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Sta odiando profondamente suo padre e sua madre per la scelta fatta.
Non riesce proprio ad accettare il fatto di doversi trasferire per forza così lontano da tutto ciò che è casa sua, la sua vita, i suoi amici, i suoi nonni e tutti i parenti che la circondano di attenzioni.

Proprio ora che da pochi mesi ha preso la patente, dopo che finalmente la nonna Tina le ha promesso che se avesse iniziato l’università le avrebbe regalato la sua prima auto.
NO.
Non riesce ad accettarlo.
Lei è maggiorenne.
Lei può fare cosa vuole.
Decide lei della sua vita.

Perchè proprio a lei?
Il suo ultimo ragazzo , l’aveva lasciata per lo stesso motivo. Anche lui si è trasferito, non per lavoro ma per l’università e molto probabilmente non gli andava l’impiccio di una storia amorosa. Forse semplicemente, non l’amava veramente come acclamava apertamente tra famiglia e amici.

Tutto il suo mondo in pochi giorni le crolla irrimediabilmente addosso.
Ha pensato di rimanere li.
Ha calcolato tutto e ha studiato come fare.
L’università nella città vicino, andrà a vivere con i nonni, si troverà un lavoro part-time.

I suoi genitori vogliono che vada via anche lei da quel posto.
Non vogliono che stia a casa dai nonni e sicuramente dove andranno a vivere troverà l’università che desidera.

Giulia ripensa a tutto questo, seduta sulla panchina dell’autobus.
Il cielo è cupo, prevedono pioggia per sta sera.
A casa sua piove già da due giorni.
Dopo 6 mesi a 700km dalla sua vecchia vita, l’università non l’ha più iniziata.
A 700km da casa un lavoro l’ha trovato.
Anzi ne ha già cambiati alcuni, perché non le piacevano molto.
Questo pensa sia quello giusto, dopo nemmeno una settimana che ha iniziato.

Tutto sommato, sembra bello, questo piccolo borgo di periferia.
Papà nonostante la distanza, tutti i giorni va a lavoro in città assieme a mamma.
Loro lavorano per la stessa compagnia, nello stesso ufficio.
Anche prima era così quando erano a casa. Poi la compagnia ha proposto loro un trasferimento che avrebbe fruttato innumerevoli vantaggi, non solo economici.

Ecco perchè, ora, Giulia si trova qui.

Amici per ora, non ne ha ancora molti.
Sarebbe più opportuno, la parola “conoscenti”.
Nel tempo libero le piace correre lungo alcuni sentieri che costeggiano un grande bosco ai margini del centro abitato. Oppure le piace andare in una grossa palestra qualche km verso il centro città.

Però se piove, sta già pensando che rimarrà a casa e come ogni volta, passerà il tempo tra qualche film e alcuni siti di incontri.

In questi siti inizialmente si era iscritta per pura curiosità, ma poi, con il tempo e la solitudine, si è trovata a spulciare con discreto interesse i vari annunci.

In alcuni di questi siti servivano anche le foto personali.
Quelli in cui ha avuto maggiori difficoltà a convincersi era dove veniva richiesto di pubblicare anche il volto. Per non parlare poi della mole di messaggi ricevuti nella posta privata, quasi impossibile leggerli tutti.

Proprio grazie a questi siti internet, la vita della giovane ragazza inizia a movimentarsi.

– Ciao. Scusa ti posso parlare?

Giulia è seduta ancora sulla panchina in attesa dell’autobus che inizia a tardare quando questo uomo si avvicina con interesse a lei.

– Si mi dica.

Risponde a sua volta curiosa di sapere cosa le debba dire.

– Non mi dare del lei, ti prego.

Esclama l’uomo sedendosi al suo fianco.

– Si scusami.

Replica Giulia sorridendo.

– Ti ho riconosciuta e non ho saputo resistere alla voglia di parlarti. Sei tu che hai pubblicato le foto su un sito di annunci vero?

A queste parole, la ragazza diventa paonazza.

– Hai un tatuaggio sul fianco destro vero?
La ragazza ha quasi un mancamento di fronte quest’uomo che sta praticamente affermando di averla vista in intimo nelle foto pubblicate.

– Mi stai mettendo in imbarazzo. Però non posso negare l’evidenza. Questo significa che ti ho pure aggiunto alla lista degli amici.

