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Valeria ep.4 (la cena, la trasgressione)

By 18 Novembre 20234 Comments

Valeria_ Marco, stasera esco con Bruno a cena, mi ha chiesto se potevo accompagnarlo ad un appuntamento con amici , sono una coppia e gli scoccia andarci da solo.. gli ho detto di sì.
Oggi pomeriggio, mentre eravamo in paese, mi sono fermata davanti ad una vetrina di un negozietto di abbigliamento, ho visto un vestitino corto di cotone elasticizzato, lui ha notato la cosa e siamo entrati per acquistarlo: mi ha chiesto di indossarlo per l’occasione, così gli farò fare bella figura.. vuoi vedere come mi sta?

Io_ Si certo fammi vedere.. ma Francesco?
Cosa ti ha detto riguardo a queste persone che deve incontrare a cena? Sai dove avverrà l’incontro?

Valeria_ Francesco stasera ha un impegno con amici concordato da un po’, non poteva sottrarsi. Bruno mi ha parlato di questa coppia come due persone che sono interessate ad acquistare una sua proprietà e deve tenerseli buoni.. abbiamo appuntamento in città, c’è da fare un po’ di strada.
Ma ti dispiace? Stasera ti vedi con Chiara?

Io_ con Chiara mi vedo per cena ma non faremo tardi, domani lavora..resteremo qui a casa.
Non mi dispiace che accompagni Bruno, l’importante è che non ti senti obbligata a farlo.
Senti, riguardo l’altra sera e quello che è successo sulla strada del ritorno a casa, hai parlato con Bruno? ti ha chiesto qualcosa?

Valeria_ sono stata io a parlargli, quello che ti ho raccontato è la verità ma a lui ho detto che tutto è successo solo per merito o colpa del vino che ho bevuto.. lui non ha creduto ad una parola, mi ha detto che mi ha sentita partecipe e appagata da quello che stavo facendo e soprattutto da quello che lui mi stava facendo, mi ha chiesto se avrebbe fatto differenza un’altro al posto suo, chiunque altro, perché secondo lui il mio stato di eccitazione si è manifestato maggiormente nel momento che mi sono esposta senza avere il controllo di quello che poteva accadere, nuda ed al buio: le mie attenzioni verso Francesco e dietro di me la voglia di essere toccata senza vedere o sapere. Poi mi ha chiesto se nelle mie fantasie mi sono mai vista toccata da sconosciuti, magari in luoghi improbabili.. insomma.. Bruno ha capito che sto attraversando una fase trasgressiva della mia vita e che vedo il sesso non più come una conseguenza ma piacere fine a se stesso.. ha capito più lui di quando ho capito io di me stessa.. è incredibile!

Io _ ma tu alle sue domande cosa hai risposto? Veramente hai la fantasia di fare cose tipo quelle che ti ha chiesto? Ti conosco da anni e non ho mai avuto il sospetto che potessi avere certe tendenze, anzi.. hai sempre manifestato un pizzico di pudore, non ti nascondo che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di trasgressivo con te, ma non ti ho mai proposto perché vedevo predominante il tuo perbenismo e non volevo compromettere il nostro rapporto: ascoltare le tue confessioni mi fa ricredere su molte delle cose che credevo di conoscere e mi pento di non aver osato un po’ di più, anche con l’aiuto di un bicchiere di troppo..

Valeria_ gli ho risposto che non è come pensa, ho tenuto il punto, ma credo che ci sia andato molto vicino..
Sono un po’ spaventata da me stessa e di quello che potrei fare in certe situazioni.. tu sei il mio riferimento più importante, con il senno di poi mi sarebbe piaciuto vivere con te questo nuovo inizio, ma non è successo: forse c’era bisogno di un uomo con esperienza, carisma e soprattutto estraneo alle nostre vite.. stammi vicino, fammi sentire a casa anche quando pensi che sono distante.
Chiara e depilata intimamente? è un po’ che ci penso, mi piacerebbe farlo.. che ne pensi?
Vabbè, vuoi vedere come mi sta il vestito?

Io_ si è depilata, puoi provare a farlo, intanto poi ricrescono.. nel caso non ti andasse più.. comunque la fica senza peli la trovo più eccitante: è Bruno che ti ha chiesto di depilarti ?
Dai fammi vedere il vestito..

Valeria_ no, non mi ha chiesto nulla, è una cosa che ho in mente da un po’, ma non ho mai trovato la spinta giusta per farlo. Ti ho chiesto anche per avere un consiglio da maschio, ma principalmente, se lo faccio, è per me stessa!
Vado in bagno.. e tu potresti aiutarmi.

