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055 – Giacomo, con la sorella Lucia

By 27 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Trascorsero alcuni giorni ed io, per un motivo o per l’altro, non riuscivo a parlare con la mia sorellina Lucia, poi un pomeriggio, lei mi chiese se poteva venire con me nel mio rifugio segreto ed io naturalmente acconsentii più che volentieri”.

‘Ok, Giacomo, un attimo che mi vado a cambiare e torno subito’

‘Si dai fai veloce..’

‘Arrivo, arrivo subito..’

In effetti dopo pochi minuti lei ricomparve, visibilmente trasformata, indossava una maglietta bianca attillata sotto la quale si indovinavano chiaramente i capezzoli puntuti e nella parte sottostante una gonnellina leggera, corta a piegoline, con un disegno geometrico a quadroni bianchi e rossi, tipo scozzese. Calzini corti bianchi e un paio di scarpe da ginnastica blue e bianche. Si era sciolta i capelli, e la cascata bionda gli scendeva oltre metà schiena, dandole una impronta di accentuata e provocante femminilità. La vidi salire in bicicletta e mi parve di intravedere per una frazione di secondo le mutandine gialle del suo bikini, ora divenuto ‘monokini’ .
Lei davanti ed io dietro scendemmo verso il pianoro sottostante e più di una volta vidi la sua leggerissima gonnellina sollevarsi mostrando fugacemente le chiappe del sedere ed ebbi la conferma che aveva indossato il tanga giallo molto ridotto e parecchio indecente. Ad ogni alito di vento vedevo le natiche bianche e sporgenti, appena solcate al centro dalla striscia delle mutandine del costume, così per evitare di eccitarmi anzitempo, la superai e mi misi davanti per fargli strada e guidarla alla mia oasi segreta. Una volta giunti, lei posò la bicicletta e ””.

‘Adesso capisco perché vieni sempre qui! E’ davvero fantastico! Che posto magnifico! Che pace, è veramente un luogo incantevole!!…’

‘Si è proprio un posto magico, pare un dipinto, è veramente delizioso!!’

Lei sfilò dal mio zainetto il suo lenzuolo di spugna di colore rosa pallido e lo sistemò accuratamente sull’erba, quindi si distese sopra, io, invece mi sfilai la t-shirt e mi sbottonai la patta dei pantaloncini aprendoli e sfilandomeli. Rimasi come sempre con i soli slip bianchi che evidenziavano e facevano risaltare il mio voluminoso ‘pacco’. Mi sdraiai a pancia in su e la guardai, poi presi il coraggio e”..

‘Ehi Lucia, ma prendi il sole con la maglietta e la gonna????’

‘Beh, non so se sia il caso, non ho il reggiseno sotto e se arriva qualcuno ci faccio una figuraccia!!’

‘Lu, qui io ci vengo da quando ero piccolo e giuro che non ho mai visto nessun altro oltre a me’..’

‘Va bene, dai, ti voglio ascoltare”

Così la vidi alzarsi in piedi e togliersi la gonna, piegarla per bene e appoggiarla sullo zainetto, quindi fece la stessa cosa con la maglietta e il suo piccolo seno, comparve in tutto il suo splendore.
Mentre si chinava a riporre la maglia ammirai con calma il suo spettacolare culetto, lasciato abbondantemente scoperto dall’esiguo tanga giallo. Sulle natiche si vedevano alcune leggere striature rossastre chiare. Mi rammentai allora delle frustate, somministrategli dalla mamma, alcuni giorni prima.
Mia sorella aveva diciotto anni ed io l’avevo vista nuda centinaia di volte, e ormai da quasi un anno avevo smesso di vederla come una semplice sorella, avevo altresì iniziato a guardarla e a bramarla come una femmina, incredibilmente sexy, attraente e assolutamente desiderabile. Percepii che il mio pisello stava iniziando ad erigersi e allora distolsi lo sguardo e mi dedicai a guardare le foglie degli alberi, che si muovevano sotto l’impulso del leggero venticello rinfrescante. Chiusi gli occhi e mi concentrai sul lieve fruscio delle foglie e così, il mio cazzo incontrollabile, invertì la rotta e iniziò gradatamente a sgonfiarsi.
Quando riaprii gli occhi lei si era girata sul fianco e mi dava la schiena, teneva le gambe piegate in posizione fetale, e il suo culo era ancora lì, sempre più scoperto, la fettuccia del costume si era ormai infilata fra le natiche e le magnifiche chiappe sporgenti ed invitanti parevano chiamarmi. Fu forse un gesto inconsulto, ma la punta delle dita della mia mano destra si posarono sulle striature rosse che si evidenziavano sulle natiche, e gliele accarezzai”’.
Lei, al contatto, si girò di scatto e”..

