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Racconti Erotici Etero

6 – Forica: nel negozio di Bianca

By 17 Novembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Una sera andai a trovare Bianca in negozio.

La lingerie esposta in vetrina era veramente bella e mi faceva immaginare tante posizioni per l’accoppiamento e soprattutto pensavo che non mi sarei stancato di guardare una donna con quegli indumenti indossati.

Forica ne aveva acquistato alcuni e girava per casa davanti a me e poi si finiva sempre per accoppiarci selvaggiamente perché la voglia che saliva arrivava a livelli alti. Se poi c’erano anche le scarpe a tacchi alti….. allora era veramente da uscire di testa. Lei sapeva di questo e mi diceva “Ti voglio far diventare matto per me. Ti do tutto di me perché ti devo entrare nelle cellule con la mia sensualità. Ogni cellula mi deve amare, scopare, montare, prendermi per quella che sono, deve godere del piacere che so dare”

A queste parole che avreste fatto?

Di certo non sareste rimasti insensibili alla provocazione.

Di quello che accadeva durante questi momenti ne riparleremo.

Riprendo a raccontare l’incontro con Bianca.

Entrai e dopo i saluti ed avermi detto che era un vero piacere avermi li in quel momento, cosa che all’istante non capii, mi disse che aveva una sorpresa per me.

Fui meravigliato e pensai a Forica oppure a qualcosa che riguardava lei. Pensai che mi dicesse che era incinta.

Non fu così perché mi prese per la mano e mi condusse verso uno spogliatoio nascosto.

Il suo abbigliamento era molto bello. I capelli lunghi erano sciolti e ben stirati. Il loro colore nero si accoppiava alla perfezione con una camicetta color fucsia tenue. La gonna ampia color grigio scuro arrivava poco sopra il ginocchio. Una bella cintura la rendeva molto femminile. Le calze erano nere e velate. Le scarpe avevano i soliti dieci centimetri d’altezza. Al collo una bella collana d’oro a catena ed ai polsi dei bracciali in oro bianco e giallo.

Il trucco agli occhi molto tenue ma molto efficace.

Mi fece cenno di zittire.

– Adriana hai misurato tutto? Come ti va il reggiseno?

L’imbarazzo fu notevole, non sapevo cosa fare con lei che mi teneva la mano ben stretta.

“Sono qui dietro la tenda con un amico che forse non conosci e te lo vorrei presentare. Il suo nome è Angelo. Ti dice niente?

“No, non conosco nessun Angelo” rispose Adriana.

“Possiamo entrare?” Chiese Bianca

“Si, certo!”

Mi apparve una ragazza giovane che pensai avesse venti anni, molto proporzionata con due seni tondi e due capezzoli svettanti verso l’alto.

Ci presentammo.

Bianca volle vedere nuovamente tutti i capi indossati e, parlando con Adriana, la toccava senza ritegno anche nelle parti intime.

Feci un cenno a Bianca per chiedere chi fosse in realtà Adriana.

Mi raccontò davanti a lei che aveva 19 anni, quasi venti, che era una delle sue amiche preferite. L’aveva conosciuta perché l’aveva mandata da lei tre anni prima Mirta, la proprietaria di un negozio di abiti da donna, nota lesbica. Adriana al tempo diciassettenne era entrata nel negozio di Mirta e subito la sedusse. Adriana, seppi poi, che di nascosto della fidanzata di Mirta andava in negozio e facevano sesso. In effetti in quel negozio io non avevo mai visto nessuno e mi chiedevo a che cosa servisse tenerlo aperto. Sapevo che Mirta era lesbica e che lo erano anche le commesse. Mirta la iniziò al piacere lesbico anche se aveva un ragazzo che l’amava.

Gli incontri avvenivano di nascosto in negozio, inizialmente negli spogliatoi; poi in un privé annesso al negozio stesso. Da tale privè si accedeva anche alla scala che conduceva all’abitazione di Mirta.

È nello spogliatoio, raccontò Adriana, che avvenne il primo rapporto lesbico, poi dopo alcuni incontri Mirta condusse Adriana nel privè e qui ci fu la scoperta di tanti altri giochi saffici.

“Non so farne a meno anche se il mio maschio mi scopa come deve farlo con una vera femmina”

Bianca facendo finta di niente durante il racconto continuava a far provare i tipi più strani di lingerie.

Ad un tratto rivolgendosi a Adriana disse “Mirta come ti vorrebbe vestita?”

