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Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'IncestoTrio

173 – La giovane Vanessa, il dottore, la zia Elisabetta e…..

By 19 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo quella volta, Vanessa smise di venire in ufficio da me e probabilmente, cessò anche di frequentare le chat erotiche. Per la giovane ragazza, terminò anche il mese di vacanza nella nostra città e fece così ritorno a casa sua, per poter continuare gli studi presso la sua università.
L’inverno, poco alla volta, lasciò il posto ai primi allegri e scintillanti giorni di primavera e le ragazze, per le strade, iniziarono a mostrare lembi sempre più vasti di pelle scoperta.
Da sempre, per me, questo era sinonimo dell’imminente primavera che mi riportava alla mente le mie prime avventure di adolescente, con i calli alle mani per le grandi seghe fatte quotidianamente, pensando alla porzione di tette viste sull’autobus dentro ad una audace scollatura, oppure, sopra ad una scala mobile in un centro commerciale, dove quella giovane ragazza mi aveva mostrato le sue gambe nude che si tuffavano dentro alla cortissima gonna, dandomi per frazioni di secondi, la celestiale visione delle candide o rosee mutandine’.

Era giugno ed Elisabetta, in un momento di pausa dal lavoro, mi disse”’.

‘Andrea, domani viene a trovarmi Vanessa, ha terminato gli studi e mi dice che si vuole rilassare un po’ qui da noi”’

‘Beh, la rivedo volentieri, quest’inverno, con la sua acerba giovinezza, mi ha dato una sferzata di allegria e di vitalità”.’

‘Se lei non fosse così giovane ne sarei gelosa” Dimmi la verità, hai un debole per lei vero???

‘Mah, si, è carina, simpatica, ma insomma, potrebbe essere mia figlia”’

‘Già potrebbe esserlo’.. Ma non lo è””

‘Dai Eli, smettila, lo sai che amo solo te”.’

‘Si, si, ok, ami solo me, maaa”.. un peccatuccio con la giovincella quasi quasi”..’

‘Dai piantala su” Stavo pensando invece ad un’altra cosa”’..’

‘Un’altra cosa, cosa????

‘Poi ti dico, se no finisce la sorpresa”’

‘Va beh, aspetterò, spero che sia una bella sorpresa”.’

‘Una sorpresa è una sorpresa’ quindi”..’

Verso le diciassette, dissi ad Elisabetta che dovevo uscire per una commissione e quindi, mi recai presso un’agenzia turistica. Vidi depliant e cataloghi ed infine, decisi che la meta sarebbe stata Saint Tropez. C’ero già stato alcuni anni prima ed ero rimasto affascinato da quella cittadina, con le sue strette strade, con i piccoli marciapiedi, dove centinaia di persone camminavano e si accalcavano per fare shopping. Percorrendo a piedi quelle strade, ci si poteva imbattere in personaggi famosi, che facevano acquisti all’interno di bellissimi negozi, dove si vendeva solo merce griffata e anche costosissima. Poi vi era il seducente porticciolo, con i suoi yacht ormeggiati, sui quali, la sera, i proprietari offrivano la cena ad amici altrettanto danarosi. Suggestiva era l’immagine che mi tornava alla mente dei pittori sulla banchina, essi dipingevano le loro tele raffigurando il meraviglioso panorama oppure, una coppia di sposi novelli che avevano scelto come sfondo il mare e le grandi barche attraccate al molo.

La gentilissima signorina dell’agenzia mi consigliò un hotel sito a circa cento metri dal centro città. Si trattava dell’hotel Le Mouillage posto in una posizione incantevole, immersa nel verde ma anche con la vista sul mare. Pagai la caparra per la prenotazione di una camera con tre letti, vista mare, con terrazzino coperto in mezzo al verde, per un periodo di sette giorni e dopo aver ritirato le relative ricevute, salutai e me ne andai.

Il mattino seguente, arrivai in ufficio verso le nove e ci trovai entrambe le fanciulle, quella più vecchia ma anche e soprattutto quella più giovane.
Appena la vidi pensai subito che i giovani cambiano veramente in modo esponenziale da un giorno all’altro. Le tette erano cresciute e i fianchi erano più pieni, solo il meraviglioso sedere e le splendide gambe mi parvero essere identici a come li avevo lasciati circa sei mesi prima.
Mi si buttò al collo e si strinse a me come una ventosa al vetro, le sue gambe si sollevarono e mi agganciarono i fianchi, la dovetti sostenere con la mani sotto la gonna e stupendamente, anche sopra al sedere; lei mi baciò sulle guance affettuosamente e’..

‘Dottoreeee” che figata rivederlaaa”’ ‘

Le restituii i baci e lei finalmente sganciò le gambe e si rimise in piedi, i suoi occhi maliziosi, consapevoli d’avermi eccitato, mi sfiorarono il pube e si nutrirono golosamente della mia evidente erezione”’

‘Emmm’. Anche per me è bellissimo rivederti”’ Ora vado un attimo nel mio ufficio”.’

Voltai rapidamente le spalle e mi diressi nella mia stanza. Chissà se Elisabetta se n’era accorta del mio stato di estrema eccitazione. Che effetto devastante mi faceva quella ragazzina!!!!! Sentivo nei palmi delle mani il calore del suo sedere, li annusai e inalai ingordamente l’inebriante sapore di borotalco che la sua pelle mi aveva lasciato.

Lasciai che il mio animale irrequieto, tornasse a riposo e poi, ritornai nell’ufficio di Elisabetta.
Vanessa era seduta sul bordo della sua scrivania e stava dettando a sua zia il testo di una pratica. Stava in quella posizione come se fosse a casa sua, nella sua cameretta, dove nessun occhio estraneo avrebbe potuto vederla, dove nessuno, avrebbe potuto nutrirsi avidamente di quello stupendo spettacolo che lei offriva con la massima naturalezza possibile. Faceva della sua pseudo timidezza un arma letale, era pettinata pure da bambina, con due codini dietro al capo legati con degli elastici, il visino era senza trucco e la camicetta a piccoli quadretti rossi e bianchi le dava l’aria di una piccola tredicenne, timida, ingenua e innocente. Eppure quell’angelo caduto dal cielo, pochi mesi prima mi aveva fatto un pompino magistrale, succhiandomi e leccandomi il cazzo, aspirando e ingoiando, tutto lo sperma che mi era fuoriuscito dal meato.

