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6 – La mamma del mio più caro amico

By 8 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

La mamma del mio più caro amico.

(Capitolo 6 dei ricordi descritti ne ‘Le relazioni affettive’ dove vengono riportati alcuni dei profondi, intensi ed appassionati rapporti d’amore intercorsi tra madre e figlio
nel corso di oltre un decennio)

Il sabato stabilito, prima di salire, aspettai che il mio amico uscisse da casa come convenuto.
Prima di bussare mi sistemai il vestito tenendo in mano un bel mazzo di rose rosse comprate appositamente. Bussai e subito mi venne ad aprire la mamma dell’amico vestita con una vestaglietta di cotone allacciata con la cintura della stessa vestaglia che lasciava ben visibile un’ampia scollatura che metteva in evidenza la piega del seni e parte degli stessi in quanto il reggiseno ne copriva la restante parte e i capezzoli.
– Mio figlio è uscito da poco. Non mi aspettavo la tua visita. Scusa se mi trovi vestita con indumenti di casa ma stavo sistemando la cucina. Non so quando torna, non credo subito in quanto è andato a giocare a calcetto. Comunque, se vuoi, puoi aspettarlo qui a casa. Che meravigliose rose! Per chi sono?
– Sono per lei Signora! Le ho comprate appositamente per donarle alla più bella mamma che conosca! Lei è sempre meravigliosa e splendida anche se vestita con la vestaglia di casa; anzi, questa, la rende ancora più attraente per tutto quello che posso ammirare. Ero d’accordo con suo figlio che avremmo studiato assieme per tutto il pomeriggio. Sa, gli esami si avvicinano. L’aspetterò dandole un po’ di compagnia se la gradisce.
– Grazie ragazzo di questo complimento e di questo bellissimo omaggio che mi imbarazza! Sai, alle donne piacciono sempre i complimenti. Ma certo che mi fa piacere stare in tua compagnia. Entra e siediti mentre io finisco di sistemare la cucina e cerco un vaso per queste bellissime rose rosse. Ma lo sai che il colore dei fiori hanno un significato preciso?
– Si, lo so Signora! Il rosso indica passione. Queste rose rappresentano la mia passione per la sua eleganza, la sua bellezza e il suo splendore di donna!
– Che galante che sei! Sei molto gentile e sai, anche, adulare bene le donne! Non mi aspettavo di essere così ammirata e desiderata dall’amico di mio figlio! Siediti, ti offro intanto una Coca Cola.
– Signora, posso andare a posare lo zaino in camera di suo figlio e mettermi più libero? Qui fa molto caldo.
– Si, vai pure, tu conosci bene la casa.
Tornai in cucina con i soli pantaloni (mi ero tolto anche gli slip) e la camicia opportunamente lasciata aperta sul torace. Mi vide con il petto scoperto facendo finta di non mostrare attenzione alla nudità del torace ma notai, comunque, nel suo sguardo un certo interesse per la muscolatura del mio corpo libero da indumenti. Notai anche che, invece di coprirsi il seno, si era scoperta ancora di più le voluminose mammelle lascindo coperti solo i capezzoli (che fosse un invito a farsi toccare? ‘ pensai).
Prese la Coca Cola dal frigorifero e cercò due bicchieri nel pensile sopra il lavello. Io mi avvicinai da dietro appoggiandomi al sedere con l’intento di aiutarla a prendere i bicchieri. Nel frattempo avevo già tirato fuori dai pantaloni il pisellone (come lo chiama ancora mia madre) e lo posizionai eretto in corrispondenza della piega dei glutei. Rimase interdetta e bloccata nel sentire premere sul suo sedere il mio pene eretto e particolarmente duro. Rimase ferma per diversi secondi consentendomi di infilarle una mano dentro il reggiseno e stringerle una mammella. Dopo altri secondi di stupore, o direi meglio di piacere, si divincolò dalla posizione in cui l’avevo bloccata e, togliendomi la mano dal seno, si girò verso di me.
– Ma cosa stai facendo! Sono la mamma del tuo amico non una puttanella qualunque! Come ti sei permesso di toccarmi in modo così sfrontato!
Ma il suo sguardo andò subito al mio pene eretto e duro che fuoriusciva dai pantaloni.
– Ricomponiti, chiuditi i pantaloni altrimenti ti faccio andare via!
