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009 – La famigliola al completo

By 28 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Lisa, trascorse, la sua prima notte, nella casa italiana, la sera,prima di addormentarsi, pensava alla giornata così piena di emozioni, di sesso sfrenato e appagante, ai meravigliosi e intensi orgasmi provati. Per la prima volta nella sua vita, aveva goduto con un cazzo nel culo, era per la verità un cazzone enorme quello che si era presa e certamente da non confrontare con quelli dei suoi boy friend inglesi. Quello di Marco, era un pisellone fuori dal comune, e sinceramente si stupiva ancora adesso di come quel grosso palo fosse riuscito a penetrare nel suo intestino, aprendogli l’ano in modo alquanto doloroso. Aveva succhiato il pene di suo fratello, non male neppure quello, se lo ricordava durissimo, marmoreo, generoso di sborra, con eiaculazioni da record del mondo.
Ella prima di addormentarsi, portò la manina fra le cosce e trovò la sua figa umida e scivolosa. La penetrò con due dita e si scopò, cercando di non entrarci troppo profondamente. Voleva evitare di perdere banalmente la verginità. L’orgasmo arrivò lentamente, gradatamente, lei quando capiì che stava per venire, tolse le dita da dentro la vagina e iniziò a sfarfallare sul clitoride. Aiutandosi con l’altra mano se la tirava per meglio scappucciare il piccolo glande teso, fin quando la raggiunse l’estremo piacere ed ella esausta, abbandonò disarticolata la testa sul cuscino.
Si risvegliò, alle dieci del mattino, si infilò una camiciola corta color rosso granata e si fiondò in bagno, seduta sul water fece la pipì e poi entrò nel box doccia, aprì l’acqua, regolandone la temperatura e rimase sotto il getto per qualche minuto per risvegliare il suo cervello e il suo corpo dal sonno. Con il bagno schiuma, che profumava di borotalco, usando una spugna naturale si lavò dappertutto, accarezzando con sublime piacere tutto il suo corpo, nettando la sua pelle dalle impurità e dagli eventuali sgradevoli odori. Infine, impugnando il telefono della doccia, si sciacquò abbondantemente il corpo e poi, ricavandone un sottile piacere, diresse il getto, soprattutto sulla figa, in mezzo alle natiche e sui capezzoli, quando si sentì pulita, uscì dalla doccia, sveglia, rinvigorita e ritemprata. Indossò il suo accappatoio di spugna rosa e iniziò ad asciugarsi i capelli, sistemandoli e pettinandoli di continuo, mentre le gocce d’acqua, colavano dal suo corpo nudo, raggiungendo il tappetino di spugna sotto i suoi piedi. Con l’accappatoio terminò di asciugare le sue parti intime, poi, a mano nuda, usando la destra, si strofinò delicatamente la fighetta vergine e quindi, il buchetto posteriore, constatando che, un po’ le doleva ancora e che due dita, vi entravano senza difficoltà. Non era più vergine lì dietro ed era pronta a prendere altri bei cazzi duri, senza per altro avvertire alcun dolore. Lisa, appese l’accappatoio si truccò lievemente, cospargendo infine il suo corpo, con un velo di crema profumata alla vaniglia. Rimise la camiciola e percorse il corridoio infilandosi in sala da pranzo, la mamma era lì, l’aspettava, ella aveva apparecchiato il tavolo, coprendolo di biscotti, brioches fresche, succhi di frutta, caraffe con il caffè e il the, un paio di tavolette di cioccolato al latte e fondente. Sembrava di essere al Grand Hotel”.

‘Ciao amore mio, ti sei svegliata?’

‘Ciao mami, si, si, mi sono già anche fatta la doccia, lavato i capelli e truccata’

‘Ah bene, allora la colazione è pronta, spero che ti piaccia quello che ho preparato’

‘Si, benissimo, finalmente una colazione all’italiana’

‘Non sapevo se preferivi il caffè o il the, così li ho preparati entrambi’

‘Da domani, solo caffè, il the lo lasciamo agli inglesi! ‘

‘Ok da domani caffè all’italiana allora’

‘Mami, ma Luca dorme ancora?’

‘Luca si è alzato presto, oggi riprende il lavoro, ieri era rimasto a casa in occasione del tuo arrivo’

‘Ah, allora siamo sole solette’

‘Si fino a mezzogiorno, poi a pranzo abbiamo tutti e due i maschietti’

‘Anche Marco al lavoro dunque’

‘Si anche lui lavora, è dirigente in una grossa multinazionale’

‘Ah capito, ma Luca invece cosa fa?’

‘Agente di commercio per la stessa azienda dove lavora Marco’

‘Un po’ per volta, sto entrando in famiglia, comincio a sapere alcune cose’

‘Ieri sera, ne hai conosciute alcune di molto più intime !! ‘

‘Già è vero, ho iniziato dalla fine eh eh!’

‘Come va il tuo sederino?’