“Mi vorrebbe sempre nuda ma anche vestita con della lingerie di lusso e delle mutandine che lasciassero libere le grandi labbra”

“Ho quello che fa per te. È lingerie porno che tengo per amiche speciali. Non immaginavo che Mirta ti volesse così. Quando ero sua amante mi teneva sempre senza niente e voleva che non indossassi nulla neanche quando stavo in negozio da lei. Sapevi che ero sua commessa?”

“No, non lo sapevo. So che anche le attuali commesse se le fa e qualcuna ha lasciato il ragazzo per lei”

“Io mi sono sposata ed al matrimonio c’era anche lei. Ti racconterò un giorno che cosa accadde”

Io era eccitatissimo. Dal mio pantalone si vedeva benissimo che il pene era grosso ma non sapevo come comportarmi. Se fosse entrata qualche cliente che sarebbe successo? Adriana avrebbe gradito la vista del mio sesso? Che cosa avrebbe fatto una ragazza di venti anni davanti al mio sesso? L’avrei potuta scopare? L’avrei potuta leccare? La sua vena lesbica al vedere gli attributi maschili l’avrebbe irritata?

“Sai, Angelo, Adriana è qui da questo pomeriggio. Ha provato tutto il negozio. Devo farla bella perché Mirta è molto esigente, poi passerà lei a pagare!”

“Amore caro! Eccoti il perizoma a farfalla. Prova ad indossarlo”

Il perizoma era formato da due piccoli triangoli di stoffa leggerissima bianca bordati da una cucitura delicata ed uniti alla stringa che cinge la vita. È aperto davanti alla figa in modo che le grandi labbra siano visibili. Le due parti confluiscono all’altezza del perineo e risalgono unite in un’unica stringa che si unisce posteriormente al giro vita.

Bianca, da buona bisex, accarezzandola dolcemente durante le varie prove l’aveva tranquillizzata e con passaggi sempre più fitti sulla figa l’aveva messa un po’ in calore.

Nel voltarsi e nel chinarsi per sfilarsi gli indumenti avevo notato che la le labbra erano sempre più bagnate.

Non c’è situazione più eccitante che vedere una ragazza o una donna provare della lingerie. Fanno tutte le mosse che pensano di fare davanti al loro amante.

Mi toccavo il sesso sopra il tessuto del pantalone.

Bianca se ne accorse ed iniziò la fase seduttiva.

Inizio a baciarla lievemente, quasi di sfuggita, sulle spalle restando dietro Adriana e le soppesò le mammelle per farle notare l’effetto del reggiseno indossato mentre si osservavano entrambe allo specchio. Adriana era senza mutandine ma solo con delle calze a rete ed i piedi sul pavimento.

Le diede un altro bacio leggero sul collo e le carezzo la nuca sollevandole i capelli.

La giovane rallentò i suoi movimenti. Bianca scese con le mani a carezzarle la pancia e continuò scendendo verso l’attaccatura delle gambe con estrema lentezza. Risalì nello stesso modo sui fianchi ritornando sulle mammelle. Adriana si guardava allo specchio e Bianca si godeva la scena nello stesso specchio. Io vedevo l’effetto sul volto di Adriana e del passaggio delle dita sulla parte anteriore del corpo ed anche quella posteriore. Le carezzò le natiche con movimento rotatorio ed indugiò sulla schiena.

Le passò le dita sulle spalle, risalì lungo la colonna vertebrale, sollevò dolcemente le braccia della ragazza ed iniziò a leccarle il corpo.

Stavo scoppiando. Non c’era possibilità che il mio turgore diminuisse.

Le due donne si misero una di fronte all’altra, si baciarono, le lingue penetrarono nelle bocche.

Poi l’ordine di Bianca “Angelo spogliati! Prenditi questa fighetta che non aspetta altro che il tuo bellissimo cazzo!”

Adriana mi aiutò e quando fui nudo mi chiese di distendermi.

Salì sopra di me aiutata da Bianca impalandosi nella figa ansimando e mugolando. Bianca faceva da osservatrice ed assistente.

Anche Bianca si piegò sulle ginocchia poggiando le natiche sui talloni. L’altezza del tacco la teneva all’altezza dei nostri corpi. Toccava i capezzoli di Adriana e scendeva a titillare il clito. Ad ogni carezza Adriana sussultava e faceva sprofondare il mio cazzo fino all’utero.