– Signora lei è bellissima e particolarmente attraente. Lei è da sempre l’oggetto dei miei desideri notturni e le masturbazioni in suo onore sono continue. Oggi volta che la penso o la vedo il mio pene si allunga e diventa duro. Sogno sempre di far l’amore con lei e di essere ricambiato dalla più bella ed affascinante mamma della città.
– Mi fa piacere che mi sogni ed hai reazioni del genere ma non ti sembra di esagerare un poco? E’ vero che sei un gran bel ragazzo e, vedo, che sei anche ben dotato ma io sono sposata e sono la mamma del tuo amico. Se vuoi ti posso accontentare toccandoti il pene che, vedo, ti si è piuttosto allungato e indurito. Ma poi basta, dovrai smetterla e ricomporti anche perché può tornare mio figlio. Pensa che anche lui mi chiede da qualche tempo, con sempre più insistenza, di masturbarlo ma non l’ho potuto mai accontentare perché è mio figlio. Ma alla vostra età pensate solo alle seghe?
Così dicendo mi prese in mano il pene e lo strinse fortemente trascinandomi, senza lasciare la presa, nella adiacente camera da letto. Mi stese sul letto sedendosi di lato sempre senza lasciare la presa. Cominciò a guardarlo bene spostandolo verso l’alto, verso il basso, da un lato e dall’altro. Terminata questa prima ispezione cominciò a scappellarlo fino a far uscire completamente il glande turgido; lo richiuse e lo riaprì subito dopo ripetendo la manovra con sempre maggiore velocità. Notando che restava duro cambiò mano riprendendo un frenetico su e giù fino a quando uno zampillo di bianco sperma uscì dalla punta del glande e raggiunse il suo viso e la sua bocca. Lasciò la presa per pulirsi passandosi il dorso della mano sulla bocca. Eccitata dalla mia venuta su di lei si leccò il dorso della mano per assaporare il mio sperma.
– Ecco, ti ho accontentato! Questo, sicuramente, deve essere una delle cose che, con il pensiero, avrai desiderato ti facessi. E’ gustoso il tuo sperma giovanile! Quello di mio marito è diverso, forse, anche perché è ormai anziano e gli escono solo poche gocce.
– Perché non prova a confrontarlo con quello di suo figlio?
– Ma cosa stai dicendo! Tu pensi che possa fare una cosa del genere ad un figlio?
– Perché no, tutte le mamme lo fanno ai propri figli.
– Anche tua madre te lo fa?
– Si, certo, tutte le volte che glielo chiedo.
– Non ci credo, ti stai inventando tutto.
– Beh, lo chieda a suo figlio. Mia madre spesso ci masturba assieme. Lui si lamenta spesso di questa sua indisponibilità ad accontentarlo.
– Ti racconta anche questi suoi desideri intimi? Comunque, se è dovuto ricorrere a tua madre per venirsene cercherò di accontentarlo visto che non ne può fare a meno.
La gelosia materna stava venendo allo scoperto ‘ pensai – Ho aperto una breccia che speriamo venga sfruttata dal mio amico. Mentre ci scambiavamo queste parole mi riprese con ambedue le mani il pene, tornato morbido, e cominciò ad accarezzarlo producendomi subito una nuova erezione. Iniziò, quindi, a sbottonarmi la cintura dei pantaloni abbassandomi anche la lampo e, scoprendomi il ventre, si accorse dell’assenza degli slip:
– Perché non porti gli slip?
– Li ho tolti prima in camera di suo figlio per averlo più libero e in modo che lei potesse vederlo subito e toccarlo più facilmente.
Sorridendo mi abbassò tutti i pantaloni sfilandomeli dalle le gambe. Rimasi al suo cospetto completamente nudo, con il pene eretto e duro, e con la sola camicia aperta sul torace.
– Hai un gran bel corpo, ragazzo! Non pensavo che i giovani fossero così attraenti senza quella orribile pancia degli anziani. Lo confronterò con quello di mio figlio che, comunque, ho già visto recentemente asciugandolo dopo la doccia. Visto che tua madre ti masturba si fa anche vedere nuda?
– Certo, non vi è alcun segreto con mia madre con la quale dormo normalmente quando mio padre è all’estero.
– Dormite assieme nudi?
