Skip to main content
Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'IncestoTrio

062 – Mamma Angela con il figlio a casa di suo suocero (1a parte)

By 27 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente erano arrivate le vacanze estive, il lavoro come impiegata, per il momento, poteva essere accantonato, gli impegni, e tutto il solito tran,tran, andavano in ferie. Trenta giorni per rinvigorire il fisico e la mente. Angela, quarantaduenne, viso mediterraneo, gran bella donna, alta un metro e settanta, pelle bianco latte, capelli lunghi, color castano scuro, occhi altrettanto scuri con un fisico opulento, specie per quanto riguardava il seno voluminoso che occorreva di una sesta misura di reggiseno. Le gambe ben fatte sostenevano il suo gran bel culo, particolarmente, sodo,abbastanza abbondante e assolutamente privo di cellulite. Quella prima mattina di ferie, lei si alzò dal letto tardi, indossò una vestaglia di seta, rosa confetto e uscì dalla camera per preparare la colazione per se e per suo figlio Roberto. Passando davanti alla porta della camera del giovane ragazzo, aprì piano l’uscio e guardò dentro, nella semioscurità, suo figlio dormiva ancora; richiuse e una volta giunta in cucina, provvide ad aprire le finestre e la porta che dava sul terrazzo esterno, si affacciò dal balcone e sotto, vide la città, che ancora brulicava di macchine e persone, in piena attività. Fra se e se si rallegrò di essere al suo primo giorno di vacanza. Dentro al suo cuore, in un angolo, c’era sempre l’immagine bella e sorridente di suo marito, scomparso in un incidente stradale cinque anni prima. Dopo la sua morte, lei aveva affrontato mille difficoltà, e nonostante tutto era riuscita a trovare un lavoro e a mantenere il figlio studente. Certamente che suo marito gli mancava parecchio, lei ne era stata pazzamente innamorata e ancora oggi, non aveva trovato alcuno che prendesse il suo posto e che sapesse restituirgli le stesse bellissime sensazioni vissute con lui, in quella che a lei sembrava essere, una vita precedente. Qualche uomo lo aveva pure trovato, ma alla fine tutti si dimostravano solo attratti dal suo fisico e lo scopo finale era sempre quello di portarsela a letto. Lei, da donna esperta, era riuscita a giocare con i maschi fino a scoprire le loro vere intenzioni, poi, compresa la situazione, li aveva mollati ad un passo dalla meta. Anche sessualmente parlando, comunque suo marito gli mancava parecchio, lei non era fatta di legno, ma di carne viva e desiderosa di intimo affetto e quindi lei spesso, suppliva a questa carenza, chiudendosi in camera sua e, usando la sua fervida immaginazione, si masturbava silenziosamente, fino a raggiungere l’orgasmo. Queste carezze solitarie, si dimostravano sempre assolutamente inappaganti e poco soddisfacenti, ma, purtroppo, questo passava il convento’ Di solito, dopo l’orgasmo andava in bagno e si metteva sotto la doccia, facendo scendere il getto d’acqua sul suo corpo, quasi a voler cancellare il peccaminoso agire precedente.
Si ammirava poi nel grande specchio, posto sopra al lavabo e vedeva riflesso il suo magnifico corpo statuario, con quelle grandi poppe sporgenti e estremamente voluminose, le soppesava e si compiaceva della loro tenuta, non erano, nonostante il volume, delle tette cadenti, scendevano pesanti, appena,appena, verso il basso ma niente di più della normale forma che un seno del genere può accusare. I fianchi erano pieni e opulenti e lei se li accarezzava lisciandosi la pelle. Il suo ventre tonico scendeva verso il fitto bosco di peli riccioli e neri che gli adornavano il pube e che si tuffavano abbondanti fra le sue cosce. Non si era mai depilata, suo marito non voleva e lei, per accondiscendergli, si era presa cura di sfoltire qua e là, specie quando al mare indossava il costume, ma senza mai esagerare, mantenendo un ampio triangolo che a suo giudizio possedeva un che di misterioso fascino.
Non era mai stata una donna autoritaria, anzi, era riuscita, grazie al suo carattere docile e anche un po’ sottomesso, a creare il giusto equilibrio con il marito e anche con il figlio. La sua famiglia, tipicamente patriarcale, le aveva insegnato, che il maschio è il maschio e che le femmine spesso e volentieri devono sottostare ai voleri degli uomini, che sono i capi della famiglia. Quindi, massimo rispetto per i genitori, ma soprattutto per il padre e di conseguenza per i fratelli eccc’.

Apparecchiò la tavola e quando fu tutto pronto si affacciò alla camera di suo figlio e’.

‘Robyyy, daii, svegliati, è pronta la colazione’..’

Il giovane si mosse e grugnì, poi aprì gli occhi e’

‘Mami, ma che ore sono? ‘

‘Sono le dieci e nel pomeriggio sai che dobbiamo partire e fare tanti chilometri!!’

‘Ok, mami, mi alzo, un attimo che arrivo’.’

Lei, entrò in camera e per svegliarlo meglio, aprì le finestre e spinse all’esterno gli scuri, subito nella camera fece il suo ingresso il chiarore dei raggi del sole e lui si coprì gli occhi con l’avambraccio. Angela, con un po’ di vergogna, guardò la forma del corpo di suo figlio e la ‘canadese’ che si era formata al centro del letto. Non lo aveva mai visto nudo, se non da bambino, anche perché lui dagli undici anni in poi si era puntualmente nascosto alla sua vista. Lei ancora di sottecchi ammirò il ‘Monte bianco’ e si complimentò con se stessa, per la poderosa dotazione che gli aveva fornito. Si rammentò del commento che l’ostetrica fece, appena Roberto uscì dalla sua vagina dilatata’.

‘Mamma mia, signora, suo figlio farà l’attore di film hard!!!’

