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172 – La giovane Vanessa, lo zio dottore e la chat line

By 14 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Nell’invitarmi a cena da lei, quella sera Elisabetta mi aveva parlato di una sorpresa, lei lo sapeva benissimo che la mia curiosità era parte integrante del mio carattere e che sicuramente avrei accettato l’invito.
Arrivai con un po’ di ritardo quando loro erano ormai a tavola che aspettavano da una mezzoretta; nell’aprirmi la porta Elisabetta mi diede un fuggevole bacio sulla guancia, ebbi l’impressione che lo facesse più di nascosto del solito.
Erano in effetti già tutti a tavola ed io notai subito la sorpresa di cui mi aveva parlato la mia segretaria. Oltre al marito di Elisabetta c’era una ragazzina dal viso sorridente, sui sedici anni, che mi guardava con curiosità. Elisabetta da buona padrona di casa si affrettò a fare le presentazioni.

‘Vanessa, questo signore e Il dottor Andrea, il mio capo, te ne avevo parlato vero ?

‘Dottore le presento Vanessa, la figlia di mia sorella che vive a Roma. Era a Bologna per uno stage sulle tecnologie alimentari e sarà ospite da me per un mesetto. Non la trova carina?’

Non faticai ad annuire, aveva un’aria così fresca e giovane da mettere allegria, quando si alzò per darmi la mano non potei fare a meno di notare la gonna corta e l’ombelico scoperto vicino al quale spiccava un piccolo tatuaggio, non capii cosa rappresentasse ma sicuramente il disegno attraeva l’attenzione. Forse la ragazzina lo mostrava proprio affinché attraesse l’attenzione di chi la guardava.
La mano che strinsi era piccola, affusolata e morbida. La guardai meglio e decisi dentro di me che da grande sicuramente sarebbe diventata una bellissima donna, anzi, già bellissima lo era. Il corpicino aveva tutte le sue cosette al posto giusto, si muoveva con grazia ma per me era ancora solamente una adorabile ragazzina.
Ci sedemmo e cominciammo a cenare. Scoprii così che Vanessa si era appena diplomata a pieni voti e che stava frequentando un corso di specializzazione, mi stupì moltissimo che avesse compiuto 18 anni da soli sei mesi, non l’avrei proprio detto. Le feci i miei più sinceri complimenti, sia per il diploma recente sia per la sua sfolgorante bellezza.

‘Dottore, Vanessa resterà qui da me per tutto il mese e seguirà i seminari universitari alla mattina, ecco”. però avrebbe bisogno di usare un computer ed una connessione veloce ad Internet per le ricerche. Volevo chiederle se la ragazza potesse venire in ufficio da lei ed approfittare del pc che c’è nel mio ufficio ? Lei sa che da quando mi era nata la bambina sono part-time ed ho pensato che potrei farla venire quando non ci sono io. Mi dica se la disturba e capirò perfettamente, so che lei non ama la presenza di estranei in studio’..’

La richiesta molto formale di Elisabetta mi colse un po’ di sorpresa ma lei sapeva perfettamente che non le potevo negarle nulla. Poi c’era Vanessa che mi stava guardando con i suoi adorabili occhioni spalancati e supplichevoli, con la bocca sorridente’. Pensai che per me non era poi un così gran sacrificio e quindi”.

‘Non c’era alcun problema ma, sai che io spesso non sono in studio, quindi dovrai occuparti tu di tutto, mi raccomando insegnale come usare il tuo Pc, fai tu da padrona di casa. Mi dicevi che Vanessa si fermerà per tutto il mese ? Benissimo, considerati a casa tua nel mio studio’

Elisabetta non aveva dubbi sul fatto che avrei acconsentito, ma entrambe mi ringraziarono come se avessi fatto una concessione difficilissima. Piuttosto il fatto che Vanessa si fermasse a casa di Elisabetta per un mese mi costringeva a ben più gravosi sacrifici. Certamente quella sera e per tutto il resto del tempo non sarei potuto fermarmi a dormire da Elisabetta, la stanza degli ospiti era occupata dalla nipote e poi non credo che volesse far sapere alla nipote che ‘profondo’ rapporto aveva con il suo datore di lavoro. Questo mi dispiacque molto perché i dopo cena da Elisabetta mi sarebbero certamente mancati, assieme alle scappatelle fatte da lei durante la notte per raggiungermi di soppiatto in camera degli ospiti e magari succhiarmi l’uccello o farsi una scopatina veloce. Nel contempo però ero felice di poterle fare qualche favore di tanto in tanto.

‘Anzi Elisabetta, io parto tra un paio di giorni per Parigi e tornerò a fine settimana, fai tu gli onori di casa, metti a suo agio tua nipote e falle usare il pc in studio.’

‘Non abbia timore Dottore, piuttosto domani mattina le porterò a casa i documenti per Parigi che ho lasciato in ufficio, non vorrei che li dimenticasse’

Elisabetta era fantastica, aveva capito subito quale disagio mi stava procurando la presenza di sua nipote Vanessa, altro che il computer dell’ufficio”.
Durante la cena Vanessa mi sembrò un po’ intimidita ma io feci di tutto per farla sentire a suo agio e rapidamente lei entrò a far parte della compagnia con le sue risate allegre e sonore. Verso la fine mi guardò con aria seria e un po’ timida”.

‘Non la immaginavo così Dottor Andrea, avrei un’altra richiesta da farle ma mi dica di no se la cosa la disturba, non voglio approfittare oltre della sua generosità’

La guardai con simpatia e la invitai a continuare.

‘Io ho il mio fidanzato a Roma che non vedrò per tutto il mese, mi piacerebbe sentirlo di tanto in tanto in Webcam. Mi permette di installare la mia webcam nel computer del suo studio ?’

Vanessa mi faceva tenerezza con la sua freschezza e con la sua sincerità’…

‘Ma certo Vanessa, basta che non mi distruggi il computer e poi installa pure la cam, così il tuo ragazzo non si dimenticherà del tuo nasino birichino. Lo so che i giovani sono volubili e non voglio essere responsabile di una amore spezzato’

Ridemmo tutti felici, Vanessa mi era davvero simpatica, aveva sicuramente preso dalla famiglia di Elisabetta e non sarebbe potuta essere diversa.
Dopo cena feci un po’ di coccole alla neonata che sonnecchiava nella culla, poi salutai il marito di Elisabetta e Vanessa e me ne tornai a casa.
Mi svegliò il campanello prima delle sette e la cosa non mi mise di buon umore, poi realizzai che doveva essere Elisabetta e subito ne fui felice. Entrò ed in un momento si era già spogliata e infilata nel mio letto, riuscendo immediatamente a farsi perdonare della serata a vuoto della notte precedente. Mi ricoprì di baci e di coccole, mi prese in bocca il cazzo e lo fece irrigidire in un baleno. Entrambi sapevamo d’avere poco tempo ma quella mattina fu davvero indiavolata. Mi montò a cavallo e si infilò il membro tutto dentro’..

‘Ummmmhhhhh’.. Voglio ringraziarti per il favore che fai a Vanessa, aaahhhhhh”.. non sai come mi fai felice. Amoreeee miooo ” lei è così giovane ed ingenua, mmmhhhhh”. una bimba”’.. ‘

Mi cavalcò come una ossessa,avevo le sue enormi tette ballonzolanti davanti agli occhi. Per effetto del parto e del successivo allattamento sembravano più turgide, gonfie e floride del solito. Le aureole s’erano scurite e allargate e i capezzoli erano più sporgenti e grossi. La figa era calda e lei sapeva come muovere i muscoli pelvici per stringermi il cazzo come una morsa. Continuò a cavalcarmi, lentamente ma profondamente. Me lo faceva uscire tutto e poi se lo ficcava tutto dentro fino alla base, mi sentivo in paradiso”
Poi la sua bocca mi percorse il viso, le orecchie, il collo, sentii le sue unghie strusciarsi sul mio petto, una mano raggiunse lo scroto e si impossessò delle mie palle le accarezzò e me le strinse delicatamente. Lei mi conosceva a fondo.
Con una dito le esplorai il buchino posteriore, glielo infilai nel culetto e lei emise un lungo gemito di piacere.
Con voce roca mi sospirò calde parole d’amore e di passione”

‘Andrea, mi fai impazzirete” uuummmhhhhh” abbia’..mooo po’co tempoooo ma voglio farti sentire quanto mi ren’.di feliceeee, godimi dentro la figa” godi dentro di me” ficcamelo tutto dentroooo’. Spingi da sot’tooooo”’

Intanto lei accelerò la monta e mi incitò ancora a venire, si piegò verso di me, ansimante mi strinse forte ed io affogato nella passione più profonda, ammaliato dal suo meraviglioso modo d’essere femmina cominciai a venire, inondandole la figa con un fiume di sborra. Anche lei accelerò i movimenti e quasi contemporaneamente a me arrivò all’orgasmo. Fu come al solito un orgasmo stellare con le sue urla, che si potevano sicuramente sentire a cento metri di distanza e i suoi movimenti, a scatti, veloci e disarticolati .
Avrei voluto tenerla lì stretta a me, fra le mie braccia ma lei si sfilò il pene da dentro e corse in bagno, dopo pochi minuti era già vestita, mi diede un ultimo bacio e””.. mi disse”.

