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066 – Rosanna, suo padre e la signora Irene (1a Parte)

By 5 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo in Piemonte, una fattoria, si sta vivendo una tragedia, un uomo, Giuseppe, e i suoi figli: Rosanna, la più grande, Martina, un po’ più giovane e infine Federico il più piccolo, fanno ritorno a casa dopo il funerale di una donna. Lei, Maria, era stata per molti anni, la moglie di Giuseppe e in tutto questo tempo aveva dimostrato di essere una gran lavoratrice, una buona amante e soprattutto, per i suoi figli, una madre affettuosa e premurosa..

Giuseppe, seduto in cucina, se ne stava in silenzio, triste, con le braccia piegate e appoggiate al tavolo, ed il viso nascosto tra di esse, i suoi neri pensieri erano fissi sulla immagine di sua moglie. Pensava agli sforzi fatti dai medici per tentare di salvarla da quella brutta malattia e si struggeva dentro nel constatare che alla fine tutti questi sforzi, che pure erano costati parecchi soldi, non avevano portato a nulla e che a nulla erano serviti.
Seduta dalla parte opposta del tavolo vi era sua figlia sedicenne Rosanna che teneva in braccio Martina e gli accarezzava teneramente i lunghi capelli biondi. Più in la il piccolo Federico che giocava spensieratamente.

In quella cucina, si alternavano i parenti, i conoscenti, gli amici o anche solo i vicini di casa che avevano avuto modo di frequentare Maria e che volevano testimoniare la loro vicinanza a Giuseppe e ai suoi figli.. Quell’andirivieni, provocava nell’uomo più dolore che sollievo, ma dovette adattarsi alle tristi circostanze, stringendo mani e baciando chiunque gli si presentasse davanti.
Un certo sollievo gli derivò dalla visita della vicina di casa, quella che meglio li conosceva e che frequentavano assieme a sua moglie con una certa assiduità. Si chiamava Irene e pure così, vestita interamente di nero, dimostrava di essere una gran bella donna. Lei salutò e baciò sulle guance Giuseppe e poi si avvicinò a Rosanna e gli sussurrò qualcosa all’orecchio. La ragazza fece scendere la piccola Martina e uscì nell’ampio cortile, si appartarono lei e Irene, la donna parlando sottovoce per non farsi udire dall’altra gente””

‘Rosanna, volevo parlare con te, sei una bellissima ragazza e di certo, sarebbe giusto che a questa età, tu ti divertissi, ma, credo che essendo tu la più grande, d’ora in poi, dovrai accudire alla casa e ai bambini. Insomma dovrai sostituire tua mamma”’

‘Si, lo sapevo già, me lo aveva chiesto la mamma, quando aveva saputo che non ci sarebbe stato più niente da fare’

‘Ah, va bene, volevo solo dirtelo, sai io vi voglio bene e con tua madre avevamo un bellissimo rapporto di amicizia’..’

Poi proseguì ancora……

‘Lei mi aveva raccontato che per le sue cure vi siete indebitati ed ora, tuo papà, dovrà dedicarsi ancora di più alla vostra fattoria, agli animali e insomma, a fare tutto ciò che serve per portare avanti la baracca’

‘Si, si Irene ormai sono grande, fra un mese ho diciassette anni e quindi’.’

‘Comunque Rosy, qualunque cosa che ti serve, io sono qui. Tu chiami e io arrivo. Purtroppo sta situazione l’ho vissuta prima di voi, sai, da quando sono rimasta vedova ho dovuto anche io tirarmi su le maniche e darmi da fare!’

In effetti la signora Irene aveva ragione, lei era ancora molto giovane ed aveva perso il marito dopo soli quattro anni dal matrimonio.
Quella sera, Rosy apparecchiò la tavola e si preoccupò di preparare la cena per tutta la famiglia.