Sputa la frase con fatica, la voce le trema in certi momenti e quando finisce di parlare si accorge di essere senza saliva in bocca.

– Si. In realtà ci siamo scritti più volte e mi hai lasciato accedere alle tue foto private. Non so se ti ricordi, ma il mio nome sul sito è Madmax.
A tali parole, Giulia sbianca e rimane senza parole.

– Dalla tua espressione capisco che adesso, mi hai riconosciuto.

Fa una pausa in cui squadra la ragazza da testa a piedi e poi prosegue.
– Probabilmente però, non ti va di continuare la conversazione in questo momento. Se vuoi me ne vado.
La ragazza è in panico e l’unica cosa che le viene in mente è di allontanarlo, cercando però, di essere più garbata possibile.

– Forse ho trovato una persona ragionevole questa volta. Spero in futuro che sarà sempre così. Scusami ma preferisco rimandare la conoscenza di persona.

– Non ti preoccupare. L’avevo immaginato da come mi stavi guardando fin dall’inizio. Spero però di conoscerti presto.

Dopo tali parole, l’uomo si alza e dopo un breve sorriso nella sua direzione, si allontana.

Giulia vorrebbe correre a casa per cancellare subito tutte le foto che ha pubblicato. Vorrebbe non aver mai scelto di mostrarsi sul web e sopratutto le torna in mente che se non avesse dovuto trasferirsi così lontano da casa sua, sicuramente non sarebbe successo tutto questo.

Per fortuna, o sfortuna che sia, il pullman arriva e calmandosi, la ragazza inizia a ragionare con lucidità.
Questa lucidità però la riporta alla realtà, al fattore di essere sola in una realtà lontana dalla sua e forse, questo “incontro” potrebbe essere il primo di una lunga serie che la porterà ad ottenere qualcosa.
Qualcosa che forse desidera, o forse necessita per colpa della sua solitudine.

—————————————–

MadMax

Lui di anni, ne ha 43.
Decisamente molti rispetto a Giulia, che ne ha compiuti 20 da pochi mesi, ma la cosa non la preoccupa più di tanto e anzi, quasi la stimola.
Giunta a casa, non resiste alla tentazione e quasi correndo, raggiunge subito il suo pc.
Il sito di annunci in cui è stata contattata dall’uomo è nella lista dei preferiti. Ci vogliono pochi istanti per accedere ed entrare nella sezione dedicata ai messaggi in arrivo.

>> MadMax ti scrive : Ciao. Ora che ti ho potuta ammirare dal vivo, posso affermare che sei più bella di quanto potessi credere.

Il cuore di Giulia batte all’impazzata mentre posa le dita sulla tastiera per comporre un semplice ma faticosissimo messaggio.
>> GiuPP scrive : Grazie e scusami se ti ho mandato via.

Dopo avergli risposto, si piega in avanti e chiudendo gli occhi, posa la fronte sulla scrivania. Riprende fiato e nel mentre, mille pensieri su quest’uomo le affollano la mente.
Improvvisamente però, dal pc un suono la distrae e alzando il volto verso lo schermo, nota una notifica di risposta.

>> MadMax ti scrive : Se hai cambiato idea, possiamo vederci per un caffè tra mezz’oretta.
Giulia ancora una volta sbianca, di fronte l’intraprendenza dell’uomo e sopratutto, si agita ancora di più, quando una notifica, l’avverte che MadMax sta visualizzando in questo momento il suo album di foto private.

>> GiuPP scrive : Perché guardi quelle foto proprio adesso?
La frase le esce di getto e la invia senza stare a pensarci troppo.
>> MadMax ti scrive : Perché adesso che ti ho vista dal vero, le tue foto le posso gustare in modo diverso. Sopratutto quando guardo quelle in cui hai solo il reggiseno nero e quel perizoma microscopico addosso.
L’uomo, a differenza di Giulia, ha davvero pochissime foto sul profilo. Alcune mostrano un petto nudo possente e abbastanza villoso, mentre su altre si vede di schiena in costume.

>> GiuPP scrive : Mi imbarazza parecchio… però senti, va bene. Vediamoci tra mezzora, ma non mi va di parlare in un bar. Il caffè prendiamolo un altra volta.