‘Emmmm’. Ragazzeee’. Avrei una bella sorpresa per voi”..’

‘Woww, dottoreee’. Una sorpresa anche per me????’

‘Si Vanessa, naturalmente anche per te”..’

Elisabetta, con voce professionale e con il dovuto distacco”’

‘Dottore’ di cosa si tratta???’

‘Eccooo”.. Ho prenotato una vacanza di sette giorni ‘all inclusive’ a Saint Tropez, in Costa Azzurra, nella Provenza francese”’ Mi hanno consigliato un hotel e così domani mattina partiamo per le vacanze tutti e tre’.. Ce la siamo meritata, anche tu Vanessa, hai’.. lavorato ”. benee ”’ quando sei stata qui”. ‘

‘Oh grazie dottore’.. sei stato proprio bravo’. Oh, mi scusi, le ho dato del tu, mi scusi””

‘No figurati nessun problema””

‘Ma dottore, come faccio io con la bambina piccola e con mio marito???’

‘Non lo so, dica a suo marito che si tratta di un viaggio di lavoro e che si aggiusti con la bambina. Non c’è sua suocera che la può guardare?? Ormai la piccola ha quasi un anno, la nonna sicuramente saprà cavarsela no???’

‘Beh, si, ma proprio domani si deve partire?? Non ho nemmeno il tempo di organizzarmi’. E poi c’è anche mio figlio… Con lui come faccio??? ‘

‘Ma scusi Elisabetta, suo figlio non è maggiorenne e vaccinato??? Se la caverà pure lui no???’

‘Si, ha diciotto anni appena compiuti, la stessa età di Vanessa, ma è imbranato e non sa farsi nemmeno da mangiare”’

‘Andrà al ristorante assieme a suo padre”..’

‘Zia, mamma mia quanti problemi’.. Il dottore ci regala una vacanza e tu fai tutti sti casini???’

‘Va beh, allora, io adesso vado a casa se il dottore permette e vedo in qualche modo di organizzarmi, devo anche preparare le valige e poi devo andare dalla pettinatrice e poi devo fare la spesa per loro e devo parlare con mia suocera e””..’

‘Si Elisabetta, si vada, vada, faccia quello che deve fare, vada!!!!!’

