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Ho la gola secca. Mi sveglio. Ho la mano sul seno di Jay. Lei dorme di fianco a me, mentre la abbraccio da dietro. Sento il capezzolo a riposo sul palmo della mano. Jay ha un seno veramente stupendo. É vero, mi sono subito innamorato del suo lato B, ma più passa il tempo e più mi accorgo che il suo seno è praticamente perfetto. Lo stringo. Lei continua a dormire. Mi accorgo di essere già duro, lì sotto. Mi avvicino a lei, facendo premere la mia erezione tra le sue natiche. E lei si sveglia. Si stiracchia, mentre inizio a riempirle il collo e la nuca di baci. La sento sorridere. Alza la testa, dandomi la possibilità di baciarle il collo anche sotto al mento. Strofino la mia erezione contro di lei, e lei protesta: “Uhm…insaziabile. Non mi hai aperta a sufficienza, stanotte?”. “Non mi basti mai”, le rispondo. Sorride. Mi mette una mano in testa, accarezzandomi. “Nemmeno tu. Ale sento addosso i postumi di questa notte. Mi sento…usata. Aperta. E questo mi eccita.”, mi dice. Si morde le labbra, mentre i miei baci raggiungono i suoi capezzoli. “Ho addosso le sensazioni dell’esser tua. Oh…Ale, vieni qui, baciami”, aggiunge. La bacio. La tengo stretta nelle mie braccia. Si gira, guardandomi direttamente negli occhi. “Mio”, mi sussurra. “Tuo”, le rispondo. Mi morde le labbra. Una serie di piccoli morsi lungo tutte le labbra. Poi si ferma. Mi mette le mani sul petto e mi guarda con degli occhioni languidi. Ha i capelli completamente in disordine, mezzi sul viso, mezzi sparsi sulle spalle. Le passo una mano tra i capelli, stendendoli un po’. “Oggi li vorrei legare in due codini”, mi dice. “Uhm…bimba monella?”, la provoco. Dondola i fianchi. La vedo sollevare un sopracciglio. “Molto monella”, risponde. “E che capricci avrebbe in mente questa bimba monella?”, le chiedo, stando al gioco. Jay porta un dito sulle labbra, alza gli occhi al cielo, come per pensare. Poi si gira verso di me. “Tu. Sei tu il mio capriccio”, mi dice, gioiosa. Rido. “Ok, ma come faresti la capricciosa?”, ribatto. “Non hai capito…aaah”, risponde. Fa un sospirone, poi si mette seduta di fianco a me. Mi guarda dall’alto. Ho le sue tette quasi di fronte agli occhi. “Uhm, non scherzavi quando dicevi che mi avresti scopata così forte da non farmi sedere più”, esclama. Le rivolgo uno sguardo malizioso, ma è lei quella più maliziosa: “Spero che non vorrai fermarti proprio ora, perchè per adesso riesco a mettermi seduta, ma sei sulla buona strada”, dice. Mi metto in ginocchio. “Girati allora”, le dico. Lei scoppia a ridere e mi da una spinta, facendomi cadere sul letto. Mi sale addosso. Prende le mie mani e le tiene ferme ai miei lati. Sento il suo viso sfiorare la mia erezione, poi il suo seno. Sento un capezzolo turgido toccare la punta del mio cazzo. Poi la sua pancia. E la sua figa, già bagnata. Si mette cavalcioni su di me, iniziando a strofinare la sua figa contro la mia cappella. “Tu sarai il mio capriccio fino a fine settimana. Fino a quando andrò via. E sai perchè?”, chiede, continuando a muoversi in maniera provocante su di me. “Perchè?”, le chiedo, restando immobile a gustarmi il momento. Jay mi fissa. La vedo abbassarsi su di me, mi porge il seno. “Mordi”, mi ordina. Le mordo il capezzolo, lentamente. Lo mordicchio e lo lecco. Poi si stacca da me, si allontana. “Uhm…è già sensibilissimo. Sarai il mio capriccio perchè voglio essere la TUA fidanzata ufficiale in questi giorni. Ay sarà veramente un amico”, mi dice. La guardo divertito. “Non scherzo”, aggiunge lei, facendo un’espressione seria. “Ascolta Ale, uhm…sono già bagnatissima…ops, scusa, dicevo. Ricordi quando siamo partiti? Io sono rimasta a casa mentre tu tornavi in albergo”, mi chiede. Annuisco. “Ecco. Ay è rimasto talmente colpito e contento dalla mia idea di viaggiare con te che ha voluto cambiare la prenotazione nel resort in cui già avevamo prenotato”, mi confessa. “E ha trovato un posto letto in più?”, chiedo. Lei scuote la testa, sorridendo. “No, amore mio. Molto meglio. Avevamo prenotato un mini appartamentino, e siamo stati così fortunati che ne abbiamo trovato un altro libero. Ne abbiamo due tutti per noi”, mi spiega. E io resto basito nell’ascoltare. “Amore?”, sottolineo, provocandola nuovamente. Annuisce. “Se dobbiamo essere una coppia, meglio abituarci anche a questo, no?”, risponde. Sembra a suo agio, totalmente presa dalla situazione. “E quindi? Avrò un appartamento per me?”, le chiedo. Jay scuote nuovamente la testa. “No, amore. NOI, avremo un appartamento. Tu ed io. Ay sarà nell’altro. NOI, dormiremo tutte le notti insieme nello stesso letto. Ay avrà il suo letto e starà con noi solo se tu lo richiederai. NOI, scoperemo ogni giorno e ogni notte. Ay…si unirà a noi solo quando tu lo vorrai. Sarò tua tutta la settimana. Ecco il mio capriccio.”, mi spiega. Resto a bocca aperta. “E Ay? Intendo…è d’accordo?”, le chiedo. Ride. “Ma se è stato lui a propormelo! Testuali parole: <>. E io con te mi ci trovo divinamente…”, risponde Jay, che si piega nuovamente su di me e mi avvicina l’altro capezzolo, mettendo un solo dito sull’areola per direzionare il capezzolo nella mia bocca e farselo succhiare. Lo succhio, avidamente, poi lei si stacca molto lentamente, facendomi tirare il capezzolo mentre lo trattengo in bocca. “Allora?”, mi chiede. “Jay, mi sembra di approfittarne”, obietto. Lei si mette seduta. Ho la sua figa che preme sulla mia erezione. Guardo