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In molti ci siamo passati, durante gli studi, mentre si cerca un lavoro stabile, di tirare avanti con piccoli lavoretti o un part-time, il mio era fare fattorino per una pizzeria, era l’ultima consegna della serata così poi sarei potuto andare di corsa al pub, quella sera non potevo tardare, arrivato all’indirizzo su maps, l’incubo, era uno di quei parchi condominiali dove hanno diverse entrate in base alle lettere, ad aspettarmi ovviamente nessuno, cerco il cognome sul citofono e busso, niente nessuno risponde, busso ancora e mi rendo conto che il citofono non emette nessun suono, sarà guasto? il cancello aperto così entro nella speranza di trovare qualcuno lungo la strada, niente, mi avvicino ad un gruppetto di ragazzi seduti sulle panchine chiedendo dove abita il sig…. mi dicono scala B 2 piano, mi spiegano anche che è inutile bussare al citofono perché a causa del blackout nei giorni scorsi l’impianto non funziona, non mi perdo d’animo sono ancora in orario, trovo l’entrata della scala B, mi blocco sbuffando davanti alla porta dell’ascensore con un foglio che dice GUASTO “ovviamente” penso tra me e me, così vado per le scale, trovo finalmente l’appartamento, suono il campanello, guardo l’orario e penso che c’è ancora speranza, niente nessuno risponde ma il campanello funziona, così faccio due lunghe bussate, finalmente la porta si apre ed è lì che la vidi.
Una donna avvolta in un mini telo bianco, e che donna! sembrava una di quelle uscite dai film, capelli scuri ancora bagnati, due occhi da perdersi dentro, labbra carnose, non potevo smettere di pensare “cazzo quant’è bella” fui completamente rapito dal viso da dimenticare che era quasi nuda, alle sue spalle nella stessa stanza seduto sul divano spuntava la testa del marito intento a guardare la formula 1 nel maxi schermo con tanto di cuffie nelle orecchie.
“Perdonaci, ero di là in bagno e mio marito è un patito della Ferrari adora ascoltare il rombo dei motori a tutto volute”, la sua voce, mi sentivo un liceale alla sua prima cotta, lui era ancora lì a fissare lo schermo con le cuffie senza accorgersi di nulla, fosse stato per lui avrei potuto bussare per tutta la sera, lei doveva essere appena uscita di corsa dalla doccia non avrà avuto nemmeno il tempo di vestirsi mi sentivo in colpa di averle messo fretta “Si figuri, non sapevo..” dissi io mentre cercavo di esprimermi mentre il mio sguardo distratto da quel telo dannatamente corto che a stento riusciva a coprire le sue forme prosperose, lei si accorge che sono rimasto incantato a fissarla, accenna un sorriso imbarazzata anche dalla situazione, io continuo farfugliando qualcosa di incomprensibile e abbozzo un sorriso, lei apre il portafogli da cui prende cinquanta euro, mi allunga i soldi con una mano mentre con l’altra tiene il portafogli, io le passo le pizze, il tutto in modo molto timido ed impacciato per entrambi, proprio come in un film il telo ad un certo punto inizia a sciogliersi, lei immediatamente lo blocca con il braccio prima scivoli del tutto, rimane praticamente nuda con le mani impegnate e il braccio che teneva fermo appoggiato su di lei, io resto impietrito diventando rosso come un peperone non sapendo cosa fare per aiutarla, il telo non copriva i fianchi potevo vedere il segni dell’abbronzatura sulla pelle normalmente coperta dagli slip, lei si volta con la testa dando una rapida occhiata al marito, come io il mio sguardo, lui era ancora lì sul divano a fissare la tv non si era accorto di nulla, lei allora torna con i suoi occhi su di me, con l’indice mi fa segno di non dire nulla prima di sorridendomi per il fatto di averla scampata, una probabile litigata col marito geloso, annuisco rimanendo immobile lei con accortezza cercando di non scoprirsi oltre e di fare meno rumore possibile si volta mostrandomi la sua schiena nuda su cui il mio sguardo scivola fino al suo culo, cazzo se ho invidiato il marito!, quel culo parlava, tondo, sodo adornato dalla pelle bianca non abbronzata, lentamente allunga la gamba e con il piede chiude la porta dietro di se.
Sembrava uno scherzo, una scena vista così tante volte che vista in tv sembra banale eppure viverla dal vivo, avevo la stessa ed identica espressione da ebete delle vittime di quelle candid-camera, mi guardai intorno cercando le telecamere convinto che fosse uno scherzo, smisi solo quando la sveglia del mio telefono iniziò a suonare, mancava mezz’ora alla mezzanotte, non avevo più tempo, iniziai a correre giù per le scale, mi misi in auto e raggiunsi Barbara la mia ragazza al pub poco prima di mezzanotte giusto in tempo per festeggiare il suo compleanno, solo quando arrivò il momento di pagare estraendo la banconota da cinquanta mi sono reso conto di non averle dato il resto, e immediatamente nella mia testa ho rivissuto la scena, il cameriere torna con esattamente il resto che avrei dovuto darle, un segno del destino? cosa avrei dovuto fare?

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