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Stuprato femminizzato e poi venduto …..la storia di Sam che diventò Samantha

By 17 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019One Comment

Era un estate calda quella volta sull’isola grande.
Viaggiavo in autostop di cala in cala , seguendo un itinerario alternativo alla ricerca di situazioni differenti, ma non mi immaginavo quanto. …..
La nottte era passata tra le note psichedeliche Di un concerto dei led zeppelin, ora era tempo di trovare un passaggio verso la prossima tappa , una baia sperduta lungo le scogliere della costa verde .
raccolsi lo zaino con le mie poche cose e mi incamminai lungo la provinciale sperando di trovare una buon anima che mi desse un passaggio a destinazione.
Ero un ragazzetto semplice, un pò timido.
Avevo appena concluso gli studi superiori , ed ero deciso a godermi un meritato anno sabbatico prima di decidere del mio futuro .
Portavo i capelli lunghi di costituzione magra e allampanata , non ero sicuramente la controfigura del macho latino , ma lungi dalle mie credenze di poeta suburbano vivevo in un limbo vergine di innocenza e idealismo.
Mia madre era mancata anni prima , mio padre non sapevo neanche chi fosse , la mia famiglia erano i ragazzi che incontravo lungo il cammino , amici per un giorno poi solo volti che scomparivano nell’ oblio delle canne fumate nelle notti stellate.
A scapito di tanto parlare , in realtà ero vergine da qualunque rapporto sessuale .
A parte qualche bacio o abbraccio rubato qua e la , le mie esperienze erano a zero .
Ma in fondo la cosa non mi scombussolava poi molto , sapevo che mi piacevano le donne e che prima o poi avrei smesso di masturbarmi e che mi sarei trovato una compagna …..
Almeno così credevo….

Avevo percorso diversi chilometri lungo i bordi di quella strada calcinata dal sole giunino , le macchine erano rare , e nessuno sembrava ben disposto a dare un passaggio a un giovane capellone dalle apparenze equivocabili.

Ormai si stava facendo buio e la prospettiva di passare la notte tra i campi incolti e pieni di cardi spinosi mi stava angosciando, per cui quando vidi una utilitaria azzurrina rallentare e fermarsi qualche decina di metri più avanti , mi affrettai per non perdere quella chance.

‘ sera grazie mi potrebbe dare uno strappo ? Vado a cala venosa .. Sa dove ci sarà un meeting rock …….. ?!
– monta forza prima che ci ripensi , …….. Vado in direzione , ….. D ‘ altronde dove diavolo vuoi andare …. È quasi notte ormai , e qui non c ‘é nulla per chilometri ! –
Non me lo feci ripetere e montai di corsa lanciando il mio zaino sul sedile posteriore .
– grazie… Piacere Sam . – dissi allungando la destra al mio salvatore . – piacere mio …. Marcus Odd … Dottore.. Che diavolo avete in testa voialtri giovani .. Ma si può ? ….. Se non mi fossi fermato dove avresti passato la notte , tra i campi ? –
– Bhe in effetti ero un po preoccupato … Ma lei fin dove mi può portare ?
– Vado in direzione , ma certo non mi faccio un ora di macchina ad andare e tornare per accompagnarti fin là …… D’ altronde come potrei mollarti di notte nel mezzo del nulla ?…mi preoccuperei per te ! …mmhz ! Facciamo una cosa , io mi fido … Se ti va ti porto fino alla mia vila , dormi lì , domani ti fai una doccia e te ne riparti bello riposato…chiaro che ti lascerô una stanza tutta per te.. Tanto ne ho a sufficenza , hahaha in questo momento della mia vita sono solo , e non ho tanto spazio a disposizione !…. Comunque decidi tu…. Io non voglio certo sembrare impertinente ! –

Dormire in un letto vero ! Fare una doccia calda ! Magari pure una colazione…. Chiaro che si ! E poi come si chiamava il tale ? Dottor ….? Bho ? Mi sembrava a posto e poi , non ero mica una ragazzina indifesa…… Accettai l’ invito senza indugio ……

La strada si snodava lungo crinali spettrali , non c’ era traccia di centro abitato , solo qualche casa colonica e vari ovili.
Ad un tratto il fondo stradale si fece di terra battuta , e la macchina si inerpicò per un tratturo che tagliava vallette e ripide colline.
I fari illuminavano una campagna brulla e sinistra .

– Ma dove stiamo andando dottore ? –
– Non ti preoccupare ….. Di notte sembra chissà che , ma il posto é veramente bello….. Vedrai che panorama domani ! –

Non ne ero pienamente convinto , ma ormai che potevo fare ? Decisi che i miei dubbi erano infondati e mi lasciai guidare per una buona mezzora su per i crinali di quelle coline desolate , alla fine i fari illuminarono una grande casa colonica rosa con varie dependance costruite intorno ad un cortile comune.
– ecccoci Sam , siamo arrivati.
.. Qui siamo a cinquecento metri di altezza , vedrai che spettacolo domani !
Scendi prendi le tue cose che ti mostro dove potrai distenderti per la notte …..-
armeggiò con un mazzo di chiavi alla porta di un bungalow e la apri facendo cigolare i cardini .
– Ecco qui , non é pulitissima ma é funzionale , … Sistema le tue cose , poi vieni a mangiare qualcosa…. Ti aspetto in sala laggiù !
cavolo ! Un lettone matrimoniale e una specchiera enorme che nascondeva un armadio arredavano la stanza su cui si affacciava un lussuoso bagno con doccia simile ad una suite d’ albergo !
– wow ! Che bello ! Grazie Doc ! Mi sistemo , una doccia e sono da lei ….
In quel momento pensavo di aver pescato il jolly ! Da anima semplice non avevo intravisto le possibili complicanze di tutta quella generosa affettazione che quel dottore cinquantenne dal fisico prestante stava riversando nei miei confronti .Sicuro di me mi buttai sotto il getto caldo della doccia canticchiando un ritornello di Patti Smith .

Il dottore mi aspettava adagiato tra i cuscini di un basso sofa orientale avvolto in un accappatoio blu cobalto .
Davanti a lui su un tavolino a raso erano sistemati vari piattini pieni di stuzzichini , non mancavano birre e alcolici , di fianco un grosso narghile lasciava una bava di fumo nell’ aria .

– Forza Sam , accomodati , serviti pure , sarai affamato no ? –
– Grazie Doc ! – Allungai le mani su una birra e delle tartine .
– Ti sei sistemato in camera ? –
– Si si , anche se l’ armadio è pieno di indumenti femminili …ho poggiato le mie cose su una sedia ..-
– Ahhh si , non te l’ bo detto quella è la stanza di una della compagnia di artisti .
Ma ora sono in giro e non credo torneranno presto , lasciano qui le loro cose , e a volte non si fanno vedere per mesi ..-
– Diavolo ! Davvero ospiti una compagnia teatrale ! Mi piacerebbe conoscerli …-
– Ohhh bhe chissà magari sarai fortunato chi puo dire quando tornano …
Ma dimmi di te , che fai nella vita ? –
– Mi sono appena diplomato e ho deciso di passare un periodo sabbatico , viaggio qui e là , sa sono orfano ma posseggo una piccola rendita garantitami a suo tempo da mia madre che mi consente di vivere senza scialacquare…. Cosi ho lasciato la stanza che condividevo con altri studenti e mi son messo in viaggio… Voglio conoscere quanti più posti possibile…-

– Mmmmmh interessante, molto interessante .
In pratica nulla e nessuno si oppone tra te e i tuoi desideri … Amici ? Fidanzate ? Parenti ? – No no …. Haha niente e nessuno , sono libero come una farfalla …! –
– Che bello potresti scomparire ed apparire nel modo e nelle forme che più ti aggradano …. ! Oggi Sam domani chi vuoi te ! –
– E lei dottore professa ? –
– Si e no ….. Immagino che non ti dispiaccia se brucio un pochino di roba nel narghile !? ….. Immaginavo… tira pure ..Cough ! ..È roba buona …
Metti su quel cd di Nitin Sahwney che aiuta a rilassarsi …-
– Puff ! Caspita Doc …che pesa sta roba ! … Ma insomma che fa qui ? L’attore anche lei ? Hahaha , –
– Nahh … Ebbene si qualche volta in occasioni Particolari , mi unisco alla compagnia .. Io ero , anzi sono un ottimo chirurgo plastico ! –
– Perché dice Era ? –
– BHE perché non posso più professare liberamente…. in passato mi hanno accusato di vari reati , sai mi è capitato di aiutare dei cattivi elementi a cambiare aspetto ! –
– Come nei film ? Ed era vero ? ! Che figata ! –
– Ma alla faccia loro , mi sono portato il lavoro qui a casa ..ho ricreato il mio laboratorio vuoi vederlo ? –
– Furbo lei …. Ma si sono curioso ! –
– potrei anche darti un ritocchino se vuoi … Tipo quei pelacci orribili che hai sulle gambe…haha … Toh fuma va ! –
– Sa cosa ? Se avesse mai qualcosa che ritardasse la crescita della barba …. Che palle doversela fare tutti i santi giorni … Poi a me si irrita la pelle ! –
– Ahhh piccola bestia ignorante, per quello c’è già rimedio ! Finisci quella birra e seguimi . –

Ero totalmente stordito , che cazzo di roba mi aveva fatto fumare il luminare ?
Lo seguii incespicando e ridacchiando come un deficiente fino ad una stanza asettica che era piena di macchinari medici.
– Wow ! Fischia dottore , qui sembra di essere in sala operatorie ! –
– Dovrò pur sopravvivere no ! Ma forza capellone ! Sdraiati li che ti mostro come ritardare la crescita dei baffetti !-
Mi accomodai su un lettino lasciando ciondolare la lat tina di birra .
Guardavo inebetito il Doc mentre armeggiava con i suoi strumenti e mi passava degli occhialini di protezione neri.
– Mettili su , la luce laser pulsata ti potrebbe accecare !, –
Cazzo la mia testa girava a vuoto … Sentivo la macchina che scaldava la mia pelle.
– Bene Sam … Aspetta che ora ti tonifico il corpo togliti via tutto …ohh non ti preoccupare un sacco di artisti vengono qui a farsi belli…ma loro pagano ! –
Le parole del dottore risuonavano ormai come un eco lontano…
Non mi ricordo granché di quello che mi fece.. Anzi non mi ricordo praticamente nulla , so solo che il giorno dopo mi svegliai a mattino inoltrato nel letto del mio bungalow .
Ero nudo e il lenzuolo era pieno di peli del mio corpo caduti…
Mi girava la testa ed arrancai fin sotto la doccia per riprendermi.
Quando passai la spugna sul mio corpo notai prima stupito poi inorridito che tutti ma proprio tutti i miei peli si staccavano facilmente lasciandomi liscio
come una statua di marmo .

Caaazzoooo che minchia mi stava succedendo ? Poi mi ricordai …. Che cazzo aveva combinato quell’idiota del dottore !
Schizzai fuori dalla doccia e corsi a guardarmi allo specchio.
Merda ! Merda ! Non ho più un pelo ! Sembro un gatto birmano , un topo da laboratorio ! Mi guardai la faccia….. Liscia come una saponetta bhe almeno il problema della barba era risolto… E i capelli ! Che cazzzzzzo ! I miei bei capelli biondo scuri ! Li aveva schiariti e tagliati a caschetto ! Che stronzo …. Non era affatto divertente !
Cercai la mia roba sulla sedia , ma c’ era solo un biglietto .

– Buon giorno Sam , mi sono permesso di portare a lavare i tuoi indumenti puzzolenti , cerca pure nell’ armadio qualcosa di adatto .
Tornerò verso sera , fai come se fossi a casa tua . –

Nell’ armadio ? Ma che cazxo c’ era da mettermi su ? Solo un sacco di indumenti femminili in latex e corsetterie varie degne di un sexy shop !
Non potevo girare nudo e alla fine trovai un paio di culotte in raso grigio e una mini shirt rosa che mi lasciava l’ ombelico scoperto.
Pure le scarpe mi aveva portato via !
Per nulla contento del mio nuovo look decisi di darmi all’ esplorazione della villa alla ricerca di vestiti e qualcosa da metere sotto i denti….
Uscii nel cortile e il panorama mi lascio attonito .
Doc aveva ragione … sotto il terrazzo a strapiombo , si apriva un paesaggio maestoso di boschi di lecci e valli che digradavano verso il blu del mare distante.
Non si vedeva traccia della presenza dell’ uomo …
Una stradina scoscesa dipartiva dalla casa in salita per scollinare dietro la montagna alle spalle.
Il terrazzo era circondato da un peristilio di colonne e adornato di statue dionisiache e ibischi in fiore .
Entrai nel corpo principale della villa , sul tavolino c’ era ancora parecchia roba avanzata , mangiucchiai qualcosa e mi stappai un paio di birre.
la sala era molto grande con un banco bar pieno di bottiglie e un lato adibito a libreria.
Scelsi da uno scaffale un cd di Blues e trovato roba e cartine in una scatoletta intarsiata mi rollai uno spinello .
Il mio sguardo cadde su una cesta piena di riviste porno ….sfogliai nel mucchio … Ce n’ era per tutti i gusti , anche se per lo più prevalevano quelle bdsm …. A tanta vista di tette e culi il mio cazzo si inalberò duro come il granito …però il dottore era un gran porcone !
In fondo al cesto una busta attiró la mia attenzione , la presi e scapparono fuori delle istantanee scattate con una polaroid.
La prima era una foto di gruppo di gente in maschera, scattata nel terrazzo di fronte.
Doveva trattarsi della compagnia di attori .
Al centro troneggiava il Doc vestito da satiro con tanto di corna e coda , intorno come uno spettacolo di Broadway un coro di Drag queen , machos borchiati e donne con trucchi volgari .
In mezzo a loro tutti ridenti , strideva rannicchiato in basso un ragazzetto ignudo.. se ne stava unico triste con le mani a coprirsi le pudenda.
Sfogliai il mazzo di foto , lentamente iniziai a farmi un idea del genere di spettacolo che andavano rappresentando , quando vidi grande sfoggio di falli di gomma e veri pensai alle performance dissacranti di Andy Wharol , poi vidi quelle del ragazzo incatenato a una colonna mentre veniva colpito a sangue sul posteriore dal Doc con una verga , il suo sguardo implorante era senza dubbio di sofferenza …. Voltai e voltai le foto e quello che vidi mi fece chiudere lo stomaco …..Le immagini mi raccontavano di un vero e proprio baccanale dove i maschi e le femmine erano trasfigurati in un grottesco scambio di ruoli e a turno usavano violenza sul ragazzo che vittima sacrificale di quel sabba veniva stuprato nei modi più brutali .
– Non è educato Sam curiosare nelle cose altrui ! –
Per lo spavento lasciai cadere le foto per terra … Il dottore era apparso silenzioso sulla porta e ora mi stava guardando con uno sguardo di odio che durò un attimo poi si raddolcí e con voce tirata mi apostrofò
– Le cose non sono quello che sembrano….. Quello era una rappresentazione del Faust , non é sangue , non c’è violenza …è tutto una messa in scena ! ….. Dai raccatta tutto e metti in ordine ! …… Carine quelle culotte ti stanno a meraviglia ! Hahaha ! Peccato che sotto ci sia quel pitone arrapato invece di un bel fichino ! Cos’è ti eccitavano le riviste porno o le tue belle gambe lunghe e liscie ? O forse le foto ? …..più tardi ricordami di aggiustarti il taglio …. Non mi è riuscito bene , in fondo faccio il chirurgo non il parrucchiere ! –
Mi guardai tra le gambe ed arrossi dalla vergogna al rendermi conto che il mio uccello duro si notava perfettamente sotto la lingerie femminile .
Mi coprii il cavallo con le mani e mi accostai mentalmente alla figura del ragazzetto nelle foto .
La spiegazione del dottore non mi aveva certo convinto , e di sicuro Non volevo fare quella fine , decisi che me ne sarei andato via di li quella sera stessa .

Il dottor Marcus Odd si soffermo dietro il bancone del bar a preparare un paio di bicchieri di gin tonic.
poi si accomodò sul sofà accanto a me passandomi il bicchiere pieno, mi tolse la busta con le foto di mano e appoggió un braccio sullo schienale dietro le mie spalle in una posizione ambigua.
– Rilassati Sam ! Ti vedo teso …
Dai porta fuori il drink e godiamoci il tramonto …. Hai visto che spettacolo la valle ? –
Tutto mi stava bene pur di meter distanza fisica tra noi.
Ci sistemammo su un paio di poltrone in terrazza sorseggiando Il gin .
Niente per chilometri…mi resi conto di come quella casa fosse isolata , non sapevo nemmeno dire in che zona della Sardegna si trovasse .
Il Doc mi guardava di sottecchi come un gatto col topo prima di mangiarlo .
– Senta vorrei indietro i miei vestiti se non le spiace ! –
– Ohhhh quella roba puzzolente l’ ho mandata in lavanderia al paese sarà pronta domani o dopo …. Usa pure nel frattempo quello che trovi, anche se sono indumenti bizzarri per un maschietto devo dire che ti donano hahaha , poi chi ti potrà mai vedere qui ! –
Notando il suo sguardo che mi cadeva addosso , arrossii e nascosi il volto dentro il bicchiere bevendo un lungo sorso .
– Ecco bevi e rilassati mentre io vado a farmi una doccia e a prepararmi per la serata …perché intanto non ti provi qualche altro vestitino più carino tra quelli che trovi in camera….. Ce ne sono alcuni che ti starebbero deliziosamente bene ! E la notte sarà fresca …-
Ma per chi mi aveva preso ! Pensai … Questo non ci sta con la testa !
Mi alzai ma la vista era annebbiata e la testa mi pesava …cosa diavolo…. Per un gin ?! Realizzai inorridito che il drink doveva essere dopato… Dovevo sparire subito …ora prima che perdessi la ragione e tornasse quel tipo subdolo !
La strada ? No se volevo essere sicuro quella era il primo posto dove mi avrebbe cercato .
La valle ! Si di sicuro prima o poi avrei trovato una strada o un abitato dirigendomi giù verso il mare ! Non avevo tempo da perdere poteva essere la mia sola chance , a piedi nudi barcollante mi gettai tra le fratte e cominciai una lenta e difficile discesa verso il fondo valle.

Camminavo ormai da qualche ora , i piedi mi dolevano e sanguinavano tagliati dai cardi ..la vista era annebbiata … Non sapevo più dove fossi diretto , ma anche se mi ero perso mi sentivo al sicuro lontano da quella casa , prima o poi avrei trovato qualcuno che mi avrebbe aiutato … insomma ero su un isola mica nel deserto del Nevada !
Era prossimo all’ imbrunire quando mi imbattei in un vecchio recinto di pietre a secco , un ovile !
In lontananza si udivano i campanacci delle capre, ero salvo !
La bocca secca dalla sete mi tormentava , su uno scaffale c’ erano delle bottiglie e del formaggio ..ne approfittai sicuro di poter spiegare al proprietario la mia situazione .

Stavo bevendo avidamente dalla bottiglia quando uno spintone da dietro mi fece ruzzolare a terra .
Prima che mi riavessi dalla sorpresa un corpo pesante mi schiacciò dolorosamente la schiena a terra .
– Ti ho preso ladra ! Voi zingari rubate tutto ! Pensate di farla sempre franca … Ma stavolta è diverso ! Adesso facciamo a, modo mio stronza ! Ora imparerai cosa vuol dire cercare di fregare me !
Sotto il suo ginocchio che mi premeva forte sul costato riuscivo a malapena a respirare .
Zingara !? Tra i fumi distorti delle droghe realizzai che il mio aspetto alla semioscurità doveva averlo tratto in errore.
D’ altronde i capelli biondo p latino e con la biancheria che indossavo…..!
Mi sentii afferrare le braccia con forza .
– Ferma stronza ! Ora ti lego per benino queste mani da ladra ! …ed è meglio che ubbidisci o ti gonfio di botte ! –
Lo lasciai fare , gli avrei spiegato tutto con calma dopo .
Mi legò i polsi cosí stretti che mi dolevano
– Bene ladra , stai così a .pancia in giù …. Fammi controllare cosa abbiano preso nella rete ! –
Mi mollò un pestone nel costato .
Però che gambe ! Fammi sentire se hai nascosto qualcosa tra le tette ! –
Mi passo le mani attorno al torace alla ricerca delle tette che non c’ erano .
– cazzo sei piatta come un ragazzo ! – Difatti ! – Mugugnai.
– Cosaaaa ! –
Una mano pelosa si insinuò sotto il mio cavallo e trovato i testicoli me li schiacciò con forza .
– AAHHHIA ! –
– Un frocio ! ladro e pure ricchione ! –
Approfittai per voltarmi .
– Mi scusi ma forse c’è stat…..@#! Spatam !! Uno sganassone tremendo mi troncò la frase a metà .
– zitto frocio ! Se apri ancora la bocca senza il mio permesso ti faccio saltare i denti a man rovesci ! Appoggia il tuo culo su quel tronco che penso a cosa fare di te ! –

Non mi restava altro che ubbidire , mi sedetti per terra con là schiena appoggiata a un grosso mandorlo .
I cani pastore intanto abbaiando stavano guidando capre e pecore dentro il recinto .
Si era fatto buio e il pastore ascese una lampada a gas che rischiaró la radura.
– Stai fermo li ! Non ti
azzardare a muoverti ! –
E dove potevo andare !
Al buio seminudo mani legate !
E poi nutrivo ancora speranze di poter giustificare la mia presenza , quel bifolco alla fine avrebbe capito e mi avrebbe aiutato , ma per il momento era forse saggio assecondarlo e fargli smaltire la rabbia !
Tornò di li a, poco con una lunga grossa catena e dei lucchetti yale .
Senza tante cerimonie me la
giró attorno al collo chiudendola con un lucchetto a formare un guinzaglio inamovibile , poi si tirò appresso la catena e la fissò sul tronco dove si sistemò poggiato tenendone un tratto tra le sue mani.
– Ecco ladro di uno zingaro ….. Questa sarà la tua prigione …niente sbarre…per gli animali come te bastano i collari dei cani ! –
Lo guardavo attraverso la luce distorta della lampada a gas, era il tipico pastore barba incolta coppola in testa pancetta prominente, un personaggio rude sicuramente poco incline alla compassione.
mi resi conto che la mia storia avrebbe difficilmente convinto chiunque , quella del ladro era molto più plausibile.
– ma non penserai di cavartela stando qui incatenato tutto il giorno ! i cani che mi aiutano li ho di già , ti dovrai meritare in qualche modo la sbobba ! …. Ed ho una mezza idea al riguardo…!-
– Mi scusi signore , … Mi potrebbe aiutare a … Uggjhh!-
il forte strattone alla catena interruppe il mio inizio di supplica.
– Silenzio checca ! aiutare !? … si si…. come no ! ti aiuterò io…. a fare la femmina !
alzati in piedi fatti vedere bene ….. Mmmh però per essere un maschio non te la cavi mica male..! faccina carina capelli biondi senza un pelo…. sei proprio una troia …. abbassa le mutandine .. Ho detto abbassale subito! –
Pieno di vergogna ma spaventato a morte , abbassai le mutandine rivelando il mio culetto liscio
e il mio sesso piccolo e moscio sottolineato da una corta striscia di peluria come quella che si lasciano le ragazze , scherzo beffardo del dottore..

il pastore mi osservava con area concupiscente , e un rigonfiamento inequivocabile s’intravedeva sotto il pantalone …
– sai frocio cosa vuol dire passare le notti da solo con le pecore ? dopo qualche settimana inizi a non vederle più come pecore e con un po’ di fantasia……. mi capisci no ? ora dovrò restare qui al pascolo fino a settembre e la prospettiva mi annoiava da morire , ma adesso ci sarai tu a farmi compagnia tesoro ! –
E come per rimarcare le sue parole si apri i pantaloni , da un paio di mutande lerce sfoderò un tozzo uccello peloso, turgido e già gocciolante di una bava biancastra .
Inizio quindi ad accarezzarselo guardandomi cupidamente , diede un paio di strappi alla catena che teneva in mano
tirandomi verso di lui.
– In ginocchio puttana ! Fammi vedere come lavori con la bocca ! –
Non poteva essere vero , ero stordito , mi sembrava di vivere un incubo .
quello che speravo essere il mio soccorritore era diventato il mio aguzzino , mi faceva schifo e ribrezzo solo a guardarlo quel cazzo enorme…… figuriamoci a sfiorarlo con le mie labbra ! lo guardavo inorridito come se fosse un serpente pronto a mordere.
Un forte strattone della catena mi fece rotolare per terra davanti a lui.
Il pastore agguantò la catena a pochi centimetri dal mio collo, trascinandomi di forza la faccia davanti al suo sesso eccitato.
– Apri quella bocca e lecca troia …. O quanto e’ vero iddio prenderai tante di quelle botte che lo farai lo stesso ! … quindi inizia a ciucciare… e fallo bene ! –
E per rimarcare il concetto mi rifilo uno schiaffo sonoro e doloroso .
Il naso si trovava ormai a contatto di quel pene scuro il cui lezzo mi irritava le narici .
Odorava di piscio e di … Capra , istintivamente mi ritrassi ma la mano che teneva il mio guinzaglio mi riportò la faccia a contatto del sesso duro .
– Cos’è frocio ? Non mi vorrai far credere che non succhi i cazzi vero ! O forse è il profumo di fica di capra che non ti garba ? In effetti non ho avuto il tempo di farmi un bidet sai ! Ma la tua boccuccia me lo laverà tutto vero tesoro ! –
Con una mano dietro la nuca mi spinse con forza la testa in basso , e fu così che presi il mio primo cazzo in bocca

La sensazione di soffoco e lo schifo che provavo mi rendevano poco collaborativo e la qualità del pompino era cosi scarsa che poco dopo il pastore seccato mi prese per i capelli sfilò il cazzo e iniziò a segarselo davanti ai miei occhi.
– Fermo li frocio ! Non sei capace neanche di succhiare un uccello … Faccio prima da solo …tu apri bene quelle labbra e mostra la lingua ! –
Feci come richiesto , mi faceva male il cuoio capelluto e comunque avrei fatto qualsiasi cosa pur di evitare di ingoiare quel coso .
Ma il pastore voleva infierire e mentre si menava l’ uccello me lo strusciava in viso , sotto il naso e sulle labbra , se ritraevo la lingua , che mi veniva spontaneo , mi strattonava i capelli per farmela cacciare fuori .
– Dai putana leccami il cazzo che ti vengo in faccia ….. Mmmmh così brava … Ti insegnerò io a fare i pompini … Fra tre mesi sarai un frocetto esperto …! Ora prendi la punta in bocca .. Mmmmh così piano..ora dentro ..fuori … Lecca la bava …ti piace ? –
In ginocchio polsi legati , catena al collo leccavo il cazzo turgido del bifolco che mi teneva il capo stretto per i capelli .
I suoi umori mi colavano sulle labbra lasciandomi appiccicato un tanfo di sesso mal lavato .
– Dimmi che ti piace zingara ! …. Forza dillo ! …- Mm mi piace … – Ti piace cosa puttana !? …avanti dimmi ! –
Non risposi e mi beccai una gragnuola di sberle .
– Adesso mi rispondi per bene troia ! ..devo sentirtelo dire con passione come fanno le serve col padrone …! Cosa ti piace merda ! –

Avevo afferrato il concetto.