Si sente agitata, ma si sente sicura ora che anche lei, l’ha visto di persona.
>> MadMax ti scrive : Va bene. Ma ti cambi i vestiti, vero?
Le manca la salivazione mentre legge il messaggio e mille fantasie le percorrono la mente come un treno in corsa che però non vuole fermarsi.
>> GiuPP scrive : Non mi va di cambiarmi e sopratutto, adesso, ho solo intenzione di conoscerti meglio.
La risposta non tarda ad arrivare.

>> MadMax ti scrive : Peccato. Per ora, mi accontenterò allora.
I due infine, trovano un luogo dove incontrarsi, comodo per entrambi.

Giulia però, non resiste alla tentazione creata dalla richiesta dell’uomo e raggiunto l’armadio, indossa qualcosa di più leggero ma senza provocazione e senza esagerazione visto che il tempo è sempre più brutto.
Quando esce di casa, sorride con una strana sorta di orgoglio mentre guarda i suoi pantaloni da danza e quella maglietta rosa attillata dalla generosa scollatura che mostra la sua abbondante terza misura.

– Alla fine ti sei cambiata. Sei provocante anche così, lo sai vero? – è l’esclamazione dell’uomo appena si incontrano di fronte una panchina del parco.

– In realtà no, non pensavo. Sono vestita normale senza nulla di esagerato. – risponde con un leggero rossore sulle guance.

– Vedi, se eravamo in un bar, non avrei potuto fare certe affermazioni. – risponde a sua volta l’uomo divertito.
– Io invece, avevo paura che le avresti fatte ugualmente mettendomi ancora più in difficoltà – afferma lei abbassando lo sguardo
A questo punto, l’uomo si siede sulla panchina e invita la ragazza a fare lo stesso.
Giulia abbozza un mezzo sorriso prima di seguire l’invito ma stando a qualche spanna di distanza da lui.
– Hai un buon profumo. – afferma l’uomo per poi voltarsi a guardarla meglio.
– Qualcosa ti turba ? – continua lui fissandola.
– Ma no, solo che non ci siamo mai visti prima d’oggi – Giulia fa una pausa e poi fissandolo prosegue
– Solo che tu, mi hai visto in tante foto….senza vestiti. Ora però che siamo vicini, mi imbarazza la cosa – afferma per poi guardare di fronte a se gli alberi che si muovono per il vento che inizia ad aumentare.
– Alla fine eri in intimo. È un po come essere con il costume quando vai al mare. – esclama lui senza smettere di fissarla.
– Oppure, ti danno fastidio questi commenti perché io sono più grande di te? – domanda ancora.
Giulia ha qualche tentennamento, però poi torna a fissarlo e risponde secca.
– Non credo sia l’età, anzi, mi fa piacere che ti posso piacere anche se sono più giovane. Però è la prima volta che mi succede di incontrare qualcuno solo dopo che mi ha vista con quel genere di intimo. – lo guarda in volto, lui sorride di rimando mentre lei decide di proseguire.
– In realtà tu dici che è come essere in costume, ma quando ho fatto quelle foto, mi sentivo nuda visto che era un completino ridotto. – Giulia arrossisce vistosamente prima di smettere di fissare l’uomo.

Il silenzio cala tra i due.

– Inizia a piovere – decreta l’uomo mentre anche Giulia sente qualche goccia cadere sulle sue braccia.
Sempre lui, sospira e poi prosegue – Vuoi stare ancora qui seduta o vieni da me? Ti offro un caffè, così possiamo parlare senza che ti imbarazzo di fronte altra gente – conclude ridendo prima di alzarsi.
– No no, tra poco piove…. ok va bene – risponde a sua volta alzandosi dalla panchina.
– Presto, altrimenti ci becca la pioggia forte ! – esclama lui aumentando il passo.

I due non parlano molto, non ne hanno anzi il tempo e mentre lui sta davanti, lei lo insegue a passo spedito per diversi minuti. La pioggia è sempre più forte, i due giungono in una zona periferica, è poco affollata di case e giunti al fondo di una lunga strada stretta, l’uomo apre un portone in ferro.
I due corrono all’interno, al riparo sotto il porticato, proprio quando la pioggia inizia a essere battente.
– Alla fine ci siamo bagnati ugualmente – afferma l’uomo guardando Giulia che cola acqua dai capelli e i pantaloni da danza risultano tutti bagnati a grosse chiazze.
– Si hai ragione, ma non sono poi così bagnata, per fortuna – risponde tornando a seguire l’uomo che dopo una piccola corsa nel cortile, sotto l’acqua, si fiondano entrambi dentro casa.
– Wow. Quanto piove adesso! – esclama lei prima di guardarsi intorno.