‘Dottore, devo correre in studio, non vorrei arrivare in ritardo che poi il padrone mi licenzia!!!
Muoviti, dai che abbiamo un sacco di cose da preparare per Parigi. Ti amo Andrea’

Uscì in un baleno così com’era entrata e se non fosse per il cazzo gocciolante di sperma e lucido dei suoi umori, avrei potuto credere che fosse stato tutto un sogno.
Una volta arrivato in studio constatai che Elisabetta aveva fatto, come al solito, uno splendido lavoro, era bello averla al mio fianco, vederla lavorare come se nulla fosse e sapere che poco prima era nuda fra le mie braccia a cavalcarmi godendo come una troia. Ero certo che se le avessi messo una mano fra le sue cosce avrei trovato la figa ancora umida del mio seme, e questa cosa mi dava un sensazione di grande eccitazione. Prima di mezzogiorno tutto il materiale era pronto ed io partii per l’aeroporto, destinazione Parigi.
Nei giorni successivi, al mattino, telefonai spesso in studio, per conoscere le novità e in special modo per parlare con Elisabetta. Una volta sola, pur sapendo che non avrei trovato la mia segretaria amante, chiami ugualmente e come previsto mi rispose la voce argentina e fanciullesca di Vanessa. La zia doveva averla istruita bene, sembrava una perfetta segretaria.. Mi informai con lei per sapere se andava tutto bene e lei iniziò a ringraziarmi per averle messo a disposizione l’ufficio e anche il computer. La salutai schermendomi e dicendole che non c’erano problemi, le dissi anche che era importante che tutto ciò le servisse per ottenere buoni risultati a scuola.
Contrariamente alle previsioni il meeting terminò in anticipo di un giorno e così il venerdì mattina prenotai subito un aereo e trovai un volo alle quindici dello stesso giorno. Alle diciotto mi trovai già di fronte allo studio. Pensai di riportare tutto il materiale in ufficio per non doverci poi tornare il giorno seguente e dedicarmi al riposo assoluto. Presi le borse colme di appunti e documenti e dopo essere entrato dal portoncino principale presi l’ascensore e in breve arrivai al pianerottolo, appoggiai la borsa a terra per cercare le chiavi e le infilai nella toppa. La chiave girò nella serratura e dopo il solo scatto del mezzo giro la porta si aprì. Pensai che Elisabetta si fosse dimenticata di chiudere bene, poi mi ricordai di Vanessa, sicuramente stava ancora studiando ed era nell’ufficio di sua zia.
La luce sulla scrivania di Elisabetta era accesa ed il computer pure ma Vanessa non c’era, provai a chiamarla e sentii la sua voce rispondermi dal bagno; mi dispiacque d’averla colta in un momento così intimo, ma tant’è” Andai nel mio studio, sistemai rapidamente i documenti al loro posto, distribuendone una buona parte sulla mia scrivania ed uscii. Vanessa era in piedi davanti al tavolo di sua zia.

‘Dottore mi scusi ma ero in bagno, ha fatto buon viaggio ?’

‘ Si Vanessa, sono riuscito a tornare prima, spero che tutto qui sia stato di tuo gradimento’

Sorrise con quell’aria di ragazzina ingenua e timida che la rendeva estremamente seducente’..

‘Si, tutto perfetto, non so come ringraziarla. Zia Elisabetta mi ha detto che posso fermarmi anche sino a tardi purché inserisca l’antifurto all’uscita, così ho pensato di fermarmi ancora un po’ a studiare”.’

Mi faceva tenerezza, indossava un top corto ed il suo tatuaggio era bene in vista appena sopra l’ombelico. La gonna cortissima lasciava ampiamente scoperte le sue gambe perfette; dava l’impressione che fossero toniche e morbide al tempo stesso, il visino acqua e sapone senza ombra di trucco e la pettinatura sbarazzina le dava nel complesso un aspetto seducente e fortemente provocante. Il mio sguardo inconsapevolmente indugiò forse più del dovuto su quella giovanissima figura femminile, poi mi svegliai dalla ipnotica visione e distolsi lo sguardo. Lei sorridente ”’.

‘Adesso chiudo il computer e scappo, così non la disturbo’

Avrei voluto dirle che non mi metteva a disagio, ma forse non era del tutto vero, si sedette alla scrivania per chiudere la sessione al computer. Non riuscii a fare a meno di sbirciarle le cosce e per un fuggevole attimo intravidi il bianco delle sue mutandine.
Andai nel vestibolo e mi tolsi il giaccone, quindi tornai da lei, era in piedi e in un attimo fece sparire l’incantevole visione infilandosi un lungo cappotto, mi salutò con la manina e con un sorriso smagliante stampato sul viso scomparve dietro la porta di casa. La seguii e girai prudentemente la chiave nella toppa lasciandola inserita, quindi tornai nel mio ufficio e iniziai a preparare il lavoro per il giorno seguente. Lavorai per circa un’ora poi decisi di tornarmene a casa. Aprii la porta poi pensai di non aver dato una occhiata alle eventuali e-mail arrivate nei giorni in cui ero stato assente. Invece di tornare nello studio entrai nel più vicino ufficio di Elisabetta e accesi il Pc. Notai subito la webcam che con il suo occhio spento mi guardava fissa, immaginai Vanessa con il suo fidanzato a scambiarsi baci e tenere promesse d’amore eterno. Cercai nella cronologia il motore di ricerca Yahoo per aprire la mia casella di posta elettronica e vidi che memorizzati c’erano due soli siti che di sicuro nulla avevano a che fare con le ricerche sulle tecnologie alimentari. Cliccai sul primo dei siti e ne rimasi sorpreso e folgorato. Si tratta di un sito dove alcune ragazze, mettevano in vendita le loro foto parecchio succinte, oltre al numero di telefono e all’intimo usato, il tutto in cambio di crediti per ricaricare il cellulare o di versamenti di denaro sulle loro postepay.
Erano tutte ragazze molto carine e direi piuttosto spigliate ma con l’aria della ‘ragazza della porta accanto’, qualcuna formosetta, qualche altra non proprio giovanissima ma molto avvenente e opulenta. Mi attardai a guardare finché il tempo gratuito scadde. Non volevo sicuramente iscrivermi e pagare per vedere quelle cose e quindi chiusi il sito e subito appresso cliccai sull’indirizzo del secondo sito.
Mi apparve subito una serie di webcam con il nome della ragazza sotto il quadretto e l’immagine fissa delle belle fanciulle. Era tutto più che sufficiente per comprendere cosa studiasse Vanessa durante le giornate nel mio studio. Chiusi il Pc e data la stanchezza per il viaggio, scaricai rapidamente la posta ed uscii dall’ufficio. Durante il viaggio in macchina riflettei a lungo, pensando alla piccola Vanessa; altro che fidanzato innamorato, magari ce l’aveva anche, ma la webcam non era certo lì piazzata per chattare con lui!! Solo in quel momento compresi perché Vanessa si era portata la webcam e l’aveva immediatamente installata, faceva uno show peccaminoso per dei bavosi guardoni!! E intanto arrotondava la paghetta da povera studentessa. Forse non lo faceva solo per i quattrini, ma anche per il puro piacere di mostrarsi, di esibirsi, di mandare le sue foto e perché no, anche le sue mutandine odorose della sua fighetta bagnata ed eccitata!! Beh, questo si poteva solo chiamare in un modo: Unire l’utile al dilettevole!!!
Alla sera mi telefonò Elisabetta, sempre affettuosa e premurosa ed io ben mi guardai da accennarle ciò che avevo scoperto di sua nipote, odio chi spia e poi sinceramente non stava facendo nulla di male, semmai dimostrava uno certo spirito imprenditoriale, magari ancora un po’ acerbo, ma sicuramente promettente. Dopo aver smaltito la sorpresa mi accorsi che Vanessa mi stava diventando sempre più simpatica.
Nei giorni successivi restai poco in studio e quasi mai di pomeriggio, ma in una delle poche volte che capitai in ufficio nel pomeriggio lei, la giovanissima fanciulla, mi chiese se eventualmente poteva venire in studio anche dopo cena. La scusante era, che da sola, senza nessuno che entrava ed usciva, riusciva a concentrarsi di più e a studiare meglio.
Cercai di non sorridere mentre le dicevo che non c’erano problemi.
Certo che la cosa mi incuriosiva, non volevo essere invadente ma sarei stato proprio curioso di conoscere il lato nascosto della piccola Vanessa.
Pensai e ripensai, non sapevo come fare per non creare sospetti, anche perché, naturalmente, quando c’ero io lei non si esibiva, la vedevo spesso parlare al cellulareulare ma non capivo cosa stesse dicendo. Poi mi venne una bella idea’..
All’ora di cena chiamai dal mio cellulare in ufficio e mi venne a rispondere Vanessa, le dissi che stavo aspettando un fax urgente dagli USA e che, dato il diverso fuso orario sarebbe potuto arrivare durante la serata e visto che lei era lì mi doveva fare il favore di avvertirmi quando il fax fosse arrivato. Mi confermò che quella sera si sarebbe fermata fino a tardi per approfondire alcuni studi importanti e che appena avesse visto arrivare il fax si sarebbe premurata di avvisarmi con un Sms sul telefonino.
Cenai e verso le ventuno e trenta, con il computer portatile, mi collegai ad internet.
Appena entrato in chat vidi tra le foto delle ragazze disponibili il corpo di una ragazza il cui viso era completamente fuori campo. Per me che conoscevo il suo fisico molto bene fu un gioco da ragazzi individuarla. Vanny94 era il poco originale pseudonimo che usava e anch’esso era una chiarissima indicazione della sua identità. Mi iscrissi e dopo una lunga procedura inserii i dati della mia postepay e finalmente mi diedero accesso all’uso delle cam. Cliccai su Vanny94 e dopo pochi secondi mi comparve la conosciutissima immagine di Vanessa. Era in mutandine e reggiseno, sullo sfondo le conosciutissime e famigliari pareti del mio studio con sulla destra il quadretto della mia laurea’
Vedendola così in video mi sembrò una ragazzina ancora più giovane e acerba di quanto non fosse.
Le chiesi l’età e lei mi rispose con sincerità”’

