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Erotici Racconti

Nel negozio di scarpe da donna

By 4 Febbraio 2022No Comments

Mi chiamo Maurizio, sono un uomo di quarantatré anni, di bell’aspetto e faccio il commesso in un negozio di scarpe da donna molto costose, talmente costose e di nicchia, che per venire a comprare da noi, bisogna prendere appuntamento.
La nostra clientela è da sei zeri sul conto corrente, a volte molto snob e antipatica, altre molto alla mano e amichevole.
Due giorni fa’ aspettavo una cliente per le quattordici e puntuale lei si presentò.
Era un nome non famoso, o almeno io non lo conoscevo, sapevo solo che era una donna ovviamente.
Quando entrò mi trovai di fronte ad una bellissima donna bionda, alta, con un fisico da far girare gli sguardi al suo paesaggio, si presentò cordialmente stringendomi la mano, fui abbagliato dal verde intenso dei suoi occhi.
La feci accomodare e andai a vedere la sua scheda cliente al computer.
Quando vidi la data di nascita non ci credevo, aveva sessant’anni, incredibile pensai. A confronto sembravo io quello vecchio.
Aveva una pelle liscia e quasi senza imperfezioni, nessuno le avrebbe dato quell’età.
Si era seduta sui comodi e costosi divanetti in attesa del mio arrivo.
Era vestita con una camicetta bianca, una gonna nera fino alle ginocchia e un costoso paio di scarpe con tacco alto,
nella sua sobrietà era di un sexy da mozzafiato.
Confesso che fui molto attratto da quella donna matura.
Andai da lei e le chiesi come potevo aiutarla.
” Cercavo un paio di scarpe col tacco alto ma aperte davanti, mi piacerebbero di colore rosso fuoco” mi disse.
” Certo signora, ne abbiamo due tipi diversi, glieli faccio provare subito entrambi” le risposi
” Grazie ma le dispiace se ci diamo del tu? Io sono Sara” mi disse.
” Volentieri Sara, io sono Maurizio” risposi.
Andai a prendere le scarpe, numero 37
Quando tornai lei si era tolta le sue scarpe rimanendo con le gambe accavallate.
Di donne ne avevo viste tante, ma lei aveva un paio di gambe e dei piedi così sexy che ebbi una leggera erezione,
sono un feticista dei piedi delle donne, ringrazio ogni giorno di lavorare in un negozio come questo.
In quella posizione emanava un erotismo e una sensualità incredibili, nessuna giovane donna avrebbe potuto competere con lei.
” Mi aiuti a metterle?” mi disse mentre allungava il suo piede porgendomelo.
Aveva i piedi più belli che avessi mai visto, curatissimi, con le unghie dipinte di un rosa confetto che ne esaltavano la perfezione.
Quando mi abbassai e presi il suo piede fra le mani per guidarlo dentro la scarpa, sentii un profumo di rosa provenire dalla sua pelle liscia come ceramica.
Mi eccitai e le mie mani cominciarono a tremare leggermente. Sentivo il mio cazzo diventare duro, quel piede così sexy mi stava mandando fuori di testa.
Sara mi vide un po’ imbambolato e allora mi disse.
” Tutto bene? C’è qualcosa che non và? Mi stanno così male?”.
Io alzai lo sguardo verso di lei e senza nemmeno rendermi conto di aver aperto bocca le risposi” scusami Sara è che hai dei piedi così stupendi, ti starebbero bene anche delle semplici infradito, sono loro a fare bella la scarpa, non il contrario”.
Mi ero preso troppa confidenza, pensai, ma lei mi sorrise e con naturalezza e spontaneità, si sfilò la scarpa che le avevo messo e mi disse” grazie per il bellissimo complimento, vedo sei un amante dei piedi femminili, se vuoi puoi toccarli”.
Ci misi qualche secondo ad elaborare le sue parole, pensai anche di aver immaginato tutto, ma era tutto reale.
Lei mise il suo piede ad un centimetro dalla mia bocca e con sguardo malizioso disse” forza non essere timido, tocxalo, bacialo, leccalo”.
I ricchi a volte sono fuori di testa, si prendono gioco degli altri senza farsi problemi, ma lei non sembrava affatto che scherzasse.
Non potevo crederci ma l’eccitazione in me crebbe così tanto che mi dimenticai di tutto e tutti e presi delicatamente quel piede fra le mani.
Inizia ad accarezzarlo a baciarlo e leccarlo con sensualità, succhiando quelle stupende dita sexy come se fossero la cosa più buona al mondo.
Presi anche l’altro suo piede e alternando li misi entrambi in bocca, non ci fu un solo centimetro di quei piedi che la mia lingua non leccò.
Avevano un profumo inebriante e un sapore dolciastro, mi faceva male il cazzo da quanto mi era diventato duro per l’eccitazione.
La sentivo gemere di piacere, si sbottonò la camicetta e toccò un seno massaggiando con intensità.
Andai avanti qualche minuto con quel gioco di bocca, poi lei li ritrasse e si tirò indietro la gonna mostrandomi la sua figa depilata, non portava le mutandine.
” Spogliati” mi disse.
Ormai ero talmente preso da quel momento che le sue parole sembravano dei comandi a cui non riuscivo a dir di no.
Rimasi completamente nudo davanti a Sara con il mio cazzo in erezione e lei lo prese fra i suoi piedi e iniziò a farmi un footjob.