‘Non mi fa più male, ma mi è rimasto un po’ larghetto’

‘Si le prime volte, rimane aperto, poi il muscolo anale si abitua ed essendo elastico, si ritira quasi del tutto’

‘Vedo che tu sei esperta ormai! ‘

‘Cara Lisetta, Marco ama il culo delle donne più di ogni altra cosa, e quindi ho dovuto accontentarlo, poi però ci ho preso gusto e adesso non riesco più a farne a meno’

‘Ieri sera, subito era dolorosissimo, poi il mio povero buchetto si è abituato all’intruso, e un po’ per volta, molto gradatamente, ho iniziato a provare piacere’

‘Si, con il cazzo di Marco, è sempre così, ma più lo fai e meno dura il dolore.’

‘Ah quindi tu senti dolore ancora adesso?’

‘No adesso non più, sono arrivata al punto del solo piacere, fin dal primo momento in cui me lo infila.’

‘Ma la tecnica di spingere come per fare la cacca è una tua scoperta o te l’ha consigliata Marco?’

‘Marco, è lui l’esperto, se nella sua vita ha voluto metterlo in culo a qualche donna ha dovuto ingegnarsi a trovare le migliori soluzioni, e da qui questa tecnica e le varie cremine dentro e fuori.’

‘Cara mami, sbaglio o stiamo facendo dei discorsi del cazzo?’

‘Brava, proprio discorsi del cazzo, va beh il cazzo è il cazzo e a me piace un casino bambina mia’

‘Non avrei mai pensato di venire in Italia e perdere la verginità anale fin dal primo giorno’

‘Non ti è piaciuta l’esperienza? Da quello che ho visto e sentito, mi è parso che ti sia piaciuta alquanto’

‘Si è vero mi è piaciuta moltissimo. Senti mami, io vado a vestirmi perché ridendo e scherzando fra un po’ arrivano i nostri uomini’

‘Va bene, guarda che stasera, abbiamo degli ospiti, per uscire da sola la sera dovrai aspettare. Vengono per conoscere te’

‘Quale onore e chi sono queste persone?’

‘Mio fratello, che sarebbe poi tuo zio Massimo, con la sua famiglia. Loro sono in quattro, lui la moglie Liliana, e due figli maschi, Paolo e Mario. E poi ci saranno, tua zia, ovvero mia sorella, Michela, con il marito Enzo e i loro tre figli, due femmine e un maschio, Ilaria, Clara, e Francesco.’

‘Mizzica, che gruppo, oggi pomeriggio, tutto in cucina eh?’

‘Eh si, ma a me piace cucinare, quindi nessun problema’

‘Mami, tu sei la più giovane dei fratelli e sorelle, cioè quanti zii ho?’

‘Siamo in tre, io sono la più vecchia, poi a due anni di distanza sono nati Massimo e poi Michela’

‘Quindi ci sei tu che ne hai quarantatre, poi lo zio Massimo che ne ha quarantuno e la zia Michela con trentanove anni, è così?’

‘Si, si, è così’

‘E i figli quanti anni hanno?’

‘Massimo e la moglie Liliana hanno la stessa età, e i figli hanno gli stessi vostri anni, Paolo ventuno come Luca, poi c’è Mario che ne ha diciotto come te. Michela si è sposata presto a diciassette anni, con l’amore della sua vita che si chiama Enzo. Lei è rimasta incinta quando erano ancora fidanzati. Dopo pochi mesi dal matrimonio riparatore è nata Ilaria che adesso ha ventun anni, poi dopo tre anni sono nati i due gemelli Clara e Francesco che ora hanno diciotto anni. ‘

‘Ma, sono un po’ preoccupata con tutta sta gente spero di non fare brutte figure! ‘

‘Tranquilla, è tutta brava gente, e poi ci sono i ragazzi che sono tutti giovani come te e Luca, però visto che sono superstiziosa, per non essere in tredici a tavola, ho invitato i ragazzi di Marco, nati dal suo primo matrimonio, Melissa e Federico che hanno, lei diciannove anni e lui ventitre anni.’

‘Beh una bella tavolata, quindici persone da sfamare sono tante’

‘Si ma cucino degli antipasti e poi Luca si mette a grigliare, ho comprato carne e pesce, così facciamo prima. Si mangia fuori sotto il patio del giardino. Tiriamo giù le zanzariere e poi ci divertiamo.’

‘Bene, bene, vedo che è tutto organizzato’

‘Una bella riunione di famiglia, ogni tanto ci vuole’

‘Ok mami, senti ora io mi vesto e vorrei andare a fare un po’ di shopping in centro, ci sono degli autobus che mi portano qui vicino?’

‘Si, a cento metri, c’è il 60 che ti porta proprio in centro’

‘Bene, allora mi preparo e vado’

‘Torni per pranzo?’

‘Ma, non lo so, dipende dal tempo che ci impiego, se vedo che faccio tardi,visto che stasera ci sarà da abbuffarsi, magari mi mangio un panino in un bar, altrimenti ci vediamo per pranzo, anche se penso che il panino sarebbe meglio, solo per non diventare una botte !’

‘Ma dai, fammi ridere, sei magrissima! ‘

‘Si, si, ma è meglio prevenire che curare’

‘Va bene, ci vediamo più tardi, ok ?’

