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5 – La prima notte a tre

By 8 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

La prima notte a tre.

(Capitolo 5 dei ricordi descritti ne ‘Le relazioni affettive’ dove vengono riportati alcuni dei profondi, intensi ed appassionati rapporti sessuali intercorsi tra madre e figlio nel corso di oltre un decennio)

Un giorno rimase a dormire con noi anche il mio amico in quanto i genitori erano dovuti partire per andare a trovare un parente malato.
Fu, naturalmente, una notte indimenticabile per noi giovani e, credo, anche per mia madre impegnata a soddisfare non più uno ma, bensì, due figli contemporaneamente .
Lo fu in particolar modo per il amico in quanto mia madre ebbe particolari attenzioni nell’esaudire le sue richieste anche perché era diventato ormai esperto e riusciva ad eiaculare quantità di sperma considerevoli.
La cosa mi generò una certa gelosia perché, praticamente, scopò solo con lui. Io potei solo penetrarla da dietro una volta mentre gli praticava il secondo o terzo pompino.
Nel dormiveglia notai che mia madre se lo scopava dopo essersi messa a cavalcioni su di lui con le gambe divaricate. Con le mani poggiate sul suo torace lo cavalcava con veemenza e passione. Alla fine si addormentarono sfiniti ed anch’io presi sonno.
La mattina mi svegliai per primo. Mia madre era ancora completamente nuda con le gambe leggermente aperte e il lenzuolo piuttosto bagnato per lo sperma fuoriuscito dalla fica. Le allargai di più le gambe ponendomi in mezzo e cominciai a leccarle la fica, sia fuori che dentro, assaporando così lo sperma del mio amico; mi sembrò uguale al mio. Succhiandole il clitoride si svegliò per l’erezione procuratale e mi premò la testa sul sesso in modo che non smettessi:
– Si amore mio, questa notte ti ho trascurato ma il tuo amico è anche lui molto cresciuto e migliorato nelle prestazioni. Non me lo devi portare più a casa! Non posso innamorarmi di due ragazzi contemporaneamente. Tu mi basti e tu devi restare l’unico ragazzo ad entrare dentro di me! Adesso scaricati per bene dentro di me che ho bisogno del tuo sperma.
Mi posizionai per bene, lei alzò ambedue le gambe piegandole e poggiandole sul mio torace e avvinghiandomi il collo con i piedi, io entrai immediatamente nella vagina ancora particolarmente lubrificata e cominciai a chiavarla con particolare violenza e rabbia. Tutto avvenne sotto gli occhi attenti dell’amico che si era svegliato e si era girato verso la nostra parte. Mia madre, sentendosi piena del mio sperma ridistese le gambe sul letto e mi pulì il pene a modo suo (cioè prendendolo con ambedue le mani e leccandomi il glande).
– Adesso, ragazzi alzatevi, andate a farvi una bella doccia e preparatevi per andare a scuola. Io devo risistemare il letto e cambiare le lenzuola bagnate dal vostro sperma. E che questa sia la prima e l’ultima notte a tre. A me basta mio figlio. Tu vedi di convincere tua madre a farsi scopare dal proprio figlio!
L’invito finì con il mio amico un po’ sconsolato per la decisione di mia madre di non voler ripetere la meravigliosa notte trascorsa a tre (in realtà notti del genere si ripeterono diverse volte nei mesi successivi ed anche in villeggiatura al mare).
Ci lavammo, ci vestimmo ed uscimmo per andare scuola.
– Certo che tua madre è la più bella e adorabile mamma che si possa desiderare di avere. Mi dispiace che non voglia più scopare con me; eppure mi è sembrata particolarmente soddisfatta per gli orgasmi raggiunti questa notte.
– Non ti demoralizzare, vedrai che l’occasione per qualche altra scopata non mancherà, specialmente se glielo chiederò io. L’ho vista molto attratta dallo spessore del tuo pisello. Senti, ma è vero che con tua madre non riesci ad avere rapporti sessuali ? Neanche superficiali ?