Trascorsero un po’ di giorni e Rosanna, si accorse, di quanta solerzia dimostrasse la loro vicina di casa, specie verso suo padre Giuseppe.
Lui, aveva compiuto da poco cinquantatre anni ed era un uomo virile e anche un bell’uomo, sicuramente, per la vedova Irene, era una preda appetitosa.

Nel giro di un solo anno, lavorando sodo, Giuseppe riuscì a sanare i debiti e a rendere la famiglia nuovamente benestante. Acquistò altri ettari di terra da lavorare e assunse un ragazzo che lo aiutasse nel lavoro dei campi..
Rosanna, ormai maggiorenne, continuava ad accudire a tutti i suoi compiti, con estrema puntualità, ma continuava a vedere, una fin troppo assidua presenza in casa loro della signora Irene. Per un motivo o per un altro se la trovava sempre in casa e stava in pratica sostituendo la cara mamma.
La vedeva , troppo gentile e premurosa con papà e aveva, la netta impressione che cercasse di accattivarsi le di lui grazie. Non perdeva occasione per cercare di attribuirsi dei meriti, anche non suoi, per il miglioramento della situazione e per la gestione della casa. Il padre, che certamente per lei dimostrava un interesse che andava al di là del buon rapporto di vicinato, non perdeva di dargli ragione, anche a costo di schierarsi a suo favore e contro i figli.
Una sera, Rosanna, dopo cena, stanca dalla dura giornata, salutò tutti e se ne andò a letto. Dalla sua camera, udì il campanello della porta suonare e la voce acuta di Irene propagarsi per la casa.
Per un po’ , seguì con le orecchie i discorsi che avvenivano in cucina, poi Morfeo la prese e lei cadde in un sonno profondo. Si svegliò verso le tre della notte, allarmata da gridolini soffocati, che parevano provenire dall’interno della abitazione. Si alzò dal letto e in camicia da notte, uscì dalla camera e seguendo le voci, si infilò nel corridoio. Davanti alla porta della camera di papà si comprendeva distintamente, che le voci provenivano dall’interno della camera. Rosanna, allarmatà bussò alla porta e””

‘Papà, tutto bene? Che succede??’

‘No niente Rosanna, non riesco a dormire e sto vedendo la tv, vai pure a dormire, tranquilla tutto a posto!!’

‘Ok va bene, buonanotte”

Rifece il percorso al contrario, poi nei pressi di camera sua, decise di andare un attimo in bagno a fare la pipì. Come di consuetudine, si fece il bidet e poi uscì dal bagno per andare di nuovo a nanna. Fece pochi passi, e vide la luce proiettarsi sul pavimento, proprio in corrispondenza della porta della camera di papà. Si appiattì contro il muro dietro una provvidenziale colonna e stette in osservazione. Di lì a poco, un ombra velò la luce e dopo pochi secondi una voce bisbigliò”.

‘Ciao Giuseppe, buonanotte, sei stato grande”’

‘Ciao Irene, ‘notte anche a te, anche tu mi hai fatto morire”’