Dopo questa corsa, sembra che i due inizino a trovarsi più a loro agio e raggiunta la cucina, mentre Giulia si siede al tavolo, lui prepara il caffè.
I discorsi cambiano tema, si parla molto di lei, scuola, amici, il trasferimento e tutto il suo nervosismo. Di lui invece, sembra che ci sia poco da parlare. Single dopo un matrimonio durato molti anni, solito lavoro e solita vita da tanto tempo, fino a quando, a detta sua, non ha incontrato lei.
Lei che è diventata per lui una curiosità, un punto fisso ed oggi, quando si sono incontrati, non ha potuto resistere e ha dovuto parlarle a tutti i costi.

E ora, sono qui……casa sua.

– Però così mi imbarazzi ancora di più – afferma Giulia mentre sorseggia il caffè appena versato nella tazzina.

– Alla fine, siamo entrambi iscritti a quel portale probabilmente per lo stesso motivo. Quindi non trovo motivo per il quale dovresti imbarazzarti – afferma l’uomo sorseggiando a sua volta il caffè.

– Scrivere certe cose su internet è più facile. Ora che però ti ho di fronte a me, è tutto diverso. – afferma Giulia nuovamente imbarazzata prima che il suo telefono inizi a suonare.
– Chi è ? – domanda lui.
– Mamma – si affretta a rispondere mentre guarda il numero sul display.
– Facciamo un gioco? Ti va di mettere il vivavoce? Starò zitto però, promesso! – domanda lui sorridendo.
– Va bene, ma non parlare! Ti prego! – risponde lei con sguardo dubbioso mentre apre la chiamata.
– Giulia. Dove sei? Qua piove a non finire. – esclama la voce della madre.
– Ma! Sono a casa di amici tranquilla. Sono al coperto. – esclama lei guardando l’uomo che ha di fronte.
– Senti, tra un ora è pronto. Torni per cena ? – domanda nuovamente la madre.
A questo punto l’uomo si alza e fissando Giulia negli occhi le fa cenno di rispondere di no. Lei di risposta spalanca gli occhi e poi, mandando giu la saliva, torna a guardare il telefono.
– Pronto! Ci sei ? Giulia! – urla la madre dall’altro capo del telefono
– Era andata via la linea! No mamma non ci sono a cena! – esclama lei alzando il tono della voce.
– Va bene. Ciao! – dice la madre e senza aspettare risposta, chiude la chiamata.
La ragazza guarda il telefono, lo blocca e poi lo rimette in tasca.
– Fa sempre così, non mi da mai il tempo di salutarla e chiude il telefono – esclama Giulia prima di tornare a guardare l’uomo che è rimasto tutto il tempo in piedi dall’altra parte del tavolo.

– Perché mi hai fatto dire che non ci sono a cena? – domanda ancora lei.
– Tu invece perché mi hai ascoltato? Potevi dirle che invece ci andavi, se lo volevi. – domanda a sua volta.
– Penso curiosità e poi adesso piove troppo – risponde Giulia senza smettere di guardarlo.

– Quindi potremmo fare un gioco. Finché piove, puoi stare qui, ma dovrai pagare pegno. Altrimenti, puoi tornare a casa tua in qualunque momento – dice l’uomo con uno sguardo perverso.

– Intanto devo rimanere fino a cena, quindi non cambierebbe molto se piove o meno. – esclama Giulia puntualizzando la situazione.
L’uomo ride, torna a sedersi e posando i gomiti sul tavolo, torna a parlare.
– Va bene, allora rimani fino a cena. Però, finché non smette di piovere, dovrai pagare pegno. Va bene così ? – domanda divertito.

Giulia si sente un po fregata, ma la curiosità la sta assillando.
– Va bene, ma in cosa consiste il pegno ? – domanda divertita.
– In tutto quello che mi passa per la testa. Non trovi sia più divertente così? – lo sguardo dell’uomo non cambia e anzi, ora le fissa le tette in modo quasi morboso.

– Allora fammi un esempio, anche se il tuo sguardo mi fa capire qualcosa. – dice Giulia interdetta da come le stia guardando le tette.
– Ok. Come primo pegno ti faccio anche un favore. Vedi quello stendino, con tutta la roba bagnata? Vai ad appenderci i tuoi pantaloni, così avranno tempo di asciugarsi. – risponde divertito.