Così lei andò in bagno e con una delle mie lamette si depilo’ i riccioli biondi tra le gambe, mi chiamò per farmi vedere il risultato e dovetti rifinire meglio alcuni punti, stava benissimo. La fica di Valeria depilata era prorompente, il fisico magro, la pancia piatta e fianchi pronunciati, la mettevano ancora più in evidenza, le labbra sporgenti facevano il resto, si guardò allo specchio e mi sorrise soddisfatta. Dopo la doccia inizio a vestirsi davanti a me, indossò delle mutandine nere ed il vestito , ma si accorse che le segnavano il culo, il vestito era troppo attillato per concedergli quel tipo di leggerezza e non avendo un perizoma, decise di sostituirle con il costume fatto a perizoma.. Il vestito le stava benissimo, era davvero desiderabile, decisamente corto, nero ed aderente al corpo, le esaltava le forme valorizzando il vitino da modella, tenuto su da due spalline lunghe e sottili, con scollo quadrato che copriva il seno poco sopra i capezzoli.. ai piedi i soliti sandali neri con tacco .. di sicuro Bruno non poteva chiedere di meglio, l’ ottima presenza era assicurata. La feci camminare per casa, le tette muovevano ma il tessuto le conteneva abbastanza, sul sedere tendeva a salire, per questo non doveva dimenticarsi di aggiustarlo quando serviva, una pettinata ed era pronta: borsetta, documenti e cellulare, mi bacio ed uscì di casa.
Ormai erano le 19, Bruno che la stava aspettando dalla macchina, le disse che era perfetta e partirono..

Quella giornata di vacanza era trascorsa in totale relax per entrambi, la mattina ci svegliamo tardi e dopo la colazione passammo tutto il tempo che ci separava dal pranzo in giardino, Chiara sarebbe arrivata intorno a mezzogiorno e forse intenzionata a passare il pomeriggio al mare, Valeria non sapeva ancora, non aveva accordi con nessuno dei suoi uomini e Bruno non era a casa: l’idea era quella di passare la giornata assieme, io e due fiche a mio fianco… Giornata perfetta!
Mentre mi segavo la mente con questi pensieri, squillò il telefono di Valeria, era Francesco :
Stettero due minuti al telefono, lei si dimostrò accondiscendente e disponibile, terminata la telefonata mi disse che andava in paese, Francesco l’aveva invitata a pranzo per poi passare il pomeriggio con lei.
Chiara mi chiamò per dirmi che aveva finito di lavorare e che poteva raggiungermi a distanza di mezz’ora, così le chiesi di fare un po’ di spesa per il pranzo, le proposi di pranzare a casa e poi andare al mare.. lei accetto senza problemi, ci accordiamo sul cibo e mi salutò..
La storia con Chiara stava evolvendo in una direzione impegnativa, non tanto per il tempo passato insieme, quello era irrisorio, ma per come lei si stava comportando con me, ma non ci volevo pensare, magari da lì a due giorni sarebbe scemato tutto, l’importante era stare bene e farla sentire bene..
Arrivò la sua macchina mentre Valeria in bagno si stava preparando, le andai incontro per salutarla e mi bacio affettuosamente, sorridenti e felici di vederci, entrammo in casa con la spesa appena fatta, aveva comprato della pasta, condimento di pesce surgelato ed una bottiglia di vino. Ormai era mezzogiorno passato, Valeria quasi pronta per uscire scambio due parole con Chiara e poi mi disse che le serviva la macchina per raggiungere Francesco: prese le chiavi, mi diede un bacio e salutando Chiara uscì con infradito, vestito rosso della gita in barca e capelli legati.
Rimasi solo con Chiara, elegante e sobria dall’appuntamento di lavoro, mi avvicinai per offrirle un po’ di intimità, lei mi bacio stringendosi alle mie labbra, le sbottonai la camicetta ed annusai la sua pelle morbida, le tolsi i bermuda e rimasi ad osservala in intimo come fosse la prima volta.. bellissima!
Chiara affamata, mi chiese se poteva preparare il pranzo, anche se non avevo particolarmente appetito, accettai la proposta offrendomi di cucinare e dopo 15/20minuti ci sedemmo a tavola davanti ad un ottimo spaghetto allo scoglio, vino rosé leggermente frizzante ed abbastanza fresco. La invitai a prendere il caffè in giardino, lei per l’occasione si cambio l’intimo con un bikini bianco e ci sedemmo intorno al tavolino sotto il gazebo..

Chiara_ Marco, visto che bello? Pensa che l’ho comprato ad inizio estate e non l’avevo ancora messo, è un po’ troppo striminzito, ma con te posso godermelo senza farmi rompere le scatole..

Quel genere di bikini poteva permetterselo proprio perché usava depilarsi completamente, davanti le copriva appena il sesso, dietro era appena visibile sopra i glutei e collegato con laccetti sui fianchi.. il pezzo di sopra anch’esso al minimo lasciava le tette scoperte tranne l’aureola dei capezzoli, immaginai che da bagnato equivalesse a non avere: aveva un bel fisico e sapeva valorizzarlo.

Io_ ti sta benissimo, mi piacerebbe vederti camminare in spiaggia ed in mezzo alla gente con questo costume.. sono sicuro che saresti un’arma di distrazione di massa: Ma in spiaggia dove andremo, praticamente non c’è nessuno, potresti anche non mettere niente..

Lei mi guardò intrigata dalle mie parole, mi disse che non aveva mai fatto nudismo ma che non aveva nessun tipo di pregiudizio, comunque le dissi che la mia non era una proposta ma solo una considerazione, così ci preparammo e ci avviammo verso il mare e lungo la strada che ci separava.