in basso. É così bagnata da aver riempito il mio cazzo dei suoi umori senza nemmeno penetrarsi. Mi afferra le mani e se le porta ai fianchi. “Ale, no, non te ne approfitti. Sono seria, ora. Ascolta, Ay ha sempre desiderato vedermi con un altro. Ma non perchè non mi ami. L’esatto opposto. Mi ama talmente tanto che è contento di vedere la sua donna provare piacere tra le braccia di un altro. E io amo lui. Ay ed io come coppia, in tutto questo, non saremo mai messi in discussione. Però ti assicuro questo. Quando una coppia vuole trasgredire, trovare qualcuno con cui farlo è praticamente impossibile. Almeno fin quando non arriva un Alex qualsiasi a stravolgere gli ormoni e la testa alla lei di coppia. E tu mi hai sconvolta. Quindi…niente, tutto qui. Vorrei solo godermi questi bei momenti. E pensa a questo: quando questa vacanza sarà finita, Ay ed io scoperemo ogni volta pensando a queste giornate. E sarà fantastico.”, mi dice. Resto ad ascoltarla, con attenzione. Poi le sorrido. “Ok amore”, le dico. Lei socchiude gli occhi. Si morde il labbro inferiore. “É che lo hai detto tu che dobb…”, inizio io, per giustificare quella parola, ma Jay mi interrompe: “Sh. Ripetilo ti prego”. “Ok, amore”, ripeto io. Jay fa un sospiro profondo, si alza di scatto. “Andrò a fare una doccia gelata, altrimenti restiamo la giornata a scopare, dopo di questo”, dice mentre corre in bagno. Rido. La lascio andare. Ho bisogno anche io di una pausa, dopo la notte passata. Siamo andati avanti quasi fino all’alba, eravamo entrambi sfiniti. Guardo le lenzuola. Sono sporche degli umori di Jay e credo del mio sperma. Le tolgo. Del resto, non mi serviranno più, qui. Le metto in lavatrice e risistemo la valigia. Guardo l’orario. É quasi mezzogiorno. Bevo. Tanto. Ho la gola veramente secca. E Jay esce dal bagno. Indossa il costume nero che usò nel centro benessere, quello a perizoma, ma solo il pezzo inferiore. Il suo bel culo è messo bene in risalto da questo costume. Mi fiondo in bagno anche io. Non vedo l’ora di uscire di casa.
Jay sembra veramente radiosa. Mentre finisce di richiudere la valigia, mentre mi aiuta a stendere le lenzuola appena lavate, mentre ci dirigiamo verso il resort dove abbiamo i due appartamenti prenotati. Non riesco ancora a crederci. Ay ha prenotato ben due appartamenti, e Jay vuole dividerne uno soltanto con me. Jay mi ha solo detto il nome del resort, Ara Inn, ma non ho bisogno di altro: so già dove si trova e quanto sia esclusivo. Arriviamo e ci accoglie un parcheggiatore. Ci informa che l’auto sarà parcheggiata nel parcheggio custodito e che le chiavi mi saranno recapitate direttamente in reception. Gli lascio le chiavi, mentre un fattorino prende le nostre valigie, e ci dirigiamo verso la reception. Guardo Jay. Indossa un copricostume chiaro che lascia ben poco spazio all’immaginazione, soprattutto indossando il perizoma nero sotto. Col suo cappello di paglia, poi, è veramente molto bello vederla. Ha legato i capelli come voleva: due codini, ai lati. La prendo per mano. Lei mi sorride. Con la coda dell’occhio noto la sua camminata sculettante. Mi fa impazzire quando cammina così. Arrivati alla reception, è Jay a chiedere informazioni sulle prenotazioni. Ci riceve un ragazzo molto snello, alto, che sembra sin da subito molto attratto da Jay e dal suo copricostume molto leggero, pur sembrando comunque timido. Il ragazzo ci guida verso gli appartamenti che ci sono stati assegnati, facendoci passare attraverso i giardinetti che sono situati al centro del resort. Una enorme piscina è stata messa al centro dei giardinetti. É pieno di gente, ma Jay sembra essere a suo completo agio. Non smette di continuare a camminare ondeggiando vistosamente i fianchi, e io continuo a eccitarmi all’idea di quanti vorrebbero scoparsela vedendola passare. Lei mi stringe la mano. La guardo. Mi lancia un bacio, sorridendo. “Hai visto come ti guarda?”, chiedo, riferendomi al ragazzo della reception. “Chi quello? Perchè il tizio sotto l’albero appena siamo usciti?”, mi risponde. “Mi ha spogliata con gli occhi”. “Uhm…come se avessi molto, addosso”, le dico, ma lei mi rivolge uno sguardo infuocato, pieno di desiderio. “Sono tua, e sarai tu a togliermi questo”, risponde, prendendo il bordo del costume, tirandolo e lasciandolo, facendolo schioccare sulla sua pelle. Il ragazzo della reception si ferma di fronte ad un portoncino. Si gira verso di noi. “Allora signori, il duplex è questo. Come vedete, il portincino d’ingresso è in comune, potete usare la tessera per aprirlo, tutte e due le tessere aprono questo portoncino, poi dopo ogni tessera apre solo il proprio appartamento. Da qui, arrivate direttamente al pianerottolo, venite.”, inizia a spiegarci. Ci apre il portoncino e lo seguiamo. Jay stringe la mia mano sempre più forte. Il ragazzo si ferma sul pianerottolo e apre prima l’appartamento che dà sui giardinetti. “Come vedete, abbiamo un ampio salone con angolo cottura, il bagno con doccia e vasca da bagno con idromassaggio, e da qui la camera da letto, col letto matrimoniale e vetrata che dà direttamente sui giardinetti. Da questo pulsante potete oscurare completamente la vetrata, e comunque è una vetrata a specchio, quindi dall’esterno non si può vedere l’interno”, ci spiega, dettagliatamente. Io osservo con attenzione ogni dettaglio. L’appartamento è davvero carino e accogliente. Mi immagino già a scopare con Jay di fronte a quella vetrata. “Quindi