Alle sei del mattino seguente mi feci trovare puntuale davanti a casa di Elisabetta, suonai il citofono e salii per aiutarle a portare giù le valige. Per fortuna che il mio fuoristrada era molto capiente e riuscii a caricare tutti i loro bagagli. Io avevo fatto stare tutto l’occorrente in una sola piccola borsa da viaggio, mentre loro due avevano ben quattro gonfissime valige.
Vanessa vinse la gara per chi stava seduta davanti vicino a me ed Elisabetta si sedette dietro. La piccola aveva indossato una delle sue tante microscopiche gonne; quella scelta quel giorno era di color carne, liscia con due piccoli spacchetti laterali sulle cosce. Sopra si era infilata un top rosa fucsia che le fasciava il seno, naturalmente libero da sostegno alcuno.
Come dire, fu un viaggio per me molto tormentato, lei vicina a portata di sguardo, le gambe nervose, mai ferme, che si accavallavano vorticosamente, che si allungavano sul pavimento o si distendevano appoggiando i piedi sul cruscotto. La porcellina che, con malizia estrema si portava con le dita, la gonna oltre l’inguine per mostrarmi il piccolissimo perizoma bianco. A volte la zoccoletta si infilava il dito pollice della mano destra sul bordo della scollatura e l’abbassava mostrandomi un capezzolo impudente. Viaggiai con in pratica il cazzo sempre duro e con Elisabetta che mi parlava in continuazione. Poco prima del confine con la Francia decisi che avevo bisogno di un buon caffè e di un attimo di relax e così mi fermai in un autogrill e ordinai un caffè per me e due bibite per le donne. Dopo la sosta rigenerante e rilassante, non solo per me ma soprattutto per ‘lui’ , ripartimmo e superammo il confine. Al di là della barriera autostradale, ci accolsero il vento e, lungo le rive, i fiori magnifici delle bouganville e degli oleandri. Un’ora dopo circa uscimmo, come indicato dal navigatore all’uscita 36 DRAGUIGNAN ‘ SAINT TROPEZ. Seguimmo le indicazioni per SAINTE MAXIME e infine dopo aver superato BERTAUD giungemmo finalmente a destinazione. Dopo circa un chilometro seguendo le indicazioni, ci trovammo di fronte ad una casa, con le pareti esterne tinteggiate color giallo ocra e le persiane verdi verniciate l’ultima volta parecchi anni prima. Da fuori, per la verità, dava l’impressione d’essere una vecchia cascina e non un Hotel a tre stelle e nemmeno aveva l’impronta d’essere un buon albergo. L’insegna recitava comunque: Hotel le Mouillage. Entrammo all’interno del cortile antistante la costruzione e parcheggiai la macchina. Due solerti facchini ci vennero immediatamente incontro e si presero carico dei nostri bagagli e ci introdussero nella hall. Che dire, in quel momento mi tornò in mente una frase che mio padre, cercando di educare noi figli, diceva spesso: Mai basare i propri giudizi soffermandosi sulle sole apparenze”.
Bellissimi e modernissimi gli interni. Nulla di dimensionalmente trascendentale, ma tutto era coordinato con soli due colori: L’azzurro chiaro e il bianco. Il piccolo banco dietro al quale stazionava il ‘concierge’ in divisa, era costruito con lamelle in legno orizzontali di colore azzurro mentre il piano era bianco lucido, davanti ad esso vi erano delle alte poltroncine ricoperte di candida tela.
Le pareti e gli archi anch’essi bianchi e le poltrone, naturalmente bianche, erano decorate con cordoncini, ovviamente azzurri. In somma, un ambiente veramente piacevole alla vista e molto accogliente. Dopo aver sbrigato le varie pratiche, un inserviente ci accompagnò alla nostra camera. Passammo sopra ad un terrazzo coperto dal quale si godeva di una stupenda vista sul mare ed entrammo poi in camera nostra. Rimanemmo tutti ammutoliti e stupiti dalla bellezza di quella grande suite. Erano in pratica due enormi stanze divise da una apertura quadrata chiudibile con due porte che scorrevano all’interno del muro. La prima parte era riservata per metà all’ingresso, con due poltroncine in stile moderno, color canapa e un grande divano dalla tappezzeria color viola intenso e la seconda metà ad un letto singolo con un copriletto color violetto chiaro. Sul parquet in legno di pino naturale, era posato un tavolino, anch’esso moderno, con il ripiano in laminato legno chiaro e i sostegni in acciaio cromato.
Al di là dell’apertura, contro la parete in fondo, un letto matrimoniale con la testiera lugubremente viola e sopra al lenzuolo bianco una fascia trasversale anch’essa viola. Sembrava la stola che i preti indossano durante la Santa Messa. Bellissimi i soffitti, con le volte convesse in mattoni a vista, sostenute da travi squadrati in legno chiaro. Mobili moderni alle pareti e alcuni quadri raffiguranti nature morte, il tutto sempre nella nouance viola porpora.
La perla di questa suite era costituita dal bagno. Muri piastrellati con mattonelle rettangolari di pietra color grigio, pavimento coordinato con le pareti, una vasca idromassaggio, due grandi lavandini a forma di tinozza, sopra ai quali si trovava uno specchio che occupava tutta la superficie del muro. La doccia era costituita da un box gigantesco, rettangolare e chiuso da cristalli infrangibili assolutamente trasparenti. Nell’insieme tutto l’appartamento era veramente molto piacevole. Aprimmo la porta scorrevole che dava all’esterno ed entrammo letteralmente in un terrazzo coperto, perimetralmente attorniato da una balaustra in pietra e sormontata da grandi archi pitturati color ocra. Sul pilastro di destra si ergeva una bouganville rossa completamente fiorita. Tavolo e sedie per mangiare e ammirare lo stupendo panorama completavano il quadro d’insieme. Già, mai basare i propri giudizi soffermandosi””’.
Mi affacciai al terrazzo appoggiando i gomiti sul parapetto e il viso ai pollici delle mie mani chiuse a pugno sulla bocca e rimirai lo spettacolo. Vidi in basso, oltre la strada, una spiaggetta e l’onda bassa che saliva e si ritraeva, col suo monotono mormorio che sembrava una ninna-nanna; essa si infrangeva sulla spiaggia lievemente ghiaiosa, che rifletteva i raggi del sole, esso era però nascosto dagli alberi e non si vedeva. L’orizzonte segnava una linea scura e bluastra, il cielo era di un azzurro intenso scevro da nuvole, il venticello tiepido accarezzava la mia pelle dandomi piacevolissimi piccoli brividi di piacere.
Mi aspettavo da un momento all’altro di veder comparire San Pietro con in mano la grande chiave del Paradiso Terrestre’..
A sinistra, al fondo di una scoscesa e lussureggiante discesa, un triangolo verde scuro di macchia mediterranea, imbrattata qua e là, da fiori multicolori. Poi ancora più a sinistra, alcune palme, tra le foglie acuminate delle quali, si intravedeva l’acqua chiara di una piscina e dei lettini con a fianco i relativi ombrelloni bianchi.

Entrai in camera e udii lo scroscio della doccia, compresi che le due donne si stavano rinfrescando e che si sarebbero successivamente preparate e agghindate per il pranzo.
Frugai nel mio zainetto ed estrassi la mia ‘Leica’ , uscii nuovamente e scattai alcune fotografie per imprimere indelebilmente l’incantevole colpo d’occhio di quel celestiale scenario.
Quando entrai in camera, vidi Elisabetta nuda che aveva appena posato l’accappatoio umido sul letto. La porta scorrevole che divideva i due locali, era semi chiusa o forse, la piccola zoccoletta, l’aveva lasciata appositamente semi aperta. In mezzo a quell’ampio spiraglio, appariva e spariva alla vista, la snella e discinta figura di Vanessa. Madre mia che sconvolgimento!! Il mare, le palme, la spiaggia, le bouganville, si, tutto bellissimo, ma lei, la piccola e ignuda Vanessa era un vero e incommensurabile capolavoro. Chiunque fosse stato ad inventare la donna, anzi direi, quella sublime e divina creatura che rispondeva al nome di Vanessa, doveva certamente essere un grande artista, il più grande di sempre, nei secoli dei secoli.
Ma, Cristo, se era veramente stato lui, realmente aveva preso una costola di Adamo e aveva plasmato la donna??? Mah, misteri della Fede.
L’unico essere, che non glie n’era importato nulla dei panorami e delle suite, era colui che ora se ne stava dritto e duro, ben mascherato dai miei ampi calzoni e contenuto strettamente dagli slip elasticizzati. Mentre combattevo per riuscire a distogliere lo sguardo da quel varco della porta, udii lontana la voce di Elisabetta”..

‘Dottore, che fa? Non si va a fare una bella doccia?? Sarà sudato, dopo tutto questo viaggio”.’

‘Emm, si, adesso vado, si, ok, ok”’

Mi spogliai nudo e la mia amante mi guardò il pene duro e mi bisbigliò sottovoce”..