Lei uscì dalla camera e udì lui che si alzava, poco dopo lo vide, con indosso un paio di boxer a quadretti infilarsi in bagno. Ne uscì poco dopo e lei si accorse che la situazione era del tutto tranquilla e la canadese era scomparsa..
Mentre facevano colazione, parlarono del viaggio imminente e di quello che avrebbero fatto una volta giunti a casa del nonno. Lui viveva nel sud Italia e da solo coltivava la campagna, abitava in un grande e antico cascinale, a pochi chilometri dal mare. Angela, si ricordò di suo suocero, era una brava persona, gli era mancata la moglie quando ancora erano giovani e lui era rimasto in quella casa, solo, da ormai più di vent’anni. Tonio si chiamava, anzi per la verità Antonio, ma da sempre il nome usato dall’intera famiglia era Tonio, era da circa cinque anni che non lo vedeva, l’ultima volta era stato per il funerale del figlio Claudio, ovvero del marito di Angela, ma di sicuro lui si sarebbe ricordato di lei. Suo suocero gli era molto affezionato e qualche volta lei aveva individuato della nascosta e celata ammirazione nei suoi confronti.
Partirono a sera inoltrata verso le ventidue, per viaggiare con il fresco, li aspettavano circa milleduecento chilometri e quindi un lungo, lunghissimo viaggio. Lei si era vestita con dei jeans azzurri, un po’ attillati con la tela consumata ad arte qua e là, sopra una maglia a giro collo abbastanza larga e comoda, per non evidenziare troppo le enormi tette. Naturalmente il petto era sostenuto da un reggiseno rinforzato, di color carne. Infine un paio di mutandine bianche un po’ da tardona completavano l’abbigliamento . Il ragazzino, vestiva dei pantaloncini al ginocchio di colore chiaro, sotto ai quali indossava i boxer, nella parte superiore si era infilata una polo in tinta, aderente al suo torace, con il bavero rialzato, manco fosse inverno’
Lei , guidava e lui con il cellulare in mano giocava a calcio tipo play station. Mamma Angela guardò suo figlio e lo trovò bellissimo, il giovane possedeva un fisico atletico, da nuotatore, era alto un metro e ottantacinque con i capelli castano chiaro, ondulati naturali, lui li portava lunghi quasi sulle spalle, la maglietta aderente e i pantaloncini altrettanto stretti evidenziavano dalla parte destra, la forma del cazzo a riposo e a sinistra il pacco delle voluminose palle. Lei notò che mentre giocava, ogni tanto abbassava la mano e distrattamente se lo toccava. Era una gestualità abituale, che Angela aveva visto fare a lui, ma anche ad altri, compresi uomini molto più adulti. Mah, pensò la donna, come se io mentre parlo con qualcuno, mi mettessi una mano fra le gambe!!!
Percorsero, i milleduecento chilometri in circa sedici ore, fermate e soste comprese, quando giunsero al casale del vecchio suocero, erano le quattordici, aprirono il pesante cancello di ferro battuto, in verità anche un po’ arrugginito in alcune parti, e fecero ingresso nell’ampio cortile assolato. Scesero dal grosso SUV e aprirono il portellone posteriore per scaricare i bagagli, dall’interno della casa si udì una voce profonda che con marcato accento pugliese”””’

‘Ciaooo, finalmente siete arrivati, ero in pensiero!!!’

‘Ciao papà, c’era un po’ di traffico in autostrada e”’

‘Ciao nonno Tonio’.’

Angela lo aveva sempre chiamato papà fin dal primo giorno di matrimonio e quindi per abitudine e per affetto continuava a chiamarlo così.
Lui comparve da dietro la tenda verde della porta di casa e si affacciò sul cortile, teneva la sua pipa fumante fra le dita, andò loro incontro, abbracciò a lungo Angela e lei un po’ in imbarazzo per quell’abbraccio troppo stretto, si distaccò da lui e il nonno allora si rivolse al nipote avvinghiandolo con le forti braccia in un altrettanto forte e vigoroso abbraccio. Il ragazzo era parecchio timido e introverso e quelle smancerie un po’ lo infastidivano, era rosso in viso e ai complimenti che il nonno gli faceva lui si schermiva tenendo lo sguardo fisso a terra”’

‘Angela, ma che bel ragazzo che è diventato Roberto!!! ‘

‘Papà, io e tuo figlio abbiamo fatto del nostro meglio!!!’

‘Già, Già, lascia stare mio figlio, meglio che non ne parliamo, se no sto male ancora adesso, anche se è passato tanto tempo!!!’

‘Anche tu papà non sei cambiato affatto mi sembri un giovanotto!!!’

‘La campagna e il lavoro che c’è da fare mi tiene in forma cara Angela!! Comunque ti devo fare i complimenti, tu sei una gran bella donna, se non fossi tuo suocero, ti chiederei di sposarmi domani mattina!!!’

‘Dai papà non esagerare, mi tengo in forma anch’io insomma’..’

‘Beh dai trasimmu intra ‘..’

Ogni tanto qualche parola di dialetto pugliese la intercalava nei discorsi in italiano”

Tonio era un omone con le spalle larghe e le mani callose, il fisico muscoloso, alto sul metro e ottanta, ma senza un filo di grasso, capelli folti, quasi totalmente bianchi a parte qualche filo nero che si rifiutava di imbiancare, aveva gli occhi azzurri che contrastavano con la pelle scura, abbronzata e bruciata dal sole. Portava comunque i suoi sessantaquattro anni con molta disinvoltura. Si caricò le due valigie più pesanti e le sollevò come se fossero fuscelli, poi si incamminò verso l’ingresso della casa.
La meraviglia di quella casa era il fresco che ti accoglieva una volta dentro, i muri spessi e le ante delle finestre accostate proteggevano dal sole cocente gli ambienti interni. Al soffitto le volte curve intercalate fra di loro da pesanti travi in noce scuro. Il pavimento era di mattonelle rosse in cotto, un po’ consunte e formavano un piano irregolare. Lungo la parete di sinistra, una fila di pensili anch’essi in noce scuro, sotto i quali si trovava il lavandino, la lavastoviglie e dei mobiletti appoggiati su delle gambe in plastica chiara con rotelle per regolare l’altezza, al fondo di questa parete la cucina a gas di quelle a bombola. La parete di fronte, era arredata con delle pentole in rame di varia grandezza, appese al muro bianco con dei grossi chiodi fatti artigianalmente e in fondo a questa parete una porta chiusa, in legno massiccio sempre di colore scuro. Contro la parete di destra si trovavano un grande frigorifero con il freezer e a fianco un congelatore gigantesco, il tutto color bianco sporco. In centro alla parete una finestra molto larga e anche parecchio alta, dava luce all’intero ambiente. Lui ci fece accomodare ed estrasse dai frigorifero una bottiglia di acqua gasata e poi aprì un armadietto mettendo in fila sul tavolo, alcuni sciroppi, menta,
orzata, limonata e amarena. Ci mise davanti dei bicchieri alti e stretti e ci chiese di servirci senza complimenti. Mentre si scambiavano le varie notizie a riguardo dei tanti parenti Tonio, sedutosi a fianco di Angela, aveva posato distrattamente una mano sulla coscia nuda di lei e mentre parlava
la accarezzava. Lei lo lasciò fare per pochi secondi, poi posò la sua mano su quella del suocero e
lo bloccò con dolce fermezza. Lui non parve accorgersi dell’atteggiamento di Angela, e dopo poco, ritrasse la mano per versare ancora le bibite nei bicchieri vuoti. Poi dopo un po’ di amabili chiacchiere e alcuni pettegolezzi a riguardo di qualche parente, lui””.

‘Io vi trattengo qui a chiacchierare e magari voi siete stanchi per il viaggio, venite vi porto le valigie in camera e ve le mostro, le ho pulite e preparate per voi”’

‘Beh, papà, si grazie, mi ci andrebbe una bella doccia e vorrei cambiarmi e riposare un po”..’

‘Venite, venite””

Riafferrò le valigie e ci fece strada, aprì dunque la porta scura in fondo e ci trovammo in un corridoio con delle porte, tutte uguali in legno massiccio scuro, lui aprì la prima porta e ”

‘Angela, questa è camera tua, c’è la finestra che si affaccia sul cortile, al mattino puoi aprire le persiane se vuoi ma prima di mezzogiorno ti conviene chiuderle così di notte dormi con il fresco’.. Qual è la tua valigia??’

‘Questa pà””’

‘Lo immaginavo è la più pesante, che ci mettete voi donne in queste valigie????’

‘Eh sai abbiamo tante cose da metterci noi donne’.’

