso perché sei stato capace di razionalizzare le spese e far sì di aumentare i profitti è molto soddisfatto al riguardo.” “grazie” risposi “ma penso che tu non voglia sapere questo, altrimenti lo avresti fatto personalmente a lui o a Francesca” aggiunse. “Esatto. Parlami di te” insistei io. “Filippo non c’è molto da dire dopo le nostre esperienze e il sentimento forte che ho provato nei tuoi confronti ho voluto anche io per un periodo di tempo staccare la spina. Le sensazioni forti, l’alchimia che si era creata con te sia da un punto di vista mentale che sessuale era tale che non potevo pensare di avere altri rapporti con nessuno. Anche Corrado nelle sue perversioni non insisteva più di tanto, aveva capito che forse era giunto il momento di avere una pausa. Fu così che per un po’ di tempo la nostra vita veniva scandita da quella che potrebbe definirsi una routine. Il progetto comune, quello mio e di Corrado di avere una relazione stabile con un fidanzato era stato messo in pausa. Ma la natura chiamò ed un giorno andai da Corrado in ufficio e affrontai la questione. Avevo la necessità di scopare con un uomo la mia passerina richiedeva la sua parte. Non penso che tu sia stato buono e abbia tenuto il tuo fratellino chiuso in gabbia in questi due anni.” “ho fatto le mie esperienze Luana, ne ho parlato durante la cena ma non sono state soddisfacenti” risposi. “Appunto. Andammo allora alla ricerca di possibili candidati e li cercammo nuovamente attraverso i siti di incontri uno in particolare che si chiama La moglie offerta. Su quel sito c’è un’ampia scelta di bull e una volta pubblicato l’annuncio venimmo contattati da una quantità infinita di aspiranti tori. Ebbi dei rapporti con diversi di loro e la scelta ricadeva sui feedback che altre coppie avevano pubblicato sul sito. Fu così che incontrai Fabrizio, un bell’uomo particolarmente dotato e anche bravino ma che risultò poco fantasioso nell’usare i giochi che la stanza rossa avrebbe potuto proporre. Fu la volta poi di Riccardo, che forse tradito dall’emozione fece cilecca e l’incontro si risolse con un nulla di fatto. La ricerca continuò e venne Mauro, Lui sì che poteva rispondere a tutti i requisiti, era fantasioso, un abile scopatore ed era molto intelligente ma non era sua intenzione instaurare il tipo di relazione che noi richiedevamo cioè quella di essere il mio amante fisso e di averne l’esclusiva, anche lui dopo alcune esperienze venne scartato. Infine, incontrammo Guido, Lui aveva le stesse caratteristiche del precedente ma non scattò nulla a livello cerebrale. Insomma, Filippo mancava e manca sempre qualcosa e alla fine ero e rimango insoddisfatta ergo quando Sofia mi ha raccontato del vostro incontro nel suo negozio, alcuni giorni or sono a me sono riaffiorati i nostri rapporti. Mi si è aperto il cuore, mi si è aperta la mente e devo dirti la verità mi sono bagnata al solo pensiero di rivederti. Tu hai sempre avuto tutte le caratteristiche, nessuna esclusa avendo tutti i requisiti per soddisfare il mio cervello e il mio corpo e soprattutto provo ancora un sentimento forte nei tuoi confronti. L’ho capito appena ti ho visto” “Questa è una dichiarazione d’amore Luana, te ne rendi conto?” “Sì Filippo, sento di essere innamorata di te” “Luana non vorrei portarti alla nuda realtà ribadendoti il mio pensiero, sai come la penso. Probabilmente la tua è una semplice infatuazione altrimenti avresti fatto delle scelte ben precise. Sai che io non vorrei dividere la mia donna con nessuno non mi va di essere considerato il terzo. Ti dirò di più ci sono riusciti a farlo Gabriele e Andrea a prendere una decisione importante e quindi ti faccio una semplice e banale domanda: riusciresti a farlo anche tu?” Rimase in silenzio un’altra volta, l’ennesima volta.

Mi alzai da quel dondolo lasciandola sola nei suoi pensieri, raggiunsi gli altri che erano rimasti nel salotto. Andai da Sofia e le dissi: “io vado”, “Come vai già? Non rimani ancora un po’?” Mi chiese lei. “No Sofia, vado. È stata una magnifica cena. Grazie di tutto. Tu sei un’ospite eccezionale” “avete litigato?” mi chiese lei. “No Sofia. Assolutamente no. Ma voglio andare”. Avevo il magone mi faceva male il pomo di Adamo, in quel momento avrei voluto piangere. Volsi lo sguardo verso Luana mentre indossavo la giacca e la pashmina, aveva lo sguardo fisso verso l’orizzonte. Salutai anche gli altri e tornai a casa con un forte senso di amaro in bocca.

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