– E come mi vesto? Mi dai un paio dei tuoi pantaloncini? – domanda lei, sicura che non sarà così, ma solo per giocare ulteriormente con lui e smorzare intanto l’imbarazzo che si sta creando.
– Per niente. Rimani senza. – afferma lui con la voce che cambia leggermente a causa dell’eccitazione crescente.
Il cuore pompa come un martello pneumatico, un orecchio si tappa per la tensione e dopo essersi alzata, si allontana leggermente dal tavolo.
L’uomo rimane immobile a fissarla e a questo punto, presi i pantaloni sui fianchi e pinzato con le dita l’elastico, lentamente si flette in avanti portando verso il basso con se, il soffice tessuto.
Raggiunte le caviglie però, distratta dall’agitazione della situazione, si rende conto di avere ancora ai piedi le scarpe.
L’uomo guarda la scena e ne approfitta subito per rincarare la dose.
– Voltati, fammi vedere il culo mentre finisci di toglierti le scarpe e i pantaloni. – ormai dal semplice parlare, questo diventa a tutti gli effetti un comando, dato con il giusto tono che non ammette assolutamente repliche.
Giulia non si ribella, anzi, non osa nemmeno aprir bocca e dopo essersi voltata come richiesto, torna a slegare le scarpe.
L’uomo è stato in silenzio tutto il tempo, senza smettere un secondo di godersi la scena a bocca aperta, aspetta che la ragazza finisca, che si diriga verso lo stendino e quasi gli manca il fiato fino a quando non torna di fronte a lui.
– Ma tu.. usi sempre mutandine così ? – domanda riferendosi al suo perizoma.
Giulia sorride e poi decide dentro di se, che con lui può sentirsi libera di parlare.
– Il mio ex, quando ho compiuto 18 anni, mi ha regalato 18 perizomi – fa una pausa per guardare l’espressione dell’uomo che è incuriosito dal discorso
– Quando è stato il suo compleanno invece, al posto di fargli il regalo, mi ha fatto promettere che avrei solo più indossato perizomi – racconta con voce agitata, tra l’imbarazzo e una leggera eccitazione che cresce in lei.
– Poi, dopo un po mi ci sono abituata e anche dopo che ci siamo lasciati prima di venire ad abitare qui, nell’armadio ho quasi solo più mutandine così – conclude Giulia mentre l’uomo la sta mangiando con gli occhi.
– Quindi sono 3 anni che usi solo più perizomi – esclama lui guardandola pochi istanti negli occhi, prima di tornare a guardare le sue cosce nude.
– Non 3.. Sono 2 anni e mezzo…Poi però, a volte uso anche culotte in pizzo perché mi piacciono molto. – risponde a bassa voce senza muoversi di un millimetro, lasciando che l’uomo scavi con lo sguardo sul suo corpo.
– Ci ho provato, in realtà non sapevo quanti anni avessi di preciso – risponde ridacchiando per poi invitarla a sedere.

Giulia sta in silenzio qualche minuto, fino a quando, non vedendo reazioni dall’altra parte, prova a parlare.
– Ma quindi, se quello di prima era un esempio. Il pegno da pagare quale sarebbe? –

L’uomo sorride.
– Certo che sei divertente. Paghi pegno fino a quando non smette di piovere e quello era uno dei tanti. – risponde a sua volta.
– Capito. – risponde lei con un po di agitazione, visto che non riesce a capire fino dove si spingerà.
– Però visto che l’hai proposto tu, come pegno vero e proprio, ora potresti toglierti la maglietta – la frase, la getta fuori tutta di un fiato, quasi come se non riuscisse a fare altrimenti per via dell’eccitazione che non smette ancora di crescere.
Il cuore di Giulia non smettere di battere all’impazzata nel suo petto.
Con lentezza, senza nemmeno alzarsi dalla sedia, prende dai fianchi la maglietta e la sfila trattenendo il fiato. Non la trattiene più quando riabbassa le braccia e mentre l’indumento cade in terra, l’uomo di fronte a lei è nuovamente a bocca aperta.
– Certo che anche le tue bocce, dal vivo sono parecchio differenti. –
Smette pochi secondi di parlare e con una mano si infila tra le gambe per sistemare la prepotente erezione che inizia a fargli decisamente male.
– Ma con il tuo ex ragazzo scopavate spesso ? – è la domanda che getta altro imbarazzo sulla ragazza.
– Ci vedevamo sopratutto nel weekend, per quelle cose – risponde quasi sottovoce
– Quindi lo facevi una volta la settimana? – domanda ancora l’uomo
– No no, lui aveva una specie di mini appartamento dove non ci disturbava nessuno. – risponde frettolosa
– Cosa significa questo? – domanda l’uomo incuriosito
– Che lo facevamo tutte le volte che volevamo, ma il weekend sopratutto, a volte se faceva brutto, stavamo a letto anche tutto il giorno – afferma con le guance rosse.

