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157 – Anthology Alessia – Alessia il figlio la fidanzata e altri

By 24 Aprile 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia vita un po’ sfrenata, ebbe una svolta il giorno che incontrai Lucas, io avevo ormai vent’anni e nella mia mente s’era fatto spazio un pensiero fisso: Volevo sposarmi. Si desideravo anch’io una famiglia, una casa con tutti i confort, dei marmocchi da crescere, un marito da accudire, con il quale litigare e tenerci il muso reciprocamente, poi, fare pace, in un grande lettone e fare l’amore fino a non farcela più. Lucas era bello, molto alto, possedeva un fisico da far impazzire una monaca novantenne, era dolce quando serviva esserlo ed era deciso e a volte autoritario come un vero macho. Cosa che non guastava affatto era che possedeva un arma decisamente letale, insomma, aveva un gran bel cazzo!! Di lui me ne ero pazzamente innamorata e così a soli ventidue anni, come è uso dire, convolammo a giuste nozze.
Il matrimonio fu come uscire dal tunnel e imboccare una nuova strada, con mille progetti e centomila idee da realizzare. Preparammo con cura la nostra casa, il nostro nido d’amore e poi il fatidico giorno mi presentai in chiesa con il vestito bianco, sinonimo di quella purezza che da un bel po’ di tempo se n’era andata, ma tant’è a me piaceva così. Ci fu una grande festa con tutti i parenti e anche tutti gli amici miei e suoi. Invitai anche i miei passati amanti, maschi e femmine, persino il professor Mandalà riuscii a rintracciare e a farlo venire al mio sposalizio. Poi partimmo per il viaggio di nozze, destinazione Venezia. Durante quei giorni infuocati passati per di più in hotel a fare l’amore visitammo anche i monumenti e le zone più belle della città, passeggiammo tra le calli, navigammo la laguna in gondola e mi innamorai delle meravigliose vetrerie di Murano e dei maestri vetrai, che in pochissimo tempo plasmavano vasi, cavallini e molte altri oggetti che erano delle vere opere d’arte. Tornammo a casa dopo una quindicina di giorni e ripartimmo tuffandoci nella vecchia vita lavorativa.
Una settimana più tardi attesi invano l’arrivo del mio ciclo mestruale e dopo alcuni giorni di ritardo feci il test. Positivo! Cavoli, ero incinta! Felice, direi raggiante, lo dissi a Lucas e lui invece di condividere con me quella grande gioia, mi chiese se non pensavo anch’io che fosse un po’ troppo presto per avere un figlio. Rimasi abbacchiata per parecchi giorni, fu la prima di una lunga serie di coltellate virtuali che il mio uomo mi diede. Insistette parecchio per convincermi ad abortire e in una occasione mi penetrò in modo veramente selvaggio sbattendomi forte e facendomi venire un forte mal di pancia. Il ginecologo mi consigliò di andarci piano in quanto il pene di mio marito era molto lungo e quando mi penetrava da dietro mi doleva in modo particolare l’utero. Lui, in occasione di quella visita, venne con me e ascoltò annuendo i suggerimenti del medico poi la sera stessa mi fece mettere a pecorina e me lo affondò dentro fino alla radice. Dopo, con me estremamente dolorante al ventre, mi portò alla clinica ginecologica per farmi visitare. Mi dissero che c’era stato un tentativo di aborto e che se volevo tenere il bambino non dovevamo più fare sesso per i prossimi due mesi. Nonostante tutto io partorii nei giusti tempi e il mio maschietto nacque bello e sano.
La ginecologa scherzando, visitò il neonato e oltre a dirmi che era parecchio lungo e robusto mi fece anche notare che gli avevo fatto un pisellotto da guinness dei primati.
Da quel giorno le cose precipitarono, lui non rientrava la sera, mangiava spesso fuori, giustificando sta cosa con motivazioni di lavoro. Una di quelle sere, chiamai Agata, con la quale eravamo rimaste molto amiche, e la pregai di venirmi a fare da baby-sitter, lei acconsentì ed io andai presso l’ufficio dove lavorava mio marito. Naturalmente lui non c’era e io incavolatissima tornai verso casa. E’ vero, spesso il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e così mentre passavo di fronte ad un ristorante vidi la sua auto parcheggiata a pochi metri di distanza. Posteggiai anche la mia e mi avvicinai sbirciando dalle vetrate del locale. Era tranquillamente seduto che mangiava un piatto di spaghetti allo scoglio e davanti a lui, c’era una bionda tutta curve con un vestito scollatissima che per pochi millimetri le copriva le aureole del seno. Il bastardo la guardava perdutamente negli occhi e lei contraccambiava con sguardi languidi e perdutamente innamorati.
Scoppiai a piangere e tornai a casa dal mio bambino, furiosa, mi feci aiutare da Agata e preparai per bene le valigie di Lucas, quindi le piazzai fuori dalla porta assieme alla sua chitarra e alla fede nuziale. Chiusi la porta a chiave e la lasciai infilata nella serratura.
Erano le tre della notte quando il fedifrago arrivò davanti alla porta di casa, tentò di aprire ma la sua chiave girò a vuoto, cominciò a tempestare l’uscio di pugni ed urlò indirizzandomi tutti gli improperi di cui era a conoscenza. Poi cambiò atteggiamento e iniziò a supplicare, a chiedere scusa, a dirsi pentito e un sacco di altre cazzate. Gli risposi con una semplicissima parola: Vaffanculo!!!!
Non so se decise di ascoltare il mio consiglio, ma lo vidi dallo spioncino prendere le valigie caricarle in ascensore, prendere poi la chitarra e mettersela a tracolla, quindi infilare la fede in tasca della giacca e finalmente andarsene definitivamente.
Il giorno seguente andai dall’avvocato, il padre di Agata e chiesi la separazione e i relativi alimenti. Lui, che per sua fortuna di soldi ne aveva e che sicuramente non amava me e nemmeno suo figlio non obiettò nulla e acconsentì a separarsi e pure a passarmi una certa sostanziosa cifra mensile. Crebbi il mio bambino facendogli da padre e da madre, coltivai a lungo il mio rapporto di ‘affettuosa’ amicizia con la mia dolce Agata e ogni tanto, la sera, dopo aver sistemato mio figlio nelle sapienti mani di tata Agnese, organizzavo qualcosa con Agata e con qualche amico comune. Per farla breve trascorremmo una decina d’anni divertendoci alla faccia del mio ex marito e facendoci scopare da un numero indefinito di bei ragazzi, del tipo usa e getta, senza pretese e senza alcun serio impegno. Il mio ragazzino, al quale avevamo dato il nome di Mattia, cresceva ed era sempre più bello. Iniziò le scuole medie e molte ragazzine gli stavano dietro, ma naturalmente, lui, a soli undici anni, non sentiva ancora la spinta verso l’altro sesso e così trascurava le femminucce, facendo la figura del duro.
Nel giorno del mio trentatreesimo compleanno Agata mi diede una ferale notizia; suo padre trasferiva lo studio nella Capitale e con l’ufficio spostava chiaramente tutta la sua famiglia Agata compresa. Così dopo nemmeno un mese, in lacrime, la salutai. Ci promettemmo che ci saremmo sentite e che qualche volta io sarei andata da lei e lei sarebbe venuta da me, ma si sa, queste cose si dicono ma spesso non si riesce a realizzarle. Come si dice: Lontano dagli occhi”’.
L’unica mia vera amica se n’era andata ed io mi trovai da sola con un ragazzino nella fase della crescita e della adolescenza. Vidi Mattia cambiare poco per volta, si fece più misterioso e in qualche modo, lui che era molto solare ed estroverso, iniziò ad essere più serio e molto introverso. Lo vedevo spesso chiudersi in bagno e nella sua cameretta scomparvero i suoi giochi da bambino, li trovai nascosti dentro l’armadio dove anche nascoste trovai un paio di riviste con le donnine nude. Pensai che era normale che a quella età facesse le sue prime esperienze solitarie e non gli feci capire in alcun modo di ciò che avevo scoperto.
A sedici anni, gli comprai il motorino e da quel momento iniziai ad attendere il suo arrivo in costante trepidazione. Per fortuna lui si dimostrò più maturo di quanto pensassi e lui mi dimostrò con i fatti che oltre ad essere un ragazzino studioso era anche molto posato e tranquillo. Un nuovo cambiamento avvenne dopo i diciassette anni. Acquistò sicurezza in se stesso e ridivenne solare ed estroverso. Ne fui contenta e fui anche felice quando un giorno, pochi giorni dopo il compimento dei suoi diciotto anni, mi portò a casa, per farmela conoscere e per avere un mio parere, una giovane ragazzina sua coetanea. Si chiamava Miele, stranissimo e dolcissimo nome, bellissima, bruna occhi scuri e viso tipo la Arcuri, ben fatta, due tettone che mi parvero essere durissime e sode, per di più anche molto vivace e pronta nel parlare. Approfittando che ormai lui era indipendente e maggiorenne cominciai a riprendermi la vita e ad uscire in cerca di qualche nuova avventura. A trentasette anni, ero ancora di piacevole aspetto e il fisico si era mantenuto in perfetta forma. Una sera uscii e per la prima volta in vita mia entrai da sola in una discoteca. Mi assiepai anch’io al bancone del bar per ottenere una consumazione analcolica e poi mi trovai un tavolino dove sedermi ed assistere ai balli scatenati di un nugolo di giovani che si dimenavano senza sosta sulla pista. La musica era assordante e per ciò che erano i miei gusti anche piuttosto ritmata e soprattutto noiosa.
Presso un tavolo alla mia sinistra vi erano due uomini e una donna, lei mi dava le spalle e uno di loro si dava da fare a fare il simpatico con la signora in questione. L’altro era un tipo con i capelli grigi, sulla quarantina, portava gli occhiali spessi e aveva un viso normale, ne bello ne brutto.
Si accorse che lo guardavo e sorridendo sollevò il bicchiere brindando alla mia salute.
La donna si voltò, mi vide e poi mi invitò con un gesto a raggiungerli e a sedermi con loro.
Risposi al sorriso e accettai l’invito accomodandomi sull’unica poltroncina libera.
Lei mi porse la mano dicendomi di chiamarsi Marilena e quindi mi presentò Bruno e Angelo. Bruno era il tipo di cui parlavo prima ed era anche il marito di Marilena, mentre Angelo era un amico di entrambi. Sia lei sia il loro amico avevano all’incirca trentasette, trentotto anni. Ad un certo punto la musica si fermò di botto e la voce del deejay comunicò che risarebbero stati cinque brani anni sessanta. Non erano proprio canzoni dei miei tempi ma comunque erano sicuramente meglio di quella musica estremamente rimbombante. Bruno si alzò in piedi e subito pensai che invitasse sua moglie a ballare, invece, inaspettatamente prese la mia mano nella sua e con molta galanteria mi condusse sulla pista. Gli sussurrai all’orecchio”..