‘Che cazzo fai Giacomo!??’

‘Scusa Lu, scusami, non so cosa mi sia successo, ma ho visto quelle striature rosse e ho voluto controllare”.. ‘

Poi, mentii spudoratamente e’..

‘Cosa ti è successo, il tuo fidanzato ti picchia???? Hai un sederino da favola e mi spiacerebbe che qualche bastardo pervertito di merda te lo rovinasse!!!’

Lei, si addolcì, e poi”.

‘No, Giacomo, non c’è nessun pervertito, caso mai la pervertita sono io!!’

Finsi ancora”.

‘Non ho capito niente, spiegati meglio!!’

‘E’ una storia lunga e complicata sai?’

‘Va beh, provaci, sono tuo fratello cavoli!!’

Si mise seduta, con le gambe distese, rivolta verso di me e con il capo reclinato e lo sguardo fisso, ad ammirare le proprie mani, che tormentavano la spugna rosa del lenzuolo da bagno, poi iniziò a confessarsi. Mi raccontò di un inizio alcuni mesi prima, con la mamma, loro, si erano trovate nella grande stanza da bagno e insieme si erano fatte la doccia, una carezza tira l’altra e cosi ebbe inizio la loro storia fatta di sesso lesbico e di orgasmi devastanti. Mi rivelò altresì che lei aveva letto alcune riviste e che si era sentita attratta dal ‘bondage soft’ e che da qualche tempo aveva convinto la mamma, a rivestire il ruolo della ‘Padrona’ e durante i loro incontri peccaminosi, la induceva a somministrargli delle frustate punitive sul corpo e che queste frustate, gli procuravano orgasmi stellari.
Vidi, a questo punto, i suoi occhi riempirsi di lacrime e le sue guance rigarsi copiosamente.
Mi sollevai e la raggiunsi abbracciandola, la strinsi forte a me e anche io aprii il libro delle mie confessioni. In breve spiegai a Lucia di papà e di Maria e del mio successivo coinvolgimento.
Lei si rianimò, come si dice banalmente ‘mal comune”’..’. Mi guardò negli occhi e la sua bocca si incollò alla mia, la sua lingua scivolò sulla mia, sentivo un calore assalirmi dentro, non era il sole o la calura estiva, era semplicemente passione, sesso, incestuoso si, ma sesso, un uomo e una donna, soli e seminudi. Era la rappresentazione del ‘Paradiso Terrestre’ , io Adamo e lei Eva. Io, lei e il frutto proibito, la mela, già, la sua mela e anche perché no la mia banana rigida e prepotente.
Fu un attimo e il suo tanga finì lontano sull’erba, seguito immediatamente dal mio slip.
Era bellissima, sdraiata supina, con le gambe piegate e divaricate, con questo atteggiamento, lei mi indicava la strada da seguire, ma il mio grosso missile, la via maestra già la conosceva, non ebbi bisogno di guidarlo, la mia cappella scivolò fra le labbra della figa e poi me lo sentii avvolgere da un grande e umido calore.
Gli fui dentro, e lei mi abbracciò attirandomi a se, percepivo i suoi capezzoli durissimi puntarmi contro il torace, io la baciavo in bocca e poi piegavo il capo un po’ a destra e un po’ a sinistra per raggiungere l’apice delle sue collinette, le leccavo e le suggevo e lei ansimava rumorosamente e muoveva il bacino per farsi penetrare il più in fondo possibile””’..

‘Amore mio continuaaaa, scopamiii, siiiii, daiii, non smettere ti pregooo, non smetterete, continuaaa”’.’