Mi piace leccarlo padrone …
– Si ..e perché a un maschio vestito da donna piace leccare il mio cazzo ?! …..
– Perché sono la sua servetta….-
Mmmmh Si Serva e troia ! Vuoi assaggiare la sborra del padrone ?! –
Ti prego No pensai , ma feci cenno positivo con la testa .
– Bene apri la bocca e caccia fuori la lingua ! –
Mi appoggiò la punta dell ‘ uccello sopra la lingua e mi chiuse le mie mani a coppa sull’ asta .
Il primo tiepido schizzo di sperma mi si spiaccicò sul naso , poi il fiotto gelatinoso mi riempì la cavità orale e il pastore ansimando mi scopò la bocca come se fosse una fica .
– Mmmmh così frocetto, ingoia tutto ….butta giù la sborra del padrone! –
Mi tenne la testa permuta sul sesso fino a quando fu sicuro che avessi ingoiato tutto il suo seme e gli avessi lavato l’ uccello con la lingua, poi mi lasciò li e se ne spari in una tenda poco distante.
Come ero finito in quella situazione ?
Mi sentivo stordito puzzavo di cazzo e il suo sperma mi colava lungo la faccia , non aveva però un cattivo sapore .. Mi guardai tra le gambe e mi accorsi con imbarazzo di essere eccitato.
Non capivo ero spaventato . Schifato , ma allo stesso tempo essere stato costretto ad un rapporto omosessuale ed essere prigioniero in catene scatenava le mie pulsioni .
Mi immaginai vestito da ragazzina mentre venivo stuprata da quell’ uomo villoso …la cosa mi faceva allo stesso tempo ribrezzo e sesso …….
Non immaginavo ancora quanto questi pensieri fossero vicini a realizzarsi .

Passai la notte legato per la catena all’albero , il pastore dopo esseresi assicurato che non potessi scappare , mi aveva slegato le mani e mi aveva gettato un paio di coperte sudicie con cui mi avvolsi.
Non dormii per nulla e all’alba vidi il gregge uscire guidato dai cani .
IL mio “padrone”, come mi aveva comandato chiamarlo , mi lasciò legato ma mi diede una bottiglia di acqua e un po’ di formaggio

Tu stai qui buono che verso sera torno a trovarti…..-
Difatti la giornata passò senza che vedessi nessuno , chiaramente provai a togliermi le catene , ma erano troppo grosse anche se provai a lungo a romperle battendole tra i sassi ….
Era pomeriggio inoltrato quando tornò caracollando con un grosso sacco sulle spalle.
Ecco frocetta… ti ho portato qualcosa da metterti ! –
mi gettò ai piedi il sacco.
Era pieno di vestiti, peccato che erano tutti femminili.

Ma è tutta roba da donna ! –
Ascolta stronzo ho fatto 3 ore di cammino a piedi per trovarti qualcosa da indossare , e poi ci sono dei validi motivi per cui ti ho portato questi indumenti…
primo è che secondo me una frocetta come te non deve vestire panni maschili… i maschi sono altra cosa !
Secondo è che io non sono un ricchione … per interderci visto che chiavare te è meglio che farlo con le pecore , almeno salviamo le apparenze …quando mi succhierai il cazzo o quando scoperò il tuo culo voglio credere di farlo con una femmina per cui da ora ti vestirai da femmina quale sei in fondo ! –
Ma io non sono una donna né tantomeno un omosessss…SPAtuMMM !!!-
Zitto e fai quello che ti dico zingara ! Dentro c’è pure una trousse completa di trucchi e smalti , ti voglio vedere messa su come una troietta …intesi ! –

Lo sberlone aveva colpito forte , e la faccia mi doleva mi misi a frignottare .

– Si… va bene Padrone..-
– Ora truccati …io torno tra un oretta e ti voglio vedere femmina ! –

Avvilito iniziai a svuotare il sacco , trovai uno smalto rosso che passai sulle unghie di piedi e mani,
con uno specchietto mi aiutai a passare maldestramente un po di fondotinta, mascara e rossetto .
Indossai un paio di leggings a rete e un tubino sgualcito rosa fucsia.
Ai piedi calzai un paio di sandali rossi taccati usati chisà da da chi che mi stavano un po stretti .
Mi pettinai i capelli platinati e guardai il risultato nel mini specchietto.
Tutto sommato avevo fatto un buon lavoro !
Ora non mi restava che aspettare il mio aguzzino sperando di non prendere altre botte.

Tornò con una bottiglia di Passito in mano, era ubriaco …

Brava puttanella ! Così mi piaci ! …. ma sai che sei proprio femmina !-

Mi venne vicino e iniziò a toccarmi ….
– come ti chiami, non ci siamo ancora presentati ? –
-Sam , Samuele …-
– Sam come Samantha vorrai dire ….hahahaha !
Io per te come ti ho già detto sarò Padrone ! Vero ! –
– Si signor Padrone –
– adesso dammi un bacetto Samantha ! Fai sentire la tua boccuccia al tuo padrone puttanella !-
Mi strinse forte e mi mise la lingua in bocca baciandomi con forza .
La stretta era forte e nononstante lo schifo che provavo no riuscivo a staccarmi da quella boccaccia ispida .
Mi infilò la lingua in gola roteandola come una giostra.
Con le mani mi cingeva le spalle e mi palpava dappertutto.
ora piegati ! Lascia che ti prenda il tuo culo come se fosse una vera fica ! –
No la prego padrone ! …. non l’ho mai fatto prima mi farà male ! –
Vuoi forse farmi credere che sei una verginella ? –
Si … si è vero …io ….non .. PATAM !
– Giù troia ! Non mi frega un cazzo a quello che credi ! …hai il culo vergine ? Meglio vorrà dire che stasera sarà la tua prima notte di nozze ,,hahaha –
Mi spinse verso il muretto mettendomi a novanta , mi tirò i leggins in basso e mi cinse il culo con le sue manone.
Mi misi a compiangermi , non potevo ribellarmi , il pastore era troppo forzuto e io ero legato alla fine ne avrei prese e basta..
Sentii la cappella dura cercarmi l’ano e quando lo trovò posizionarsi per sfondarmelo , ma per quanto premesse il cazzo del pastore non riusciva fare breccia nel mio sfintere stretto.
– Puttana troia ! Il tuo culo è troppo chiuso … non riesco a penetrare ! –
voltati ….fammi un pompino …ma che sia fatto bene non come quello di ieri sera ! –

Felice di aver risparmiato il culo mi inginocchiai davanti al suo uccello e per paura che ci ripensasse feci del mio meglio per soddisfarlo .
Come ricompensa ricevetti un fiotto di sperma che dovetti ingoiare senza perderne una goccia.

Mi venne dato pane carasau e salame , mentre divoravo la cena guardavo di sottecchi il pastore che alla luce della lampada a gas stava modellando con un coltello un pezzo di legno grosso come un avambraccio .
Dopo un oretta di limature aveva partorito un cuneo tondeggiante con una base piatta e stretta .
Sembrava soddisfatto del suo lavoro , io non ero interessato pensavo a qualche manufatto per l’ovile….sfinito mi addormentai .

Mi svegliai all’alba , il pastore mi stava legando le caviglie a un bastone di circa un metro , le gambe divaricate .
– Ma padrone ..cosa ho fatto , perché mi lega i piedi …?!-
– Poi vedrai , tu intanto bevi questo bicchiere ! –
Era una tazza piena di grappa .
– Buttala giù di un fiato avanti ! –
Non passò mezzora che mi girava la testa ero ubriaco …
Nel frattempo mi aveva legato con una corda i polsi che poi agganció  al collare così che le mani potessero arrivare al massimo a toccarmi il pene .Infinei usando un canapo legò il bastone e usando un ramo come carrucola , tirò alzandomi difatto le gambe per un mezzo metro da terra .
Mi lasciò penzoloni col culo all’ aria schiena appoggiata al tronco .
Ritornò col cuneo in mano e l’ aria tronfia .
– Ecco qui signorina culo stretto ! Ho la medicina giusta per te ! –
Capii solo in quel momento cosa serviva quel pezzo di legno .
Il padrone mi abbassó i leggings e mi strusció un po di burro rancido sullo sfintere .
Poi mi puntò il cuneo sul mio buco che stringevo a più non posso .
– Rilassati o ti farò male ! ….cazzo che culo stretto ! Ecco ….ci siamo ! –
Con un risucchio il cuneo mi era penetrato con un colpo secco e si era assestato nel culo .
La sua forma lo bloccava all’ interno .
Il fastidio che provavo era orribile , anche se l’alcool avevo attenuato il dolore.
– Cosa vuol farmi ………e perchè mi ha infilato questo coso nel culo ….. è fastidioso la prego non mi lasci così…-
– Al contrario troia . passerai tutta la giornata così, e stasera vedremo se il tuo culo sarà un po’ più largo pronto per ricevere il mio uccello .!
ora bevi un altro pò di grappa che ti aiuterà passare la giornata anche perchè con quel cuneo infilato nel culo non ti puoi certo permettere di mangiare !

Mi mise quindi tra le mani un altra tazza piena di grappa che mi costrinse a bere, mi sistemo una coperta dietro la schiena , e se ne andò a far pascolare le sue pecore.
dopo la prima mezz’ora di fastidio il mio culo si adattó alla forma del cuneo , ero li legato a guardarmi i miei piedi con le unghie smaltate infilati nei sandali penzolare
a mezz’aria davanti alla mia faccia ed iniziai ad eccitarmi, il mio uccello era diventato duro e turgido e pulsava di piacere ….estendendo al massimo la corda che mi legava i polsi che era attaccata al collare ,
lo potevo toccare con la punta delle dita.
Quindi iniziai a masturbarmi lentamente .
contraendo e rilassando i muscoli dell ano riuscivo a far muovere di un poco il cuneo che mi stuzzicava la prostata arrecandomi piacere .
Ormai rassegnato , avevo capito che sarei stata la puttana di quello zoticone per tutta l’estate.
avrebbe approfittato di me tutte le sere, avevo già assaggiato il suo uccello e la sua sborra , quella sera ero certo sarebbe toccato al mio culo ospitare quel cazzo tozzo e puzzolente.
al pensiero di tutte queste umiliazioni non so perché ma mi eccitai tremendamente fino a godere schizzando e sporcando la maglietta di sperma.

il tramonto era ormai prossimo quando sentii il rumore dei campanacci.
al seguito del gregge il pastore abbaiava ordini al cane, quando mi vide la sua faccia s’illuminò.
– Hey frocetta ! hai passato una buona giornata ? ….. come sta il tuo buchetto … ora vengo lì a dagli un occhiata! –
si chinò sotto le mie gambe e allungando la mano con uno strappo deciso tolse il cuneo col mio culo.
– Huuugh –
mi sembrava di aver partorito !
– Bene puttanella chissà se si è mollato un pochino ! tra poco lo proviamo sei contenta ?-

Si tolse i pantaloni e si sedette sopra il mio grembo piantando il suo pube sulla faccia inizio a strusciare il suo pene
sulle mie labbra .
– lo sai vero cosa voglio da te ? –
– …. so che le piace usare la mia bocca per svuotare i coglioni padrone …-
– Non questa volta troia….. questa volta ti limiterai ad usare la tua lingua per eccitarmi …. ecco cosi….. vedo che ti piace sapore dell uccello ! –
Il suo cazzo ci stava gonfiando nella mia bocca, e io lo stavo succhiando avidamente cercando di farlo godere in fretta nella speranza che una volta goduto si dimenticasse delle mie parti intime .
Sentivo già il sapore del pre-eiaculato , quando me lo sfilo dalla bocca.

– Vacci piano puttana ! e’ tutto il giorno che penso alla tua fichetta vergine…. è giunta l’ora di fargli assaggiare il mio bastone !-
Si alzò e si mise in ginocchio davanti a me , il suo uccello come un’asta puntava dritto verso il mio culo , spinse col torace sul bastone di legno che mi legava i piedi , e facendo leva mi spinse le gambe indietro e alzó il mio culo all’altezza giusta.
Si sputò sulla cappella per lubrificarla e la porto a contatto del mio buco .
Un colpetto di reni e questa voltai il mio culo allentato dal cuneo, lo accolse opponendo poca resistenza.

– Si iii così ! ora ci siamo , Mmmmh che fichino bello stretto che hai….. ora te lo apro come una cozza ! –
Mi aveva infilato le mani sotto la maglietta palpandomi i capezzoli.
Sentivo il suo uccello farsi largo tra le mie viscere come un’enorme corpo estraneo, provavo dolore vergogna ribrezzo è un senso di totale impotenza, mi stava stuprando e ne godeva senza ritegno , lui mugolava di piacere, il mio mugugnavo di dolore più mentale che fisico.
Mentre mi montava sbava come un cavallo , e la sua saliva mi colava sul torace.

– Adesso samantha imparerai cosa vuol dire ad essere femmina ! –
Accelerò il ritmo e con un urlo belluino se ne venne nel mio culo.
– Che troia ! -disse rialzandosi .
Poi mi slego i piedi che avevano ormai perso sensibilità
mi getto qualcosa da mangiare che se ne ando’ dicendo.
– questa è stata la tua prima notte di nozze , verginella ! avremo molto tempo noi due per divertirci…-

Ero annichilito, mi aveva liberato solo le gambe anchilosate che non riuscivo nemmeno a muovere , il mio culo mi bruciava e sentivo lo sperma gocciolarne fuori formando una pozzetta lungo le cosce.
Mi resi conto avrei passato tutta l’estate così , ne più ne meno che un mero deposito di sborra di quel villico , sicuramente le pecore che si scopava le trattava meglio di me, poi chi mi garantiva che alla fine ti avrebbe liberato ? al mondo nessuno avrebbe notato la mia scomparsa .
A quel pensiero mi si chiuse lo stomaco , e iniziai a piangere sommessamente

3
Così passarono alcune giornate , sempre con la catena stretta al collo , sporco e malnutrito venivo abusato tutte le sere dal pastore.
A seconda del suo umore la mattina mi lasciava caracollare intorno all’ albero legato per la cavezza come il suo ciuco , oppure se era di luna storta mi incatenava nelle maniere più perverse e mi faceva passare le giornate col cuneo infilato su per il culo.
Il mio odore , il mio sapore , tutto sapeva di cazzo e umori corporali.
Quando non era contento di qualcosa non esitava a picchiarmi , una sera quando gli chiesi un po’ d’acqua per lavarmi per tutta risposta mi inondò del suo piscio .

Avevo esaurito tutte le lacrime e con esse la speranza.

Quel mattino mi aveva lasciato incaprettato con il cuneo nel culo perchè secondo lui ero poco collaborativa .
– Questa sera magari ti farò inculare da un bel montone , così vedremo se poi farai ancora la difficile con me! –
Avevo imparato che il suo magari era equivalente a un’affermazione, perciò mentre ero legato rimuginavo sul mio misero destino quando udii lo sparo di una doppietta.
Doveva essere un cacciatore se mi fossi fatto sentire ero salvo .
Gridai con tutte le mie forze ed ecco che da lì a poco sentii muovere le frasche e poi dei passi che mi si avvicinavano da dietro.

– Ohhh mio Dio ! Che diavolo abbiamo qui ?! –
Riconobbi la voce del dottore.
– Doc ! , la prego mi aiuti mi liberi ! –
Il dottore scavalcó il mio corpo con una falcata e andó a sedersi davanti a me guardandomi con aria disgustata e ridacchiando.

– Mmmmh fai schifo !
Puzzi come una capra forse peggio ! Sei scappato da casa mia come un ladro , ti credevo a inseguire i tuoi concerti rock i….nvece eccoti qui legato come un maiale… Huum ! vediamo un po’ cos’hai infilato qui dietro ? Haha…. Un cuneo allarga culo ? e quei sandali quegli smalti dove li hai presi ? secondo me stai facendo divertire qualche pastore…. sei forse diventata la sua puttanella ? –

Gli raccontai le mie tristi vicissitudini mentre il dottore se la rideva.

– Ben ti sta sai !
Ahimè …..purtroppo con quella grossa catena chiusa con lucchetto al collo non posso fare nulla per liberarti …. a meno che… –
– A meno che cosa dottore ! la prego mi aiuti non mi lasci qui ! –
– Potrei anche prendere il rischio di aiutarti, ….ma che cosa ci guadagno a rendermi nemico un pastore per salvare un ingrato ? –
– Dottore mi perdoni , so di essermi comportato male ,se mi salva farò qualsiasi cosa per sdebitarmi…, se vuole sarò la sua serva le pulirò la casa ..decida lei …..ma per l’amor del cielo mi liberi da questa situazione orribile ! –
– Mmmh ,…..Forse , ma sia chiaro , se ti libero sarà per te solo un cambio di padrone, tranquillo ,io non sarò così rozzo e brutale ….. se non mi ci costringerai, ma….
Tu dovrai fare per me tutto ciò che ti sarà richiesto , hai detto che faresti anche la serva di casa ? …….
Bene ti daró l’ opportunità di fare anche di meglio , sarai la mia sissy maid .
Imparerai a essere una femminuccia ubbidiente , e quando sarà venuto il tempo te ne andrai per un altro cammino .
Prendere o lasciare !
Se non ti garba nessun problema , non me la prendo ..ti lascio al tuo focoso pastore ….-

Sissy !? …… Che diavolo intendeva !? Voleva che gli governassi la casa vestito da cameriera ? …..
Il cambio non poteva essere peggio della situazione deprecabile in cui mi trovavo !
Annuii con aria supplice.

– Bene , lo prendo per un si ! …rammenta bene quali sono i patti !
Ora per sfruttare la sorpresa , dobbiamo sorprendere il villico quando sarà più vulnerabile.
Perciò tu comportarti come al solito e io interverrò al momento più propizio , intesi ?-
– Si …va bene dottore mi raccomando ….! – piagnucolai.

Detto e fatto il dot. si allontanò dalla radura appostandosi al coperto .

Come sempre nel tardo pomeriggio puntuale sentii il gregge far ritorno all’ ovile .

– Allora finocchio , hai passato una giornata rilassata …Hahahs ?!

Mi venne vicino e mi recise i lacci con un colpo di coltello.
Distesi gli arti con sollievo.

– Bene mettiti in ginocchio a quattro zampe … Così brava …..Fai finta di essere una pecora ! E io sarò il montone !
Adesso tiriamo via il legno dalla tua fighetta …… Mmmmm che vista ! Larga come quella di una zoccola di strada ! –

Mi puntò il suo cazzo nel mio ano , facendomi sentire la cappella dura .

– Ora frocetta voglio che tu ti impali da sola …… Prendilo dentro e muoviti forza ! …fammi vedere come facevi quando rubavi la biancheria della mamma e ti infilavi il manico della scopa nel culo !……Ecco dai …..avanti , inculati ….prendilo tutto dentro , solo che ora al posto del manico c’è il mio uccello ……
Ti piace ! ….dimmi che ti piace !
– Si ..mi piace padrone ! ….Cosa sei ?! ….Sono una puttanella padrone …No Sei una Cagna in calore ! ! ..Più veloce con quel culo ! ! Ti piace il cazzo nel culo cagna !? …..Si ..mm mi piace il suo cazzo …Cosa hai detto !? Parla più forte ! …SONO UNA CAGNA ! ..MI PIACE PRENDERE IL CAZZO NEL CULO PADRONE !…
Allora muovilo ! Veloce che lo voglio vedere largo sfondato e arrossato dal mio uccello ! Lo voglio riempire di sborra ! Cosa ti serve quel buco ? .
-Huugh !!…È solo un DEPOSITO PER CAZZI , SIGNORE ! –

Pensavo al dottore che doveva essere nascosto li vicino a godersi la scena , all’ idea morivo di vergogna ….chi mi avrebbe più rispettato dopo avermi visto umiliato e sottomesso in tale maniera ? Cosa aspettava ad intervenire ?!

– Forza frocio muovi le chiappe , o il prossimo uccello che prenderai stasera sarà davvero quello del montone !
Magari aspetti proprio quello vero pecorella ?-

La triste prospettiva mi spronò a duplicare gli sforzi .
Mi concentrai sul cazzo del pastore stringendo i muscoli e affondando lo sfintere fino a risucchiare tutta l’ asta .
Con un guaito canino , il pastore mi inondò il culo di sperma e soddisfatto si afflosciò sulle mie terga .

– CLIC ! ….TU HAI QUALCOSA CHE MI APPARTIENE ! –

Il dottore era apparso sulla scena imbracciando la doppietta che teneva di sghimbescio tra le braccia .

– Quel ragazzo è mia proprietà !
Lascialo ! –

Il pastore era impietrito per la sorpresa .
Fermo in ginocchio brache calate e uccello moscio.

– Ma..Ma …? –
– Ma un cazzo ! Avanti slegalo ! –
– Ma è un ladro ! Io…io esigo un…. Un risarcimento ! –

Il dottore spostò la canna del fucile in direzione delle palle del pastore .

– Questo basta ?! –
– Hemmm Si si basta ….-
– Bene mi piacciono gli uomini pragmatici !
Ora libera quella puttanella ! E te schifosa , raccatta un paio di ciabatte e qualcosa per coprirti ….. E pulisciti quel culo o ti lascerai dietro una bava come le lumache ! –

Mi affrettai ad ubbidire .

– Sam cammina da quella parte …..
Pastore …senza rancore ! Buona notte ! –

Ci incamminammo in salita verso la casa colonica .
Non pensavo a nulla , dopo giorni di catene le mie gambe faticavano a seguirmi e inciampavo nel tenere il passo dietro il dottore seguendo i sentieri tracciati dalle bestie selvatiche….

Raggiungemmo la casa che era notte fonda .
Ero stremato sia fisicamente che emotivamente , percui quando il dottore mi assegnò la stessa stanza gliene fui grato.

– Fatti una bella doccia e strigliati bene che ne hai bisogno ! E Butta quegli stracci che indossi in pattumiera ..-

Non avevo certo bisogno di esortazioni e dopo un lungo bagno purificante sprofondai nel letto in un sonno profondo .

Mi svegliarono al mattino le note melanconiche di Oh sister ! Di Bob Dylan…
Indossato un accappatoio e attraversato il patio entrai nel corpo principale della villa.
Il dottor Odd stava trafficando attorno a un tavolo imbandito .

– Buongiorno Sam ! Riposato ? ….. Bevi un caffè ? … Bene serviti pure … Poi dovremo discutere della tua situazione ..-
– La mia situazione ?! .. In che senso ? –

Il dot mi scrutò torvo .
– Ieri quando ti stavi facendo trapanare il culo dal bel pastore mi hai implorato di tirarti fuori dai guai ! …e hai fatto un patto con me ..-
– Ricordo … Ho promesso di servirla come ……. Hemm come una …. Sissy Maid ..-
– proprio così …. Cara ! –
Disse il dot accendendosi una canna .
– Ma visto che in questo campo sei a zero .. Dovremo imparare tutto… Cough ! ..to fuma…Non credo che il pastore ti abbia insegnato le buone maniere !
Inizieremo a calzare dei sandali tacco 9 in seguito una volta imparato a camminare come si deve , passerai a quelli più alti ..e più carini ! , … In quella borsa troverai tutto il make up necessario e dei dvd che ti aiuteranno a capire come usarlo.
Qui c’è un completino da cameriera ma lascio a te l’ opzione di scelta se vuoi nella tua stanza hai un intero guardaroba a disposizione … Domande ?-

Domande ?! Si ne avevo un monte…ma non riuscivo a formularne nemmeno una .

– Bene ! Puoi prendere le tue cose ed iniziare a prepararti , io ho da fare , tornerò nel pomeriggio …. Ahhh guarda che di pastori qui intorno ce ne sono parecchi altri e ….ma non c’è bisogno vero …tu sei una brava ragazzina di parola no ? –
– Si .. –
Balbettai come un idiota .
– Finisci la canna e vai … quando torno voglio trovare un’ altra persona ..ciao .-

Ecco che mi ritrovai strafatto ad osservare la borsa che mi aveva lasciato mentre lo stereo risuonava delle note di A Perfect Day di Lou Reed .. Che ironia !