‘Va bene Angela, noi ti lasciamo qui, se ti serve il bagno, è in fondo al corridoio””

‘Ok grazie pà”’

Dopo alcuni metri, il nonno aprì un’altra porta e fece accomodare il nipote”

‘Questa è un po’ più piccola ma anche questa ha la finestra che da sul cortile, mi raccomando se vuoi dormire bene di notte, apri le persiane al mattino e poi verso mezzogiorno chiudile ok?’

‘Si nonno, ok, grazie”’

‘Di notte se senti russare, vieni a bussare alla mia porta, che è questa di fianco alla tua e me lo dici!!!’

‘Ma no, figurati nonno, io di notte non sento neppure le cannonate’

‘Ok dai a dopo’.’

Il nonno se ne andò ed entrò in camera sua, si tolse i pantaloni e la camicia a quadri, poi si distese sull’enorme letto per il consueto pisolino pomeridiano. La sua camera, che lui aveva diviso e condiviso con la moglie, era una grossa camera al centro della quale vi era un vecchio letto, di quelli di una volta molto grande e soprattutto parecchio alto da terra, con il pavimento costituito da listoni di legno notevolmente consunti , soffitto bianco con i classici voltini e i grossi travi a sostegno, le pareti erano coperte da una tappezzeria a righe verticali grigie e beige. La parete di sinistra era costituita da una cabina armadio che fungeva anche da ripostiglio incassato per circa un metro e mezzo nel muro e largo circa tre metri, mentre, un grosso armadio era appoggiato contro la parete di destra, mentre la parete di fronte invece, era costituita da lunghe tende appese con dei grossi anelli in legno, ad un bastone anch’esso in legno. Dietro a queste tende una finestra, larga un paio di metri abbondanti, che partiva da circa sessanta centimetri da terra ed arrivava a trenta dal soffitto. All’esterno di questa finestra le persiane pitturate di verde tenute rigorosamente chiuse. L’arredamento era completato da un comò posto alla destra della gigantesca finestra.
I pensieri dell’uomo, mentre disteso sul suo letto, cercava di dormire, erano parecchio agitati e la sua mente andava alla fantastica visione che sua nuora gli aveva mostrato. Lui da sempre, la ammirava e il trovarla dopo così tanto tempo ancora estremamente desiderabile, lo rendeva euforico ed eccitato. Un mese di vacanza a casa sua, l’avrebbe vista tutti i giorni e chissà quante volte avrebbe potuto spiare nelle scollature dei vestiti, quel superbo e fantastico seno. La immaginò nuda, le grosse tette erano cadenti? Il suo bel culone era flaccido oppure ancora tonico e sodo? La sua mente, decisamente perversa fissò l’immagine di lei a pecorina mentre lui, da dietro glielo metteva dentro fino in fondo . La figa era depilata oppure era pelosa come piaceva a lui? Dalla finestra del cortile, lui avrebbe potuto spiarla, magari tutta nuda, anche dalla finestra con il vetro zigrinato del bagno avrebbe potuto intravedere le sue forme opulente’.
Si addormentò pensando ad un piano per’..

Angela, inconsapevole dei pensieri dello suocero, dopo essersi fatta una doccia interminabile, stava sdraiata completamente nuda sul letto in ferro battuto, le cui rumorose molle facevano da accompagnamento a tutti i suoi più piccoli movimenti. Ai quattro angoli, l’artistico letto, mostrava quattro grosse palle di ottone e al centro della testiera saldato fra i tondini di ferro scuro, un ovale di lamiera con sfondo nero, sul quale sfondo vi erano dipinte a mano delle bellissime rose rosa con i relativi rami verdi e spinosi.
Di fronte a lei una grande finestra, del tutto simile a quella della camera di Tonio, anch’essa arredata con tendaggi drappeggiati di colore rosa pallido arricchiti da fiori simili a quelli dipinti sulla testiera del letto. Le altre pareti erano bianche, contro le quali vi erano, a destra un grosso armadio con uno specchio altrettanto grande e a sinistra, incassato nel muro una specie di armadio ripostiglio. Il lampadario antico era del tipo a gocce, con incorporate alcune ragnatele, pendeva dal centro del soffitto per un buon metro e mezzo ed era corredato da una quantità industriale di lampadine a forma di oliva con in punta un ghiribizzo attorcigliato.

Nell’altra camera, leggermente più piccola ma perfettamente identica a quella di Angela, il giovanissimo Roberto si era a sua volta sdraiato sul letto e indossava i boxer azzurri elasticizzati.
Aveva tra le mani un libro, con una copertina rigida di colore rosso, decorata con fregi dorati il cui autore era un certo Henry Miller e il volume si intitolava ‘Opus Pistorum’.
Lo aveva trovato, in quella camera, tra altri libri, nell’armadione a muro. Era un libro altamente erotico che trattava di orge e incesti a tutto spiano. Le parole che il ragazzo leggeva erano ancorché volgari e nulla lasciavano alla fantasia, le descrizioni minuziose di atti sessuali, e le frasi esplicite e molto forti che si evidenziavano, avevano reso il ragazzo molto eccitato. Le mutande si tendevano e un grosso bozzo sorgeva dall’interno spingendo la stoffa verso l’esterno. Lui teneva il libro con una mano e con l’altra si masturbava il cazzo, poi posò il volumetto sul lenzuolo e con decisione si sfilò i boxer gettandoli sul pavimento. Incredibilmente, per un giovanotto della sua età, si materializzò una mazza inverosimile, un grosso e lunghissimo cilindro di carne, perfettamente a novanta gradi con il suo ventre. Il pube era peloso, a parte la regione alla base dell’obelisco che era stata accuratamente depilata. Le grosse palle erano anch’esse lisce e depilate, lui se le palpò e soppesò a lungo, distrattamente, mentre con l’altra mano aveva ripreso il libro e continuava a leggere avidamente. In fine si impugnò il gigantesco cazzo e cominciò a segarsi lentamente, poi la sua mano iniziò a scorrere lungo l’asta più rapidamente, fin quando, il suo viso e la sua bocca semiaperta testimoniarono l’arrivo della imminente sborrata e infatti, lunghi e densi zampilli fuoriuscirono dal meato e si sollevarono verso l’alto, per ricadere copiosi sul corpo e sul viso del giovane. Se lo pulì con un fazzolettino di carta e poi lo abbandonò ancora semirigido sopra la coscia sinistra. La cappella gli spuntava ben oltre il limite della coscia e sporgeva nel vuoto. Lui andava fiero dei suoi venticinque centimetri, in tutti i posti dove, per vari motivi, si era mostrato nudo agli altri, i commenti più o meno mascherati, si erano sprecati. Era abituato a sentire” ‘Ehi, ma hai visto che cazzo ha il ragazzino?’ oppure negli spogliatoi dopo le partite di calcio’.’ Occhio ragazzi, non vi chinate davanti a Roby mi raccomando, rischiate grosso!!!’ ecc”.

Verso le diciotto, diciotto e trenta, Angela e Roby uscirono dalle loro camere e si avviarono in cucina, vi trovarono il nonno, che stava provvedendo a preparare loro la cena.
Angela si offerse di aiutarlo e lui gli indicò di iniziare ad apparecchiare la tavola sotto il gazebo che c’era in cortile. Verso le diciannove e trenta nonno e nipote si accomodarono a tavola e Angela, da perfetta casalinga li servì. Quando terminarono la cena, erano le ventidue, e la donna si accorse che il bottiglione di vino rosato fresco si era quasi totalmente prosciugato. In effetti, lei che di vino ne aveva bevuto poco, notò che sia Roberto, sia il nonno, erano alquanto allegri e, specie il ragazzo, era molto meno timido e inibito del solito. Il vecchio, fumava la sua pipa e parlava di donne con il giovanissimo nipote e lui si lasciava andare a commenti piuttosto salaci e volgarucci nei confronti del sesso femminile”’

‘Ah, ah, ah, Roby, ce l’hai la ragazza???’

