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Racconti Erotici Etero

316 – Francesca: a cena con Stefano

By 17 Novembre 2021No Comments

Francesca e Stefano stavano provando a stare insieme solo da poche settimane, giusto il tempo necessario per verificare i loro sentimenti reciproci e lei sistemare, senza romperlo, il suo rapporto con Alberto. A lui ha detto di prendersi un periodo di pausa sentimentale e la discussione non è stata serena. In lei c’è stata malinconia ed in Alberto il sospetto (fondato) che lei avesse un altro uomo pur non sapendo chi fosse.
Francesca e Stefano facendo coppia si facevano vedere in giro ma non in ambienti frequentati da Alberto o dai suoi amici più stretti. Nello studio legale Francesca non lavorava più da tempo e con le colleghe si sentiva al telefono sporadicamente ad esclusione di Manù con che era presente al primo incontro, per altro casuale, di Stefano in parco.
Da quel momento Francesca ha visto Stefano il quale per l’esuberanza erotico di lei in pubblico riusciva a malapena a toglierle le mani di dosso e Francesca si divertiva a stuzzicarlo quando meno lui poteva approfittare della sua figura snella e invitante. Queste situazioni sono diventate un gioco tra loro e lei ha colto ogni occasione per farlo arrapare il più possibile con tocchi sottili, delicate, sfiorandolo in viso e sul petto, facendo anche allusioni giocose.
Un sabato sera si stavano godendo una bella cena in uno di quei ristoranti che offrivano, per accompagnare il pasto, degli ottimi drink e della buona musica ad alto volume.
Seduti ad un tavolo non grande ed uno accanto all’altra i due si godevamo la reciproca compagnia ed a Francesca è venuta voglia di infilare la mano sotto il tavolo per spremere il cazzo di Stefano da sopra i pantaloni.
Poiché la cena era ottima ed il servizio era lento, per un’ora buona Francesca ha sorriso giocosamente godendosi la crescente ma soppressa eccitazione di lui.
Lei lo stava facendo impazzire di desiderio e il cazzo pulsava sotto le sue manipolazioni nascoste dalle falde della tovaglia che lo facevano impazzire di lussuria. In quello stato a cui Francesca lo aveva portato, tutto ciò a cui lui riusciva a pensare era il portarla a casa e darle il cazzo duro che voleva così chiaramente per penetrarla e sborrarle dentro.
L’esperienza in fatto di sesso era notevole e sapeva come portarlo ad una grande eccitazione ma anche di recedere. Stavolta per rendere pan per focaccia avendo lui fato lo stesso gioco in altre situazioni pubbliche, lo ha spinto ad una grande eccitazione forse oltre la solita.
“Hai visto come ci sorrideva la cameriera?” gli ha sussurrato all’orecchio “Sono sicura che lei sa che sto giocando con il tuo cazzo. Scommetto che ha la figa bagnata quasi quanto la mia” e poi ha ridacchiato stringendo forte il cazzo.
“Non vedo l’ora di sentirti dentro di me. Ci sarà qui un posto dove puoi scoparmi?”
“Ma dai! Ti voglio scopare, eccome! E vorrei anche venirti dentro ma qui credo che sia impossibile!”
Il cuore di Stefano batteva forte l’autocontrollo stava per andare a quel paese.
Lei era troppo erotica, dire sexy era un diminutivo dispregiativo.
Stefano facendo un grugnito quasi selvaggio, senza che gli altri presenti lo sentissero, l’ha baciata a stampo e, prendendola per il braccio stringendole forte il polso, l’ha costretta senza forzare ad andare nel vestibolo all’ingresso dalla sala del ristorante.
I due avevano a quel punto finito di mangiare e Stefano ha pagato con alcune banconote da cinquanta Euro levate da tasca, senza mollare la presa del polso.
Un istante dopo ha fisato gli occhi di lei per trasmetterle la voglia irresistibile che lei stessa aveva creato e sono usciti avviandosi verso l’auto.
“Adesso non dovrai aspettare più di tanto” ha detto mentre la conduceva rapidamente fuori.
Arrivati all’auto, Francesca ha guaito per il comportamento del suo amante che, a sorpresa, l’ha spinta sul sedile posteriore della macchina facendola stendere.
“Cosa stai facendo! Oh, mio Dio, Stefano! Dai, c’è gente in giro! Ci vedono! Non possiamo farlo qui! Andiamo in studio, su! Lì mi puoi fotografare e potrai anche farti delle belle foto al cazzo mentre te lo lecco!”
Ma Stefano imperterrito “Certo che possiamo farlo. È buio e comunque non importerà a nessuno se noi scopiamo. Inoltre è colpa tua perché mi hai fatto impazzire tutta la sera toccandomi e non aspetto che torniamo a casa! Non ce la faccio! Guarda che mi sego davanti a te e poi devi ingoiare tutto!”
“Oh cazzo, Stefano! Non posso credere che tu lo stia facendo qui con me in auto!”
Francesca era anche lei già molto bagnata fra le gambe e per lui è stato facile prepararsi alla scopata.
Di sicuro lei a quell’assalto non ha reagito se non che a parole. Quando lui ha chiuso la porta è scivolato su di lei che ha accettato il bacio bollente senza lamentarsi e né rifiutarsi.
Sia lui che lei hanno armeggiato rapidamente con i loro vestiti finché i pantaloni lui non sono scesi alle ginocchia e la gonna di Francesca arrotolata alla sua vita.
Quando Stefano ha portato il cazzo eretto e palpitante davanti alla figa fradicia, gli occhi di Francesca si sono spalancati e il suo respiro si è fatto profondo irregolare, ha immediatamente, senza preamboli, preso in mano il cazzo guidandolo dentro di lei.
Stefano avvertendo la sua grande umidità, ha spinto forte affondando il cazzo in profondità dentro di lei fermandosi all’utero.
Francesca ha chiuso gli occhi ed ha mormorato qualcosa, che lui non ha capito, in segno di resa quando iniziato a scoparla sul sedile posteriore incurante del luogo pubblico e del fatto che altri potessero vederli.
Le mani di lei lo hanno stretto forte a sé portando le spalle in basso affinché si potessero vedere poco dal di fuori ma soprattutto lei potesse accarezzarle mentre lui trovava il giusto ritmo della scopata e lei quello dell’andare contro di lui per averlo tutto dentro. Intanto loro due erano uniti in un bacio profondo con le lingue intrecciate nelle rispettive bocche.
Li sentiva lo stimolo di una incipiente sborrata ma è riuscito a respingerla per alcuni minuti mentre Francesca lo teneva stretto a sé con le gambe incrociate sulla schiena favorendo le spinte per fare entrare in fondo il cazzo.
“Dai, Stefano, scopami! Chiavami forte, amore! Voglio sentirti venire!”
A quella richiesta non lui doveva esaudirla e pochi istanti dopo, il suo corpo si è irrigidito ed il cazzo è andato in profondità fermandosi per depositare una quantità di sborra non indifferente.
Lo sforza è stato notevole e l’eccitazione è diminuita di molto pe entrambe.
Per Francesca e Stefano è stato un momento incredibile e per le conseguenze evitate ridevamo mentre lui scavalcava il sedile mettendo in moto allontanandosi dal parcheggio. Francesca non si scomposta più di tanto; ha poggiato le gambe sullo schienale ed è rimasta seminuda esponendo la sua figa che colava sborra di cui ogni tanto ne gustava il sapore.

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