potrei stare anche nuda, tanto non mi vedrebbero da fuori?”, chiede Jay al tizio, con fare del tutto innocente. “Ehm…si, signora, certo, da fuori se la vetrata è chiusa nessuno può vedere cosa succede dentro”, risponde lui, in evidente difficoltà. Jay si avvicina alla vetrata. Osservo i suoi fianchi dondolanti, il suo cappello di paglia che tiene i capelli nascosti. Ho voglia di lei. Ho già voglia di lei! “Le lenzuola sono state cambiate poco fa, ma potrete richiedere il cambio dell’intera biancheria direttamente in reception o tramite il telefono, che trovate sul comodino. Ci sono tutte le istruzioni e i numeri utili sul foglietto illustrativo. Potete tranquillamente portare in appartamento la vostra spesa, quello che lascerete in appartamento non sarà restituito. Potete usufruire anche del servizio ristorante, in quel caso sarà sufficiente venire in reception e dà lì entrare nell’area ristoro. Le spese saranno conteggiate tutte alla fine”. Il ragazzo recita ovviamente un copione ben definito, ma sentire tutte queste spiegazioni mi aiuta a capire fin dove posso spingere la mia fantasia, cosa posso progettare per provocare Jay in ogni modo. Lei si gira verso il ragazzo, chiedendo come è, invece, l’altro appartamento. “Speculare a questo. Praticamente identico, con la differenza che affaccia sulla spiaggia. Venite, vi faccio vedere”, ci dice. Jay si avvicina a me. “Che ne dici?”, mi chiede. “É bello, Jay, molto carino”, le rispondo. “Dobbiamo sceglierne uno tra i due”, mi spiega, ed io non saprei proprio cosa scegliere. L’idea di fare l’amore con lei di fronte al mare mi eccita, così come mi eccita l’idea di farlo di fronte alla gente in piscina. Il ragazzo ci guida verso l’altro appartamento. “Voi avete prenotato entrambi, giusto? Manca ancora qualcuno…”, ci chiede. “Si, manca un nostro amico, ci raggiungerà stasera”, risponde Jay. Entriamo nel secondo appartamento. Effettivamente, è speculare al primo, stesso arredamento, stessa disposizione delle camere. L’unica differenza è il fatto che la camera da letto affaccia sul mare. “Ecco, come vedete, qui la camera affaccia sulla spiaggia. C’è un piccolo spiazzale in legno, recintato. É privato dell’appartamento. E le scalette portano direttamente sulla spiaggia”, ci spiega il ragazzo, che ormai cerca di guardare sempre e solo me, per evitare l’imbarazzo nel guardare Jay, che effettivamente, con quel corpicostume addosso, è da scopare all’istante. Jay, però, lo rimette subito in imbarazzo: “E anche qui, se facciamo l’amore sul letto, se la vetrata è chiusa non ci vedono, giusto?”. Il ragazzo arrossisce. “Dall’esterno è impossibile vedere l’interno, signora”, risponde lui, girandosi verso Jay. Lei apre la vetrata. Esce sullo spiazzale. “E la piscina interna, invece?”, chiedo io. “Quella è ad uso libero di ogni nostro ospite. Quindi potete usarla quando volete”, mi risponde il ragazzo. Jay rientra. Si dirige verso di me. Mi bacia. “Amore ho scelto. Prendiamo questo”, mi dice. Poi si rigira, va verso la vetrata, si toglie il copricostume, restando col solo perizoma addosso. Butta il copricostume sul letto, rimette il cappello in testa. Il ragazzo, vedendo la scena, strabuzza gli occhi, completamente imbarazzato. Noto una certa eccitazione nei suoi pantaloni. “Quindi possiamo scendere in spiaggia da qui, giusto? E avremo un ombrellone assegnato?”, chiede Jay, mentre si gira verso di noi. Alla vista del suo seno nudo, il ragazzo diventa bordeaux in volto. É eccitatissimo, ma anche molto imbarazzato. “Eh..si, si, ombrellone…si, signora, ombrellone e due lettini per appartamento”, le risponde lui. “Ok. Amore mi porti il telo appena arrivano le valigie? Vado direttamente in acqua”, mi dice Jay, per poi uscire dalla vetrata e dirigersi di corsa verso la spiaggia. Mi godo la vista del suo bel culo fin quando è possibile, poi ringrazio il ragazzo per tutte le spiegazioni. “Un’ultima cosa. La piscina è disponibile anche in notturna?”, gli chiedo. “Si certo, sono attivi circuiti di autopulitura, quindi è sempre disponibile. La manutenzione ordinaria è stata la notte scorsa, e durante quella viene chiusa, ma non è più il vostro caso, quindi per voi sarà sempre aperta”, mi spiega. “Ah, dimenticavo. In spiaggia vi sarà sufficiente dire il numero dell’appartamento. Sia per l’ombrellone, sia al piano bar. Verrà messo tutto sul conto dell’appartamento. Vi auguro una buona permanenza e sono in reception per qualsiasi necessità”, mi dice, ma io lo fermo. “Aspetti, è stato gentilissimo, tenga”, gli dico, porgendogli una banconota da 10 euro come mancia. La rifiuta. “La ringrazio, lei è molto gentile, ma…”, mi dice, arrossendo. “Ecco, la sua signora è stata una mancia che ricorderò a vita. Senza offesa, sia ben inteso”, aggiunge. Sorrido. Gli do una pacca sulla spalla e lo lascio andare, facendomi consegnare la tessera dell’appartamento. Apro il frigo. É già pieno di bottiglie d’acqua. In freezer la vaschetta del ghiaccio è piena. Vado ad ispezionare il bagno. La vasca è bella spaziosa, e nella doccia ci entrerebbero facilmente anche 3 persone. Benissimo. Sento bussare alla porta. Apro. É il fattorino con le valigie. Lo ringrazio, prendo le valigie e le porto dentro. É ora di raggiungere Jay. Prendo il suo telo da mare, prendo il mio ed esco dalla vetrata, richiudendola dietro di me. Noto che è impossibile riaprire la vetrata dall’esterno una volta chiusa. Anche questa è una grande nota positiva.
