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Vacanza con sorpresa – 1^ parte

By 1 Settembre 2021No Comments

Da quando Claudio e Chiara avevano avuto Matteo, le loro vacanze erano sempre state rigorosamente a tre, anche se spesso avevano ipotizzato di poterle fare con degli amici. un tipo di vacanza diverso, che offrisse al figlio la possibilità di giocare con un amichetto ed ai genitori di trascorrere dei dopocena di chiacchiere rilassanti.
Non era stato facile, ma alla fine erano riusciti ad organizzarsi con Antonio e Paola, amici abbastanza recenti della coppia grazie alla frequentazione della stessa scuola materna da parte di Matteo e del loro figlio Andrea.
Le due coppie avevano prenotato due piccole villette a due piani adiacenti, in una zona molto appartata e tranquilla di una splendida località balneare.
Due settimane di relax erano quello che ci voleva per rigenerare le energie, anche se i dubbi non erano stati pochi: la convivenza, per quanto non necessariamente forzata, poteva creare dei problemi, ma d’altra parte solo provando avrebbero capito come muoversi anche per il futuro.
Le giornate iniziavano presto, con la sveglia dei bambini: colazioni separate per rispettare i tempi di ognuno, poi via in spiaggia, per tutta la giornata o con una piccola puntata a casa per riposare dopo pranzo.
Poi la sera cena di gruppo, rituale di addormentamento dei bambini e ritrovo degli adulti per qualche chiacchiera prima di dormire.
Tutto filava splendidamente, il feeling tra gli adulti e tra i bambini era davvero notevole.
Le due coppie erano abbastanza simili tra loro, anche fisicamente: Claudio ed Antonio si distinguevano essenzialmente per il colore dei capelli (moro il primo e sale e pepe il secondo) e per un filo di pancetta che Antonio denunciava. Per il resto erano entrambi intorno al metro e 90 cm, molto pronti alla battuta ed affiatati tra di loro.
Chiara e Paola si somigliavano anch’esse, ma apparivano più complementari: entrambe erano intorno al metro e 70 e bionde, ma mentre Chiara aveva un sedere abbastanza piatto ed una quarta molto soda, Paola aveva un seno appena accennato ma un sedere da brasiliana che faceva girare le persone per strada.
Una sera, le due coppie si separarono verso le 20:30 per mettere a letto i rispettivi figli, promettendo di rivedersi non appena si fossero addormentati.
Matteo, come suo solito, si addormentò in pochi minuti, mentre Andrea ebbe bisogno di più tempo a causa di un sonnellino pomeridiano più lungo del previsto.
Claudio e Chiara ingannarono il tempo guardando la tv e scambiandosi qualche effusione amorosa. Finalmente, dopo circa 40 minuti, Andrea crollò e Paola mandò a Chiara un messaggio per avvisarla.
“Andiamo, ci aspettano”, disse Chiara al marito.
“Arrivo subito, finisco di vedere questo documentario”, rispose Claudio senza staccare gli occhi da una inchiesta televisiva.
Chiara si avviò.