‘Sono felice che il mio corpo nudo ti faccia ancora effetto””

‘Beh, si ‘.. certo che si””

Guardai di sottecchi tra le porte socchiuse e vidi il viso sorridente di Vanessa che mi faceva l’occhiolino. Percepii il cazzo vibrare e mi avvicinai alle spalle di Elisabetta, la abbracciai e ancora una volta volsi lo sguardo verso la piccola porcellina. Abbrancai con entrambe le mani le poppe della mia compagna di letto e gliele strinsi. Il membro fra le sue chiappe e lei che ancora sottovoce mi diceva”’

‘Umm, stai fermo Andrea, ci vede la piccola”. Dai non va bene, se ci vede chissà cosa pensaa”’

La feci girare verso di me e l’abbracciai, la baciai a lungo e le palpai le chiappe del culo.
Da sopra la spalla di Eli, vedevo il viso e il corpo nudo di Vanessa. Era seria e pareva risentita per ciò che stavo facendo con sua zia. Apposta si allontanò dallo spiraglio e poi”’

‘Zia potresti venire da me, ho un dubbio su cosa indossare”’.’

‘Emmhhh, si ven’go’ su..bitooo”’

Poi a voce bassa’..

‘Dai piantala se ci vede è un casino””

La lasciai e coprendomi il cazzo con le mani entrai a mia volta in bagno. Mi chiusi dentro e mi rifiutai di masturbarmi. Mi dedicai alla rasatura e mi infilai sotto la doccia. In quello spaziosissimo box non si correva il pericolo di battere gomitate contro le pareti o di toccare inavvertitamente la leva del rubinetto, facendo scendere acqua gelata al posto di quella calda. Mi lavai coscienziosamente e poi indossai l’accappatoio ed uscii. Le femminucce erano già vestite. Beh vestite era un modo di dire, diciamo che non erano più totalmente nude, ma in verità poco ci mancava”.

‘Ragazze, va beh che siamo al mare, ma un po’ di decenza ci vorrebbe!! Mi sa che se andiamo così al ristorante ci cacciano via subito!!’

Elisabetta rispose per entrambe”..

‘Dottore, in fondo siamo al mare”.’

‘Va beh fate voi, massimo massimo torniamo indietro e chi s’è visto s’è visto”’

Elisabetta indossava le mutandine che si vedevano benissimo sotto al un vestito di seta impalpabile color vinaccia con sfumature che andavano dal bianco al rosa. Sotto a quei volant di finissima stoffa erano evidentissimi i capezzoli con le aureole e tutto il seno nella sua ridondanza. Una vera porca di prima categoria!!! La piccola, che per vestirsi s’era fatta consigliare dalla zia maiala, s’era infilata un mini vestito cortissimo, che ad ogni passo scopriva la parte bassa delle sue tonde e piene natiche. La scollatura in pratica non esisteva come tale. Era una voragine con delle semplici bretelle che tenevano su la parte bassa e che fungevano anche da copri seno. Le tette erano visibili a destra e a sinistra di quella bretella, che appena, le copriva le aureole. Anche lei, imitando sua zia, si era vestita da porca!!!
Per uniformarmi a loro mi sarei potuto presentare al ristorante con le sole mutande magari pure trasparenti, ma non mi parve il caso, tanto più che l’armonia delle loro splendide figure non era di certo confrontabile con la mia.
Scendemmo e domandammo al portiere dove potevamo trovare un buon ristorante, ci disse di prendere l’auto e dirigerci verso il centro, nella zona del porto avremmo trovato molti ristoranti. Seguimmo le sue indicazioni e in breve tempo ci trovammo nella zona del porto dove erano ormeggiati moltissimi yacht. Di fronte, una fila di negozi uno a fianco dell’altro, tra i quali, alcuni erano ristoranti con ampi dehor coperti. Ne scegliemmo uno a caso e ci sedemmo attorno ad un tavolo prospiciente la strada. Da lì potevamo ammirare le grandi barche ed eravamo comunque a stretto contatto con il mare. Ci portarono il menù e come d’abitudine lessi anche i prezzi. Pranzare in tre, in quel posto mi sarebbe costato un capitale, ma le vacanze erano le vacanze e così abbozzai e ordinai per me, un secondo a base di aragosta con sopra della salsina, che dalla foto pareva essere molto appetitosa. Le fanciulle, per fortuna, a dieta perenne, comandarono due gigantesche ‘salade’ con dentro una varietà incredibile di verdure. Uno dei camerieri, parecchio brutto, con il naso camuso, ci servì i piatti richiesti e se ne andò. Mentre si mangiava vidi molti maschietti, seduti ai tavoli o di passaggio per la strada, soffermare i loro sguardi concupiscenti sulle forme delle ‘mie’ due donne. Sicuramente mi invidiavano per la grande fortuna o forse, pensavano che il mio portafogli fosse talmente pieno, da far si che le femmine bramose di denaro, si attaccassero a me come fanno di solito gli amici poveri con l’amico ricco.
In effetti, fortunato lo ero veramente, ma al contempo ero anche, senza falsa modestia, un bell’uomo, con i miei capelli folti e grigi e con un fisico fatto più in palestra che a tavola e poi la natura mi aveva dotato di due begl’occhi azzurri, che mi davano l’aspetto ‘dell’uomo che non deve chiedere mai’.
Dopo pranzo, per digerire il cibo e il conto salatissimo, ci impegnammo in una passeggiata seguendo quella via interna che ben ricordavo. Quella dove c’erano i famosi negozi delle ancor più famose griffe del mondo. In quel budello di perdizione economica, riuscii a cavarmela con un paio di gelati e uno schifosissimo caffè, quindi tornammo alla macchina e da lì al nostro hotel.
Anche se per raggiungere il mare c’era solo da attraversare la strada, quel pomeriggio, Elisabetta ed io, decidemmo di non andare in spiaggia e di riservare il nostro tempo al riposo assoluto.
Vanessa, disse anche lei, che voleva riposarsi e si chiuse ermeticamente nella zona dell’appartamento di sua appartenenza, noi invece ci coricammo nel letto matrimoniale, io in mutande e lei con indosso oltre alle mutandine, anche il reggiseno. Le apparenze erano salve. Mah, la vita è veramente strana; in giro per Saint Tropez con in pratica il seno in bella vista e a letto, in una camera d’albergo, con indosso mutande e reggipetto!!! Mi voltai dall’altra parte e chiusi gli occhi; non trascorsero più di cinque secondi che una mano mi sfiorò la spalla e subito appresso percepii chiaramente le forme di Elisabetta, calde e morbide, appoggiarsi ed incollarsi a me. Mi voltai verso di lei e l’abbracciai. Lei sussurrando mi disse”’

‘Facciamo piano, mi raccomando, di là c’è la bambina””

Un flash mi passò nella mente e vidi la ‘bambina’ nuda, mentre in cam si sfarfallava la fighetta con le dita intrise di umori’.