‘Si nonno ebbè si che ce l’ho!!’

‘Bravo, ma dimmi, dimmi, te la scopi??? Eh, eh, eh’..’

‘Si che la scopo nonno, glielo ficco tutto dentro sai!!!’

‘Anche io alla tua età me le fottevo tutte!!!! Ah,ah,ah”.’

Angela, caratterialmente tranquilla e poco incline a questo genere di discorsi, taceva in un angolo, con lo sguardo timoroso e un atteggiamento che sempre, in casi come questi, si dimostrava passivo e sottomesso.

‘Angelaaa, portaci il caffè dai, che noi uomini dobbiamo parlare di cose importanti’. Ah, ah, ah’..’

‘Si, si, mami, il caffè e anche un liquorino daiii!!!’

Lei provò a intervenire per proibire altro alcool al ragazzo ma il nonno aspirando un ampia boccata dalla pipa””

‘Dai Angela, non rompere, lasciaci vivere, vero Robyyy, ah, ah, ah, ah,”’Dai donna, portaci un whisky !!!’

Così lei, entrò in casa, cercò i liquori e infine li trovò, prese la bottiglia di whisky e la portò in tavola”

‘Brava mamma’eh,eh,eh,eh”.’

Tonio, versò il liquore ambrato nello stesso bicchiere del vino, prima a Roberto e poi si riempì il suo””’..

‘Cin, cin, ragazzoo e viva la ficaaaaaa!!!!’

‘Sii, nonno, viva la figaaaaaaa!!!!’

‘Tua madre è una gran fica sai????’

‘Eh, eh, non lo so nonno, mica l’ho mai vista nuda!!!’

‘Adesso basta, mi sa che avete bevuto troppo!!!’

‘Bella nuora se vuoi la bottiglia la devi venire a prendere eh, eh, eh’..’

‘Ehi nonno, il mio è più lungo di questa bottiglia sai!!!! Eh,eh,eh,eh,’

‘Ma che sta addici!!!! Fiuuuu, ci esageratu che sinti!!!!!

‘E’ la verità nonno, è vero, che fai non ci credi???? Te lo mostro se vuoi, ah,ah,ah,ah”..’

Con un abile mossa, Angela riuscì a togliere la bottiglia dal tavolo e poi girandovi intorno, appioppò un sonoro ceffone al figlio””.

‘Ma che fai mami??? Mi hai fatto male!!!’

‘Siete tutti e due ubriachi è meglio che te ne vai a letto!!!’

Il nonno spense la pipa con le dita della mano callosa e barcollante si alzò dalla sedia, appoggiandosi al tavolo, cercò l’equilibrio, poi vacillante riuscì a centrare la porta di casa e tenendosi al muro del corridoio raggiunse la propria camera e quindi senza nemmeno svestirsi salì sul letto e vi si sedette poi si lasciò cadere a peso morto all’indietro e così rimase fino a notte inoltrata. Si svegliò verso le due della notte, disturbato dalla luce fioca che proveniva dall’esterno e che filtrava in mezzo ai battenti della persiana difettosa. Udì anche un lieve rumore ritmico anch’esso proveniente da fuori, una specie di cigolio noioso e fastidioso.””

Roberto, appoggiandosi a sua madre si fece guidare fino in camera, dove lei lo aiutò a spogliarsi, al momento di togliergli le mutande ebbe un attimo di incertezza poi, pensò: In fondo è mio figlio’. Così fece scendere l’intimo di Roberto e lo guardò. Si portò la mano aperta sulla bocca e rimase assolutamente di stucco. Si ricordò il pene di suo marito e lo confrontò mentalmente con quello del figlio. Era quasi il doppio, lei non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, mentre lui nudo, dormiva già profondamente, lo aveva anche da molle completamente scappellato, il glande largo con la pelle che gli copriva il fusto, parecchio chiara e solcata da vene blu molto accentuate. La tentazione era forte, era parecchio ormai che non toccava un cazzo, e lentamente, a scatti, timorosamente, avvicinò le punte delle dita alla pelle liscia del pene di suo figlio, lo sfiorò appena e poi si ritrasse come scottata dal fuoco. Lo sguardo attratto verso quell’ enorme cilindro di carne. Lo pensò rigido, eretto e non riuscì ad immaginarselo, a realizzare le effettive dimensioni.
Ancora la mano, si portò sul membro e questa volta lo accarezzò, sfiorò con i polpastrelli il frenulo teso e lisciò la cappella passando sopra alla pelle vellutata. Si accorse che il pesante batacchio si era mosso, staccandosi dal ventre sul quale stava appoggiato e si era lievemente sollevato. Angela si fece coraggio e questa volta la sua mano circondò seppure parzialmente il pene di suo figlio e mosse timidamente la mano a mo di sega. Il cazzone si sollevò ancora, lei si fermò e avvicinò l’orecchio alla bocca di lui, ascoltò il suo respiro regolare e comprese che era profondamente addormentato. Accarezzò il pene con le dita dall’alto in basso fin quando raccolse i pesanti coglioni e li accarezzò delicatamente, si ricordò che suo marito gradiva particolarmente essere toccato sotto le palle e ancora di più sul buchetto del culo, Quando facevano l’amore lei spesso lo penetrava con un dito e lui ne traeva un piacere immenso. Passò la mano fra le cosce divaricate di Roby e con un dito raggiunse lo sfintere. Lo accarezzò a lungo mentre la ‘ mole antonelliana’ si ergeva al suo massimo splendore. Tolse il ditino da dietro e ancora si accertò che dormisse, poi si fece coraggio e posò le labbra sulla larga cappella, piano, piano se lo fece entrare in bocca, il grosso dardo le riempiva la bocca ed aveva paura di fargli male con i denti, usò la sua esperienza e fece scivolare le labbra lungo l’asta, ne inghiotti una buona parte ma non riuscì ad andare oltre. Se lo stava sfilando dalla bocca quando una crema densa e calda improvvisamente si propagò nella sua bocca e la colmò, scendendole fino in gola, lei deglutì affannosamente fino all’ultima goccia, quindi si pulì da alcune colature al fianco della bocca e si asciugò con il lenzuolo del letto. Lo lascio così con il cazzo ancora mezzo duro e una piccola goccia di sperma che colava filante giù dalla cappella.
Angela, una volta in camera, si guardò allo specchio, il suo viso era paonazzo e gli occhi parevano sfigurati, dilatati come quelli di un drogato, le gambe e le mani improvvisamente gli tremavano, si impose di stare calma, si sedette sul letto e iniziò a respirare lungo, lentamente il tremolio si calmò e il calore al viso diminuì.
Si infilò la camicia da notte sul corpo nudo ed uscì dalla camera si avviò verso la cucina, individuò l’interruttore del lampioncino posto esternamente sopra alla porta e lo azionò, una luce gialla si diffuse nel cortile. Fece alcuni metri e sotto il gazebo si sedette a prendere il fresco della notte. Si accorse solo allora che l’umidità fra le sue cosce era aumentata in modo esponenziale e sicura che il buio avrebbe celato le sue manovre, fece scendere la mano destra fra le gambe e le sue dita scivolarono fra le pieghe delle labbra vaginali. Era completamente allagata, l’eccitazione di quanto aveva fatto poco prima, la rendeva euforica e al tempo stesso frustrata. Mai avrebbe pensato di toccare e di fare un pompino a suo figlio, eppure era successo, certo che lei era stata colta di sorpresa, un membro del genere non lo aveva mai visto nemmeno quando assieme a suo marito guardavano una videocassetta porno. Aveva avuto ragione l’ostetrica, Roberto poteva diventare un attore porno!!! Altro ché ingegnere!! Aveva un futuro davanti e nemmeno metaforicamente parlando, aveva realmente li davanti un bel grosso e lungo futuro!!! Mentre la sua mente visualizzava l’imponente pene la sua mano si era fatta più intraprendente e lei nella semioscurità, ad occhi chiusi, con la bocca semiaperta e il capo abbandonato all’indietro,continuava il ditalino solitario. La sedia di metallo, di quelle pieghevoli, ad ogni suo movimento, creava un lieve cigolio, che si propagava nel silenzio della notte”’
Si fermò ansimante, nel momento in cui udì un leggero scricchiolio, un rumore sinistro, che pareva provenisse da dentro la casa, si ricompose immediatamente e stette immobile con tutti i sensi all’erta. Nulla, assoluto silenzio, forse era stato un animale e chissà ché e quindi riprese da dove si era interrotta””’.