‘Diciotto”.’

Le chiesi il nome e mi rispose

‘Vanny, cosa vuoi che faccia per te ? Quanti anni hai ?’

‘Quarantanove anni, ti sembro troppo grande per te ?’

‘No, mi eccitano gli uomini grandi, posso chiamarti zio ? Tu non hai la cam?’

‘No, la cam non ce l’ho, comunque trovo molto eccitante che tu mi chiami zio!! Ti va di toglierti il reggiseno ?’

Non vedevo gli occhi, era brava a non mostrare il viso intero ma la bocca era sorridente ed una linguetta birichina la rendeva molto eccitante. Si sfilò il reggiseno e rimase con le tettine esposte, peccato che lo schermo fosse così piccolo, vedevo due poppe piccole ma sode e tonde e con i capezzoli piccoli color rosa chiaro. Vanessa se li strofinò con il palmo della mano e li fece irrigidire.

‘Hai due belle tettine, avvicinati di più, voglio vederle meglio’

Eseguì ubbidiente”’

‘Zio, ti piacerebbe leccarle ? Sono dolci sai e poi a me piace molto farle succhiare al mio zietto, mi eccito quando le prende tra le labbra’

‘Bagnale di saliva” Ti piace farti guardare dallo zio ? Sei un po’ porcellina sai ? Sei una bimba porcella vero ?’

‘Si, tutti mi dicono che sono una birba, mi piace far eccitare gli uomini e più di tutti quelli della tua età. Ho conosciuto un uomo quasi cinquantenne che mi faceva bagnare al solo pensiero.’

Non stava ferma un attimo, si accarezzava e si dimenava, io non avevo pratica di chat porno ma ebbi la netta impressione che la piccola sapesse il fatto suo. Restai silenzioso a guardarla. Adesso si era alzata e faceva una piroetta, il tanga le incorniciava i due meloncini posteriori belli sodi e pieni.

‘Zio, cosa faresti ad una nipotina come me ? Me lo dici ? Ti piace quando ballo ?

‘Comincerei a baciarti dappertutto, devi avere un buon sapore. e tu cosa vorresti farmi ? Cosa fai al tuo amico mio coetaneo ?’

‘Ti bacerei anch’io ma non sul tuo torace”. Ti piacerebbe se ti baciassi il pisellone ? Mi piace assaggiare il pisello e farlo diventare grosso grosso’.. Com’è adesso il tuo ?’

‘Mi piacerebbe si che mi baciassi il cazzo!! Sei brava a ciucciarlo? Non sei troppo inesperta? Io ce l’ho in mano ed è molto duro’

‘Zio se tu provassi come bacio il pisellone io, non vorresti più che te lo facesse nessuna altra. Ci credi ? Mi piace usare la lingua, cosa ti piacerebbe ancora ?’

‘Mi piacerebbe vederti la passerina ? Me la mostri ? Avrei voglia di baciartela.’

Si alzò e in primo piano mi ritrovai quell’ombelico con il tatuaggio che conoscevo molto bene. Vanessa, da spogliarellista navigata, si sfilò il perizoma lentamente, per un attimo pensai che fosse completamente depilata, invece, quando si girò a favore di telecamera
comparve un ciuffetto nero in cima al pube. La qualità del video non era ottima ma si vedeva chiaramente la piccola fighetta, chiusa e sormontata da quell’esiguo boschetto di riccioli neri. Lei era piccola e giovanissima ma io uomo maturo quasi cinquantenne avevo il pene durissimo e dentro di me sapevo palesemente che mi faceva un sacco gola!!

‘Sai che hai una fighetta fantastica ? La depili tu ? Sei vergine ?’

‘No, non sono più vergine, mio zio, il fratello di mio padre, mi violentò tempo addietro.
Non fu molto bello e vorrei non parlare più di questo brutto ricordo” Comunque si me la depilo da sola”

‘Ok piccola, non ci sono problemi” Ma adesso lo faresti con me? Devi essere molto stretta o no? Toccati con la manina, apri le gambe, fammi vedere il clitoride”..’.

La porcellina eseguì con rapidità e mi mostrò il piccolo cazzettino dalla punta bagnata di color rosa scuro.

Il gioco mi stava eccitando davvero. Vanessa, con quell’aria da ragazzina ingenua ci sapeva fare veramente.

‘Girati nipotina, fammi vedere il culetto morbido, abbassati, apri per bene le chiappe.’

Lo spettacolo era davvero stupendo, due meloncini sodi e pieni con in mezzo lo spacco ed il buchino del culo marroncino chiaro, senza nemmeno un peletto.

‘Mi piacerebbe infilartelo nel culetto, sei ancora vergine nel buchino ?

‘Si, nel buchino sono ancora vergine, ti piacerebbe essere il primo zietto ? Mi faresti tanto
male o saresti delicato ? Dimmi come lo faresti.’

‘Si, Vanny, te lo infilerei con gusto, ma ho il cazzo grosso, ti farei male.’

‘Allora no, zio, posso concederti la mia patatina, è stretta ma se vuoi puoi entrarci’..mi piacerebbe un sacco’..’

Istintivamente mi abbassai la tuta e mi accarezzai la verga, era dura, quasi senza accorgermene Vanessa era riuscita a farmela rizzare completamente.

‘Sai che mi hai fatto venire il cazzo durissimo ? Fammi vedere bene dove vuoi che lo metta.’

Si girò e mise una gamba sulla scrivania spalancando la fessura, era una delizia.

‘Apriti bene, infilati un dito come fosse il mio cazzo, da brava’fammi godere, sei bagnata ?’

‘Zio, non avere fretta, abbiamo un sacco di tempo per stare insieme, accarezzati e pensa che sono io a fartelo. Guarda che bella passerina ho, è tutta per te.’

Ormai ero presissimo e mi stavo masturbando davvero, non avrei mai immaginato di arrivare a farlo. Guardai con preoccupazione al credito che scorreva verso il basso inesorabilmente e pensai che mi rimanevano pochi minuti e poi tutto sarebbe finito’..

‘Mi sto menando, dai infilati qualche cosa nella fighetta, spalancala come se ci fossi dentro io”.’

‘Ziuccio, sei un porcellino sai? Vuoi che anch’io goda con te ? Sai che mi piace molto prenderlo tutto ?

Ormai avevo fretta e mentre il credito residuo calava inesorabilmente, io mi masturbavo a tutta forza’

‘Si, Vanny, fatti un ditalino, fammi vedere come godi insieme a me, sei una magnifica troietta.’

Sempre con una gamba sul tavolo e l’altra per terra vidi che afferrava una penna, la riconobbi immediatamente, era quella preferita da Elisabetta, quella che gli avevo regalato io. La piccola troietta, con mestiere la strofinava lungo la fessura che apriva lentamente e che, altrettanto lentamente, richiudeva. Mentre sentivo il cazzo che stava quasi per scoppiare la vidi spingere la penna un poco più dentro e finalmente vidi il piccolo dildo di fortuna scomparire per più di metà dentro la sua fessurina.