“Ti piace amica mia? Hai visto che bell’amante che ho? Il suo cazzo così liscio e bello non mi da pace. Te l’ho voluto far provare perché tu raccontassi tutto a Mirta durante i vostri incontri d’amore.

– che cosa provi? Che sensazioni ti da? Lo senti fino in fondo? Ti sta allargando? Goditelo!”

Dicendo così la masturbava, la baciava e allo stesso tempo le toccava i capezzoli.

Adriana venne con un urlo ed una contorsione mai viste.

Bianca le leccò la figa ma la costrinse a rimanere impalata perché voleva che io le venissi dentro, cosa che avvenne subito dopo.

La donna che in cui ero venuto si sollevò e mi ringraziò per il piacere provato baciandomi.

“Ti vorrei sempre con me” disse.

Bianca chiese un attimo di attenzione. Si infilò la mano sotto il perizoma, si masturbò velocemente facendo tintinnare i suoi bracciali, cadde all’indietro in preda alla goduria più profonda agitandosi in modo scomposto.

Rimase alcuni secondi ferma, la guardammo godendoci lo spettacolo di una donna che aveva avuto un grande orgasmo.

Adriana confessò che le sarebbe piaciuto avere qualcosa che la riempisse notevolmente nella figa.

“Che cosa ti ha insegnato Mirta?” disse Bianca risvegliandosi rivolta a Adriana.

“Tanti giochi”

“Ne vuoi fare qualcuno per noi?”

“Si, volentieri. Angelo sdraiati sul pavimento” (meno male che c’era la moquette ed era pulita) “Solleva il braccio e riunisci le dita distendendole” disse Adriana.

Poi lei si calò sulla mano che entrò lentamente nella sua figa.

L’entrata è stata facilitata dai suoi succhi e dal mio sperma che era ancora dentro.

“Questo è il gioco che più mi piace. Mi fa godere come nessun altro quindi reggetemi se vedete che sbando. In quei momenti non reagisco più perché sono in preda al massimo piacere e non so se sono tra i viventi oppure se è un sogno”

Si muoveva a gambe larghe e piegate come per sedersi, faceva uscire la mano e se la re-infilava, si torceva e sempre di più godeva, ansimava, gridava, parlava in modo insensato, chiedeva che la mano la penetrasse di più.

Bianca la sorreggeva e la masturbava. 

“Guardatemi la figa, guardatemi tutta, sono vostra, mi sento piena. Che bella mano! Mi sta allargando, la mia figa piena! Si voglio continuare. Angelo mi stai allargando tanto! Mi stai toccando tutte la parti intime! Sono aperta per voi, che bello farmi vedere!”

Il livello di piacere aumentava e Adriana si stava trasformando in volto. Il corpo era teso. Le gambe fini e lunghe si muovevano con ritmo.

Io tenevo il braccio in modo che la mano fosse sempre dentro la figa che grondava di miele.

Bianca la guardava estasiata e la baciava. Baciava anche me ma con meno frequenza.

Vi vorrei fotografare. Disse Bianca.

Non avevamo una macchina fotografica. Mi sarebbe piaciuto essere fotografato e penso che anche a Adriana sarebbe piaciuto.

Il corpo di Adriana si mise a vibrare, si irrigidì, aprì la bocca e senza far uscire nessun suono venne agitandosi. Fece per cadere, ma Bianca la bloccò, e la accompagnò sulla moquette. La mia mano era ancora dentro.

“Tieni dentro al mano, non toglierla, voglio vederla uscire”

Adriana baciò profondamente Bianca a lungo tenendole la testa.

Si guardo tra le gambe e lentamente fece uscire la mia mano. Si precipitò a leccare i suoi umori ed invitò anche Bianca a fare altrettanto.

Io ero eccitatissimo. Il cazzo era di nuovo dritto svettante. Adriana finita la leccata della mano si mise al mio fianco e mi pregò di farmi una sega.

Anche lei apprezzò il mio sesso depilato dicendo che la depilazione è una usanza intelligente.

“Mi eccita sempre e ritengo sia una pratica molto erotica vedere un uomo masturbarsi”

Lo feci e venni con uno spruzzo che lei raccolse con le dita per gustarne il sapore.

Era già arrivata l’ora di chiusura, ci rivestimmo, Adriana si vestì con la nuova lingerie ed uscì diretta da Mirta a raccontarle la serata passata. Io e Bianca ci salutammo dandoci appuntamento per l’indomani a casa di Forica.

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