Quando Claudio aprì gli occhi, le immagini della televisioni erano molto diverse da quelle che stava vedendo prima. L’inchiesta era finita da un pezzo e adesso la tv trasmetteva una replica di un vecchio sceneggiato. Guardò l’orologio e ci mise un po’ ad accettare che fosse quasi mezzanotte. Aveva dormito per circa tre ore. Evidentemente ne aveva bisogno.
Chiara, però, non era in casa. Chissà come lo avrebbero preso in giro per quel sonnellino.
Si stiracchiò ed uscì di casa per entrare immediatamente nella porta accanto dopo essersi accertato di aver preso l’interfono per eventuali ma molto improbabili risvegli di Matteo.
Entrò nella villetta, la porta lasciata aperta in attesa del suo arrivo grazie alla tranquillità della zona.
La casa era strutturata come quella occupata da lui e Chiara: dopo un piccolo ingresso, al pian terreno si accedeva alla zona cucina e pranzo, con uno sgabuzzino ed un bagno di servizio, mentre al piano di sopra un ampia zona variamente adattabile si affacciava su due camere da letto ed un bagno.
La stanza però era nella penombra e guardando bene, Claudio notò che il lettino da campo dove dormiva Andrea era stato portato in quella sala. Quel particolare lo portò a domandarsi dove fossero gli altri. Solo allora si rese conto di sentire dei rantolii provenire dal piano di sopra.
Lentamente iniziò a salire le scale con il cuore che gli batteva come un pazzo nel petto.
Salì la prima rampa di scale e poco dopo la metà della seconda iniziò a vedere cosa stava succedendo. Salì in silenzio altri due gradini e dal basso potè osservare una scena che per miracolo non gli strappò un urlo.
Chiara era completamente nuda, con le mutandine finite alla caviglia della gamba destra, piegata a novanta gradi su un tavolo. Poteva vederle solo le gambe e parte della schiena, poiché dietro di lei si trovava Antonio, anche lui completamente nudo ad eccezione di una specie di cintura che indossava come fosse uno slip. Lui le teneva le mani sulle natiche avendo cura che fossero ben divaricate. Ogni tanto la palpava con forza, le lasciava andare qualche pacca e dai movimenti che aveva, fermandosi per qualche secondo, aggiustandosi meglio e ricominciando a pomparla, appariva chiaro che non stesse approfittando solo della fica. Dall’altra parte del tavolo, Paola, con la gonna arrotolata in vita, avvicinava la fica alla bocca di Chiara affinché lei la leccasse ed ogni tanto si chinava per baciarla con la lingua.
D’impulso aprì la bocca per urlare ed interromperli ma qualcosa lo fermò.
Come era stato possibile? Come erano arrivati a questo? Come avevano convinto Claudia a farsi trattare così?
Domande che lasciavano il posto alla verità. Chiara era lì, davanti ai suoi occhi; assecondava le spinte di Antonio e mugolava di piacere, soprattutto quando Paola le palpava il seno e poi le dava la sua fica da leccare.
Claudio rimase in silenzio per un’altra mezz’ora ad osservare quel trio di amanti, rimanendo nell’ombra per non farsi vedere.
Quando Chiara urlò quello che doveva essere l’ennesimo suo orgasmo della serata e lasciò cadere stremata la testa sul tavolo, Paola la accarezzò e la baciò teneramente, decretando la fine di quel trattamento.
Claudio, rimase immobile per qualche secondo nel tentativo di capire meglio cosa fosse la cintura indossata da Antonio. Quando lui si sfilò con grande lentezza dal ventre di Chiara, Claudio potè chiaramente vedere lo strap-on con il quale aveva inveito su sua moglie per tutta la sera. Si trattava di un dildo perfetto, con venature ben evidenti, non troppo largo ma di almeno una ventina di centimetri. Quando Antonio se lo tolse, evidenziò l’erezione del suo cazzo, non altrettanto imponente di quello finto, ma vistosamente impennato verso l’alto e voglioso di attenzioni.
“Vieni qui adesso – lo invitò Paola, che si era sfilata la gonna e poggiando le mani sullo schienale del divano e le ginocchia sulla seduta si offriva apertamente al marito – Adesso anche tu hai diritto a godere!”.
Quando Chiara si mosse, Claudio, silenziosamente come era arrivato, tornò in casa e si preparò per la notte. Era arrabbiato, furioso, ma anche eccitato. Sua moglie si era comportata come una troia e questo lo faceva arrabbiare pensando alle mille attenzioni che le aveva riservato negli anni, a quando aveva smesso di chiederle di concedergli il sesso anale per non urtarla. Ma non avrebbe commesso più quello sbaglio e ciò lo fece eccitare.