‘Si, ok, ci vediamo nel pomeriggio, verso le diciotto’

‘Ok a più tardi’

Lisa, si preparò indossando dei jeans azzurro chiaro, e una t-shirt bianca con un cuore rosa in centro all’altezza del seno, naturalmente, la biancheria intima, rimase nel cassetto del comò. Salutò ancora la mamma ed uscì all’aria aperta. Era una magnifica giornata d’estate, il cielo era terso, azzurro senza ombra di nuvole, l’aria era molto calda e anche parecchio afosa e umida. La ragazza era comunque felice, dentro di sé si sentiva galvanizzata e molto soddisfatta di essere finalmente ritornata nella sua vera famiglia. La meravigliosa accoglienza che aveva ricevuto, la rendeva euforica e anche un po’ rammaricata, di non aver potuto godere prima dell’affetto dei suoi cari. Lei, con il passare degli anni, aveva dapprima, giudicato sua madre, in modo alquanto negativo, per averla ‘abbandonata’ fra le mani di gente sconosciuta. Nel profondo del suo animo, era altresì consapevole di dover ringraziare la famiglia inglese, che l’aveva sempre trattata come una vera figlia, impartendogli una educazione impeccabile, donandogli tutto l’affetto di cui aveva bisogno.
Anche dal punto di vista economico i suoi genitori adottivi avevano provveduto, a risparmiare per lei, depositando mensilmente una cifra importante, che ora lei si ritrovava e con la quale, poteva far fronte al periodo che l’aspettava, di disoccupazione, in attesa di trovare un lavoro stabile.
Era immersa nei suoi pensieri, quando sentì il clacson di un auto suonare insistentemente, si voltò e vide Marco che dall’interno di una BMW la salutava sorridendogli.

‘Ciao Marco, che ci fai qui?’

‘Sono uscito prima dal lavoro, devo comprarmi qualcosa da vestire per stasera, devo fare bella figura con tutti i tuoi parenti’

‘Anche io, sono in giro per compere, e per la verità, dovrei comprarmi qualcosa da indossare stasera e anche nei giorni a venire’

‘Sali in macchina, io conosco un bellissimo negozio di abbigliamento per uomo e donna’

‘Ah bene, grazie, sono proprio contenta, perché, in effetti non conosco nulla di questa città e tanto meno i negozi’

Lisa salì in macchina con Marco, che con molta destrezza, si liberò dal traffico, percorrendo vie secondarie, e dopo una ventina di minuti, trovò parcheggio, proprio davanti ad un grande negozio di abbigliamento e accessori. Entrarono, e Marco per galanteria diede la precedenza per la scelta dei capi a Lisa.
Lei girava tra gli espositori dei vestiti per teenager, ne scelse alcuni, e assieme a Marco, si avviò nei camerini per provarli. Ne indossò parecchi, con Marco che da fuori faceva da assistente, e che ad ogni capo, formulava il suo giudizio.
Lui, era un po’ sconcertato ma contemporaneamente anche eccitato nel vedere con quanta disinvoltura, lei si spogliava nuda davanti a lui, come se fosse stato il suo fidanzato da sempre.
Certo, pensava Marco, che tra di noi c’è stato sesso, quindi perché stupirsi. La vide chinarsi in avanti, per infilare dei jeans, il magnifico culetto in aria, una gamba sollevata a mostrare senza ritegno la fighetta depilata, con le labbra che si staccavano una dall’altra dischiudendosi per una piccola frazione di secondo. Si allontanò con una scusa, non poteva tenere il suo pitone dentro le mutande assolutamente in erezione. La puttanella lo aveva eccitato, forse anche apposta, lei non poteva non sapere che lo stava provocando, lo faceva sicuramente in modo intenzionale.

Lisa scelse un vestito color nocciola chiaro, con scollatura che lasciava intravedere ad ogni movimento i capezzoli duri, essi facevano capolino, dalle strisce di stoffa del vestito, che fungevano da bretelle, formando una ‘V’ profonda con il vertice sotto l’ombelico. La parte sotto era a campana con delle piegoline verticali alte circa trenta centimetri, giusti, giusti, per far si che gli coprisse il culetto, praticamente appena sotto le natiche.
Acquistò poi un paio di pantaloni di canapa chiarissimi e un paio di jeans bianchi attillati, tipo seconda pelle, Marco quando lei li indossò, vide perfettamente la forma della figa e la cucitura che si infilava nel solco delle labbra.

Marco, fu più rapido, scelse nel reparto delle polo della ‘Lacoste’ due capi identici, dello stesso colore, ma con tonalità diverse. Poi si provò alcuni pantaloni lunghi di lino, scegliendone due paia uno color panna e uno color nocciola un po’ più scuro, abbinandoli alle magliette scelte in precedenza. Pagarono i conti separatamente, ed uscirono dal negozio entrambi soddisfatti.

Risalirono in macchina e fecero ritorno a casa, durante il viaggio, lui non fece cenno a Lisa, dello spettacolo a cui aveva assistito poco prima e dello stato di eccitazione che lei gli aveva provocato.
Parlarono di molte cose inerenti il lavoro di Marco e dei progetti futuri di Lisa in quanto ad un impiego, che lei sperava, fosse quello di segretaria e traduttrice in quanto diplomata con la qualifica di segretaria d’azienda con specializzazione in lingue estere.
Marco, forse l’avrebbe potuta aiutare, perché nella azienda dove lui era dirigente, e nello specifico lui era direttore commerciale, cercavano appunto una ragazza con le caratteristiche di Lisa che avrebbe dovuto farle da segretaria personale e accompagnarlo nei viaggi all’estero, fungendo, durante le riunioni con clienti di altre nazioni, da traduttrice simultanea.