‘Zio, come sei duro, che bel cazzone mi hai infilato dentro, mi fa impazzire sai ? Come è grosso e duro !

Era proprio una provetta esperta, lo sapeva benissimo come fare ad eccitare un maschio.

‘Si, Vanny, ti sto chiavando a tutta velocità fammi vedere come godi. Dimmi che ti piace essere chiavata da me!!’

Accelerò il movimento su e giù della penna e vidi che il suo bacino, mimando una scopata, si muoveva sinuoso”’
Stavo superando i miei limiti morali e stavo realmente cambiando idea sulla nipotina di Elisabetta. Vedere la sua stupenda fighetta e i suoi movimenti da giovane troia mi veniva voglia di scoparmela in barba alla sua età!!

‘Zio, il tuo cazzo mi fa godere, lo sento duro sino in fondo, spingi, fammi venire dai’ah ah ah aaaahhhhhh”’ aaaahhhhhhh”’.’

Ormai il credito era quasi esaurito ed io ripresi a segarmi a più non posso”’

‘Vanny, sei una gran figa, ti sto scopando come un toro e godo molto Dimmi che ti piace”’.’

‘Anche tu zio sei un montone magnifico, mi fai godere con il tuo cazzo lungo e duro, non ho mai sentito un cazzo così duroooo”” uuummmhhhhhh”’

Vidi che ormai si stava infilando la tutta la penna nella figa” Pensai che ce l’aveva bella profonda e poi”” L’immagine si bloccò ed io rimasi deluso con lo sguardo fisso sul monitor a menarmi il cazzo. Mi sentii svuotato di energie e mi accorsi che l’eccitazione s’era attenuata e il pene si stava ammosciando.
Mi alzai e andai in bagno per rinfrescarmi, il cazzo che quasi mi faceva male, pensai di continuare la sega da solo ma poi decisi che avrei telefonato ad Elisabetta e che magari sarei riuscito a rimediare una bella scopata o al limite un bel pompino. Guardai l’ora erano le ventidue e trenta, non presto ma neppure molto tardi. Forse Eli era ancora sveglia. Compongo il suo numero e la sua voce assonnata risponde”..

‘Prontooo”. ‘

‘Ciao Elisabetta, sono io, scusa, sto rientrando ora, ma ho con me un documento che’.. eeeehhmmmm”.. mi servee” domattina e chee”’ non riesco a capire bene, ecco’.. vorrei mostrartelo, sono sicuro che tu saprai spiegarmi il significato”..’

Mi conosceva bene e quindi non credette nemmeno una virgola di ciò che le avevo detto, ma”’.

‘Mmmhhh”. Si, ok, certoo’.. Dottore’. , se mi suona scendo, qui tutti stanno quasi dormendo e sarebbe meglio”’. non svegliarli. Poi Vanessa dovrebbe tornare tra poco. Siamo d’accordo che quando è sotto casa mi fa uno squillo al cellulare”.’

Come un automa, scesi in garage, uscii rapidamente con la macchina ed in una quarto d’ora fui sotto casa di Elisabetta. La strada era tranquilla ed io parcheggiai lontano dai lampioni in una zona poco illuminata. Dopo un paio minuti vidi Elisabetta uscire dal portoncino di casa, le lampeggiai per farle capire dov’ero, lei mi vide si avvicinò e guardandosi attorno entrò in macchina, mi sorrise e mi guardò incuriosita. Dal mio sguardo in un solo secondo comprende tutto. Senza una parola mi slacciai i calzoni e li abbassai fino alle caviglie, quindi feci fare la stessa strada alle mutande. Il cazzo nuovamente duro balzò fuori come una molla. Lei mi sorrise nuovamente e cominciò poi ad accarezzarmelo””.

‘Ma guarda chi si vede ! Questo ragazzaccio non può stare proprio tranquillo, mi sembra cha abbia proprio bisogno di un intervento urgente’

Si abbassò e mi avvolse la cappella con le labbra, sentivo la sua lingua che la esplorava, poi ad occhi chiusi, in estasi profonda, percepii le sue labbra scorrere lungo il fusto ed io mi preoccupai di spingere il tasto per far reclinare all’indietro il sedile, quindi mi abbandonai con il capo riverso all’indietro, mentre la sua abile lingua lavorava sapientemente la mia verga. Elisabetta era brava a fare pompini, le piaceva sentire che io la desideravo e che godevo intensamente per il lavoro di bocca che stava dedicandomi. La su amano mi impugnò l’asta alla base e iniziò a masturbarmi continuando a tenere in bocca il mio cazzo. Il suo cavo orale era colmo di saliva ed io sentivo il mio pene immerso in quell’umido calore mentre lei con la mano libera mi stringeva i coglioni colmi di sborra. Sollevai ritmicamente il bacino per scoparla in bocca e per entrare più profondamente dentro alla sua gola.
Poi di colpo intesi che stavo per venire, lei se ne accorse e accelerò i movimenti, poi mi sembrò che dal mio pene uscisse una eruzione vulcanica, fiotti e fiotti di sperma bollente schiaffeggiarono la gola di Elisabetta e lei abilmente, con grande maestria ingoiò tutto il possibile e raccolse con le mani quanto colava fuori dal suo cavo orale. Si leccò le mani e ancora mandò giù il mio nettare vitale, persino qualche laccio rimasto appeso alle palle, fu raccolto dalla sua lingua, accuratamente assaporato e quindi ingoiato nuovamente’ .
Alla fine mi munse il cazzo per bene e con rapidi colpi di lingua recuperò le ultime stille che fuoriuscivano dal meato e si rialzò sdraiandosi su di me e baciandomi con la lingua in bocca. Assaporai a mia volta l’intenso sapore del mio sperma misto alla sua saliva, mentre lei con una mano mi accarezzava dolcemente le palle.

‘Eli, sei veramente grande, la lontananza non fa per me, io ho bisogno di te sempre e dovunque”’ Adesso sto veramente meglio”.’

Mentre dicevo questo risollevai il sedile e per poco non mi prese un colpo” Lungo il marciapiedi vidi Vanessa, camminare ancheggiando leggermente, notai che nonostante il cappotto, il bel culetto alto e le lunghe gambe si intuivano ugualmente. Forse stavo solo immaginando le sue forme acerbe, ma ormai il suo corpo non aveva più segreti per me. Non dissi nulla ad Elisabetta, che ancora stava abbarbicata a me, le accarezzai la testa teneramente fin quando lei si rimise seduta sul suo sedile’..

‘Andrea, devo tornare subito in casa, non vorrei che la bimba si svegliasse o che si destasse mio marito, anche se adesso sarei io che avrei bisogno di farti vedere un bel ‘documento”’… Purtroppo adesso non si può ma ricordati che domani mattina dovrai ricambiare il favore” Intesi ?’