‘Maaa’ tua moglie non dice niente che inviti me???”

‘No tranquilla, siamo una coppia moderna, anche molto” aperta”

Non gli chiesi ulteriori spiegazioni e stretta contro di lui iniziai a ballare una canzone di Lucio Battisti. Alla fine del terzo ballo, si avvicinò a noi Angelo chiedendo se poteva ballare lui con me. Così cambiai cavaliere e lui mi strinse ancora più energicamente di quanto non avesse fatto il suo amico.
La musica spacca timpani riprese in modo più energico di prima e ritornammo a sederci al tavolino. Urlammo tutta la sera per riuscire a farci capire l’uno all’altro e verso le due della notte, loro mi chiesero se restavo o se uscivo assieme a loro. Erano simpatici e cordiali e quindi risposi che avrei terminato la serata in loro compagnia.
Quando fummo fuori dissi a Marilena che io avevo la macchina poco distante e che non potevo andare in macchina con loro, lei allora mi chiese’.

‘Ma abiti lontano da qui??’

‘No, due chilometri circa’..’

‘Ah, capito, pensavo potessimo finire la serata a casa nostra, ma se abiti qui vicino è inutile che ti fai dieci chilometri per poi tornare qui a prenderti l’auto.

‘Capito, voi abitate lontano’.’

‘Non moltissimo ma sono pur sempre dieci chilometri”’

‘Ma scusate, perché non venite voi da me’.’

‘Beviamo il bicchierino della staffa e poi voi potete andare a casa’.’

I tre si guardarono e mi chiesero quasi in coro se disturbavano, dissi loro che vivevo in pratica da sola, in quanto mio figlio sarebbe sicuramente arrivato a casa molto più tardi di me e che non davano assolutamente alcun disturbo.
Ci sedemmo davanti alla tv ed io misi in tavola tutto l’assortimento di liquori che avevo.
Feci un po’ di zapping in televisione e poi abbandonai il telecomando sul tavolino.
Bruno dopo pochi attimi se ne impadronì e iniziò a sua volta a saltare da un canale all’altro.
Si fermò su uno di quei canali che dopo una certa ora danno solo film ad alto contenuto erotico. Vidi che anche la signora Marilena ci prendeva gusto e proprio lei iniziò ad accendere una piccola fiammella”’

‘Mah, chissà se agli attori maschi, quando girano queste scene””’

Rispose suo marito”

‘Beh, lei è una gran figa ed è pure tutta nuda, credo proprio di si” Tu cosa ne pensi Alessia???’

‘Eeemmmhh, ma di cosa state parlando, non capisco’..’

Marilena fu allora più chiara”

‘Dai Alessia, non fare l’ingenua, insomma tu pensi che gli viene duro o no???’

‘Ah!!! Adesso ho capito eh,eh’.. Beh, non lo so, ma credo di si, lei è bellissima e ben fatta e lui è solo con le mutande, si, per me gli viene dritto’..’

Bruno guardò Angelo e poi disse”’

‘Angi, a me solo a vederla senza nemmeno toccarla mi è venuto duro e a te???’

‘Bruno, sai che io sono molto sensibile, se è venuto duro a te figurati a me!!!’

‘Si Angelo ma tu ne hai molto di più da far rizzare!!!’

‘Eh cara Alessia, i nostri due maschi sono tutti e due ben messi sai, ma l’amico Angelo è un po’ esagerato nelle misure’.’

Io che ero sempre stata una grande libertina, di fronte a questo terzetto, rimasi incerta, indecisa, quasi timorosa di parlare e di sbilanciarmi, proprio su quell’argomento che in fondo era stato la costante di tutta la mia vita. Di cazzoni ne avevo visti parecchi e alcuni anche giganteschi, non solo li avevo visti ma li avevo maneggiati abilmente, guidandoli dentro ai miei capienti buchi affamati di cazzo, ma riuscii solo a balbettare’…

‘Ah si, beh fortunato lui”.’

‘Fortunato lui e anche le sue partner”’

I due ridevano sguaiatamente e l’amica Marilena si era sdraiata in modo indecente sulla poltrona facendosi scorrere il vestito ben oltre metà coscia. Poi vidi una scena che non mi sarei mai aspettata di vedere. Angelo, l’amico, si andò a sedere sul bracciolo della poltrona di Marilena e con una mano, partendo dal ginocchio, risalì lentamente fin quando non trovò, tra le gambe divaricate della donna, le mutandine di pizzo nero. Tutti e tre mi guardavano divertiti. Bruno, era soddisfatto che Angelo pasticciasse le cosce sfiorando con le dita la figa di sua moglie. Poi proprio lui mi guardò e mi disse semplicemente”’.

‘Io sono un cuck-old, mi piace guardare mia moglie che fa sesso con un altro uomo’..’

‘Ma tu con tua moglie non lo fai mai???’

‘Raramente, mi piace masturbarmi mentre la guardo che si fa sbattere da qualcuno’..’