– Quindi oltre a scoparti la figa, facevate tante porcate, vero? – domanda divertito stringendosi il cazzo da sopra i pantaloni.
– Tutto quello che voleva – risponde Giulia abbassando lo sguardo.

– Tipo ? – domanda ancora l’uomo che ormai sta per esplodere dal desiderio di saltare addosso alla ragazza.
Giulia per qualche istante si sente ghiacciare, scariche di adrenalina corrono lungo il corpo, fino a quando non decide ancora una volta di parlare liberamente.
– Si dai. Ho capito, non sono scema. Oltre a scoparmi me lo metteva in bocca e se ti piace saperlo, anche nel culo. – dopo averlo detto, quasi le manca il fiato, poi però vuole sfogarsi del tutto – Poi gli piaceva anche le cose sadomaso, quindi è per quello che a volte si stava in casa tutto il giorno. – Giulia in un attimo si rende conto di essersi esposta totalmente a quest’uomo conosciuto poche ore prima e il tutto le crea una sorta di terrore misto a eccitazione per la situazione che sta vivendo.
L’uomo a tali parole, diventa prima bianco e poco dopo quasi paonazzo.
Respira ripetutamente, apre e chiude gli occhi con lentezza cercando di calmarsi.
– Quindi facevi solo finta di essere una santerellina. – a seguito di questa frase, l’uomo si alza mentre si tocca vistosamente il cazzo da sopra i pantaloni.

Raggiunge la ragazza alle spalle, mentre lei non osa muoversi e nemmeno girarsi a guardarlo.
Per la prima volta, l’uomo tocca la pelle di Giulia.
Le sue mani si posano delicatamente sulle spalle nude per poi, sempre delicatamente, stringerle.
– Quindi, assieme alla persona giusta, ti piace anche fare la puttana – afferma sottovoce, con la bocca posta vicino il suo orecchio.
– Non lo so. Non è però una bella parola. Non… Non so… – Giulia è in panico e le parole dell’uomo, le creano sempre più emozioni contrastanti.
– Non lo sai. Oppure non me lo vuoi dire ? – domanda senza muoversi di un millimetro, sempre con le mani poste sulle spalle della ragazza.
– Forse la seconda. – risponde mentre un brivido freddo le corre lungo la schiena.
– Non me lo vuoi dire perché hai paura di me, per caso? – domanda iniziando a muovere le mani per scendere e salire lungo le braccia a mo di carezza. Lieve, dolce e lenta.

– Forse si – Giulia in questo momento, non sa se accettare cosa le possa capitare oppure l’alternativa e di scappare via, sperando che l’uomo non la voglia fermare.
Lui a questo punto, sembra leggerla nel pensiero mentre rallenta la lieve carezza.
– La porta sai dov’è. Puoi andare via in qualunque momento. – afferma staccandosi da lei per poi allontanarsi verso il frigo.
Giulia sente l’anta dell’elettrodomestico aprirsi cigolando.
– Se vuoi, riprenditi i vestiti e puoi andare via anche adesso. Non ti costringo a fare nulla che tu non voglia. –
Continua l’uomo mentre prende una birra. La stappa e preso un bicchiere dalla credenza, lo posa sul tavolo.

– Se invece vuoi restare. Hai solo da finire di spogliarti –
Il tono in questo caso, diventa più un ordine rispetto che il classico consiglio.