Chiara_ Marco ma qui è stupendo, non sapevo di questo posto, non c’ero mai stata, è favoloso.. avevi ragione, non c’è nessuno e la spiaggia è lunghissima.. facciamo subito il bagno?

Fui contento che Chiara fosse soddisfatta del posto, non poteva essere altrimenti ma non immaginavo che non lo conoscesse, abitava da qualche anno in quei luoghi, evidentemente era proprio come diceva Bruno, nessuno andava per evitare di passare in proprietà altrui.
Posai lo zaino con le nostre cose e ci tuffammo in acqua, sempre splendida per temperatura e colori, nuotammo verso il largo per qualche decina di metri per poi goderci il sole galleggiando supini, abbandonati al caso e senza pensare a nulla.. senza sapere quanto tempo trascorse, Chiara mi prese per un braccio e mi portò verso riva, sapeva nuotare bene e con forza, tanto che mi ritrovai a riva velocemente.. non mi era mai successa una cosa simile, forse era una tecnica da bagnino, un modo per portare in salvo persone in difficoltà, appena fuori dall’acqua le chiesi di finire il lavoro con la respirazione bocca a bocca… Ridemmo come due ragazzini..
Presi gli asciugamani ci sdraiammo per asciugarci al sole, era troppo sexy per non perdermi nel guardarla sdraiata vicino a me, il fisico atletico, gambe lunghe con muscolatura tonica, pancia piatta con lombi separati dal telo da mare grazie a glutei pronunciati e quel petto longilineo che sosteneva le spalle, anch’esse allenate e ben definite: mi avvicinai a lei con la bocca ed iniziai a baciarle l’ombelico, annusavo la sua pelle, leccavo il sale rimasto per poi salire verso il seno ancora leggermente nascosto da quel piccolo pezzo di stoffa, le slacciai il nodo dietro il collo e scoprii quei due capezzoli già evidenti dall’eccitazione.
Lei mise le mani trai miei capelli e porto le mie labbra verso le sue, ci baciammo e con le mani accarezzammo i nostri corpi, i costumi non avevano più senso, finirono abbandonati sulla sabbia testimone della nostra passione, le massaggiai il petto con i capezzoli tre le dita, lei inarcò la schiena per il piacere di quel dolore coinvolgente, con la bocca cercavo il suo sesso, mi fece posto tra le sue gambe e baciai la sua natura, la lingua percorreva le sue forme e raccoglieva la saliva che le donava, i glutei si staccarono dalla sabbia, la voglia di essere presa diventò incontrollabile, voleva godere! Voleva che entrassi dentro ma non lo feci, la afferrai per i fianchi e la girai lasciandola con il sedere esposto all’aria, si tiro su con le ginocchia ed offri quanto di più intimo poteva al mio sguardo: le allargai le natiche, raccolsi i suoi umori con la lingua e li distribuii per tutto il solco anale, si piego ancora di più verso di me, le stava piacendo… Mi vennero in mente le parole di Valeria, il suo racconto e le sensazioni che aveva provato la sera prima con Bruno e Francesco e fino dove sarebbe stata disposta ad arrivare..

Chiara_ Marco scopami! Ti voglio sentire, non c’è la faccio più ad aspettare, ti voglio dentro! Voglio godere, voglio che mi fai godere!

Mi sdraiai sul mio telo e le dissi di venirmi sopra, lei si fermò sul pene per bagnarlo voracemente, poi sali sopra di me.. la vedevo muoversi con i fianchi alla ricerca del piacere più intenso, saliva e scendeva, mi stava cavalcando, il seno ballava imitando il movimento del corpo, i capelli oscuravano il volto lasciando intravvedere a tratti le smorfie di godimento:

Chiara_ che bello Marco, muoviti anche tu, aiutami! Fammi sentire tua.. siiiiii continua siiiiiii… Come ti sentoooo… Ahhhhhh, siiiiiii, Dai! Dai! Daiiiiii… ohhhhh… Vengooo, Vengooo, Ahhhhhhuhhhhh…..

Mi cadde addosso con tutto il corpo, la abbracciai e le tenni stretta la testa vicino alla mia, la accarezzai dicendole quanto fosse stato bello e quanto fosse speciale.
Io rimasi a metà strada ma non volli continuare, ero già appagato così, mi tirai su rimanendo seduto con lei ancora sopra di me, le dissi di portare le gambe dietro la mia schiena, piegai le ginocchia e con una rotazione riuscii ad alzarmi in piedi con lei ancora in braccio, io ancora dentro di lei: entrammo in acqua e dopo qualche metro galleggiavamo, lei continuava a stringersi a me con le gambe e le braccia, io sorreggendola dai glutei con le mani, iniziai a camminare lentamente, mi disse di continuare a muovermi, di continuare a scoparla, voleva ancora un orgasmo ed io ero sempre più duro. Mi fermai con l’acqua vicina alle spalle ed iniziai a muovermi dentro Chiara, penetravo fino in fondo e lei si sorreggeva per non avvertire fastidio, presto il ritmo accelerò, muoversi dentro l’acqua era ovviamente più faticoso ma trasmetteva una sensazione diversa, cercai di intensificare più possibile per farla godere ancora.. riuscii a farla venire e subito dopo venni anch’io, uscii velocemente e dispersi il mio seme nel mar di Sardegna.
Ci rilassammo qualche minuto in acqua e poi tornammo a riva, mi distesi sull’asciugamano, Chiara mi raggiunse velocemente e si sdraio’ anche lei vicino a me, con i nostri corpi completamente nudi e riscaldati dal sole, ci addormentammo tenendoci per mano..