Il nuovo corso della mia vita incominciò nel momento esatto che allungai la mano per esplorarne il contenuto .
Perché lo feci non lo so.
Forse per mantenere la parola data , oppure perché non avevo altra scelta , un po perché avevo paura delle conseguenze se non l’ avessi fatto , ma più probabilmente perché in fondo ne ero terribilmente attratto !
E così che quando maneggiai un bel paio di sandali di Icesberg con tutti quei nastrini e laccetti mi venne una gran voglia di provarli subito … E li adorai…

Passai la giornata maneggiando trucchi smalti e fumando spinelli .
Tra un fondotinta e un colpo di spazzola rollavo cartine e seguivo i corsi rapidi di make up sul display .
Stappavo bottiglie di birra Ichnusa e battevo i pennellini al ritmo del Blues di Snowy White .
Dopo qualche ora di prove e tentativi mi specchiai ….
E … Wwow ! Il cristallo mi rimandava un immagine di me che stentavo a riconoscere ,… Ero decisamente carina !
Nuda sui tacchi … Il trucco mi aveva cambiato i connotati .. Il mio sesso si inalberò duro come il marmo.
Me lo accarezzai eccitato e quasi me ne venni …no dovevo provare ancora gli abiti !
Cercai nell’ armadio e scovai un perizoma in pizzo nero che mi conteneva a malapena il mio uccello e mi solleticava il culetto e fasciandomi i fianchi mi snelliva la vita .. Infilai sopra il completino da sissy maid , nero e con tanto di mini grembiule … Soddisfatto mi rigiravo imitando una soubrette davanti allo specchio …

– Magnifica ! Davvero magnifica …mancano solo un paio di tette ! Meglio di quanto pensassi ! –

Il dot era abile a prendermi di sorpresa ..

– Ma a questo si può porre facilmente rimedio … –
– Doc ! … Hugh ! … Ho fatto come mi ha chiesto . –
– Si e ti sei anche fumato un bel po di roba ! …ma vieni fuori , che ci beviamo qualcosa in veranda .-

Rimasi fermo come un allocco mentre Marcus Odd con noncuranza si dirigeva verso le poltrone sotto il pergolato .
Un misto di timore e vergogna mi tratteneva dal muovere un passo.
Che cazzo ci facevo li vestito da sexy maid !
E soprattutto come si sarebbe evoluta tutta questa faccenda ?

– Samantha cara , cosa aspetti !? –

La voce ironica del dot fu come un colpo di pistola , le mie gambe si mossero ed entrai nello show traballante sui sandali .

– Wow wow , Woww ! Caazzoo ma sai che sei fa-vo-lo-sa ! Fammi un giro di boa qua attorno …. Sculetta un pochino … Mmmmmh ma sei sicura che questa è la prima volta che vesti i panni frivoli da monella !? –

Avevo notato che il dot si rivolgeva a me con accezioni femminili … Ma tutti quei complimenti avevano fatto breccia nel mio narciso …
Staffatto o strafatta ? giravo come una scema per la veranda prendendo confidenza coi tacchi.
Era una sensazione nuova , spesso mi ero chiesto cosa provassero le donne a indos sare tali indumenti , ora lo sapevo erano freschi morbidi e ……..terribilmente sexy !
Alla fine mi sedetti sul divano accettando il drink che mi porgeva il dottore .

– Ti piaci ? .. Mi sembri a tuo agio nei panni femminili.-
– Bhe … Si ,…non mi dispiace la cosa …secondo lei sono ….abbastanza carina ? –
Ma che minchia andavo dicendo ! Abbassai lo sguardo timido sulle mie gambe liscie e abbronzate.
Il dottore si accostó e allungò una mano sulla coscia .

– Sei più che carina Samantha , sei bella !
Ieri ….hemmm, ieri
ti guardavo mentre ti facevi prendere dal pastore . …e mi eccitavo ..pensavo …, questa puttanella lo farà presto per me …il suo culetto sarà mio ! –
– Oddio ! Ma allora ha visto tutto ! Che vergogna …mamma ! Ma …. Cazzo..che umiliazione .! –
Pensai a me giù a quattro zampe che succhiavo il cazzo e lo prendevo nel culo…mentre il dot mi guardava…
Inaspettatamente il mio uccello prese a crescere , e più pensavo alla scena più mi diventava turgido e duro .

– Nessuna vergogna cara ! devi accettare le cose che capitano con stoicismo … Ma secondo me in fondo , in fondo , la cosa non ti dispiaceva poi tanto !-

Spostò la mano più in alto fin sotto l’ inguine , il suo polso sfiorava il mio uccello in tiro sotto il grembiule.
Io sapevo che lui sapeva….

– Sai c’è a chi piace dominare, e a chi magari piace farsi sottomettere , o legare ,o vedersi costretto a compiere azioni che normalmente considererebbe negativamente, ma che in determinati frangenti scatenano delle pulsioni irrefrenabili …-
Come farmi sodomizzare da un uomo mentre sono vestito come una puttana…. pensai …
Il pensiero e il contatto col corpo del dottore che si era accostato mi fece bagnare il perizoma , la sua mano risalî lungo il mio sesso e lo strinse . Emanai un sospiro e reclinai la testa indietro , poi non so come successe ma mi trovai a baciarmi appassionatamente col dottore .
Sentivo la sua lingua scorrere sulla mia e sognavo di leccargli l’ uccello.
Allungai una mano e lo percepii grosso e lungo sotto i calzoncini , lo avrei avuto presto in bocca e in culo !
Sarei stata la troietta di questo bel signore ! Si io Sam maschio eterosessuale mi sarei prostituito e travestito per compiacerlo e perché glielo dovevo ! Ma sopratutto perché mi piaceva da morire tutto ciò .

– Mmmmh …dot…vuole che glielo succhi ? –
– Si Samantha … E me lo domandi ? Urgh ..inginocchiati Qui davanti e fammi vedere come hai imparato a fare i pompini !-

Ero eccitata , fatta e ubriaca .
Mi inginocchiai e iniziai a leccare un gran bel cazzo .
Lo baciavo e lo succhiavo come mi aveva insegnato il pastore , però ora provavo piacere nel farlo .
Mentre lo leccavo bene mi masturbavo il mio..non so cosa ma mi sentivo femmina e quando mi accorsi che il dottore stava per godere , lo sfilai dalla bocca e lo masturbai appoggiandone la cappella sulla l mia ingua estesa a cucchiaio .

– Uhh mamma .. Così …brava …huggh .. Ora avanti …aopp. Apri le labbra …Ohhhoooo!!-

Un fiotto caldo mi inondò la faccia , e io allungavo la lingua per riceverne il più possibile …aumentai il ritmo della mano sul mio uccello …
Faccio schifo ! Pensai sono un travestito , una puttana sodomita … E me ne venni con uno schizzo a fontana mentre lavavo con la lingua l’ uccello del dottore …
,

5

Nelle giornate che seguirono mi applicai nel migliorare il mio nuovo ruolo .
Sopratutto riguardo ad un corretto make up fondamentale , come tutte le donne possono testimoniare , per nascondere i difetti ed esaltare le qualità del viso.
Invece camminare sul tacco 12/4 mi venne naturale .
Il guardaroba fornitissimo mi distoglieva ore nella scelta dei capi da indossare … La parte più carente era quella delle faccende domestiche, ma in quelle il dottore era alquanto elastico e permissivo.
Insomma come Samantha interpretavo un nuovo ruolo nella mia vita che non mi dispiaceva affatto.
Più di una volta mi ero interrogato se le mie inclinazioni sessuali fossero omo , ma no decisi !
Era una strana alchimia quella che cambiava la mia anima quando mi calavo nei panni di Samantha …una forma disforica mi trasformava in femmina nei modi e nel sentimento .
Almeno questa era la conclusione a cui ero giunto .
Riuscivo a mantenere separate le due identità maschile e femminile , e la cosa era un esperienza emozionante !

Il dottore poi si era rivelato un padrone permissivo , mi era simpatico e fare sesso con lui mi piaceva.

– Sam la tua boccuccia è davvero abile ! Lasciati baciare ancora un pochino monella ! –

Quella mattina gli avevo servito la colazione a letto.
mi aveva fatto accomodare sul materasso e avevamo giocato ai bambini cattivi…

Mentre mi baciava con la mano aveva cercato e trovato il mio pisello duro.
lo accarezzava mentre la sua bocca indugiava sulle mie tettine , fremevo di piacere.

– Dottore , se fa così non resisterò a lungo. Mmhffphh ….-
– Mbciukk ..! godi Samantha , Ahhh se tu avessi delle vere tette che bello sarebbe …. adoro succhiare le tettine !-
– ohhhh siii ..continui la prego !.. Mi piace ! –
– Pensa come staresti bene con un bel paio di tette a pera !
Se ti va te le posso impiantare in un paio di ore ! –

il pensiero di possedere un bel paio di tette fece letteralmente esplodere il mio uccello in una fontana di piacere .

– Wow ! …. Mamma … Mi scusi ho sporcato tutte le lenzuola ! Ora le cambio . –
Si dopo lo farai … Ora resta qui porcellina ! … Guarda che non scherzavo riguardo a un bel seno ….-

Doc si accese l’immancabile spinello, ci picchiava duro con il fumo , passavamo le giornate nel nirvana dei fumati e bevuti .
Sopra di noi diffusori emanavano le note di Walk on the wild side ..Lou Reed.
« Holly came from Miami
F.L.A.
Hitch-hiked her way
across the U.S.A.
Plucked her eyebrows on the way
Shaved her legs and then he was a
she
She said, hey babe, take a walk on the
wild side,
Said, hey honey, take a walk on the
wild side.
Candy came from out on the island,
In the backroom she was everybody’s
darling,
But she never lost her head
Even when she was giving head
She said, hey baby, take a walk on the
wild side……»
Canticchiava il dottore…

– Che bella voce ! Doc. ma chi sono queste Candy e Holly ? –
– Candy Darling e Holly Woodlawn , due belle crossdresser a cui Lou ha dedicato la lirica . Ho avuto la fortuna di conoscerle negli anni 70.
A quell’epoca frequentavo il Max restaurant a N.Y. , luogo di ritrovo di artisti pieni di idee, poeti dannati e musicisti emergenti.
Candy e Holy erano le muse ispiratrici di Andy Wharol.
In quegli anni i pensatori liberi riuscivano a fare tesoro delle cose e delle persone che la società civile rifiutava e disprezzava .
E cosa una società bigotta disprezza più di una travestita ?
Ma da quei tavoli emersero idee e opere che influirono notevolmente negli anni che seguirono… .-

Passai una mano sul petto del dot , e gli presi lo spinello..

– Cazzo dot .. ! Ne ha viste ehh.. –
– Si cara , la vita ti scorre addosso rapida e a, volte crudele …. Ma giochiamo ancora un pochino …. –

Le giornate passavano frivole e io ero impegnata in un rapporto onirico e irreale con Marcus Odd .
Ma un pomeriggio rientrò dal paese dove era andato a fare la, spesa con una faccia stravolta .
In mano aveva una copia spiegazzata dell’ Unione  .
La gettò sul tavolo additandola come se fosse una delle tre Parche

– Sam perdonami è colpa mia ! –

Presi il giornale e mi balzò agli occhi il titolo di cronaca
« Rapina finita nel sangue »
Non capivo , continuai la, lettura .
« Bandito spara e ferisce gioielliere , ma nella colluttazione perde il portafoglio con i documenti .
Samuele Colasanti di anni 20 è braccato in tutta la, Sardegna , i Carabinieri sicuri del suo imminente arresto
Controllano porti ………. »

Mi veniva da, vomitare !
Ma come poteva essere …poi realizzai i miei documenti , le mie cose ! Ero convinto che fossero in casa …. Guardai il Dottore che era pallido quanto me .

– Dottore dove sono i miei documenti che avevo lasciato in camera ? –
– Non pensavo che dopo tanto tempo li reclamassi indietro …e quando li abbandonasti col resto delle tue cose …. Bhe avevo dei sospesi con un tipo e glieli cedetti .-
– Tipo ? ! Che tipo ? A chi ha dato i miei documenti ! –
– Bhe quello che fumi da dove credi che arrivi , dal supermarket !
L’ho dati a uno che è meglio non farlo incazzare , gente cattiva insomma ….. Scusa mi spiace , non immaginavo ….-
– E ora ? Se mi costituisco …-
– Siamo fottuti Sam , siamo due morti se vai alla polizia .
Poi chi ti crederà , ti metteranno in una cella assieme a dei manfani che abuseranno di te tutti i santi giorni e prima che le cose si aggiustino , sempre che ti credano e si prendano la briga di indagare , saranno passati mesi se non anni … E te ti assicuro non resisterai nemmeno una settimana in galera !. –

Mi salì un groppo dallo stomaco e iniziai a piangere .
Mi immaginai in una cella piena di letti a castello e con un secchio al posto del cesso a prendere botte insulti e chilometri di cazzi da chiunque avesse deciso di svuotare i coglioni nel mio culo …aveva ragione il dottore , non avrei resistito un giorno !

– Cavolo ..sniff … Dottore ci dovrà pur essere una soluzione ! –
– Una ci sarebbe , ma è radicale ..
Stanno cercando Samuele …maschio .. Non Samantha ..femmina !
Con un paio di ritocchi potremmo ingannare chiunque . e poi per i documenti conosco la persona giusta.
documenti fatti cosi bene che passeranno qualsiasi controllo.
tu poi come mi hai detto non hai parenti genitori amici che ti aspettano.
questo ci è decisamente di aiuto, rinasceresti con un nuovo volto e una nuova identità.
Certo è una decisione difficile da prendere, ma al momento la vedo come unica alternativa la galera.
Posso chiaramente nasconderti per tutto il tempo che vorrai e in futuro magari le cose si aggiusteranno…. dipende da te …se te la senti… –
– Cosa mi farà dottore ? –
– intanto un paio di tette , poi per forza un ritocchino agli occhi e rialzare le sopracciglia ,
ridisegneró le labbra facendole più piene , il tuo è naso abbastanza fine e può andare bene cosi . Eliminiamo definitivamente i peli del corpo e la barba.
ma per forza dovrai prendere un po’ di ormoni femminili per affinarti la voce e per far crescere un po’ di grasso intorno ai fianchi e ai glutei .
Ti tirerà un po’ meno l’uccello ma per questo hanno inventato il viagra. –

Ero davanti a un bivio che mi avrebbe portato per due strade che non avrei mai voluto percorrere.
Una, la peggiore mi avrebbe privato della mia libertà chissà per quanto tempo,
l’altra mi avrebbe privato della mia mascolinità sarei diventato un transessuale.
Piansi , piansi a dirotto tutte le lacrime che avevo rannicchiato tra le braccia del dottore che mi stringeva basito .
Alla fine stremato acconsentii .
Dot mi baciò sulla fronte .
– Tranquilla , Ti farò bellissima ! –

6

Per eseguire l’ operazione si presentò una sedicente infermiera come aiuto sala .
Ebbi l’ impressione che la tipa costumasse aiutare il dot in ben altre faccende, ma ero troppo teso per farne un caso …
In un pomeriggio di tira cuci ritaglia e inserisci sotto le mani esperte di Marcus Odd e la, sua infermiera formosa, mi trasformai in una creatura androgina .
Rincretinito dall’ anestesia , incerottato come frankenstein , il cervello ovattato dalle mille preoccupazioni fui abbandonato sul mio letto .
E quel fine giornata fu l’ ultimo in cui mi rivolsi a me stesso in forma maschile.

– Come sta la mia cucciola oggi ? –

Marcus Odd , il dottore era apparso in camera mia portando una colazione abbondante su un vassoio .
Era passata una settimana e ancora non mi ero guardata allo specchio.
Le tette le vedevo eccome , taglia terza , a goccia , mi pesavano , ma ci stavo facendo l ‘abitudine…l
Odd mi fece l’ iniezione di rito contenente curativi e ormoni ..e poi tolse i cerotti tagliando via punti qua e la .
Mi esaminò il volto con aria soddisfatta .

– Direi che è riuscito tutto alla perfezione …. Perché non dai un occhiata anche te ? –

Feci spallucce , ma lui mi piantó di fronte uno specchietto tondo da trucco …
Rimasi senza fiato .
Non ero io quel viso che si rifletteva … Gli occhi tirati leggermente in su ,le sopracciglia affinate e alte , labbra carnose ….

– È ancora un po gonfia ma in pochi giorni sarà perfetta … Ti piaci ?-
Se mi piacevo ? Avrei voluto torcergli il collo Cazzo !
Gli strappai lo specchio e lo fracassai sulla parete .

– FANCULO DOTTORE ! a chi cazzo dovrebbe piacere diventare un freak per scappare dalla giustizia ! …-

Passai la mattinata a commiserarmi e a maledire tutto e tutti .
Poi mi alzai mi buttai sotto la doccia , infine mi presentai davanti alla specchiera.
Mi guardai e mi dissi .
– Addio Samuele , da adesso Samuele non esiste più –
Mi feci un sorriso forzato , se femmina avrei dovuto essere lo sarei stata nel migliore dei modi.
M preparai con cura, trucchi smalti rossetto mascara, profumi e tutte quelle piccole cose che fanno più belle le donne e che da quello momento avrebbero fatto parte della mia vita quotidiana.
Indossai un vestitino giallo seta con ampio decoltè, sandali rossi taccatissimi.
l’acconciatura ero uno schifo , ma il resto …..!
Stacchettai in veranda in direzione del dottore , che era intento come al solito a bere e a gustarsi il panorama.

– Ciao Marcus ! –
mormorari con un filo di voce alle sue spalle.
Il dottore si voltò mi guardó con faccia sorpresa, non si aspettava di vedermi li dopo la scenata, si alzó mi venne incontro, mi sorrise e mi bació come si baciono gli innamorati.

– Sei splendida Samantha ! –

Ora lo baciai io con
passione…. avvinghiati finimmo sul divanetto, gli montali a cavalcioni senza staccare la mia lingua dalla sua .
Mi trovai seduta sul suo grembo, sentivo il suo cazzo duro sotto i pantaloncini .
Per incredibile che sembrasse in quel periodo non avevamo mai avuto nessun rapporto completo.
io non mi ero mai concessa lui non me l’aveva mai chiesto.
Cercai e sfilai con la mano il suo uccello duro da sotto pantaloncini e mi ci i sedetti sopra apprendo la gonna del vestito, sotto non portavo nulla e sentivo quell’asta calda e turgida strofinarsi lungo il mio solco.

– Dottore , prendimi ora , oggi e’ il mio primo vero giorno da femmina , e voglio che sia tu a coglierlo … –
Gli sussurrai all’orecchio.

Bagnai di saliva le mie dita, e lubrificai il mio buchino.
Indirizzai con la mano il suo sesso duro a contatto con il mio ano.
Lasciai scivolare il mio corpo quel tanto che bastava a far si che la sua cappella me lo allargasse un pochino .

– Huff … baciami , …baciami dottor marcus , ….baciami tu che sei stato la causa e l’artefice di tutti i miei guai,
……baciami , tu che mi hai trasformato in questa cosa, ….baciami e giurami che ti prenderai cura di me ! –

Scivolai ancora per qualche centimetro lungo la sua asta,
sentivo il suo cazzo che mi apriva lentamente il culo, ma questa volta ero io che comandavo il gioco , mi muovevo piano riuscendo ad assaporare il nostro peccato.
abbassai il décolleté mettendo in mostra le mie nuove tettine sode dimenando le davanti al suo naso.
– Volevi tanto un paio di seni da toccare , eccoli ora prendili tra le labbra Marcus, ..humphh ! … con delicatezza per favore mi fanno un po male..siiii cosi …che sensazione.. Woow ! –

Mi lasciai cadere facendomi penetrare gli ultimi centimetri del suo pene fino a riempirmi tutto il retto.
lì per lì, era un po’ fastidioso, ma rilassai i muscoli e sollevai il culo lentamente fino a che il membro ne fuoriusci per poi ripuntarlo e farlo rientrare per qualche centimetro sentirlo li un attimo e poi sfilarlo di nuovo.

Andai avanti fino a che il mio sfintere eccitato cominciò a secernere un muco viscoso che sentivo colare tra le cosce.
Il Dot mi baciava le tette , la bocca e mi accarezzava il mio sesso , lo sentivo ansimare e quando venne mi gonfiò il culo di sperma .
Sapevo che il suo sesso si non avrebbe resistito duro a lungo , gli presi la mano e lo guidai veloce verso il mio climax.
Gli impiastricciai tutto il petto, e mi accasciai per un attimo sulla sua spalla.
Poi in uno sfogo isterico lo presi a pugni sul petto .

– Dottor Marcus Odd … Sei uno stronzo figlio di putana !
Bastardo ! Cosa hai fatto di me , ti odio ! –

Il dottore mi bloccò le mani che lo tempestavano di martellate e mi zittì con un bacio profondo .

– Sam ! …. Fermati .. Ti prego ..Sam , bhe credo di essermi innamorato di te …..
..Mi costa dirlo , è una parola che sono più di venti anni che non la uso … Ma te hai acceso una emozione che credevo essere appassita nella mia anima …giuro …-

Rimasi scioccata al udire il dot …!
le mie sinapsi erano in cortocircuito …tutto succedeva cosi rapido , i ruoli si invertivano , quella frase era destinata ad essere pronunciata da me ad una ragazza …ero io a doverla dire !
Mi alzai dal divano e muta mi indirizzai davanti alla specchiera nella mia stanza .
Davanti a me c’era Samantha , una cosina graziosa ma aliena a una classificazione.
Mi strappai una birra e accesi una sigaretta… Mi andai ad accucciare su un muretto che guardava il mare blu lontano.
Marcus si era avvicinato dietro silenzioso .

– Marcus ….come puoi dirmi una cosa del genere ! …. Stai scherzando ! Io… Io non so nemmeno come classificarmi … , non ho ancora assimilato e metabolizzato quello che mi sta succedendo…e te te ne salti fuori così ….
– Cosi come cucciola ? –
– Io NON SONO GAY ! A me piaciono le donne Marcus,
Ma ora tu mi hai trasformato in una mezza femmina…!
E poi mi dici che mi ami…forse..! ..è tutto …assurdo cazzo ! –
Il dottore si sedette di fianco sul muretto .
– Non forse …ne sono sicuro ! … Mi spiace che tu mi respinga ..ma ne hai tutte le ragioni …-
– no Marcus ..mi piaci , sei l’ unica persona che mi,è vicina ….anche se sei la mia rovina …-
– Allora ? –
Disse il dot guardandomi negli occhi .
Allora mi lasciai baciare …
Marcus mi piaceva e per lui , solo per lui , sarei stata femmina.

Il dottor Marcus Odd , era nato in qualche paese del nord europa da madre italiana e padre americano.
Aveva passato la sua gioventù negli States partecipando ai nascenti movimenti culturali di allora .
Passavo le giornate ad ascoltare le sue storie .
Pareva non ci fosse nessuno che non avesse conosciuto frequentato o spartito un pasto o uno spinello , artisti , scrittori , musicisti …aveva un ricordo o un aneddoto per ognuno di loro.
Poi si innamoró , perse la testa per una pittrice con la quale condivideva una stanza al Chelsea Hotel .

– My God ..Era una donna stupenda … Solare …mi faceva vibrare le corde dell’ anima ..-

Marcus si interruppe un attimo .
Vedevo i suoi occhi ripercorrere il tempo a ritroso …..cambiò espressione , una contrazione involontaria .
Allungò il braccio sotto la sdraio a prendere il gin tonic che stavamo sorseggiando .

– Se la, portò via un camion un venerdì sera di primavera sulla litoranea di Long Island…… –

E fu allora che Il dottore , con l’ anima prosciugata, cadde tra le braccia della polvere , la bianca Mietitrice , che in quegli anni lasciava scie di lacrime e dolore .
Ma era un carattere forte , uscì dal quel flagello e finì gli studi interrotti di medicina..

– Ho visitato il mondo con il Flying Hospital , ricucivo e ricostruivo volti e corpi flagellati da guerra e miserie …. Il sesso era sempre rapido , cattivo a volte ..spesso mercenario …. Maschi , femmine ..era solo sfogo …-

Gli scarmigliai i suoi capelli bianchi ..e mandai giù a mia volta un sorso del beverone alcolico.

– Poi l’ avidità mi ha portato a giocare con le persone sbagliate … E ho avuto guai con la giustizia ..
Merda ! ..mi è costata la reputazione anche se mi sono arricchito..ho comprato questa villa isolata e …. E adesso ci sei tu …-

Mi passai un dito sulle labbra inumidendolo con la,lingua e lo ripassai sulla sua bocca sorridendogli.

– Ma io ..Dottor Frankenstein sono una creatura perversa uscita dai tuoi sogni di carta crespata ! ..sono una monella senza morale … ! –

Ridemmo di gusto e ci pastrugnammo a vicenda.

– Però che tette ! i tuoi capezzoli si stanno ingrossando con gli estrogeni..! –
– Mmmh e allora perché non ti dai da fare Doctor PIG ! –

Farsi masturbare mentre mi succhiano i capezzoli è una cosa che mi fa contorcere dal piacere .
Cercai la lingua del dottore e la attorcigliai tra la mia mentre gemevo.

– Caaazzo …pfuff ! Cosa metti in quelle fiale…il mio corpo è una tempesta di ormoni !

Marcus sorrise e stacco le sue labbra dalle mie .
Si guardò la mano bagnata dal mio seme e allungò un dito gelatinoso a bagnarmi la lingua che avevo allungato in attesa .
Poi lo baciai.