Vedevo Angelo di spalle, in piedi davanti alle gambe aperte di Marilena, compresi che con entrambe le mani si stava slacciando la cintura dei calzoni, quindi capii dai suoi movimenti che armeggiare per slacciarsi i calzoni, essi caddero a terra e rimase in slip bianchi, se li calò fino alle caviglie mostrandomi il culo molto peloso. Bruno disse solamente”

‘Angelo, sii gentile fagli vedere la tua arma all’amica Alessia”.’

Angelo si voltò e vidi veramente un cazzo fuori ordinanza. Sui venticinque centimetri, fortemente incurvato verso l’alto, particolarmente nodoso, largo e attraversato da venuzze bluastre che solcavano la bianchissima superficie della pelle. Era stato circonciso e notai che la cappella, non molto grande, era di forma abbastanza appuntita, due grosse palle gli pendevano sotto il cazzo duro che gli rimaneva impennato verso il ventre. ”..

‘Wowww, Angelo” Che sberla!!!!’

Marilena con le cosce aperte si era intanto tolta le mutandine e si stava sditalinando lentamente le figa. Lei mi guardò e poi”’.

‘Angelo ficcaglielo dentro, la nostra amica vuole assaggiare il tuo bel cazzone, io aspetto il mio turno””

‘Guardalo bene Alessia, spogliati che te lo sbatto in figa!!!’

Davanti a me un uomo superdotato e desideroso di possedermi, obbedii e mi spogliai, appena fui nuda mi si buttò fra le cosce e iniziò a leccarmela con una certa abilità.
Ad un certo punto, ormai fradicia, gli sollevai il capo e”’

‘Lo voglio dentro!!! Sbattimelo dentroooo!!!!!!’

‘Ummhhh’ troiettaaa, sei impaziente di prendertelo eh????’

‘Siiii, fottimiiii, fottimiiiiii””

Subito compresi che quell’enorme cazzo mi avrebbe fatta godere come non mai, il fatto di che quel pene fosse così incurvato, mi provocava ad ogni affondo, una sensazione di piacere meravigliosamente intenso. Mi toccava e strusciava contro le pareti lontane della mia vagina e mi mandava letteralmente in estasi.
Mentre mi sbatteva, mi ficcava le dita in bocca e mi incoraggiava a leccargliele, mi strinse poi fortemente le poppe e quindi con due dita per parte iniziò a prendersi cura dei miei sporgentissimi capezzoli. Me li stringeva forte con i polpastrelli bagnati dalla mia saliva e le mie protuberanze scivolavano fuori da quella presa procurandomi forte dolore. Il cazzone che mi stantuffava la figa e i capezzoli che irradiavano nel mio cervello un forte e dolcissimo dolore, mi portarono all’apice del godimento facendomi dimenare e setacciare il bacino fino ad urlare il mio stupendo e superlativo orgasmo. Lui continuò a fottermi ficcandomi fin dentro lo stomaco la sua possente appendice e in quel momento, si, proprio in quel momento, la porta di casa si aprì ed entrarono tutti pimpanti mio figlio Mattia e la sua fanciulla Miele. Ormai, arrivato al punto di non ritorno Angelo””.

‘Ummmhhhh, sborrooo, sborrooo, sborrooooo””’

Mi allagò la figa nel preciso istante in cui i due giovani entrarono nel salotto.
Noi adulti ci rivestimmo a tempo di record, lo fece anche Angelo anche se con un po’ più di difficoltà data l’imponente massa di carne dura che doveva far entrare dentro le mutande.
I tre ospiti, molto abbacchiati e avviliti, mi salutarono scusandosi e se ne andarono, sulla porta di casa ci scambiammo comunque i nostri numeri di cellulare. Rientrai e subito bussai alla porta della camera di Mattia e lui mi rispose in modo piuttosto sgarbato”’

‘Non rompere le palle mamma, mi hai deluso!!!’

O cazzo, l’avevo deluso. A parte il fatto che lui mi aveva vista scopare, ma io, in fondo in fondo, ero una donna divorziata e senza un uomo da un bel po’ di tempo!!! Una single a tutti gli effetti e i miei soli trentasette anni mi davano diritto a divertirmi e anche a scopare con qualcuno che magari mi piaceva pure!!!……..

‘Mattia, apri la porta e spiegami quello che mi hai detto adesso!!!!’

La chiave girò nella serratura e l’uscio si aprì. Entrai dentro e vidi seduta in fondo al letto Miele. Lui era invece sdraiato con la testa sul cuscino e le braccia incrociate dietro al nuca.

‘Ehi ragazzo, voglio che mi dici qual è il motivo per cui ti ho deluso!!!’

‘Beh, sei mia madre!!! Non me l’aspettavo di vederti scopare in quel modo!!!’

‘In che senso scusa??? Di quale modo strano parli???!!!’

‘Si così in gruppo davanti a tutti!!’

Senza stargli a spiegare la storia del marito cuck-old e dell’amante cazzuto, mentii spudoratamente”.

‘Io lo facevo con il mio uomo mentre l’altra coppia faceva quello che voleva, sono persone che conosco da molto tempo e tra di noi c’è una certa confidenza!!!’

Miele che fino ad allora era stata in silenzio”’..

‘Matti, io so che anche i miei zii lo facevano assieme a dei loro amici. Quando i miei uscivano la sera e sapevano che sarebbero rientrati tardi, mi portavano a dormire a casa degli zii e ad una certa ora, la zia mi metteva a letto, io facevo finta di fare la nanna e poi li spiavo dal buco della serratura e li vedevo che si divertivano con i loro amici.”

Presi subito la palla al balzo”’

‘Vedi, è quasi normale, persone adulte che sono molto amici a volte si divertono anche così. E’ come se tu lo facessi con Miele e magari il tuo amico Gigi lo fa con la sua ragazza nella stessa camera. Tu vedi nudi loro e loro vedono voi. Non c’è gelosia, è come andare in un campo nudista’.. ‘

La cosa non era proprio facile da metabolizzare, lui mi aveva sempre vista come una santa donna, la mamma è sempre la mamma!!!! Invece ora doveva cambiare prospettiva, oltre ad essere una madre ero diventata pure una donna!!

Quella sera tutto finì lì, io mi ritirai in camera mia e mi misi a nanna e loro ‘dormirono’ in quella di Mattia. La domenica mattina mi svegliai un po’ agitata, mi alzai, andai in bagno e poi aprii piano, piano la stanza di mio figlio. I due dormivano abbracciati sopra al lenzuolo.
Lui era sul fianco sinistro e gli vidi quel meraviglioso culetto che mi ero ingegnata a fargli, mentre lei supina, mostrava le sue tette puntute che sembravano essere state fissate con il cemento. Chiusi la porta e ritornai in camera mia, riassettai il letto e sistemai la camera per bene poi me ne andai in cucina e iniziai a preparare qualcosa per il pranzo.
Li chiamai che era ormai l’una, assonnati arrivarono a tavola alle tredici e venti, si sedettero e mi salutarono pure. Il mio giovanotto, dopo aver bevuto un bel bicchiere d’acqua fresca, esordì dicendo”’..

‘Mami, io e Miele, stanotte, dopo che sei uscita dalla mia camera, abbiamo parlato di quel che era successo. Lei dice che tu hai ragione, in fondo sei a casa tua e hai diritto di farti la tua vita. Solo che per me che sono tuo figlio, vedere quello lì con quella mazza gigante, mentre ti stava scopando e tu che godevi, non è stata proprio una cosa leggera da digerire. Comunque, ripeto, hai ragione e quindi per me e Miele la cosa è chiusa qui!!!’

Il mio giovanotto stava diventando uomo e quel discorso così serio e maturo, ne fu la conferma. Lo ringraziai e da quel momento tutto ritornò nella normalità. Poi io volli provocarlo un po’ e gli dissi”..

‘A proposito di quel che dicevi prima, cioè del fatto che avesse una mazza gigante, se mi ricordo bene anche tu figlio mio dai alla tua Miele un pisello per niente piccolo, anzi, mi sa che se dall’ultima volta che ti ho visto nudo, cioè circa cinque o sei anni fa, ti è cresciuto in proporzione, devi avere una bella sberla fra le gambe!!!’

