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012 – La mamma troia e papi…….

By 20 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

La domenica mattina, verso le nove, sentii un auto fermarsi davanti al cancello della casa, mi svegliai, spostai le tendine dalla finestra e vidi mio padre ed Elisa scendere dalla macchina e apprestarsi, ad aprire il baule della stessa, tirando fuori due trolley e una valigetta tipo 24ore.
Svegliai mia madre che dormiva nel mio stesso letto’.

‘Mamma veloce dai, sono arrivati Elisa e papi, vai via di qua, se ci vedono cosi sono cavoli!’

Ancora addormentata, mia madre, si sedette dapprima sul bordo del letto e poi, con disumani sforzi, scese, raccolse i suoi indumenti, sparsi qua e là, e infilandosi le ciabatte, si voltò ancora indietro, a controllare di non aver lasciato nessuna traccia, della sua presenza in camera mia e si infilò nella camera con il letto matrimoniale. Si premurò di disfare il letto, come se ci avesse dormito, e indossando una vestaglia, si precipitò alla porta di ingresso dalla quale proveniva il trillo acuto del campanello.

‘Oh ciao Eli, come stai? Tutto bene?’

‘Si, grazie signora, tutto bene, suo marito è passato stamattina presto a prendermi a casa e siamo arrivati velocemente, non vedevo l’ora. E Mauri dov’è?’

‘Starà ancora dormendo, a lui non lo svegliano nemmeno le cannonate!’

‘Tranquilla amore mio, sono qua, vi ho sentiti arrivare’

‘Ciaoooo, amore, come stai?’

‘Bene, bene, sto migliorando, faccio tanta ginnastica qui!”

Mentre dicevo questo, guardai negli occhi la mamma, che, nascondendo il viso a mio padre, sorrideva maliziosamente. Abbracciai Elisa, sentii i suoi seni acerbi contro il mio petto, lasciato nudo, dalla ampia apertura dell’accappatoio, che avevo indossato per coprire le mie nudità. Lei non era nuda come me ma poco ci mancava, se mio padre era maiale come me, di sicuro, con Elisa a fianco, aveva percorso tutta la strada, con il cazzo duro. Lei, indossava un vestitino corto, che cosi in piedi, le copriva appena le sode chiappe del culo, immaginare dove l’indumento arrivasse da seduta, non era difficile da indovinare. La camicetta bianca, senza reggiseno sotto, era trasparentissima, veramente un velo, che lasciava intravedere chiaramente i capezzoli e le aureole delle sue tettine.
Mentre Elisa si avviava verso la camera indicatagli da mia madre, mio padre abbracciò la mamma e sentii che gli diceva sottovoce’.

‘Ho portato, tutta l’attrezzatura.’

‘Woww, bravo, volevo ricordartelo, ma poi mi è passato di mente, ho avuto il mio da fare per curare al meglio il nostro cucciolo’

‘Amore mio stasera, pensiamo solo a noi, per Mauro adesso c’è Elisa, lo curerà lei.’