Arrivo in spiaggia e tiro dritto sotto al gazebo principale. Mostro la tessera, dicendo il numero della stanza. Il gestore degli ombrelloni mi chiede di passare la tessera in un lettore magnetico, regolarizza il tutto e mi accompagna sotto all’ombrellone assegnatoci. Sistema due lettini e si allontana. Mi guardo attorno. Per fortuna, la spiaggia non è piccolissima e i lettini sono distribuiti molto bene. Lo spazio dagli altri ombrelloni sarebbe sufficiente per posizionare altri due lettini. Stendo i teli sui due lettini, e mi metto a scrutare la spiaggia alla ricerca di Jay. La vedo camminare verso di me, sulla passerella, fianco a fianco con un ragazzotto palestratissimo e con addosso la maglietta del salvataggio. Capisco che si tratti del bagnino, e mi sta già molto antipatico. I due parlano tra di loro, Jay sorride. Mi indica. Mi metto steso sul lettino, facendo finta di nulla, e consulto il telefono. “Ecco, e lui è il mio fidanzato”, sento dire a Jay. “Ciao amore, questo è il bagnino, Salvatore. Salvatore, lui è Alex”, aggiunge Jay avvicinandosi a me. Il ragazzotto mi porge la mano. Gliela stringo, facendo finta di aver piacere a conoscerlo, poi lui se ne va: “Il dovere mi chiama, tanto ci si becca in giro”. Lo guardo andar via con fare cagnesco. “Uhm, impressione mia o mi pare di capire di avere un fidanzato molto geloso?”, commenta Jay, fissandomi sorridente. Si mette seduta sul suo lettino, posa cappello e telefono. Noto che il suo costume è bagnato. Delle goccioline d’acqua marina le colano ancora lungo tutto il corpo. I capezzoli sono turgidissimi. “Io invece noto che qualcuna non ha perso tempo per andarsi a cercare un altro”, rispondo io, ripiccato, tornando a guardare il telefono. Jay si mette stesa. Non commenta. Poi mi vedo arrivare un messaggio sul telefono. “Mi piaci quando fai il geloso”. É Jay. “Non lo faccio. Lo sono”, le rispondo. “Sono tua, Alex. E se fai il geloso, mi fai sentire ancora più tua”, risponde immediatamente lei. Non mi faccio intimidire. Non le rispondo. Poso il telefono sul lettino e faccio finta di mettermi a prendere il sole, chiudendo gli occhi. Dopo pochi istanti, sento il mio lettino abbassarsi su un lato. Poi una sensazione di freschezza addosso, e subito dopo il calore delle mani di Jay. Mi sta spalmando la crema. “Sarai pure geloso, magari anche arrabbiato, ma resti il MIO gelosone. Sono scesa in spiaggia e mi sono resa conto di non sapere quale fosse il nostro ombrellone. E stavo morendo dal caldo. Quindi mi è sembrato naturale chiedere al bagnino di tenermi cappello e telefonino qualche minuto. Ho fatto il bagno e sono uscita. E ho fatto tutto questo in topless. Perchè il mio uomo mi vuole sempre in topless. Ah, e in perizoma. Perchè il mio uomo ama il mio fondoschiena e volevo sentirmi i suoi occhi addosso tutto il tempo. Quindi…”, mi dice lei, a bassa voce. Poi si piega verso il mio orecchio e sussurra: “Potrai anche essere incavolato, ma sbrigati ad aprire gli occhi perchè sto per sdraiarmi, e voglio sentire le tue mani che mi palpano mentre mi spalmi la crema. Se proprio mi devi punire, sculacciami sul nostro letto più tardi.”. Spalanco gli occhi. Afferro il flacone della crema e la fisso, con uno sguardo infuocato. “Oh, puoi scommetterci, che lo farò”, le dico, cercando di restare ancora serio e continuando a fare finta di essere veramente incazzato. Sorride. Si alza. “Bene, allora vedrò di darti altri motivi per punirmi”, mi risponde. Posa un ginocchio sulla sdraio. Poi si piega in avanti. Vedo le sue tette dondolare verso il basso. Sono bellissime. Ho voglia di succhiargliele. Sento il cazzo esplodermi nel costume. Jay si stende lentamente, inarcando la schiena, cercando di attirare l’attenzione sul suo culo.
Inizio a spalmarle la crema dalle caviglie. Procedo velocemente, sui polpacci, risalgo, rallentando, arrivando appena sotto ai glutei. Faccio cadere altra crema, direttamente su quelle natiche sode. Invece di posare semplicemente la mano, la faccio sbattere sulla pelle di Jay, quasi come se fosse una sculacciata. Lei si gira di lato. La vedo sorridere. Si morde il labbro. Continuo a spalmarle la crema, palpandole le natiche, massaggiandola lentamente, facendo in modo che le dita si insinuino tra i glutei, che sfiorino il punto in cui il costume copre la sua figa, che ormai sarà bella bagnata. Salgo ancora. Le spalmo la crema sulla parte bassa della schiena, sui fianchi, sulle spalle. Lei si rilassa. Poi mi risollevo. Mi rimetto sdraiato e passiamo qualche minuto a prendere il sole. Chiedo a Jay a che ora arriverà Ay. “So che sarebbe partito stamattina, ma non l’ho sentito. Gli ho detto di avvisarmi quando gli sarebbe mancato poco per arrivare. Credo che riuscirà a essere qui prima di cena.”, mi risponde. “Lo sapevi che la piscina è a disposizione anche durante la notte?”, le chiedo, cambiando completamente il discorso. Lei dondola i fianchi. Resta un po’ in silenzio, poi mi risponde: “No, ma anche il mare è a disposizione la notte”. Mi giro. Ha il suo solito sorriso malizioso. Rido, e mi metto a pancia in giù. E Jay non tarda a tornare da me a spalmarmi la crema. Questa volta, però, il massaggio è molto più sensuale e provocatorio di prima. Inizia anche lei dalle mie gambe, ma si piega su di me, sfiorando la mia pelle coi suoi capezzoli duri, con suo seno sodo. Sento il suo seno anticipare i movimenti delle mani, percorrere tutto il mio corpo, risalire sui miei fianchi, sui glutei, lungo la schiena. Poi lo preme contro di me, quando arriva a spalmare la crema sulle spalle. Sento le sue tette premermi addosso, le muove, le strofina. Si abbassa con la testa verso la mia, mi dà un morso all’orecchio, poi si rialza e torna a mettersi sul suo lettino, sedendosi e iniziando a spalmarsi la crema sulle gambe. La osservo. É girata verso di me, e vedo benissimo le sue tette muoversi a destra e sinistra seguendo i movimenti delle sue braccia mentre si spalma la crema. Passa alla pancia, alle braccia. Poi solleva lo sguardo, incontrando il mio. Mi fa l’occhiolino. Si mette con le gambe sul lettino, girandosi di profilo, in modo da esporre il suo seno, da metterlo in mostra a chiunque voglia godersi il momento, inarca la schiena e inizia a spalmarsi la crema sulle tette, facendo bene attenzione a farlo in maniera lenta e sensuale, stringendosi i capezzoli e palpando le tette vistosamente. Una volta finito, si mette sdraiata, chiude gli occhi e resta così, come se stesse riposando. Mi rendo conto di non potermi girare. Vederla massaggiarsi le tette in quel modo mi ha eccitato in maniera oscena. E notare tutti gli sguardi che ha addosso in questo momento, sapendo che solo io potrò scopare questa donna fantastica, mi eccita ancora di più.