A pranzo, si ritrovarono tutti e quattro e chiacchierarono animatamente, in assoluta allegria.
Patrizia fu contenta della possibilità di lavoro che Marco aveva sottoposto a sua figlia, iniziando fin da subito a fare le dovute raccomandazioni a Lisa.

‘Se vai a lavorare da Marco, devi essere attenta, disponibile, seria, volenterosa’..’

‘Siii mamma, tranquilla, non sono più una bambina, so cosa devo fare, vedrai che Marco non potrà lamentarsi di me’.

‘Non ti inquietare sono tua madre in fondo’

‘Mami, tranquilla ti dico, tranquillissima ok?? ‘

‘Ok speriamo bene !’

Intervenne Marco, ribadendo che di sicuro Lisa si sarebbe comportata benissimo, era una ragazza molto educata, e di sicuro, lui, non avrebbe avuto nulla da dire per quanto riguarda il lavoro.
Così disse lui, non sarai gelosa della mia segretaria.

Risero tutti di gusto e dopo il consueto buon caffè italiano, come da usanza famigliare, il riposino pomeridiano, al quale Lisa si stava abituando rapidamente.

Verso le diciotto, rientrarono Luca e Marco dal lavoro e, mentre Marco, si faceva la doccia e si preparava per la cena, Luca accese il barbecue, preparando la brace per la grigliata.
Lisa, in camera sua, preparò il vestitino, posandolo sul letto, prese un paio di scarpe marroni con il tacco dieci, dalla scarpiera dell’armadio e le posò ai piedi del letto stesso.
Scelse poi da un cofanetto, che conteneva i suoi gioielli, un anello di topazio e due grandi orecchini a cerchio con in basso un pendente sempre con un piccolo topazio.
Alle diciannove era pronta, truccata, pettinata e vestita. Beh insomma, proprio vestita vestita, no, ma una parvenza di copertura ce l’aveva.
Quando entrò in sala, Marco era seduto in poltrona con il ‘Sole 24ore’ che consultava la pagina delle borse. Quando la vide in piedi davanti a lui, ebbe un attimo di stupore misto ad ammirazione.

‘Miiiii, che schianto che sei Lisetta !! ‘

‘Grazie Marcuccio, mi fa piacere che approvi’

Patrizia si affacciò in sala e vedendo sua figlia”..

‘Si perfetto, Lisa sei proprio carina, ma le mutandine le hai messe? ‘

Mentendo Lisa”.

‘Siii mamma le ho messe, dai, non ti preoccupare,’

Marco la guardò sorridendo e con un cenno d’intesa’..

‘Dai Patty, figurati se la creatura non si mette le mutande ! ‘

Patrizia, tornò in cucina, e Lisa in piedi di fronte a Marco seduto in poltrona, sollevò la gonna, tenendo le gambe leggermente divaricate, e gli mostrò la figa nuda e cruda,

‘Lisa, sei un diavolo, copriti, se arriva mamma succede un casino’

‘E che sarà mai ! L’altra sera mi hai inculata e adesso non puoi vedermi la figa?’

‘Lisa, cavoli, non è la stessa cosa ! L’altra sera tua madre era presente e abbiamo giocato, adesso, se vede sta cosa, tu non puoi più nemmeno venire a lavorare da me!! Ragiona no!! ‘

‘Ok scusa hai ragione, sono io che sono un po’ troppo ingenua a volte. Porcella ma ingenua!’

‘Dai vatti a mettere le mutande, magari ridotte, che ne so, un tanga piccolo, piccolo, ma mettile su! ‘

‘Si papi va bene vado, mi comporto bene, da brava bambina !!! Uffiiiiii ‘

‘Non sono il tuo papi, ma potrei esserlo, quindi fila!!!! Eh, eh, eh !’

Lisa andò quindi in camera, e trovò un piccolissimo, microscopico tanga bianco. La parte anteriore era di pizzo trasparentissimo, un velo che lasciava intravedere praticamente tutto. Il culo era naturalmente scoperto, con un sottilissimo filo interdentale fra le chiappe.

Tornando in sala e rimettendosi nella stessa posizione di prima, Lisa stavolta, sollevandosi ancora la gonna, sussurrò a Marco”

‘Adesso va bene papi? ‘

‘In pratica la situazione è identica a quella di prima, ma almeno non si può dire che non hai le mutande’

‘Ok, contenti voi ! ‘

‘Ti meriteresti una sonora sculacciata”

E Lisa girandosi e sollevando di nuovo la gonnellina si chinò in avanti e ”’.

‘Prego papi, fai pure, io sono pronta a ricevere la meritata punizione!’

‘Se fossimo soli, cara Lisetta ce l’avrei io la punizione per te, bella grossa lunga e nodosa!!’

‘Uuummmhhhhh, papi ‘

In quel preciso istante, suonarono alla porta, e Patrizia uscendo dalla cucina, si precipitò ad aprire.
Un esercito, entrò e dopo i soliti convenevoli, giunsero, uno dopo l’altro, in sala, dove, con il viso angelico, Lisa li attendeva, aveva l’aspetto della verginella uscita ieri dal convento delle carmelitane scalze. Le braccia che si univano sul ventre quasi a proteggere la sua verginità, e gli occhi erano innocenti, e lo sguardo, timido e imbarazzato, era rivolto a terra, come per scusarsi di essere lì in quella casa.