Fu una giornata di tutto relax, spiaggia, sabbiature, bagni, nuotate, e sole a volontà, distesi sui lettini, chi a leggere chi semplicemente ad abbronzarsi. Il tutto interrotto, da una breve pausa pranzo, direttamente al bar della spiaggia.
La sera, dopo le docce d’obbligo, ci cambiammo per recarci in pizzeria a cenare, la pizzeria era situata a cento metri dalla abitazione. Io, un po’ zoppicante, sorretto dal mio amore Elisa e papi con mami, davanti, lei sotto braccio a lui, davano l’impressione di essere una coppia solida, innamorati uno dell’altra, ma seria, compassata, se vogliamo troppo rigida, come se recitassero entrambi una parte, quella della coppia matura e felice. Elisa ed io eravamo più spensierati, ridevamo senza curarci dell’altra gente, ci baciavamo, fermandoci ogni due passi, la voglia, la passione, spingeva i nostri corpi uno contro l’altro e le nostre mani, furtivamente accarezzavano le parti sensibili, con il linguaggio universale che rappresenta l’amore, quello con la A maiuscola.
Ottima la pizza, il conto fu un po’ salato, ma tanto pagava papi, quindi no problem.
I miei, salirono subito in casa, mentre Elisa ed io, ci sedemmo su una panchina, nel viale di fronte a casa. Lampioni con luce flebile, la brezza del mare che spirava nella nostra direzione, ci faceva stare bene, ogni tanto una coppietta, ci passava davanti, molte altre panchine erano occupate da giovani coppie che limonavano appassionatamente. Anche noi, ci davamo da fare, baci passionali, carezze sempre più intime, i miei pantaloncini con la patta tesa a mo di tenda canadese, il suo vestitino sollevato oltre l’inguine, le mie dita a frugare sotto le sue mutandine, sentire il mio dito scivolargli fra le labbra bagnate della figa. Io lo tirai fuori e lei si mise a cavalcioni sopra di me infilandoselo dentro. Il suo vestito, nascondeva a chiunque passasse, ciò che li sotto, stava effettivamente avvenendo. Lei si muoveva in modo quasi impercettibile, portava avanti il bacino e lo tirava indietro, a volte si sollevava e poi si lasciava quasi ricadere infilandoselo tutto fino alla radice. Mentre mi baciava continuando a muoversi, mi accorsi che stava per venire, perché i suoi movimenti erano diventati sempre più rapidi e scoordinati. Mentre ancora le lingue lottavano dentro le nostre bocche la sentii gemere in modo soffocato”

‘Uuuummmhhhhh, uuuuummmhhhh, uuummmhhhhhh’

Godette e per la prima volta, lo fece silenziosamente, in modo controllato, ma tenendomi stretto a se, mi baciava teneramente il collo, ed io sentivo come se veramente, in quel momento, fossimo un sol corpo.
Fino a quel momento, mi ero trattenuto dal venire, ma, ora non riuscivo più a resistere, la sollevai di peso, facendo fuoriuscire il mio pene dal suo delizioso fodero, e sborrai sul suo pancino schizzandole il vestito dall’interno.
Ci baciammo ancora a lungo, smettendo ogni tanto, solo per sorriderci a vicenda, Chiunque ci guardasse in quel momento, avrebbe visto una scena molto romantica, fatta di carezze dolci e delicate, sui nostri visi, sulle labbra, persino sugli occhi, sui capelli, mentre i nostri occhi non smettevano di perdersi in quelli dell’altro intensamente, profondamente, perdutamente persi nella passione che sentivamo vicendevolmente pervadere i nostri corpi, le nostre anime, i nostri cuori innamorati. Si, innamorati, eravamo veramente e intensamente innamorati. Io l’avevo tradita, ma lo avevo fatto, solo per sesso, perchè mia madre mi aveva provocato, perché mia mamma, era una grande troia. Decisi, nell’interesse di entrambi, che non gli avrei mai detto nulla di quanto era successo, con la mia genitrice, nei giorni precedenti al suo arrivo. Decidemmo di avviarci verso casa e dopo pochi minuti io aprii con le chiavi il portoncino d’ingresso ed entrammo. Elisa andò subito in bagno a risolvere il problemino del vestito macchiato di sperma e io entrai in cucina, aprii il frigorifero, presi due bottigliette di birra chiara e mi lasciai cadere su una delle poltroncine del salotto. Elisa uscì dal bagno e giungendo in salotto, la vidi ridere sottovoce. La guardai con sguardo interrogativo e lei mi fece cenno alla camera matrimoniale, da dove, mi disse, provenivano dei rumori inequivocabili. Mi sollevai e mi avvicinai alla porta chiusa della camera dei miei e in effetti””’

‘Ti piace mia troietta?’

‘Siiii, il tuo davanti e l’altro dietro dai!!’