‘Ti amo Luciaaa, sei grandeee! Che figa seiii!!! Godi amore godiiii, voglio farti venireee, vieni daiiii, vieniiii’

‘Cosìììì, siiii, leccami le tetteee, succhiamele come primaaaa, siiiii, uuummhhhh, siiiiii, uummmmmm,oddiooo, vengoooooo, vengooooo, ti amooooo, godooooo, siiiiiii, continuaaaaa, siiiiiii, aahhhhhh, aahhhhhhh, aahhhhhhhh”.’

‘Ora girati bella bambina, girati, mettiti a pecorina!!!’

Lei ubbidiente si girò ed io impazzii, vedere il suo culetto nudo con la sua spaccatella con le labbra aperte, il buco della figa rosso vermiglio allargato e dilatato e poi, la rosetta color marroncino chiaro che sembrava pulsare. Le sputai sul buco del culo cercai di lubrificarlo al meglio e poi vi appoggiai la cappella e spinsi per dilatargli lo stretto orifizio.

‘Giacominoooo, non lo mettere nel culooo, no, nel culetto nooooo!!!’

‘Ma cazzo Lu, sei vergine???’

‘Sii, nel culo siiiii!!!’

Mi comportai da cinico ipocrita e”.

‘Dai Lu, c’è sempre la prima volta!!!’

Lei si lamentò cercò di sfuggire alla inculata, ma io la tenni saldamente per i fianchi e sforzando lo sfintere inserii il mio glande fin oltre l’anello dell’ano. Vi sostai per un po’ di tempo evitando di spingere a fondo, le feci riprendere fiato, poi mi rammentai delle sue estreme tendenze e iniziai a sculacciarla forte sulle chiappe.

‘Bastardo!! Mi fai maleeee!! Figlio di puttana!!!!

‘Ti piacerà troia! Vedrai ti piacerà!! Il cazzo in culo e le sculacciate ti faranno godere maialina!!!’

‘Maialeeee!!! Sei un porco maialeee!!!! ‘

‘Adesso te lo ficco fino in fondo puttanella!!’

‘Nooo, bastardo!!! Noooo, smettilaaaa!!!’

Io accelerai le sculacciate e gli sprofondai il cazzo dentro l’intestino, ad ogni colpo di cazzo seguiva una sonora sculacciata. Le natiche erano di colore rosso fuoco, ma dopo le frustate di mamma, questo non era niente e cosi continuai a infierire colpendola e inculandola”

‘Continuaaa bastardooooo, continuaaaa, mi hai rotto il culoooo, oohhhh, cazzooooo, godoooo, mi stai facendo venire di nuovoooo, porco, porcooooo, daiiii, sculacciamiiiii, siiiiii, inculamiiii, siiiiiii, godooooo, vengoooooo, vengooooo, siiiiiiiii, oddiooooo, ti amoooooo, siiiiii, ahhhhhhhh, ahhhhhhh, ”’.’