Nei giorni successivi ebbi molto da fare fuori studio e non riuscii quasi mai ad andarci di pomeriggio quando c’era Vanessa. Un pomeriggio l’unico della settimana entrai in studio e subito aprii la porta dell’ufficio di Elisabetta. Vanessa era lì seduta al computer, forse in una delle poche volte in cui veramente studiava. La salutai con un cenno e vidi sul tavolo la penna che lei aveva usato infilandosela nella figa. Mi avvicinai e mentre le parlavo presi in mano la biro e quando lei non mi notava la accostai al naso. Ummmhhhh’ che profumo di figa!!! Mi venne la voglia di succhiarla fra le labbra, poi non mi osai e la posai sul tavolo. Fui comunque certo che lei non se n’era accorta delle mie manovre e mentre le parlavo del più e del meno mi allontanai volutamente dalla scrivania per poter sbirciare sotto ad essa e vedere com’era vestita. La gonna è più corta del solito e le gambe sono lievemente aperte, indovino le sue piccole mutandine bianche e la mia mente mi trasporta a quel giorno precedente in cui l’avevo vista nuda con la sua fighetta depilata e aperta. Non era più una ragazzina da snobbare, ma era divenuta una donnina che mi faceva impazzire.
Tornai a casa e il giorno seguente, che era venerdì lo trascorsi interamente in ufficio. Mattinata tranquilla ma in spasmodica attesa di vedere Vanessa. Puntuale alle quattordici la porta d’ingresso si aprì e la giovin fanciulla entrò. Mi salutò e subito se ne andò a sedersi alla scrivania di Elisabetta. Con varie scuse e stratagemmi mi alzai spesso dal mio tavolo per andare a consultare qualche foglio nello schedario posto proprio in quella stanza e mi accorsi che lei era in pratica sempre al telefono. Quando mi avvicinavo io lei cambiava tono e quasi sempre abbassava la voce dicendo solo dei si e dei no senza alcun significato vero. Mentre parlava spesso sorrideva con quel sorriso così accattivante che mi faceva molta tenerezza. Finiti gli impegni più pressanti mi rilassai un attimo sulla poltrona e pensai a Vanessa, mi piaceva pensarla come Vanny94.
Poi, lottando tra il farlo e non farlo, aprii il sito delle ‘ragazze in vendita’ e guardai tutte le fotografie delle molte giovani fanciulle che scorrevano sullo schermo. Naturalmente una di queste era Vanny94, ormai la conoscevo e poi il suo tatuaggio all’ombelico era inconfondibile. Acquistai un po’ di crediti e mi godetti le sue foto segrete, che naturalmente erano visibili solo a pagamento. Vanessa ci sapeva fare, le foto erano molto provocanti ma al tempo stesso parecchio semplici, senza troppe coreografie o sfondi innaturali. La qualità però non la si poteva definire propriamente ‘casereccia’ era indubbio che gliel’avesse fatte qualcuno che era del mestiere. Una mi colpì più di tutte, lei era nuda con un dildo in mano e se lo stava infilando nella figa, non se l’era ficcato tutto dentro, forse per il notevole calibro dell’oggetto. L’atteggiamento di Vanessa era molto sensuale, certo da ragazzina, ma anche parecchio da femmina adulta e maliziosa, abilmente riusciva ad essere ingenua e perversa allo stesso tempo.
Una scritta in alto delle foto diceva: Acquista il suo numero di cellulare. Clicca qui. Copiai la sua foto con il vibratore e la scaricai sui documenti, quindi la aprii e la impostai come sfondo del mio pc, quindi con i crediti rimanenti acquistai il suo numero di cellulare e chiusi la connessione lasciando la sua foto che tanto mi piaceva sullo schermo del pc. Presi dal cassetto il telefono che usavo per le chiamate personali, formai il numero di Vanessa e subito mi rispose il classico tut, tut,tut, dell’occupato. Abbassai il ricevitore e attesi per qualche minuto, quindi formai nuovamente il numero e questa volta la cristallina voce di Vanny94 mi rispose. Era un effetto stereo, sentivo la voce nel microfono del telefono e anche direttamente da lei. Mi alzai velocemente e chiusi la porta del mio ufficio, poi camuffando la voce con un forte accento francese”..

‘Pronto???’

Lei rispose’..

‘Pronto, si pronto” Chi parla ?’

‘Ciao, ho avuto il tuo numero in Internet, ti chiami Vanny94 ?’

‘Si, piacere. Grazie per avermi chiamata, sono qui che mi sto annoiando e mi fa piacere se mi fai compagnia. Tu come ti chiami ?’

‘Sonooo”’ Francois”’. ‘

‘Piacere Francois”’ ‘

Deve essere il modo classico per iniziare una conversazione ma Vanessa sembra davvero felice di sentirmi, era brava, ci sa fare ?

‘Hai un bel tatuaggio sull’ombelico, mi piace molto sai? Che cosa rappresenta?

‘E’ il simbolo indiano dell’Amore, a me piace molto fare l’amore e così me lo sono fatto fare. A te piace farlo ? L’amore intendo”’

Pensai che era brava e provocante e che sapeva portare subito l’argomento sul tema che più le stava a cuore. Ingenua e inesperta non lo era certo e lei con quel faccino acqua e sapone ci sapeva magistralmente giocare.

‘Certo che si, anzi, vedendoti in fotografia me ne hai fatto venire voglia. Ti capita di essere eccitata?’

Mi piace parlare di queste cose e adesso che ne stiamo parlando la mia patatina si è già bagnata sai?? Hai una voce calda, molto eccitante, sei francese vero?? Mi ricordi un amico molto caro, era un adulto ed era anche molto porcellino.’

Faceva una risatina davvero invitante, Vanessa mi stava coinvolgendo ma io cercavo di non toccarmi, avevo paura che qualcuno avesse suonato alla porta e che io non fossi in condizioni di andare ad aprire.

‘Porcellino ? Cosa ti faceva fare per essere un porcellino??’

‘Tante cose che mi piacciono molto. Mi toccava tutta, mi baciava le tettine’piacerebbe anche a te farlo ?’

Annuii e le chiesi di continuare a spiegarmi cosa le faceva il suo amico””

‘Beh, lui mi baciava tra le gambe, con la sua lingua larga e spessa mi faceva impazzire”..’

Senza accorgermene il mio respiro era divenuto più affannoso e lei subito se ne accorse”.

‘Francois , immagina che me lo stai facendo anche tu, magari io intanto ti accarezzo il pisellone, lo vuoi ? Sono brava sai e poi mi piacciono i piselli grossi e lunghi. Mi fai toccare il tuo? E’ anche lui grosso e lungo???’

Feci fatica a non toccarmi ma devo ammettere che Vanessa era brava a farmi eccitare

‘Si Vanny, ce l’ho anche io grosso e lungo tu continua ad eccitarmi , non smettere, mi sto toccando, dimmi cosa faresti con me”.’

Le scappa una risatina, deve essere soddisfatta dell’effetto che riesce ad ottenere.

‘Beh, al mio amico lo feci venire bello duro, glielo scappellai e gli baciai la cappella e gli feci sentire la lingua tutta intorno. Ma lui era un porco, mi infilava le dita dentro e mi succhiava le tettine. A pensarci adesso i capezzoli mi diventano belli duri e dritti sai???’

‘Sei proprio una fantastica troietta, mi sto menando il cazzo’..non smettere’fammi venire’. ‘

Aspetta, non venire subito”, Voglio prima farti tante coccole, poi lasciarti godere e tu, le coccole, le devi fare anche a me’. Ho un dito nella patatina ed è tutta bagnata dalla voglia. Vorresti succhiarmi il dito? Scommetto che ti piacerebbe vero ? Da quando ho sentito la tua voce ho una voglia pazza di te, mi ecciti sempre di più.’

‘Anch’io Vanny, sto immaginando che tu mi stai succhiando il cazzo, ti piacerebbe prenderlo tutto in bocca ?’

‘No, tutto non ci entrerebbe, se hai un pisellone grosso non credo che ci riuscirei, e poi io sono una bimba piccola, la mia bocca è troppo stretta. Lo posso solo succhiare come un bel gelatone, io adoro i gelati ed il tuo è così dolce’.mmmmmm’..come è buonooo. Dammelo tutto, lo voglio mangiare.’

Non fingevo io, stavo davvero ansimando e il non toccarmi diventava veramente difficile. Non potevo sborrare lì in ufficio avrei sporcato dappertutto, pantaloni compresi. Eppure, come un adolescente insoddisfatto, avevo il cazzo che mi scoppiava nei pantaloni, congestionato e dolorante e anche le palle mi dolevano fortemente.

‘Mi stai facendo godere molto sai ? Vanny, dimmi, cosa vorresti fare con me?’

‘Vorrei fare tutto quello che tu desideri, il mio amico non voleva mai godere nella mia bocca, e me lo infilava sempre nella passerina”’ Quando lo faceva io ero già tutta bagnata’ ma stretta’. sapessi come ce l’avevo stretta. Caerto che il tuo così grosso e duro come dici mi piacerebbe che provassi ad infilarmelo dentro’.. Ne ho voglia anch’io, mi piaci da impazzire.. ‘

Ormai mi ero completamente immedesimato e rispondevo senza riflettere, dovevo solo stare attento a non modificare il mio accento francese’

‘Si, vorrei chiavarti tutta, infilartelo nella figa e spingerlo fino in fondo. Dai!! Toccati anche tu, togliti le mutandine e godi con me. Sei una gran troietta Vanny, dimmi che vuoi essere chiavata da me ! ‘

“Siiiiii, voglio il tuo cazzo, lo voglio tutto dentro, voglio che mi fai sentire com’è duro e voglio sentirlo che mi allarga per bene la fighetta!!! Mi sto sfiorando il bottoncino pensando di averti tutto dentro di me!! Dai spingi e pompami, scopa la tua piccola Vanny.’

Temevo di aver esagerato ma invece Vanessa sapeva il fatto suo, per forza, con tutto il tempo che passava al cellulare doveva aver assimilato una tecnica collaudatissima, recitava mirabilmente la parte della troietta giovane, ingenua ma al contempo vogliosa e molto maialina.

‘Hai una fighetta stupenda, spalancala, fammi entrare tutto. Voglio venirti dentro, voglio riempirti di sborra!!’

‘Si, fallo, ti prego, mi piace se godi dentro di me. Il mio amico lo faceva sempre e poi voleva anche leccarmi, era un maialino, vero ? Ma anche tu sei un gran scopatore, mi fai morire dal piacere. Chiavami forte, sbatti la tua piccola troietta Vanny.’

Davvero faticavo a resistere, dovevo concludere altrimenti ci sarebbe scappata la sega.

‘Vanny, apri le gambe, fammi infilare un dito nel culo, voglio godere nel tuo culetto.’