Passarono pochi giorni quando tornò da chissà dove e mi lanciò sul tavolino un passaporto viola….
– Sorpresa !!! –
Sfoglia il documento…… c’ era la mia foto e sotto il nome : Andrea Radu , Kossovo . passaporto rilasciato dal int. Com ILFOR …
Una kosovara !!? Andrea ??
– Si Andrea è un nome maschile in italia e femminile nel resto del mondo, ..il Kossovo è un disastro niente archivi , tutto andato in fumo , il pp è regolare , ma nessuno potrà mai verificare gli antecedenti…insomma è quanto di meglio si possa ottenere…. –
Andrea , cara , visto che da ora sei in regola perché non andiamo a farci un bel bagno in spiaggia ? –
Era due mesi che guardavo il mare da lassù ….. ci sarei andata camminando.
Provai un bikni striminzito , i seni stavano dentro a malapena ma il pacco era evidente.
– Marcus come faccio con sto coso qui davanti ? –
– HaHaha … forza vieni che ti spiego una cosa …. Allora le palle quando sei piccolo dove stanno ? stanno dentro il pube , poi con l’età scendono …. Ora però se provi a cercare troverai un paio di canali che con un po’ di esperienza serviranno a fartele rientrare e scomparire basta spingerle in su.
E quel clitoride moscio lo rigiri e lo infili nella tasca del costume così…..
Visto ? ora l’importante è non farselo venire duro quando sei in spiaggia tra i bagnanti hahaha.!!-
Mi misi un pareo e montammo in macchina .
– Che ne dici se per l’occasione mettessimo il cd di Manu Chao Clandestino ? –
Marcus si voltò ridendo.
– Ottima scelta ….. ti adoro !!! –

Passavano i giorni , vedevo il dottore ( mi piaceva chiamarlo così ) solare , si scherzava , passavamo intere giornate a rosolarci al sole settembrino, ero stata da un coiffeur che mi aveva fatto un taglio decente e mi aveva forato le orecchie .
Fumavamo un sacco di canne e ci scolavamo litri di birre , ci si amava come due adolescenti in calore , …e io lo ero in effetti .
Gli ormoni facevano il loro dovere , e i miei lineamenti erano più soffici, la voce meno baritonale , i miei sentimenti erano totalmente impazziti , mi perdevo spesso in pensieri che salivano più dal cuore che dalla pancia , ero emozionalmente instabile !!
– Dot … se in tutto questo manicomio c’è una cosa bella, è che ora vedo le cose sotto aspetti diversi che prima nemmeno sapevo che esistessero!! –
Stavamo nuotando nelle acque turchesi e tiepide del mare mediterraneo.
– No cucciola ….. la cosa bella qui sei te !!! –
Mi si avvicinò e mi prese tra le braccia.
– Sai la mia vita era una cosa sterile… per anni mi sono rifiutato di cercare l’amore nelle persone che transitavano nel mio letto.
Poi ho pregato gli Dei di farmi abbeverare ancora una volta al calice di Aphrodite prima di andarmene…
Aspettavo una donna …. Ma poi sei arrivata tu ….. NO NO ! aspetta lasciami parlare! Certe cose è difficile dirle , specialmente per noi …… maschi che siamo retrivi a tali argomenti…

Era vero .. e come non lo sapevo ? non ero anch’io un maschio ?
Mi prese il mento tra le dita e mi guardò profondo negli occhi.
– Tu sei per me una goccia di luce che mi accende l’anima , e non te lo dico per piaggeria credimi…
Ora sono felice di me stesso , ora so che tutto alla fine si riduce ad una emozione ad un sentimento.. , non mi importa se sei una cosina strana… anzi forse è questo che ti avvalora , portare nel tuo cuore il sesso degli angeli… grazie Sam ! –
Non avevo mai sentito il cuore battermi così forte .
Le lacrime mi solcavano le guance e speravo si confondessero con le acque salate , le mie orecchie fischiavano quando udii la mia voce fievole tra la risacca risuonare…
– Ma.. io ti amo Marcus –

Ma quando le cose sono troppo belle il maligno ci mette sempre la coda…….

Era un pomeriggio inoltrato e mi stavo preparando per un uscita serale .
Si voleva mangiare qualcosa in un ristorantino sul mare poi fare quattro passi in paese magari un disco pub sulla spiaggia.
Mi ero vestita con dei jeans vita alta attillatissimi , camicetta scollata , e sandali .
Mi stavo finendo di truccare quando sentii delle voci concitate arrivare dalla veranda.
Mi affacciai per vedere cosa fosse tutto quel baccano.
Due elementi mascherati con passamontagna e armati stavano minacciando Marcus , che stava impettito contro una parete.
Improvvisamente mi sentii tirare forte per i capelli .
Un tipo incappucciato che non avevo visto era spuntato dietro di me e mi stava trascinando verso i compari.
– Guardate che ho trovato ! …. Che ci fai qui Troia ! –
– Bene Bene bene .. il dottore si tratta di fino ! dacci quello che vogliamo o le faccio saltare le tette !_
Lo stronzo stava puntando il revolver sui miei seni ..
– Lasciatela bastardi figli di puttana .. prendetevela con me vigliacchi ! –
Per tutta risposta mi presi una sberla col calcio del revolver che mi appannò la vista.
Marcus scattò in avanti riuscendo a scalciare lo stronzo che mi teneva e frapponendosi fra me e gli altri due.
Lo sparo fu assordante gli schizzi di sangue mi lavarono la faccia mentre il dottore rimbalzava all’indietro per terra .
– Maaarcuuss caazzooo , bastardi figli di troia gli avete sparato ! –
Mi inginocchiai su di lui , era semincoscente , una brutta ferita sanguinava abbondante una mezza spanna sotto la spalla sinistra.
Mi trovai sotto shock non riuscivo a pensare , sentivo una canna di pistola che mi toccava la testa.
– Che cazzo hai fatto stronzo ! Perché hai sparato ? ora chi ci da quello che cerchiamo ? questa troia !?-
— Tu puttana … chi sei ? cazzo fai qui ? non ci doveva essere nessuno vero ? stronzi !!! –
– è una Kosovara del cazzo ! ….. ora troia dimmi e fa che sia contento di delle tue risposte …-
Mi muovevo in un brutto sogno , un limbo pervaso dai demoni.
– Ascolta troia mangia cazzi ! qualcuno sa che sei qui ? – N.. NO nessuno –
– qualche magnaccia che ti aspetta ? un fidanzato cornuto ? una famiglia di zingari fottuti ? –
Ho detto No … stronzo ! non c’è nessuno .. NESSUNO ! va fanculo !! –
Mi presi un calcio tra le costole .
– Ammazzala che aspetti ? –
– No ! imbecille se ce ne torniamo a mani vuote El Kabir ci fa la pelle non lo capisci ? ma se gli mandiamo lei , magari riusciamo a placare le sue ire e nel frattempo troveremo una soluzione. ! –
– Tu puttana vuoi salvare la pelle ? –
– O salvate anche lui o mi puoi sparare qui su due piedi bastardo ! –
– Cazzo ! da quando le troie hanno sentimenti ?? …. Incredibile….
Ascolta , apri bene le orecchie se tu porti una missiva al di là del mare da parte nostra , chiamiamo un ambulanza che si viene a prendere il dottorino … prendere o .. crepare !-
– Va bene ! lasciate che raduni due cose e possiamo andare . –
Misi un cuscino sotto la testa di Marcus cercai di tamponare la ferita con del domo pack per non far collassarel’aria dai polmoni . gli diedi un bacio e mi rivolsi agli incappucciati .
– Svelti stronzi se no crepa e addio ! –
Mi spinsero su una macchina scura e partirono schizzando ghiaia .
Dopo circa un venti minuti incontrammo una cabina telefonica , ci fermammo e chiamai il 113 anonimamente dando l’indirizzo della villa e pregando di fare più in fretta possibile.
Poi mi bendarono e incominciò un lungo viaggio tra i fantasmi che tornavano a trovarmi.

Rimasi per un paio di giorni chiusa in una stanza in una casetta incastonata da qualche parte sulle colline brulle.
Avevo gettato la camicetta macchiata di sangue e mi era stato dato un’altro ricambio .
I miei rapitori per convincermi a collaborare ,mi avevano mostrato una copia dell’Unione, dove nella cronaca veniva riportato il fatto di sangue accaduto.
Marcus , si era salvato per miracolo e ora era in terapia intensiva e lottava tra la vita e la morte.
Ciò mi aveva risollevato e angosciata allo stesso tempo.
Ormai mi era chiaro : mi ero innamorata del dottore , qualche mese prima non avrei mai pensato di potermi innamorare di un uomo, ma tante cose erano cambiate e io più di tutto.

– Allora è semplice , un peschereccio ti aspetterà stanotte per traghettarti sulla costa sud .
Li sarai ospite nel palazzo di El Kabir , dovrai solo consegnare questa busta e aspettare la sua risposta . –

Bene , non è che avessi altre opzioni !
Poi avrei portato quella lettera anche al diavolo pur di tornare in fretta al capezzale di Marcus .
Nessuno sembrava si fosse accorto della mia…. diversità … E questo se da un lato mi gratificava dall’altro Un po mi preoccupava.

Quella notte mi imbarcai sul peschereccio dove mi riservarono una piccola cabina puzzolente di pesce.
Le prime luci dell’ alba color ocra mi videro sbarcare su una spiaggia africana accompagnata dalle note del canto del Muezim .

Un mercedes sgangherato mi aspettava per accompagnarmi al palazzo di El Kabir.

Sabbie , palmeti e poi ancora sabbie.
Infine il palazzo !
Una piccola reggia arabescata circondata da una cerchia di verdi giardini e mura di cinta .

Due ceffi locali impassibili mi scortarono fino ad una sala piena di colonne e azulejos

Vi incontrai Un tipo ben vestito e tutto azzimato con baffetti e carnagione olivastra che si stava finendo di abbottonare le maniche della camicia che mi squadrò dalla testa ai piedi .

– ! يذهب. اسمحوا لي البقاء وحدها مع الفتاة-

Abbaió in arabo rivolgendosi ai due scagnozzi che subito si dileguarono .

– Salam al aleikum , madmoiselle ! Parlez-vous français? –

– Oui messieur an peau ! –

– Bene mia cara , cosa ti porta qui ? –

Gli consegnai la busta che mi avevano dato .

– Sono la latrice di questa missiva signore , mi è stato ordinato di ascoltare la sua risposta e di attendere alle sue decisioni. –

El kabir era perplesso , apri la busta e iniziò a leggere .

« Onorato el Kabir , possa l’Onnipotente sorvegliare su di te e sulla tua famiglia .
Purtroppo non siamo ancora riusciti ad ottemperare appieno alle tue richieste , ma ci stiamo adoperando al meglio dei nostri sforzi .
Nel frattempo sperando di ottenere la tua magnanima fiducia e benevolenza , ti inviamo come dono questa bellissima ragazza che ti ha consegnato la lettera.
Fai di lei quello che più ti aggrada nessuno mai la reclamerà …………………bla bla..blaa….

Non riuscii neanche a seguire il resto !
Mi avevano venduta , regalata in cambio di tempo !
BASTARDI !!-

Intanto el Kebir aveva finito di leggere e mi guardava come un acquirente che valuta una merce preziosa.

– Cani infedeli ! …. Figli di una cagna rognosa ! Se sperano di corrompermi con una…..SHARMUTTA ! … Una putain ! Mi conoscono male ! –

Appallotoló la lettera e me la gettò ai piedi con rabbia .

– E te , povera stupida ! Vedo dalla tua espressione che nemmeno immaginavi che quei cani ti avessero ingannato ….. Vero !?
Però sei carina , e sprecare un bel bocconcino come te sarebbe un peccato !
Tuttavia In questo momento sono in partenza per sistemare degli affari , ….al mio ritorno mi prenderò cura di te …Inshalla ! …..
Miriam ! ….. Miriam ! Vieni qui ! –

Da qualche parte del colonnato apparve una giovane brunetta che si aff rettò testa china ad ascoltare gli ordini .

– Miriam , conduci questa nostra ospite nel gineceo , mostragli quello che deve fare , indossare , sapere ……insomma te la affido .
Fai si che al mio ritorno sia pronta per servirmi come mi aspetto che sia .
Ora andate !-

La ragazza mi prese per mano e mi tirò appresso .

– Allez ! –

La seguivo imbambolata per i corridoi del palazzo fino a raggiungere la parte destinata alle donne e proibita agli uomini .

Mi fu mostrata una camera meravigliosa , una stanza piena di arabeschi e colonne che si apriva su un giardino d’ inverno , letto basso e cuscini e tavolini da the ovunque .

– Che bei cappelli biondi ! Come ti chiami ? –
– Sam… Samantha , tu Miriam vero ? –
– Si , sarò la tua … Ancella , è così che dite voi no ? ….ora spogliati di quegli abiti che non sono consoni al luogo.
Io ti preparo il bagno nella stanza attigua .
In quei comodini c’è tutto quello che puoi aver bisogno , i vestiti te li porterò dopo il bagno .
Qualsiasi cosa necessiti…. , basta chiedere e te la farò avere .

– Grazie Miram , sei gentile e carina ….. –
– Che vociona però che hai ..hummm ! Vado a prendere gli unguenti , tu puoi iniziare a immergerti nella vasca . –

Mi spogliai , quanto sarebbe durata questa farsa prima che lo scoprissero mi chiedevo ?
La larga vasca piastrellata si apriva a, livello del pavimento , un invito irresistibile , mi immersi nelle sue acque tiepide e spumeggianti e mi rilassai chiudendo gli occhi.
Di li a qualche minuto tornò Miriam portando asciugamani e flaconi di olii .
In poche mosse veloci si spogliò completamente rimanendo nuda senza alcun pudore nei miei confronti .
Si inginocchiò di fianco alla vasca , e aprì un flacone di shampoo versandone un poco sul mio capo .

– Ora Sam , laviamo questi bei capelli d’oro ! –

Le sue tettine mi ballavamo a pochi centimetri dal naso , le guardavo affascinato e il mio sguardo passava da li al suo sesso rasato , un vero fiorellino .
Era bella , molto bella , proporzionata ma minuta e gentile nel muoversi , i boccoli neri le ricadevano sul voltò appena camuso , una boccuccia piena lasciava intravedere dei perfetti incisivi.
Mentre mi insaponava i capelli un seno ballerino mi sfiorava la guancia , sentivo il cazzo crescere e il desiderio impossessarsi della mia mente.
D’ un tratto , come se fosse la cosa più naturale del mondo , Miriam si immerse nella vasca al mio fianco iniziando a strofinarmi il corpo .
Non ero mai stata prima in una tale intimità con una ragazza e i miei ormoni pompavano a mille .
Preoccupato dalla paura di tradirmi , me ne stavo immobile mentre sentivo le mani della brunetta scorrere tra i miei seni , indugiare in una palpatina interrogativa , si era forse accorta del silicone ? .
I suoi seni danzavano accanto ai miei le sue gambe affusolate strusciavano sotto le acque sulle mie .
I capezzoli mi si inturgidirono e non riuscii a, reprimere un mugolio di desiderio .
Miriam si accorse del mio stato di eccitazione e con sguardo saputello si incollò ancor di più al mio corpo , mentre il braccio scendeva pericolosamente nei pressi del pube.
Cercai di scivolare lontano ma la sua mano giunse veloce a tastare dove avrebbe dovuto esserci una fighetta .
Invece trovò un cazzo , pure duro come un legno .

– !!!! القضي-

Esclamò in arabo .

– Un pene ! Tu .. Tu hai un pene tra le gambe ! Ohbb! …
Duro come una colonna di marmo ! …., sei …sei una mezza femmina !
Ohh Bismillah ! –

Ecco mi aveva scoperto , mi aspettavo che uscisse dalla vasca urlando , invece mi si strinse ancor di più addosso senza mollare la stretta a pugno sull’uccello .

– Cosa sei … un Jiin ?! Una creatura venuta a corrompermi l’anima ? –

Allungai le braccia a circondarla e me la strinsi forte addosso , sgusciava come una saponetta , la sua pelle fresca era irresistibilmente morbida , la toccavo , sentivo le sue curve .. .. Avvicinai le labbta alle sue e la baciai timidamente .
Lei rimase per un secondo interdetta poi contraccambiò con un bacio profondo .
Mi persi allora tra i sapori del suo corpo tra le mille curve che solo una donna possiede , avevo conosciuto la brutalità di uno stupratore , la dolce virilità di un uomo, ora stavo assaporando la meravigliosa sensualità di una donna.
Il mio uccello pulsava che sembrava esplodere , Miriam era cavalcioni su di me e ne sfregava la punta col suo culetto , finché come un naturale gioco a incastro finì per premere sul suo fichino .
Lei si trattenne per un attimo poi bisbigliò qualcosa in arabo , mi cacció la lingua in bocca e si infilò l’ uccello su per la fica vogliosa.
È tutto pazzesco pensavo , ma mi abbandonai completamente alle braccia di questa piccola ninfa amandola tra le acque increspate dei bagni .
Mi piantó le, unghie segnando la carne delle spalle e gemette di piacere , poi si sfilò e mi accarezzó fino a che non esplosi sott’acqua.

– Ohhh .. Habibi ! Tu sei figlia del diavolo tentatore ! ..e la mia carne è debole ! Possa l’ Onnipotente perdonarmi …sarò muta come un pesce e non tradirò il segreto . –

La strinsi delicatamente prendendola per il mento e riempendola di piccoli baci voraci.

– Shukrja , Miriam … Oggi mi hai fatto conoscere la dolcezza di un corpo femminile … È …. È …una cosa …meravigliosa ! –
– Si Habibi , a noi ragazze della servitù non è concesso frequentare gli uomini , solo il padrone ogni tanto ci porta nel suo letto per compiacerlo , e nelle notti fresche ci riscaldiamo tra noi ,… Viviamo nel peccato e da ora sarò legata a te Sam, ,Jiin venuta dal mare !
Ma lasciati profumare e rivestire sarai la mia principessa ! –

Emersi allora dalla vasca e mi lasciai avvolgere in un ruvido telo che Miriam mi sfregò sul corpo , poi prese degli olii profumati e iniziò a spalmarli sul mio corpo partendo dalle spalle.
Quando arrivò nelle zone più basse si inchinò per massaggiarle e cosi si venne a trovare col viso di fronte al mio sesso mentre muoveva le mani a, spalmarmi gli unguenti sui fianchi .
Il mio uccello prese vita come un lazzaro ..
Miriam lo guardò sorridendo e lo bació lieve sulla punta , causandomi un immediato rigonfiamento.
Tirò quindi fuori un linguino timido e lo arrotoló lungo la cappella.

– Habibi , amore mio questo ti dà piacere ? –
– Mmfhhff … Si ..si ti prego continua …… Tu mi fai … Hugh ! Vai avanti .mmmh ! –

Miriam lo prese delicatamente tra le labbra e mi succhiò delicatamente il mio sesso .
Era eccitante ,riceverlo come farlo , ora lo sapevo !

– Sam fammi assaporare il tuo seme …. Non ne conosco il sapore ! –

Mio Dio ! Non resistetti a lungo e esplosi il mio seme in quella bocca di miele .
Lei tossicchió ma finì il suo lavoro fino a che le contrazioni terminarono.
Poi posò la bocca sul pene, lo bació e disse .

– È buono ! …mi piace . –

La sollevai e le passai la lingua sulle sue labbra che odoravano del mio sperma .
Ci baciammo .
A quel punto avevo perso il filo delle cose , troppi avvenimenti si erano susseguiti rapidamente .
Riuscìi solo a balbettare .

– Ti prego Miriiam rimani qui con me , lasciami stendere al tuo fianco ….. Ho solo bisogno di un po di ……. Un po di amore . –

9

Esistono dei momenti nella vita, in cui non si chiede altro che abbandonarsi tra le braccia amiche di un amante per sentirsi cullate , coccolate , per percepire attraverso quell’ l’umido tepore della pelle un porto sicuro , un rifugio dell’anima alle avversità quotidiane.
ed è così che io e Miriam giacemmo avvinghiate sul letto una tra le braccia dell’altra e ci addormentammo scambiandoci dei baci profumati di incensi.

– Sveglia , principessa ! sveglia habibi ! il sole sta calando , l’aria è più fresca adesso , e tempo di prepararsi per la cena .
Ho qui per te morbidi abiti di organza , e poi cavigliere orecchini e bracciali dei più pregiati , lascia che ti aiuti ad indossarli . –

E così che agghindata come Sherazade accompagnai Miriam in un lungo giro tra le sale e i giardini del palazzo.
Incontrammo poche donne della servitù , le mogli di El Kabir erano da qualche parte in europa a consumare il patrimonio di famiglia in alberghi e boutique di lusso .
Cosi senza scomodi testimoni ci attardavano in remoti angolini a scambiarci baci segreti.

Così passarono alcuni giorni , dimentica della mia situazione precaria , godevo della quiete della maestosità del palazzo , e avevo occhi e bocca solo per lei Miriam femmina dolce e sensuale che mi serviva e mi insegnava gli usi e i costumi del luogo .
Le notti quando nella nostra ala del palazzo si era fatto il silenzio , scivolava furtiva nella mia stanza , e allora ci si amava avide una dell’altra per placare la nostra sete di sentimenti repressi .

Avevo scoperto il piacere di baciare e di leccare il sesso femminile e di assaporarne il suo dolce succo.
Il mio duplice essere maschio e femmina ci dava modo assaporare il sesso in molteplici forme e varianti.
Prima lasciavo che godesse della mia bocca , poi steso sul fianco la prendevo da dietro mentre con le mani cercavo i suoi seni con le labbra baciavo sul collo flessuoso e con la mia lingua cercavo le sue orecchie sussurrando parole incestuose.
Poi lei mi sdraiava supina cercando con la bocca tra le mie natiche e mi stuzzicava il mio ano facendomi fremere dal desiderio .
Mi rivoltava e mi penetrava con le dita affusolate mentre mi succhiava il membro duro fino a lasciarmi senza un briciolo di energia .

Un pomeriggio notai un insolito trambusto, el kabir il signore del palazzo era tornato.
Quella sera mi fu inviata una serva ad avvisarmi che mi avrebbe aspettato al calar della notte.
Miriam mi massaggiò mi lavò mi profumò e mi rivesti nel migliore dei modi ,
Mi diede un bacio delicato e mi disse .

– Sei bellissima Habibi ! possa l’Onnipotente avere pietà di noi , adesso vai forza . –

Il mio arrivo nella sala era preceduto dal rumore dei tacchi che picchiettavano sui pavimenti di marmo e dal suono dei mille campanellini attaccati alle cavigliere e ai bracciali.

– Salaam al aleikum Samantha . –
– Aleikum al Salaam , Sayed El Kebir ! –

Risposi fermandomi a qualche metro da lui e chinando leggermente il capo come mi era stato insegnato.

– Noto con piacere che sei vestita in maniera adeguata, e sei pure molto bella stasera ! –

– Shukria , mio signore , cosa posso fare per lei ? –

El kabir si distese lascivo su dei cuscini .

– Avvicinati ! …. ora mettiti in ginocchio qui davanti , …..brava …. abbassa il body ,… lascia che io veda i tuoi seni !
ecco cosi tirali su bene con le mani ….. alza quelle coppe …-

El kabir si era slacciato il pantalone e aveva sfoderato l’uccello che si stava già menando .

– Avanti che aspetti … prendilo in bocca ! voi occidentali puttane senza morale , vi credete superiori ma vi piace assaggiare
la nerchia araba ! ….. ecco cosi ingoialo tutto troia , …..inumidiscilo per bene che poi proviamo la tua passerina.. ! –

Mi resi conto che sarebbe finito tutto in merda ben presto, per cui presi una decisione , mi sfilai il cazzo dalla bocca e mi rivolsi con ario supplice a El kabir .

– Mio signore , prima che tu lo venga a scoprire da solo lo dirò io stessa ….. non sono quello che credi ,.. io non sono una donna ..-

El kabir si rizzò allarmato sui cuscini .

– Che cosa ?! …… che cazzo vai blaterando ! che storia è questa …. come sarebbe che non sei una donna ! spogliati fammi vedere il pube ! –

Terrorizzata dalla sua reazione , mi spogliai rimanendo nuda mettendo in mostra il cazzo piccolo e moscio.
Il pugno improvviso di El Kabir mi fece rotolare al suolo .

– Un travestito ! ….. Un cazzo fottuto di travestito di merda!
quei cani quei bastardi la pagheranno cara !
Miriam ! ….. Miriam ! …. portatemi subito Miriam ! –

Uno scalpiccio veloce e Miriam entrò prostata nella sala .
El Kabir furente le si scagliò addosso con una gragnuola di sberle e calci .

– È cosi che servi il tuo padrone !?! –

Mi gettai ai piedi di El kabir .

– Nooo ! lasciala ….. lei non sapeva nulla non c’entra !…. È colpa mia non le ho mai permesso di avvicinarmi !
Punisci me non lei . –
– Punita ?! … stai tranquilla che sarai punita a dovere.
A un uomo avrei dato la morte , ma a te , essere contro natura , ti darò un inferno di umiliazioni ! ……
ora vieni qui mettiti in ginocchio e apri la bocca e tira fuori la lingua ! –

Inginicchiata davanti a lui aspettavo con la bocca aperta lo schizzo di sperma mentre Ek kabir se lo menava con foga davanti a me.
Il fiotto di sborra mi lordò la faccia e mi riempì la bocca .
El kabir si chinò e mi ci sputo dentro.

– Ora ingoia cagna ! …. ingoia la sborra del tuo padrone , perchè da adesso tu sarai l’ultima delle serve di questa casa, sarai ridotta in catene come una schiava , dovrai cieca obbedienza a tutti , il tuo nome sarà Cagna e tutti per te saranno Padrone !
…… E te Miriam , ti saranno date venti nerbate , e lavorerai per tre mesi come sguattera di cucina per non aver saputo ottemperare alle mie richieste ! –

Io piangevo , Miriam
piangeva , El Kabir batté i palmi della mano e uscimmo dalla stanza verso il nostro misero destino.

Nel corridoio ci aspettava un uomo che ci condusse in un ala del palazzo a noi sconosciuta .
Delle scale scendevano nei sotterranei , qui dietro una porta di metallo, si apriva una sala circondata da alcune cellette .
Il tipo ci indicò una di queste senza porta ma con molte catene che pendevano dal muro .
Ne prese un paio che finivano con un, grosso anello aperto che chiuse attorno ai nostri colli .