Chiara_ Marco svegliati, sta arrivando della gente, siamo nudi! Cosa facciamo?

Io_ Chiara non ti preoccupare, fai finta di niente, come se non ci fossero, se ti senti in imbarazzo, fai finta di dormire..vedrai che come sono arrivati andranno via.

Chiara_ guarda che si sono fermati e messi a sedere non lontano da noi.. non mi sento tranquilla, che ne diresti di andare verso casa?

Mi alzai per valutare la situazione, si trattava di una donna e due uomini giovani che si erano fermati abbastanza distante da lasciarci la nostra privacy, ma forse ritornare a casa era la giusta scelta, avremmo potuto organizzarci per cena con più tranquillità, la giornata al mare aveva da offrire più poco.
Ci rivestimmo dei nostri costumi e ritornammo lentamente verso casa, appena arrivati notai che la mia macchina era parcheggiata, questo voleva dire che Valeria era ritornata, forse con lei c’era anche Francesco, magari potevamo uscire tutti insieme a cena: entrammo in casa e trovammo solo Valeria, ci chiese come avevamo passato la giornata e ci disse che in paese c’era anche Bruno e tutti insieme avevano pranzato in pizzeria.
Chiara mi disse che aveva bisogno di andare a casa, doveva sbrigare delle cose, così la accompagnai alla macchina e prima di salutarci mi disse se ci vedevamo per cena, ma che l’indomani aveva da lavorare e non poteva fare tardi.
Ritornai in casa da Valeria:

Io_ allora che mi dici? Come hai passato la giornata con loro? Qui tutto alla grande, il mare fantastico come sempre anche se siamo stati poche ore. Che ne diresti di organizzare una cenetta in tre ? Andiamo a fare spesa, abbiamo anche Chiara come ospite..

Valeria_ è stata una giornata tranquilla, dopo pranzo abbiamo girato un po’ il paese, mi hanno fatto vedere i luoghi più caratteristici, ci siamo un po’ persi a cazzeggiare, giornata rilassante. Ad una certa ora Francesco mi ha detto che doveva andare e sono rimasta sola con Bruno.
Marco stasera esco con Bruno a cena…..