‘Si, ok, ok, tranquilla””

In breve le mie mutande, le sue e il reggiseno caddero ai piedi del letto e le fui sopra, le sue cosce spalancate e la sua voce calda e sensuale che sommessamente mi diceva’..

‘Oh, ti desidero, ho tanta voglia di te, mettimelo dentro, subito, ho vogliaaa”.’

‘Non vuoi che te la lecco un po’????’

‘No, no, ficcamelo nella figa, sono fradicia, è da quando siamo partiti che voglio il tuo cazzo dentro”.’

“Ok amore te lo sbatto dentro fino ai coglioni, va bene???”

“Si maschione mio, mettimi dentro anche le palle, ho voglia di cazzo, tanta, tanta voglia di cazzo!!!!”

“Ummmhhhh, la mia puttanella ha tanta voglia di cazzo!!!”

Glielo spinsi nella figa e il mio pene si inabissò completamente scivolandole fin quasi dentro l’utero. Era realmente fradicia, scivolosissima, la scopai senza fermarmi un secondo, con il desiderio che mi cresceva sempre di più. Lei ansimava, cercando di trattenersi per non far rumore, muoveva il bacino per venirmi ancora più incontro e mi sussurrava all’orecchio frasi d’amore e di infinito desiderio”’..

‘Siiii ti amooo, tuttooo, tuttoooo dentroooo, mi fai godere, mi fai godereee” Baciami, baciami e scopamiiii”.. Ti piace amore mioooo??? Sono sempre la tua troiaaa????’

Le dissi che mi piaceva e che era sempre la mia puttana preferita, poi ebbi per un attimo l’impressione d’essere osservato, spostai il viso sulla spalla opposta e girai un poco lo sguardo verso la camera di Vanessa. Lo spiraglio era aperto pochissimo ma dietro c’era lei, la piccola porcellina. La guardai e lei aprì un po’ di più la feritoia, vidi la sua manina fra le cosce, intenta a masturbarsi e allora accelerai e aumentai la forza delle spinte dentro la vagina di Elisabetta”’

‘Ohhh siiiiiiiii, siiiiiii, cosìììììì, sbattimiii, sbattimiiiii forteee, siiiii forteeee, siiii siiiiiiii”’..’

La porcellina nuda come un verme entrò in camera e si mise di fianco al letto, la sua manina sinistra mi accarezzò il culo e poi, senza vergogna alcuna accarezzò la coscia destra di sua zia.
Lei subito non comprese, ma poi realizzò che forse avevo troppe mani e aprì gli occhi e la vide. L’orgasmo alle porte rientrò subitamente, mi spinse via e si coprì con il lenzuolo”

‘Tranquilla zietta, non ti preoccupare, io sono grande ormai, io l’ho capito quasi subito che tu e ‘. il dottore””

‘Vanessa, piccola mia, ma cosa dici, ecco, noi” è la prima volta, sai, il letto in comune e così poco vestiti e allora”.’

‘Zia, non mi prendere in giro, quello che stai dicendo non è vero e poi lo zio dottore ed io ci” eemmmmm” conosciamo già.. diciamo’ piuttosto’ eeemmmmm’.. intimamente”.’

‘Tu! Ma tu e lei” Tu vecchio porco e lei, la bambina, aveteee” fornicato???’

‘Elisabetta, calmati, si è successo, io e quella che tu chiami bambina e che bambina non è più da tempo, abbiamo’.. come dire’. giocato un po’, senza penetrazione, solo così giochini manuali e’. mmmm’.. orali ecco”.’

‘Ti sei fatto fare un pompino dalla piccola Vanessa???’

A quel punto alzai un po’ la voce e””’..

‘Eli, cazzoooo piantalaaa!! Come cazzo te lo devo dire, Vanessa non è più una bambina!!! Lo vuoi capire o no???? Poi lei, insomma ha avuto anche almeno un altro maestro’. Uno che tu conosci molto bene!!! ‘

‘Che cazzo dici Andrea!!! Che cazzo stai dicendo !!????’

‘Spiegale tu Vanessa, raccontale la storia di tuo zio, insomma di suo fratello eee”’

Vanessa parlò di suo zio e le spiegò di alcune cose che erano avvenute, tra le quali la perdita della verginità non più tardi di quattro o cinque mesi prima, il giorno stesso del compimento dei suoi diciotto anni.

‘Mio fratello ti ha scopata???? Ma è un lurido pervertito!!!! Un inveterato maschio bastardo!!!’

‘Beh zietta, sai anche io ci ho messo del mio, l’ho provocato, con il mio modo di vestire. Poi quando giocavamo a fare la lotta sul divano io lo toccavo proprio lì, sul coso e così sai è successo che poco alla volta siamo arrivati ad una confidenza più profonda e una volta, anche se io non volevo, lui mi ha presa e mi ha sverginata di brutto!!!’

Vidi Elisabetta con il viso rosso fuoco, quasi paonazzo, alzarsi e incazzatissima, entrare in bagno, e sbattere forte porta. La chiave girò nella serratura e da ciò compresi che s’era chiusa dentro.

La porcellina, invece d’essere contrita e presa male per quanto successo, mi guardò in modo lascivo e mi posò una mano sul cazzo’..