‘Ma sei proprio perverso, il mio culetto è vergine!!! No, lo puoi solo toccare, ma se vuoi te lo farò provare un’altra volta. Adesso voglio sentirti venire dentro di me o preferisci che ti beva come una fontanella ?’

‘Si, Vanny, adesso lo tiro fuori dalla figa e ti sborro sulle tettine, voglio allagarle. Allarga le braccia e lasciami venire su di te’

‘Si, mi piace da impazzire vederti venire sui miei capezzolini, poi mi spalmo tutta la tua crema per farli crescere. Sono pronta, sparala tutta, porcellino!’

Finsi di venire davvero e lei simulò un orgasmo travolgente’..

‘Come mi fai godere, non ho mai trovato un uomo che mi fa venire così. Sei fantastico ! Godo mentre mi bagni le tette.. Ah ah ah ah ah”. ‘

Vanessa era veramente una attrice consumata, se non fossi stato a conoscenza di tutto avrei creduto veramente che avesse avuto un orgasmo da perdere la testa.
La salutai e le promisi che l’avrei chiamata spesso, lei mi rispose che non vedeva l’ora perché un maschio come me non l’aveva mai incontrato e poi mi disse anche che desiderava moltissimo far l’amore con me ma dal vivo.
Lasciai passare una mezz’oretta poi uscii e la salutai come se nulla fosse successo. Vanny era sempre alla scrivania e’..guarda caso’.ancora al telefonino. Pensai che bella com’era sicuramente avrebbe guadagnato in breve una vera fortuna!! Come al solito mi fece un sorriso e mi salutò con la manina.
Non era tardi, e quindi, con tanta voglia nei calzoni, decisi di passare un attimo da Elisabetta. Quando mi vide mi fece entrare e ad alta voce”.

‘Dottore, buonasera””

Poi bisbigliando”’

‘Che ci fai qui, di là c’è mio marito”..’

Risposi ad alta voce anch’io”’.

‘Buonasera Elisabetta”’ volevo solo parlarle un attimo della riunione che avrò domani a Bologna”’..’

‘Venga, venga, andiamo di là nello studio di mio marito, lì c’è il computer, così posso prendere nota”.’

Mi sporsi in salotto e vidi il marito di Elisabetta che leggeva tranquillo il giornale”.

‘Buonasera’.. Mi scusi l’intrusione” cinque minuti e vi lascio tranquilli”..’

‘Buonasera dottore, non si preoccupi nessun disturbo, faccia con comodo’..’

‘Ok, grazie sempre molto gentile”’.’

‘Ci mancherebbe”.’

Entrai in camera e trovai Elisabetta dietro la porta, capendo le mie porche intenzioni, chiuse la porta a chiave e subito le sue mani furono sulla cintura dei miei calzoni, io febbrilmente la spogliai e lei dopo avermi calato anche le mutande si distende sulla scrivania di suo marito, e spalanca le cosce, io in piedi le appoggio il cazzo sulla figa e glielo sbatto dentro”

‘Ummmhhhh, dottoreee, chi è che ti mette in queste condizioni???? Non ”.. uuummmhhhhhh”. pos’soooo” lasciarti solo un mmmmmhhhh” momen’..tooooo””..’

Continuai a sbatterla mentre il portapenne sulla scrivania, a forza di scossoni, si avvicinò al bordo e cadde rumorosamente””.

‘Ummmhhhh che impetooo Andreaaaa”’..’

‘Eliiii, non so stare senza la tua figaaa””’

‘Ummmhhhh” ti man’..caaaa” solo la fi’..gaaaa’???’

‘Noooo, mi manchi tuttaaa, figa, culo, tette bocca, maniiiii”.. Tuttaaa’.tuttaaaaa’.’

‘Sei davvero indiavolato ma cosa ti è successo ?’

Compresi che anche lei stava arrivando al culmine e allora, con la mente rivolta a Vanessa, accompagnai i suoi movimenti ondeggianti del bacino ficcandoglielo in profondità e le sborrai dentro la figa un fiume di crema calda’

Come sempre mi tenne dentro finché non mi fossi calmato, i suoi occhi ancora chiusi nella beatitudine dell’orgasmo, il seno opulento che si sollevava ed abbassava seguendo il suo affannoso respiro’.. Poi ci alzammo e ci risistemammo, presi un paio di fogli bianchi dalla stampante, li ripiegai e l’aiutai a recuperare le penne e le matite sparse sul pavimento, quindi uscii assieme a lei dalla stanza””’.

‘Grazie Elisabetta, scusi ancora per il disturbo, domani ci sentiamo magari al telefono per eventuali aggiornamenti”’

Poi già sulla porta, lei mi diede un velocissimo bacio sulla bocca e mi salutò”.

‘Arrivederla dottore” Ok ci sentiamo domani al telefono. Non si preoccupi nessun disturbo” E’ stato un vero”. piacere”. ‘

Sorride maliziosa mentre io a voce alta”’..

‘Mi saluti suo marito”..’

‘Sarà fatto”’

Salii in macchina e subito il mio pensiero andò a Vanessa, la sua fighettina era un icona della purezza, un acerbo fiore che a vederlo dava l’impressione della verginità. Le labbra della figa di Elisabetta erano aperte ampie e un po’ pendule, quelle di Vanessa erano chiuse e formavano un lieve solco dritto che pareva essere inviolabile. Anche l’interno era roseo e l’apertura era un piccolo orifizio invitante, al contrario della grande caverna di Elisabetta.
Ormai ero eccitato solo da Vanessa, la ragazzina mi stava stregando e mi stava portando sull’orlo della perversione più estrema.

Al mattino presto del giorno seguente, salii in macchina e in meno di due ore fui a Bologna. Una volta in città trovai un traffico abbastanza intenso ma comunque scorrevole e questo mi diede modo d’arrivare alla riunione in perfetto orario.
Si discusse delle solite problematiche che mai si riuscivano a risolvere e con la certezza d’aver trovato la soluzione ci salutammo ed io ripartii per tornare nel mio studio.
Erano le quindici quando feci il mio ingresso in ufficio, lei, Vanessa era già sul posto di ‘lavoro’ . Mi salutò con la sua aria angelica e pura ed io ricambiai senza tralasciare di gettare lo sguardo sotto la scrivania. La ragazzina aveva un vastissimo assortimento di gonne cortissime e di mutandine tutte assolutamente bianche. Sopra indossava un maglioncino che la fasciava e le metteva notevolmente in risalto le sue bellissime tettine.

‘Ben tornato Dottore, temevo che non passasse dall’ufficio, l’hanno cercata in molti, comunque le ho lasciato gli appunti sulla sua scrivania’

‘Grazie Vanessa, sei davvero preziosa, spero che non ti sarai annoiata tutta sola in ufficio, io non mi sono proprio divertito a Bologna, ho bisogno di rilassarmi un po’ ‘

Mentre le parlavo la guardavo intensamente negli occhi e mi accorsi che era veramente difficile non leggere dentro quelle pupille quel po’ di candida malizia che tanto mi eccitava.

‘Vado di là nel mio ufficio e cerco di sbrigare un po’ di lavoro arretrato”.’

‘Ok dottore”..’

Riuscii miracolosamente a concentrarmi sulle pratiche che si erano accumulate sulla mia scrivania e finalmente anche ad evaderne qualcuna’.. Sentii bussare alla porta e”

‘Avanti, venga pure”.’

‘Eeemmmhhh Dottore” se non ha più bisogno di me io uscirei’

‘Si, un attimo e sono da lei”..’

In effetti, immerso nel lavoro, non mi ero nemmeno reso conto che ormai fosse ora di andare a casa; per non perdere il filo, continuai per un attimo a scrivere quella lettera che dovevo inviare per e-mail, mentre Vanessa, per non disturbarmi, si avvicinò alla grande libreria e si mise a rimirare le centinaia di libri ben esposti sui molti ripiani.

Terminai di scrivere, cliccai su invio e spedii la mail. Sollevai poi lo sguardo’. lei mi stava dando le spalle e lo spettacolo del suo magnifico culetto, appena coperto dalla micro gonna, mi affascinava e mi attraeva irresistibilmente. Di nuovo mi tornarono alla mente le immagini viste in cam e mi sembrò impossibile che ‘Vanny94′, fosse proprio lei, quella ragazzina che si aggirava nel mio ufficio con le sue sembianze angeliche, caste e pure.
Invece la troietta con le manine sulla figa aperta era proprio lei; in quel momento mi vennero in mente il dottor Jekill e mister Hyde. Vanessa era proprio l’esempio lampante di una donna con la doppia personalità. La monachella e la troia perversa’.

Quasi avesse avvertito il mio sguardo, si voltò e mi sorrise’…

‘Dottore, ma quanti libri ha ! Non mi dica che li ha letti tutti ?’