Rise Miele e per la prima volta durante quel pranzo aprì bocca e con la sua vocina da bambina”.

‘Non si sbaglia signora Alessia, suo figlio è veramente super’.’

‘Lo fate vero?’

‘Emmhhh, si io e Mattia lo facciamo da quasi tre mesi”’

‘Mami, che discorsi sono questi, insomma, anche tu Miele, lascia perdere, un po’ di privacy non guasta!!’

‘Figlio mio, che bacchettone moralista che sei!!!’

‘No mamma, non è che sono moralista è che mi vergogno di dire a te queste cose’..’

‘Beh, in questo momento, immagina al mio posto, quella donna che hai visto all’opera la notte passata! Se vuoi mi presento, piacere io sono Alessia, una donna di trentotto anni con le voglie e i desideri di tutte le donne del mondo o quasi!!’

Lo vidi aprirsi ad un sorriso e voltandosi verso la sua deliziosa ragazzina le accarezzò il viso”’

‘Io la amo mamma e lei ama me, facciamo l’amore da poco tempo, sai all’inizio eravamo molto imbranati, anzi, per la verità ancora un po’ lo siamo tuttora.’

‘Che tipo di rapporti avete tra di voi?’

Lei divenne rossa paonazza e lui abbassò gli occhi e non mi rispose quasi, articolò solo poche parole senza senso”’.

‘Beh, ecco, noi facciamo, cioè, insomma, mami, le cose normali credo”’

‘Le cose normali quali Mattia? Forse è meglio che chiedo a te Miele. Insomma, tu glielo prendi in bocca? Te lo mette solo nella figa?? Oppure anche nel culetto?? Ti lecca il clitoride? Lo fai venire nella tua bocca o no? Ti succhia le tette?? Lo fate nella posizione del missionario o a pecorina o in altri mille modi?? Ecco, questo è l’Abc del sesso, poi ci sono un sacco di altre cose”’

‘Signora Alessia”.’

‘Miele, fammi un favore, chiamami solamente Alessia, lascia stare signora e dammi del tu, ok???’

‘Ah, va bene sign’.. eemmmhhh, Alessia. Dicevo che l’unica cosa che facciamo è che ci baciamo con la lingua e io mi sdrai a pancia in su con le gambe aperte e lui mi si mette sopra e poi va avanti e indietro. Questo è quello che facciamo, tutte le altre cose, ecco’. non le abbiamo mai fatte”..’

‘Niente di niente?? Un pompino??? Un ditalino???’

‘Si mami, si, ditalini si glieli ho fatti”’

‘Una sega te la sei fatta fare almeno???’

‘Si, si, mami, le seghe si”’

‘Credevo che i giovani fossero più svegli di quando ero giovane io, ma mi sa che mi sono sbagliata’. Aspettate un attimo, torno subito’.’

Andai in camera mia e presi dal suo cofanetto, un regalo che mi aveva fatto quel maiale del mio ex marito. Un bel vibratore tutto nero, una bestia di trenta centimetri con tutte le venature che ne percorrevano la superficie e una base costituita dalle grosse palle. Quando tornai lo posai sul tavolo della cucina e Miele”’.

‘Ohhh, madre mia, ma lei lo usa spesso???’

‘Lei chi???’

‘Ah scusa tu Alessia lo usi spesso???’

‘No, spesso no, ma qualche volta che non ho ‘la materia prima’ ”’.’

‘Mamma, certo che non mi immaginavo che tu’.. Non so spiegarmi”.’

‘Non ti aspettavi che la tua mamma, tutta casa e famiglia, fosse anche una donna???
Anche io ho la figa come quella della tua Miele. Magari un pochino più larga ma molto simile alla sua!!’

‘Si, ho capito, sono io che ti avevo idealizzata come un essere asessuato e quindi senza desiderio o voglia di sesso!!’

‘Non è così Mattia, tuo padre e io per fare te abbiamo pur dovuto”..’

‘Si, beh certo che si, è vero”’

‘Va beh, ragazzi, lasciamo perdere se continuiamo con sti discorsi, la situazione umidità sale”’

‘Cara mamma, anche io ho qualcosa che sale, anzi è già belle salito”’

‘Eh si, figlio mio, mi sa che è una cosa di famiglia, noi siamo eccitabili”’

La melodiosa voce di Miele””.

‘Non è una cosa della vostra famiglia, ecco, anch’io, sono un po’ ‘ umida””

Mattia allungò una mano fra le gambe della sua angelica ragazza”..

‘Fa sentire”’

‘Dai Matti, c’è tua mamma, dai mi vergogno”’

‘Non mi scandalizzo state tranquilli, ma se vi do fastidio me ne vado in camera mia”’

‘No mami, figurati, volevo solo controllare se era vero che Miele””

‘Per me potete fare ciò che volete”’

‘Dai Miele, fai sentire’..’

Lei aprì le gambe e lui intrufolò subito la mano”

‘Wow, sei bagnatissima, ti sei eccitata un casino”.’

‘Beh perché tu no??’

Mi alzai dalla mia sedia e girai attorno al tavolo, mi avvicinai a mio figlio e”’.

‘Tocca amore mio, senti se sono più bagnata io o lo è di più lei’..’

‘Mamma, no, non mi oso, no meglio di no”..’

‘Miele, vuoi toccare tu’?

Lei, mi mise la sua manina fra le gambe, mi spostò abilmente con le dita le mutandine e ne insinuò uno solo fra le labbra della mia figa fradicia”..

‘E’ bagnatissima anche lei, scusa, sei bagnatissima anche tu Alessia”.. Tocca Mattia, sono più eccitata io o tua madre???’

Mattia si alzò in piedi ed io vidi una protuberanza che percorreva i suoi calzoni puntando contro la stoffa alla sua sinistra, quasi volesse bussare per poter uscire da quella tessile prigione. Con la sua mano destra toccò la mia vagina e con la sinistra esplorò quella della sua Miele.

‘Che allagamento che avete tutte e due!!!!’

‘Miele, posso toccarti io??’

‘Si Alessia”.’

La toccai, insinuai le mie dita tra le sue pieghe nascoste, divaricai le sue labbra e trovai l’interno inondato di umori caldi e vischiosi. Presi la sua mano e me la portai fra le cosce lei non si oppose e con bravura mi mise le dita dentro il mio buco vaginale.

‘Ohhh, Mieleee, oohhhh”’.’

La guardai perdutamente eccitata e vidi i suoi occhi scurissimi e profondi velati dal piacere. Il suo viso, i suoi dolcissimi lineamenti, si erano completamente trasformati. Ora la bambina aveva l’aspetto di una giovane femmina perduta nei gorghi tempestosi dei sensi. La sua mano si spostò e le dita cercarono e trovarono il mio clitoride. Anche io trovai il suo e la sua vocina meravigliosamente eccitante”.

‘Ohhh” Aleeee”’.. uuummmmhhhh”. uuummmhhhhh”’. ‘

In mezzo a noi, di fianco, vidi Mattia eccitatissimo che litigava con la zip dei suoi pantaloni, poi finalmente riuscì ad aprire la patta, i calzoni caddero a terra, lui li scalciò via, quindi prese con entrambe le mani l’elastico dei suoi boxer e lo tirò prima in avanti, poi si calò l’indumento facendolo scendere lungo le cosce e infine liberò il suo possente ponte levatoio. Pensai che in fondo, il merito di tanta esuberanza era mio, ero stata proprio io a suo tempo a darglielo generosamente in dotazione. Il gigantesco cazzo stava sull’attenti dritto come un fuso puntando verso il soffitto. Glielo avevo fatto oltre che estremamente abbondante, anche molto bello. Un cilindro durissimo dritto con la cappella scoperta a metà. Se lo prese in mano e lo scappellò del tutto. Intanto io con le dita continuavo a sfarfallare sul clitoride di Miele e senza mai perderlo d’occhio, osservavo il maestoso cazzo di mio figlio.
Mi affascinava in modo particolare la sua cappella violacea con la pelle lucida e tesa, essa mostrava sul taglietto centrale una goccia di liquido pre spermatico che a mano a mano si ingrossava sempre di più. Lui per evitare che gli colasse giù vi passò sopra il dito pollice della mano destra e se lo portò poi alla bocca leccandolo via con la lingua”.