‘Ti piacciono due cazzi assieme e zoccola mia?’

‘Siiiii, anche tre mi piacerebbero !!!’

‘Troiaaaa, te ne manca uno in bocca!!! Che puttana che sei !’

‘Siiii, sono la tua puttanaaaa!’

Elisa era al mio fianco, ci scambiavamo degli sguardi complici, ridendo sottovoce. Io allora, abbassai la maniglia della porta lentamente cercando di non fare alcun rumore.
La socchiusi, appena, appena e vidi il letto, c’era mia madre a pecorina, con papi, che la scopava in figa e con un grosso vibratore nero la inculava profondamente. Mia madre era, con mia grande sorpresa, legata con delle manette che gli tenevano le braccia aperte come Cristo in croce, fissate ai due pomelli di ottone del letto. Lui la incitava, la insultava e la sculacciava forte, molto più forte di quanto avessi fatto io nei giorni precedenti. Si vedevano le chiappe completamente rosse con in mezzo il grosso vibratore nero che le stava impiantato vibrante nell’ano e il cazzo di mio padre, per la verità molto più piccolo del mio, che le stantuffava la figa a tutto andare.

Purtroppo, o forse per fortuna, Elisa per sporgersi a guardare anche lei, toccò con la punta della scarpa l’uscio, che si aprì quasi del tutto, esponendoci alla vista dei miei genitori. Mio padre”

‘Ma che cazzo fate!’

‘Scusa papi, credevamo che tu o la mamma aveste dei problemi, sentivamo dei lamenti e non sapevamo che’ Insomma scusateci, eehhhmmm, eehhmmmm.’

Ma la mamma”.

‘Venite qui con noi ragazzi, ci divertiamo tutti e quattro, il letto è grande, ci stiamo tutti”

Elisa aveva un colorito, che al confronto le chiappe di mamma erano bianche latte. Paonazza, si direi, fortemente paonazza, come quando ci si brucia al sole. Mi tirava verso l’esterno prendendomi per il polso della mano destra”

‘Dai, lasciali in pace, andiamo di là, dai vieni, muoviti, per favore daiiii’

Mi lasciai trascinare in salotto chiudendo la porta della camera matrimoniale, ci guardammo dapprima seriamente, poi iniziammo a sorridere sempre più apertamente e quindi la risata soffocata,
sgorgò trattenuta solo dalle mani che coprivano le nostre bocche.
In quel momento, papi e mami, entrambi nudi e crudi, comparvero in corridoio e rimasero in piedi davanti a noi, e mio padre”

‘Guardate che dicevamo sul serio, venite anche voi, giochiamo insieme, ci divertiamo’

E la mamma’..

‘Dai Elisa, non ti vergognare, vedrai che ti piacerà, Mauro me lo ha detto che anche a te, come a tutte noi femmine, piace il cazzo, o sbaglio?’

Elisa, che sembrava essere improvvisamente diventata balbuziente”..

‘Beh, si, eehhhmmm, cioè, beh, si insomma, è vero, ma è strana sta cosa, ecco io, cioè, eeeehhhmmmm, voi siete il papà e la mamma di Mauri e io, ecco non so, non ho esperienza, cioè, decidi tu amore!’

Sembrava essere diventata dislessica, il colore del suo viso, era sempre più paonazzo, non riusciva ad articolare le parole in modo compiuto. Intervenni io e guardando mio padre”’

‘Papi, è meglio di no, Elisa è choccata, è meglio se continuate da soli, tranquillo, vai non ti preoccupare’

Ma la testa dura di mia madre, non si diede per vinta e prendendo Elisa per un braccio, la aiutò a sollevarsi dalla poltrona in cui stava seduta e”

‘Vieni con me angioletto di Mauro. Ti fidi di me? Sono una donna come te, tranquilla, non aver paura. Ok?’

Elisa la seguì come un fantasma, era spaventata, ma la seguì quasi ipnotizzata, e la mamma”.