‘Ebbene si cara Vanessa e qualcuno l’ho anche scritto io. Tu però sei una brava studentessa mi sembra’

‘Si, mi piace studiare e imparare, per questo sono venuta a fare la specializzazione qui anche se, per la verità, così lontana da casa e dagli amici mi annoio un po’. Non conosco nessuno qui!!’

‘Questo non lo posso credere, una bella ragazza come te trova amici dappertutto, anzi, se non stai attenta ne trovi anche troppi mi sa!!!’

‘Non è il caso mio, il mio fidanzato è molto geloso e mi telefona in continuazione per controllare quello che sto facendo, pensi che l’ho convinto di essere nello studio di Elisabetta, se sapesse che sono qui sola con lei impazzirebbe di gelosia. La zia mi ha confessato che la trova un uomo molto affascinante. Però mi sa che anche a lei piace molto mia zia, vero dottore???”

‘Beh, Elisabetta è una brava segretaria ed è anche una bella donna, inutile negarlo’..’

‘Lei, dottore mi ricorda mio zio, lui era sempre molto affettuoso con me, Gino si chiama, il fratello di mio padre” Mi teneva sempre sulle ginocchia, mi voleva un sacco di bene e anche a me piaceva tanto lui, quando ero piccola pensavo sempre che, una volta diventata grande, me lo sarei sposato”’..’

La guardai con un sorriso, Vanessa aveva un modo di fare incredibilmente elettrizzante, quel misto di innocenza e sensualità che mi impediva di toglierle gli occhi di dosso, si girava e rigirava quasi per farmi vedere ogni particolare del suo corpo giovane e snello. L’effetto era immediato, mi ritrovai in breve il cazzo duro nei pantaloni, allungai la mano per sistemarmelo meglio perché così duro e mezzo piegato nelle mutande mi faceva veramente male.

‘Il tuo fidanzato studia ancora ?’

Mi sembrò sorpresa della domanda e sgranò gli occhi.

‘No, Dottore, lavora, lui è molto più grande di me, è un uomo separato dalla moglie e mi ha detto che presto divorzierà. Pensi che lo tradiva con il miglior amico di lui, non si può immaginare come può essere cattiva una donna !’

Mentre mi parlava si era seduta sulla poltrona, la gonna corta si era alzata fino all’inguine e le candide mutandine erano in bella vista. Questa situazione non migliorava certo le mie durissime condizioni fisiche.

‘Sono certo che tu, così dolce, così giovane e fresca come sei, saprai fargli dimenticare tutte le cattiverie che ha dovuto subire dalla perfida moglie!!’

Sorrise accavallando le gambe, lo fece con malizia, certamente perché consapevole di eccitarmi e sicura d’aver notato il mio sguardo ormai fisso fra le sue gambe’.
Mi alzai in piedi e appoggiai il sedere alla scrivania proprio davanti a lei, avevo la bozza dentro ai calzoni, all’altezza dei suoi occhi, lei recitò la parte della timida e li abbassò vergognosa. Questo mi fece chiaramente capire che aveva notato il cazzo rigido nei miei calzoni”

‘Senza alzare lo sguardo con la vocina di bambina”.’

‘Il problema è che non mi trovo bene con i miei coetanei, mi sento a mio agio solo con uomini più grandi di me, li sento meno stupidi e insipidi. E’ sempre stato così per me’

‘Forse perché sei stata innamorata di tuo zio, sbaglio Vanny ?’

La parola mi era sfuggita senza pensarci’. Per un attimo alzò lo sguardo sorpresa ed incrociò il mio, cercai di non dar peso alla cosa ma””’

‘Come mai mi ha chiamata Vanny??’

Cercai di giustificarmi in qualche modo ma come spesso succede si finisce sempre con il peggiorare le cose”..

‘Scusa Vanessa, ti ho chiamata come una ragazza che ho conosciuto nei giorni scorsi e devo dire che me la ricordi molto, dovreste avere più o meno la stessa età e anche lei è molto carina come te. Prendilo per un bel complimento”’

Ancora con gli occhi bassi, lei non rispose ma iniziò a torturarsi nervosamente le mani”.

‘Vanessa non credevo di metterti così a disagio, ti chiedo scusa. Sai Vanny mi riporta alla mente ricordi molto belli. Per me lei è stata una amante sensuale’.. Anche al telefono lei sa farmi impazzire”’ L’ho guardata spesso in cam e nuda è bellissima”.. Se a te non dispiace vorrei d’ora in poi chiamarti solo Vanny, ti va???’

Lei rimase in silenzio, ancora con gli occhi bassi, poi quasi a prendere coraggio”..

‘Se le fa piacere Dottore, mi chiami pure Vanny, anche mio zio lo faceva e mi piaceva molto’

Rimase seduta di fronte a me ed io la guardai dall’alto in basso, notai il suo seno sollevarsi e abbassarsi con un respiro più rapido. Le dita delle mani nervose si intrecciavano concitatamente tra di loro, mi stava dimostrando che in fondo era solo una bambina che recitava la parte della donna più grande. Mi eccitava comunque moltissimo con quel suo atteggiamento timido e sottomesso e quella voce che adesso sembrava veramente troppo infantile’.. Dottor Jekill o mister Hyde????

Di colpo il telefono mi riportò alla realtà, accidenti ai rompipalle ! Risposi con voce stizzita, era l’agenzia che mi comunicava d’aver fatto le prenotazioni per il volo a Londra della settimana seguente, ringraziai e chiusi bruscamente la telefonata.
Vanessa non si era mossa, gli occhi ancora fissi sul pavimento. Presi il ricevitore del telefono e lo posai sulla scrivania””’

‘Vedi Vanessa, se qui adesso ci fosse Vanny, lei saprebbe come farmi impazzire di desiderio’.

Lei non rispose ma nemmeno si mosse di un millimetro”
Allora mi avvicinai ulteriormente a lei e decisi di prendere il toro per le corna. Slacciai la cintura dei calzoni, aprii la patta e li lasciai cadere sulle scarpe, mi abbassai lo slip, guarda caso anch’esso bianco, lo abbassai a metà coscia e finalmente il mio cazzo congestionato e tumido scattò fuori e le si presentò davanti agli occhi.
Allungai le mani e le sollevai il viso, non mi guardava negli occhi ma vedeva chiaramente la mia grossa cappella a pochissimi centimetri dalla sua bocca. Poi finalmente lei si mosse, la sua tenera linguina leccò timorosamente la punta del cazzo, mi eccitava ancora di più il fatto che i suoi occhi fossero fissi nei miei e che, mentre mi leccava il glande, spiasse le mie reazioni.
Avevo una voglia matta di scoparla in bocca, di entrarci dentro e pomparla allo sfinimento. Mi appoggiai alla scrivania spingendo il bacino in avanti e puntando il mio missile verso le sue labbra, lei a questo punto, presa dal desiderio si sporse in avanti e iniziò finalmente a succhiarmi dolcemente il cazzo. La sua mano destra si impossessò del fusto alla base e la sinistra si infilò sotto i miei testicoli gonfi, me li strinse delicatamente, poi con un ditino scivolò tra le mie gambe e giunse fino al mio buchino posteriore, sollecitandomelo lungamente. Il mio culo, a quei tempi era ancora vergine, ma quel suo piccolo dito che tentava di infilarsi dentro mi elettrizzava e mi dava un forte senso di eccitazione.
Con le mani le tenni la testa e la guidai dandole il giusto ritmo, ma mi accorsi ben presto che la piccola Vanny sapeva da sola tutto ciò che c’era da fare e soprattutto come andava fatto. La mia grossa cappella era tutta dentro la sua bocca che ora si spingeva verso di me ingoiandomi anche metà del fusto. Con la mano lei mi tira i coglioni verso di lei e intanto si fa sprofondare fino in gola il mio cazzo. Me lo sento avvolto dalle sue morbide labbra e annegato dentro una marea di saliva che cola fuori ai lati della sua bocca formando dei rivoli che rimangono un po’ appesi e poi cadono sul pavimento.

‘Vanny, sei grandeee”. succhiami il cazzo!!! Che troietta che sei!!!! Ti piace vero far godere il tuo zietto ? Non era questo che volevi ?’

Muovendo il capo in segno di assenso mugolando mi fece capire che era proprio questo ciò che voleva

‘Dai piccola Vanny, pompami il cazzo, fallo godere, fammi sborrare nella tua bocca. Sei una puttanella fantastica, ti piace succhiare il mio cazzo ?’

Di nuovo annuì e continuò a tirarmi i coglioni, poi ancora il suo dito a girare sul mio anello anale, mi sembrava che mi stesse aspirando la sborra dal profondo degli inferi.
Per una attimo si liberò la bocca e mi guardò negli occhi, erano colmi di passione, lucidi e dilatati”

‘Zio, dimmi che la tua Vanny ti piaceee, che è brava a farti godere, voglio bere tutto il tuo succo. Zietto, mi piace il tuo cazzone ! Dimmi che sono brava.’

