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USO IMPROPRIO DELLA MAIONESE

By 10 Dicembre 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

Come ho già avuto modo di dire, amo trasgredire, un po per sfuggire alla monotonia del mio paesino pieno di persone benpensanti. dove tutti si conoscono e notano ogni benché minimo atteggiamento al di fuori dei canoni stabiliti dal loro bigottismo, ma principalmente perché la mia irrequietezza mi spinge a cercare “distrazioni” al di fuori del mio ambito coniugale anche se non sono sposata ma semplice convivente.

Ieri, era il 3 giugno 2019, seguendo i miei impulsi, ho cercato e ho trovato il pretesto per scendere a valle in cerca di qualche occasione. Dopo poco più di una ora sono arrivata ad una cittadina che non voglio menzionare, dove speravo di incontrare nuovamente l’uomo della Focus nera che benché fosse stato alquanto brusco nei modi, mi ha fatto provare delle emozioni che desideravo ritrovare. Per un po di tempo ho temuto di rimanere a bocca asciutta e di dover tornare a casa senza aver soddisfatto la mia voglia, poi il colpo di fortuna!

No, l’uomo che avrei voluto incontrare non si é fatto vedere e in questo sono rimasta delusa, però dopo una ventina di minuti che ero seduta nel dehors del bar davanti alla mia tazzina di caffè evitando di guardare il via vai indaffarato dei passanti per non sembrare una puttana ma fingendo di essere immersa nei miei pensieri, all’improvviso una voce chiese se poteva prendere l’altra sedia al di là del mio tavolino. Sollevai gli occhi, un uomo vestito casual, con pantaloni ben stirati, un giubbino chiaro leggero su una camicia candida con cravatta monocolore scura mi guardava sorridendo “aspetto una persona” risposi fingendomi seccata per l’intrusione.

Riconobbi un tentativo di approccio e anche se l’uomo mi piaceva non volevo rendergli la cosa troppo facile, però un segnale glie lo avevo mandato, il mio sorriso e i miei occhi che avevano agganciato i suoi per una frazione di secondo più di quanto fosse necessario.

Il tempo passava, intanto l’uomo aveva attaccato discorso e fra sorrisetti e battutine sempre più allusive era giunto mezzogiorno. Ormai il ghiaccio era rotto e si era instaurato fra di noi una sorta di complicità così che quando mi invitò a pranzo in una trattoria poco distante accettai senza farmi troppo pregare.

Il pranzo fu molto piacevole sia per il cibo casalingo che per la conversazione durante la quale il mio sconosciuto si rivelò tutt’altro che banale.

Alla fine mi propose di andare a prendere il caffe a casa  sua, alla mia timida obiezione ribatté che se avevo accettato il pranzo forse non gli ero del tutto indifferente e che anche se ero sposata non vi era nulla di male se ci “rilassavamo” insieme aggiunse ammiccando. Ebbi il buon gusto di arrossire infine lo seguii.

A casa sua dopo un formale baciamano mi strinse a se e mentre mi baciava sentii la sua eccitazione e lui sentì la mia disponibilità tanto più che lasciai che le sue mani sollevassero la mia gonna e palpassero liberamente il mio sedere insinuandosi nelle mie mutandine. Scostandomi feci scivolare la gonna ai miei piedi e ammainai le mutandine, lui si tolse i pantaloni insieme agli slip. Il suo cazzo somigliava molto a quello del mio convivente per le dimensioni, per questo lo desiderai maggiormente. Chiesi di andare in bagno dove mi lavai la vulva e l’ano anche se prima di partire mi ero lavata, ma amo essere sempre intimamente pulita, quindi ero pronta.

 

Quando entrai in camera da letto, trovai l’uomo che mi aspettava coperto parzialmente da un lenzuolo, finii di denudarmi e lo raggiunsi. Dopo esserci baciati lascivamente fui attirata dal suo cazzo ma lui si rifiutò che glie lo prendessi subito in bocca ma scese dal letto e immerse il viso fra le mie cosce. Iniziando dalla fica e risalendo con la lingua il mio corpo mi leccò tutta mentre io mi offrivo estasiata, facendomi come disse lui stesso “un pigiama di saliva”  finalmente offrì il cazzo alla mia bocca e io lo accettai facendovi scorrere le labbra con molto gusto finché lui si sottrasse per posizionarsi fra le mie gambe e mi penetrò in vagina facendomi venire dopo pochi colpi quindi mi voltò brutalmente, io stessa mi allargai le natiche permettendogli di leccarmi fra di esse bagnandomi abbondantemente l’ano, riuscendo anche a spingere la punta della lingua dentro di esso.

Non fu una sorpresa  quando sentii il suo glande spingere per entrare nel mio culo, mi fece male senza riuscire a far entrare neanche la cappella. Non riusci a trovare nulla per lubrificare il mio buchetto finché alla fine gli venne l’idea che a voi farà ridere ma che a me allora sembrò  geniale: si allontanò ritornando subito dopo con un tubetto di maionese, con questo si spalmò il membro, poi il mio buchetto allargandolo prima con due dita poi con tre.

Infine riuscì ad entrarmi in culo facendomi ugualmente male finché non mi riuscii di rilassarmi completamente e allora me lo godetti il suo cazzo e lui si godette il mio culo, in seguito mise le mie gambe sulle sue spalle e mi inculò ancora, mi inculò anche in altre posizioni. Credo di aver goduto almeno sei volte e lui tre sempre nel mio culo, mi scopò anche in vagina diverse volte facendomi godere  ma lui godette sempre nel mio culo e ogni tanto si interrompeva per spalmarsi la maionese sul cazzo.

Amiche mie, se mi annusaste anche adesso trovereste che puzzo di uovo e il buchetto mi brucia ancora per il sale della maionese anche se era poco.

Non so cosa penserete di me ma non sono per niente pentita di quello che ho fatto sopratutto per la ragione che ho goduto veramente tanto e potendo lo rifarei.

schwrzdame@hotmail.it 

Rispondo sempre alle emails che ricevo quindi scrivetemi liberamente-

 

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