Faceva su e giù delicatamente, le sue dita si muovevano sulla mia cappella come fossero quelle della mano, mi faceva godere da morire mentre la vedevo fissare il mio cazzo e toccarsi la figa.
Guardarla masturbarsi il clitoride con quelle mani da fata era uno spettacolo, semplicemente erotica ed eccitante.
Si fermò nel segarmi con i piedi giusto in tempo, stavo per venire, poi si alzò e si spogliò completamente anche lei
Davanti a me apparve uno dei più bei corpi nudi di donna che avessi mai visto, non poteva avere sessant’anni, era troppo perfetta .
Il seno era alto e sodo, la pelle priva di rughe o imperfezione dovuta all’età, longilinea e perfettamente proporzionata nelle misure. Immaginavo che potesse essere rifatta, ma se lo fosse stata, il chirurgo aveva diritto al premio Nobel per la bellezza, era una dea.
Venne vicina a me e mi baciò, infilandomi la lingua in bocca, persino il suo respiro e il suo alito erano profumati.
Le nostre lingue si intrecciarono in un bacio sensuale, poi lei sinuosamente e senza distogliere il suo sguardo dal mio viso, si mise in ginocchio e prese il mio cazzo portandolo alle labbra, con due movimenti fu tutto dentro la sua bocca.
Non ho molta esperienza in fatto di pompini, ma sicuramente quello che mi stava favendo lei era da togliere il fiato.
Non riuscirei a descrivere in modo corretto quanto piacere mi dava quel pompino.
Quando fu soddisfatta del suo lavoro di bocca si fermò, si alzò e mi baciò nuovamente facendomi sentire il sapore del mio cazzo misto alla sua saliva. Si girò mettendosi a novanta sul divanetto e guardandomi con un’espressione eccitata che mai dimenticherò mi disse” ora tocca a te ad usare la bocca”.
Non ci sono parole per descrivere quanto era bello quel sedere a forma di cuore, con un buchino colore caffè latte e la sua vagina leggermente aperta di colore un po’ più scuro rispetto al resto della pelle, con le piccole labbra di un rosso chiaro.
Semplicemente una visione paradisiaca!
Mi misi in ginocchio dietro di lei e infilai la mia faccia in quel paradiso, iniziando a leccarle la figa mentre lei si toccava.
Come il resto del suo corpo, anche le sue parti intime profumavano di rose e il sapore dei suoi umori era dolce, con una leggera punta di acidità, nettare per la mia bocca.
Le misi la lingua dentro la vagina bagnandola con la saliva, poi andai sul suo ano e mentre glielo leccavo intensamente le misi due dita nella figa e la masturbai.
Gemeva di piacere e mi diceva di continuare perché stava venendo, vidi del liquido bianco uscire dalla sua patatina e lo leccai. Ero eccitato come porco e dovevo farla mia.
Mi alzai e le appoggiai il cazzo all’ingresso della figa, in due movimenti glielo misi dentro tutto.
Iniziai a scoparla, prima lentamente poi aumentando sempre di più il ritmo, e più spingevo, più lei godeva, lasciandosi andare in urla di piacere.
Il mio cazzo era lavato dai suoi densi e bianchi umori, scivolava dentro di lei senza nessun tipo di resistenza.
Era calda e umida, una sensazione stupenda, godevo anche io come un porco.
Dopo qualche minuto mi disse di fermarmi.
Si sedette a gambe aperte, con uno sguardo arrapato e voce ansimante mi disse” mettimelo nel culo”.
Rimasi un po’ stupito da quelle parole ma ormai avevo capito che non era di certo una timida ragazzina.
Le alzai le gambe appoggiandole sulle mie
spalle, puntai il cazzo sul suo ano e delicatamente, guidandolo con una mano la penetrai.
Grazie anche ai suoi umori il mio cazzo scivolò tutto dentro nel suo sedere senza problemi fino alle palle.
La sodomizzai lentamente per poi aumentare di intensità, mentre le succhiavo nuovamente le dita dei piedi.
Lei urlava di sbatterla più forte, di farle male, di sfondarla.
Ero un toro in calore e la scopai in quella posizione per una decina di minuti, mettendoglielo sia nel culo che nella figa, alternando fra i due buchi. Non riuscivo a resistere a quel piacere ancora per molto, le dissi che stavo venendo.
Feci per spostarmi ma lei mi disse con voce tremante ” non uscire, riempimi di sborra, voglio sentire il tuo orgasmo”.
Dieci secondi dopo venni con una eiaculazione da cavallo.
Venne anche lei con urlo acuto di piacere, dalla sua figa coló fuori un fiotto di liquido cremoso che lei raccolse con le dita e poi se le portò alla bocca, assaporandone il gusto.
Ancora ansimante, si alzò e mi baciò mettendomi la lingua in bocca, sentii anche io il gusto forte del suo orgasmo.

Ci rivestimmo senza dire una parola, solo sguardi e sorrisi.

Comprò entrambi i modelli di scarpe e come nulla fosse pagò e uscì dal negozio.
Mi accorsi che aveva lasciato un biglietto da visita sul bancone, non c’era scritto alcun nome, solo un indirizzo web.

Tornato a casa mi misi al computer e andai sul browser inserendo l’indirizzo del biglietto.
Si aprì un sito e vidi il volto di Sara e di altre donne.
” Mature escort for rich”
Sorrisi e capii tutto ” ecco perché era così esperta”, pensai.

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