Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti di Dominazione

Venezia-Parigi (intermezzo)

By 4 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ci addormentammo così come avevamo finito di scopare. Nudi, ognuno sul letto in quel momento più vicino. Spegnemmo la luce, guardando dal finestrino vidi nitidamente le luci di case abbarbicate su pendii di colline o montagne. Evidentemente stavamo attraversando le Alpi.
Non so che ora fosse quando all’improvviso mi svegliai, fuori era ancora buio. Dalla cuccetta bassa in cui ero stesa vedevo la luce accesa nel piccolo bagno interno dello scompartimento. Guardai i letti di fronte: Natascia in basso stava dormendo, quello in alto era vuoto. Mi alzai, mi scappava la pipì. Guardai il letto sopra il mio: Antonio, disteso di lato, era sveglio e mi stava fissando. ‘Devo pisciare’, gli dissi, ‘ma ho ancora voglia, scendi’. Antonio, che mi conosceva bene, sorrise e scese. In quel momento Luca uscì dal bagno, nudo. Lo presi per il cazzo, moscio, e gli dissi di seguirci.
Il bagno era minuscolo: un water, un piccolo lavandino, uno specchio dietro di quest’ultimo. Chiudendo la porta il bagno stesso diventava una doccia, avendo un scolo sul pavimento e un doccione sul soffitto. Entrai io per prima. Misi un piede sul water, l’altro sul lavandino. Essendo ad altezze diverse, le gambe erano ben divaricate, la figa ben visibile e aperta. ‘Inginocchiatevi qua davanti!’, dissi loro, indicando lo stretto spazio fra water e lavandino. Antonio ubbidì sorridendo, Luca un po’ perplesso. Riuscirono a sistemarsi, l’uno a fianco all’altro, spalla a spalla, con i visi affiancati. Entrambi fissavano la mia figa.
Non vidi in Antonio l’espressione di grande sorpresa e stupore che vidi invece in Luca quando iniziai a pisciare loro addosso. Il primo spruzzo colpì Antonio al petto, poi cominciai a controllare la direzione. Bagnai entrambe le fronti facendo colare il piscio su tutta la faccia, su tutto il corpo. ‘Aprite le bocca, stronzi!’. Entrambi eseguirono l’ordine, Luca con meno convinzione. Il piscio usciva abbondante: non appena riempivo la bocca di uno, non appena vedevo il mio piscio fuoriuscire dalle loro labbra, passavo a inondare la bocca dell’altro. Così per due o tre volte, fino a che il flusso terminò.
Ero soddisfatta, ma adesso volevo godere. Mi alzai, sempre in quella posizione, più che potei, e ordinai a Luca di passare dietro di me. Quindi mi riabbassai nella posizione di prima. ‘Luca leccami il culo, tu la figa!’ indicando Antonio, rimasto di fronte a me. Nello stesso tempo, mentre due mani mi aprivano le chiappe lasciando la lingua farsi strada fino al buco del culo, la lingua di Antonio allargava le labbra della figa, succhiando le ultime gocce di piscio.
Luca mi leccava con il solito vigore, cercando di incularmi con la lingua; Antonio invece con lentezza, passando con abilità da un labbro all’altro, stimolando il clitoride con delicatezza, con movimenti lenti, circolari. Rimasi in quella posizione per svariati minuti, fino a quando non cominciai a sentire l’orgasmo avvicinarsi. Con le mani presi saldamente le due teste che mi stavano leccando e le spinsi con tutta la forza verso di me. Mentre sentivo il buco del culo ormai morbido e rilassato, per contro il resto del corpo cominciò a contrarsi a seguito dell’orgasmo che partendo dai piedi divampò su per le gambe e poi in tutto il corpo. Strinsi ancor più forte i due maschi su di me, che ubbidienti continuarono a leccarmi fino a quando non allentai la morsa.
Scesi, li accarezzai. Avevano i cazzi duri, gli sguardi vogliosi, ma andai a coricarmi. Natascia stava ancora dormendo. Chiusi gli occhi immediatamente, ricordo solo il rumore del treno che entrava in una galleria, poi quello dell’acqua della doccia che cominciò a scrosciare.

Leave a Reply