– Si certo, sempre! Sotto le lenzuola lei mi stringe sempre a se per riscaldarmi con il suo corpo e per riscaldarsi lei con il mio.
– Quindi avrete anche scopato?
– Beh, stando nudi a letto è naturale che si ami non senza esserci prima accarezzati e baciati le reciproche zone erogene.
– Ma te ne vieni dentro o fuori la mamma?
– Sempre dentro! Mia madre vuole sempre sentire e conservare dentro di se il mio sperma. Sa, dopo avermi partorito, deve aver avuto qualche problema all’utero che non le avrebbe più consentito di avere altri figli per cui non usiamo mai il preservativo.
– Non mi dire che anche mio figlio è venuto dentro tua madre?
– Si , tante volte . E’ con lei che ha avuto il primo rapporto sessuale con una donna. Così è stato anche per me. La mamma ci ha ‘sverginato’ quasi contemporaneamente. Prima me e dopo qualche mese suo figlio che si sta adesso un po’ troppo innamorando di mia madre anche se, ritengo, che quando scopa con mia madre immagini di farlo con ‘la sua’ cioè con lei Signora. Lei è la sua icona di donna!
– Mi stai sconvolgendo con queste rivelazioni! Devo cercare assolutamente di recuperarlo! Comunque hai fatto bene a dirmi queste cose. Vedrò di riportarlo a me.
Avevo aperto una seconda breccia suscitando nuovamente la gelosia materna ‘ pensai.
– Perché non si libera anche lei di questa vestaglia?
Rimase in silenzio pensando a quello che aveva ascoltato. Si slacciò, quindi, la vestaglia sfilandosela dalle braccia restando con il reggiseno e le mutandine di seta trasparenti. Presentava nel complesso un bel corpo anche se il seno era molto più voluminoso di quella di mai madre, il culo e le cosce erano ben modellati pur presentando qualche smagliatura che, comunque, la rendevano ancora estremamente interessante. Sotto le mutandine si intravedeva un folto ciuffo di peli neri poco curato in quanto molti peli uscivano dalle mutandine all’altezza dell’inguine.
Mi alzai e la strinsi a me per baciarla in bocca inserendole la lingua incontrando la sua che cercava di insinuarsi nella mia. Il bacio fu molto prolungato e gradevole per il buon sapore della saliva. Le sbottonai, quindi, il reggiseno che liberò due tonde e pronunciate mammelle. Con calma cominciai a stringerle con le mani, a leccarle e baciarle delicatamente. Lei strinse la mia testa a se in modo che continuassi a premerle e baciare i seni. I capezzoli cominciarono ad indurirsi. Sempre leccandole i seni presi i bordi delle mutandine sui fianchi e cominciai a farle scendere lentamente. Nessuna reazione ma uno sguardo estasiato di piacere e di soddisfazione. Man mano che sfilavo le mutandine la mia lingua scendeva sul ventre solleticandole l’ombelico, il bacino, il monte di venere ricoperto di folti peli neri fin quando, abbassate le mutandine fino all’inguine, la bocca si fermò sopra le grandi labbra ostruite dai peli.
Fermo con la bocca sul suo sesso completai la discesa delle mutandine fino ai piedi che lei alzò uno alla volta in modo da liberarsene completamente. Tenendola ferma, con le mani sui morbidi glutei, cominciai ad insinuarmi con la lingua dentro le grandi labbra raggiungendo quelle più interne e le pareti della vagina. Era immobile ed in estasi per il piacere che stava provando. Mi bloccò con le mani la testa in quella posizione allargando le gambe. Mi accorsi del piacere che stava provando per la fuoriuscita spontanea del clitoride e del suo indurimento. Lo presi in bocca e cominciai a succhiarlo con passione. Aveva un clitoride molto meno sviluppato di quello di mia madre (sicuramente meno di un centimetro) ma ugualmente piacevole e gustoso da succhiare.
Poiché la posizione in piedi cominciava ad essere scomoda la sollevai per la vita (malgrado il peso mi sembrò di sollevare un fuscello) e la feci distendere supina sul letto.