‘Guarda Miele’ dai, spogliati e mettiti in ginocchio davanti a lui, poi ti insegno come fargli un bel pompino”.’

La Dea dell’amore, si spogliò nuda e mi mostrò le sue magnifiche tettone che un po’ contrastavano con il resto del corpo ancora un pochino acerbo. Prima che si mettesse giù le posai entrambe le mani a coppa sulle poppe e gliele tastai, erano durissime e altrettanto sode. Sotto i palmi delle mie mani percepii i suoi grandi capezzoli eretti, glieli sfiorai per qualche secondo poi”.

‘Inginocchiati davanti al suo scettro”..’

Lo feci anch’io e per farle vedere come si faceva, iniziai a leccare la cappella a Mattia. Raccolsi un pendulo e tremulo laccio di liquido perlaceo e lo inghiottii, poi la mia bocca si impossessò della sua cappella, gli impugnai il fusto e iniziai a pomparlo e segarlo contemporaneamente. Proseguii per un minuto, poi glielo porsi alla giovane fanciulla”’

‘Ehi, Miele, piano con i denti, mi fai male così, guarda bene come fa la mamma, apri bene la bocca’..’

Lo ripresi in bocca io e poco alla volta le insegnai l’arte del pompino. Era un po’ goffa la giovinetta, ma avrebbe imparato e anche lei sarebbe diventata una pompinara con i fiocchi. Mattia con un sospiro profondo e gutturale ci avvisò che stava per venire, allora lo sfilai dalla bocca alla mia probabile futura nuora e strinsi il durissimo fusto con forza svuotandogli così le vene del cazzo. ””

‘Nooo, mami, noooo, stavo per venireee’ nooooo””

‘Aspetta, bambino mio, che fretta hai??? Dai Miele succhiaglielo di nuovo adesso. Vedrai Mattia quanta sborra farà. Figlio mio, se riesci a controllare l’eiaculazione due o tre volte, poi alla fine ne fai più del doppio”.’

‘Mamma, ne sai una più del diavolo e io che pensavo a te come una santa verginella!!! Ummmhhh siiii brava Miele, brava, stai migliorando, succhiami bene il cazzo, uummhhh succhiaaaa!!!’

In verità io avevo in mente di farmi sbattere da quella lunghissima stanga di cazzo!!! Mi misi a terra a quattro zampe, sporsi ben bene il culo e invitai mio figlio a fottermi”

‘Vieni amore mio, ficcamelo dentro!!! Ti dispiace Miele se me lo sbatte nella figa???’

‘No Alessia, tu mi stai aiutando e io aiuto te’..’

Il mio stallone si inginocchiò dietro di me, mi pose una mano sulla natica destra e mi disse”.

‘Mamma, hai un culo monumentale ma è ancora un gran bel culo!!!’

‘Vuoi ficcarmelo in culo tesoro???’

‘Lo desidero tanto mamiii’.’

‘Leccami per bene il buco, mettici tanta saliva, poi con il dito spalmamela anche dentro”.. Siii, così, bravo lecca il culo di mamma”’..’

Me lo leccò per bene mentre Miele si era seduta su una sedia a pochi centimetri dal mio viso, le cosce spalancate e le labbra della vagina divaricate con le dita, stille di umore le colavano sull’interno delle cosce. Posai la mia bocca su quella splendida fighetta e iniziai a leccarla, percepii che Mattia aveva smesso di leccare e subito appresso sentii la sua grossa cappella posarsi prepotentemente contro il mio sfintere. In verità a suo tempo mi ero presa in culo quello del professor Mandalà e il mio retto era alquanto slabbrato, ma negli ultimi tempi, per effetto della mancanza di ospiti superdotati il mio anello si era un po’ ristretto e quando il glande di Mattia forzò la mia grinzosa rosetta, avvertii un dolore forte e compresi che mi stava rompendo il culo.

‘Mattiaaa, piano, piano bambino mio, piano con sta roba mi spacchi veramente il culo!!!!’

‘Che figoooo, mamiii, ti sfondo il culooooo, te lo spaccoooo siiiiiiiiii’

Lo sentivo quasi uscire del tutto e poi rientrare fino alla radice. Il dolore poco alla volta scomparve e lasciò il posto ad un piacere folle. Io venni come una troia in calore e poco dopo lui mi riversò nell’intestino un mare di sborra che mi parve non finire mai. Mi si accasciò sulle natiche proprio nel momento in cui, per effetto delle mie leccate la piccola Miele cominciava a venire, lo fece sussultando e in modo spasmodico con la sua vocina urlò a noi che godeva, godeva, godeva”.

La sera, stranamente, i ragazzi non uscirono di casa, dopo cena, si sedettero in salotto e attesero che io terminassi le mie faccende domestiche. Mi aggregai a loro e li guardai sorridendo, fu la giovanissima ragazza a prendere la parola””

‘Alessia, ecco, io ti volevo ringraziare per quello che mi hai insegnato dopo pranzo, sai io prima avevo paura di non essere brava a fare certe cose e che il mio Mattia per questo motivo mi lasciasse.’

‘Figurati, è stato un piacere e poi lo avete visto anche voi che un piacere lo è stato veramente e che piacere!!!!’

‘Mami, il culo ti fa ancora male???’

‘No mi è passato quasi subito, per me non è stato il primo sai???’

‘Papà te lo metteva nel ”’.’

‘Si papà era fissato per il mio culo ed è stata una delle prime cose che ha fatto nella nostra vita matrimoniale’..’

‘Sai mami, è bello poter parlare con te così liberamente’. Siamo una famiglia all’avanguardia!!!’

‘Si, non è una cosa proprio normale, ma non siamo la sola famiglia che si comporta come noi’

‘Alessia, scusa, ma io non vorrei che Mattia, me lo mettesse nel’.. Capito no???’

‘Dici nel culo ???’

‘Ecco si, proprio lì”’

‘Vedo che ancora hai paura a dire determinate parole, vero Miele???’

‘Si, è vero, a casa mia, i miei genitori e i miei fratelli, sono tutti di chiesa e ste cose sono lontanissime dalla loro mentalità. E’ per questo che faccio fatica a parlare e ad agire come voi”.’

‘Dai provaci, ripetimi per bene la frase per intero”

‘Alloraaa’.. Ecco’. Io non vorrei che Mattia me lo mettesse nel culo.

‘Wowww, bravaaa!!! Complimenti, d’ora in poi continua così, va bene???’

‘Si ok Alessia, ok’..’

‘Mattia, credo che la tua ragazza non voglia che tu la inculi, tu invece che intenzioni hai?’

‘Se lei è contenta così, allora lo sono anch’io”

‘Bene, questo è vero amore’.’

Miele che stava prendendo coraggio”..

‘Alessia, volevo chiederti ancora un’ultima cosa, quando gli faccio un pompino e lui mi sborra in bocca, io cosa ne faccio di tutta quella roba che mi sputa in gola???’

‘Miele, quello di cui parli tu si chiama pompino con ingoio. Lui, come dici tu, ti sputa la sua sborra in bocca e tu semplicemente deglutisci e la mandi giù, semplicissimo’..’

‘Va beh, ci proverò”’

Dopo quei discorsi per tutta la settimana non successe più nulla, poi arrivarono nuovamente il sabato e la domenica.

La sera del sabato, dopo cena, i due giovani si ritirarono in camera loro e ne vennero fuori dopo una decina di minuti vestiti di tutto punto, pronti per uscire. E in effetti uscirono”

‘Ciao mami a più tardi e ‘.. divertiti”.’

‘Ciao Alessia a dopo, ciao”’

‘Ciao ragazzi buona serata e mi raccomando non bevete troppo e niente spinelli’.’