Le schizzai nel culo nello stesso momento in cui lei arrivava al culmine dell’orgasmo, i nostri corpi erano uniti, un solo corpo e forse anche una sola anima. Dopo alcuni minuti,che ci servirono per recuperare fiato ed energie, la feci alzare e la condussi per mano fino alla riva del laghetto, poi scesi in acqua ed aiutandola la feci scendere con me. Dopo alcuni passi ci immergemmo fino al collo e iniziammo a scherzare gettandosi addosso spruzzi di acqua fresca. Dopo circa mezzora uscimmo e ci asciugammo vicendevolmente. Notai che le sue chiappe, prima molto arrossate, ora erano ritornate bianche, l’acqua aveva stemperato l’irritazione dell’epidermide e tutto era tornato alla normalità. Rimanemmo ancora mezzora ad asciugare al sole e poi a malincuore ci avviammo verso casa.
Dopo la doccia, ci sedemmo con il solo accappatoio addosso, uno di fronte all’altra, sulle poltrone del salotto, e accendemmo la tv, guardammo con attenzione un film poliziesco ed ogni tanto ci scambiammo degli sguardi complici. Verso la fine del film la guardai ancora una volta e mi accorsi che dolcemente si era addormentata, sopraffatta dalla stanchezza che i recenti avvenimenti gli avevano procurato. Così rilassata, pareva un angelo biondo, ma il mio sguardo concupiscente penetrava fra le sue gambe abbandonate e aperte, per di più poco coperte dall’accappatoio non allacciato. Vedevo distintamente la sua fighetta e, il mio randello, naturalmente si impennò ancora. Fui preso dalla libidine e mi alzai cercando di non far rumore, mi avvicinai a lei e presi con le dita i lembi del bavero dell’accappatoio e li separai scoprendogli completamente il seno. Mi risedetti e aprii a mia volta il mio accappatoio, mi impugnai il cazzo e con gli occhi fissi sullo spettacolo gentilmente offertomi, iniziai a masturbarmi lentamente, me lo scappucciavo e incappucciavo pigramente, mentre lei ignara dormiva. Alla tv era cambiato il programma ed ora sullo schermo vi era l’immagine di una cantante di colore che urlava la sua canzone. Probabilmente, il volume alto e la mia concentrazione sulle grazie di Lucia, fece in modo che io non mi accorgessi dell’arrivo dei miei fratelli Simone e Adriano, essi mi arrivarono alle spalle e si fermarono dietro la spalliera della poltrona dove io ero seduto. Simone fu il primo a parlare, lo fece sottovoce per non svegliare Lucia”..

‘Giacomo, che cazzo stai facendo?????’

Mi coprii in una frazione di secondo e sempre sottovoce, tentai di giustificarmi”

‘Lucia si è addormentata e insomma sta dando spettacolo e io ecco, non so ma mi sono eccitato e così’.’

E lui”..

‘Ti stavi segando, si lo abbiamo visto!!!’

Adriano, intervenne e inspiegabilmente lo fece prendendo le mie difese”’..

‘Minchia Simo, guarda come cazzo è piazzata Lucia!!! Farebbe eccitare un santo!! Gli si vede tutto, la figa, le tette!!! Non è che Giacomo ha poi tutto sto torto!!!’

‘Si cazzo!! Ma è pur sempre nostra sorella!!!’

Adriano, a questo punto abbassò i propri pantaloncini e ne estrasse il cazzo. Duro, anzi durissimo!!! Se lo impugnò e ancora a bassa voce”’.

‘Simo, Lucia è nostra sorella è vero ma guarda qui!!!!’

‘Si Adri, hai ragione, è vero, ste cazzo di femmine si comportano sempre da troie!!! Anche io, insomma guardate!!!!’

Cosi dicendo anche lui lo tirò fuori e naturalmente ce l’aveva anche lui stra duro!!
Io che avevo appena scopato un ora prima mia sorella, presi la palla al balzo e dissi”..

‘La svegliamo? Dai, tutti e tre con il cazzone duro fuori!!!’

Adriano dimostrò, che tra lui e Simone di sicuro lui era il più maiale”’

‘Adesso la sveglio come dico io a sta troia!!!’

Cosi dicendo girò attorno alla mia poltrona e in piedi si infilò fra le gambe aperte di Lucia, provò a toccare con la cappella le labbra dischiuse di lei, ma la poltrona dava fastidio e non riuscì ad arrivarci. Allora, girò di fianco alla poltrona, dalla parte in cui Lucia teneva il capo appoggiato al poggiatesta laterale e questa volta la sua cappella si posò delicatamente sulle labbra di lei.
Si svegliò e con un gesto della mano, come a voler scacciare un insetto, allontanò l’intruso che abilmente si ritrasse. La guardammo muoversi ancora intontita dal sonno e poi il respiro riprese il ritmo regolare di chi dorme profondamente. Fu Simone, che inaspettatamente si avvicinò a lei prendendo il posto di Adriano, ora eravamo tutti e tre in piedi davanti a lei disposti a semicerchio. Simo, con il pollice spinse il cazzo forzandolo verso il basso e lo avvicinò ancora alla bocca di Lucia. Questa volta lei, disturbata, aprì gli occhi e la prima cosa che vide furono tre cazzoni duri impennati e pronti per lei. Automaticamente chiuse le gambe e accavallò l’accappatoio sulle cosce scoperte, quindi chiuse i lembi in modo da coprirsi il seno e tentò una timida protesta”’.