Riflettevo su cosa mi aveva detto Valeria, sulla richiesta di Bruno e la cena con gli amici clienti.. secondo me Valeria poteva anche rifiutarsi, spendere una sera di vacanza con persone sconosciute e per qualcosa che a lei non fregava niente.. ma ormai erano andati e Valeria era convinta della sua scelta.
Presi il telefono e chiamai Chiara, mi era venuta voglia di pizza e sicuramente lei sapeva dove andare: ci demmo appuntamento considerando un’ora opportuna ai nostri impegni e la salutai.
In cucina c’erano ancora i piatti sporchi e tutto in disordine, diedi una sistemata e mi feci una doccia, si stava facendo tardi ed avevo appuntamento con lei alle 20, mi vestii con una camicia e bermuda ed uscii di casa, il viaggio in macchina fu veloce, ormai avevo memorizzato perfettamente la strada e poco dopo ero puntuale all’appuntamento..
Incontrai Chiara che per l’occasione indossava pantaloncini di jeans molto sgambati ed una camicia bianca di misura abbondante, sexy … Già immaginavo di infilarle le mani sotto alla camicia in cerca del reggiseno, ma un suo bacio mi distolse da quel pensiero e dopo avermi salutato mi invitò a seguirla in pizzeria, eravamo affamati e non vedevo l’ora di sedermi al tavolo con il menù da leggere.
In cinque minuti arrivammo, trovammo a stento un posto per due fuori dal locale, l’aria era calda, si stava benissimo ed il posto molto accogliente: ordinammo due pizze uguali, mi feci persuadere dal consiglio di Chiara, si trattava di una con filetto di tonno, olio d’oliva, bottarga e rucola..molto buona e particolare.
Ordinammo un dolce della casa ed un caffè per entrambi, mentre finivamo la cena mi venne in mente ancora Valeria e la sua serata di rappresentanza, non avevo chiamate o messaggi da parte sua, immaginavo che tutto stesse andando bene, ma ero curioso di sentirla: provai a scriverle un messaggio, anche se sapevo che mi avrebbe risposto chissà quando… Passarono pochi minuti e ricevetti una risposta, era segno che si stava annoiando, mi disse che erano ancora nel ristorante ma che avevano quasi finito.
Mi confidai con Chiara in merito alla richiesta di Bruno, lei mi disse che era un uomo intelligente,capace e pragmatico, ma troppo spesso confondeva la vita privata con quella lavorativa, anche con lei aveva cercato quel genere di collaborazione, ma lei non volle mai immischiarsi in quel genere di frequentazione: il suo lavoro era gestire case vacanza, ed era contenta così.
Andai a pagare ed uscimmo dalla pizzeria, potevamo stare insieme ancora un po’ di tempo, mi invitò a fare una passeggiata verso il suo posto magico, mi incuriosi’ e le dissi che non vedevo l’ora, anche se precisò che il momento della giornata che preferiva era il mattino: percorrendo la passeggiata pedonale lungo i moli, prendemmo per una scaletta e dopo un po’ di rampe ci trovammo in una piazzetta con un bel vedere sul mare, c’era da sedersi e non c’era nessuno.. in effetti era un posto in po’ nascosto, un turista non lo avrebbe di certo trovato. Ci sedemmo su una panchina senza spalliera, l’unica che c’era, si avvicinò e mi diede un bacio, mi disse che aveva sempre sognato di passare qualche momento in quel posto con una persona per lei importante, le sue parole mi stavano un po’ turbando, si stava comportando come se abitassimo nella stessa città, come se contasse su di me per un futuro insieme: non le dissi niente in merito al mio pensiero, la abbracciai e le diedi il calore che cercava. Chiara era una sognatrice, ottimista e determinata, si stava realizzando nel suo lavoro e questo la rendeva felice, ma aveva bisogno di condividere la sua vita con una persona a suo fianco, non cercava sicurezza, ma complicità e probabilmente io le gliela davo: rimanemmo seduti su quella panchina a coccolarci senza che le mie mani andassero alla ricerca del suo corpo. Arrivò l’ora di salutarci, non era tardi ma lei doveva svegliarsi presto e voleva farlo riposata, così ritornammo verso la mia macchina, mi chiese se l’indomani a pranzo ci vedevamo, il pomeriggio lo aveva libero e le sarebbe piaciuto passarlo nuovamente al mare, le diedi un bacio e le dissi di chiamarmi appena finiti i suoi impegni. Tornai a casa abbastanza velocemente, mi ritorno il pensiero di Valeria che ormai poteva essere già a casa, parcheggiai e mi diressi verso l’ingresso, le luci erano spente, probabilmente non era ancora arrivata, oppure era già a letto ma ritenevo la cosa improbabile. Entrai in casa accesi le luci ed entrai in camera, infatti non c’era, doveva ancora ritornare dalla serata con Bruno, ormai erano le 23 passate e per essere stata solo una cena, i tempi erano maturi. Guardai il telefono ma non avevo messaggi, ero tentato di chiamarla o scriverle, ma poi lasciai perdere, non c’era motivo di essere così apprensivo, mi distesi sul letto e pensai alla serata con Chiara, alle sue parole e quello che non diceva ma che voleva farmi capire, pensai pure che non sapevo dove abitava e che non mi aveva invitato da lei, la cosa mi sembrò un po’ strana, ma forse stavo pensando troppo.

Valeria_ Marco credevo di trovarti con Chiara, invece sei già a dormire.. vado a farmi una doccia..

Valeria era tornata ed io mi ero addormentato senza sentirla arrivare, era quasi l’una di notte.. aspettai che uscisse dal bagno e le chiesi:

Io_ Vale ma che ora avete fatto..? Ti sei divertita? immaginavo non ne potessi più dei loro discorsi, per questo ti ho scritto.

Valeria_ è stata una serata molto particolare, con gli amici di Bruno siamo stati bene, una coppia simpatica.. lei cicciottella sui 50 non tanto alta ma molto simpatica, una bella parlantina.. il lui meglio di lei, forse più grande ma abbastanza alto, fisico magro e distinto nei modi: non mi levava gli occhi di dosso, mi sentivo in imbarazzo per sua moglie che fingeva di non accorgersi della situazione. Durante il viaggio di andata, Bruno mi aveva avvertita che il lui era un tipo che ci provava, ma senza che fosse così risoluto, quasi per sport.. ma quando mi sono alzata dal tavolo per andare a fare un bisogno, me lo sono ritrovato nell’anti bagno del locale: se avessi potuto dissolvermi come gas nell’aria, lo avrei fatto, ma evidentemente ho dovuto subire la sua presenza dimostrandomi amichevole.
Mi ha chiesto se potevamo vederci in altra occasione, mi parlava con voce eccitata, mi ha detto che è pazzo di me e che non riusciva a staccarmi gli occhi di dosso: io lusingata gli ho detto che ci stavano aspettando ed era meglio non destare sospetti, ma lui mi si è avvicinato ed ha provato a baciarmi.. ho provato a evitarlo ma con le mani mi ha tenuto fermo il viso e mi ha messo la lingua in bocca. Sono rimasta impassibile, ma baciava bene, un attimo dopo ho sentito una mano sotto il vestito e tra le natiche.. incredibile come cercasse di arrivare al sodo..eccitante! Ma con una scusa mi sono allontanata e sono uscita verso la sala del ristorante, raggiunto il tavolo mi sono seduta e Bruno, nel mentre della conversazione con la sua amica, mi ha lanciato uno sguardo come se avesse capito qualcosa, io sorrisi senza manifestare disagio.
Abbiamo mangiato benissimo e anche un po’ bevuto, siamo rimasti a tavola due ore buone, hanno parlato di tutto, per un momento mi sono sentita fuori luogo, ma il marito di lei ( Roberto), mi ha resa partecipe.. è stato molto educato. La moglie di Roberto( Franca) era brilla almeno come me, ci siamo alzate instabili e abbiamo preso l’uscita del ristorante, Bruno e Roberto ci hanno raggiunte subito dopo e con calma ci siamo diretti tutti verso il parcheggio: lungo la strada Bruno parlava con Franca, e Roberto con me, sicuro di non essere sentito dalla moglie mi ha proposto di scambiarci i numeri di telefono e sentirci in altro momento, così mi ha fatto prendere il telefono e mi ha scritto il numero e poi ha fatto partire la chiamata.. per avere anche il mio: Arrivati al parcheggio ci siamo salutati ed ognuno per la sua strada..