Guardo l’orario. Sono quasi le 3 del pomeriggio. “Non hai fame?”, chiedo a Jay, ad alta voce per farmi sentire. Si stiracchia. Mi alzo, mi metto seduto di fianco a lei, che mi mette subito un braccio sulle gambe. “Uhm, si, avrei una certa fame. Del mio uomo”, mi dice. Il suo braccio strofina contro la mia erezione. “Monella fino all’osso, oggi, eh?”, le faccio, e le annuisce sorridente. “Comunque si, inizio a sentire fame. Ti va se facciamo un bagno e poi andiamo a prenderci una pizzetta al bar?”, mi dice. Mi alzo. Le porgo la mano. Lei prende la mia e insieme ci dirigiamo verso il mare. Mi godo il momento. Sto camminando mano nella mano con una donna bellissima, che sta andando in giro a dire a chiunque di essere la mia fidanzata, che ha addosso gli occhi di tutta la spiaggia e che tutti, qui, vorrebbero scoparsi. Mettiamo i piedi in acqua e io mi giro verso di lei. Mi sorride. La prendo in braccio, e lei protesta, chiedendomi di metterla giù, ma io inizio a camminare dentro l’acqua, portandola un po’ al largo. Quando l’acqua le sfiora le natiche, smette di protestare. Mi guarda qualche istante in silenzio, poi poggia la testa sul mio petto. “Ale sto pensando a come farmi scopare quando torneremo in camera. E sono bagnatissima”, mi confessa. La immergo in acqua, accovacciandomi per continuare a tenerla in braccio. La differenza di temperatura tra l’aria e l’acqua le fa diventare i capezzoli durissimi immediatamente. Mi abbasso un po’, glieli bacio, ne prendo uno tra le labbra, lo tiro. Jay geme leggermente. Poi la lascio andare, e lei si avvinghia attorno a me, abbracciandomi e mettendomi le gambe attorno ai fianchi. La spingo più al largo, dove quasi non tocco più. Lei preme il bacino contro di me, lascia andare le braccia, stendendosi sull’acqua. Me la ritrovo avvinghiata ai miei fianchi, con la sua figa che preme contro la mia erezione, e il suo torace di fronte a me, il suo seno che sbuca appena dall’acqua. C’è poca gente attorno a noi. Giusto una coppia di ragazzi che sta facendo una nuotata. Tutti gli altri si fermano ben prima di dove siamo arrivati noi. Metto le mani sul seno di Jay. Glielo palpo. Le stringo i capezzoli. “Voglio vederti mentre ti tocchi”, le dico, a bassa voce. Si morde il labbro inferiore, immediatamente. Torna ad abbracciarmi. Ora sono io a mroderle il labbro. “Questo è mio, ricordalo sempre”, le dico, con un tono di voce che le faccia capire quanto desideri scoparla in questo momento. “Sono tutta tua”, mi risponde. La sento armeggiare in basso. Sento la sua mano che tira fuori la mia erezione, se la dirige tra le labbra della figa. Scosta anche il suo costume, e si penetra. Poi torna a galleggiare col torso come prima, spingendo con un colpo secco verso di me, per prendersi bene il mio cazzo nella figa. La sento già bagnatissima. Alza leggermente la testa, per potermi guardare e dire: “Ok, ma mi tocco con te dentro”. Cazzo. Questo non lo avevo previsto. Ed è una provocazione fortissima. La vedo mettere una mano tra le gambe e scostare ancora di più il costume. Vedo la sua mano stuzzicare il clitoride, dargli qualche colpetto, prenderlo tra le dita e spostarlo a destra e sinistra. Jay geme, non curante di chi ci potrebbe sentire. Mi guardo attorno. La coppia di prima è lontana, ma se Jay dovesse gemere più forte ci sentirebbero ugualmente. Metto le mie mani sui fianchi di Jay, tirandola verso di me e penetrandola a fondo. Lei geme più forte, quasi urla. Sento le sue gambe stringere forte attorno al mio bacino. E la coppia di prima si è girata a guardarci. Faccio finta di nulla, ma Jay ha ormai perso ogni freno. Si tocca il clitoride mentre con l’altra mano stringe il seno, torturandosi i capezzoli. E viene. Sento la sua figa stringersi attorno al mio cazzo, la sento venire, gemere forte, poi si rialza e mi riabbraccia. Il suo abbraccio è dolce, mi riempie di baci sul collo. Sento il suo respiro affannoso, il suo cuore battere all’impazzata. “Credo che qualcuno ci abbia sentiti”, le sussurro in un orecchio. “Ah, io speravo che ci vedessero anche…dovremo porre rimedio”, risponde lei, mettendo i piedi per terra e staccandosi da me. La guardo, come se volessi fare la faccia incredula, ma ormai sto scoprendo che questa donna, quando ha intenzione di provocare, è capace di non porsi limiti. Jay ha già iniziato a camminare verso la riva. E sculetta, vistosamente. Mi ricompongo, mettendo la mia erezione nel costume, ed inizio ad uscire, più lentamente rispetto a lei, per cercare di calmarmi, anche se vederla sculettare tra un sacco di gente che la guarda, che guarda le sue tette sode, che guarda il suo culo dondolare, è uno spettacolo molto eccitante.