Le salii di sopra predisponendoci ad un bel 69. Il pene pendeva in corrispondenza della sua bocca e sentii che, subito, lo prese con le mani e cominciò a baciarlo inserendolo successivamente in bocca. Io poggiai la faccia sul suo sesso, che aprii con i pollici, e ripresi ad inserire la lingua nella vagina e a giocare con il suo clitoride; la vagina era sempre più bagnata. Sentivo che stavamo raggiungendo l’orgasmo.
Mi girai rapidamente sfilandole il pene dalla bocca assumendo la classica posizione del ‘missionario’.
Le sollevai le cosce in modo che poggiasse le gambe sul mio torace e mi circondasse il collo con i piedi; mi scappellai il pisello ed entrai velocemente con un colpo di reni raggiungendo facilmente la bocca dell’utero. Continuai così con sempre maggiore velocità e forza fin quando eiaculai per la seconda volta riempendole la vagina di sperma.
Ci fermammo esausti per il raggiungimento contemporaneo dell’orgasmo.
Lei si sdraiò sopra di me stringendomi fortemente il pene tra le cosce; ci baciammo sulla bocca inserendoci le rispettive lingue. Ebbe così modo di assaporare il suo umore ancora presente nella mia bocca. Non ci staccammo da questa posizione se non dopo molti minuti roteando le lingue nelle nostre bocche.
– Hai visto com’è bello farlo con me che ti adoro? Ti è piaciuto? Credo proprio di si. Il tuo umore ha un sapore meraviglioso e devi promettermi di farmelo riassaggiare il più presto possibile. Quello di mia madre è decisamente più intenso ma il tuo più apprezzabile (mentivo spudoratamente, quello di mia madre era e rimane sicuramente il migliore in senso assoluto specialmente se unito a quello della sua pipì).
Inorgoglita per il complimento ricevuto sorrise per la soddisfazione e il piacere raggiunto.
– Sei stato fantastico ragazzo mio! Non immaginavo di provare ancora simili sensazioni. Con mio marito è diventata una cosa meccanica priva di qualsiasi piacere. Lui entra , si scarica, esce e si addormenta. Io resto come una stronza, anzi, diciamo meglio, come la puttana di turno, e mi addormento anch’io. Pensi che con mio figlio sia ugualmente bello?
– Lo sarà ancora di più, perché lui è suo figlio. Tutte le volte che suo figlio se ne verrà dentro di lei non vuol dire che la sta scopando ma, semplicemente, che la sta amando!
Mi tolsi da quella posizione sdraiandomi supino accanto a lei prendendole la mano che strinsi fortemente ricambiato. Passarono minuti di silenzio; io soddisfatto per la scopata e per aver aperto la strada al mio amico, lei per il piacere ritrovato con il giovane amico del figlio. Di scatto si alzò dicendo:
– Ma son passate più di due ore! Mio figlio sta tornando! Se ci trova così nudi resterà traumatizzato. Dai alziamoci, facciamoci una bella doccia e rivestiamoci. Ma facciamo presto perché non voglio farmi trovare in questo stato e piena del tuo sperma che mi sta uscendo e mi scivola tra le cosce.
– Stia tranquilla mia adorata e bella Signora! Suo figlio rientrerà al momento opportuno.
– Non mi dire che vi siete messi d’accordo! Se si, siete dei mascalzoncelli e io son caduta nella trappola. Comunque, sai che ti dico? La trappola che mi hai teso è stata particolarmente intricante, piacevole e coinvolgente. Tu sei stato un perfetto adescatore e non ti dimenticherò facilmente. Anzi, devi promettermi di venire a trovarmi molto spesso e farmi riprovare il piacere degli orgasmi ritrovati. Questo indipendentemente da come evolveranno i futuri rapporti con mio figlio. Per stare più tranquilli ce ne andremo nella casa di campagna che possediamo sulle colline qui vicino. In meno di un’ora arriviamo. Avvisa quel cretino dell’amico tuo che può rientrare tranquillo. Questa sera me lo cucino per bene. Vedrà che servizietto gli farò. Prima, però, fate finta di studiare un po’.
Ci alzammo e ci andammo a fare una bella doccia. Questa volta la mamma del mio amico non si limitò a prendermi il pene in mano, come aveva fatto con il figlio, ma lo strapazzò per bene fino ad inserirselo da sola nella fica; procedendo poi a pulirmelo per bene con l’acqua passando e ripassando le dita sotto la corona del glande, turgido per la nuova erezione raggiunta, facendomi intendere che conosceva bene l’anatomia maschile e che non doveva poi essere così inesperta di cazzi come aveva fatto credere al figlio.