‘Voi maschietti, state qui, che io e Elisa dobbiamo parlare’

Le vidi scomparire in camera e mio padre e io ci sedemmo entrambi in poltrona, lui completamente nudo, con il cazzo ancora gocciolante che gli pendeva floscio giù dal bordo della poltrona stessa.
Io presi la parola”’.

‘Il mio cazzo è completamente diverso dal tuo, è più lungo e grosso, la mia cappella anche quando è a riposo è più larga e ho pure le palle molto più grosse’

‘Non lo so, sei misterioso, anche a casa, ti chiudi sempre in bagno, non ti fai mai vedere, quindi non lo so, come ce l’hai’

‘Anche tu sei molto riservato, è la prima volta che vedo ti vedo il cazzo papà’

‘Non è giusto, se tu vedi il mio io dovrei vedere il tuo, a questo punto’

Mi alzai dalla poltrona, mi calai i pantaloncini e anche lo slip bianco e glielo mostrai prendendomelo in mano e scappellandolo.

‘Hai ragione, hai un gran cazzo, caro figlio mio! La mamma te l’ha fatto proprio grosso e lungo’

‘Eh si a Elisa piace tanto, sia prenderlo in figa, sia in bocca’

‘Comunque dovrei vedertelo da duro per poter giudicare’

Me lo scappellai, me lo segai per vedere se saliva, ma l’emozione di avere mio padre che mi guardava, mi bloccava completamente.

‘Aspetta Mauri, vedi, il mio è diventato duro a vederti mentre ti seghi’

‘Papi, ma sei gay?’

‘No, non sono gay ma credo di essere bisessuale, mi piacciono un casino le femmine ma quando vedo un bel cazzo, specie come il tuo, mi viene duro, che ci devo fare!!’

‘Ah, ecco, io non lo so, una volta ho visto un mio compagno sotto la doccia che si masturbava e anche a me è diventato duro’

‘Vieni qui, davanti a me, e vediamo cosa succede’

Mi tolsi anche la maglietta e rimasi completamente nudo in piedi davanti a mio padre che stava seduto in poltrona”’

‘Adesso te lo succhio un po’ cosi magari ha qualche reazione’

‘Uuummmhhhh, papi, wowww, come sei bravo, ma non è il primo che spompini?’
Mio padre togliendosi il cazzo dalla bocca”.

‘Ogni tanto, se trovo, qualche ragazzo, lo faccio volentieri’

‘Mmmmmmhhhhh, siiiiiiiiiiii, ma la mamma lo saaa?’

Il cazzo ormai durissimo fuoriuscì ancora dalla bocca di mio padre e lui”.

‘Si la mamma lo sa, però adesso godi e stai zitto, perché se parlo non posso spompinarti bene !’

‘Mmmmhhhhh, che troia che sei papi, ti piace il cazzone di tuo figlio? Dai succhialo bene, così ti disseto, che maiale che sei, tra te e la mamma non so chi è più troiaaaa!’

Aprii gli occhi una frazione di secondo e vidi comparire Elisa e mia madre entrambe nude, che si avvicinarono a noi. Mia madre si sedette sulla poltrona che io avevo lasciato vacante, e aprì le cosce, mostrando il folto boschetto che io ben conoscevo. Vidi, la mia Elisa, inginocchiarsi davanti a mia madre e aprendogli la figa con le dita, iniziò a leccarla.

‘Che brava nuora che sei, leccami bene la figa, guarda come se lo fa succhiare da suo padre il tuo Maurino! Dai lecca che mi fai venireee, lecca bene siiii, brava, dai che vengo daiiiiii, godoooo, vengooooo”’

Intanto noi maschietti””’.

‘Mi fate morire, ti sborro in bocca papiiiii, dai succhia e pompamelo, passa una mano dietro mettimi un dito in culoooo’

Mi infilò un dito in culo e si infilò quasi tutto il mio cazzone dentro la gola, non seppi resistere più e gli riempii la bocca di abbondante sborra calda.