Irene, con passo felpato, raggiunse la fine del corridoio e si infilò in cucina, Rosanna la sentì aprire il frigorifero e poi le bottiglie dell’acqua tintinnarono e la ragazza comprese che si stava versando dell’acqua in un bicchiere. Poi udì la porta di casa aprirsi e richiudersi con il clac della serratura.
Cavoliiii!!! Mio padre, scopa con Irene!!! Che troia, ce l’aveva fatta a diventare la padrona di casa, fra un po’ magari si sarebbe fatta sposare e il gioco era fatto!!!
Così ritornò a letto pensierosa e colma di astio verso la donna che di fatto aveva soppiantato la sua dolce mammina. Verso le sei del mattino, si alzò dopo una notte praticamente insonne e si adoperò come di consueto a preparare la colazione per tutti. Suo padre si presentò in tuta da lavoro, quindici minuti dopo, era tranquillo, rilassato e soprattutto, aveva l’aspetto di un uomo soddisfatto. Già, è rilassato si, ha scopato lui, mica come me che mi ammazzo in questa casa e non ho uno straccio di ragazzo che mi scopi!! Lei sapeva di essere bella, il suo viso, di tipo mediterraneo, occhi scuri e lineamenti dolci e morbidi, era lo stupendo biglietto da visita, che faceva da antipasto al magnifico e armonioso corpo. Il seno di terza misura, ben modellato, in cima al quale facevano da polo d’attrazione le aureole rosee sormontate dai capezzoli puntuti ed eternamente eretti. Il ventre piatto in fondo al quale sul delta di venere si ammirava la folta vegetazione dei suoi peli riccioluti e neri. Aveva delle cosce e dei polpacci ben torniti, che formavano l’assieme delle gambe molto attraenti e sensuali. Il punto si forza di Rosanna era comunque il sedere, il fantastico sedere, molto prominente, alla brasiliana, che sporgeva all’infuori ed era veramente il polo d’attrazione degli sguardi di tutti i maschi che incontrava e incrociava per la strada. Prima che la mamma morisse, lei era troppo giovane e in considerazione di questo aveva sempre rifiutato di approfondire con i ragazzi che si proponevano e non concedendo nulla di più di qualche bacio e di qualche fuggevole toccatina. Da quando era divenuta maggiorenne, era stata troppo presa ed assorbita dalla gravosa gestione della casa, alla quale si era dedicata anima e corpo, tralasciando totalmente di intraprendere qualsiasi rapporto interpersonale che la portasse a fare sesso con un ragazzo’…

‘Rosy, vado nella stalla ci vediamo più tardi, ricordati di portare tuo fratello e tua sorella a scuola”..’

Con la mente occupata dai pensieri che gli arrovellavano il cervello Rosanna rispose distrattamente”’..

‘Si, pà’..’