Tonio, tese ancora l’orecchio e registrò che il cigolio ritmico era ripreso, sbirciò allora dalla persiana e dopo pochi secondi riuscì a mettere a fuoco l’immagine. Al buio, seduta sotto il gazebo, c’era Angela, probabilmente stava godendosi la frescura della notte. La osservò a lungo, e comprese che il cigolio proveniva proprio da lì. Poi gli occhi si abituarono alla oscurità e si accorse che lei aveva le cosce completamente scoperte, la parte superiore del suo corpo invece era immerso nella più completa oscurità. Eppure quel: gni, gni, gni, gni, gni, significava qualcosa, le gambe erano aperte, divaricate ma erano altresì immobili. Non capì, fin quando un: ahhhhh soffocato e le gambe che si chiudevano e si riaprivano di continuo , fece capire al vecchio Tonio, quel che sua nuora stava facendo fino a quel momento. La maiala si masturbava sotto il gazebo al fresco!! Che troia, aveva fatto tanto la santarella prima e dopo poco si sditalinava tranquillamente in mezzo al cortile. Pensò alla sedia fortunata, quando loro sarebbero andati via, l’avrebbe appesa da qualche parte come una reliquia! Chissà se al mattino sarebbe riuscito ad annusarne il sapore, magari a leccare la sedia per sentire l’afrore della linfa di lei.?
Si ributtò sul letto e si addormentò vagando nel sonno con la sua immaginazione alle mille cose che lui voleva fortemente realizzare con la sua timida e angelica nuora.

Angela, spense la luce esterna e poi si avviò in camera sua, si sentiva stanca ma dentro di se percepiva uno strano pizzicorio di eccitazione e di esaltazione. Pensò anche alle parole di suo suocero’. Tua madre è una gran fica!!! Lui la ammirava, forse la desiderava, ma, domani, sarebbe stato un altro giorno””. e si lasciò cogliere dal sonno profondo.

Roberto, anche se pesantemente narcotizzato dalla quantità di alcool ingurgitato, dormiva un sonno agitato muovendosi continuamente nel letto”’..

Al mattino, Angela, si alzò verso le otto e trenta, andò in bagno e poi si rivestì indossando un vestitino corto a fiorellini sotto il quale si infilò un bikini nero. Uscì in corridoio e bussò prima alla porta di Roberto”””

‘Roby, svegliati, fra cinque minuti è pronta la colazione”’

Non ottenendo risposta alcuna, aprì l’uscio e sbirciò all’interno, il suo ‘bambino’ superdotato dormiva ancora, sotto la sua personale ‘canadese’.
Si avvicinò a lui e mettendogli una mano sulla spalla lo scosse, lui aprì gli occhi e per celare la sua potente erezione si girò sul fianco destro”’

‘Ciao mami, che dormita!!!!…..’

‘Ieri sera ti sei praticamente ubriacato assieme al nonno”’

‘Sai che non mi ricordo più nulla”’

‘Per fortuna, meglio così”’

‘Perché? Ho detto delle cose strane???..’

‘Lasciamo perdere dai, tra te e il nonno, mi sembravate dei volgarissimi camionisti!!’

‘Ma sul serio, ma che abbiamo fatto???’

‘Ti ho detto di lasciar perdere, vatti a dare una lavata e poi vestiti che intanto io preparo la colazione’.’

‘Ok mami, mi alzo’..’

Roberto, attese che la madre uscisse dalla camera e poi butto il lenzuolo da un lato e si sollevò seduto sul letto, il suo pennone svettava in avanti, lui scese letteralmente dall’altissimo letto e rimase in piedi, si stiracchiò e posando il palmo della mano destra sulla dura cappella spinse il cazzo verso il basso e lo lasciò andare, il lungo membro scattò verso l’alto come una molla vibrando sensibilmente. Si coprì con l’accappatoio e uscì in corridoio avviandosi verso il bagno, vi entro si chiuse a chiave e si guardò allo specchio, poi si girò a gambe divaricate davanti alla tazza e forzando il pene rigido in direzione del water liberò la abbondante pisciata mattutina.
Roby, si ricordò dello strano sogno erotico fatto durante la notte, si rammentò di una donna che gli aveva fatto un pompino e che lui gli era venuto in bocca”’.

Angela, una volta preparata la colazione bussò alla porta di suo suocero, poi con la massima discrezione aprì l’uscio e guardò dentro, il letto era perfettamente rifatto e la finestra, ancora in ombra, era spalancata. Lui non c’era, lei allora si affacciò in cortile, ma non lo vide, lo chiamò alcune volte, poi non ottenendo risposta uscì in cortile e arrivò una trentina di metri più avanti nei pressi dell’orto, lui era lì, chino a zappettare e sminuzzare la terra”’..

‘Papà, già al lavoro di mattina presto?……..’

‘Oh, ciao Angela, dormito bene? Io mi alzo sempre presto è dalle sei che sono qui, devo approfittare della luna buona per seminare se no fra qualche giorno poi non posso più farlo’..’

‘Ah ecco capito, mi chiedevo se vuoi la colazione, ho preparato il latte con il caffè, ci sono dei biscotti e delle paste”’.’

‘Di solito non mangio mai al mattino, prendo solo il caffè, ma visto che ci siete voi faccio uno strappo alla regola”’..’

‘Ok pà ti aspetto, Roby e io siamo in cucina’.’

