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L’intreccio – Capitolo 25 – La svolta

By 20 Ottobre 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

Entrai a casa con un misto di incazzatura e delusione, buttai sul divano giacca e pashmina, aprii la finestra del balcone e mi sedetti sulla sedia. Mi accesi una sigaretta e iniziai a pensare. Erano le tre e non avevo sonno. La cena andò bene, tutto sommato avevo avuto modo di ritrovare gli amici e le amiche con i quali avevo condiviso un certo lasso di tempo trasgressivo. Averli ritrovati dopo un paio d’anni mi aveva fatto molto piacere. Certo mi mancavano anche le serate hot con loro. Chissà magari potevo riiniziare a frequentarli perché obiettivamente mi ero anche stancato di frequentare Pamela. Pamela non mi dava niente se non solo sesso. Anche gli altri mi avrebbero dato solo sesso ma quanto meno non mi avrebbero caricato dei loro problemi. E Pamela di problemi ne aveva. Ne aveva eccome! E poi c’era Luana; averla rivista mi aveva provocato un misto tra piacere e rabbia. La desideravo ma al contempo la respingevo se solo avessi voluto quella sera avrei scopato con lei e non con Pamela, ma se lo avessi fatto sarei rientrato nuovamente nel loop negativo. Avrei poi dovuto sottostare ai suoi capricci e alla presenza di quel cornutello di Corrado che mi faceva pena e al contempo mi dava fastidio. Passai tutta la notte tra questi pensieri fortunatamente era domenica e avrei potuto recuperare il sonno perduto.

Con l’inizio della settimana ritrovai la concentrazione per svolgere il mio lavoro e la mia normalissima attività, fatta di appuntamenti, preventivi e firme su contratti.

Una mattina bazzicai nuovamente nei pressi del negozio di Sofia, entrai deciso e c’erano sia Stefano che Sofia intenti a servire delle clienti.

Appena Sofia mi vide mi disse: “Un attimo Filippo e poi sono da te” “Fai con calma non ti preoccupare” risposi. Quando si liberò venne a baciarmi sulle guance mi prese per mano e mi disse: “andiamoci a prendere un caffè, tanto paghi tu” e rise “certo” risposi io. Uscimmo e ci recammo al solito bar adiacente il suo negozio.

“Sofia, sono venuto a chiedere scusa per avervi lasciato anzitempo sabato sera ma avrai capito la situazione”

“Non ti devi giustificare Filippo, dopo che sei andato via ho avuto modo di parlare con Luana insieme ad Aurora” “ah sì?” chiesi “Sì, certo le abbiamo spiegato in maniera molto cruda i suoi errori” “Sofia! Sai che non me ne frega niente?” La interruppi bruscamente “Se Luana è interessata a me, a costruire qualcosa di importante come avete fatto tu ed Andrea o Aurora e Gabriele, va bene altrimenti va bene lo stesso. Provo una sana invidia nel rapporto di voi quattro e nel contempo ne sono contento per voi, ma altrettanto provo una profonda delusione in Luana quindi meno ne parlo meglio sto” Dissi tutto d’un fiato. “Ti ha perso vero?” chiese curiosa, “Non lo so. So solo che ogni qualvolta la vedo me la porterei via ma vedo in lei delle resistenze, Che cazzo ha fatto l’omuncolo per tenerla stretta a sé in questo modo? Non mi dire che è solo per i soldi o la bella vita che le fa fare altrimenti inizio a pensare che non sia poi così intelligente.” “Non lo so Filippo, non riesco a capirla neanche io” “Comunque non importa parliamo d’altro. Com’è finita la serata?” domandai. “Come vuoi che sia finita appena soli tutti e quattro ad Aurora e me è scattata una voglia matta di scopare” “Lo avete fatto in quattro?” “No Filippo. Io ho scopato con Andrea in salotto ed Aurora con Gabriele nella camera degli ospiti.” “Tutto qui?” stupendomi. “Eh, no bello! Dopo aver raggiunto tutti e quattro l’orgasmo Andrea mi ha detto di andare da Gabriele e di chiamarle Aurora” “e…. poi?” …. Poi io ho dato il culo a Gabry ed Aurora ad Andrea” “non si può dire che non vi divertiate!” “Già” concluse lei. 

Mentre finiva di parlare mi squillò il telefono sul display apparve un numero che non avevo in memoria. “Scusa Sofia devo rispondere, potrebbe essere una telefonata di lavoro” “Fai pure”

Filippo: Pronto?

Miriana: Pronto Sig. Filippo?

Filippo: sì mi dica

Miriana: Sono Miriana dell’agenzia immobiliare.