Esco anche io, iniziando a seguire Jay, che punta dritta verso le docce scoperte. Passa accanto al bagnino, sempre sculettando. Lo saluta con la mano. Lui ricambia. Ci passo anche io, rivolgendogli uno sguardo poco amichevole, ma lui saluta anche me. Raggiungo Jay, che è già sotto la doccia, quasi completamente nuda. Si toglie il sale di dosso, non curante degli sguardi che ha addosso. Mi metto sotto la doccia di fianco a lei, ottenendo che il suo sguardo si fissi nei miei occhi mentre si lava il seno, soffermandosi sui capezzoli. Usciamo dalla doccia, passiamo sotto l’ombrellone per prendere i nostri telefoni e andiamo al piano bar. Jay propone di accomodarci ad un tavolino. Ne scelgo uno in un angolo, distante dal bancone del bar. Mi metto seduto e Jay mi da un bacio senza sedersi. “Torno subito”, mi dice. Tira dritta al bancone. La vedo parlare col barista. É in punta di piedi, con le braccia posate sul bancone. La vedo da dietro, ma a giudicare dall’altezza del bancone le sue tette devono essere sicuramente bene in vista, praticamente sotto gli occhi del barista. Ed infatti, quando Jay si gira per indicargli il nostro tavolo, noto lo sguardo del barista posarsi sul seno sodo di Jay. Poi lei si gira nuovamente a parlargli e pochi secondi dopo la vedo tornare verso di me. Si mette seduta di fronte a me. “Credo che il barista stesse per sbavarmi sul seno”, mi dice, divertita. “Io vorrei farci altro”, le rispondo. “Uhm…cosa?”, chiede lei, sempre più spavalda e divertita. “Sporcartelo”, le dico. Siamo circondati da persone, e non mi pare il caso di essere più esplicito di questo. “E in che modo?”, insiste Jay, facendomi il suo solito sorriso malizioso e iniziando a sfiorarsi il capezzolo destro con un dito. “Lo sai, come. Schizzandotelo”, le dico, cercando di parlare a bassa voce. “Anche io non vedo l’ora di sentire i tuoi schizzi caldi addosso”, risponde lei, avvicinandosi leggermente, ma senza abbassare il tono della voce. Noto una ragazza seduta al tavolo a fianco strabuzzare gli occhi. Guardo Jay con aria di rimprovero. Lei mi caccia la lingua, gioca con un codino, quasi a ricordarmi di avermi già detto di voler essere monella. Il barista arriva poco dopo, ci porta un aperitivo e un aperol e spritz da bere. Consumiamo il tutto lentamente, con Jay che non perde mai occasione per provocarmi con qualsiasi argomento o qualsiasi cibo tocchi.
Quando ci alziamo per tornare agli ombrelloni sono quasi le 5 del pomeriggio. “Ay mi ha scritto che dovrebbe essere qui tra un paio di ore, forse meno. Io torno in camera e inizio a prepararmi. Mi raggiungi tra una mezz’oretta?”, mi dice Jay. Annuisco. Tiro dritto verso l’ombrellone e mi metto steso. Jay è con me, mi da un bacio, mi morde il collo. Poi si alza e prende la nostra tessera. Si gira di scatto e tira dritta verso il bagnino. Lo saluta. La vedo dargli due baci sulla guancia. Si gira a guardarmi, sempre più divertita. Poi la vedo dirigersi verso il nostro appartamento. Decido di attendere più di mezz’ora, come se mi fossi innervosito per quel saluto. Quando decido di raggiungere Jay, trovo la vetrata dell’appartamento aperta. Entro. Trovo Jay che sta ordinando le sue cose nell’armadio, togliendole dalla valigia. Si gira a guardarmi. “Eccoti. Le tue cose le ho già sistemate, spero non ti dia fastidio”, mi dice. Non le rispondo. Noto che indossa l’accappatoio. Tiro dritto in bagno, chiudendo la porta dietro di me. Mi faccio una doccia. Quando esco, trovo Jay stesa sul letto, nuda, ad attendermi. Si alza. La vetrata è chiusa. Sento una musica di sottofondo che non riesco a riconoscere. É piacevole.