Patrizia, presentò a Lisa, tutta la truppa, uno per uno”.

‘Questa è zia Michela, suo marito Enzo, e questa è Ilaria, ecco lei è Clara e il suo gemello Francesco’

A tutti con una vocina flebile, lei rispondeva timidamente”.

‘Piacere Lisa’

E lo zio Enzo’..

‘Che bella ragazza, è un po’ timida, ma a stare con noi si sveglierà vedrai’

E così fu la volta dello zio Massimo con la moglie Liliana e i due figli Paolo e Mario.

‘Piacere Lisa’

Suonarono ancora alla porta, e arrivarono i due figli di Marco, Melissa e Federico.

Federico esordì”.

‘Ehi Patrizia, ma che schianto di figlia che hai !!!’

‘Grazie Fede, sono contenta che ti piace, in pratica è quasi tua sorella !! ‘

‘Diciamo che in teoria è mia sorella, ma in pratica non lo è quindi posso fargli i complimenti lo stesso’

Marco intervenne”

‘Fede, comportati bene, non fare il solito dongiovanni da strapazzo! ‘

‘Si grande capo Toro Seduto!’

Lisa rise, mettendo per un attimo via la maschera che si era imposta all’arrivo dei parenti.

Luca entrò dalla grande porta che dava in giardino e annunciò’.

‘Cari zii e cugini vari, la grigliata è pronta, quindi se vi volete sedere che si mangia!!!!!!’

E così tutti uscirono sotto il portico, esso era protetto da finestre a zanzariera che lasciavano entrare l’aria, lievemente fresca della sera e che proteggevano, i commensali seduti a tavola dalle fastidiosissime e punzecchianti zanzare.
Patrizia, assegnò i posti e servì alcuni antipasti e vari stuzzichini. La compagnia, un po’ per volta, dopo i primi momenti di naturale imbarazzo, iniziò ad sgelarsi, con battute anche salaci e un briciolo volgarucce, rivolte in particolar modo alla nuova componente della famiglia. Lisa aveva alla sua destra Marco e alla sinistra Luca. Patrizia aveva deciso così, per non buttare sua figlia, nelle fauci dei parenti curiosi.
Marco, verso fine cena, dopo aver ingollato una quantità industriale di cibo, e quasi altrettanta di buon vino, era per la verità un po’ alticcio, diciamo per estrema bontà, allegro. Lisa, era già da alcuni minuti, che ad ogni battuta, vedeva e sentiva Marco, appoggiarglisi contro, cingendogli le spalle con il braccio e lasciando “casualmente cadere” la mano sul suo seno prosperoso. Lui voltandosi verso di lei approfittava per infilargli la mano libera fra le cosce, ogni volta più in alto, ormai vicinissima alla figa. Lei lo lasciava fare, ‘papi’ era allegro e forse i suoi toccamenti erano solo innocenti dimostrazioni di affetto. Questo dubbio fu sciolto quando le dita si infilarono, passando dal sottilissimo elastico superiore dentro le esili mutandine di pizzo. Scivolarono fra le labbra della figa e lei, per facilitarne le operazioni, spalancò le cosce, e così facendo, urtò contro la coscia di Luca, che si accorse della manovra e abbassò sotto il tavolo la mano destra cercando uno spazio libero per toccare, anche lui la figa di Lisa. La trovò occupata e quindi si limitò ad accarezzargli l’interno delle cosce vellutate e morbide. Lisa a sua volta, continuando a parlare con chi gli rivolgeva la parola, con la mano destra impugnava, da sopra i pantaloni il cazzone duro di Marco. Anche lui, rideva e parlava come se niente fosse e riusciva persino, a liberare una mano per poter bere e mangiare il gelato con le fragole.

Patrizia, all’oscuro di quanto stava succedendo, interruppe il gioco, dicendo’..

‘Adesso, a chi mi da una mano a sparecchiare, porto un buon caffè e pure il digestivo’

Tutte le donne e anche qualche uomo si alzò dal tavolo, per aiutare Patrizia. Naturalmente anche Lisa, Marco e Luca si prestarono a pulire il tavolo dai resti del cibo e dai piatti e bottiglie di vino di vario tipo.
Le donne si sedettero in fondo al portico, su una lunga panca di legno imbottita e ricoperta di tessuto a fiorellini, mentre i maschi rimasero seduti attorno al desco a bersi il caffè e i liquorini che Patrizia aveva distribuito sul tavolo.

Tra di loro, lontani da orecchie indiscrete, sia gli zii sia i ragazzi, ebbero modo di fare apprezzamenti sulla nuova venuta.

Lo zio Massimo”’.

‘Scusate se mi esprimo così, ma Lisa è una gran figa! Secondo me è solo un po’ troppo timida, ma si farà, si farà’

E Paolo””’

‘Dai pa’ è una ragazzina, ha appena diciotto anni’

‘Beh è maggiorenne, quindi è una donna, e poi io sono lo zio, ma se fossi uno qualunque, cercherei di farmela’

Ormai completamente brillo intervenne Marco”..