Tonio la guardò andare via, il vestito corto danzava assieme alle sue belle natiche e lasciava intravedere il costume che a malapena gli copriva metà culo. Prima mentre gli parlava, aveva faticato parecchio a guardarla negli occhi, la ampia scollatura e quel seno maestoso, attiravano ipnoticamente il suo sguardo carico di libidine. Appoggiò la zappa contro la rete che delimitava l’orto e uscì dal cancelletto in fondo, passando davanti alla cucina salutò Roberto e si diresse in bagno, si lavò accuratamente le mani e rientrò sedendosi al suo posto attorno al tavolo.
Angela, aveva fatto un buon caffè, carico, rinvigorente e lui come al solito, lo sorbì amaro, sgranocchiò anche qualche biscotto e poi”..

‘Andate al mare oggi??’

‘In effetti, l’intenzione era quella, ma, a quanto pare, il tempo è un po’ instabile, parecchio nuvoloso, che ne dici, facciamo bene ad andare?’

‘Dai mami, andiamo al mare, al massimo torniamo indietro se piove!!!’

‘Secondo me, è meglio che ci andate domani, ieri le previsioni davano pioggia dopo mezzogiorno, quindi’.. Poi il sole lo potete prendere anche qui”. Ho i lettini e un paio di ombrelloni, manca l’acqua del mare ma se volete e se mi date una mano, vi monto la piscina, io non l’ho più usata da tanto tempo, ma è in magazzino coperta e protetta nella sua custodia’..’

‘Nonno, ma è grande??’

‘Si è nove metri per cinque e dietro la casa, dove batte sempre il sole, c’è il posto con la sabbia pulito e pronto, sai è di quelle alte che si sale con la scaletta”’

‘Dai nonno montiamola”’

‘Bravo pà, buona idea” ‘

‘Ok, ok, ho capito, niente orto oggi, mi dedico a voi che siete arrivati da tanto lontano”’

Così dopo colazione il nonno fece uscire il carrello dal magazzino e aiutato da Roby e Angela, piazzò sul posto la piscina. Gonfiò il grosso salvagente superiore che la circondava, poi la controllò minuziosamente e quindi collegò il tubo di carico al rubinetto e miscelò l’acqua fin quando il termometro non gli diede sui venticinque gradi e solo allora iniziò a riempire la piscina. Occorsero un paio d’ore affinché il livello dell’acqua fosse accettabile. A mano a mano che si riempiva, per effetto del bordo gonfiabile le pareti si alzavano automaticamente. Verso mezzogiorno la piscina era quasi pronta, il nonno piazzò ancora la scaletta esterna e quella interna, quindi sistemò i filtri e la relativa pompa di purificazione dell’acqua. Per ultimo montò il tubo della doccia e una specie di piatto doccia fatto con assi di legno levigati e incrociati e finalmente””..

‘Se volete, potete farvi il bagno, è tutto pronto’.. ah, io per abitudine non mangio mai prima delle quattordici, ma comunque mi adatto a quello che volete fare voi”’

Lui, tutta questa situazione, l’aveva perfidamente elaborata nella sua mente, dal giorno in cui aveva saputo che la nuora aveva programmato di trascorrere le vacanze presso di lui.
In costume, le grosse poppe mezze fuori, i capezzoli che nell’acqua fredda si sarebbero induriti, quel magnifico culone””” . Avrebbe potuto guardarla e nutrirsi gli occhi e l’anima di quella celestiale visione, la vedeva chinata a raccogliere l’asciugamani, il sedere in bella vista, magari si sarebbe piegata in avanti e gli avrebbe offerto lo spettacolo del suo seno, le grosse mammelle e forse la fugace visione dello spuntare di un capezzolo birichino”.
Salì per primo Roberto, con un costume largo a quadroni azzurri e bianchi che gli arrivava a metà gamba, poi Angela offrì il primo spettacolo a suo suocero, lui stava sotto e lei salì la scala, il sedere bianco latte, per effetto del movimento, ondeggiava a destra e a sinistra, in mezzo alle gambe Tonio vide alcuni riccioli di pelo scuro fuoriuscire dalla striscia della mutandina e per lui ci fu una erezione come da anni non gli succedeva più. Lei scavalcò il bordo e scomparve dalla parte opposta. Il vecchio, entrò in casa e si precipitò in camera sua, cercò frugando nel cassettone, un costume e lo trovò. Lo indossò e si guardò allo specchio, la mutanda era un po’ datata, colore blu carta da zucchero, vita alta con qualche centimetro di gamba, ma, a parte il costume vintage, si rallegrò e fu soddisfatto della immagine che gli veniva rimandata, dallo specchio, il fisico era asciutto e il petto villoso, con abbondante peluria bianca e nera, era ben allenato dalle fatiche dei lavori nei campi. Solo l’abbronzatura era mal distribuita, si vedeva chiaramente il segno della canottiera, che lui indossava praticamente sempre per asciugare il sudore sulla pelle durante le fatiche quotidiane. Controllò e sistemò per bene il voluminoso pacco anteriore e uscì dal retro della casa, salì quindi anche lui la scaletta e””

‘Ehi, ci sono anch’io, il vecchio è con voi”.’

‘Grande nonno, facci vedere come nuoti dai”..’

‘E bravo mio suocero, fisico da body-bilder, eh, eh, eh’..’

‘Da body ché????….’

‘Si dai, vuol dire come il fisico di quelli che fanno palestra a livello professionale’.’

‘Non esagerare nuoretta bella”’

‘Si dai nonno sei un gran figo”’

Per un ora abbondante i tre si divertirono in acqua, poi Tonio, decise di uscire, seguito a ruota dal ragazzo e per ultimo da Angela. Mentre per ultima lei si faceva la doccia gli altri due si sdraiarono sui lettini al sole per asciugarsi. Tonio, fisso ammirava sua nuora mentre con eleganza si accarezzava il corpo passandoci su la spugna intrisa di bagno schiuma al borotalco. La osservava affascinato mentre, posata la spugna, si passava la mano dentro il costume e tendeva in avanti l’elastico della mutandina per farci passare il getto d’acqua, fu poi la volta del seno, introdusse la mano dentro la coppa del reggiseno e lo allargò affinché lo zampillo che proveniva dall’alto potesse penetrare e nettare le sue grandi poppe. Il vecchio , prese dal tavolino una rivista e accuratamente la posò sul membro eccitato. Lei chiuse il rubinetto e si avvicinò a loro, spostò diligentemente il lettino in favore di sole e si accomodò a sua volta. Angela stette per una decina di minuti a pancia in su e poi decise di voltarsi per asciugare il costume anche dietro, si sistemò per bene e poi portò le mani dietro per slacciarsi il reggiseno onde evitare la classica abbronzatura a strisce. Tonio, la vedeva di profilo e chiaramente apprezzava l’attaccatura laterale del magnifico seno. Nonostante che le mammelle fossero schiacciate sulla stoffa impermeabile del lettino se ne vedeva ancora parecchio e questo stava a testimoniare la solidità e la durezza di quelle fantastiche tette. Il vecchio, decise allora di smettere di soffrire e giudicando il proprio costume sufficientemente asciutto, si alzò e si diresse verso l’interno della casa. In bagno si asciugò per bene e si sfilò il costume e lo appese allo stendibiancheria ad asciugare, il cazzo pendeva un po’ barzotto e le grosse palle gli dolevano leggermente, passò l’asciugamani di spugna fra le gambe e ben bene sotto i coglioni, si scappellò il pene e delicatamente lo deterse fino a sentire sotto i suoi polpastrelli la pelle vellutata e liscia della cappella. Indossò l’accappatoio e rientrò in camera sua.
Si rivestì indossando una maglietta bianca e sopra agli slip anch’essi bianchi infilò un paio di pantaloncini al ginocchio color avana chiaro. In attesa che Angela e Roby lo raggiungessero apparecchiò la tavola e si sedette ad aspettare, dopo pochi minuti li sentì arrivare e dovette deglutire la saliva per riaversi dalla visione di lei. Si era sciolta i capelli e aveva indossato una camicetta, non attillata ma molto scollata sul davanti e sulla parte posteriore aveva una scollatura profonda che gli lambiva le natiche lasciando la schiena completamente nuda. Era fin troppo evidente che non indossava il reggipetto e le grosse poppe gli ballonzolavano ad ogni movimento che lei compiva. Sotto, si era infilati degli hot-pants inguinali di stoffa di jeans leggera, che la fasciavano davanti evidenziando il monte di venere molto sporgente. Il culo era avvolto dalla stoffa fino all’attaccatura delle natiche e la parte sottostante di esse era messa in bella evidenza.
Lui, la seguì mentre cucinava, la desiderò moltissimo quando lei, volgendogliele spalle, si mise a tritare il prezzemolo, muovendo il sedere a ripetizione con l’esiguo pantaloncino che ancora saliva scoprendogli ancor più le chiappe. Quello che di più lo faceva morire era la naturalezza, la spontaneità e inesperienza che lei dimostrava. La notte precedente, però la ‘innocente’ creatura si era masturbata sotto il gazebo, lui l’aveva sentita sospirare durante l’orgasmo’
Mentre mangiavano, Tonio parlava con loro e intanto pensava ad un piano per riuscire a scoparsi la nuora”.