‘Ragazzi ma siete scemi? Che scherzo è questo???’

Fui io a rispondergli”..

‘Dai Lucia, non fare la santarellina!! Eri tutta nuda esposta come una troia!! E poi lo sai meglio di me che non sei nella posizione per fare la verginella!!!’

I miei fratelli guardarono prima me e poi lei con uno sguardo indagatore e interrogativo”..

‘Non vi preoccupate, io e Lucia sappiamo.. Vero Lucietta bella???’

‘Ma per chi mi avete preso? Per la troia della famiglia???’

‘Dai che so che ti piace il cazzo, specie quello di famiglia!!! Adesso ne hai tre tutti per te!!! Datti da fare su!!! A meno che non vuoi che dico di te e della m”.’

‘No, no, ok, ok, va bene mi do da fare!!!’

Le ordinai di togliersi l’accappatoio e poi spinsi da dietro Simone verso di lei. Lucia lo impugnò e lo leccò attorno alla cappella come una vera troia esperta, poi palpandogli i coglioni lo ingoiò iniziando un sapiente pompino. Ora le nostre mani la toccavano dappertutto stringendogli con le dita i capezzoli e provocando dei lamenti che lei poteva solo fare con la bocca piena”.

‘Agggghhhhhh, uuuummmmm, aahhhhhhh’..’

Mentre lo pompava vidi Adriano che toccava il culo di Simone e notai che si era portato un dito in bocca e lo aveva insalivato per bene, poi ancora vicino al buchetto di Simo e quindi mi accorsi che lo penetrava andando dentro e fuori con il dito. Simone muoveva il bacino scopando Lucia in bocca e intanto si faceva inculare con il dito da Adriano. Non durò molto questa scena perché ora Adriano aveva sfilato il dito e con il cazzo duro si appropinquò alle chiappe di nostro fratello e lo spinse dentro. Cazzo, pensai io, che famiglia!!! Abbiamo una madre, tre fratelli e una sorella di sicuro almeno, almeno bisessuali.

‘Ti sborro in bocca troietta!!!!’

‘Ummmmhhh’

Lei ora partecipava attivamente e con una mano fra le cosce si sditalinavo furiosamente.

‘Appena gli sborri in bocca togliti che te lo tolgo dal culo e glielo ficco anch’io in bocca!!’

Così appena Simone ebbe riempito con il caldo succo dell’amore la bocca di Lucia Adriano sfilò il membro dal culo di nostro fratello e si precipitò ficcando il tronchetto rigido nella cavità orale di Lucia. Alcuni affondi e poi glielo spinse fino in gola eiaculandogli direttamente nella laringe.
Sentii lei, che respirava a stento e contemporaneamente ingoiava la sborra di Adriano. Mentre questo avveniva vidi Simone accucciarsi davanti a me e prendermi il pene in bocca. Eccitatissimo, non riuscii a trattenermi a lungo, e gli venni in bocca. Lui me lo pulì amorevolmente, anzi oserei dire fraternamente, fino a succhiare le ultime stille di sperma che mi fuoriuscivano dal taglietto della cappella.

‘Wowwwww’.’ Dissi io’

Ci guardammo tutti e quattro intensamente, poi comparve quasi simultaneamente, sui nostri visi, un sorriso contenuto, che si trasformò in breve, in una risata aperta e divertita. Tutti e quattro in piedi ci abbracciammo e ci dirigemmo verso il bagno. Che risate, durante quei minuti dedicati alla sacrosanta doccia, la nostra famiglia si stava aprendo e all’orizzonte si prospettavano nuove situazioni eccitanti e coinvolgenti,e noi sicuramente saremmo stati lì pronti e reattivi a cogliere tutti i nuovi ed ulteriori sviluppi.
Difatti passarono pochi giorni e una sera”””’..

Buon sesso a tutti da Ombrachecammina
Attendo come sempre vostri commenti e proposte sulla mia email: alexlaura2620@libero.it

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