‘Smettila Vanny, piantala, non hai visto in che stato è tua zia???’

‘Beh dai, si abituerà all’idea e vedrai che prima o poi le passerà”’

‘Se andiamo a vedere, tu, io, tuo zio, siamo delle persone che si sono comportate in modo aberrante. Forse, anzi, senza forse, tu non hai colpe, ma noi adulti maturi, non avremmo dovuto approfittare di te”’

‘Ma dai, quale approfittare’. Io ho fatto la puttanella in cam per guadagnare qualche spicciolo. La colpa è mia, ma poi di quale colpe stiamo parlando??? Abbiamo fatto delle cose naturali e non mi sono fatta indiscutibilmente abbindolare da nessuno!!!’

A quel punto, la porta del bagno si aprì e zia Elisabetta rientrò, si sedette sul letto, le sue gote arrossate erano ancora rigate dalle lacrime. Vanessa le si sedette a fianco e le carezzò il viso, poi le diede un bacio sulla guancia. La zietta accennò un lieve sorriso che subito scomparve, i suoi occhi lucidi e colmi di lacrime si volsero verso di me, poi si posarono su sua nipote, quindi ci disse”’.

‘Ora mi raccontate subito cosa è successo, per filo e per segno e poi telefono a mio fratello e lo faccio venire qui, mi deve dire cosa ha combinato con la sua tanto amata nipotina’.’

Assieme Vanessa ed io le raccontammo tutto, ma proprio tutto e alla fine lei si isolò senza dire nulla, prese il cellulare e compose sulla tastiera il numero di suo fratello. Parlò con lui appena trenta secondi e poi”

‘Domattina è qui, voglio capire a che punto siamo, poi, cara Vanessa, parlerò con tuo padre e tua madre. Mi hai deluso pure tu!!!!’

Fu allora che mi ‘incazzai’ per la seconda volta”

‘Sentimi bene Santa Elisabetta, mi hai rotto i coglioni!!!! Tu sei la mia amante da un paio d’anni vero???? Tuo marito è cornuto e contento e i tuoi figli, sia quello grande, sia la neonata sono in fondo in fondo dei figli di puttana!!!! Forse, sempre in fondo, in fondo, di noi tre gli unici a posto siamo noi, io e Vanessa!!!! Lei è maggiorenne e io pure, entrambi single, lei con me è stata anche più che consenziente, non c’è stata da parte mia alcuna violenza, quindi detto tra di noi, tu, che cazzo vuoi????’

Rimase immobile e impietrita, poi, con le braccia abbandonate lungo i fianchi e lo sguardo rivolto verso il pavimento”

‘Questo è quello che pensi veramente di me? Sono diventata una puttana, solo per il fatto che mi sono innamorata di te?’

‘Sei tu che mi fai dire queste cose. Mi porti all’esasperazione. Ho sbagliato perché ti ho tradita, ma, cioè, insomma io ti amo veramente, Vanessa rappresenta nuova linfa, è giovane, vitale, sprizza energia da tutti i pori. Non ho fatto una bella cosa a tradirti, solo questo mi puoi rimproverare. Per il resto lei ha diciotto anni compiuti ed io non sono un parente per cui”.’

‘Mio fratello però lo è e lui è un gran bastardo”.’

La manina di Vanessa si spostò dal viso alla spalla di sua zia poi scese e le sfiorò volutamente con i polpastrelli il capezzolo sinistro. Lei sollevò il viso e guardò con sorpresa sua nipote’..

‘Cosa fai Vanessa???’

‘Sei bellissima zia”’ Mi piacerebbe avere le tette come le tue””

‘Ti cresceranno ancora vedrai”’

I capezzoli di Elisabetta si indurirono entrambi’..

‘Anche tu li hai sensibili come i miei zietta”’.’

La mia mente malata mi trasmise l’immagine di zia e nipote che si toccavano e il cazzo incontrollabilmente si drizzò pronto al lavoro.
Vidi la mano della piccola che accarezzava la coscia sinistra di sua zia e risaliva lentamente verso l’inguine. Gli occhi di Elisabetta erano velati e torbidi di passione. L’orgasmo bloccato proprio mentre stava per esplodere, le aveva sicuramente lasciato dentro una grande voglia.
Quando la piccola mano si insinuò fra le sue gambe strette, Elisabetta, mise un braccio sulla spalla alla sua piccola nipote e la lasciò fare, facilitandole anzi il lavoro e aprendo un poco le cosce.
Fra i peli della figa, le dita di Vanessa si fecero abilmente strada, poi, continuando a infilare le dita fra le piccole labbra della zia, le avvicinò la bocca al collo e vi passò sopra la lingua leccandola dalla spalla fin dietro l’orecchio.

‘Smet’.tilaa Vanessa, sei un diavoletto, daii’ ti prego smet’ti’laaa”’

‘Uuummhhh, ti piace zietta????’

‘No, no, non vo’glioo’ la..scia..rmi coinvolgere nelle vo..stree porca..tee”..’

‘Ummmmhhhh”Hai la patata tutta bagnata zietta mia’..’

‘Eli, perché non ti lasci andare?? Siamo soli, io, te e tua nipote’..’

‘Perché mi fa..te’ ques’tooo’..’

Per non sembrare ridicolo, lì fermo in piedi con il cazzone duro, mi avvicinai e sempre rimanendo in piedi mi misi di fronte a loro, la boccuccia di Vanessa si voltò verso di me e i suoi occhi languidi esplorarono i miei, poi posò la mano sinistra sul mio pene e me lo prese in bocca. Vidi Elisabetta guardare con stupore, il mio membro fra le labbra di quella che lei credeva essere una verginella casta e pura”.

‘Vanessa, ma sei sul serio una bella maialina!!!!’

‘Visto Eli, come lo’mmmmmm’. Succhia beneee”’.’

Lei non rispose ma allungò una mano e si impossessò delle mie palle, me le strinse con forza ed io sobbalzai per il forte dolore”

‘Che cazzo fai Elisabetta!!???’