– Aspettate qui . –

Se ne andò lasciandoci sole .
Io e Miriam ci stringevano in lacrime come due pulcini spaventati.
In mezzo alla sala c’ erano inequivocabili degli strumenti di punizione .
Tavolacci e sedie macchiati di sangue rappreso .
Da una cella si udiva flebile il rantolo di qualcuno .
Qui dovevano finire i nemici di El Kabir , e chi come noi incorreva nelle sue ire .
La mia mente per autodifesa si era come estraniata dal mio corpo che tremava a causa dello stress .
Dopo un tempo che mi sembrò infinito emersero dalla porta due figuri che valutai essere un responsabile e un suo aiutante .
Il primo teneva in mano un foglio e conosceva il francese.
– Miriam ,Per ordine del nostro benvoluto El Kabir ti saranno ora somministrate venti nerbate , Abdel , prendila ed esegui ! –

Abdel ,il boia , liberò dal collare Miriam e la trascinò recalcitrante verso una colonna al centro della sala dove la legò per i polsi a delle altre catene che pendevano dall’ alto .
Abdel guardò Jamel che fece un cenno di assenso col capo e parti il primo colpo di frustino sul fondischiena di Miriam che emise un gemito trattenuto di dolore .
Al decimo colpo ormai si lamentava piangendo ed invocando pietà ad alta voce .io ero straziata dalla pena per lei e chiesi un po di clemenza .
Jamel si voltò e mi diede un manrovescio .

– Zitta puttana ! Articola un solo altro suono e ti attacco anche a te e ti spello la schiena ! –

Le frustate finirono e Miriam semi incosciente fu gettata nella cella.

– Prendi questi unguenti e medicala Cagna ! El Kabir non vuole che le sue concubine portino cicatrici .
E ora passiamo a te .-

Srotolò un foglio e iniziò a leggere .

– Per ordine espresso del munifico El Kabir , si rende noto agli ospiti del suo palazzo che l’ efebo occidentale da ora e sino a quando altrimenti da Lui deciso , sarà degradato al ruolo infimo di serva .
E per aver tratto in inganno il nostro Signore gli siano applicate delle catene inamovibili ai polsi e alle caviglie , gli siano forati i seni e i lobi e applicati gli anelli simbolo di schiavitù.
Gli venga tatuata sul fondo schiena la parola DELKALIBÂ , che lo qualifichi a tutti come una miserabile puttana
Cagna sarà il suo nome e non vi sarà umiliazione troppo grande da non infliggerle .
Cosi è stato deciso . –

Jamal sogghignava crudele mentre mi guardava sbiancare in volto all’ udire quella condanna inumana .
Con un frustino che usava tenere appeso alla sua cintura mi battè la schiena.

– HAI CAPITO CAGNA !? –
-HUUGGGH … si , si Padrone .-

Si sfilò una scarpa mostrandomi un piedaccio screpolato .

– Striscia per terra come un verme e bacialo in segno di sottomissione ! –

Strisciai pancia a terra verso i suoi piedi ma Jamal ridendo si allontanava .
La catena si era allungata al massimo e la mia faccia si trovava a qualche centimetro dal suo piede .
Jamal rideva e sollevava le dita lerce .
Mi diede un altro paio di nerbate dolorose .

– Avanti Cagna ! Lecca , tira la catena più forte e caccia fuori la lingua che ce la fai forza ! –
Il dolore fisico si era sommato a quello mentale e gli occhi erano velati dalle lacrime , spinsi in avanti con tutte le mie forze e mentre il collare mi stava inforcando mozzandomi il respiro , allungai al massimo la lingua e riuscii a lambire le dita del piede .
Jamal lo tolse , poi me lo sfregò di piatto in volto e infine me ne cacciò di forza la punta in bocca.

– Succhia Delkalibâ ! Assapora bene gli umori schifosi dei miei piedi …. Puliscili bene e magari te li farò assaggiare tutte le sere quando saranno stanchi e saporiti ! Ti garba il loro gusto vero ?-
– Hummph ..Si Padrone –
– allora succhia le dita una per una fammi vedere cosa sai fare ! Fai come se fossero cinque piccoli cazzi , perché voglio essere sicuro che quando ti sarà chiesto di succhiare quelli veri tu possa soddisfare appieno i tuoi padroni . E lecca bene gli interstizi tra le dita che la giornata è stata faticosa e sono sporchi . –

Mi veniva da vomitare , ma mi davo da fare a spompinare quelle dita fetenti mentre Jamal mi accompagnava il movimento del capo con il frustino appoggiato sulla nuca.

– Bene Cagna ! Ubbidisci e impara in fretta ed eviterai molte punizioni ! Ora basta verme striscia nella tua cella domani verrai aggiogata alle catene come una cammella da domare . –

Strisciai indietro e mi rifugiai tra le braccia di Miriam che gemeva adagiata alla parete .

– Ohh habibi , amore mio ! Che destino crudele ti aspetta ! …. Non ti abbattere , tieni duro arriveranno tempi migliori …-

Abdel le abbaiò un ordine e lei impaurita fece per seguirlo , ma prima mi sfiorò con un bacio .

– Ti amo Habibi , ti aspetteró con il mio cuore gonfio di dolore …. –

Mi addormentai sfinita in un sonno popolato di demoni spaventosi .

Al primo canto del Muezzin una guardia mi svegliò con dei calcetti e mi ordinò di seguirla in un ala del palazzo dove in una stanza mi aspettava una vecchia grassa.

– Mettiti nuda putana ! ….lavati in quella tinozza che qui anche i cani come te devono essere presentabili .
….. Bene togliti quel lezzo di galera che hai addosso ….Ora asciugati e vieni qui ….
Appoggia il piede tra le mie gambe … –

Prese una Spessa cavigliera in ottone lavorata a catenella ,la girò intorno al mio piede passando una cima dentro un anello che si trovava all’ altra estremità e con una pinza assicuró un gancio inamovibile che la bloccava .
Lasciandola lasca rimaneva un giogo di un dito ma tirando il gancio si stringeva come un nodo scorsoio.

– Ora l’ altro piede e poi i due polsi ……. Questi passi che hai fatto saranno stati gli ultimi da persona libera ! –

Mi agganció alle cavigliere una catena rumorosa lunga un paio di spanne.

– Ora calza questi sandali ! Per togliere i sandali dovrai sempre chiedere il permesso , fallo senza e sarai punita !
Cammina fammi vedere …-

I sandali erano dorati con un tacco in metallo di almeno dodici centimetri , le mie dita smaltate di bianco uscivano affusolate tra le varie fascette.
Due laccetti stringevano alte le caviglie.

Provai qualche passo incerto su quei tacchi troppo alti .
I passi dovevano essere piccoli e misurati poiché estendendo al massimo la catena sferragliante le cavigliere si stringevano come morsi procurandomi un doloroso piacere .

– Bene così sculetti come una cagna in calore e questo farà piacere agli uomini che ti guarderanno bramosi del tuo culo !
Mettiamo anche i bracciali …
Passami i polsi …., ferma così …CLUCK ! ….Clacck ! Bene come le cavigliere sono abbastanza lasche per lavarti sotto , ma quando le tiri ti pinzeranno i polsi come il morso del cammello !

Adesso passiamo a questi gioielli …-

La vecchia mi prese a coppa i coglioni e li soppesava come stabilirne la misura mentre mi accarezzava il mio uccello che iniziava a svegliarsi …
diede uno schiaffetto alla cappella .

– Che insolente ! Vuoi provarci con me ? … Ora stringerò questa manetta attorno tra palle e uccello ben ferma, così … CLICK ! ..
I primi giorni sarà un po dolorosa poi ci farai l’ abitudine .
Qui sopra potrò attaccarci infilandolo sopra il pene un tubo in ferro che non ti permetterà l’ erezione quando dovrai lavorare nell’Harem o quando lo deciderò io per punirti . Ora ti mostro .-

Prese un piccolo tubo in acciaio ritorto e lo infilò sopra il cazzo .
Un perno presente sulla manetta si incastró attraverso un apposito foro , sulla punta del perno forata mi applicó un luchettino le cui chiavi si appese al collo .
Ora avevo il cazzo ingabbiato in una cintura di castità.

– Adesso siamo sicuri che non potrai soddisfare sessualmente ne te ne nessuna femmina ! –

Porgimi il capo …. Questo collier pieno di campanelline ha la stessa funzione dei bracciali , tiralo troppo e morirai strozzata , attenta !
prossima cosa da fare e da tenere sempre presente è il trucco …… Pettinati quei bei capelli dorati e usa del bistro sugli occhi verdi , ben scuro come piace al maschio arabo . ….. Cosi bene allunga le ciglia con mascara e kajal ! ….bella !
Ora la cosa principale …. Le labbra devono essere sempre color carmine per cui abbonda col rossetto che dovrai sempre tenere a portata di mano .
Le puttane come te devono sempre avere una boccuccia lasciva , la bocca insieme al culo e alle tette è tra le prime cose che attrae un maschio e la tua la dovrai sempre tenere un po aperta e disponibile ….. Lo sai perché ?-

– Per …per farmi baciare …padrona ? –
– Hshahaha ….per farti baciare Cagna !?! … Chi pensi di essere una odalisca ?
Tu sei una SERVA !! e peggio ancora sei un maschio …PHUÁ ! ….travestito , un pervertito … Una nullità sei UNA MERDA ! chi pensi che voglia baciare una schifezza come te ! ….NO …. La tua bocca servirà solo a ingoiare i cazzi dei nostri uomini e a baciare si ….le LORO PALLE ! e la tua lingua conoscerà solamente i piedi sudati e leccherá culi che sanno di MERDA !
Con quella tua boccuccia rossa tesoro , e con quell’aria da cerbiatta che ti ritrovi , farai rizzare gli uccelli di tutti maschi del palazzo…. e presto riconoscerai ognuno di loro dal sapore dello sperma ! Ma a te tutto questo piacerà vedrai, lo leggo nei tuoi occhi lo vedo dal tuo sguardo….. ormai quelle come te le riconosco a fiuto… questo e il tuo ruolo: umiliazione , catene strette e cazzi grossi nel culo saranno il tuo pane quotidiano e presto non ne potrai fare a meno.!
……….. Ma ecco che è arrivato il tatuatore , vieni chinati e mettiti supina di traverso sulle mie ginocchia . –
– Subito padrona … Va bene cosi col culetto insu ? –

Sentivo la macchinetta del tatuatore pizzicare il fondoschiena appena sopra il solco delle natiche, mentre ero cosi sdraiata sul grembo la mia padrona mi palpava con una mano il culo e con quell’altra le tette per testare la sua nuova merce. Sentivo le sue dita che controllavano il mio ano , lo allargavano , e ne esploravano la cavitá .

– Tatueremo in arabo in grande DELKALIBÂ … troia cagna puttana !
e aggiungiamo sotto a freccia TANA PER CAZZI , così anche i forestieri che giungeranno nel palazzo sapranno chi sei e a cosa servi …Hahaha ! ….. abbiamo quasi finito alzati pure e guardati allo specchio.-
Mi alzai dal suo grembo e vidi di riflesso allo specchio sopra il mio culo una scritta in arabo a v

الكلبة. بيت من القضيب

– Ora gli anelli simbolo di schiavitù ! Niyr passami la pistola ! –

Mi pinzó i capezzoli tra le sue dita e con due colpi dolorosi il trapassò inserendo due grossi anelli.

– HUFF….. HAYYY ! che male padrona ! –

– Ora ti fanno male ma dopo saranno tra i tuoi giocattoli preferiti ! ….. per questi altri due anelli useremo i fori che già possiedi ai lobi delle orecchie.
un piccolo forellno al naso , ….PTCHUK ! ….. e mettiamo questo anellino con una catenella che arriva fino al cerchio dell’orecchio , manca solo la vestizione e sarai pronta ! –

– Cosa dovrò indossare ? –
– Poche cose … Un sospensorio per il seno in rete lamè che lascia scoperto i capezzoli e questo giustavita di anellini di ottone sfalsato davanti e dietro che ti rifilano il profilo dei fianchi e del culo .
Sopra puoi usare questa gonna in tulle rosa trasparente , così … Ti dona ….-
– Ma padrona come farò ad infilarmi il perizoma con queste catene ai piedi ?
Il giustavita quasi non copre il mio sesso e il culo è tutto esposto e si vede attraverso il tulle …..-
– Perizoma !? No non ne avrai bisogno tutti dovranno essere consapevoli che
non sei una femmina ma bensì un pervertito .
Che non possiedi una vagina ma un inutile cazzetto !
E adesso finocchio mettiamo le catene ai polsi , tre spanne ti consentiranno la maggior parte dei movimenti …Clack , altro polso … Cling ! E per finire il guinzaglio … Lo attacchiamo qui , alza il mento , poi gli diamo un braccio di lunghezza
E lo fissiamo con questo gancio alla metà della catena dei polsi e un braccio finale con anello a strascico ……
Vedi come funziona ? –

Si alzò prese la parte finale del guinzaglio con l’ anello e tirò dietro di se .
La catena si tese tirando quella che univa i polsi che si unirono in avanti stringendoli dolorosamente che a sua volta tirava la parte attaccata al collare che mi inforcava lasciandomi senza respiro .
Cercai di zampettare dietro sui tacchi alti per starle al passo ma le catene alle caviglie mi costringevano a rapidi e dolorosi passettini .

– Ghhhrrr shi fermi pp ..Padron..ghhha la ppregoo! .-
– Come hai sperimentato basta anche un bambino per portarti a spasso docilmente , e basta bloccare questo manico ad anello in qualunque posto per lasciarti sicura e impastoiata come una cammella ,….. Geniale vero ?! –

Me lo dimostrò attaccandolo a un gancio sulla parete .
Potevo solo starne vicino , come mi allontanavo di un passo il guinzaglio entrava in trazione tormentandomi polsi e collo.

– Guardati Cagna ! Guardati bene perché è così che passerai i mesi a venire finché il nostro signore non deciderà altrimenti …..potrai lavarti ugualmente non indossando tessuti …queste catene le porterai giorno e notte , per dormire potrai toglierti i sandali , ma ricorda che in caso di tue mancanze le lunghezze potranno venire accorciate e di molto e le tue giornate sarebbero molto ma molto più difficili. –

Mi guardavo allo specchio che rifletteva un immagine molto erotica di me stessa.
Ero decisamente la controfigura di una sexy schiava , non avrei esitato ad ammettere con un certo narcisismo che mi piacevo , ero bella , sexy , seminuda
un culo da urlo slanciato dai tacchi vertiginosi all’ altezza giusta per essere preso in piedi da dietro , una tana per cazzi , come c’ era tatuato appena sopra .
Due tette sode borchiate dagli anelli, una boccuccia da pompe e la catenella che correva pendente tra naso e orecchia……da maschio mi sarei scopata subito ! ….poi mi resi conto che così probabilmente avrebbe pensato ogni uomo presente nel palazzo ! E io con quelle catene sarei stata alla loro mercé ! … Mi si fermò il cuore per un attimo , poi un calore erotico mi partì dal cervello per irradiarsi fin nel mio sesso che cominciò a gonfiarsi , vedevo me stessa troia puttana usata e stuprata tra lo strazio di catene e uccelli che ballavano in bocca nel culo ,… Insultata , battuta….. Sapore di sborra , sapore di merda di culi leccati…umiliata .. Cagna ! Frocio ! Finocchia ! putana! Uccelli ..pompini ..punizioni fruste catene ..cagna ! .odore di piedi odore di sesso mal lavato …cazzi nel culo sfondato !……..

– HUGHH …MFPHH …! –

Il mio cazzo gonfio mi doleva stretto nel tubo .
Maa ‘m mi guardava sogghignando…..

– Avevo ragione ! Sei proprio una troia ! –

11

– Ti eccita a vederti in catene frocetto !?
Sai quando ero giovane … Ai tempi dei Francesi , ero una bella donna e il mio bordello era tra i più sofisticati di tutto il Magreb .
I gentiluomini facevano la coda per usufruire delle grazie delle mie belle fanciulle e non solo .
Io mi riservavo i clienti speciali ….. Quelli con voglie strane o particolari .
C’ era chi cercava sesso spinto , sesso anale , chi amava essere legato o picchiato o insultato , tutte cose che a quell’ epoca erano coperte da vergogne e tabù … E io mi facevo pagare profumatamente perché garantivo loro la discrezione .
I più munifici erano quelli come te …. Stimati cittadini che si facevano penetrare agghindati da gran dame ..
Riconoscevo i loro sguardi timorosi e spesso li precedevo proponendogli di fare ciò che loro non osavano chiedere .
E di questo me ne erano grati !
Perciò puttanella le finocchie come te le riconosco di istinto …. E so che benché tu lo neghi a te stessa nel tuo profondo desideri essere umiliata !
Sentirti serva , trasformata in femmina che non è , obbligata alle turpitudini , altro non fa che affascinarti e schifarti allo stesso tempo .
Quelle stesse catene che ti pesano e ti costringono a subire dolore e umiliazione ti saranno detestate ma allo stesso tempo quando ti vedrai riflessa ti ecciteranno la fantasia repressa !

Vieni qui avanti ! …. Sei molto bella sai …., questo lo posso dire con certezza ….. Quasi mi spiace che dovrai subire le attenzioni di quei zoticoni !
Saresti potuta essere una regina dei bordelli ! …..invece…-

Si alzò la veste mettendo in mostra una passera usata tra le sue grasse cosce .

– In ginocchio puttanella … Leccami la fica , fammi godere con la tua boccuccia, che non mi ricordo più quanto tempo è passato dall’ ultima volta…-

Mi inginocchiai davanti a quelle cosce grasse che quasi nascondevano quel pube sudaticcio , e pensavo alle parole di Maa ‘m ….
NO ! …NO ! Non poteva avere ragione ! ……. Non, ero io a volere questo ! Io in tutto questo pasticcio ero la vittima non l’attore !

– Che aspetti ! Fai quello che ti chiedo o mi farai adirare , ed meglio per te che non mi arrabbi ! –

Mi prese per la catenella che mi pendeva dal naso , e io la seguii docile attraverso le ciccie a lambire il suo sesso con la, lingua .
La vechia mi teneva la testa ben salda tra le gambe e con le mani la schiacciava sul pube dettandone il ritmo su e giù .

– Bravo frocio … Cosi …fuori la, lingua … Incollala al clitoride … Raspalo forte …wow ! ..ti piace ? ..assapora il succo della mia fica vecchia !
Mmmmhh ! Ora veloce …più veloce UHHHHUU! ! ! ..
Che Cagna che sei ! –

Mentre ciucciavo la passera della padrona , il mio uccello arrapato cercava di indurirsi causandomi un male boia .
Maa’m se ne accorse .

– Soffri puttanella ? … Non penserai che io dia soddisfazione al tuo uccello spero …ma conosco un metodo per svuotarti le palle dallo sperma senza orgasmo …… È chiamato Milking …mettiti carponi abbassa il capo a terra e alza bene quel culletto … Si così …un po più su …ecco mettiamo questo piattino sotto il tuo uccelletto ingabbiato e vedrai che lo riempiremo del tuo seme…-

Maa’m mi venne dietro e cominciò a palparmi le natiche e a saggiare con le dita la resistenza del mio ano .
– La prego Maa’m mi fa vergognare …..! –
– Hai un bel culetto sodo e un buchino proprio stretto ! Strano , in genere le frocie ce l’ hanno rotto e slandrato ! Dovrai usare degli olii o sarà penoso per te …metteremo questo unguento …-
– Grazie mia signora ….al contrario di quel che si potrebbe credere , il mio culo non è avvezzo a prendere …. Henm ..a prender cazzi ..-
– Bhe ti ci dovrai abituare in fretta Hahaha …presto questo bel buchino gronderá rivoli di sperma e i cazzi giganti dei cammellieri neri lo allargheranno come la mia vecchia fica ! –

Col culo beh lubrificato la vecchia bagascia non trovò resistenza e mi infilò a fondo un paio di dita .

– Eccolo qua il monticello della prostata , …ora lo massaggeró delicatamente e fra poco vedremo lo sperma colare dal tuo cazzo moscio come un rubinetto che perde …questa operazione servirà a svuotarti le palle e a farti scendere la carica di testosterone …. Andrà ripetuta almeno una volta al giorno .
se ti concentri e ti rilassi la troverai piacevole…. In fondo se ti presenti come una femmina non vorrai poi godere come un uomo no !
Quello ti sarà consentito solo per premio o se le circostanze lo richiederanno ….., nel frattempo ti svuoterai i coglioni facendoti mettere le dita nel culo proprio come farebbe una verginella con la sua fichetta bagnata ! ….
Sai che a vederti così prostrata mi fai sovvenire le vicissitudini del giovane barone Debian .
Mentre continuiamo il nostro massaggio ti racconterò la sua storia .

Il giovane Debian era il rampollo debosciato di una ricca famiglia che aveva i suoi
affari nelle colonie nordafricane.
Una o due volte al mese si metteva in viaggio per organizzare le incombenze lavorative e si fermava in città qualche giorno.
Debian era un assiduo frequentatore del mio bordello .
All’ inizio come tutti si intratteneva con le mie ragazze , tutte belle femmine francesi .
Ma presto compresi la sua vera natura e gli proposi discretamente il gioco erotico del travestimento .
Dapprima timido e impacciato presto diventò il suo principale pensiero.
Al riparo da sguardi indiscreti il barone Debian si trasformava sotto i miei occhi in una vera cocotte !
Ormai quando arrivava in cittá alloggiava direttamente alla casa , e passava le notti a provare corsetti calze di seta e parrucche , col tempo si era depilato e aveva imparato a truccarsi e comportarsi meglio delle mie ragazze , gli facevo presente scherzando.
Un giorno mi prese da parte e mi disse serio .

– Maa’m questo gioco non mi basta più ! Concedimi di vendermi come fanno le tue ragazze ! So che ci sono uomini che segretamente ti chiedono ragazzetti e travestiti , e te sicuramente sai chi sono …. Basta stare attenta a non farmi incontrare con chi mi conosce , ma in fondo sono pochi i gentiluomini che uso frequentare qui .
Lascia che sia io a placare la loro sete incoffessabile e ti riempirò d’ oro !
Clienti disposti a pagare centinaia di franchi ne conoscevo parecchi , se il giovane barone desiderava soddisfarli come le mie puttane vestito da odalisca non avevo problemi al riguardo .
Con la massima discrezione riservai una stanza della mia grande casa di appuntamenti al giovane Debian che si dava un gran daffare a prender cazzi .
Nessuno sospettava che il barone passasse le sue notti nel mio bordello non a scoparsi le ragazze ma bensì a succhiare i cazzi dei clienti in parucca e corsetto.
Un bel giorno si presentò alla mia porta l’ emiro Suleyman
con cui costumavo intrattenere affari e ragazze .

– Maa’m stasera voglio qualcosa di diverso , qualcosa di forte di…. di piccante ! … Non la solita scopata …-
Quel giorno era appena giunto il barone , che infoiato da due settimane di attesa aveva passato tutto il pomeriggio a prepararsi e a subissarmi di domande se gli avessi trovato dei clienti che se lo fottessero .

– Emiro …. Una ragazza speciale ce la avrei anche per lei …e mi consenta la presunzione di dirle che ne sarà entusiasta ….-

L’ Emiro finì col passare l’ intera notte nella stanza del barone .
Cosa gli fece non lo so ma certo che piacque così tanto che l’ Emiro il giorno dopo mi chiamò al palazzo .

– Maa’m non mi importa quanto chiedi ma io ti comprerò quella Hemmm….quella ragazza , costi quel che costi ! –
– Mi spiace Suleyman , quella ragazza NON è assolutamente in vendita –

Non potevo certo dirgli che quel travestito altri non era che il giovane barone Debian !

– L’ Emiro insistette , mi promise montagne di soldi ma chiaramente mi dimostrai inflessibile .
Quella notte chiudemmo la casa come sempre verso le due e le ragazze stanche si b addormentarono nelle loro stanze come pure il barone.
Al mattino inoltrato bussai alla sua porta per svegliarlo e ricordargli di adempiere agli affari di famiglia , ma non ottenni risposta .
Un ora dopo riprovai ma di nuovo nessuno mi rispose , alchè preoccupata entrai per avvertirlo , ma trovai la camera vuota .
le finestre che davano sul terrazzo al primo piano erano aperte e il letto intonso .
Nessuna lo aveva visto uscire e la cosa mi sembrò strana anche se ero abituata ai comportamenti alquanto bizzarri dei miei ospiti .

Passó una settimana quando la città si sveglió sotto assedio di decine di agenti della Gendarmerie che cercavano notizie del giovane barone .
La famiglia non vedendolo tornare aveva fatto pressione sul prefetto per capire cosa fosse successo a quel figliolo debosciato .
Quando mi interrogarono chiaramente mi limitai a dire
Che era passato alla casa come sempre e poi se ne era uscito durante le ore piccole.
Durante le settimane seguenti la polizia mise a, soqquadro l’ intera città senza però trovar traccia del barone Debian .
Si pensò ad un latrocinio con occultamento di cadavere e col passare del tempo il barone fu dimenticato .

Passarono un paio di anni e un pomeriggio feci visita al palazzo dell’ Emiro .
Mentre facevo anticamera mi venne servito del the da una giovane serva che portava alle caviglie delle catene costrittive .
Mi versò la bevanda rimanendo accucciata in ginocchio senza proferir verbo .
Dapprima quasi non la notai poi con stupore vi riconobbi le sembianze del giovane Debian !
Ora portava i cappelli lunghi e aveva un accenno di seno , se non fosse stato per il rumore delle catene che si portava appresso non vi avrei nemmeno fatto caso .
Il barone mi guardò in attesa di ordini e non diede segno di avermi riconosciuta ne tantomeno di implorare una qualsiasi forma di aiuto da parte mia .
Non avendo parole per lui a causa del mio stupore si dileguò come era entrato .

In seguito affrontai l’ argomento con Suleyman .