‘Non crediate che sia una santarellina, è una bella zoccoletta, si fa vedere nuda e si fa anche toccare dappertutto’

E suo figlio Federico”’

‘Io le conosco le puttanelle, e non mi sbaglio, fin dal primo sguardo ho capito che è una troietta succhiacazzi’

Marco”

‘Dai Fede, non esagerare, si magari da l’impressione di essere un pochino puttanella, ma secondo me è una brava ragazza. Adesso la chiamo e la faccio venire qui così la conoscete meglio. Lisaaa, puoi venire qui un attimo per favore?’

‘Si, eccomi, arrivo.’

‘Siediti qui con noi maschietti, gli zii e i tuoi cugini ti vogliono conoscere meglio’

Lisa, si sedette tra Federico e Marco, e disse”

‘Eccomi qua, sono a vostra disposizione, domandate pure, chiedetemi tutto ciò che volete, che io cercherò di rispondervi in modo esauriente’

Lo zio Enzo’.

‘Innanzitutto, ti faccio i miei complimenti per la tua bellezza e il tuo portamento, personifichi in tutto e per tutto la femminilità e pure con la effe maiuscola. ‘

‘Grazie zio, i complimenti mi fanno sempre piacere’

Federico come sempre un po’ troppo diretto”

‘Secondo me tu personifichi un’altra parola che inizia con la effe, per dirtela chiara tu sei una gran figa!! ‘

‘Come fai a dirlo se non me l’hai mai vista?’

‘Ehi, non mi provocare Lisetta bella, non svegliare il can che dorme ! ‘

‘Il tuo cane dorme, oh poverino, tutto abbandonato! Dovrebbe stare in allerta invece di riposare!’

‘A lui piacciono molto le patatine, solo allora si sveglia e sta in piedi pronto a entrare in azione!’

Ridevano tutti, compreso Lisa, che forse per l’allegra compagnia, forse per il buon vino bevuto in abbondanza, aveva abbandonato i freni inibitori e stava al gioco del ragazzo con un botta e risposta esilarante e perché no molto eccitante.

Anche Mario disse la sua”.

‘Per la verità, il mio cagnolino invece è sveglio da quando ti ha annusata la prima volta, ha ragione Fede sei proprio una gran gnocca.’

‘Perché, si vede la gnocca?’

E Francesco”.

‘Non si vede, anche se la voglia di vederla c’è eccome! Comunque prima, mentre camminavi, ti ho visto il culetto, devo dire che è un opera d’arte, nemmeno Michelangelo avrebbe potuto scolpirlo meglio!’

‘Mamma mia quanti complimenti, vi siete meritati una piccola ricompensa’

Lisa, dopo queste parole, si alzò e si portò al fondo del tavolo, sollevò la gonnellina e fece vedere, prima la parte anteriore e poi si girò mostrando il magnifico culetto. Per meglio evidenziarne le forme, si chinò in avanti divaricando lievemente le gambe. Gli uomini erano estasiati da questo eccitante spettacolo e quasi tutti si portarono le mani sulla patta dei pantaloni, stringendosi il cazzo duro.

Lo zio Massimo fu il primo a riprendersi e”’

‘Vieni qui bambina, che ti faccio sentire una bella cosa’

‘Mi devo sedere in braccio a te zietto mio?’

‘Si siediti qui sopra, così senti quanto è duro il cazzo dello zio!’

‘Già, lo sento, bello duro, me lo stai spingendo contro la mia fighetta, se fai così mi fai bagnare!’

Anche lo zio Enzoe voleva partecipare e”

‘Apri le cosce, dolcezza di zio, fammi toccare la tua patatina, guarda, cosa ti faccio vedere, ti piace è abbastanza grosso?’

‘Wow, zio Enzo, che bella mazza che hai, uuummmhhhh siii toccami la figaaa’

Marco e suo figlio Federico si erano alzati e spostando indietro il tavolo si erano creati lo spazio per inserirsi in piedi davanti a Lisa e”.

‘Succhia il cazzo del tuo ‘papi’, ti piace sempre il mio cazzone super ?’

E Federico’..

‘Succhia mio padre e prendi in mano il mio, cosa ne pensi eh, si vede che siamo padre e figlio?’

Federico, aveva il cazzo praticamente identico a quello di suo padre, ma il suo era circonciso, con la cappellona lucida, lucida, teso e duro, lui se lo teneva in mano alla base e lo porgeva sulla bocca di Lisa, che lo masturbava lentamente. Lisa, si tolse dalla bocca il cazzo di Marco e ingoiò la cappella di Federico. Mentre avveniva questo, lo zio Massimo gli aveva strappato il perizoma e cercava di infilargli il cazzo nella figa.

‘Nooo, fermo, fermo ziuccio, io sono ancora vergine in quel buchetto!! Cambia buco, aspetta che ti aiuto io’

‘UUmmmhhhh, nel culo, lo prende nel culo la troia! Sei già bella aperta eh? Ma quanti cazzi hai preso per avere un buco del culo così aperto?’