‘E’ la punizione che ti meritavi per avermi tradita”’

La bocca sapiente della giovane bimba continuò il suo lavoro con grande perizia, la sua lingua saettava lungo il fusto, mentre il suo capo andava e tornava spompinandomi il cazzo alla grande. La mano di Eli, continuò a soppesarmi le palle, ma lo fece con molta delicatezza, poi per la prima volta da quando ci frequentavamo, mi lasciò i coglioni ed infilò la mano fra le mie gambe, quindi con un dito iniziò a solleticarmi lo sfintere. Amavo il ditino nel culo dal momento stesso in cui, la piccola Vanessa mi aveva iniziato alla lieve sodomia.

‘UUmmmhhhhh’.. le mie troietteeee”.. mi fate impazzireeee ”.. Eliii’. Mettimi il ditino dentroooo”.. Succhia, succhia Vanny, succhiamelo beneee”.’

La bocca di Elisabetta si avvicinò al mio cazzo e alla bocca della nipotina, quest’ultima la vide e si sfilò il membro dalla bocca e si mise lateralmente. Elisabetta fece altrettanto e le loro labbra si accoppiarono le une contro le altre percorrendomi il pene dalla cappella alla base, poi, in estasi, li vidi tornare indietro e all’apice del glande le loro lingue si leccarono a vicenda, poi, le due femmine si baciarono tenendosi reciprocamente il viso fra le mani. Continuarono poi a dedicarsi con passione al mio scettro ingoiandolo una alla volta.

‘Siii, continuateeee’.. siiiii’. Vi sborro in boccaaa””

‘Ummhhh’.. no Andrea, aspetta, aspetta, ficcamelo dentro ancora, voglio venire, voglio venireeee”’.. ‘

‘Dove lo vuoi??? Nella figa o nel culo????’

‘Ficcamelo dove vuoi, dove ti pare’. ma mettimelo in qualche bucooooooo”’.’

‘Zietta, ma lo prendi anche nel ”. culo???????’

‘Siiii, siiii, nel culooo, siiiiii ficcameloooo”’

Elisabetta si piegò in avanti appoggiandosi con il viso al letto, il culo ben esposto in aria, le cosce divaricate, pronta per farsi sbattere la mazza nel forellino anale.’.

‘Toh, toh, zoccola, te lo sbatto nel culooo!!!!!’

Il buco del culo della mia amante era ormai collaudato e ben sopportava le mie dimensioni, quindi io, senza troppe cautele o precauzioni, gli appoggiai la cappella al suo anello rossastro e dilatato e gliela spinsi dentro deciso”’

‘Aaaahhhhgggggg’.. siiiii”bastardoooo, bastardo traditoreee’..inculamiiii”fottimi il culooooo”..daiiiii’.che godoooo”siete due porciii tu e quella troietta di mia nipoteeeeee”.daiiiii”.tuttoooo’tuttooooo’fino alle palleeee ‘..daiiii ‘daiiii ‘..godooooo’godooooo’godooooooo’.vengo’vengo’non smettereeee’non smettereeeee ‘.ooohhhhh ‘oohhhhh’.ahhhhhhhhhhh ‘.aaaaahhhhh ”.vengoooooooo”vengooooo”’.mmmmmhhhhh’.mmmhhhhhhh”.’

‘Vanessa, lo vuoi anche tu nel culo????’

‘No, no, ho il buchino stretto, mica come quello di mia zia”’

Io, ormai infoiato al massimo, mi avvicinai all’orecchio di Elisabetta e fingendo di baciarle il collo le dissi sottovoce’.

‘Eli, leccale la figa e il buco del culo daiii”..’

Lei mi guardò, comprese in pieno le mie intenzioni e mi rispose in un soffio”

‘Te la vuoi inculare eh???’

Annuii con la testa e con un sorriso malefico stampato sul viso. Eli, si avvicino alla sua nipotina e la fece coricare sul letto, le mise sotto, due cuscini all’altezza dei lombi e si piazzò fra le gambe divaricate di Vanessa. Avevo il cazzo che vibrava e che si muoveva a scatti, duro come il marmo con la cappella viola e tumida. Lo spettacolo della ragazzina con la fighetta e il culo così ben esposti, era incantevole. Vidi Elisabetta chinarsi fra le sue gambe e iniziare a leccarle la vagina; cominciò da sopra, dal pube succhiandole il ciuffetto di peluria scura, poi scese e leccò a lungo attorno al clitoride senza nemmeno toccarlo, la bimba muoveva il bacino e tentava con la mano sopra la nuca di sua zia, di spingerla contro al suo grilletto.
Elisabetta, la leccava senza mai approfondire troppo, poi la lingua iniziò a lappare la figa nei pressi dell’antro cavernoso, ci si infilò un po’ all’interno e poi scese ancora, percorse il perineo e aprendole le chiappe con le mani, cominciò a lambirle l’anello grinzoso dell’ano.
Le mani di Vanessa si artigliarono le tette e strinsero con le dita fortemente i capezzoli tirandoseli verso l’alto”..

‘Ummmmm’.. ti piace mmmmm’.porcell’..mmmmmm’. inaaa’ se ti le’ccooo’ il mmmmm culooo???’

‘Si zietta, siiiii’ sei gran’deeeeeee”..’

Salii sul letto anch’io e mi infilai tra la testiera del letto e il capo di Vanessa, mi accosciai e con il pollice della mano destra le spinsi il cazzo sulla bocca; lei lasciò libera una tetta e si impossessò del mio membro portandoselo dentro la cavità orale. Lo succhiava e lo liberava leccandomelo lungo l’uretra fin sotto ai coglioni”’.

‘Ummmmhhhhh’ brava la mia puttanellaaaa, leccami le palleee’..anche il culoooo’. Ciucciami per bene il cazzooooo”’.’