Quelle parole mi mandarono in estasi, le presi il capo con entrambe le mani e glielo sprofondai più a fondo possibile. Si divincolò e se lo tirò fuori dalla bocca”.

‘Ummmhhh’.. ziettooo, così mi soffochiii”.’

‘Piccola Vanny, apri bene la bocca ingoiamelo tutto ti voglio sborrare in golaaaaa”’.. ‘

Sentivo cha ansimava mentre continuava a tenermi ben stretto per le palle e mi segava e pompava contemporaneamente

‘Vengo Vannyyyy”.., prendi la sborrata del tuo zietto, bevila tuttaa !’

‘Mmmmmhhhhhhh””..’

‘Sborroooo”’.. godoooooo”Vanny sei fantasticaaa, che gran bocchinara che sei’..’

La sentivo deglutire cercando di combattere gli sforzi di vomito che il mio cazzo piantato in gola le faceva venire.

‘Vanny, la tua bocca è un paradiso, non vorrei uscirne più””

Mentre lentamente perdevo l’erezione lei continuava a tenerselo in bocca, leccandolo e succhiandolo delicatamente. Mi sentivo spossato ma il mio pene era di parere contrario e sotto le sue capaci attenzioni stava riprendendo vigore. Non era duro, duro ma nemmeno completamente molle, era in quello stadio intermedio che tutti i maschi conoscono benissimo. Vidi che con la mano sinistra si infilava il dito medio in bocca e lo insalivava bene, poi quella stessa mano si infilò nuovamente fra le mie gambe e quel dito lubrificato con la saliva raggiunse ancora il mio vergine sfintere. Sentii il dito penetrare e lei continuò a spingerlo dentro. Non avevo mai avuto rapporti gay ma quella penetrazione fatta da lei mi diede immediatamente una frustata alle reni. Il cazzo miracolosamente si irrigidì nella sua bocca, mentre lei entrava e usciva dal mio culo.

‘Dottore’. Ti piace il mio ditino nel culo????? ‘

‘Siiii’ Vanny’ siiiiiii””

‘Hai una buona sborra dottore’.. E’ dolce e aspra sa di vaniglia”.’

‘Vanessa, se vuoi posso fartene gustare fin che vuoi, vedi che è ritornato duro ? Sei stata bravissima, hai saputo regalarmi sensazioni sconvolgenti con la tua bocca, devi aver avuto un ottimo maestro, complimenti’

‘Te l’avevo detto che sin da piccola mi sono innamorata di mio zio, ma lui manco mi guardava, poi, non tanto tempo fa, insomma, quando sono diventata grande, mi ha insegnato tutto quello che so. Solo che lui ha un coso troppo grande e specialmente tanto lungo e quando lo fa con sua moglie le fa sempre male. Lui voleva infilarlo a me ma io non ho mai voluto e così invece di farlo entrare dentro la mia fighetta, mi ha insegnato come giocare con la bocca e con le mani; dice che sono diventata bravissima, molto di più di tutte le altre donne che ha conosciuto nella sua vita. Quando lo vedo, anche ultimamente non perdiamo occasione per rifarlo tante volte, lui ricambia sempre e mi lecca la figa fino a farmi venire’. Lo zio ha più o meno la tua stessa età, e in certe cose vi assomigliate parecchio, tu ce l’hai bello grosso ma il suo è davvero una cosa incredibile!!!’

‘Scusa Vanny, ma lo zio di cui parli è per caso il fratello di Elisabetta?

‘Si bravo dottore”. Proprio il fratello di zia Elisabetta”..Al contrario di sua sorella lui è molto disinibito è un vero maiale porco, non ha alcun pudore”.’

Pensai che Vanessa non conosceva bene sua zia e che Elisabetta, in quanto a porcaggine non aveva nulla da invidiare a suo fratello maschio!

Mentre stavo riflettendo su questo aspetto, dall’ufficio che occupava ormai stabilmente Vanessa sentii squillare il suo telefonino. Lei mi lasciò lì con il cazzo mezzo duro e a malincuore va a rispondere’..

Mi tirai su i calzoni alla bene meglio e seguii la giovane e porca fanciulla.
Quando la raggiunsi lei già parlava al cellulare, poche frasi di lei furono sufficienti per farmi comprendere da chi stesse provenendo la chiamata. Era un uomo e lei seduta tranquilla, recitava la parte della piccola troia incallita!! Lodava l’invisibile cazzone di lui e gli diceva che lo desiderava e che l’avrebbe voluto prendere nella figa o in qualsiasi altra parte che lui desiderasse infilarglielo.
Poi la vidi, far scivolare una mano fra le cosce e toccarsi la figa, quindi spostarsi sulle tettine e titillarsi i capezzoli. La maiala non fingeva, veramente si toccava e godeva!!! Il mio cazzo fuori dai pantaloni si irrigidì del tutto . Le sue gambe allargate e la gonna sollevata sul ventre il minuscolo perizoma bianco che al centro si infilava nel solco bagnato della sua fighetta.
Le sue dita erano infilate sotto le mutandine e si muovevano sicuramente sul clitoride furono per me come un segnale”
Mi inginocchiai a fianco della scrivania e le aprii ulteriormente le gambe, sentii il suo afrore di femmina entrarmi piacevolmente nelle narici. Con entrambe le mani le tirai giù le mutande e toccai la sua piccola figa. Quando le mie dita furono fra le sue piccole labbra mi accorsi di quanto fosse realmente fradicia. Aveva provato piacere prima a succhiarmi il cazzo e adesso continuava a provarne nel parlare di sozzerie con quell’anonimo uomo al telefono.

‘Ma si zietto, ho voglia di sentire il tuo cazzo grosso, dai accarezzalo per me, pensa che siano le mie labbra”’senti come sono morbide ? Fammelo succhiare, vuoi metterlo nella mia passerina”’certo che lo voglio tutto”..’

‘Sai zio che ho la fighettina tutta bagnata ? Ti piacerebbe metterci dentro un dito o la tua lingua?””’si”si’..è piccolina per il tuo uccellone duro”no’..se spingi ‘voglio che me lo fai entrare”.sei duro e grosso’.mi piace sai’..spingimelo dentro dai’.’

Passai con il dito nuovamente sul solco delle labbra penetrandovi all’interno e percorrendo per intero la sua fessurina calda e umida.
Mi portai alla bocca il dito intriso dei suoi umori e lo succhiai mentre Vanny continuava a far l’amore virtualmente con lo sconosciuto e a dimenarsi sulla poltroncina”

‘Si”..mi piace quello che fai’.si la mia fighetta impazzisce ‘.si’.si’.zietto così mi farai godere’..’

Vanessa a questo punto mi mise le gambe sulle spalle, così con le gambe spalancate e sulle mie spalle avevo davanti la sua passerina allargata ad un palmo dal mio naso, aspirai voluttuosamente il suo odore che mi inebriò fortemente e mi sentii la mazza che mi pareva stesse scoppiando tanto era dura’.

‘Si’zio’si’.leccamela’.ti prego’succhia la passerina della tua nipotina’..bevi il mio succo caldo’si’.ti’..prego’.fammi godere”’

Ascoltavo come in sottofondo le parole che Vanny sussurrava al cellulare e d’istinto mi precipitai con la bocca sul ciuffetto di peli scuri e ricci; con la lingua cercai il clito, era piccolo ma durissimo, aveva un sapore salato e dolce insieme. Lo presi in bocca e lo aspirai tra le labbra, era come un piccolo cazzetto che stringevo e titillavo con la punta della lingua. Sentii che Vanessa mi stringeva la testa tra le cosce, sollevava il bacino e lo spingeva contro la mia bocca.

‘Si’zio’sto godendo’mi fai godere così”.vengo’.vieni conme’ zio’ ah’ ah’ ah’.. sto venendo con te”.ah’.ah’.ah’ahhhhhhhhhhhhhhh’

Sembrava che Vanny volesse staccarmi la testa, me la serrava con decisione tra le sue cosce e si dimenava come impazzita, poi al cellulare””..

‘Zio, ma mi hai fatta impazzire”si anche per terra è stato fantastico’.si’.l’ho capito”.ti prego chiamami ancora’..ciao’..sei un maschio stupendo.’

La guardai abbandonarsi con la schiena contro la poltrona, le braccia a penzoloni inerti, il capo rovescito all’indietro e gli occhi chiusi. Il respiro ansimante e il bacino che ancora sussultava sotto i miei colpi di lingua, poi le sue mani mi allontanarono e lei appoggiò i piedi per terra’..

‘Grazie zio dottore”’ che bella goduta mi sono fatta”’

Per quel giorno terminò tutto lì, ma ci furono molte altre volte e molti altri intrecci, orgiastici e incestuosi”

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina
e-mail: alexlaura2620@libero.it

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