‘Tranqui mami, non siamo i tipi da spinelli e poi siamo pure astemi”’

‘Ok ‘notte”..’

Chiusero la porta ed io presi in mano il cellulare e telefonai a Marilena, erano tutti e tre a casa di amici a cena, ma, dopo un breve conciliabolo, mi disse che se mi andava bene sarebbero passati da me verso la mezzanotte. Trascorsi così le due ore che mi separavano dalla loro visita, facendomi una bella doccia, truccandomi e pettinandomi bene. Andai poi in camera mia e mi infilai sulla pelle nuda un corto vestitino rosso molto attillato. Insomma mi vestii in modo molto sobrio; come una puttana!!!!
Mezzanotte e quindici e il campanello trillò, andai ad aprire e il trio delle meraviglie fece il suo ingresso in casa mia.
Si sedettero in salotto e subito vollero sapere tutto ciò che era successo dopo che loro se n’erano andati. Raccontai loro della dura presa di posizione di Mattia, spiegai ciò che avevo raccontato ai due piccioncini, circa i rapporti che intercorrevano tra me e loro tre e poi dissi anche tutte le cose che erano poi successe compreso il pompino a mio figlio e il fatto di essermi fatta inculare dal suo grosso cazzo!! I tre rimasero per un po’ pensierosi, non se l’aspettavano che da quella scena così vergognosa io fossi riuscita ad ottenere da mio figlio e dalla sua giovane compagna la loro comprensione e anche molto di più di quella.
Poi cambiammo discorso e Angelo che stava seduto di fronte a me mi chiese a bruciapelo’..

‘Ma, sei senza mutande???’

Aprii per bene le cosce e gliela feci vedere”.

‘Cosa dici, secondo te????’

‘Maiala, senza mutande davanti a me’ Ummmhhh ti meriti una punizione o se vuoi puoi anche considerarlo un premio”.’

Nel dire questo si era intanto alzato in piedi ed aveva estratto dalla patta il suo mega cazzo.

‘Ti piace sempre???’

‘Mmmmm, ma non so, sai mio figlio ce l’ha più lungo e grosso del tuo e ha solo diciotto anni!!!’

Marilena si fece subito attenta”

‘Sul serio il ragazzino ce l’ha più grande di Angelo???’

‘Madonna mia, Marilena, giuro, ha un cazzo incredibile!!! Lui magro, magro con sto obelisco che gli spunta fuori fa veramente impressione e anche nel culo fa il suo bell’effetto!!!’

‘Alessia, mi fai venire l’acquolina in bocca”

Angelo con il suo pisellone fuori mi si avvicinò e porgendomi il randello mi disse’..

‘Porcellina, a proposito di bocca, toh, prendilo e succhiamelo un po”..’

Glielo presi in bocca molto volentieri e poi mi sollevai in piedi e lo condussi tenendogliil cazzo in mano fin davanti alla poltrona di Marilena”’.

‘Dai Angelo fotti la Marilena, io e Bruno ci divertiamo a guardare, vero Brunetto bello???’

‘Si dai, vieni qui vicina a me Alessia’..’

‘Adesso Angelo te la fotte bene la tua mogliettina, con quel cazzone poi!!!’

‘Si Angelo, bravo ficcaglielo tutto dentro a quella zoccola di mia moglie!!!!’

‘Ummmhhhh, mi sfondi la figaaaa, pianooo, pianoooo, siiiii, sbattimiiiii, fammi tremare le mammelleee!!!!’

Intanto Bruno si era tirato fuori il cazzo, era un cazzetto, da duro lungo circa dodici centimetri e di diametro sui due, due e mezzo. Incappucciato quasi del tutto, durissimo appena arcuato verso il ventre.

‘Mari, posso ciucciarglielo a tuo marito???’

‘Siiii, fai quello che vuoii, io mi sto pigliando un vero grosso cazzo!!!!’

Mi piazzai fra le gambe divaricate di Bruno e gli inghiottii interamente il cazzo, quando affondavo le mie labbra cozzavano contro i suoi peli pubici.

‘Brava, sei una pompinara nataaaa, Mariiii lei si che sa succhiare un cazzooo!!!!’

Mentre andavo e venivo sul cazzo di Bruno, ebbi come l’impressione di essere osservata, aprii gli occhi e alla mia destra, in piedi, vidi Mattia e Miele che ci guardavano divertiti.

‘Oh, figlio mio, scusa, scusate tutti e due, ecco, non pensavo che sareste tornati così presto. Io non so”.’

‘Mami, tranqui, continua pure quello che stavi facendo, io e Miele vi guardiamo””

A quel punto Bruno””

‘Dai, hai sentito tuo figlio, continua, fammi godere, dai che ti sborro in boccaaaa””

Mi prese il capo dietro la nuca e me lo spinse giù, mi eccitava sapere che Mattia e Miele mi stavano guardando e ci misi tutte la mia esperienza e le mie capacità per fare a Bruno un pompino con i fiocchi. Mentre scendevo e salivo contemporaneamente glielo leccavo e quando arrivavo in fondo estraevo da sotto la punta della lingua e gli lambivo i coglioni.
Bruno ad un certo punto si immobilizzò e mi tenne il capo premuto verso il basso, lo sentii indurirsi ulteriormente e il mio palato fu colpito da violenti fiotti di sborra. Il cazzo era piccolo ma le sue palle producevano una quantità infinita di sperma, sembrava non dovesse smettere più, poi finalmente si placò, glielo pulii mungendolo per bene premendo con il pollice sull’uretra per fargli uscire dal meato anche l’ultima goccia. Mi sollevai e vidi mio figlio e Miele entrambi completamente nudi che seduti in poltrona si trastullavano fra di loro.
Lasciai Bruno semi sdraiato in poltrona, ancora in estasi e mi dedicai alla mia giovanissima coppia. A fianco di loro Angelo continuava a stantuffare senza sosta una Marilena ingorda di cazzo. Entrambi erano sicuramente molto resistenti a venire e lo testimoniava appunto la lunga scopata che stavano portando avanti.
Mi avvicinai a Miele che se ne stava seduta sul bracciolo della poltrona e mi chinai a baciarle la bocca. Fu un bacio casto, ma con quel bacio riuscii a stabilire un contatto. Lei infatti ne approfittò e mi mise una mano fra le gambe, poi sussurrando”..

‘Alessia, sei fantastica, mamma mia quanto sei bagnata”.’

‘Fammi sentire come sei tu”’

Lei si mise a cavallo del bracciolo imbottito e aprì per bene le cosce, la sfiorai con le dita poi mi insinuai le mie dita in quell’interstizio umido e le sue piccole labbra mi accolsero amorevolmente. La piccola era fradicia pure lei, la sua fighetta desiderava qualcosa dentro, voleva un cazzo duro o una bocca che la leccasse. Mi allungai e toccai la schiena di Angelo, lui sudato e affaticato si voltò”’..

‘Angelo, guarda che bella fanciulla, glielo daresti il tuo bel cazzone???’

‘No Alessia, io voglio solo Mattia, io amo solo lui e non desidero che altri mi penetrino!!!’

‘Era solo per farti capire come un uomo sa scopare la propria donna, potrebbe esserti utile con il tuo Mattia”..’

‘Mami, per me va bene, ma non so se Miele vuole farlo””

‘Tu me lo faresti fare?? Fare sesso con uno sconosciuto???’

Bruno che intanto si era ripreso”’

‘Mattia, è bello essere cuck-old, io ho cominciato proprio così, vedrai che poi piacerà a tutti e due, chiedi a mia moglie se è vero o no!!!’

Marilena sdraiata a cosce aperte con la figa sul bordo del sedile della poltrona, si toccava la figa, mentre Angelo era in piedi davanti a lei con il cazzone duro e lucido di umori. Lui se lo teneva in mano come uno che non sa cosa fare fin quando Mattia”..

‘Vai con lui amore, io ti seguo e ti sono vicino, è una nuova esperienza, tu mi ami e io ti amo, non cambia nulla è solo una scopata”.’