Quella mattinata, trascorse velocemente, tra la pulizia della casa, l’accompagnare e andare a riprendere i fratelli e preparare il pranzo per tutti.
Dopo il pranzo, durante il quale lei fu meno ciarliera del solito, si adoperò a lavare i piatti e riordinare la cucina e poi, finalmente si isolò in camera sua. Sdraiata sul letto, pensava a come fare per allontanare Irene da suo padre. Rosanna, aveva compreso, sicuramente più del padre, che la donna stava cercando di entrare in famiglia dalla porta principale, non di certo per amore, ma sicuramente per questioni economiche che la interessavano molto.
Si poneva una domanda: Ma cos’è che attira così tanto mio padre verso quella donna?
La risposta era purtroppo sempre la stessa, magari un po’ cruda, ma sempre quella; lei aveva fra le gambe, quella parte del corpo, per la quale, gli uomini si battono fino alla morte, che si chiama volgarmente .. figa!!!!
Poi, una lampadina si accese nella sua mente, la figa! Già, la figa ce l’ho anch’io pensò e poi sono pure più bella e giovane di Irene!!! Da quel momento orientò verso quella direzione tutte le risorse disponibili per farsi notare da suo padre!!! Si sentì euforica, questa idea sarebbe stato il giusto propellente per farla muovere in quella direzione!! Scese dal letto e aprì l’armadio, prese tutti i vestiti, i jeans, le gonne, le camicette, le t-shirt e le buttò sul letto, poi fece una attenta cernita di tutto l’abbigliamento che possedeva, separando quello normale e dozzinale da quello sexy e provocante, quindi sistemò gli scarti dentro l’armadio a muro, totalmente vuoto e inusato. Aprì i cassetti del comò ed eliminò, le mutandine da ragazzina, i reggiseno anteguerra ed inserì il tutto dentro un bel sacco nero. Anche questo fu buttato nel capiente armadio a muro. Sistemò la prima scelta appendendo i vestiti e le gonne alle grucce e rimettendo nei cassetti del comò tutta la biancheria intima preferita. Poi, iniziò , davanti allo specchio, una gioiosa sfilata continua e alla fine prese tre gonne che a suo giudizio erano un po’ troppo lunghe e munitasi di ago e filo le accorciò di parecchi centimetri. Dopo un paio d’ore di lavoro, se le misurò e rimase pienamente soddisfatta del lavoro che aveva testé realizzato. Che figata pazzesca!!! Ora tutte le gonne le coprivano a malapena il culetto!! Dedicò ancora circa un ora per eliminare qualche bottone dalle camicette e poi sistemò per bene al proprio posto anche questi ultimi indumenti. Alloraaa”.. Stasera mi mettooo” Questa gonna rossa bella attillata, il perizoma di pizzo nero tutto traforato e il reggiseno sempre di pizzo nero trasparente, poi” beh sopra, mettiamooo’. Ah si ecco, la camicetta bianca con la scollatura bella profonda. Cavoli, gli mancavano le scarpe con il tacco ma pazienza, uno di questi giorni se le sarebbe comprate. Una volta, agghindata si mise davanti allo specchio, ecco si, sembrava una vera troia da marciapiedi!!!
In bagno si spogliò e si fece la doccia, si lavò i capelli con uno shampoo speciale che dava lucentezza alla sua folta chioma scura e poi si truccò lievemente, quindi si rivestì e diede ancora un ultimo sguardo alla immagine che lo specchio gli rimandava. Cara Rosy, sei proprio una gran figa!!! A noi Irene!!!!
Quando papà Giuseppe, rientrò a casa, non si accorse di nulla, passò dietro di lei, quasi senza guardarla e si infilò, come di consueto, direttamente in bagno. A casa loro era in pratica tutto sincronizzato e i tempi li dettava il padre. Quando lui finiva i lavori nelle stalle o nei campi, rientrava e da quel momento tutto iniziava a muoversi, Rosy buttava la pasta nella pentola d’acqua salata, già sul fuoco da mezzora, sua sorella Martina, apparecchiava la tavola e Rosy iniziava a mettere in padella un secondo piatto di carne o di pesce. Le verdure, prodotte dal loro orto, erano già pulite e lavate e aspettavano di essere cotte o anche solo condite. Dopo circa una mezzora, Giuseppe fece la sua comparsa in cucina, completamente sbarbato, pettinato a puntino, indossando una camicia a quadroni bianchi e rossi, pulita e stirata abbinata ad un paio di pantaloni di jeans azzurri chiari. Si sedette a tavola e finalmente alzò lo sguardo, Rosanna, era intenta a scolare la pasta e gli volgeva le spalle””’.

‘Rosy, ma come ti sei vestita!! Ti si vede tutto il culo!!!’

‘Mi sono messa la prima cosa che ho trovato pà!! Sono a casa mia, ci sei solo tu e i miei fratelli quindi”..’

Prese la pasta, con lo scolapasta la scolò nel lavandino e la buttò dentro un grosso grilletto, prese il sugo di pomodoro fresco e lo distribuì sulla pasta mescolando per bene, poi si girò”.

‘Cavoli, Rosanna, ma che hai fatto??? Anche le poppe sono tutte fuori!!! Poi sta gonna ti lascia le cosce completamente scoperte!!!’

‘Ehi pà sono tua figlia, va bene che ti manca di sicuro la mamma, ma non so, mi sembra che non ti ricordi più come è fatta una donna!!! Poi, pà, forse non te ne sei accorto, ma io sono un po’ sono cresciuta sai!!!’

‘Si, si, lo vedo, eh si sei proprio cresciuta’ e anche bene direi!!’

Lei si avvicinò a lui e posò il grilletto con la pasta sul tavolo e poi aiutandosi con un cucchiaio e una forchetta la servì a suo padre. Non tralasciò di sfiorargli insistentemente il braccio sinistro con una tetta. Si accorse che lui, cercava di non farsi notare, ma sbirciava nella profonda scollatura, mentre lei si soffermava a chiedergli”’.

‘Va bene così paparino mio???’