– Quando mi fa farai ispezionare questo meraviglioso buchetto al centro del tuo eccitante culo?
– Come corri ragazzo mio! Abbi pazienza! Sai, è ancora inviolato! Neanche mio marito è mai entrato. Non ti nascondo che ho una certa paura a farlo. Dovrò prima prepararmi psicologicamente al gran passo. Ti prometto che, se mi deciderò, tu sarai il primo ad incularmi. Mio figlio, se ci proverà, dovrà aspettare che sia tu ad aprirmi il culo per primo. Lui sarà il secondo! Con tua madre hai già provato? Ha avuto dolore?
– Si, diverse volte ho inculato mia madre che non ha mai provato dolore ma solo piacere. Non avere paura non proverai alcun dolore ma solo un immenso piacere. Quando proviamo?
– Ci devo prima pensare bene e mi devo preparare, come ti ho detto, psicologicamente al gran passo. Lo faremo presto quando ti porterò nella casa di campagna. Non qui.
Ci asciugammo e vestimmo come all’inizio del pomeriggio. Io andai a spegnere la luce del terrazzo (che avevo acceso quando mi ero spogliato e che era il segnale convenuto) per avvisare il mio amico che poteva rientrare. Quasi subito il mio amico entrò in casa con fare quasi sospetto e indagatore.
– Ti eri dimenticato che dovevi studiare con il tuo amico? E’ qui che ti aspetta da più di due ore!
– Mah, veramente sapevi ‘ rispose rivolgendosi a me – che sarei andato prima a giocare a calcetto.
– Si, son voluto venire prima per fare un po’ di compagnia a questa splendida mammina che lasci sempre sola. Nell’attesa ci siamo raccontati tante cose interessanti; tua madre si è particolarmente interessata alle tue avventure con una gran bella ed affascinante Signora che abita nel mio palazzo. Sai queste avventure l’hanno molto divertita ed incuriosita; le ho anche rivelato i tuoi desideri notturni nei suoi confronti e come ti sfoghi prima di addormentarti.
– Ma cosa sei andato a raccontare! Mamma si è inventato tutto! Io voglio bene solo a te e ritengo che te ne sei anche accorta qualche volta!
– Si, lo so figlio mio che mi vuoi molto bene. Stai tranquillo, dopo quello che mi ha raccontato l’amico tuo e con il quale ho già avuto uno scambio di piacevoli sensazioni; da oggi ricambierò il tuo affetto secondo i tuoi desideri . Adesso vai a farti una doccia e mettetevi a studiare un poco. Gli esami sono vicini.
– Mamma, la doccia me la sono già fatta negli spogliatoi del campetto.
Ci chiudemmo nella sua camera e gli feci il rapporto del pomeriggio trascorso con la madre.
– E’ stato molto facile far sciogliere tua madre. Ha resistito solo inizialmente più, forse, per mantenere un atteggiamento distaccato che per mancanza di desiderio. Assecondando le mie richieste ha chiaramente manifestato di avere desideri repressi in materia di sesso in quanto tuo padre, a quanto pare, non la soddisfa più. Puoi andare tranquillo. Mi ha promesso che, da oggi, avrebbe esaudito tutti i tuoi desideri sessuali. Chiaramente prima si è sfogata con me raggiungendo diversi orgasmi consentendomi di riempirla di sperma che ha anche assaporato con gusto suggerendole di confrontarlo con il tuo. E’ bravissima nel far sesso. Credo che da giovane deve aver scopato anche con molti uomini in quanto conosce bene le giuste posizioni da assumere per raggiungere il massimo del piacere e conosce bene l’anatomia di noi maschi.
– Mah, forse avrà scopato con qualche fidanzato prima di sposare mio padre. Successivamente non credo. E’ sempre stata donna di casa e chiesa.