Dopo pranzo tutti a nanna, Angela e Roberto si svegliarono praticamente alle diciotto mentre il nonno aveva lasciato un biglietto sul tavolo: Vado in paese a fare la spesa. Difatti dopo circa un oretta il nonno fece ritorno. Angela e Roby si stupirono di vederlo arrivare con quella vecchia macchina di colore verde; era una Fiat 127 perfettamente funzionante con la carrozzeria lucidissima, pareva nuova.

‘Nonno, che bella fuoriserie!!!’

‘Pensa Roby che sta macchina ha percorso trecentomila chilometri e non perde un goccio d’olio..
Sai io la tengo come un gioiello e gli faccio fare sempre i tagliandi ogni ventimila chilometri’.’

‘Wow, bellissima nonno, sarebbe figo averla su da noi, gli amici mi invidierebbero!!!’

Quella sera, per cena, Tonio accese il grosso barbecue in muratura posizionato a qualche metro dal gazebo, contro il muro di cinta, alto un paio di metri, che circondava il perimetro della casa.
Dall’enorme congelatore estrasse costine, salsicce piccanti e non, bistecche con l’osso, spiedini di verdure miste a carne e quant’altro. Indossò un grembiule con dei tasconi e una volta acceso il fuoco, si adoperò ad alimentarlo, aggiunse rametti di ulivo fino a quando la fiamma fu bella viva, quindi inserì dei tronchetti, a mano, a mano sempre più grandi e lasciò che si formasse la brace. Quando la legna fu tutta a pezzetti di colore bianco cenere, distribuì la carne sulla grata di acciaio e la mise all’interno del barbecue. Dopo circa una ventina di minuti il cibo fu pronto e anche quella sera fu piazzato al centro del tavolo un bel bottiglione di vino rosato quasi ghiacciato.
Oltre al pane casereccio appena acquistato, il nonno portò in tavola un piatto con una forma intera di formaggio pecorino completamente ricoperta dal pepe nero e un bottiglione di olio fatto da lui artigianalmente. Era un olio molto denso, torbido, ma dal gusto ineguagliabile.
A vedere mangiare Roberto, pareva che fosse stato fino a quel momento a dieta ferrea, mordeva le costine e il resto con una avidità impressionante, anche Angela si diede da fare e questa volta si lasciò convincere a bere qualche bicchiere di vino in più.
Finita la cena Tonio accennò ad alzarsi per sparecchiare, ma Angela si oppose e lo fece rimettere seduto. Poi con calma si alzò e poco alla volta liberò il tavolo dai piati e dalle stoviglie, rimase solo il vino, il pane e l’olio”
Il vecchio, osservava il va e vieni di Angela, con molta attenzione, e ne seguiva ancora una volta i movimenti del corpo, non distogliendo mai lo sguardo. Ad un certo punto Roby, approfittando che la mamma era dentro casa””

‘Nonno, ti piace molto la mamma vero???’

Lui rimase sorpreso, non si aspettava dal giovane nipote questa domanda a bruciapelo”..

‘Beh, si è una bellissima donna, sai io vivo solo da molti anni e la nonna è mancata alcuni anni prima che tu nascessi””’

‘Potevi risposarti no???’

‘No, non lo potevo fare, poi qui al sud, specie in un paesino come questo, la gente critica e ti non ti vede di buon occhio se fai una cosa del genere”’

‘Scusa nonno se ti ho chiesto se ti piace la mamma ma ho visto come la guardi attentamente’..’

‘Si hai ragione, mi piace molto ma lei è mia nuora e quindi” Va beh dai cambiamo discorso”

‘Ok si nonno ok, no problem’.’

Non ci furono i liquori quella sera e così verso mezzanotte decisero di andare a dormire.
Il mattino dopo, Angela spalancò la finestra e vide che purtroppo anche questa giornata non era per niente bella, il cielo plumbeo e carico di nubi dava un senso di tristezza infinita, piovigginava anche se l’aria non era particolarmente fresca, pareva comunque che fosse una giornata autunnale.
Dopo colazione Roby, con aria annoiata””’

‘Nonno visto che non puoi lavorare i campi, dici che possiamo farci un bagno in piscina?’

‘Si, basta togliere il telo che fa da coperchio e puoi fare il bagno se ti va’..’

Detto fatto la piscina fu pronta e subito Roby entrò in acqua””.

‘E’ calda l’acqua sai mamma???’

Angela gli rispose ma si rifiutò di andarsi a mettere il costume per farsi il bagno con lui e così si mise a pulire la cucina e poi””..

‘Pà, vado a mettermi il costume cosi faccio una sorpresa a Roby””..’

Lui intento a pulire dei fagiolini, finse di non sentire e lei si allontanò verso la camera da letto. Tonio, la voleva, la desiderava sempre di più, lasciò passare alcuni minuti poi si alzò e arrivato davanti alla camera della nuora, rimase fermo titubante, ma poi abbassò la maniglia della porta e la spalancò completamente. Come si aspettava, lei era nuda, integralmente nuda, rivolta verso di lui, il pube abbondantemente ricoperto da riccioli neri e le enormi tette in bella mostra. Mentre lei si copriva alla meglio con un braccio sopra il seno e una mano a coprire il pube lui””’

‘Oh scusami, scusami, non sapevo, volevo dirti se ti andavano bene a pranzo i fagiolini, scusami ancora”.’