‘Emmm, si, si, bene va bene così”

Quando fu dalla parte opposta del tavolo, lei lo provocò ancora, chinandosi per meglio sistemare sulla sedia, suo fratellino piccolo e mostrandogli, le tette quasi per intero.
Lui era in chiaro imbarazzo, mangiava e la guardava, si versava il vino e intanto sbirciava nella scollatura, lei capì di aver colto nel segno e di essere sulla strada giusta per allontanare la vecchia arpia da casa loro.
Quando la cena ebbe termine, Giuseppe, tradì le sue abitudini, non allontanandosi dal tavolo, come faceva di consueto, ma rimase seduto con la bottiglia del vino davanti e il suo bicchiere ben stretto in pugno. Ora in cucina c’era solo più Rosanna e Giuseppe, gli altri si erano già piazzati per vedere lo spettacolo in tv.
Rosanna, giocò allora tutte le sue possibili carte e tanto per iniziare, si chinò sotto il lavandino a prendere una spugna nuova, poi continuò piegandosi in avanti a sistemare per bene il flacone del detersivo per i piatti, quindi pulì il davanti del forno della cucina, lo fece setacciando per bene il culetto, che, a parte quella stretta striscia di pizzo nero che si tuffava fra le natiche pallide, era in pratica completamente nudo. Quando lei si voltò colse lo sguardo torbido di suo padre, i suoi occhi erano come velati, la pelle abbronzata del viso era arrossata e si vedeva chiaramente che provava un certo imbarazzo, ma che nonostante tutto, non gli suggeriva di allontanarsi da quella scomoda, ma allo stesso tempo, favorevolissima posizione.
Rosanna cercò di terminare le faccende domestiche prima che arrivasse la signora Irene che di sicuro avrebbe calamitato tutta l’attenzione di papà su di lei
Si asciugò per bene le mani e poi si avvicinò a suo padre e”..

‘Ciao papi, mi fai le coccole? Fammi sedere un po’ sulle tue ginocchia dai’..’

‘Ma dai Rosy, eeemmm, sei grande ormai e poi fra un po’ arriva Irene e non so, ecco non mi sembra una cosa”.’

‘Pà, io sono sempre tua figlia, preferisci quella lì a me? ‘

‘Ma no figurati, però sai che io sono un orso, non mi piacciono tanto le smancerie!!’

‘Dai papi, solo un minutino dai’..’

‘E va bene”’.’

Senza alzarsi spostò la sedia all’indietro e fece posto sulle sue ginocchia a Rosanna.
Lei gli mise un braccio attorno al collo e lo baciò sulla guancia, mentre la gonna saliva parecchio lasciandogli in bella vista le mutandine gonfie di peli. Lei si muoveva con disinvolta civetteria, e lo accarezzava in viso, poi la buttò sul patetico”’..

‘Sai pà, quando c’era la mamma le coccole me le faceva lei, ma adesso mi mancano parecchio
le sue carezze e le sue parole dolci’.’

‘Anche a me manca tanto la mamma sai’..’

‘Certo che per un uomo come te deve essere difficile stare senza una donna”’

‘Ma sai, tu sei stata brava a non farmi mai mancare niente”’

‘Pà, ti dimentichi sempre che ormai sono grande, insomma io parlo di certe cose, di quelle cose che succedono tra un uomo e una donna’..’

‘Dai Rosy, io sono un po’ all’antica e non mi va di parlare con mia figlia di ste cose’..’

‘Sono cose normali sai, il sesso è una cosa normale e poi ho capito che forse tra te e la signora Irene, insomma c’è qualcosa”’

Lui, non la guardò negli occhi e le disse”

‘Rosy, ma che dici, non c’è niente, lei è solo una brava persona che ci ha aiutati, poi se anche fosse, cosa ci sarebbe di male.??’

Rosy, lo abbracciò stretto facendogli aderire le dure tette contro il torace, lui rimase per un attimo incerto e interdetto, poi ricambiò l’abbraccio stringendola a se. La ragazza, questa volta ne fu certa, sotto il suo sedere era cresciuto qualcosa di duro e lei lo sentiva inequivocabilmente premere e vibrare contro la chiappa sinistra. Fu in quel preciso momento che suonarono il campanello””

‘Dai, bambina mia, vai ad aprire, sarà Irene’..’