– Si Maa’m è vero lo feci rapire quella notte da due uomini fidati.
Non avevo idea di chi fosse , pensavo uno dei tanti disgraziati che campano prostituendosi e che te ne saresti fatta una ragione .
Poi quando scoprii chi era davvero mi spaventai e lo imprigionai nelle segrete del palazzo .
Ma Dudù ..si ora questo è il suo nome …. Non sembrava ansiosa di tornare a casa libera , anzi più le cose si mettevano male per lei e più
Sembrava ne trovasse godimento .
La trattavo come una serva e tutte le notti ne facevo il mio piacere , abusandola in ogni modo immaginabile e lei ne era felice.
Con il suo consenso le feci castrare i testicoli cosi che gli si sviluppassero gli attributi femminili e gli si affinasse la voce .
Nessuno ormai da tempo le impedisce di andarsene dove vuole …..ma sembra preferire il suo ruolo da schiava a quello antico del barone.
Ma era troppo troia anche per me …allora ne ho fatto la concubina del mio capo delle guardie …. Vuoi vederla all’ opera ? Vieni seguimi …

Chiaro che volevo vedere il giovane Debian … Mi interessava sapere fin dove la sua mente perversa lo aveva trascinato.
Seguii l’ emiro fino a una falsa parete che dava vista su una cameretta .
Qui Il barone alias Dudù era inginocchiata con i polsi annodati stretti ad un anello che sporgeva dalla parete .
Entró un negro enorme seminudo , un vero maciste di uomo .
Sapeva che noi lo stavamo guardando e interpretó la parte in maniera entusiastica.

– Dudû finocchia infame ! Hai fatto un lavoro di merda .. Non come ti avevo ordinato e ora sarai punita ! –

Il negro gli strappò di prepotenza i pantaloni di organza che portava , lasciandola a culo scoperto , poi a, nostro favore le allargó a calcetti i piedi per quanto le catene alle caviglie lo consentissero .
Dudù mostrava un culetto tondo marchiato dalle cicatrici di numerose battute di cinghie , sotto il culo slabbrato pendeva un cazzetto privò di palle che il negro prese in mano e lo tirò indietro verso l’ alto .

– Frocia senza coglioni ! Ti spaccherò quel culo prendi cazzi , te lo aprirò in due ! –
– Mmmm si padrone inculami ! Sono stata cattiva , punisci la tua serva … Fammi sentire la tua potente nerchia nel mio culo , sfondalo ! –

Il negro sfoderó il cazzo più grosso che avessi mai visto
E posizionatosi in maniera che potessimo vedere bene la scena anche noi , infiló quella enorme cappella dentro il culo di dudù , iniziando a pomparlo lentamente dentro e fuori.
Il culo del giovane debian si era allargato a dismisura per accogliere quell’uccello enorme , e mugolando di piacere spingeva il suo deretano in alto per accogliere meglio quel cazzo nero.
mi accorsi che l’uccello dell’emiro era diventato duro, che anch’io mi ero eccitata a vedere il giovane barone prenderla nel culo, cosi appoggiata alla parete sollevai le gonne per lasciare che l’uccello dell’emiro mi prendesse la fichetta . i due uomini godettero praticamente insieme , l ’emiro dentro di me , mentre il negrone annaffio con mezzo litro di sperma il buco del culo largo e arrossato del barone che gemeva come una cagna.

– Ho visto abbastanza Suleyman , il barone ha finalmente avuto quello che cercava , non penso che la sua famiglia lo vorrebbe indietro se sapesse…. credo che sia molto meglio dimenticare l’argomento e metterci sopra una pietra tombale. –

Ascoltavo il racconto che Maa’m stava narrando immaginavo di essere giovane barone Debian . trasformavo con la mia immaginazione le dita della padrona che mi stavano ravanando nel culo nel cazzo enorme del negro …. divaricavo le gambe e sentivo le catene mordermi le caviglie e mi piaceva… , senza accorgermene mi ero messa un pollice in bocca e lo succhiavo mollemente .

– Guarda puttanella ! Hai riempito il piattino di sborra e non te ne sei neanche accorta !
Il tuo culetto si è allargato come la fica di una cagna in calore …. La storia del barone ti deve avere eccitata per bene vero ?! –

– Sii Maa’m mi perdoni …. Mi ero fatta trasportare dal suo racconto …-

Guardai sotto di me attraverso il solco delle tette pendenti vedevo il mio cazzo moscio nel suo guscio di ferro che sbrodolava bave di sperma nel pattino già pieno .

– Per oggi ti terró qui con me , ma domani inizierai a lavorare in giro per il palazzo .
Ora vai , lavati e preparami un buon the .

12

– Svegliati sta giá albeggiando !
Vai …prepara il the e porta anche il riso che la giornata sarà lunga. –

Mi svegliai di colpo passando da un sonno colorato di spiaggette bianche e di acque turchesi , alla mia misera realtà .
La stuoia dove avevo dormito era dura e mi aveva segnato la schiena , polsi e caviglie erano arrossati e dolenti a causa delle catene che si erano attorcigliate nel sonno.
Maa’m mi stava sopra e mi scuoteva il corpo con un piede.
Mi alzai di scatto .

– Le chiedo perdono padrona… non ho sentito il canto del muezzin… non mi punisca.. i prossimi giorni saró più attenta ! –
– Silenzio smettila di piagnucolare ! adesso vai nelle cucine e portami da mangiare …. –

Calzai i miei sandali dorati dal tacco stratosferico e mi recai nelle cucine dove trovai del cibo per Maa’m , poi la servii al desco , attendendo ordini accucciata al suo fianco.
Maa’m finì di mangiare e mi passó il suo piatto con gli avanzi .

– Prendi questi sono per te .
mangia poi vatti a lavare e torna qui da me .-

Affamata mandai giù tutto quello che era rimasto nei piatti , poi mi recai nel hammam attiguo , dove mi lavai a fatica cercando di far scorrere il sapone sotto l’ammasso di ottone che copriva mio corpo .
Infine dopo essermi truccata e pettinata , tornai al cospetto della mia padrona aspettando i suoi ordini.

– Vai della sala delle colonne e pulisci tutti candelabri di ottone, ce ne sono abbastanza per tenerti impegnata tutta la giornata , li voglio vedere brillare come se fossero d’oro.
Guarda che anche se in questo periodo il palazzo è meno abitato, potresti incontrare uno dei tanti porci che si ingrassano alle spalle di El Kabir che tenterá di approfittare del tuo bel culetto per svuotarsi i coglioni …
perciò spalma un bel po di questo unguento che ti lubrifica le chiappe ….to prendi il flaconcino e attaccalo alla cintura e portalo sempre con te, ti sarà utile .
Adesso vai e non tornare se prima non avrai finito di pulire tutti i candelabri .

Armata di stracci mi incamminai stacchettando attraverso i lunghi corridoi del palazzo , sperando del profondo del cuore di non incontrare nessuno per quel giorno.

La sala delle colonne era enorme e vi erano innumerevoli candelabri di ottone di diversa grandezza sparsi qui e la .
Iniziai a pulirli , stando attenta a non mettere in tensione le catene che mi serravano le braccia , nel silenzio spettrale della sala il rumore dei miei campanelli che avevo il collo ed il clangore delle catene riempivano lo spazio.
Ogni tanto qualcuno sfilava rapido attraverso il colonnato , quando sentivo lo scalpiccio , mi fermavo e cercavo di rendermi invisibile tra le colonne sperando di passare inosservata.

Stavo lavorando cosi da alcune ore, quando distratta dai miei pensieri , non mi accorsi che qualcuno era entrato in sala.

– Huhuu ! .. guarda un pò che c’è qui …. non capivo cosa fosse questo rumore di campanelle … te le hanno messe forse al collo come fanno con le pecore per far sapere al pastore loro padrone dove si trovino ? –
– S…Si …-
– Si che cosa cagna ! –
– Si padrone ! –

Era Jamel proprio l’ultima delle persone che avrei voluto incontrare .

– Continua a strofinare frocio mentre parli con me ! nessuno ti ha detto di smettere di lavorare ! –
– Mi scusi padrone –

Misi più lena a strofinare il candelabro che avevo davanti nella vana speranza che si dimenticasse di me .
Invece Jamel mi si avvicinò strofinando con la mano il culo sotto la gonna di tulle .
Mi strizzò la natica e con il dito medio cercó tastando il mio buco del culo, diede pure un calcetto all’interno del mio piede per farmi allargare le gambe che stesi al massimo che mi consentiva la catena .

– Forza vai avanti a pulire puttana ! –

Impaurita da jamal continuavo a pulire il candelabro mentre il suo indice mi solleticava il culetto.
jamal si guardó furtivo intorno per vedere se ci fosse qualcuno , si abbassó un poco il pantalone e
si spostò alle mie spalle appoggiandomi il suo uccello indurito nel solco delle natiche.
La mia altezza naturale unita ai tacchi slanciati facevano si che il mio culo fosse all’ altezza giusta per essere penetrato in piedi da chiunque.
sentivo la sua cappella che strofinava sul mio ano.

– Inarca di più quel culo troia che cosi mi è scomodo ! –

Ma proprio in quel momento qualcuno entrò nella sala chiamando Jamel ad alta voce.

– Jamel dove sei ? –
– Merda proprio ora ! –

Imprecò Jamel riabbotonandosi i calzoni.

– Sono qui che vuoi da me adesso ? –
– Il ragazzo addetto alle stalle si è beccato un calcio dal mulo ! L’ idiota è più morto che vivo e il lavoro deve essere finito … Ma da chi ? –

Jamel mi guardò ridendosela .

– Potremmo chiedere a questa servetta se ci vuole aiutare …..Cara come ti trovi a spalare la merda di cavallo ?-

Mi prese il guinzaglio che pendeva e lo strattonó appresso facendomi quasi cadere .

– Vieni Cagna , andiamo a far conoscenza coi quadrupedi ! Sai sono animali interessanti , hanno un sacco di qualità vedrai . –

Mi trascinò con sé a passo veloce verso le scuderie del palazzo .
Le catene mi segavano i polsi e mi strozzavano ma nonostante i miei sforzi non riuscivo a, stare al passo e caddi un po di, volte .
Jamel scocciato mi rifilava ogni volta dei sonori calcioni fino a, quando non mi rialzavo , era proprio un bastardo.
Le scuderie erano un, vero letamaio , le stalle erano stracolme di sterco e di mosche .
Un ciccione con aria ebete e un fantino nano si stavano sbellicando dalle risa al vedere Jamel che mi trascinava per la catena come un montone riottoso che va al macello .

– Hahaha …ma Jamel dovevi portarci uno stalliere non una puledra suchiacazzi ! –
– I cazzi li succhierà dopo …prima deve spalare questa merda ! –
Mi diede uno spintone che mi fece ruzzolare in mezzo allo sterco di cavallo .

– Avanti frocia inizia a spalare sta montagna di stronzi … Che aspetti ! –
– Dove trovo la pala padrone ? –
– Pala ! Nessuna pala per le merde come te bastano le mani –

Tutti e tre se la risero di gusto , il ciccione mi rifilò una pedata nelle terga .

– Forza fai come ha detto Jamel o ti ci affondiamola la testa in questo letamaio ! –

Cercai di farmi forza e affondai i palmi in quello schifo molliccio .
Mi veniva da vomitare ma non dubitavo che se mi fossi rifiutato le cose si sarebbero messe peggio .
In un paio di ore di lavoro schifoso accucciata nella merda di cavallo avevo quasi finito di pulire le stalle .

– Peró la puttanella ha proprio un bel culetto !
Poi cosi carponi è giusto alla portata del mio uccello …lo vuoi provare cara ? Nonostante io non sia grosso come quel ciccione di Mohamed ho una minchia più grossa più della sua ! –
– Piantala nano del cazzo ! Mi è venuta un idea …. Prendi la sella e i finimenti del pony che proviamo a cavalcare la puledra !
Te finocchietta vieni qui mettiti bene ritta a quattro zampe che ti selliamo ! –

Mi buttarono sulla schiena una piccola sella da pony , fermando le cinghie sotto la pancia .
– Apri quella bocca …fai AAAAA ….Ecco Bella larga così che infiliamo il morso e le redini ….. Ecco fatto ….mi sa che deve aver un saporaccio orribile ….ora non ci resta che la coda …. Mohamed Palla di grasso ritardata ..passami quello scopino scacciamosche … che glielo imbuchiamo nel culo per il manico ….ehhhh voilat ! La coda Messieurs ! La puledra è pronta ….. Nano a cavallo , montala …vediamo se riesci a domarla ! –
Il nano non se lo fece ripetere e con un balzello atletico mi saltò in groppa facendomi mancare il fiato .
Per essere un nano pesava di brutto !
Diede di tacco come si fa coi cavalli ,ma io non afferrai subito il comando percui mi mollò un paio di dolorosi colpi di frustino sulle chiappe .
Stavolta partii veloce per un giro di pista trotterellando su mani e ginocchia .

– Iyhuuuhh ! Yhaaahh ! Vai più veloce !
– più che una puledra sembra una vacca ! Hagahahhhaa !
Tira le redini falle sentire il morso ! –

Il nano le tirò e un dolore lancinante mi trapassò le labbra .
Inarcai la testa indietro e mi bloccai di scatto.
Tutti e tre i bastardi se la stavano godendo di gusto .

– ghfff. La pfrego pfadonne ..no..ptiri ..il morso …fa pmalee! –

– Ti fa male povera piccina ? Vediamo di usare quella boccuccia per qualcosa di più utile allora . –

Il nano mi guidò a colpi di tacco e di frustino fino a parare col naso davanti alla patta di Jamel che già si stava abbassando i pantaloni mettendo in mostra la sua nerchia lunga e turgida .
Non avevo bisogno di istruzioni ne di ulteriori nerbate percui cercai di cacciarla in bocca nonostante il morso del cavallo .

– Mohamed staccale quell’ affare dalla bocca prima che mi ci si impigli l’uccello ! –

Fu un sollievo quando mi liberarono da quel ferro che mi aveva tagliato gli angoli della bocca.

– Ecco frocetta ora me lo puoi succhiare tutto per benino …. Mmmmhh … Fammi sentire il linguino sulla cappella e stringi quelle labbra le voglio sentire incollate al cazzo come una fichetta vergine ! –

Spompavo a quattro zampe l’uccello duro di Jamel e non mi dispiaceva poi tanto …era decisamente meglio che spalare la merda di cavallo con le mani .
Il nano intanto era smontato dalla mia groppa e si era portato alle mie terga .

– Jamel mentre te gli chiavi la bocca io ne approfitterei per infilargli il mio bastone nel culo , non mi sono mai chiavato una troia infedele, anche se poi questa è solo una misera imitazione vero finocchio ? –

Il nano mi sfiló la coda scacciamosche dal mio deretano e con la parte a frustino mi sculacció le natiche .

– Abbassa quella tana per cazzi che non ci arrivo ! Maledetti spilungoni …-
– Caspita nano che minchia che hai però … ecco perché quella baldracca di Fathma si apparta con te di nascosto ! –
– Bhe nonostante sia brutta e grassa sa apprezzare le mie doti nascoste !
Mi sa che questa frocetta tra poco canterà di piacere , aspettate solo che le trapani quel bel culetto sodo !-

Ero attaccata con la bocca al cazzo di Jamel e ascoltavo il nano vantarsi con gli altri due .
Non potrà poi essere così grosso pensavo ..e pensavo male .
L’uccello del nano era un batacchio di campana , e quando me lo sbattè su per lo sfintere digrignai i denti dal dolore mozzicando la nerchia che stavo succhiando .

– Ayaaa ! Stronza ! Cazzo fai !……….SPATASHUM !
porca ….. che male ! –
– Hahaha Jamel se te lo mozza ti mettiamo le gonne e ti mandiamo nell’harem anche a te ! –
– Fanculo idioti e te puttana continua a pompare ! –

Mi ero presa uno sberlone sonoro e ora stavo raspando a fondo con la lingua la cappella dolente di Jamel .
Mi posizionai meglio per permettere al nano di incularmi senza dover ogni volta saltare sulla punta dei piedi …pensavo al giovane barone Debian e iniziavo a capire quali istinti masochistici lo avessero convinto che era meglio passare le giornate a succhiare cazzi che a lavorare .
Mi piaceva ! …… Porca puttana se mi piaceva !
Il batacchio del tappo penetrava a fondo e dopo un primo momento dolente ora mi allargava il culo piacevolmente .
Se solo avessi avuto il mio cazzo libero invece che inscatolato mi sarei masturbata a sfinire !
Per il momento dovevo godere con quel che potevo e mi concentrai sui due uccelli che mi stavano scopando .

– Cazzo la troia ci sa fare però ! Fantino della malora vedi di non spanare troppo quel culo che poi ci diamo il cambio .
Mmmhhmm…… Avanti Cagna aspira a fondo che arriva la crema del bombolone !
Huuuggh Hufff Pantpant …… SIII butta tutto giù putana ! Usa quei buchi per cazzi come si deve ! –
– Suck !! Sii padrone ….GLU..GLU ..! –

Ingoiavo cucchiaiate di sperma e lo facevo con gusto , dietro intanto il nano mi schizzava sulla schiena tanto di quel seme che doveva averne fino alle orecchie pensai .

– Caaazzooo che schifo ! Ho l’ uccello sporco di merda ! –
– Bhe se lo infili in un culo invece che in una passera non penserai che ti esca profumato … Faglielo pulire a leccate che scommetto che le piace –

Mentre ripulivo con la bocca il cazzo smerdato del nano mi chiedevo come avevo fatto a cadere cosi in basso ….. Ma si sa al fondo non c’è mai limite.
Jamel si voltò accucciandosi davanti a me .

– Che roba ! Ti diverte tutto ciò !  Vieni qui , ora leccami il culo così che ti si imprima bene il concetto di chi è la serva e chi il padrone  !
Nano aiuta questa succhiacazzi a trovare la strada che mi sembra riottosa ! … Tu Mohamed invece di guardarci con l’ uccello in mano spingila da dietro ! –

Cosi il fantino tappo mi prese per la collottola e mi sbatté il naso dentro il solco peloso e fetente del culo di Jamel .
  Mi toccava fare quel lavoro orribile  mentre il ciccione cercava di scoparmi il culo .

– Che schifo di cagna ! Guarda come te lo lava bene , è proprio vero che ai cani piace la merda ! –

E cosi per puro dispetto mi mollò un paio di nerbate sulle terga .

Io non mi divertivo più attaccata a quel buco ispido pensavo ai bei  momenti passati col Dottore e con  Miriam e gemevo commiserandomi

Quella notte tornai a dormire tardissimo dopo aver finito di lucidare i candelabri .

Nonostante un lungo bagno sentivo ancora il lezzo di sterco nel naso e il culo largo arrossato mi doleva.
Che schifo ! Pensai.

Il primo giorno da serva era stato orribile , gli altri a, seguire non furono certo meglio.
Il mio morale era a terra , la, notte mi rigiravo nervosa sulla stuoia e pensavo a come il corso delle cose avessero apparentemente imboccato una destino miserabile e allora mi scioglievo in un bagno di lacrime .
Anche Maa’m si accorse del mio graduale peggioramento verso uno stato depressivo, e mi chiamò al suo cospetto .

– Samantha vieni qui , avvicinati a me –

Samantha ! Nessuno più mi chiamava cosi , Cagna , troia , frocetta succhiacazzi era il mio nome in quella casa …

– Quei bastardi ti stanno tormentando vero ? –
– S…si padrona ….non passa ora che io non sia obbligata a fare un lavoro degradante , e poi umiliazioni continue , botte gratuite, cinghiate , il mio culo è arrossato e dolente , lecco cazzi tutto il giorno …. Io ….io non credo di resistere ancora a lungo cosi Maa’m , meglio morire ! –

Maa’m si commosse
– Lo so povera piccina …vieni accostati a me …. Io conto poco , ma proverò ad intercedere in tuo favore per quel che posso .
Nel corso della mia, lunga vita ho frequentato principi e ladri, ricchi e miserabili , viziosi e puttane , e so che te sei pulita nel tuo cuore e che non ti meriti tutto questo ! –

Mi accarezzava la testa che mi aveva lasciato appoggiare nel suo grembo , come faceva mia madre anni prima.
Le mie lacrime bagnavano le sue vesti mentre con, una mano imbarazzata mi dipanava i capelli .
Tirò fuori dal seno la chiave che apriva le mie catene .

– Oggi è un giorno di festa e lo sarà anche per te , e ho pure una sorpresa che ti allieterà l’ umore .-

Mi sciolse dalle catene .

– per oggi sarai libera da questi ferri , pure da questa cintura di castità e non dovrai certo lavorare ….. Vai ora nell’hammam che c’è una persona a te cara che ti aspetta …. Forza vai ! –

Mi chinai a baciarle i piedi per ringraziarla ….

– Grazie Maa’m …..grazie per quello che fa per me ! –

Ero ormai cosi abituata alle angherie che una semplice carezza mi pesava come oro , finalmente potevo camminare e stendere le braccia senza accusare il morso delle catene !
Libera mi diressi verso la zona dei bagni .

Mi immersi nelle acque calde per un tempo interminabile , poi mi distesi su un morbido lettino e chiusi gli occhi per ritemprare la mente.
Mi assopii per un attimo e mi risvegliai con un tocco morbido sulle labbra .

– SHHHHHHHH ! rimani cosi non dire nulla !-

Sentivo il suo calore , percepivo il suo profumo …le sue labbra sfioravano le mie , i suoi capelli sciolti mi solleticavano il petto , le sue mani mi accarezzavano gentili il volto .

– Sam,… Habibi , lascia che io curi le ferite della tua anima …….. i tuoi occhi piangono lacrime amare e il tuo cuore gronda di tristezza , ma io ho pregato per te e ora grazie a Maa’m abbiamo un pomeriggio tutto per noi . –
Aprii le mie labbra e lasciai che la sua lingua scivolasse verso la mia , intanto era montata sul lettino a cavalcioni del mio corpo disteso e con le mani scivolavo leggero sui suoi fianchi sinuosi .
Sotto le mie dita scorreva la sua pelle , tiepida e soave come un petalo , seguivo le sue curve femminili e ne recepivo la perfezione .
– Mirijam come sei bella ! E io …mi sento così sporca nel corpo come nell’anima ! –
– No , no Habibi ! So che ti hanno umiliata e costretta a cose inenarrabili ,ma ciò non dipende dalla tua volontà …tu …tu …. Jiin mezzo uomo e mezza donna , tu sei l’unica che mi ha scaldato il cuore e di questo te ne sarò sempre grata ….tu sei l’unica persona che mi ha fatto conoscere la fiamma del sentimento… ora lascia vagare la tua mente tra le delizie dei sensi e abbandona il tuo corpo tra le mie braccia. –
Passammo le ore a cercarci con la bocca, con le mani e con i nostri sessi.
Avevo una gran confusione di ruolo .
Mirijam mi faceva sentire maschio, io che maschio più non ero …. La prendevo e la possedevo col mio pene turgido , …poi lei mi palpava e mi succhiava delicatamente le mie tette e allora allargavo le gambe in attesa improbabiledi essere posseduta a mia volta … era tutto un gran casino !
– Mirijam ….. come ti può piacere una come me ? io stessa stento a riconoscermi , a volte mi faccio schifo , altre godo del mio essere femmina , penso come un maschio perché lo sono , e poi quando mi trovo in ginocchio costretto alla fellatio o a far godere uomini come se fossi una vera donna ne sono disgustata ed eccitata allo stesso tempo. –
– Io non bado all’aspetto ma ascolto il cuore …. E poi cosa c’è di più bello di un corpo femminile che possa dare il piacere di entrambi i sessi ? E quando ciò si sposa con la gentilezza dell’animo diventa una fiamma devastatrice…. Come i vostri Angeli efebici e tentatori. –
– Tu non sai quanto piacere mi fanno le tue parole …. In questi giorni oscuri di privazioni e umiliazioni ho conosciuto due volte l’amore , una per un uomo , Marcus e una per una donna , te !
Vieni …lascia che io mi disseti con gli ebbri frutti del peccato , come dite voi ….. baciami , e cavalca il mio sesso , fammi impazzire di desiderio di quella tua passerina profumata…. –

Niente ha più gusto dell’amore e della libertà quando queste negate riaffiorano nel nostro quotidiano .
E così che le ore passarono rapide sino a quando Maa’m non apparve sulla soglia a richiamarci alla realtà con una notizia che rimbombava tra le pareti del palazzo.

– E ora di ritornare ai vostri compiti …. Sembra che El Kabir abbia sofferto un grave incidente durante il tragitto di ritorno dai festeggiamenti , ora Jamel sarà il responsabile sino a quando El Kabir non tornerà a palazzo dall’ospedale ….. che Hallah ci assista …. –

Approfittando dell’assenza di El kabir, quel bastardo di jamal pensò bene di trarne un giovamento .
fin tanto che il benemerito non fosse tornato dall’ ospedale , era a lui che si demandavano gli affari interni del palazzo.
e siccome alle carogne del suo stampo i soldi non bastavano mai , pensò bene di sfruttarmi per rimpinguare il suo gruzzolo .
Fece chiamare Maa’m che ufficialmente presiedeva alla mia istruzione.

– Maa’m voglio che prepari questa cagna per un’uscita al souk in mia compagnia.
liberala dalle catene ai polsi , e dal tubo di castità ma lasciale solo un legaccio che vada dalle palle alle caviglie cosi non potrà correre e scapparmi via la puttana …. falle indossare pure un bel butt plug su per il culo ma uno di quelli belli grossi , che quella tana per cazzi mi servirà larga e accogliente .
Usciremo tra un’oretta, fa che sia pronta ! –

Maa’m che quel giorno non era di buon umore , passó l’ ordine a una servetta , la quale tronfia all’idea di poter finalmente maltrattare qualcuno più in basso di lei nella gerarchia sociale del palazzo mi scovò mentre ero in ginocchio intenta a lustrare pavimenti con secchio e stracci .