Jay si avvicina a me, prende le mie mani. “Ti ho voluto provocare, in spiaggia, e vederti geloso mi ha fatta bagnare così tanto che il costume era zuppo. E sono ancora un lago, lì sotto. Ale, sono tua. Tua! E ora ne avrai la dimostrazione. Voglio avere il tuo sperma dentro di me quando Ay arriverà. E lo terrò dentro di me tutta la sera. E Ay non potrà scoparmi. Stasera sarò solo tua”, mi dice. Le metto le mani sui fianchi. La bacio. Poi le afferro il mento, lo tengo sollevato. “Hai fatto la monella, lo sai?”, le sussurro, baciandole la guancia e il lobo dell’orecchio. “Si”, mi risponde lei. “E le monelle cosa meritano?”, le chiedo, mordicchiandole il collo. “Di esser punite”, risponde Jay. “E come?”, insisto io. Lei si gira, va dritta verso il letto. Ci sale su. Si mette a pecorina. Si gira verso di me, mettendo una mano sul suo fianco destro. Lo accarezza. Poi si dà una pacca sulla natica, come per farmi intendere cosa si attende come punizione. La raggiungo. Salgo sul letto. Mi metto di fianco a lei, alla sua sinistra. Le inizio a massaggiare quel culo bellissimo. La faccio piegare ancora di più, facendole posare il viso sul letto. E la sculaccio. Una volta. Poi la accarezzo, e la sculaccio la seconda. E la terza, e avanti, mentre le sue natiche diventano rosse e i segni della mia mano iniziano a restare impressi a lungo. Lei geme, a volte urla, ma non si muove. Poi scendo dal letto. La faccio stendere e la tiro verso di me. Ora è stesa con la testa che è vicino alle mia gambe, pancia in su. Mi piego sul suo viso. “Non solo. Ora questi codini li userò per aiutarmi a scoparti la bocca”, le sussurro. Lei fa gli occhi dolci, ma apre la bocca immediatamente. Le strofino il cazzo sulla guancia, poi sulla lingua, le dò qualche colpettino sulla lingua, poi le tiro in su il mento con una mano e inizio a spingere il mio cazzo nella sua bocca. In questa posizione, con la sua testa messa in quel modo, l’esofago è a mia completa disposizione. Spingo, e Jay sembra non aver problemi a prendermi tutto in bocca. Arrivato a metà, le afferro per i codini. Lei serra le labbra attorno al mio cazzo, ed inizio a muovermi avanti e indietro. Vedo le sue mani andare sul suo seno, stringerlo, giocare coi capezzoli. Spingo di più, e Jay trattiene il respiro, mentre il mio cazzo le sparisce lentamente in bocca. Vedo la sua gola gonfiarsi. Inizio a scoparla, spingendo tutto dentro, dandole respiro di tanto in tanto, ma gustandomi la scena del vedere la mia cappella arrivarle in gola. Prendo una mano di Jay, la poso proprio lì, sul suo collo. Voglio che senta il mio cazzo scoparle la gola. La vedo stringere le gambe, con forza. Geme. Mi fermo. Esco dalla sua bocca e la faccio alzare. “Non sarai mica venuta?”, le chiedo. Lei fa di no con la testa. “Bene, perchè non è ancora il momento. E nemmeno per me”, le dico. Mi metto seduto e faccio mettere Jay sopra di me. Sento subito la sua figa bagnata posarsi sulla mia cappella. Fisso Jay negli occhi. “Mia”, le dico. Lei annuisce. La afferro per i fianchi e la spingo sul mio cazzo, facendoglielo prendere dentro, lentamente. Sento la cappella che si fa spazio dentro di lei. La fermo quando sono entrato solo per metà. “Mi sentirai entrare molto lentamente, ora.”, le dico. Lei si morde il labbro inferiore, chiude gli occhi. Inizio a morderle i capezzoli, sento la sua mano posarsi sulla mia testa e premere contro il suo seno. Muovo i suoi fianchi in alto e in basso, scopandomi usando il suo bacino, sempre lentamente. Poi mi sollevo, tenendola ben salda nelle mie mani, mi giro e la faccio mettere sul letto. É sdraiata, il suo bacino è fuori dal letto. Ha un’espressione di puro piacere dipinta sul viso. Le prendo le gambe, gliele sollevo. Le metto entrambe sulla mia spalla sinistra e spingo, con forza. Jay urla, di piacere. Le sono entrato dentro con un colpo solo. Esco. E rientro, ma questa volta lentamente, quasi come a volerla torturare. Sento la sua figa allagata accogliermi e allargarsi ad ogni centimetro. Sento le labbra stringersi attorno al mio cazzo quando sono entrato fino in fondo. Jay trattiene il fiato. Spingo le gambe verso il suo ventre, aumentando la profondità della mia penetrazione. “Così mi fai venire”, mi dice Jay. Mi fermo. Esco. E rientro immediatamente, con forza, restando fermo dopo averle piantato il mio cazzo nella figa. La vedo spalancare gli occhi. “Prendi fiato, amore mio. Sto per scoparti con forza”, le dico. La vedo trattenere nuovamente il fiato. Esco, e lei espira. Mi abbasso a leccarla. Ha un sapore buonissimo. Spingo la lingua dentro di lei, poi passo al clitoride. Lo succhio. Lo mordicchio. Infine rientro, nuovamente con forza, e Jay torna a trattenere il fiato. Esco un po’, lasciando solo la punta dentro di lei. “Voglio che tu mi dica quanto mi vuoi dentro di te quando ti riempirò del mio sperma”, le dico. Lei mi guarda, sorridendo. Si stringe le tette, unendole assieme. Inizio a spingere, entrando nuovamente, e lei non mi dice nulla. Entro, osservando il suo sorriso, osservando il suo seno perfetto, fino a ritrovarmi completamente dentro di lei. “Così. Ti voglio tutto dentro”, mi dice. La faccio sollevare, la faccio mettere in ginocchio. Le tengo il viso tra le mani, baciandola. “Allora girati, Jay. Ora ti scoperò fino a venirti dentro”, le dico. Lei si gira, si piega in avanti. E il suo telefono squilla. Glielo prendo e glielo passo. É Ay. Jay risponde. “Ciao Ay. Uh, sei già qui? In appartamento? Allora aspetta”, gli dice. Chiude la chiamata e fa partire una videochiamata. Vedo Ay. Lo saluto. Lui ricambia il saluto. “Alex e io stavamo facendo l’amore. E lui sta per…riempirmi. Voglio venire a salutarti pien….Ahhhh”, dice Jay, gemendo nel sentire il mio cazzo che la penetra con forza. “Uhmmmm, voglio salutarti…ah…piena di lui…ah”, continua a spiegare, gemendo in continuazione. Inizio a scoparla con forza. Lei mantiene il telefono con una mano, con l’altra stringe forte il lenzuolo. Urla di piacere. Capisco che sta cercando di trattenere il suo orgasmo. Le dò una pacca sulla natica, la afferro per i fianchi, metto un piede di fianco a lei e spingo, scopandola veramente forte. Sento le mie palle sbatterle contro, sento la sua figa allargarsi prima, poi stringersi attorno al mio cazzo. Lei è veramente al limite. Geme, ed Ay sembra imbambolato, ipnotizzato dal suo viso stravolto dal piacere. Mi fermo. Sento che sto per venire. “Uhmmm, si, Ale riempimi”, mi supplica. Sono completamente dentro di lei. Schizzo, forte. E lei lo avverte. Geme. “Oooh si, ti sento”, mi dice. La vedo stringere nuovamente il lenzuolo con forza. Sento la sua figa diventare strettissima, stringere il mio cazzo, che in risposta schizza con maggiore forza, riempiendole l’utero del mio sperma copioso. Jay viene insieme a me, accasciandosi sul letto. Esco da dentro di lei. La sua figa resta leggermente aperta. É uno spettacolo. Jay si butta sul letto di lato, mi metto dietro di lei e prendo il telefono. Ay è ancora in videochiamata. “Wow ragazzi, siete stati fantastici”, ci dice. Jay sorride. “Dammi due minuti e vengo a salutarti”, gli risponde. Poi si gira verso di me. Mi bacia. “Ora resta qui e gustati lo show”, mi sussurra. “E ricorda: sono tua”, aggiunge. Si alza. Va verso la porta. Apre, nuda. La vedo uscire ed entrare nell’appartamento di Ay. Richiude le porte. Guardo sul telefono. Vedo Jay baciare Ay sulle labbra, ma senza che vi sia contatto tra le loro lingue. Poi lei lo spinge sul letto, si mette in ginocchio di fronte a lui, gli tira fuori il cazzo e inizia a succhiarglielo, spingendoselo tutto in bocca. Lo succhia avidamente, con passione, lo lecca, percorre tutta l’asta con la lingua, se lo strofina sul viso, poi si ferma. Si alza. “Ops. Sto gocciolando”, dice, ridendo. Poi si allontana, facendo ciao con la mano. “Ci vediamo tra un po’, vado a prepararmi”, dice. E la vedo tornare da me. Viene dritta sul letto. Mi abbraccia. Mi bacia, con trasporto. “Ora sei consapevole di quanto tu mi abbia fatta tua? Vieni a farti la doccia insieme alla tua donna? Sono in un bagno di sudore”, mi dice. Annuisco. Spengo la videochiamata, avvisando Ay che ci saremmo rinfrescati e preparati per la cena.