Lei sciolse l’abbraccio e si alzò, poi guardò con discrezione la patta dei pantaloni di suo padre e vide un importante rigonfiamento che gli riempiva i jeans e si propagava fin sopra la coscia sinistra.
Mentre andava ad aprire, pensò: Che sberla che ha mio padre!!

‘ ‘Sera Irene, vieni avanti””

‘Ciao Rosy, tutto bene? Ciao Giuseppe, vedo dagli occhi che oggi ti sei stancato troppo!!’

‘No, no, è che stavamo parlando con Rosy di Maria, sai ci manca a tutti e quindi ci commoviamo un po’ e gli occhi diventano lacrimosi”’

‘Su dai, la vita continua, poi qui ci sono io che vi do una mano”’

‘Irene, sai, tu ci hai dato moralmente una mano all’inizio, ma quella che ha lavorato effettivamente
a sbrigare tutte le faccende e si è occupata di papà e dei miei fratelli sono stata io”’

‘Si, ma tu sei ancora una ragazzina e”

‘Lascia stare Irene, se la guardi bene, vedi che Rosy non è più una ragazzina, è diventata una donna!!’

‘Beh, io vi lascio ai vostri discorsi da ‘adulti’ e vado a sentire un po’ di musica in camera mia’.’

‘Ok, ‘notte figliola’.’

‘Ciao Rosy, buonanotte’..’

Rosy, appena in camera, mise in opera la seconda parte del piano, si spogliò completamene nuda e indossò una camiciola da notte cortissima e scollata profondamente sul davanti e soprattutto sulla schiena, dove una ‘V’ superava di qualche centimetro l’attaccatura delle natiche lasciando ben visibile l’inizio del solco centrale. Uscì dalla camera e andò prima in bagno, si struccò e poi con un atteggiamento innocente ed ingenuo””’.

‘Scusate, ma prendo solo un bicchiere d’acqua”.’

‘Eemmm, figurati, io e Irene stiamo guardando la tv”’

Con il bicchiere in mano si avvicinò a loro e ‘sbadatamente’ finse di inciampare e rovesciò il gelido contenuto del bicchiere sul vestito di Irene’.

‘Oh, scusami, scusami, non l’ho fatto apposta, mamma mia che guaio, per fortuna che abiti vicino, così puoi andare a cambiarti e magari ritornare”’

‘Si, è meglio che vado, sono fradicia e l’acqua era pure gelata. Vado a casa, ci vediamo domani, non importa, vado, ciao a domani, ciao Giu”

‘Scusami ancora Irene, mi dispiace tantissimo”.’

‘Tranquilla Rosy ciao a domani”’

‘Pà, mi dispiace di averti rovinato la serata, se vuoi ti faccio compagnia io”..’

Senza attendere la risposta Rosanna si sedette sulla poltrona di fronte e suo padre e mise una mano appoggiandola fra le cosce chiuse in modo da impedire che lui le vedesse la fighetta pelosa.

‘Scusa papà, ma pensandoci mi viene da ridere, Irene tutta bagnata!! Ah,ah,ah””

‘Si era una scena ridicola, ma per lei non lo sarà stata, era fradicia e aveva pure i brividi, speriamo che non si sia presa un accidenti!!!’

‘Ma no, papi, fa un caldo terribile, fuori ci saranno trenta gradi, poi abita qui vicino, non tranquillo non gli succederà niente’..’

Mentre parlava, lei agitava le mani e lui non poté fare a meno di far cadere il suo sguardo fra le cosce di sua figlia. La ragazza, mentre spiegava come si era inciampata, aveva fatto si che le cosce non fossero più serrate come prima e che tra di loro, ora si fosse creato uno spiraglio di una quindicina di centimetri. Giuseppe, si sforzava di guardarla negli occhi ma era inevitabile che lo sguardo dell’uomo scivolasse sempre più di frequente in mezzo alle gambe di sua figlia. Rosy, per la seconda volta in quella sera, vide il grosso cilindro crescere gradatamente sotto la stoffa dei pantaloni di suo padre e riempirli con arrogante esuberanza. Giuseppe, si accorse dello sguardo di sua figlia e prese il quotidiano dal porta riviste e finse di leggere le notizie della prima pagina.