Lisa godeva, con un cazzo nel culo e uno in bocca, tenendone uno per mano segandoli come meglio poteva. Si tolse per un attimo il cazzo di Fede dalla bocca e”

‘Wowwww, quattro cazzi tutti per me, mi fate godere, vigliacchi, mi fate godere come una troia!’

‘Succhialo, riprendilo in bocca, puttanella, succhia e stai zitta, che ti faccio bere la mia sborra calda, dai continua troietta di papi!’

Ad un certo punto, Marco la prese per una mano e la fece spostare da quella posizione stretta e scomoda, poi lui si sdraiò a terra sulle fresche mattonelle di cotto e fece ‘sedere’ la ragazza sul suo membro eretto appoggiandoglielo al buco del culo. Il grosso dardo forzò l’apertura anale ed entrò nell’intestino. Lisa dava le spalle a Marco che con le mani le afferrò le tette tirandola a se facendo così aderire la schiena della ragazza al suo possente torace. Federico fu il primo a capire l’evoluzione del gioco e si inginocchiò fra le cosce della ragazza appoggiando il suo cazzo alla figa.

‘Nooo, sono vergine, nooo ti prego noooo’

‘Prima o poi dovrai scopare con la figa no?’

‘Ti prego Fede nooo, e poi ce l’hai troppo grosso per la prima volta.’

Marco la pompava nel culo con brevi movimenti del bacino spingendo il cazzo dal basso verso l’alto e”.

‘Dai te lo sei preso nel culo da me che ce l’ho grosso uguale!! Figurati in figa, sarà una passeggiata, dai Fede ficcaglielo dentro, che la spacchiamo sta troietta!’

‘Ok papi, la svergino la porcellina, così poi non ci sono più problemi!’

‘Nooo, bastardo, ti denuncio per stupro, bastardo più di quel maiale di tuo padre!’

Fede appoggiò la grossa cappella al piccolo orifizio della figa e spinse deciso. Egli forzò lo stretto passaggio e aiutato dalla abbondante lubrificazione vaginale scivolò dentro di lei.

‘Che male, no ti prego, giuro che mi fai male, toglilo per favoreee, ti prego Fedeeee’

‘Fra un po’ ti piacerà succhiacazzi, ti senti piena eh? Con due mazze come quella di papi e la mia dovresti sentirti colma, vero porcellina?’

‘Aagghhhhh, piano fai piano, cazzoooo, anche tu Marco non me lo spingere cosi tanto nel culo!’

‘Prendilo tutto e stai zitta troia, ti piace il mio palo nel culo vero?’

‘Siiii mi piace, anche nella figa adesso mi piace!’

E Federico’..

‘Ma quanto sei troia! Godi eh? Con due cazzi dentro ai tuoi buchi, porcella!, Zoccola! Porca maiala! ‘

Attorno a loro tre, in piedi con i pantaloni abbassati e il cazzo in mano c’erano: Gli zii Massimo e Enzo, con Paolo, Mario, Luca e Francesco. Loro partecipavano masturbandosi e incitavano’..

‘Dai fottetela sta zoccola inglese del cazzo!’

‘Su Fede ficcaglielo tutto, spingi in fondo! Sfondala, sbattila forte, non vedi che gode come una puttana?’

Le donne della compagnia, sentendo le incitazioni e le grida del gruppo, si precipitarono per vedere cosa stesse succedendo. Patrizia, ormai abituata a queste cose, dapprima sorrise e poi”.

‘Cosa ci volete fare, la mia bambina ama il cazzo, non ne può fare a meno, assomiglia a me!’

Liliana invece”

‘Che schifo che mi fate tutti quanti! Ma non vi vergognate? Io me ne vado, siete tutti depravati di merda!’

Ilaria e Clara invece nel vedere la scena, rimasero dapprima allibite ma anche molto eccitate e’.

‘Clara, ma a te non piace sta scena?’

‘Wowww è fighissima, io l’ho fatto con il mio ragazzo e un altro suo amico è veramente uno
sballo!’

‘Ti confesso cara sorellina, che pure io ho fatto più di una volta l’amore di gruppo, ho partecipato ad un ‘Rave’ e ho preso una valanga di cazzi dappertutto’

‘La mia sorellina è maialina pure lei, io credevo di essere avanti e invece mi ha superata alla grande!’

Michela sentendo parlare così le figlie”’.

‘E io che vi pensavo ancora vergini!’

Ma Ilaria”’..

‘Dai mamma, non fare la gnorri, anche tu e papi assieme a zia Liliana, che adesso fa tanto la santarellina, avete fatto l’amore di gruppo in quattro a casa nostra. Vi abbiamo sentiti e visti quella sera in camera vostra mentre tu ti prendevi due cazzi, uno in figa e uno in culo!’

Michela balbettò”’

‘Ma, cioè, veramente, ma come ci avete visti, ma forse ti sbagli, noi giocavamo e ridevamo guarda che forse non avete visto bene’

E Clara”’

‘Mamma, non ti arrampicare ai vetri! Vi abbiamo visti tutti e quattro, non siamo sceme, non stavi giocando, anzi tu godevi come una porcella!’

Patrizia intanto, si era sdraiata fra le gambe di Marco e leccava alternativamente i cazzi e le palle del compagno e tutto il pacco di Fede, insaporiti dal liquido filante di Lisa, la quale”..