Ci volle una mezz’ora abbondante prima che Chiara rientrasse. Evidentemente aveva dovuto lavarsi per bene per cercare di togliere ogni traccia.
Quando lei si sdraiò nel letto, Claudio fece finta di svegliarsi e la abbracciò.
“Che ore sono?”, le chiese
“L’una ed un quarto”.
“Scusami ma mi sono addormentato ed era tardi quando mi sono svegliato, quindi sono venuto direttamente a letto. Vi siete divertiti?”. Faticò a nascondere il tono ironico della sua voce.
“Nessun problema, non ti preoccupare. Siamo stati bene”.
Quel siamo stati bene lo fece imbufalire e decise di farle capire le sue intenzioni. La abbracciò più forte e le premette il cazzo marmoreo tra le natiche.
“Ti ho sognata, sai?”, le disse.
“Ma è tardissimo amore..:”, provò a protestare Chiara.
Claudio capì che la moglie doveva essere distrutta dopo il trattamento da poco terminato, ma non era disposto ad accettare un rifiuto. Continuò a premere il suo cazzo contro il corpo di lei e le infilò la mano nei pantaloncini puntando dritto tra le gambe anziché accarezzarla come faceva di solito. Le sue dita percepirono una forte umidità, sicuramente dovuta al bidet ma figlia anche della scopata che lei aveva fatto con Antonio e decise di giocare la carta a proprio favore.Llei non avrebbe potuto tirarsi indietro.
“Mmmm sei eccitata anche tu… bene”, disse abbassandole con decisione i pantaloncini del pigiama.
Chiara era in preda al panico, aveva la fica in fiamme ed anche il suo culo era stato duramente messo alla prova, ma non poteva ritrarsi. Una lacrima le rigò la guancia, invisibile nell’oscurità.
Claudio puntò la cappella tra le sue gambe e dopo averla fatta entrare delicatamente spinse per affondare il colpo.
Chiara, sorpresa dall’irruenza del marito, sussultò e si morse le labbra per mascherare il dolore dovuto al fastidio dell’usura della sua povera e martoriata fica.
Claudio la fece mettere a pecorina e iniziò a cavalcarla con foga, finché lei gli ricordò che non prendeva la pillola e che sarebbe dovuto uscire.
“Non ti preoccupare”, le disse chiedendosi se Antonio avesse indossato il preservativo.
Diede altre tre colpi poi estrasse il cazzo ed immediatamente sputò sul buco del culo della moglie e memore dello spettacolo di poco prima puntò la cappella sull’ano conscio che questo aveva già lavorato abbastanza e non necessitava di particolari attenzioni.
“Ma che fai?”, protestò lei, ma senza avere il tempo di aggiungere altro.
Claudio aveva già iniziato a penetrarla.
“Vedi amore che è meno traumatico di come pensavi?”, le disse. “Hai sempre avuto paura che ti potesse far male – aggiunse mentre lo faceva scivolare dentro – e invece vedi come entra bene?”. In un attimo fu completamente dentro di lei. “Oooohhhh, sì… da quanto speravo di farlo così… amore mio…”, aggiunse subito prima di iniziare ad affondare colpi nell’intestino della donna.
Lei non ebbe il coraggio di dire nulla, paralizzata dal senso di spossatezza dovuto al rapporto con Antonio e Paola, dall’impeto quasi violento del marito e dalla sensazione di essere diventata il giocattolo sessuale di tre porci.
Il ritmo della penetrazione di Claudio si intensificò ed accompagnato da una serie di sculaccioni venne anche l’orgasmo.
Lei crollò a faccia in giù e lui le fu sopra.
Non dissero una sola parola quando si separarono per andare a pulirsi.

Il risveglio non fu meno carico di tensione rispetto a qualche ora prima. Chiara avvertiva di trovarsi in condizione di inferiorità e Claudio lo percepì. La baciò come faceva ogni mattino e le accarezzò la spalla.
“Grazie amore per ieri sera… era da molto che non ti eccitavi così presto, si vede che avevi tanta voglia come me ed è stato bellissimo”. Le diede un bacio sulla spalla ed approfittando del silenzio di lei rincarò la dose. “Quando ti ho toccata ed eri già umida per non dire bagnata… mi hai eccitato da morire. E… beh, scusami per il modo in cui ti ho presa ma hai visto che non ti ha fatto per niente male prenderlo dietro”.
“Sì… hai ragione”, balbettò a stento lei.
“Mi fa piacere che ti sia piaciuto, eri bagnatissima, quindi magari… possiamo rifarlo”. E mentre parlava si fece strada con la mano nel pigiama della moglie, accarezzandole il sedere e puntando dritto con il medio verso il suo ano.
“Magari in un altro momento”, disse lei alzandosi. “Adesso faccio una doccia”.
“Puttana”, pensò Claudio seguendo la moglie con lo sguardo mentre si avviava verso il bagno…

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