Io_ ma cosa vuoi fare..? Vederti con Roberto..?

Valeria_ ma non lo so Marco, ero mezza ubriaca dal vino, mi ha preso alla sprovvista e mi ha scritto il suo numero di telefono. Se domani mi chiama non gli rispondo, così capirà..
Sulla strada del ritorno, Bruno mi dice che Roberto gli ha chiesto di me, ha voluto sapere cosa c’era tra noi e se poteva chiedermi di uscire, pensa che lui gli ha detto che sono una donna libera, ovviamente non ha voluto interferire per lasciarmi libera, così gli ho chiesto se non gli dà fastidio la cosa e lui mi ha risposto che se voglio avere quel tipo di esperienza, faccio bene a viverla.
Lungo la strada si è fermato a fare benzina e siamo entrati nel bar adiacente, mi ha chiesto se volevo un amaro per digerire, così ne ha ordinati due e ci siamo seduti ad un tavolino:
Mi ha parlato dell’altra sera, delle cose che sono successe e se volevo ripetere quell’esperienza, gli ho chiesto cosa aveva in mente e lui mi ha proposto di fermarci in un posto isolato vicino al mare lungo la strada.. alle sue parole non ho risposto nulla, ma dentro di me il pensiero dell’altra sera mi stava infiammando, finito di bere uscimmo per riprendere il viaggio di ritorno.
Mentre Bruno guidava non riuscivo a non pensare a quella sera in quella piazzuola, mani che mi frugavano ovunque, io completamente a disposizione di quei due uomini e disposta a fare qualsiasi cosa pur di provare piacere, mentre succhiavo il membro di Francesco, mi sarei fatta anche scopare il sedere: poi la voce di Bruno mi distrae dai miei pensieri, mi propone un gioco erotico, un gioco molto simile a quello della sera prima.. continuai a non dire nulla a riguardo, ma sapevo che sarei andata nella direzione che lui voleva perché era la direzione che volevo anch’io, avevo solo bisogno di un complice e Bruno si stava rivelando tale.
Dopo un bel po’ di strada prese una deviazione e si fermò in uno slargo per parcheggiare, sorridendomi mi disse che eravamo arrivati, aggiunse di non preoccuparmi e che mi sarei divertita più dell’altra sera.
Scendiamo dalla macchina, attraversiamo la strada e prendiamo un sentiero verso il mare, prima un po’ scosceso, poi pianeggiante e facilmente percorribile anche con i tacchi, camminiamo tenendoci per mano fino ad entrare in un’area piena di vegetazione, la luna illuminava timidamente la strada, i tacchetti un po’ sprofondavano ma riescivo a seguire Bruno che mi faceva strada, dopo poco siamo arrivati in uno slargo attrezzato ad area pic-nic: io dubbiosa ed un po’ impaurita sentivo la brezza leggera proveniente dal mare avvolgere le mie forme, si avvicina a me per tranquillizzarmi, mi abbraccia, sento il calore del suo corpo e le sue mani correre lungo la schiena, gli confesso che non mi sento sicura, che ho il timore che possa arrivare qualche malintenzionato, ma lui mi rassicura dicendomi che non c’è pericolo, che conosce il posto e che c’è lui a proteggermi.
Ci baciamo, la lingua di Bruno entra nella mia bocca, le sue mani sotto il vestito per stringermi il seno, percorrere i fianchi ed entrare tra le gambe.. distratta dai rumori di quell’ambiente selvaggio, vivo la sua intraprendenza in modo distaccato, mi abbassa il perizoma e lo fa scorrere lungo le coscie e fino alle caviglie, io lo agevolo alzando a turno i piedi per togliere l’indumento, lui lo prende e lo infila in una delle sue tasche, poi mi alza il vestito completamente e me lo toglie facendolo passare dalla testa: rimango nuda davanti a lui, imbarazzata da quel palcoscenico celato dalla poca vegetazione a farne da cornice..