La ragazzina si dimenava con tutto il bacino sollevandolo dai cuscini e lasciandolo ricadere’. Poi Eli, mi guardò e mi fece capire che la bimba era pronta per me. Mi tolsi da quella posizione, mentre la zietta mi lasciava campo libero. Mi inginocchiai fra le cosce della ragazzina e glielo misi nella bagnatissima figa”’

‘Ohhhhhh siiiiiiii ziettooooo’.ziettoooooo”.scopamiii, scopamiiiii””

Glielo ficcai fino in fondo e sentii che godeva come una matta, mentre la sbattevo. Elisabetta mi carezzava le natiche e con una mano fra le cosce si masturbava.
Insaziabile, la mia amante era veramente incontentabile e inappagabile. Sentii il dito nel culo e non smisi un attimo di fottere Vanessa. Poi lo tolsi dalla figa e le guardai il culetto ben offerto e pronto per prendersi all’interno il mio dardo di fuoco. Lo puntai deciso e lo spinsi con forza”’…

‘Noooo’cazzooooo’.avevo detto di nooooo’..non voglioooo’ nel culo non lo voglioo!!!!!!!’

‘Puttanella adesso te lo prendi in culo anche tu come se lo becca tua zia!!!!!’

‘Mi fai maleee”..troppo maleee’. Non vogliioo’ capitoooooo!!!!!!’

Le diedi un paio di sculacciate sulle cosce, le presi poi le gambe e gliele sollevai in alto piegandole verso il suo petto. Poi spinsi con la massima determinazione. Il cazzo turgido e duro si fece strada dilatandole ampiamente lo sfintere”

‘Non fare i capricci zoccoletta!!!! Tohhh” prendilooo’ prendiloooooo” Nel culooooo, nel culoooooo”. Facevi la puttanella in cam!!!! Qui non è più virtuale, ti sto inculando dal verooo!!!!! Dimmi che godiii porcella” dimmi che ti piace il cazzo nel culooo!!!!’

‘Mi stai spaccandooo’.. toglilooo’togliloo..faccio tutto quello che vuoii’ ti prego togli quel coso dal mio culoooo!!!!!’

‘Siiii’ te lo spaccoooo per beneeee troiaaaaa’. troiaaaaaa’. Che culo che haiiii’ mmmmm com’è stretta la puttanellaaaa!!!!!!’

Urlò ancora più forte quando lo spinsi tutto dentro infilandole all’interno anche la larga base del cazzo. Cominciai a farlo scorrere avanti e indietro mentre Elisabetta con le dita le titillava il grilletto. Era eccitante, sentivo la piccola che si lamentava per il forte dolore causato dall’inculata selvaggia alla quale la stavo sottoponendo e poi la udivo anche gemere di piacere per effetto delle dita sul clitoride di sua zia”..

‘Ti piace eh zoccolettaaa’.. Dai voglio farti godere con il culoo!!!! ‘

Non mi rispose ed io continuai imperterrito a fotterla con vigore. Ero sudato fradicio e colavo abbondantemente dalla fronte. Poi la piccola cominciò a muoversi sotto di me in modo completamente diverso e”..

‘Bastardooo’.. fai piano’. fai pianoooo”..’

‘Dimmi se ti piace porcellinaa!!!!’

‘Noo’ non mi piaceee” mi piacee”. Mi piaceeeee’.. bastardo mi fai godereee’. voglio il tuo cazzoooo’. Dove vuoiiiii’. Voi uomini siete tutti maiali perversi e porciiiii”..
Scopamiii, inculamiiii. Incu’.la’.miiiiiiiiiii!’

‘Siiii’. fighetta bellaaaa’.. ti ho spaccato il culooooo”’ ti sborro in panciaaaa’.. ti sborro in panciaaaaaa”’

‘Fammi prima’. goooo’.de’.reeeeee””

Vidi Elisabetta salire sul letto e accucciarsi con la figa sul viso di sua nipote’..

‘Leccami la figaaaa’.leccamelaaaa”..!!!!’

‘Mmmmm’ te’la ‘.mmmm’. lec’.mmmm’coooooo’..’

‘Godi porcellana’ godiii che devo sborrareeee’ non mi controllo piùùùùù’ godiiii”.’

La sentii mugolare e gemere forte, vidi il suo bacino muoversi all’impazzata mentre le sue braccia tese mi artigliavano la schiena con le unghie graffiandomela. Mai visto in vita mia un orgasmo così intenso e così interminabile. Le riempii il culo di sborra e credetti che mi si fossero per sempre prosciugati i coglioni, quando lo tirai fuori, dal cazzo non usciva più nulla, ma le contrazioni continuarono ancora per parecchi secondi. Anche il bacino di Vanessa si muoveva ancora con piccoli sussulti, poi sentii gridare Elisabetta e la vidi sfregare la figa sulla bocca di sua nipote convulsamente.
Quella fu fino ad allora la più bella scopata della mia vita. Il giorno seguente, erano le otto del mattino, trillò il telefono sul comodino, risposi io e il ‘concierge’ mi annunciò che alla reception c’era un signore che chiedeva di noi’.
Lo dissi ad Elisabetta e lei, ancora mezza addormentata mi guardò con gli occhi imbambolati e poi”..

‘Oh cavoli!!! Mi sono dimenticata di mio fratello!!! Cazzo!! Sarà sicuramente lui”’

‘Eli, di al portiere che lo facciano salire, poi se tu non te la senti gli parlo io’.’

Toccai la spalla di Vanessa che s’era addormentata in mezzo a noi”.

‘Vanny, Vannyyy!!!! Sta salendo tuo zio, è meglio che vai a dormire nel tuo letto’..’

Lei, forse non comprese subito, ma si mosse, scese dal letto e splendidamente nuda come un angelo, entrò in camera sua, si chiuse alle spalle la porta scorrevole e si infilò sotto le lenzuola del suo letto. Ancor prima che lo zio bussasse alla porta lei s’era già riaddormentata’.

To be continued”””’..

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina
e-mail: alexlaura2620@libero.it

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