Mentre sborravo vedevo mia madre che leccava la figa ad Elisa, le due troie, si erano date il cambio ed era la mia piccolina che godeva come una zoccola’..

‘Grande mia suocera, leccala bene, avevi ragione, ci stiamo divertendo, uuummmhhhhh, lecca, lecca, siamo due zoccole, lesbiche e maiale!!! Fammi godere, voglio venire anche ioooo, sul clito, sul clito, siiiiiiii, dai , godooooo, godooooo,, uuummmhhh, vengo vengooooo, uummmhhh vengoooo, ahhh, ahhhh, uuummhhhhh’

Mentre lo spettacolino continuava, mio padre con il cazzo duro, si sollevò dalla poltrona e facendomi appoggiare i palmi delle mani al bracciolo della stessa mi divaricò le gambe e mi appoggiò il cazzo al buco del culo ancora vergine di pene.

‘Nooo, papi, che cazzo faiii, dai nel culo no’

Mi divincolai e mi spostai, a questo punto la mamma si alzò in piedi, e intervenne decisa”..

‘Mauri, a te è piaciuto incularmi l’altro giorno vero? E adesso prova tu a prendertelo’

Mi presero in due e con la forza mi rimisero in posizione, anche la mia bambolina, si mise ad aiutarli, anche lei voleva vedermi impalato. E papi”.

‘Toh prendilo in culo, te lo lecco un po’ Cosi ti scivola bene dentro!’

Era bello sentire la lingua che mi leccava la rosetta anale, e devo dire che anche il mio cazzo iniziò una lenta risalita. Quando mio padre si rialzò, aveva il cazzo che non era più al massimo della durezza e con mia grande sorpresa, la mia Elisa, si abbassò e glielo prese in bocca, pompandolo a dovere”’

‘Facevi l’ingenua prima eh? Invece, sei brava a succhiare il cazzo!! Le donne sono tutte troie, senza il cazzo siete perse!! Succhialo bene che mi inculo la mia creatura’

Quando lo sentì durissimo in bocca, Elisa tenendoglielo in mano lo indirizzò al mio buco del culo e con maestria, con la cappella, mi scandagliò l’ano esternamente, come a voler prendere bene la mira, poi lo lasciò, sentii il mio orifizio dilatarsi, e la carne dura penetrarmi dentro l’intestino.

‘Ti faccio male angelo mio?’

‘Un po’ papi, ma continua, per fortuna che non ce l’hai come il mio, ma dopo vedrai te lo darò cosi siamo pari, porco maiale!!’

La mamma ed Elisa incitavano infoiate, mio padre a incularmi a fondo”.

‘Dai scopalo bene, sbattilo scopalo a fondo!!!’

Ed Elisa……….

‘Siii dai amoruccio di Elisa muovi il culo che tuo padre ti scopa come una troia!’

Mio padre”..

‘Hai il buco bello stretto, mi fai godere come un matto!! Fra un po’ ti sborro in culo, o vuoi che lo tolgo e me lo succhi cosi ti bevi la sborra di papi?’

‘Ummm , in bocca, in bocca, sborrami in boccaaaa’

‘Preparati che ci sono quasi, eccomiiii, girati prendilo in bocca, succhiaaaaa’

Mio padre non schizzava con getti potenti come facevo io, lui veniva con tanti getti che fuoriuscivano dal meato, lentamente. La sua sborra era molto densa, abbondante, essa si depositava a chiazze sulla mia lingua e io la ingoiavo tutta. La pulizia del cazzo la fece Elisa, era diventata, anzi l’avevo fatta diventare, una pompinara provetta.

Era solo il primo giorno di vacanza in quattro e le cose si mettevano decisamente bene’..A parte, che adesso, oltre al piede e ai coglioni, mi doleva pure il culo !!!!!

Continua”’..

Ombrachecammina

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