“Girati di schiena che ti bendo con il tuo vestito, adesso inizia il gioco” mi dice.. obbedisco e mi giro dandogli le spalle, lui mi appoggia il vestito sugli occhi e lo lega con un nodo.. poi mi dice di andarmi a sedere sulla panca vicino al tavolo:
Nel vedere che andavo nella direzione sbagliata, capisce che la benda fa il suo dovere, mi prende per mano e mi fa’ sedere prima sul tavolo, poi distendere completamente… Resto immobile su quel tavolaccio grezzo, l’imbarazzo si trasforma in eccitazione e si impossessa dei miei sensi, attendo con impazienza le sue attenzioni, non vedo nulla, ho voglia di lui, mi ha bendata perche vuole darmi piacere lasciandomi disorientata, mentre penso questo mi dice di non muovermi, di rimanere ferma e mi bacia ancora, mi passa le mani sul corpo, mi tocca da tutte le parti.. io allargo le gambe, voglio sentire le sue mani, poi più niente… Lo chiamo e lui non risponde, sento i suoi passi allontanarsi e poi solo il rumore del mare.. sono sola!

Io_ ma Vale, non potevi alzarti e toglierti la benda per capire dove era finito?
E poi..dopo quello che mi hai raccontato sul tuo disagio con lui a casa sua, volevi farci ancora sesso? Che ti piglia…?