Miele, lo guardò, poi gli sorrise e si alzò in piedi, Angelo le prese la mano e se la portò verso la mia camera, tutti noi li seguimmo ed entrammo con loro dentro la stanza. La tenera fanciulla, era incerta e si guardava dietro per vedere se il suo Mattia la seguiva. Angelo, quando fu a ridosso del letto, la prese in braccio come una sposa e l’adagiò sul materasso. In un attimo le fu sopra, lei diligentemente aprì le gambe, lui la fece girare con l’incantevole culetto ben esposto, le appoggiò una mano sulla schiena e la spinse con dolcezza. Lei seguì il movimento che la mano le imponeva e arcuò il dorso appoggiando il capo reclinato da una parte, sul bianco lenzuolo. Mattia ed io eravamo da un lato del letto mentre Marilena e suo marito stavano dalla parte opposta. Angelo si prese in mano il duro randello e glielo appoggiò alla fighetta, poi lo spinse dentro. Miele c’era abituata a quelle dimensioni e il suo viso non dimostrò di patire quella profonda penetrazione.

‘Ummhhhh”. Mi piaceeee”.. Ce l’ha come il tuo amore mioooo”’. ‘

‘Brava la mia dolce puttanella’.. Ti piace il cazzone del nostro amico Angelo eh???’

‘Siiii, sono una puttanella” Mi piace il cazzo, mi piace il cazzoooooo”..’

‘Brava Mieleee, bravaaa, muovi il culo così, bravaaaa ‘.. ti riempio la figa di sborraaaa”..’

Ero eccitatissima e lo era anche Mattia, sentii la sua mano accarezzarmi le natiche e poi le sue dita infilarsi in mezzo a loro, mi lambì con il polpastrello del dito medio il buco del culo e quindi ce lo infilò per metà. Gli afferrai il cazzo e cominciai a masturbarlo, Miele voltata verso di noi ci vide e con i lineamenti sfigurati dall’intenso piacere fece un tenero sorriso di approvazione. Mi abbassai davanti a mio figlio e volgendo gli occhi in direzione di Miele, glielo presi in bocca. La vedevo godere e intuivo l’eccitazione supplementare che provava nel vedere me che spompinavo il suo fidanzatino.

Angelo, si muoveva veloce sprofondando e ritraendosi dalla figa di Miele, compresi che stava per sborrargli dentro, allora mi tolsi il cazzo dalla bocca e chiesi a Mattia se Miele prendesse la pillola, mi rispose di si, non mi preoccupai più e mi introdussi nuovamente quel favoloso pene dentro il mio cavo orale. Poi Miele, iniziò a gemere fortemente e vidi la piccola bambola venire impazzita”’.

‘Continuaaaaa, continuaaaaa, vengooooo, vengooooo, forteee, forteee, sbattimiiiii, sbattimiiiii, forteeee, siiiiiiii, siiiiii, siiiiiii, vengooooooo”..’

‘Anch’iooo, ti sborro in figaaaaa, ti riempio di sborraaaa, sborrrooooo, aaaahhhhhhhh, aaaahhhhhh, aaaaahhhhhh, aaaaahhhhhhh, aaaaahhhhhh, aaaaahhhhhhhh, aaaahhhhh, aaaaahhhhhh””’

Vidi il lungo membro sfilarsi dalla figa di Miele mentre ancora filamenti grumosi fuoriuscivano dal meato e colavano fra il solco delle natiche della giovane ragazza.

‘Vieni Mattia il letto è libero, lo voglio nel culo, voglio far vedere alla tua bambolina come si prende in culo una mazza come la tua!!!’

Mi sdraiai supina, sollevai le gambe e le tenni in alto con le mani sotto le ginocchia, lui si posizionò e mi appoggiò il cazzo al buco del culo. Mi fece male perché spinse forte senza aver centrato il buco.

‘Piano Mattia, appoggialo al buco del culo, me lo stavi infilando in un posto dove non ci sono aperture!!!!’

‘Scusa mami, ecco, così va bene? Lo senti bene???’

‘Dai spingimelo dentro”’

Questa volta, il mio giovane pargolo, centrò perfettamente il buco, scivolò nel mio largo sfintere e si fece strada all’interno delle mie viscere vogliose.

‘Mamma, che belloooo, che stretto il culoooo, meglio della figaaaa”’

Miele era in piedi a fianco del letto e con una mano accarezzava il sedere a Mattia”

‘Guarda amore, guarda come gode mia madre con il cazzo nel culooo!!! Fammelo mettere, dai ti prego!!!!!’

‘Figlio mio, adesso fotti me, lascia stare lei, continuaaa’. inculamiii””’

‘Mamma, sei proprio una bella puttana sai???’

‘Ummhhh, siiii, dimmelo ancoraaa, sono la tua mamma puttanaaaa, puttanaaaaa”’

Dietro a Miele vidi comparire Bruno”..

‘Bambina, se vuoi farti rompere il culo è meglio che inizi a prenderne uno come il mio’..’

Si voltò la ragazza e subito guardò il cazzetto rigido dell’uomo”’

‘Che piccolino che ce l’hai”.’

‘E’ l’ideale per il tuo bel culetto piccola mia”’

Mi sembrava di sentire il dialogo fra Cappuccetto Rosso e il lupo cattivo.
Marilena intanto si era avvicinata a suo marito e a Miele e accarezzava le grosse tette della ragazzina, poi si chinò e iniziò a suggerle i capezzoli. In pratica i due coniugi la presero in mezzo a loro e cominciarono a toccarla un po’ dappertutto. Compresi che la cosa eccitava in modo particolare mio figlio dal fatto che mi inculava con più decisione, io lo abbracciai e gli appoggiai ancora le gambe sulle spalle. In questa maniera il mio dilatato buco del culo era in una posizione più adatta alla penetrazione più profonda. Sentivo il suo palo penetrarmi fino a riempirmi il colon. Cominciai a godere proprio nel momento in cui vidi Angelo alzarsi dalla sedia dove poco prima si era seduto e tenendosi il cazzone in mano avanzare verso il trio che stava in piedi di fianco al letto”’.

‘Mattiiiiii”. Continuaaaa’. Sto per godereeeeee”. Daiiii che vengooo’ sbattimiiii forteeeee, siiiiiii, vengo con il culooooo, vengooooooo, oooddiioooooo’.. oooddiiooooo” vengo, vengo, siiiiiiii, vengoooooo, vengoooooooooo”’uuummhhhhh, uuummmhhhh siiiiiiiiiiiiiiii”””’

‘Mamiii, sei grandeeee, sei grandeeee, sborroooo, sborroooo, sborroooo’ aaaahhhhh. aaaahhhhhh, aaaaahhhhhh, aaaaahhhhhhh, aaaaahhhhhh, aaaaahhhhhhhh, aaaahhhhh, aaaaahhhhhh””’

Lui lo sfilò e prima che io lasciassi cadere le gambe sul letto mi disse”.

‘Che buco del culo che hai!!! Sembra una caverna!!! Sei sfondata mamma, sfondata!!!!’

‘Eh si, nella mia vita di cazzi belli grossi ne ho presi sai???’

‘Come il mio ????’

‘Uno, quando avevo solo diciotto anni, che era molto più lungo e grosso del tuo!!!’

‘Ma dai, sul serio???’

‘Si figliolo è una storia lunga, era un mio professore e”’. Ma piuttosto di interessarti del mio sfintere, perché non guardi la tua piccola troietta cosa sta facendo???’

Mattia si voltò e vide Miele sdraiata supina sul tappeto ai piedi del letto, ‘seduta’ sul suo viso c’era Marilena che se la stava facendo leccare. Fra le sue gambe c’era Bruno che le infilava il suo cazzetto nella figa, poi con mia grande sorpresa, dietro di lui c’era Angelo che ficcava il suo missile nel culo del suo amico Bruno.
Bruno sembrava gradire il possente intruso e anche Miele era contenta della penetrazione del piccolo cazzo.
Poi vidi Angelo sfilare il cazzo dal culo di Bruno e venire verso di noi, a voce bassa disse ‘..