Chiuse l’uscio e dentro di sé senti la felicità, l’aveva vista, nudaaa, completamente nudaa, che peloo, madre mia che pelo fra le gambee, che poppe, stavano su come se fossero di plastica, ma erano vere belle morbide gonfie, con quei capezzoloni scuri quelle aureole grandi bellissime!!!!
Il vecchio uomo, a digiuno di femmine da parecchio tempo, si sentiva euforico, il cuore gli batteva come ad un ragazzino alla sua prima esperienza. La vide uscire e dirigersi verso la piscina””””’

‘Scusami ancora Angela, mi dispiace, scusa””

‘Tranquillo pà, nessun problema dai, vado a farmi il bagno con Roby, comunque a pranzo i fagiolini vanno benissimo”’
‘Ok finisco di pulirli e poi li faccio bollire”’

Ora che l’aveva vista, doveva escogitare un piano per ritrovarsi solo con lei, magari cercare di farglielo vedere in qualche modo”’
Poi, la sua mente diabolica, architettò un piano, si rammentò che lei al mattino passava sempre davanti alla sua finestra per andare ad aprire gli scuri esterni della camera di Roby e di quella di lei. La giornata, trascorse tranquilla e la sera uscirono tutti per andare alal festa del paese, dove erano previsti fuochi d’artificio e una grigliata per tutti accompagnata dal buon vinello locale.
Verso le due della notte rientrarono e si ritirarono ognuno nella propria camera. Al mattino verso le sei lui si alzò come di consueto e spalancò la propria finestra facendo prendere aria alla camera, si rimise a letto e aspettò con pazienza il risveglio di Angela, la sentì muovere alle otto e allora si alzò e nudo come un verme attese ancora. Quando udì aprire la porta a fianco comprese che lei sarebbe andata ad aprire le ante e così si toccò un po’ il cazzo in modo che rimanesse barzotto, quindi si voltò verso la finestra e lei come previsto comparve e guardò dentro, appena lo vide si voltò di scatto dall’altra parte mentre lui si copriva parzialmente il pene.
Prese un asciugamani e se lo avvolse a vita, quindi si affacciò dalla finestra ””’..

‘Angela, è destino che ci dobbiamo vedere nudi!!!!’

Lei da fuori, mentre apriva gli scuri della camera di Roby””

‘Eh si, adesso siamo pari!!!’

‘Tu sei più bella di me povero vecchio e poi ti ho vista solo di sfuggita”.’

‘Dipende dai punti di vista, io preferisco te a me!!!’

Quando lei rientrò lui era in corridoio, appena fuori della porta della sua camera””.

‘Hai visto le mie macerie, cara nuora, certo che da giovane, ero più aitante e bello!!!
Era tanto tempo che non vedevo una donna nuda, e per la verità ieri mi sono emozionato a vedere tutta la tua bellezza.’

Mentre parlava lui era rientrato nella sua camera e lei era sull’uscio che gli rispondeva’..

‘Anche io sto invecchiando pà, quando mi hai conosciuta le prime volte ero più bella, ma io non ti avevo ma i visto nudo, non sei affatto male, hai un bel cosone sai!!!!’

‘Sssttt, se ti sente Roby, facciamo proprio una bella figura, chiudi la porta almeno’.’

‘Ma è vero che non hai più toccato una donna da quando è morta tua moglie tanti anni fa?’

‘Si è vero, io non vado con le puttane e non ho trovato nessuna donna che potesse sostituire mia moglie. Così, diciamo che quando ho tanta voglia mi aggiusto da solo!!’

Angela, sentiva dentro, il desiderio di fargli qualcosa, di farlo divertire. Si sentì in quel momento come una crocerossina, o una missionaria che per pietà e compassione si adoperava per aiutare gli altri. Gli accarezzò il viso irsuto e ”””.

‘Povero papà, solo soletto senza donne da quasi vent’anni, io ti aiuterei se non fossi tua nuora, ma non lo posso fare, mi vergognerei a morte”’

Il vecchio approfittò della vicinanza e la pregò””.

‘Angela, se solo potessi di nuovo vederti nuda io mi masturberei guardandoti, così non ti tocco e tu sei più tranquilla e non hai nessun peso sulla coscienza. Te lo chiedo per favore, fallo come se fosse un opera buona!!’

‘Dai Tonio, non mi chiedere questo, sono la moglie di tuo figlio!’

‘Mio figlio, non c’è più poverino e tu sei vedova e io sono sempre stato innamorato di te, dalla prima volta che ti ho vista. Sei una donna semplice, seria, ma di una bellezza che fa impazzire tutti gli uomini!!’

‘Pà, solo due minuti, ok fai veloce, io chiudo gli occhi e non ti guardo tu intanto fai quello che devi fare!!’

‘Si, va bene, grazie sei Angela di nome e di fatto!!’

Angela sollevò il vestito e se lo sfilò da sopra il capo, si sfilò le mutandine e poi slacciò il reggiseno e fu nuda”’

‘Angelina, che spettacolo che sei, apri un po’ le gambe che te la vedo, fammela vedere bene, apritela poco, poco. Uuummmhhhh, madonnina miaaaa, quanta salute sei!!!’

‘Ti stai masturbando???’

‘Siiii, siiii, Angelina siiii, dammi un po’ di tempo, noi vecchi ci impieghiamo di più dei giovani a venire!! Mi fai impazzire con quella mano fra le gambe, toccatela un po’ per me, ti prego fallo per me!!’

‘Così va bene??”

‘Siii, siii, va benissimoo, se vuoi puoi guardarmelo, ce l’ho duro come era anni e anni che non ce l’avevo più così!!!’

Lei, eccitata e tentata dal diavolo in persona, aprì gli occhi e vide il bel cazzo di suo suocero. Era effettivamente durissimo, un bell’arnese sui venti centimetri, ricurvo verso l’alto e due coglioni giganti, gonfi e pieni che gli pendevano e ballonzolavano sotto.

‘Aspetta pà, mi fai pena a menartelo da solo, vuoi che faccio io?’

‘Siiii, amore, siiii, fammela tu la sega, fammi sborrare tu””

Angela si avvicinò a lui si mise alle sue spalle, facendogli sentire le poppe contro la schiena e passando una mano davanti glielo impugnò e iniziò a segarlo, lui con le mani dietro le aveva artigliato le natiche e se la stringeva contro”’..

‘Che culo che hai bella bambinaaaa!!!’

‘Ho visto sai che me lo guardi sempre quando ti passo davanti!!??? Tu invece hai un bel cazzo e delle grandissime palle!!’

‘Passa davanti che ti abbraccio, ti prego, ti prego”..’

‘Lei gli passò davanti e lui la abbracciò fra le sue braccia forti e possenti, le sue mani ancora ad attanagliarle il culo, lei ora sentiva il pene durissimo contro il ventre, eccitata lo abbracciò e se lo strinse contro. Le loro bocche si incontrarono e le lingue uscirono assieme per toccarsi e ritrarsi timidamente, poi le bocche si aprirono e lei sentì il gusto forte del tabacco della pipa, la eccitava l’odore maschio di suo suocero, si sciolse dall’abbraccio e cercò di allontanarsi”

‘Basta pà, basta, stiamo andando troppo avanti, meglio finirla qui, smettiamola, non possiamo e non dobbiamo farlo, siamo troppo deboli, anche io è tanto tempo che non lo faccio più, lo vorrei anche io ma non è giusto”.’

Il seguito al prossimo capitolo

Buon sesso a tutti da Ombrachecammina
Scrivetemi ed io vi risponderò mia e-mail: alexlaura2620@libero.it

7
3

Leave a Reply