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Oscene creature

By 4 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo è il nostro muretto, ci siamo conosciute sedute lì sopra, ci siamo messe insieme lì sul muretto, ci siamo parlate a lungo delle nostre fantasie sedute sul muretto e ora siamo lì come ogni sera e poi notte a baciarsi ed amoreggiare tra noi aspettando clienti e polli da spennare sul muretto.

Sono seduta sul muretto con le coscie aperte ma nessuno può vedere il mio frutto dato che in mezzo a quelle coscie ci sei tu, in piedi mi baci appassionatamente, mentre le mie mani cercano la tua pelle, sono sul tuo culo ti alzano la già corta minigonna stile scozzese, ti prendo le natiche con le mani e le allargo, il tuo buco del culo è esposto ma a te piace così, sentire il fresco della sera che stuzzica l’interno tra le natiche ti piace, come pure ti fa impazzire l’idea che tutti i passanti possano guardare la tua oscena voglia e questo tuo impazzire lo sento nella mia bocca dove la tua lingua cerca la mia con frenetica attività.

Invece io stacco la bocca per un attimo da te, stacco anche una mano dalla tua coscia ma a te non importa perché già sai cosa voglio fare e infatti mi infilo tre dita in bocca e le succhio, le lecco, le insalivo per bene, poi le stesse dita le infilo nella tua di bocca, quindi ricomncio a limonare con la tua bocca, ora ti sto succhiando la lingua mentre le tre dita iniziano un lento su e giù nel solco della tua pesca, finendo sempre per insistere sul tuo buco, insisto fino a quando tu che oramai non stai più ferma a farti succhiare la lingua ma ti porti una tua mano sulla chiappa lasciata libera da me e ti allarghi di nuovo il culo, poi ti stacchi un attimo da me e mi chiedi di infilarti le dita ben profondamente dentro il tuo buco del culo.

Io non aspettavo altro che tu me lo chiedessi, che me lo implorassi, ho quasi un orgasmo a vedere la tua voglia montare in te e mentre con una mano ti allargi una chiappa e io con l’altra mia mano ti tengo l’altra tua chiappa, ti infilo di colpo tre dita nel culo.

Tu allarghi le narici e aspiri l’aria, allarghi gli occhi e mi guardi, ansimi e hai un’orgasmo, io tiro fuori la mia lingua gocciolante di saliva e tu la succhi dentro la tua bocca mentre le mie dita esplorano l’interno del tuo sfintere anale.

Sono le 23 oramai e le altre puttane intorno al nostro muretto ci fischiano e ci applaudono, ci vogliono bene perché sanno che attiriamo clienti come mosche dato il nostro spettacolino serale che si ripete uguale e diverso tutte le sere, qualcuna si masturba anche, aggiungendo altro pathos alla nostra performance.

Ed in effetti c’è il caos nella via, la baraonda di clacson e voci che ci incitano a farlo ancora, e chi vuole smettere?

Io ho il mio solito plug anale infilato dentro, siedo sul muretto e come al solito addosso ho solo la canottierina rossa dalle sottili spalline e l’amplissima scollatura che non riesce a contenere la mia quarta misura; un regalo di un nostro amico transessuale, sotto indosso dei sabot e nient’altro , mi piace stare così, sento il cemento del muretto che mi graffia un poco il culo ma mi sta bene è il nostro muro e lui non ci tradisce mai.

Ora ti stacchi io tiro fuori dal tuo culo le mie dita, allargo le gambe e me le infilo così come sono nella figa calda, grido che ho voglia di maschio ora e subito da una macchina escono in due che si avvicinano, uno ce l’ha già fuori e in tiro, secondo me si stava sarando una sega, io con le dita mi allargo le labbra e guardandolo in faccia spavaldo gli grido: “dentro!”, tu sei divertita dalla scenetta, poi mentre lui mi scopa lo prendi per la vita e lo spingi ritmicamente verso di me, in realtà mi vuoi scopare e usi lui come surrogato di ciò che non hai, mentre sei così indaffarata l’altro si mette dietro di te e ti incula. Iniziamo un trenino niente male.

Ma lui gode, mi viene dentro e mi lascia all’asciutto lo stronzo, io ho voglia e così tu ti metti con la tua sporca lingua a leccarmela mentre lo sperma gronda giù dalle mie labbra mentre l’altro uomo dietro di te, decisamente più resistente del primo, ora ha più spazio per goderti messa così alla pecorina; io malignamente penso chissà se te ne sei accorta che da cinque minuti ti stanno inculando.

Godo con un ululato, rovescio la testa all’indietro e mi lascio completamente andare, sono squassata dai fremiti tu mi rialzi mi guardi e con occhi carichi di passione mi baci con la bocca sporca di sperma e umori vaginali, io tuffo la mia lingua nella tua bocca, ti dico che voglio spompinarti e ridendo come due sceme inizio a leccarti la lingua sporca di sperma, così come si leccherebbe un cazzo che poi succhio goduriosa mentre l’uomo dietro di te gode nel tuo culo e io penso ancora: “chissà se se nè accorta!”.

Poi loro tentano di andar via ma noi li blocchiamo chiedendo 100 euro l’una, non vogliono pagare ma ci pensano le  nostre amiche puttane a far cambiare loro idea mentre noi ci baciamo avidamente sul nostro muretto.

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