Valeria_ Marco, mi ha preso una voglia incredibile, non so il motivo, forse l’avventura con lui in quel posto, forse l’essere bendata, comunque non volevo interrompere il suo gioco e per questo sono rimasta ferma come mi ha detto di fare.
Da lì le sensazioni mi anno travolta, avvertivo solo il rumore del mare e di tanto in tanto un fruscio di foglie spostate dal vento:
Poi mi ha toccata, era tornato..gli ho chiesto dove era finito ma lui non mi rispose.. di nuovo le sue mani percorrono il mio corpo, mi tocca il seno, mi stringe i capezzoli e poi li lecca, li morde, mi fa male ma resisto, aveva un modo strano, non aveva mai fatto questo, mi piaceva perche ero nelle sue mani, le stesse mani che mi davano piacere, poi ha smesso lasciando in pausa il mio desiderio.. mi sono sentita toccare tra le gambe, lungo i fianchi, la pancia e poi le dita nel mio sesso, mi ha allargato le labbra per trovare il clitoride e poi la lingua, ero in estasi.. con le gambe aperte e la fica in fiamme, ho sentito uno o forse due dita entrare e muovere veloce, avvertivo una specie di scossa che mi faceva tremare, non capivo cosa mi stava succedendo, mi veniva da irrigidire gli addominali ed aprire più possibile le coscie, poi l’inizio dell’orgasmo che sembrava maturare lentamente ma sempre più intenso e non accennava a diminuire, stavo venendo e tremavo, non controllavo più la voce che usciva stonata.. volevo la sua lingua in bocca, ma non mi toccava più, l’ho chiamato ma nessuna risposta, nell’ attesa di sentirmi nuovamente toccare sono rimasta immobile ed attenta alle sensazioni.
Non saprei dirti quanto tempo passò, forse cinque, forse dieci minuti, sentii ancora i suoi passi avvicinarsi per fermarsi vicino a me, avvertivo la sua presenza, mi prese per una mano e mi fece alzare da quella posizione, mi fece scendere a terra e dopo avermi girata, mi piego in avanti con il corpo nuovamente sul tavolo.. gli chiesi se gli piaceva guardarmi il sedere in quella posizione, ma lui non rispose, mi passo le mani sulla schiena, le sentivo più forti di prima, forse anche più ruvide, mi fece allargare le gambe spostando le caviglie, con i fianchi aderenti al bordo di quel tavolo grezzo e le tette spiaccicate sopra, ero completamente inerme e nelle sue mani, lo sentii avvicinarsi e appoggiare il pacco contro il mio culo, le mani afferrarono i fianchi e iniziarono a roteare fingendo un massaggio: si staccò dal mio corpo, le sue mani andarono sulle natiche e le allargarono prepotentemente.. ebbi un sussulto, poi sentii la sua lingua nel culo, mi leccava e puntava la lingua nella rosellina, proprio come faceva quella sera, mi piaceva da morire, gli dissi di continuare, di non fermarsi.. la lingua mi percorreva tutto il solco, lo sentii sputare e distribuire la saliva con le dita e sentii entrare il primo, lo faceva scorrere veloce, mi scopava il culo, poi entrò con due, facevo più resistenza ma ero viscida e lubrificata, si muoveva veloce e sentivo crescere il piacere di essere penetrata anche dietro, gli dicevo che mi piaceva, che mi faceva godere, poi si fermò e non sentii più nulla, avvertii i suoi passi allontanarsi…io ferma appoggiata a qual tavolaccio, non sapevo più cosa aspettarmi.
Lo Sentii nuovamente avvicinarsi, mi disse di alzarmi dal tavolo, mi chiese come mi sentivo e mi strinsi a lui, lo abbracciai, cercai le sue labbra e lo baciai, gli dissi che lo volevo, gli dissi che volevo sentirlo dentro di me e mentre gli parlavo mi sentii toccare da dietro, mi bloccai con il cuore in gola, non dissi nulla, non feci nulla.. sentii una mano sul capo che mi spingeva verso il basso, assecondai il movimento incapace di reagire, qualcosa mi toccava la bocca, sentivo odore di cazzo lo sentivo premere sui denti ed aprii le labbra, non era Bruno, era il cazzo di qualcun’altro e lo avevo in bocca, dietro mi sentivo toccare, e sapevo che non era Bruno, sentivo sbattere qualcosa sul sedere e poi qualcosa che mi toccava la vagina, Bruno disse “usa questo” e capii che si trattava di un preservativo: qualche secondo dopo mi sentii spingere contro il cazzo che avevo in bocca, ero spinta da quel pene vestito di lattice, mi stava puntando dritto sulla fica, lentamente si faceva spazio tra le labbra, mi tenevo con le mani sui fianchi di quell’uomo sconosciuto che mi scopava la bocca e l’altro uomo sconosciuto che voleva scoparmi la fica, spingeva sempre di più, doveva avere il cazzo bello largo, mi sentivo allargare di piu che con Francesco o con te, il preservativo non facilitava lo scorrimento, non entrava! così si tolse, mi appoggio una mano sulla schiena e mi spinse verso il basso, voleva che piegassi le gambe e abbassassi i fianchi, mi sputò della saliva tra le gambe e senza aspettare che asciugasse lo punto nuovamente e spinse con vigore: quel membro ricoperto di lattice si fece strada dentro di me, cercai di fuggire abbracciando l’uomo che mi era in gola ed inarcai la schiena ma era troppo tardi, mi era dentro. Non potevo urlare e neanche farlo smettere, ma forse non volevo, rimase fermo per qualche secondo e poi inizio a scoparmi lentamente, con molta calma, sentivo la fica larga al punto da sentirla bruciare, ma lui scorreva inesorabile e nonostante il disagio di quel membro ingombrante, iniziavo a sentire piacere, i miei sensi iniziavano a dialogare con lui: mi stavano usando come un oggetto di piacere, come una puttana raccolta per strada, i due uomini sincronizzavano i movimenti dentro di me, io potevo solo assecondarli.. lo sconosciuto che avevo in bocca era durissimo mi afferrava per i capelli raccogliendoli dietro la nuca e tenendomi bene posizionata, l’uomo dietro di me continuava a scoparmi lentamente ma profondamente, sentivo quel cazzo violentare i miei sensi, il dolore iniziale si era trasformato in piacere, iniziavo a godere e la mia vagina fradicia lo testimoniava, le sue mani mi stringevano i fianchi, mi allargavano le natiche e poi le sue dita dentro il sedere.. quelle sensazioni mai provate, non credevo potessero piacermi a tal punto, non sapevo con chi ero, non sapevo chi altri potesse esserci, mi ero dimenticata di Bruno, non mi importava più di niente, stavo godendo di quella situazione e volevo continuasse più possibile..
Manifestavo la mia eccitazione ed il piacere che stavo provando con mugolii che dalla gola uscivano a stento, assecondavo i movimenti di entrambi i miei amanti, loro aumentarono sempre di più il ritmo, quello che mi era in bocca si fermò completamente dentro di me, sentii la sperma uscire ed andarmi di traverso, iniziai a tossire ma lui non ebbe pietà, voleva che ingoiassi e così feci. L’uomo dietro di me continuava la sua scopata, mi sbatteva forte e sentivo le sculacciate dei suoi fianchi contro le mie natiche, dalla vagina sentivo il calore inconfondibile dell’eccitazione che mi stava portando all’orgasmo, iniziai a godere emettendo suoni strozzati ancora da quel pene che aveva goduto nella mia bocca, non finiva mai, non mi dava tregua, un orgasmo lunghissimo.. forse sentendomi venire, decise di fermarsi ed uscire da dentro di me, il cazzo che avevo ancora in bocca si tolse velocemente per lasciare il posto al suo amico, che dopo essersi tolto il preservativo, mi entrò violentemente in bocca per scaricarsi: mi riempi la bocca e la faccia, ma senza emettere alcun verso di godimento, lo sentii sfilarsi dalle labbra e subito dopo i loro passi allontanarsi.. rimasi ferma in piedi in attesa di non so cosa, sentii qualcuno avvicinarsi e la voce di Bruno, mi sentii toccare la testa e mi tolse il vestito da sopra gli occhi, mi prese per mano e mi portò via da quel posto e verso la macchina.. ero stravolta, camminavo dietro di lui ancora completamente nuda, con la faccia sporca di sperma e la fica indolenzita, avevo la sensazione che fosse troppo grossa per stare tra le mie gambe, ad ogni passo la sentivo spostarsi, arrivammo sulla strada, attraversammo e Bruno accese i fari dalla macchina, prese dei fazzoletti di carta e mi aiuto a darmi una ripulita.. mi infilai il vestito e salii in macchina con lui.

Mentre ascoltavo Valeria, la guardavo rapito dalla sua disinvoltura nel raccontarmi il vissuto di quella sera e del suo corpo nudo davanti a me, notai che i capezzoli incastonati in quelle tette rotonde, erano sporgenti, eccitati dal ricordo e dalla passione che attraversava la sua mente, il suo sesso completamente depilato, messo in mostra senza malizia, gonfio e arrossato dagli eventi, i suoi occhi stanchi e la sua voce suadente, testimoniavano l’intensità di quella esperienza nuova appena vissuta:
Si sdraio vicino a me abbracciandomi e dopo qualche mia domanda, si addormento.

Continua..

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Mar Maro

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