– Al resto, ci penserò io. – fa una pausa, durante la quale si riempie il bicchiere.
-In ogni caso, adesso ti devi alzare da quella sedia – conclude per poi sorseggiare la birra.
Giulia si alza con il cuore ormai arrivato in gola, gli occhi sono lucidi dall’emozione e le sue mani tremano. Scosta lentamente la sedia, si allontana di qualche passo dal tavolo e poi, voltandosi verso l’uomo, lo guarda negli occhi.
Lui sorseggia lentamente la birra, cerca di celare l’eccitazione che però ha preso ormai il sopravvento e lo rende decisamente agitato.
Infine, Giulia prende un grosso respiro e poi, con le mani si dirige verso il gancetto posto dietro la schiena.
Le mani tremano a tal punto da non riuscire facilmente nell’impresa, l’uomo se ne accorge della difficoltà, posa il bicchiere e lentamente la raggiunge alle spalle.

– Quindi hai deciso. Giusto ? – domanda fermando le mani della ragazza riportandole lungo i fianchi.
– Si – risponde Giulia sottovoce.
– Quindi ti vuoi togliere tutto, giusto? – domanda ancora raggiungendo la fascia posteriore del reggiseno.
– Si. … certo .. si .. esatto – risponde nel pieno dell’agitazione mentre dei brividi corrono lungo tutto il corpo.
– Quindi se hai deciso che ti piacerebbe fare la puttana anche con me. Non ti scomodare a toglierti queste cose. Ci penso io. Va bene? – domanda ancora con fermezza mista a dolcezza.

– Ok – riesce solo a rispondere quando ormai la salivazione nella sua bocca si è bruscamente interrotta.

L’uomo è calmo, si sposta lungo i fianchi e con una lunga carezza raggiunge i bordi del perizoma. Li prende tra le mani, ci gioca qualche attimo e poi, impugnandoli saldamente, con un energico strattone, strappa via il perizoma dal corpo di Giulia.
Un urletto esce spontaneo dalla bocca della ragazza che quasi non ha il tempo di ragionare, mentre anche il reggiseno subisce in pochi secondi la stessa sorte.
– Ehi! Ma perché me li strappi??? – è la voce squillante della ragazza che rimane in panico per l’azione improvvisa.
– Da questo momento, non ti servono piu – esclama l’uomo, con voce ricca di foga e il fiato corto.
– Il tuo ex fidanzato era troppo gentile, a me piace che giri senza niente sotto. – esclama mentre impugna con decisione le tette.
Giulia respira forte, si lamenta mentre sente le mani strizzarla in modo feroce. Non riesce a parlare, spalanca la bocca, stringe i pugni e chiude gli occhi.
– Sadomaso…. Se davvero avete giocato in quel modo, non credo ti daranno alcun fastidio le mie mani che ti sciupano un po – esclama ridendo senza smettere di impastare le tette della ragazza.

– Ahhh – è l’unico verso che esce dalla bocca della ragazza, mentre le dita dell’uomo hanno iniziato a strizzare ferocemente i capezzoli.
– La porta di casa è sempre li davanti, fuori, nel corridoio. Se non ti piace cosa ti faccio, hai solo da andartene. – esclama per poi staccarsi da lei.
Giulia lo sente dietro di lei, con il fiato corto e che la fissa senza ritegno. Lei non ha alcuna intenzione di andarsene in realtà. Ma non sa assolutamente cosa fare e cosa tra poco le potrà accadere.

– Non voglio andare via. – lo dice a occhi chiusi, sottovoce mentre cerca di respirare piano e calmarsi.

L’uomo sospira forte.
Sospira tanto forte quanto lo sculaccione improvviso che riceve la ragazza sulla chiappa destra.

– Brava la mia puttana –
Lo afferma avvicinandosi al suo orecchio con la bocca.

– Visto che non vuoi andare via, allora vuoi diventare mia. Giusto ? – domanda con apparente calma, nonostante il respiro corto.

– Penso di si – risponde lei rimanendo immobile, come fosse congelata e bloccata in quella situazione
– Lo pensi, o lo vuoi ? – domanda ancora posando una mano sulla chiappa appena colpita.
Giulia respira forte, non riesce a trattenersi o semplicemente non vuole farlo.
– Lo voglio. Si, voglio diventare tua – risponde senza fiato.
– Allora piegati a novanta sul tavolo e allarga le gambe. Voglio vedere come sei fatta li sotto – l’ordine è seguito da uno spintone volgare che la sbatte letteralmente contro il tavolo.

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Continuo?

Per commenti, critiche, suggerimenti o altro : lokrost@mail.com

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