‘Godo, godoooo, vengoooo, uummhhhhh, dai fottimi Fede, sbattimi forte che godoooooo, vi amooooo, siete grandiiii, vengo, oh siii vengoooo, uuummmhhhh, aaaahhhh, ahhhhhhhhhh, uummmm, uummmmm’

Fede estrasse il cazzo dalla figa di Lisa si alzò in piedi e trovò la bocca aperta di Patrizia che lo accolse facendosi riempire la bocca di sborra”

‘Troia la figlia e troia la madre, capisco papi perché ci stai assieme! E’ una gran zoccola pure lei! Woowwww succhialo bene, leccalo, puliscilo tutto maiala!’

Marco invece teneva per i fianchi Lisa facendola saltare sopra di lui e sprofondandogli il cazzone nel culo fin quando’..

‘Sborro, sborroooo, ti riempio il culo di sborra, toh prendi, prendila tutta, uummmhhhh, agghhhh,
uummmhhhh’

Mentre sborrava vide che zia Liliana stava spompinando suo cognato Enzo che ”.

‘Brava cognatina pompami il cazzo, fai tanto la puritana, ma sei solo una puttana ciuccia cazzi’

Michela invece stava a novanta gradi imboccando il cazzo di suo figlio Francesco, mentre da dietro suo cognato Massimo la inculava a fondo. Lei grugniva e muoveva le grosse chiappe a destra e sinistra”

‘Uuuummmhhhhh, uuummhhhhhh’

‘Che brava mammina che ho, brava succhiami il cazzo, dai che ti sborro in bocca, svuotami le palle, dai succhia e pompa, dai che ti do il mio succo!’

‘Hai ragione Franci, tua madre è porca, gli piace il cazzo dappertutto, è una troia nata!’

I due maschi arrivarono contemporaneamente all’apice del godimento e’.

‘Dai muovi il culo che sborro, dai maiala, muovilo bene, ti piace eh? UUmmmm sborroooo, ti riempio l’intestino zoccola!

‘Anche io sto per sborrare, dai pompa, dai troia, uummmhhhh bevi, bevi vacca da monta, ti piace il latte di tuo figlio?’

I getti di sperma di entrambi uscirono a schizzi potenti nella bocca e nel culo di Michela che ingurgitava e spingeva allo stesso tempo il culo contro il bacino di suo cognato.
In un gruppetto a parte, si stavano dando da fare nella stessa posizione di Lisa, Marco e Federico Melissa che presa a sandwich tra Mario e Paolo, succhiava anche il cazzo di Luca che gli stava di fianco.

‘Meli, anche tu faccia da santarella e poi culo e figa aperti e devo dire che sei proprio brava anche a succhiare il cazzo!’

‘Sentissi come mi lavora il cazzo con i muscoli dell’ano! E’ una specialista sta troia!’

‘La figa è strettina invece, ma si scivola bene dentro, e bagnatissima la troia!’

Ma Michela, che non aveva goduto prima, prese per un braccio Luca e mettendosi appoggiata al tavolo a novanta gradi gli disse”

‘Dai Luchino bello, ficcamelo dove vuoi ma fammi godere, che i due bastardi di prima non ne sono stati capaci!’

‘Ummmhhh che buco del culo aperto che hai zietta bella!’

‘Dai non parlare sbattimelo dentro, daiiiii ‘

Luca sprofondò il cazzo nel culo della zia e iniziò a sbatterla con colpi forti facendo battere le palle sulla figa della donna,

‘Siiiii cosi dai continuaaaa’

‘Anche un po in figa eh zietta?’

Così dicendo lo estrasse dal culo per ficcarglielo in figa, continuò alternando figa e culo, culo e figa, di continuo. Il cazzo entrava e usciva dai pertugi senza sforzi, la penetrava al volo, tutte le volte sprofondandolo fino alla radice.

‘Siiii, amore miooooooo, fottimi culo e figa! Fottimi forte siiiiii, dai che godoooo, dai continua, siiiiii, uuummhhhhh, vengo, vengoooooo uuummmhhhhh, ahhhhhhhh, ahhhhhh’

Anche Melissa, godette a lungo stantuffata nei suoi buchi dai cazzi di Mario e Paolo, quest’ultimo le sborrò nel culo mentre il fratello estraendo il cazzo dalla figa della ragazza gli riempì il dolce viso da maiala di sborra densa e calda.

Tutti si sedettero attorno al tavolo, esausti per le varie performance portate a termine con successo, qualcuno non aveva manco la forza di rinfoderare il cazzo nei pantaloni e le donne stavano abbandonate con le cosce ancora aperte e con i buchi e i corpi pieni e colanti di umori maschili e femminili.

Patrizia, disse che potevano ringraziare Lisa, che aveva portato in famiglia, una ondata di allegria e di trasgressione. La ragazza, aveva, a modo suo, ringiovanito e rinvigorito i rapporti coniugali tra le coppie e aveva offerto l’occasione anche ai giovani, di conoscersi meglio senza tabù e ipocrisie.

Un buon caffè e il bicchierino della staffa fece da prologo alla divertente ed eccitante serata. Un po’ per volta tutti gli invitati lasciarono la villa. Si spensero le luci, sulla ribalta e tutti a nanna esausti, forse in attesa di nuovi sviluppi’..

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