Filippo: Ah. Mi può attendere un attimo? O preferisce che la richiamo?

Miriana: se è impegnato mi richiami quando vuole.

Filippo: Grazie la richiamo fra 5 minuti.

Guardai Sofia. “E’ l’agenzia immobiliare” “Agenzia immobiliare?” “Sì, Sofia ho deciso di acquistare casa. Poi ti spiego. Posso chiamarti uno di questi giorni?” “Certo Filippo”. Pagai i caffè e uscii dal bar non prima di aver dato un paio di baci sulla guancia a Sofia e ringraziarla della sua disponibilità.

Richiamai Miriana:

Miriana: Pronto?

Filippo: Pronto…. Mi… Mi ricordi il nome”

Miriana: Miriana

Filippo: Ah sì Miriana. Mi dica

Miriana: l’ho contattata per le sue richieste che ha lasciato in agenzia

Filippo: Ah, sì ricordo.

Miriana: avrei delle soluzioni da sottoporle e mi chiedevo quando fosse possibile fissare con lei uno o più appuntamenti per vedere insieme alcuni appartamenti.

Mentre mi parlava sentivo quella bellissima voce, così decisa. Pensai se la questa donna è bella come la voce mi verrà un infarto.

Filippo: Sì certo verrà lei?

Miriana: È il mio lavoro. Certamente sarò io a presentarle le varie soluzioni

Filippo: posso farle un complimento?

Miriana: Sì certo

Filippo: Lei Miriana ha una bellissima voce. 

Miriana: Anche tu Filippo. Ops Mi scusi. Anche lei.

Filippo: Possiamo anche darci del tu non è un problema siamo quasi colleghi 

Miriana: ed abbiamo più o meno la stessa età

E come cazzo poteva conoscere la mia età? Ah già che stupido avevo lasciato i miei dati.

Filippo: Quando possiamo incontrarci?

Miriana: dipende da lei…. Te…. Adesso mi confondo ahahah

Filippo: Guarda oggi pomeriggio sono libero dalle 16:00 in poi.

Miriana: Perfetto. Anche io sono libera per quell’ora. Potremmo vederci in agenzia ed andare insieme alla prima abitazione.

Filippo: Molto bene a dopo.

Miriana: A dopo. Ciao

Filippo: Ciao

Che voce! Chissà com’è fisicamente. Simpatica di primo acchito lo è. Vedremo oggi. Magari ha solo una bella voce e quando vado in agenzia trovo una balena spiaggiata. Vedremo.

Mi recai in agenzia entrai e chiesi della Sig.ra Miriana. Un suo collega mi disse di attendere entrò in ufficio da Miriana ed io attesi. Mi guardai intorno e vidi diversi riconoscimenti appesi alle pareti come si usa fare in questo tipo di attività; la maggior parte di questi riconoscimenti erano di Miriana. Oltreché simpatica deve essere anche in gamba bene pensai. Allora mi aiuterà a trovare la soluzione che cerco. Il collega di Miriana mi raggiunse e mi disse di accomodarmi in ufficio. Entrai e vidi uno spettacolo della natura. Una mora alta più o meno come me anzi qualcosina in più visto che portava un bel tacco 10 su delle deliziose scarpe. Occhi verdi, magra. Indossava un abito elegante blu abbastanza corto da farle risaltare delle belle gambe tornite e affusolate. Mi venne incontro mi porse la mano mi sorrise “Piacere Miriana” “piacere Filippo” non riuscivo a toglierle lo sguardo da quegli occhi. “Si accomodi” “Si accomodi? Ma non ci davamo del tu?” “Ah sì scusa” rise “accomodati”. Mi sedetti non togliendole gli occhi di dosso. “Dunque, stai cercando una casa con tre camere, un salotto, una cucina e due bagni”. “Esattamente” “Avete dei figli?” “Cosa c’entra?” “Tu e tua moglie avete dei figli?” “Veramente sono divorziato e vivo solo sono single” “Ah interessante” “E perché? Scusa?” le chiesi. “Beh, una casa così grande immaginavo servisse per una famiglia” “Ho intenzione di rifarmela prima o poi… Mi porto avanti” “Ah! Ancora più interessante” continuò lei “interessante perché sono single o interessante perché mi porto avanti?” domandai “Chissà… Ti lascio nel dubbio” “ah quindi oltre che avere una bella voce sei pure simpatica” “solo questo?” chiese “penso che tu abbia altre qualità ma mi riservo di dirtele un’altra volta” feci l’enigmatico anche io. “ah ma allora vuoi giocare… e giochiamo” “tra un gioco e l’altro possiamo andare a vedere la prima casa?” “certo andiamo con la mia o con la tua macchina?” “andiamo con la tua così vedo come guidi”. Avevamo rotto il ghiaccio e stavamo giocando. Mi piaceva Miriana, era spiritosa, pronta alla battuta e faceva l’enigmatica. La cosa mi intrigava parecchio. “prendo la cartellina, la borsa e andiamo”.