– Beh negli ultimi tempi si è abbastanza sciolta ma non più di tanto. Tempo fa mi ha concesso di entrare con lei nella doccia per lavarci le spalle reciprocamente. Accorgendosi della mia erezione me lo ha preso in mano e scappellato senza però masturbarmi. Io sono riuscito solo ad insaponarle le spalle e il sedere; le ho insaponato anche il seno e il bacino ma quando ho cercato di inserirle un dito nella fica mi ha spinto fuori la doccia. Ho aspettato che uscisse anche lei e ci siamo asciugati reciprocamente. Riprendendomi il pene con ambedue le mani mi ha ricordato che ero suo figlio e che non potevamo andare oltre. ‘Fatti masturbare da qualche compagnuccia di classe’ mi disse ‘sei ormai grande, se io ti masturbassi compiremmo peccato d’incesto; io non eseguirei mai un atto del genere su mio figlio anche se, riconosco, sei ben fatto e piaci molto anche alle mie amiche’. Tutto qui!
– Senti e se provassi io a farla sciogliere un po’ di più?
– Non credo che ci riuscirai. Ti manderà sicuramente in bianco. Sapendo poi che sei mio amico sarà ancora più ritrosa. E poi come pensi di fare?
– Verrò un pomeriggio a casa tua con la scusa di studiare assieme. Ma tu uscirai con una scusa prima del mio arrivo. Così resterò solo con lei in attesa del tuo rientro. Ma tu dovrai tornare non prima di un paio d’ore . Credo che il tempo sia sufficiente a convincerla. Se non ci riesco non ci sarà niente da fare e potrai scordarti di scopartela. Ci sarà, però, sempre la mia che ti consolerà quando vorrai. Sai, questa mattina era, forse, un po’ nervosa per tutto quello sperma sulle lenzuola. Le chiederò io di accoglierti nuovamente. Soddisfa sempre le mie richieste. Proverò questa estate invitandoti a trascorrere qualche settimana con noi nella villetta che abbiamo al mare. Vedrai che la nudità e il caldo favorirà la ripresa dei rapporti anche perché le chiederò di farti dormire nel nostro stesso letto. Di notte ti sarà più facile farti fare una sega e penetrarla nuovamente. Mia madre non si rifiuterà certo di accontentarti anche perché a lei piace fare sesso. Vedrai che questa estate qualche scopatina con lei riuscirai a farla. Che ne dici se venisse con noi anche tua madre? Le nostre madri potrebbero così conoscersi meglio e tu potrai dormire con lei tutte le notti. Di mattina, quando ancora dormono, ci scambieremo di letto così io potrò scoparmi tua madre (almeno spero!) e tu la mia. Ci penso io a preparare la prossima villeggiatura in compagnia di voi due. Stai tranquillo andrà tutto per il meglio sempre che, chiaramente, riuscirò nel mio tentativo di far sciogliere tua madre e farle riprovare il piacere di accogliere nella fica un bel cazzo giovane; in caso contrario ci consoleremo o con mia madre o con qualche bella ragazza disponibile a farsi rimorchiare e scopare. Per esperienza, al mare, le donne, qualunque sia l’età, sono tutte disponibili a farsi chiavare da due fichi come siamo noi.
Rincuorato ed allettato dalla prospettiva che gli preannunciavo disse:
– Bene, se vuoi provare inizia subito sperando che tu riesca a farla cedere e ad aprirmi la strada. Ma la vedo dura.
Stabilimmo di provare il sabato successivo. La scusa sarebbe stata una improvvisa partita di calcetto a cui l’amico non poteva mancare in quanto era il portiere di una delle squadre. Io confidai a mia madre il tentativo che volevo fare per convincere la mamma del mio amico a soddisfare le voglie del proprio figlio. Ne fu contenta e mi incoraggiò suggerendomi come avrei dovuto fare.
– Così cominci a conoscere e a penetrare ed ispezionare qualche fica diversa! Poi mi racconterai come è andata e se hai provato lo stesso piacere che provi con me.

Segue nel racconto ‘La mamma del mio più caro amico’, Cap. 6 de ‘Le relazioni affettive’

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