‘Giovanotto, cosa ne pensi se tu ed io assieme, ci sbattessimo la tua ragazzina???’

‘Ah, non so, devo chiederlo a lei”.’

‘Senti ma se provassimo a fotterla anche senza il suo permesso????’

‘Dai, non mi va, io l’amo e magari poi la perdo e non credo che lei voglia”’

‘Non ti fare tutte ste paranoie!!!! E’ una troia come tutte le donne del mondo!!! Credi a me figliolo, loro pensano solo al cazzo, più ne hanno e più ne vorrebbero!!!!’

‘Non so, comincia tu e vediamo cosa dice, cosa fa”..’

‘Va bene, ci penso io”.’

Angelo si avvicinò a Marilena le parlò nell’orecchio e lei si sollevò da com’era lasciando Miele con ancora la lingua fuori dalla bocca. Appoggiò poi un amano sulla spalla di Bruno e lo fece alzare, poi prendendo per un polso Miele quasi la sollevò da terra”..

‘Vieni con me bambina’. Io e il tuo ragazzo adesso ti facciamo divertire”.’

La spinse un po’ brutalmente sul letto e si sdraiò a sua volta in posizione supina, poi come se fosse un fuscello, prese la ragazza, se la mise sopra e la fece sedere sul suo cazzo dritto. Lei se lo fece scivolare nella figa calandosi poco alla volta fino a farselo scomparire del tutto dentro di se. Angelo la guidava con le mani sui fianchi dandogli il giusto ritmo, poi disse’..

‘Mattia, vieni dai””

Mio figlio titubante salì a sua volta sul letto e si mise dietro la sua ragazza. ”.

‘No, Mattia, ho capito cosa vuoi fare!!! Nel culo lo sai che non voglio!!!’

‘Fregatene Mattia , sbattiglielo dentro, inculala sta troietta!!!!

‘Noooo, se lo fai ti lascio!!!!’

Lei intanto cercava di divincolarsi battendo i pugni contro il petto di Angelo, lui le bloccò i polsi stringendoglieli fra le sue forti mani. ”..

‘Bastardiiii, bastardiiii, Alessiaaa aiutamiiii, aiutamiiii’..’

‘Tranquilla Miele, tranquilla, non è la fine del mondo, hai visto prima come me lo sono preso io, non è una tragedia, vedrai che poi ti piacerà, magari non subito ma poi ti piacerà!!!!’

Mattia eccitato al massimo, le sputò un po’ di saliva sul buchetto e poi ci infilò un dito”..

‘Mi fai male Mattia, mi fa male il dito, chissà il tuo cazzoneeee. Ti prego fermati, ti supplico, mi stai violentando contro la mia volontà, ti denuncio per stupro!!!!!’

Mattia era ormai troppo determinato per fermarsi, vedeva quel capolavoro di culetto ben esposto e la rosetta anale strettissima che quasi pulsava, lubrificò ancora un poco, dentro e fuori l’anello grinzoso e poi gli appoggiò la grossa cappella contro. Spinse la sua durissima mazza contro l’indifeso buchetto di Miele e ne percepì la forte resistenza, spinse ancora e poi ancora e ancora, fin quando lo stretto sfintere iniziò ad avere un piccolo cedimento. ”

‘Aaagghhhhhh, aaaagggghhhhh, mi fai malissimoooo, smettila, non mi piace sto gioco!!!!’

‘Ahhiiaaaaa, ahhiiiaaa, mi fai malissimoooooo”..’

‘Urla pure amore, che più gridi e più mi ecciti” Toh, prendilooo”. ‘

‘Non voglioooo, non vogliooo, ce l’hai troppo grossooo””

‘Ti ho ficcato la cappella, vedrai che appena ti rilassi comincerà a piacerti””

‘Mattia, fa maleeeee”’

‘Aspetta adesso lo tiro fuori e ci metto altra saliva”.’

‘No, non voglio più che continui !!!!”.’

‘Fai la brava che te lo ficco dentro per bene!!!’

“Noooo, no bastaaa, bastaa, mi fai piangere, ahhhiiiaaaa…..”

“Piangi e grida quanto vuoi, non ti sente nessuno e io ho deciso che oggi te lo prendi nel culo che tu lo voglia o no!!!”

‘Sei un maiale Mattia, siete due maiali!!!’

‘Siiii, sono un maiale porco e adesso ti rompo il culo per bene” Proviamo ancora eh piccina??!!!’

‘Ti prego fai piano con sto cazzoneeee!!!!’

‘Uuummmhhh, entra meglio adessoo” Lo senti come ti entra beneee, ce n’hai dentro più di metà bambina!!!!!’

‘Mi stai spaccando sul serio il culooooo !!!!’

‘Siiii, troiettaaa, siiii, toh, prendilooooo!!!!’

‘Ahhhhggghhhhhh, pianoooooo, cazzooooo, pianoooooo”..’

‘Te lo sbatto dentro tuttoooooo”..’

‘Non è bello sto gioco Mattiaaaa!!!!!’

‘Fra un po’ ti piacerà zoccoletta!!!!!….’

Mattia, una volta affondato tutto il suo cazzo nel culo della fidanzatina, iniziò a stantuffarla con colpi sempre più profondi””’

‘Toh, toh, toh, ti inculooooo”..’

‘Uuuuaaahhhh, , mi sfondiiii, mi sfondiiiiiii…….’

‘Come ti scivola bene dentroooooo!!!!!!!’

‘Pianooo, siiiiiiii, pianooooo, uuummmhhhhh, siiiiiiiiiii”..’

‘Comincia a piacerti eh troietta???!!!!’

‘Siiii, ma fai piano amore bellooooo!!!!’

‘Bello il cazzo in culo eh??? Tutte uguali voi donne, prima non voglio e poi”’.. continuaaaa!!!!!’

‘Inculamiiii, sei grande Mattiaaaa, sei grandeeee, adesso mi piace sto giocooooo, siiiiii, insegnatemi tutti i giochiiiiii!!!!!!’

‘Siii, ti sborro in culooooo, ti sborro in culoooooo”.’

‘Ummmhhhh, aspettateee, aspettateeee, fatemi venireeee, fatemi venireeeee”’..’

‘Brava troiettaaaaa, vieni col culooooooo…. Ti piace il mio cazzo in figa e quello del tuo moroso nel culo eh?????? Ti fottoooooo , ti scopoooo, hai l afiga allagata troiaaaa, inculala Mattia, inculalaaaaaa, godiiiii troiaaaaaaaa, godiiiiiiiii”..’

‘Continuaaaa, amoreeeeee, continuaaaaaaaa, anche tu Angeloooo, ficcalo tuttooooo, tuttoooooo, in fondoooooo, tutttoooooo, ooohhhhhh siiiiiiiiii, daiiiiii, daiiiiii, godoooooo, godooooo, vengoo, vengoooooo. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii, cosìììììì forteeeeeee, forteeee, vengoooo, oddiooooo, vengooooo, vengooooo, ahhhhhhhh, ahhhhhhhh, ahhhhhhhhh, uuummmmhhhhhh, siiiiiiiiiiiiiii””.’

‘Sborrooooo, sborrooooo, ti riempio il culo di sborraaaaaa, sborroooooooo, ahhhhh, ahhhhh, uuummmaaaahhhhhh”’.’

‘Sborro anch’ioooo, ti sborro in figaaaa, vengoooo, sei una figa pazzescaaaa””’

‘Mattia, amore mio, seiiiii grandeeeee, grandeeeee, è stato bello, bellissimo, wow, che figata pazzescaaa!!!!! Grazie anche a te Angelone mio, merito tuo che hai insisitito, anche se a dire il vero il culo adesso mi fa un male cane!!!
‘Hai visto bambolina, non volevi e poi””

‘Sono venuta come una troia lo so!!!’

Così terminò quella serata e cominciò invece un’altra fase della mia vita, sempre in cerca di nuove avventure e con me anche il mio giovane pargoletto e la sua piccola fidanzata.

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina
e-mail: alexlaura2620@libero.it

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