Sotto la doccia Jay è dolce, tenera. Ci laviamo a vicenda e lei mi riempie di coccole e baci. Ci prepariamo insieme, vestendoci uno di fronte all’altro. “Uhm, sbaglio, o apprezzi molto l’idea di vedermi vestire di fronte a te”, esclama Jay, riferendosi al mio cazzo ancora in piena erezione. “Già, perchè penso a quando ti toglierò tutto di dosso”, le dico. Mi metto una camicia e un paio di bermuda. Jay, invece, indossa una brasiliana nera, in pizzo, una gonna nera con tanti fiori, che le arriva a metà coscia, ed una camicetta bianca. Le sue tette sono in risalto come sempre. Si pettina e si raccoglie i capelli con una coda unica, ma facendo un fiocco con un nastro bianco, poco prima della fine dei capelli. Lascia cadere la coda di lato. Mette delle scarpe con tacco e un po’ di trucco, mi viene incontro. “Da stasera, tutti saranno invidiosi di te per via della tua fidanzata”, mi dice, prima di darmi un bacio, prendermi per mano e invitarmi ad uscire. Non avendo nulla in dispensa, abbiamo deciso di andare a cenare nel ristorante del resort. Entriamo da Ay, che già ci attende. Lo saluto anche io, e ci dirigiamo verso il ristorante. Veniamo accolti da un cameriere molto gentile che ci fa accomodare in un tavolo con una tovaglia che arriva quasi per terra.
Ceniamo tutti e tre assieme, con Ay che si fa raccontare queste giornate che Jay ed io abbiamo passato insieme e di cui, finora, gli abbiamo dato giusto qualche dettaglio. Jay si diverte a raccontagli di come ha imparato a ballare la pizzica, di quanto mi abbia provocato e del mio divieto assoluto di indossare reggiseni. “E lo stai osservando, questo divieto?”, chiede Ay. Jay apre un bottone della camicetta, lasciando in bella vista la parte centrale della scollatura. “Secondo te?”, gli chiede. Poi mette una mano sotto la tovaglia. Capisco dove sia andata quella mano dall’espressione di Ay. Lo vedo scendere leggermente verso il basso, mettersi comodo sulla sedia. “E lo stai osservando anche in spiaggia?”, continua a chiedere Ay. “Domani lo vedrai. C’è il bagnino che si è innamorato del mio topless”, risponde Jay, girandosi verso di me, sapendo quanto questo argomento mi faccia venir voglia di possederla con forza. “Si, e non solo il bagnino. Senza contare che oggi eri pure in perizoma”, commento io. Ay spalanca gli occhi, quasi incredulo. Jay, invece, alza le spalle. “Dici che dovrei prenderne altri? Con una brasiliana sarei troppo coperta?”, chiede, con aria innocente. “Non saprei. Domani vedremo. Giudicheremo in base a come ti guarderà il tuo bel bagnino”, le dico, con un tono volutamente sarcastico. Lei dondola i fianchi. Noto che il suo braccio ormai fa su e giù in maniera vistosa. Ay è rosso in volto, completamente preda del lavoro di mano di Jay. “Jay, fermati o non resisto più”, le dice, mettendole una mano sul braccio. Lei prende il suo calice di vino. Lo svuota, buttando giù quel poco di vino che è rimasto, e fa sparire il calice sotto il tavolo. Capendo cosa stia per fare, sento la mia eccitazione esplodere. E il mio cazzo vorrebbe uscire dai bermuda e schizzare in faccia a questa donna che, con semplicissimi gesti, è capace di mandare in estasi chiunque. Vedo Ay mettere le mani sul tavolo, irrigidirsi. Trattiene il fiato. Jay, invece, sembra soddisfatta, e poco dopo rimette il calice sul tavolo. Porta una mano alla bocca, raccoglie due gocce di sperma che le sono colate sul dito. Nel calice c’è il resto dello sperma di Ay. Jay ci guarda. Poi alza il calice. “Ay, lo sai che Alex ed io siamo fidanzati ufficialmente?”, esordisce. Ay rimane basito. Lei lo guarda. Gli fa l’occhiolino. Lui solleva il proprio calice. Poi Jay si gira verso di me. “Brindiamo al nostro fidanzamento, amore?”, mi chiede. Sollevo anche il mio calice, brindiamo. E sia Ay che io osserviamo Jay sorseggiare lo sperma di Ay direttamente dal calice. Una volta finito, Jay si alza. “Allora, che ne dite di fare due passi? Sono sazia e soddisfatta”, ci dice.

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