– Certo mia madre è migliore ma, forse, perché non ha perso l’abitudine di chiavare. Cerca tu di farle raggiungere la stessa bravura e di soddisfarla il più possibile sostituendoti a tuo padre. Io ti aiuterò a farle tornare il desiderio sessuale in quanto ci siamo già dati appuntamento a lunedì quando ti assenterai per andare a lezione di francese. Mi raccomando, prima di rientrare a casa, controlla sempre la luce del balcone. Mi ha promesso anche di portarmi nella vostra casa di campagna per stare più tranquilli. Lì vorrà provare anche ad essere inculata da me. Mi ha detto che il suo culo è ancora vergine. Appena me lo concederà ti saprò dire se è vero o meno. Adesso me ne vado con una scusa in modo che sarete liberi di iniziare qualche approccio sostanzioso.
– Amico sei stato grande! Ti sarò sempre grato per quello che sei riuscito a fare in poche ore e che io, invece, non sono riuscito a fare in anni. Tua madre ha risolto il mio problema al pisello e tu hai risolto il problema di poter scopare con la mia. Sarò grato ad ambedue per sempre. In compenso, però, tu hai già ispezionato e penetrato mia madre assaporandone anche il suo umore vaginale. A proposito è uguale a quello di tua madre?
– Prima prova ad assaggiarlo e poi ne parliamo.
Me ne andai scusandomi con la Signora che, nel frattempo, aveva rifatto il letto, si era cambiata di vestito e aveva sistemato le rose rosse in un vaso di cristallo al centro del tavolo da pranzo.
– Signora, dimenticavo che dovevo accompagnare mia madre dal medico per una visita. Adesso vado via ma tornerò lunedì, come convenuto, per rivederla e trascorrere un altro pomeriggio piacevole come quello di oggi.
Tornato a casa raccontai minuziosamente quello che era accaduto con la mamma del mio amico; mia madre fu molto contenta della mia iniziativa e di come l’avevo portata a termine.
– Vedo che sei diventato ormai un uomo esperto e capace di conquistare le donne. D’altronde sei un così gran bel ‘fico’ e difficilmente le femmine, qualunque età abbiano, ti resisteranno. Questa notte mi farai vedere in pratica quello che mi hai raccontato a parole.
La notte mi fece ripetere tutti gli atti messi in atto con la madre del mio amico per predisporla ad accogliere il figlio dentro di se.
Il pomeriggio successivo incontrai l’amico al campetto di calcio e mi raccontò nei particolari quello che era successo dopo che me ne ero andato.
Il mio amico era al settimo cielo per tutto quello che aveva fatto con la madre.
– Appena sei uscito mia madre mi chiamò dalla camera da letto facendosi trovare distesa e completamente nuda.
– Avanti spogliati e fammi vedere cosa vuoi che ti faccia per soddisfare i tuoi desideri repressi di adolescente anche se, mi è stato raccontato, ti sei già tolto qualche soddisfazione con la mamma del tuo più caro amico.
– Mi ha aiutato a spogliarmi, mi ha fatto stendere accanto a lei cominciando a prendermi il pisello con le mani e a baciarlo tutto dopo averlo scappellato completamente. Lo ha lubrificato abbondantemente prendendolo in bocca per poi eseguirmi un prolungato pompino ingoiandosi lo sperma uscito per confrontarlo con il tuo. ‘Ha lo stesso gusto del tuo amichetto’ concluse. Mi ha poi invitato, portandomi la faccia sulla fica, ad assaporare il sapore della vagina e confrontare il suo umore con quello di tua madre. Ho dovuto, naturalmente, dirle che il suo era migliore e più estasiante anche se conteneva ancora parte del tuo sperma di qualche ora prima e, quindi, il sapore era falsato. Ringalluzzita e felice per il complimento si è predisposta a farmi entrare dentro di lei con il cazzo che mi stava scoppiando per l’eccitazione. Non so quante volte l’ho penetrata. Alla fine, sentendola particolarmente bagnata per lo sciacquio che produceva il mio pene nell’entrare e uscire velocemente mi sono scaricato dentro di lei riempendola di sperma che si è aggiunto al tuo. Mia madre era felice e contenta per l’esito così come lo ero io. Concluse dicendomi :
– Sei contento? Sei soddisfatto di tua madre, figlio mio? Da oggi in poi ogni volta che vorrai scaricarti lo dovrai fare venendotene dentro di me e non nelle fiche delle mamme altrui. Però dovremo stare attenti, io posso ancora far figli per cui tu e il tuo amico dovrete usare, nei giorni rischiosi, il preservativo. Se ti vergogni di comprarlo ci penserò io in quanto conosco bene la Farmacista con la quale sono anche in confidenza. Tutte le mie amiche ricorrono a lei per acquisti del genere. Oggi, ed anche per i prossimi giorni, possiamo stare tranquilli ma poi dovrete usarli per non correre rischi.