Salimmo in auto aveva un Suv bello spazioso e ben tenuto. Anche l’interno era ben curato e pulito. Si sentiva odore di fresco, segno che non fumava o quanto meno non fumava in auto.

Ci recammo nella prima casa che mi voleva far vedere era bella spaziosa e luminosa, era strutturata su due piani. La classica villetta a schiera, con doppio giardino, c’era una zona giorno con un ampio salone che faceva anche da ingresso, la cucina abitabile e un bagno con doccia. Al piano di sopra si accedeva con una scala in legno. C’erano le tre camere e il bagno, molto ampio, era dotato di una grande vasca idromassaggio. Un’ulteriore scala a chiocciola portava in una mansarda abitabile. Miriana aggiunse che la casa era dotata anche di box e cantina e inoltre nel piazzale condominiale era possibile avere anche un ulteriore posto auto.

“Quant’è la richiesta?” “400.000,00 € trattabili” “A te piace? Ci vivresti?” “guarda che deve piacere a te non a me” mi rispose. “Volevo l’opinione di una donna” “E’ bella ma un po’ scomoda per via delle scale. Ma non vorrei influenzarti”. “Ci mancherebbe, anzi apprezzo molto”. Ne vediamo delle altre?” Sì., Filippo ho altre proposte da farti vedere” “bene, adesso o facciamo un altro giorno?” “facciamo domani alla stessa ora se per te va bene” “Va benissimo”. Uscimmo dalla casa e lei mi precedette per andare al posto guida, ebbi modo di guardarle il culo. Ullallà che bello e come lo muove bene pensai. Saliti in macchina guardai l’orologio erano già le 18:33. “Ascolta Miriana ti va un aperitivo o devi correre a casa da tuo marito?” “Sono single, vivo sola, vada per l’aperitivo”. Con astuzia, come aveva fatto lei prima avevo carpito un’informazione utile. Ci recammo in un bar del centro e ordinammo un paio di aperitivi e stuzzichini vari. Lei scelse un aperitivo analcolico alla frutta, io il classico Spritz. “Allora Miriana, come saranno le altre case?” “Non voglio rovinarti la sorpresa. Ce n’è una carina che vedremo domani potrebbe piacerti” “Ottimo, ma basta parlare di case e del tuo lavoro” “A proposito, tu Filippo che lavoro fai?” “Vivo di rendita…” lei rise. “No, non è vero sono un consulente aziendale” “Ah, interessante e dove svolgi il tuo lavoro?” Presso le aziende della città e della provincia, in sintesi si tratta di ottimizzare i costi e cercare di aumentare i ricavi” “wow deve essere tosto come lavoro” “dà le sue soddisfazioni”. “ma dimmi un po’ sei sempre stata single?” chiesi “ah, che bel marpione! No, sono stata sposata ed ho una figlia grande di 23 anni che convive con il suo ragazzo si chiama Ilaria. E tu invece?” “sono single già da diverso tempo anche io ho una figlia di 35 anni, si chiama Sonia vive nella mia città di origine e ha due bimbi un maschietto e una femminuccia”. “Gusti musicali?” “Mi piace il rock” mi rispose. “ma dai! Tipo?” “Tipo, Genesis, Peter Gabriel, Queen, Pink Floyd” “Ma io ti sposo” esclamai “Io amo tantissimo i Genesis e Peter Gabriel ho una collezione, penso tra le più complete in Italia” “Ah però!” “Ti piace il cinema?” “tantissimo sono un’appassionata di thriller, film d’azione e film romantici di storie verosimili” “Anche a me piace il cinema e obiettivamente guardo un po’ tutto. Ti piace ballare? “Certo Filippo, ogni tanto vado con delle amiche e a te?” “Ci sono stato un paio d’anni fa l’ultima volta”. Mi venne in mente in quel momento la serata che avevo trascorso con il gruppo. 

Sorseggiando, sorseggiando il tempo trascorreva la conversazione era piacevole la compagnia addirittura meglio. Mi sentivo a mio agio e mi pareva, parlandoci, di conoscerla da tanto tempo per come i discorsi fluivano. Avevamo tante cose in comune, gli stessi gusti, lo stesso status. Avrei approfondito volentieri ma era ora di cena dovevamo ahimè separarci. Mi accompagnò all’auto e ci salutammo cordialmente. Ci saremmo visti il giorno dopo.

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