– Molla li questi lavori frocio , che ti devo agghindare per una uscita al souk con padron Jamal .
Ora ti sciolgo le catene poi ti farai una doccia , poi ti trucchi ti pettini ti profumi ti passi lo smalto sui quei tuoi bei piedini e torna da me che ti finisco di preparare come si conviene ad una schiava pigliainculo –

Una mezz’ora dopo completamente nuda ma perfettamente truccata e profumata mi trovavo in un guardaroba in compagnia della serva che mi lanciava delle occhiate in tralice d’invidia , nonostante non fossi una donna ero molto più bella di lei .
Tenendo tra le mani un enorme dildo nero , mi indicò un paio di sandali alti a laccetti con i tacchi metallici .

– Calza quei sandali finocchio ! … Che spreco per un verme come te ….
…… bene e adesso che hai il tuo culo all’altezza giusta , allarga le gambe e piegati in avanti che lo riempiamo con questo bel cazzo.-

Ancora non mi ero abituata al fatto che chiunque in quel palazzo potesse darmi ordini simili e mettere le mani nella mia intimità come se fossi un cane o un oggetto inanimato.
Quindi controvoglia e rossa di vergogna mi chinai in avanti in attesa di farmi impalare da quel dildo enorme.
Mi spalmò sguaiatamente un lubrificante lungo lo sfintere prima di spingermi quel missile dentro .
Era fatto a cuneo e la parte più larga avrà avuto almeno 8 centimetri diametro .
Perciò urlai di dolore quando con una spinta improvvisa lo fece passare attraverso l’ anello dell’ano .
Poi con una pacca assestata col palmo della mano sulla base il plug si allargò dentro il culo riempiendo tutto lo spazio disponibile .
infine godendo di perfidia la stronza uni le mie caviglie con una sottile ma solida catenella e alla sua parte mediana allacciò un’altra catenella la cui estremità mi fu annodata stretta intorno alle palle a formare una Y con quella legata ai piedi .

– Cammina troia ! Fammi vedere se va bene .-

Ora potevo camminare senza strusciare la catena per terra , ma se avessi solo allungato la falcata mi sarei strizzata le palle.
Infine così nuda non mi fece indossare nient’altro che un lungo djellabba e un velo integrale .

– Ecco finocchio ! ora sei pronta per la tua uscita ,
dicono che camminare sui tacchi alti con un cazzo in culo sia piacevole è vero ?….. soprattutto per chi come te non avendo una vagina e credendosi una figa non gli resta che farsi sfondare il buco del culo come un cane sodomita ! che schifo !
Ora vai che padron Jamal ti aspetta … chissà quale giochetto ha in serbo per te ! –

Purtroppo lo scoprirò presto mi dissi .
Coperta dalla testa ai piedi come un araba ortodossa mi incontrai con Jamal all’ ingresso del palazzo .

– Uhuu ! È arrivata una stupida donnetta … Sarà carina o sarà una di quelle vecchie grasse e culone ? Vediamo un po ! –

Mi sollevò la veletta e il djellabba …

– Wow carina ! Peccato che qui al posto della fichetta ci sia un orribile uccello !
Ma a tutto c’è rimedio …
Forza frocia monta in macchina che andiamo al paese a fare affari . –

Avevo il brutto presentimento che questi affari avrebbero arricchito lui e nuociuto a me .

– Dove andiamo padrone …..se posso chiederlo ? –
– Si si …. prima andiamo a farti castrare quel coso inutile , cosi poi posso rivenderti a quegli ignoranti di tuareg spacciandoti per una donna… sai impazziscono per le bionde come te e le pagano bene …-

Mi venne un tuffo al cuore e sbiancai di colpo .

– NOOO ! PADRONE NON MI FACCIA CASTRARE ! LA SUPPLICO ! –
– Invece è proprio quello che farò se oggi mi deluderai .. Fammi incazzare solo una volta ,dico solo una e ti porto dal dottore delle vacche quello che taglia le palle ai tori che ti trasformerà in un eunuco…… cosi finalmente potrai pisciare accucciato come una femmina inutile! –

il sangue riprese ad affluirmi al cervello …
– Lo farò ….. Farò tutto quello che vuole padrone ! Non voglio essere castrato…. Io sono … sono un maschio ….
– Maschio ? Hahaha come pensi di essere un maschio con quelle tette enormi che hai appiccicate ? tu sei una miserabile merda umana … il tuo fine è solo quello di compiacere sessualmente di bocca o di culo chi ne ha la voglia !Bene …. Vedremo come ti comporterai .! ecco da qui procederemo a piedi , scendi !.-

Eravamo prossimi a un centro abitato che sembrava un enorme mercato rionale sciabordante di umanità varia e animali da soma che occupavano ogni metro quadrato disponibile.
Frammisti a quel bailame di gente urlante e bancarelle colorate c’erano impastoiati interi caravanserragli di cammelli carichi di ogni ben di Dio.

Agghindata come una donna locale camminavo inosservata nel mezzo di quel casino incespicando lungo il cammino sconnesso cercando di evitare le buche e di tenere il passo deciso di Jamal .
Quella carogna della serva aveva ragione , quel cuneo nel culo mi solleticava piacevolmente la prostata a ogni passo e la sensazione libertina di essere nuda sotto quei manto che nascondeva le forme era decisamente eccitante e faticavo a nascondere il mio uccello che dopo tanti giorni di privazioni dentro il tubo era sensibile e turgido sotto il mantello .

in breve arrivammo in una zona dove stazionava una carovana che sembrava essere pronta per partire .
Jamal mi ordinò di aspettarlo al lato di un muretto puzzolente
di piscio.
Di li a poco tornò in compagnia di un cammelliere nero alto due metri inturbantato in uno straccio blu .
Stavano discutendo in arabo animatamente ma quando furono portata di voce Jamal passò al francese .

– ………. ma sicuro Amir ci farai un buon affare vedrai … ti terrà compagnia durante le notti solitarie nel deserto , e poi quando ti stancherai potrai sempre rivenderla nel Burkina faso … li mi dicono le bionde le pagano a peso d’oro ! –
– Non so Jamal ….. gli affari con te non sono mai cosí vantaggiosi …. l’ultima volta mi hai ceduto una donna sterile ! il capo a cui l’ho venduta non ha preso la cosa di buon grado !
Vediamo comunque la merce … tu …..abbassa il velo !
…… Hey caspita ! ma è davvero una donna bianca !
amico mio , non voglio sapere come l’hai rimediata ma devo ammettere che questa volta hai qualcosa che vale ! –
– Te lo avevo detto ! Ha pure un paio di tette grosse come quelle di una cammella gravida … E una bocca calda e accogliente … Una mangiatrice di seme ! Quelle vacche occicentali non conoscono vergogna …. E tu amico mio potrai sbatterla a tuo piacimento .
Hemm … Certo non tutte le cose sono perfette , ..ma sicuramente te Amir che sei un uomo di mondo saprai fartene una ragione …-
– Ma che dici Jamal …. –
Rispose tastandomi le tette attraverso il tessuto .
– Una femmina cosi vale di sicuro fino all’ ultimo rial che mi hai chiesto ! –
– Bene allora chiudiamo questo affare e stasera potrai partire con questa femmina in groppa a un cammello … –
– Va bene aspetta qui che torno tra poco con i soldi ! –

Non riuscivo a credere che quella conversazione fosse realmente esistita .
Guardai Jamal, attraverso il
Sottile foro che mi lasciava gli occhi scoperto.

– Padron Jamal …… Non ..non avrà parlato sul serio ….. Mi dica che non mi sta vendendo a quel cammelliere ! –
– Proprio così femminuccia ! Presto conoscerai le fresche albe del Sahara e le verdi oasi piene di aqcue e palmeti –
– Ma quando il tuareg scoprirà che lo hai ingannato ? –
– Io !? Io non ne sapevo niente ! Tu lo hai ingannato dopo aver ingannato me !
Ma quando ciò accadrà vi sarete già inoltrati nel grande Erg … I tuareg
sono uomini timorati e non fanno sesso ignudi , cosi con un po di astuzia da parte tua , riuscirai a rimandare la scoperta della verità sul tuo conto a lungo .-
– E quando questa inevitabilmente verrà a galla come la prenderà Amir ?-
-Ahhhh bhe non troppo bene temo …. Probabilmente ti pesterà come un ciuco , cercherà di ammazzarti di botte a causa della vergogna di aver giaciuto con un mezzo uomo , magari ti taglierà via le palle per farci una tabacchiera ,….. Ma alla fine poiché Amir in primo luogo è un mercante che sa badare ai suoi interessi e non gli piace sprecare del denaro cercherà di monetizzarti offrendoti come schiava esotica a un potente locale , oppure come attrazione in qualche bordello della costa d’ Avorio !
– E in questi posti cosa ne sarà di me ? –
Chiesi con la voce rotta da un pianto che faticavo a controllare …
– Forse diventerai la decima moglie di un capo nero che ti esibirà ai piedi del trono agghindato con le pelli di leopardo mentre cucinano un facocero per gli ospiti ..!!! Hahahajs ! Ma molto più facilmente finirai a farti sfondare quel culetto pallido da quegli enormi cazzoni neri che quei popoli sfoggiano come proboscidi di elefanti …. Vedrai il tuo culo diventerà così largo che per non cacarti addosso lo dovrai tappare con una noce di cocco ! Zaaaahhhhhhdssdd…
Prova solo a dire una parola al riguardo o a mettermi il bastone tra le ruote e ti faccio evirare e poi ti metto sul mercato della tratta delle bianche ! Dovresti ringraziarmi che ti lascio quel pendaglio attaccato così che potrai usarlo per masturbarti mentre ciucci i cazzi neri ! –

Non avevo avuto nemmeno il tempo per metabolizzare quella ennesima orribile situazione che vidi il capoccione di Amir che sovrastava la folla dirigersi a grandi falcate verso di noi .
Agitava un borsello e sorrideva come un bambino che sta per comprare un gelato .

– Eccomi Jamal ! Ho qui i Rial ….. Ne mancano pochi ma confido nella nostra buona amicizia che mi concederai uno sconto ! A proposito che nome ha questa femmina ? –
-.Credo Samantha … Ma tu la puoi chiamare succhiacazzi che è il suo nome appropriato Hsaaaahsssa! –
Poi mi guardò soddisfatto .
– Addio bella ! Cerca di non scottarti troppo la tua delicata pelle bianca al sole del deserto ! –

Il tuareg mi agguantò per un polso con una mano possente e mi trascinò appresso verso la zona di tende dove sostavano i suoi uomini e i suoi cammelli .

Appena fummo giunti alla sua grande tenda un suo attendente lo informò che qualcosa doveva aver causato un problema per cui la partenza della carovana doveva essere posticipata all’ indomani .
Un po stizzito per l’ inconveniente Amir mi ordinò di attenderlo nella tenda mentre lui cercava di rimediare a quel problema.
Al rapido calar del sole fece ritorno esausto .

– Donna , lavami i piedi con l’acqua fresca di quella bacinella e carica quel narghile con carbonella e kif !-
Ubbidiente mi chinai a lavare quei piedoni scorticati dalle lunghe camminate sulle sabbie e poi mi accinsi a preparare il narghile .
Poco pratica di Kif ne gettai una copiosa manciata nella bocca della pipa che accesi con un carboncino rovente .
Amir disteso tra i cuscini si beava come un pashá dando profonde boccate al rumoroso narghile e guardandomi di sottecchi .

– Serva togliti il velo e lascia che io possa godere della vista dei tuoi bei capelli biondi .
…. Lasciameli toccare … Mmmmh come sono serici e impalpabili … Le mie mogli hanno tutte un pelo riccio e ispido ! Ma sono forti e sode e sanno come far godere un uomo ….. Tu hai mai provato il membro nero o conosci solo i cazzetti di quegli smidollati di arabi ? Avvicinati un pochino che ti mostro il mio cobra .-

Mentre con la mano sinistra si portava alle labbra il bocchino del narghile a cui dava profonde aspirate , con la destra si ravanava il pacco sotto il lurido caffettano .
Non ero particolarmente ansiosa di far conoscenza
con il serpente nero che vedevo gonfiarsi sotto le pieghe del vestito .
Alla fine da qualche tasca sfondata fece capolino prima una grossa cappella brunita e poi emerse lungo come il periscopio di un sottomarino il cazzone di ebano rigido e pulsante .
– My God ! – pensai ….
– con quella trivella mi allargherà il culo tutte le notti ! –
– Cosa ne dici troietta bianca ….hai mai visto qualcosa di simile ? –
– Oohhh padron Amir …. Il suo coso è degno di un vero toro !
Ora lasci che le riempia un altra pipa di narghile che fumerà mentre io vado a fare quelle cosine che le giovani donne usano preparare prima di giacere col proprio maschio .
– Hugghh …. Bene carica e prepararti pelle bianca , che tra poco conoscerai le delizie del membro nero ! –

Abbondai col Kif ancora una volta e mi ritirai in una sezione divisa della tenda .
Accucciata presi in mano la base del butt plug che fuoriusciva dal culo e lo estrassi con un colpo secco e un pochino di dolore .
Mi tastai l’ ano e vidi che era largo e accogliente come una fica usata , lo umettai abbondantemente con gli unguenti che mi aveva donato Maa’m .
Restava il problema del mio pacco ciondoloni …provai a mettermi carponi col culo all’ insu come probabilmente mi avrebbe fatto posizionare Amir per scoparmi alla pecorina.
In quella posizione le catenelle che passavano tra cazzo e caviglie si smollavano lasciando un buon gioco .
Se tiravo in avanti la parte che era attaccata alle palle tutti i miei attributi scomparivano alla vista portandosi sotto la pancia .
Certo non avrebbero retto ad un esame approfondito , ma contavo sul fatto che io sarei stata coperta dal mio abito che le luci delle candele erano fioche e che Amir sarebbe stato stordito dal fumo .
Tornai da lui dopo essermi spruzzata del profumo dolciastro che avevo trovato si un tavolino ed essermi ripassata un bel po di, rossetto .
Amir sonnecchiava strafatto disteso sui cuscini avvolto in una nuvola fo fumo pepato.
Stavo per sgattaiolare via,. quando con una mossa rapida una sua mano mi abbrancò la veste e mi trascino a fianco a lui .

– Vieni Sharmutta …. Leccami il mio uccello ! –
così dicendo e passandomi un braccio dietro il collo mi costrinse ad accoccolarmi nel suo grembo .
con l’altra mano sospinse il cazzo piegandolo verso la mia faccia.
Sentivo la carne dura premere sul mio volto, non avevo mai visto il cazzo di un negro e quello mi sembrava davvero maestoso…

– Avanti puttana bianca … dimostrami che ho speso bene i miei sudati rials ! il tuo dovere sarà prenderti cura di questo uccello, e lo dovrai fare con buona lena … non mi costringere ad usare le cattive maniere !

Immobilizzata da quel braccio muscoloso che mi circondava le spalle , annusavo il sapore selvatico e muschiato del pene di Amir .

Realizzai che di li a poco la carovana si sarebbe inoltrata nel deserto e le mie speranze di libertà sarebbero sfumate tra le sabbie prima e poi come schiava bianca alla corte di qualche capo beduino o peggio ancora tra le catene e costrizioni di qualche bordello africano.

Aveva ragione Jamal … nel Sahel i neri avrebbero fatto la coda per sfondarmi il culo e farselo leccare !
Ma stranamente questi foschi pensieri invece di deprimermi mi eccitavano… ero la puttana bianca schiava di un negro ! anzi peggio ero un miserabile transessuale in catene ! il gradino più in basso della scala sociale africana , .. umiliata ed eccitata decisi che quello era ciò che mi meritavo, percui tirai fuori tutta la lingua ed iniziai a leccarlo bene lungo tutta la lunghezza dell’ asta .
Amir mi fece capire che sarei dovuto scendere più in basso a ciucciar li anche le palle , cosa che feci senza reclamare,
poi scivolai più in alto verso il prepuzio e cominciai a lavorarlo con la lingua intorno alla corona .
Amir mugolava di piacere e godeva delle mie attenzioni ad occhi chiusi , mentre con le sue manone accompagnava il mio volto verso i punti più sensibili .
Dall’uretra fuoriuscivano numerose gocce di pre eiaculato gelatinose e biancastre che io troia , ripulivo con la lingua avida assaporandone il gusto del peccato .
mi stavo davvero eccitando, ora volevo sentire quel cazzone dentro di me ad allargarmi il culo e, mi meravigliai di me stessa quando udì la mia voce gemente implorare .

– Ohhh padron Amir mi faccia usare il suo arnese come si conviene ! –

Volevo quel cazzo enorme nel culo , ma dovevo fare in modo che il tuareg pensasse di chiavarsi una fica .
Perciò smorzai le candele più vicine e mi misi carponi coperta dalla lunga veste che sollevai appena il tanto che mi scoprisse le natiche.
Con le dita agganciai la catenella che passava tra palle e uccello e la tirai forte sperando che sparissero dalla visuale di Amir .
Il negrone si animò alla vista del mio culetto pallido e strafatto dal kif ci mise un po a mettersi in posizione alle mie terga .
Allungai un braccio sotto le mie gambe e presi in mano quel bastone di ebano guidandolo a contatto col mio buco voglioso .

– Padrone lascia che sia io a guidare questa meravigliosa verga nel mio sesso …la mia fichina bianca non ha mai conosciuto tanta misura ! –
– Bene basta che ti muovi che muoio dalla voglia di fotterti –

Iniziai a spingere il mio culetto sodo contro quella cappella grossa come una mazza.
Era troppo grosso e non ne voleva sapere di entrare, rilassai lo sfintere e spinsi con i muscoli fino a quando non sentii che l’anello stava per cedere .
Ad un tratto con piccola fitta di dolore la cappella si fece strada oltre la corona … la parte più grossa ormai era scivolata all’interno.
Mi fermai un attimo per permettere allo sfintere di accettare la forma e poi piano un centimetro alla volta introdussi tutto quel che potevo di di quel cazzo enorme dentro di me.
Arrivato a toccare il fondo ne scivolai fuori spingendo come se lo stessi espellendo …. Ora il mio culo lo stava assaporando come una fichetta .
Amir mi seguiva con le reni e io muovevo il bacino incontro al suo … di nascosto sotto la veste iniziai a masturbarmi , allargai le gambe e la catenella mi morse le caviglie ricordandomi la mia posizione di serva.

Amir mi prese per i lunghi tacchi argentati delle scarpe e mi sollevò le gambe mentre mi scopava il culo credendo fosse una fica.

– Troia bianca … ti piace l’uccello dell’uomo nero ? –
– Siii padrone incu… chiavami la mia fica con quel poderoso arnese ! –

Amir aumentò il ritmo sempre più veloce e il mio povero culo faceva fatica a stargli dietro .

– Hay .. piano padrone mi fai male !-
– Fottiti troia ! io ti sfondo ! ti allargo quella bianca fica stretta come quella delle mie mogli ! –

Dopo qualche colpo veloce sentii il negro guaire e il mio culo inondarsi di sborra, aumentai il ritmo della pugnetta e godetti gemendo come una cagna.

Amir si staccò dal mio posteriore e si distese soddisfatto tra i cuscini damascati .
In breve esausto e strafatto russava beato .
Gli diedi um paio di colpetti ma non mostrò segno di rianimarsi.
Così repentinamente mi balenò l’ idea di fuga , quella era forse l’ unica occasione che avrebbe potuto indirizzare il mio futuro verso un destino differente da quello miserabile che mi aspettava.
Frugai nella borsa del Tuareg e prelevato un fascio di banconote macilente mi calcai in testa il velo e sgattaiolai fuori dalla tenda.
Era una notte stellata e così agghindata nessuno mi avrebbe distinto da una donna locale .
Col cuore che mi batteva forte mi diressi verso le, luci che baluginavano al centro dell’ abitato …….

Sokoto Nigeria 6 mesi più tardi .

Mgono sudava come un pinguino allo
zoo mentre si faceva aria con un
ventaglio mangiato dalle tarme .
Quei bianco segaligno sembrava
esere giusto mandato da Exû in
persona per tirarlo fuori dai guai ,
quei soldi gli avrebbero fatto davvero
comodo .
Ma non poteva cedere facilmente
almeno nelle apparenze …. gli affari
erano affari , ma la dignità era più
importante .
– E così mi dovrei privare della mia ….
Ragazza ? ! .. Per pochi spiccioli ? –
– Non mi sembra che Diecimila dollari
siano poi cosi poco ! –
Rispose stizzito il pelle bianca .
– D’ altronde questo è quello che
offro …. Non un centesimo in più …
Prendere o lasciare ! –
– Mmmmmh… beviamoci su una birra
ghiacciata mentre la mando a
prendere .Così stemperiamo un po il
caldo e gli animi ! –
Il nero si rivolse ad una ragazza
sinuosa come una gazzella .
– Hey darling , two drafts ..and fetch
that sissy whore …unleashed
pleeeeze ! –
– Yup Master….yaaa..please honey…
gaddo that ! Gaddo this …fuck moma !

La tipa di controvoglia portò un paio
di bionde gelate e poi si incamminò
verso il retro della mansione dove si
trovavano gli alloggi della servitù .
Spalancò con un calcio una porta
sgangherata e la luce calda di un sole
tropicale illuminò il tugurio .
Dentro su un lettino lercio e zoppo stavo dormendo
spossata dalla
notte passata a dar piacere agli ospiti
di Mgono . Ero legata con una catena
che dalla caviglia si incastonava in un
anello infisso nel muro di mattoni di
fango .
Per terra un vaso per i bisogni e un
catino d’acqua torbida completavano
l’ arredamento .
– C’mon Wake up pretty ass ! Lavati e
fatti bella che c’è un pelle bianca
come te che ti vuole vedere ! –
Mi apri il lucchetto che mi serrava il
piede e mi gettò un pezzo di sapone
avvolto in un asciugamano liso .
Mi alzai e mi avviai mesta in cortile
verso il tubo che sporgeva da un
muro che fungeva da doccia .
Mentre mi lavavo sotto un rivolo d’
acqua ripassai mentalmente gli
avvenimenti che mi avevano portata a
finire a far parte del corredo di
Mgono .