– Mamma, sei stata bravissima e meravigliosa! Ti voglio possedere tutti i giorni! Ma dimmi, in gioventù hai scopato con molti uomini? Quando scopi con papà ti ho vista sempre passiva e non particolarmente interessata all’atto.
– Mi hai spiata anche quando soddisfavo le voglie di tuo padre? Sei un vero porcellone! Beh, sai figliolo non ti nascondo che da giovane ho avuto molti spasimanti di tutte le età e con loro ho avuto anche diverse avventure amorose. Uno di questi fu tuo padre che mi mise incinta di te costringendomi a sposarlo. Purtroppo non era amore ma solo sesso. Ho cercato di dimenticare accostandomi alle pratiche religiose. Da oggi in poi il mio corpo sarà riservato a te e, poiché gliel’ho promesso, anche al tuo caro amichetto che è molto bravo ed intraprendente. E’ stato piuttosto scaltro nel tendermi la trappola. Prima ha cominciato ad adularmi regalandomi anche quel gran bel mazzo di rose rosse che ho sistemato in camera da pranzo, poi mi ha fatto ammirare il suo giovane e ben modellato corpo con un bel pisello dritto e duro riaccendendo, così, i miei desideri repressi da anni. Sai, anche le donne, quando non sono soddisfatte sessualmente, fanno sogni erotici immaginandosi di essere possedute da affascinanti maschi super dotati con grossi cazzi come, ad esempio, il tuo. Le donne, inoltre, si eccitiamo toccandosi la vulva. Hai mai sentito parlare di autoerotismo femminile? Voi maschietti vi masturbate facendovi le seghe per raggiungere l’orgasmo con l’eiaculazione, noi femminucce ci manipoliamo la clitoride facendola uscire dal prepuzio e la facciamo indurire con massaggi e, se non più vergini, ci inseriamo anche le dita nella vagina per simulare un coito e raggiungere l’orgasmo. Certo che queste cose se fatte da qualche bel ragazzo, come siete voi due, è tutta un’altra cosa. Tu e il tuo amico mi avete fatto ringiovanire di colpo di almeno vent’anni! Non avrei mai pensato, e sperato, che ci riuscisse prima un giovane affascinante ragazzo poi mio figlio! Meglio così! Adesso che mi avete ridestato il piacere sessuale mi dovete anche far recuperare gli anni persi. Tuo padre ha chiuso con la mia fica; può benissimo rifarsi con una delle tante mignotte che circolano per strada!
Il mio amico era felice, raggiante e al settimo cielo per tutto quello che aveva provato ed anche perché la madre gli aveva promesso di farlo dormire nel suo letto ogni volta che il padre si fosse assentato.
– Possiamo anche andarcene in campagna, magari anche con il tuo amico, così staremo tranquilli in quanto tuo padre detesta quella casa e non verrà mai a scovarci. Voglio provare anche a scopare contemporaneamente con voi due bei maschioni come hai fatto, mi ha raccontato il tuo amico, con sua madre. Stai tranquillo, a te darò sempre la precedenza, dopo soddisferò anche lui.
‘Sai ‘ concluse ‘ mia madre questa mattina non si è fatta chiavare da mio padre e non è voluta andare a messa malgrado le insistenze’.
Finì così questa ossessione del mio amico per la madre grazie al mio intervento preparatorio.
Le scopate con la Signora si ripeterono frequentemente (ormai si era sciolta completamente e gli piaceva concedersi sia al figlio, con cui dormiva ogni volta che poteva, sia all’amico del figlio) accogliendomi a casa propria, quando il marito si allontanava per lavoro, o nella casa di campagna per non essere sorpresi.
Iniziarono anche le scopate a tre che rendevano felice all’inverosimile sia il figlio che me.
In estate, come avevo preventivato prima di provare a farla sciogliere e a scoparla, madre e figlio furono ospiti nella nostra villetta al mare per quasi un mese.

Segue nel racconto ‘Un’estate al mare’, Cap. 7 de ‘Le relazioni affettive’

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