‘Beh, mi sa che Irene, non torna più, io vado a dormire pà, ti lascio alla lettura del giornale, buonanotte’..’

‘Ciao Rosy, buonanotte a te”’

Dopo circa mezzora, Giuseppe, accorgendosi che si stava addormentando in poltrona, posò il giornale, spense la tv e si avviò in camera sua. Nel buio della camera, completamente nudo si distese sul letto e i suoi libidinosi pensieri presero il sopravvento, la sua mano si impadronì del poderoso cazzo e iniziò a segarsi, pensando allo spettacolo, che per tutta la sera, la sua giovane figlia, gli aveva generosamente offerto. Era talmente eccitato, che, come un giovane adolescente, sborrò quasi subito con getti che gli arrivarono fin sul viso. Si pulì in modo approssimativo con dello Scottex e poi si coprì con un asciugamani legato a vita e si recò in bagno per meglio completare l’opera. Sciolse il telo di spugna dai fianchi e nudo, appoggiò il pesante dardo, ancora mezzo duro al bordo del lavabo, aprì l’acqua e si apprestò a nettare il suo gioiello”’.. La porta si aprì e come un angelo in camicia da notte comparve Rosanna””

‘Oh, cavoli, pà, scusa, io non sapevo, io non volevo, è che devo fare la pipì e allora’..’

Lui raccolse immediatamente l’asciugamani da terra e si coprì le parti intime””

‘Ormai è fatta, non si può tornare indietro, io esco, tu fai la pipì””

‘Oh, papi, per me puoi restare, non mi vergogno di te figurati, sei mio papà”

‘Si ok resto, fai la pipì che io mi devo lavare, muoviti”.’

‘Guarda che pure tu non ti devi vergognare, lavati pure, tranquillo”..’

Lei lo vide da dietro e comprese che il bel culo, lei lo aveva preso da lui, la mamma ce l’aveva più piatto mentre il sedere di papi era fantastico, muscoloso, bello duro, si veramente un gran bel culo!!
Quando terminò di urinare, lei si alzò dalla tazza e tirò lo sciacquone, poi si sedette sul bidet e se la lavò coscienziosamente. Si alzò e aprì le cosce infilandoci in mezzo l’asciugamanino del bidet, poi strofinò per bene fin quando si sentì perfettamente asciutta. Lasciò cadere la camiciola e si affiancò a suo padre, guardandosi allo specchio. Lo stesso specchio che fino ad un momento prima aveva riflesso le immagini di lei che stava asciugandosi la figa a cosce aperte.
Quando Rosy lo vide, ebbe la conferma che, come lei aveva intenzionalmente voluto, lui l’aveva seguita dallo specchio in tutte le sue operazioni precedenti. Il cazzone era duro e scappellato e lui se lo lavava imbarazzatissimo””

‘Pà, scusa la domanda, ma ogni volta che te lo lavi’. cioè, insomma, tutte le volteee, ti diventa sempre.. eemmm, così come adesso????’

‘Dai Rosy vai a dormire per favore”’..’

‘Ok vado a letto, ma volevo solo dirti che ce l’hai grossissimo e lunghissimo, che bel cazzo che hai papi!!!!’

‘Fila a letto!! Porcellinaaa!!!!’

Lei si avvicinò a lui e sporgendosi le schioccò un bacio sulla guancia”..

‘Ciaooo, papiiii””’

Segue nella seconda parte.

Buon sesso a tutti da parte di Ombrachecammina
Se volete scrivere pareri e suggerimenti lo potete fare alla seguente e-mail: alexlaura2620@libero.it

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