Quella notte scappando dalla tenda di
Amir mi ero diretta verso le luci che
baluginavano nel centro del paese . Li
camuffata sotto un velo come una
donna locale avevo scelto come via di
fuga una corriera che si apprestava a
partire , non sapevo per dove ma l’
importante era sparire da li al più
presto ,
Avevo passato una manciata di
banconote stropicciate rubate dalla
borsa del beduino al bigliettaio , ma il
bus non accennava a muoversi ,
intorno alla fermata si era creato un
trambusto di persone vocianti , immaginavo
perché , mi stavano cercando !
La speranza di avercela fatta si
infranse quando due ceffi montarono
sul bus pretendendo di guardare in
volto tutti i passeggeri , nessuno
protestava più di tanto subito zittito
dagli sguardi feroci dei due .
Mi tirarono su per le orecchie dal
sedile e mi scortarono a spintoni fino
alla tenda di un incazzato Amir .
– Puttana ! Pensavi di fregarmi …. ! Mi rifilò un paio di sganassoni ben
assestati .
– Legatela a quei palo , all’ alba
partiremo per il sud .-
Cosi fu .
Quella notte legata mani e piedi la
passai a commiserarmi e le prime luci
del sole ci videro in groppa ad un
dromedario che dondolava al passo
col resto del caravanserraglio
attraverrso le dune del Sahara , il
deserto stesso mi faceva ora da
prigione e non ci sarebbe stata più
alcuna via di fuga .
Ci addentrammo cosi verso il Sahel , i
giorni li scorrevamo al riparo delle
tende , al tramonto ripartivamo guidati
dalle stelle verso le oasi che
punteggiavano quel grande nulla .
Amir preso dalle incombenze della
carovana , non aveva più quasi conversato con mentre viaggiavo in groppa ad una bestia
puzzolente e rimuginavo sul momento in
cui l’ ignaro beduino si sarebbe
accorto dell’ inganno ordito da Jamal
a spese di entrambi .
Eravamo infine giunti da un paio di giorni
all’ombra delle palme in un oasi
popolata da etnie Africane .
Le bestie si riposavano stremate come
gli uomini e il carico di carabattole
varie aveva fruttato un buon
guadagno venduto al Souk .
Quella sera Amir era di buon umore e
aveva fatto il pieno di hashish
fumando il Babul e sorseggiando il
the alla menta mentre si
pavoneggiava con gli indigeni .
– Chi tra voi zoticoni può vantare di
avere una concubina bianca di pelle e
bionda di pelo come questo
splendore ! –
Berciava gesticolando al mio indirizzo mentre accucciata in disparte cercavo di mantene un profilo basso .
Gli astanti annuivano meravigliati e bramosi lodando Amir pieni di
invidia .
– Ora a dio piacendo me ne andrò a
consumare il meritato piacere del
maschio ….jalla ! Jalla sharmuta !
Seguimi –
Una volta sotto la tenda al riparo da
occhi indiscreti , il gigante nero si
tolse il jellabba polveroso e adagiatosi
sui cuscini mi chiamò a se .
– Donna vieni qui e fai il tuo dovere di
femmina ! Apri il tuo abito fammi
godere della tua vista .-
Mi abbassai il caftano fino
alla vita , mettendo in mostra i miei
due bei seni torniti dal silicone e uniti
da una catenella tra i capezzoli .
Ma prima che al tuareg venisse in
mente di farmi denudare mi misi in ginocchio tra le sue cosce di ebano e
Preso tra le mani a coppa quel
serpente nero mi dedicai a succhiargli la cappella rosata .
Presto il cazzo stimolato dal mio linguino
dolce ed ormai esperto diventò
duro come la pietra , ma Amir non sembrava voler godere nella mia bocca , il
negro voleva scoparsi la mia fica bianca , cazzo con tutti i quattrini che
le era costata !
Cosi di colpo mi prese per la vita e sollevatami senza sforzo apparente mi voltò
mettendomi in ginocchio alla pecora per prendermi
da dietro come piaceva a lui …
Così mi sollevò la veste scoprendo quel mio bel
culetto tondo e pallido la cui visione lo infoiò
ancor di più .
Mi aveva preso alla sprovvista e feci appena
in tempo a coprirmi il pacco con la mano
sotto la pancia facendo sparire le
palle penzoloni dalla vista un po
annebbiata del tuareg .
Ma non avevo fatto i conti
Con l’ irruenza del negro che spingeva
la punta del pene lungo le parti basse alla ricerca della fica che semplicemente …. Non c’ era !
Perplesso mi infilò quindi una mano
sotto l’ inguine con le dita protese a
cercare le labbra della vagina , ma
invece di trovare il fiorellino umido si
ritrovarono a palpare un pacco
imprevisto .
– Huuu !? … Che cosa ? Ma questi
sono ! Caaaazzzooo ! ! –
L’ urlo belluino di Amir risuonò per
tutta l’ oasi
– Tu …TU ! …un ..un maschio ! –
Il suo uccello si sgonfiò come un
pallone bucato e la sua faccia si
contorse dalla furia .
– Tu e quel fetente di Jamal mi avete
ingannato ! –
– Io non c’ entro padrone ! Sono stata
obbligata ! –
Il calcio che mi sferró cattivo mi prese dritta sullo sterno
togliendomi il fiato .
– Zitto finocchio o ti stacco quelle palle
con le mie mani !
Merda ! …..Mi sei costato un bel po di
Dhiram e ora…… Ora devo trovare il
modo di rifarmi ! –
Amir si accasciò al suolo tra i cuscini
con la testa che gli girava …, non mi aveva
ucciso d’impeto
solo perché troppo strafatto dai fumi
dell’ hashish e ora cercava di ragionare su come liberarsi di me senza perdere la faccia e magari
con profitto .
– Domani partiremo verso le terre
umide del sud e una volta giunti la , ti
venderò a un bordello frequentato da
quel popolo di pederasti che non
guarda tanto per il sottile in che buco
sta pucciando l’ uccello ! –
E cosi fu.
Dopo dieci giorni di marcia il
caravanserraglio giunse finalmente in
zone meno aride e una terra prima
rinsecchita lascio il posto a una
savana più lussureggiante.
La carovana fece capolinea in una
polverosa cittadina di confine , terra di
passaggio di avventurieri
contrabbandieri e filibustieri di ogni
risma .
La legge era al soldo di chi pagava e i
traffici accadevano alla luce del
giorno.
Amir mi prese con se e mi
trascinò in una bettola dove già nel
primo pomeriggio una moltitudine di
avventori beveva birre e alcolici di
dubbia provenienza accalcandosi
attorno a tavolini bisunti e a un bancone stipato di scialbe e consunte
puttane che si strusciavano addosso
agli uomini cercando di accaparrarsi
clienti per la loro merce usata e di
infima qualità.
il tuareg si guardò in giro e alla fine
trovò quello che cercava , un mulatto
del posto che campava a costo di una
scuderia di troie .
– Cezar ! Sempre qui a bere come al
solito , come vanno gli affari ? –
– Hey Amir ! Non mi lamento , guerre
carestie e genocidi rendono questa
parte del mondo una vera miniera di
merda ! E nella merda si pesca di
tutto … Basta non esere schizzinosi ! –
Rispose il mulatto mettendo in mostra
due incisivi d’oro.
Amir prese una sedia traballante e si
sedette al tavolo trascinandosi
accanto la sua bionda proprietà cioè io ,
che già aveva attirato numerosi sguardi
rapaci .
– Parliamo di affari … Guarda che
gioiellino ! sono sicuro che questa
pelle bianca ti farebbe fare un salto di
qualità nelle tue attività …. varrebbe
tanto oro quanto pesa , ma voglio
essere sincero , purtroppo
nonostante le magnifiche apparenze
non si tratta altro che di una frocetta travestita ….-
Al mulatto luccicavano gli occhi .
– In effetti la cosa è penalizzante … ma
sono sicuro che solo per il fatto di
potersi fottere una fichetta bianca le
carogne di questo posto di merda
faranno la fila , e se me la vendi a
questa cagna le spaneranno il culo a
suon di cazzi !
E ora Parliamo di quattrini ……-
La contrattazione andò avanti tra birre
e fumate di Kif per tutto il pomeriggio
e alla fine il beduino se ne andò
ciondolante e soddisfatto lasciandomi affranto nelle mani del mio nuovo
padrone.
– Bene puttanella, seguimi …. E non
farti venire idee strane ,.qui intorno
non c’è un cazzo per chilometri a
parte iene e figli di puttana pronti a
spararti per un nichelino ! –
Mentre camminavamo , mi illustrava le
qualità del posto e con una mano appoggiata sul culo
mi sospingeva tra le vie fangose piene di cani rognosi e sfaccendati .
– Hummm puzzi come un cammello !
E quegli stracci da beduino morto di
sete davvero non ti rendono
giustizia ….. Eccoci qua …questa è la
mia maison ! –
Mostrò una serie di piccoli cottage con
le pareti di fango e il tetto in foglie
Che si radunavano in un cortile
attorno a un paio di acacie
spelacchiate .
Puoi attingere l’ acqua da quel pozzo
e farti una bella doccia .
Ti aspetto nei miei appartamenti ….
Haha ! –
Dopo giorni di deserto non vedevo l’ ora di farmi una doccia , e anche se il pozzo non rappresentava certo l’ ideale , mi lavai usando il secchio , mentre
alcune ragazze appostate dietro le finestrelle dei cottage mi guardavano
ridacchiando.
Gettai via la palandrana e tutto ciò che
avevo tenuto addosso in quelle settimane tranne i miei bei sandali col tacco che calzai senza allacciarli e sistematomi un
asciugamano a mo di sarong mi incamminai verso la costruzione
centrale dove Cezar mi aspettava sorseggiando un surrogato di whiskey .
Riempì una tazza ammaccata e la
sospinse verso di me .
– Prendi un bicchiere ? –
– Grazie –
-Nome ? –
– Sam ….Samantha –
– Carino –
– Il nome ? –
– Te cara …vieni qui , avvicinati ….che
belle tettine sode ! –
– Sono un regalo di un amico …. .-
– Ora ti devi dimenticare degli amici ….
Avrai un padrone , Me , e tanti maschi
da soddisfare …-
A quelle parole abbassai lo sguardo incupita.
– Si,lo so … Cosa devo fare ? Imagino che ti piacerebbe un lavoretto ….. te lo devo prendere in bocca ? –
– Per questo ci sarà tempo … Voglio
toccarti e pastrugnarti un po . Voglio
sentire quel culetto bianco e morbido
tra le mie mani e quei capezzoli rosa
tra i miei denti , voglio sentire che
sapore ha la pelle di una puttana
occidentale .
Per oggi godrò del tuo corpo con
calma , ti leccherò come un gelato alla
vaniglia , poi con calma mi prenderò il
tuo culo che ora ricordalo è una mia
proprietà .
Ma siccome gli affari devono recare
profitto ,a partire da domani ti
venderò ai negri che avranno
abbastanza soldi di che pagarmi …..-
La sua espressione si indurì .
– Ti dirò una cosa … La vedi la mia
pelle ! Sai perché sono di questo
colore ?
Perché mia madre da giovane fu
rapita dal suo villaggio e venduta
come se fosse un animale a lavorare
in un bordello per bianchi di Abidjan .
Il padrone , un bastardo colono la
faceva prostituire giorno e notte e se
un damerino europeo se la voleva
fottere c’ era sempre tempo per farlo
altrimenti la frusta .
…..Si io sono un vero figlio di puttana !
Nato e cresciuto nel bordello dei
bianchi , quando avevo nemmeno
dieci anni mia madre ormai era
ammalata e sfiorita , il padrone che
tanto aveva guadagnato con lei la
mise alla porta lasciandola morire di
stenti in un vicolo lercio .
Non fu degna nemmeno di una
sepoltura , se la portarono via gli
spazzini Quando consumai l’ ultima
lacrima una notte mi presentai in
camera di quel bastardo armato di un
tondino appuntito . Lui si, svegliò e mi
disse .
– Che vuoi da me Cezar ? Vuoi
succhiarmelo piccolo stronzo ? –
Gli piantai il tondino nel torace con
tutte le mie forze e me ne andai per la
mia strada .
Mia madre era vendicata ma da allora
il mio odio per i bianchi non si è mai
placato .
E ora ci sei te finocchietta pallida ! Tu
lavorerai per me uomo nero come
mia madre lo ha fatto per quello
bianco.
Non avrai pause e giorni liberi come le
mie ragazze, finché ci sarà un fratello
nero che vorrà usare il tuo culo e la
tua bocca come cesso tu lo
accontenterai , altrimenti sentirai il
doloroso morso della frusta ! Come
mia madre che era una schiava dei
bianchi tu bianco sarai schiavo dei
negri ! –
Cezar si calò i pantaloni restando in
canottiera , poi mi prese tra le dita un
capezzolo torcendolo .
– In ginocchio troia ! –
Prese una sedia e si sedette di, fronte
a me , poi alzate le gambe me le passó sopra le spalle e spinse coi talloni la mia testa contro il suo inguine .
– Lecca ! Attacca le labbra al mio buco
del culo e leccalo come fanno le
scimmie per deferenza verso il
maschio dominante .
Lecca il culo nero del tuo padrone ,
riempiti la bocca con le palle e si ..si
poi succhia questo uccello e quando
ti chiederanno chi è il tuo padrone ,
risponderai è il cazzo di Messieurs
Cezar ! –
Ero immobilizata tra le gambe che mi cingevano il capo , le sue palle pesavano appoggiate sul naso e la mia bocca si trovava a contatto col suo ano che aspettava la mia lingua , iniziai a leccare senza fiatare . Ero cosciente che questo era il
buco del culo del mio nuovo padrone e che la mia nuova posizione sociale era quella di una serva destinata a leccarlo ogni volta che mi sarebbe stato richiesto , non era il primo buco al quale attaccavo la lingua e di sicuro non sarebbe stato l’ ultimo !.
Erano settimane che non avevo rapporti e
il mio uccello si era inturgidito al solo
pensiero di essere presa e abusata da quel
mulatto ben dotato .
E adesso mentre la mia bocca di cagna lappava quelle palle culo e uccello
il pene mi pulsava di piacere e lasciava scivolare a terra una bava di goccioline bianche .

Cezar infine mi aveva dato una bella
ripassata .
Senza troppi riguardi mi aveva ficcato
la sua lingua di mulatto in ogni pertugio .
Ero stata letteralmente assaggiata , baciata,
morsicata ,mi aveva leccato l’uccello ,
mordicchiato le orecchie , lambito il collo , palpato i fianchi , poppate le
tette , strizzati i capezzoli , mi aveva infilato le dita nel culo che poi mi aveva pulito in bocca , mi aveva sculacciato il sedere fino a
fargli cambiare il colore poi lo aveva
baciato , mi aveva insultata e presa a schiaffi fino a farmi piangere dal dolore e dalla
vergogna per poi leccarmi le lacrime salate dalle guance , mi aveva usata e abusata in ogni
modo ma senza un solo gesto di
amore o di compassione come se
fossi solo una cosa senz’ anima .
Avevo assaggiato la sua
sborra copiosa , me la aveva spalmata in faccia per spregio
e fatta leccare mentre si strizzava l’uretra e lasciava cadere le gocce una ad una sulle mie labbra vermiglie oscenamente aperte sotto il suo membro .
Alla fine mi aveva infilato il suo uccello bruno
nel mio culetto rosa facendomi
sdraiare di schiena sopra il tavolo e serrandomi le caviglie con le mani in modo che mi trovassi impotente con le gambe spalancate e il culo alla sua mercé , diceva che voleva vedere bene il suo cazzo che entrava e usciva dal mio culo che lo risucchiava tondo e largo come una bocca sdentata e famelica mentre indugiava con la punta del suo uccello che grondava umori anali
guardava il mio visino bianco che
spasimava in attesa dei colpi ritmati che mi facevano vibrare il silicone dei seni .
Un momento mugolavo di piacere un altro
gridavo di dolore a volte poi piangevo di
vergogna al pensiero di quello che mi sarebbe aspettato .
– A chi devi obbedienza cagna ! –
– Al suo cazzo padrone –
– A cosa serve il tuo culo rosa ?-
– A farmelo farcire di sperma di cazzi
neri padrone ! –
– E te ? –
– Io sono una prostituta al suo
servizio , io non ho diritti sono una
schiava bianca succhiacazzi

– Vediamo se sei davvero una brava
serva ! –
Cezar sfilò il cazzo dal mio culo ormai largo e rotto e schizzò il pavimento di
sperma . Poi prese un badile con un
grosso manico di legno liso e ne
incastrò la pala nei pavimento di terra
battuta.
– Ficcati questo manico nel culo
avanti ! –
Come ? Rimasi perplessa indugiai quel tanto che
mi bastò a prendermi una nerbata di canna sulle terga .
Prontamente mi misi carponi appoggiando il culo sul legno e
lentamente spinsi finché percepii il mio ano che
dilatandosi lentamente arrivò ad accogliere
quel manico dentro lo sfintere.
– Bene cagna ora vai su e giù su quei
bastone … Fammi vedere come ti
piace prenderlo nel culo ! –
Umiliata da quegli ordini
perentori mi diedi da fare per farmi scopare da quel pezzo di legno ondeggiando e masturbando il mio
sfintere voglioso che lasciava una scia di muco sul manico .
Ma al mulatto non bastava , mi voleva vedere sottomessa ai suoi ordini più infami come solo una vera schiava lo poteva , voleva infierire su di me probabilmente come il padrone bianco faceva con le sue puttane nere , calpestó il suo
sperma e le dita dei piedi si impiastricciarono con quel liquido gelatinoso

– China il volto a terra troia e mentre ti inculi col legno pulisci con la lingua
questo schifo dai miei piedi … Cosi
brava cagna ingoia sperma e umori …. adesso voglio che ti prendi il
cazzo in mano e che ti masturbi mentre ciucci bene la sborra dalle dita , avanti serva ! –
Ero prona sui piedi del mulatto
e mi spanavo
il culo sulla vanga che scivolava veloce
dentro e fuori dal mio fiorellino che immaginavo
largo e aperto come la bocca di un cesso ,con la
lingua raspavo la sborra tra gli interstizi dei piedi , e con la mano accarezzavo il mio uccello lentamente, ritardando al massimo l’ esplosione di piacere mugolavo e gemevo, fremendo di un
piacere torbido , lercio come gli epiteti
osceni che Cezar berciava al mio indirizzo Cagna bianca ! Schiava ! Sacco di sperma ! Si , sii Lo
ero davvero … Si .. eccitata mi masturbavo e
provava un perverso piacere ad
essere maltrattata e usata come un
mero oggetto sessuale !
– Dai frocetta schifosa , ti do il permesso …. Fammi vedere come la tua dignità è rotolata in basso …. urla forte che fai schifo ! Fai presente a te stessa le tue miserabili condizioni ! –
Così dicendo mi pose l’ altro piede sulla nuca schiacciandomi il volto sul pavimento .

– Mmphhh …. Si padrone sono una cagna , la sua cagna miserabile ….. –

Mi sentivo così e in quel momento non avrei voluto essere altro che la serva pervertita che si stava umiliando ai piedi del suo padrone ….. E così il mio
uccello schizzò una fantastica cascata di sperma .
– Ecco verme ! Ora sai qual’è il tuo
posto ! … baciami il cazzo e pulisci ! Da
domani si cambia registro sarai la nuova
troia del villaggio, e io un
uomo più ricco –

La ragazza che era appena entrata nella stanza , era una giovane esile e carina , la sua pelle scura luccicava di umidità che sembrava trasudare da ogni angolo di quel posto dimenticato da dio .
– Ti ho portato del riso da mangiare e poi alcuni dei miei vestiti da metterti , abbiamo la stessa taglia mi sembra –
– Grazie , sei gentile –
Risposi aprendo e rovistando dentro un sacchetto dove c’erano una gonella e un corpetto liso e qualche indumento intimo , almeno mi sarei potuta coprire ..

– Io lavoro per Cezar , sono arrivata qui da quasi un anno .. Sai non è poi così male ci sono posti e padroni peggiori .-
– Lo immagino…. Ma non mi sembra ben disposto nei miei confronti –
– A volte si comporta così con le nuove ma poi si ammorbidisce …. Ma fatti vedere…… Che bei capelli Chiari e, lisci che hai !…. E…. quel coso li che ti pende tra le gambe ti serve solo per pisciare o funziona ? –

Mi affluì il sangue alla faccia , non ero abituata a tali domande indiscrete , tanto meno se formulate da ragazzine curiose .

– Certo che no ! Malgrado le apparenze funziona eccome…. E poi a me piacciono le donne sai ! Solo che ….
Le circostanze mi hanno trasformata in una bhe …. La mia la si può definire una storia davvero bizzarra . –
– Bene allora magari visto che non è solo un orpello ne potremmo anche approfittare qualche volta ! Ma ora è tempo che vada ho altre faccende da sbrigare e non voglio fare aspettare Cezar . Tu puoi dormire qui su quel letto , a presto.. ciao –

Mi Diede un casto bacio sulle labbra e si dileguò lasciandomi un poco rinfrancata, anche nei posti più infami si trovavano sempre delle brave persone .

La mattina seguente il sole era già alto quando fui svegliato dal fracasso della porta che si spalancava.
Una grossa sagoma in divisa da gendarme si stagliava imponente sull’ uscio del tugurio dove stavo dormendo.

– Allora è proprio vero ! Da dove spunti fuori bella ? –
– Hem…Sono Italiano signore … –
Risposi prontamente , e aggiunsi .
– Mi trovo qui perché Sono stato sequestrato in nord Africa e venduto a un beduino che poi mi ha ceduto a tal Cezar –

Ero raggiante , finalmente la polizia mi aveva trovato ! Ora mi avrebbero portato al consolato più vicino e le mie disavventure sarebbero finite .

– Quindi Cezar è ora il tuo padrone , e te la sua nuova schiava bianca come si dice a gran voce in città giusto ? –
– Si è così che è andata …. Ma … –
– Dimmi c’è forse Qualcuno che ti cerca ? –
– Non saprei …..nessuno sa che sono in questo lato del mondo … E anche se fosse cercherebbero un ragazzo , non …. Non ..una.. –
– Non Una puttanella prendinculo vuoi dire ? –

Il grasso capitano ridacchiava acido e le risate degli altri due suoi uomini che strusciavano i piedi appena fuori dall’ uscio si unirono alle sue .
– Ok .. Ok … Volevo solo assicurarmi che quel cane di Cezar dicesse la verità .
Voi due chiudete la porta e aspettate fuori ! –

A quel punto ero decisamente perplesso .
– Capitano lei deve aiutarmi , mi porti via di qui ! –
– E per andare dove ? Qui c’è un comodo letto ! –

Il capitano mi guardava con quell’ aria famelica che avevo imparato presto a riconoscere da quando le mie apparenze si erano trasformate da maschili a femminili.
Si era sbottonato la giubba sudata e si stava slacciando i calzoni .
Mi venne un groppo in gola …
– Ma lei … Lei rappresenta la legge dovrebbe …… –
Il poliziotto rapido come un mamba, mi prese per la mascella strizzandola con la mano possente azzittendomi .
– Quello che devo fare non sarai certo te a dirmelo ! Al contrario te lo dirò io … –
Sfoderò dalla patta dei calzoni un cazzo nero come il carbone e moscio nonostante la mole .
Lo portò vicino al mio naso , ero seduta sul letto quindi giusto a quella altezza .
– Annusa il mio uccello ! Sentine bene il profumo !-
Mi sospinse Il viso bloccato da quelle manacce a tenaglia verso la sua patta e le narici giunsero a contatto con quella cappella umida e appicicosa , l’afrore pungente del cazzo sudato era intenso e mi si attaccava alla pelle .
Il capitano mi teneva in posizione con la destra , mentre con l’altra mano muoveva il cazzo malignamente strusciandomelo bene in faccia per poi puntare la cappella molliccia direttamente tra naso e bocca .

– Come ti piace l’uccello vero ! ….Questo signorina è il profumo del maschio ! Un odore che le puttane portano come un marchio in bocca e nella fica ma che te frocetta bianca presto porterai impresso nel culo ! –
– Ma capitano io… Io non sono una prostituta ! Mi hanno venduto… Quel Cezar … quel tale mi tiene prigioniera ! –
Frignavo cercando invano di divincolarmi dalla stretta del poliziotto e da quel prepuzio fetente che si stava indurendo a vista d’ occhio .

– Bene , tu stesso ammetti che ti ha comprata ! Quindi adesso sei una sua proprietà …e il mio compito è quello di proteggere le cose dei cittadini ! –
– MA …ma Signore ! Io non sono una cosa ! –
– E cos’ altro saresti ? Spiegamelo !? Un bianco con le tette , un ex maschio che cammina sui tacchi che veste come una femmina inutile e prende cazzi in tutti i suoi orifizi !
Non è così mmhm ? Forse mi sbaglio ? –
– Si ..cioè no .. Ma …..! –
– MA UN CAZZO ! SILENZIO VERME ! Ringrazia che esiste una persona come Cezar che ti offre un tetto sulla testa e che non ti chiede altro che ripagarlo usando il tuo miserabile culo ! Lo sai da queste parti dove li sbattiamo i pervertiti come te ? Sotto terra nelle miniere con le catene ai piedi a picconare la roccia di giorno e a farsi spanare il culo dai galeotti la notte , vuoi che ti porti a conoscere il posticino ? –
– NO ! –
– No cosa verme ? –
– No la prego signor Capitano …ha ragione lei mi scusi …..-
Ero lettteralmente impazzita di paura all’ idea di finire ai lavori forzati , sapevo che in quella parte del pianeta non esisteva pietà per chi usciva dal seminato sociale . Scomparire in un buco sottoterra senza processo era una possibilità reale .
– Brava cagnetta , ora che ci siamo spiegati datti da fare ! –
Mi puntava il suo uccello davanti al naso in una richiesta inequivocabile …..
In pochi minuti la mia euforia si era mutata in una angoscia profonda .
Tutte le mie speranze di riabbracciare la libertà erano svanite e il futuro lasciava presagire solo momenti peggiori .
Sapevo che cadere in disgrazia presso quel poliziotto sarebbe stata una pessima idea , per cui nonostante il disgusto socchiusi le labbra e presi quel cazzo nero in bocca e lo lavorai bene con la lingua mentre le lacrime di disperazione mi scendevano copiose .

– Avanti puttanella succhia questo cazzo negro , … Scivola Più giù ! Ecco ! Tu non sai come mi piace vedere quei tuo bel faccino pallido mentre ingoia il mio uccello ! Più veloce ora …..Cazzo guardami negli occhi ! Voglio vedere bene che espressione ha una troia bianca quando ingoia il mio uccello ! ….. Umphh Si ! ..Ho detto di guardarmi ! ….. Ora fuori la lingua che ti faccio un regalo …. Uuuuuhmmph –

Il capitano mi esplose il primo getto diretto in bocca , poi abbassó il pene e mi eiaculó addosso impiastricciandomi di sperma i seni , e per finire me lo fece ripulire con la lingua mentre mi rifilava dei piccoli schiaffetti gratuiti .
– Bava troia domani mi prenderò anche il tuo culo …..Ora tocca anche ai miei uomini ….. Forza voi due ! –

Fuori Cezar salutava mellufluo il poliziotto .
– Capitano .. Quando vuole per lei e i suoi uomini è sempre gratis –

Quando finii di spompinare anche i subordinati scoprii che fuori si era formata una piccola coda di persone desiderose di scoprire che effetto facesse godere delle prestazioni sessuali di una travestita bianca .

Cezar , Il mio padrone , gongolava e cercava di organizzare la fila in attesa mentre le banconote frusciavano tra le sue mani .
Fu così che iniziai a prostituirmi accogliendo i clienti in quella stessa stanza .
Alla fine della mattinata avevo perso il conto dei cazzi che mi avevano posseduta , fuori la fila non sembrava diminuire .
Cezar per velocizzare le visite , mise prima un termine di tempo , poi con un piccolo sconto ne faceva entrare due per volta .
Prima carponi di traverso sul letto , poi quando le mie forze e i miei sensi cominciarono a svanire , sdraiata sul tavolo prendevo ininterrottamente da ore uccelli in culo e in bocca contemporaneamente .
Decine di mani mi avevano palpata , toccata nei miei recessi più intimi .
Mi tenevano ferma mentre abusavano del mio ano , mi aprivano di prepotenza la bocca per assaggiarmi con la lingua e per farmi bere i loro schizzi di sperma .
Ero depressa e disperata , La situazione era fisicamente e soprattutto psicologicamente insostenibile non saprei dire se continuò così anche quando persi i sensi .
Mi ripresi che il sole stava calando .
Qualcuno mi aveva adagiato sul letto , il mio corpo , la mia faccia tutto era ricoperto da sperma rinsecchito .
Sapevo di cazzo , il culo mi faceva un male cane , sotto le mie natiche il materasso era impregnato da una guazza di sborra , sangue e altre schifezze che colavano dal buco largo e rotto che pulsava dolorosamente .
Mi alzai a stento con l’ intenzione di andare a prendere del’ acqua dal pozzo , ma non ci arrivai un conato di vomito mi piegò a metà strada .
Delle facce femminili intimorite mi guardavano da dietro le cortine delle altre casupole , una mano delicata mi aiutò a sollevarmi .
– My God ! Vieni Samantha lascia che ti aiuti –
Era la ragazza che mi aveva prestato i suoi vestiti .
Mi portò in una camera dove mi accudì come se fossi un bambino e senza nessuna vergogna mi applicò degli unguenti sul mio ano martoriato .
Mi diede da bere e da mangiare poi si adagiò sul suo letto assieme a me e mi coccolò tra le sue braccia .
Le sue attenzioni mi diedero conforto e sollievo , Le ero grata e stanca mi addormentai affondando il mio viso tra i suoi piccoli seni che profumavano di ragazzina .

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