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7 – Un’estate al mare.

By 8 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Un’estate al mare

(Capitolo 7 dei ricordi descritti ne ‘Le relazioni affettive’ dove vengono riportati alcuni dei profondi, intensi ed appassionati rapporti d’amore intercorsi tra madre e figlio
nel corso di oltre un decennio)

Finita la scuola ci trasferimmo al mare nella villetta di proprietà dotata di ogni confort compresa una piscina di media grandezza e circondata da una folta vegetazione in grado di proteggere da sguardi indiscreti.
Su mia richiesta la mamma (qualunque cosa le chiedessi di fare mi accontentava sempre) invitò il mio amico e la madre che conosceva solo di vista per averla incontrata qualche volta alle riunioni dei consigli di classe.
I primi giorni servirono alle due mamme per conoscersi bene e diventare anche amiche, a noi ragazzi per pensare a come rendere le vacanze le più piacevoli ed eccitanti possibile.
In realtà tutto si evolse con molta naturalezza e senza particolari forzature in quanto, fin dal primo giorno, il mio amico e la madre si sistemarono nella stessa stanza e dormirono assieme nello stesso letto.
La madre non mostrò alcuna incertezza ed imbarazzo per la scelta, consapevole com’era, che anche mia madre dormiva con me nello stesso letto da tanto tempo (si ricordava fin troppo bene delle mie confessioni e come anche suo figlio fosse stato accolto nel letto di mia madre unitamente a me). La scelta, così palesemente ostentata, in realtà, tendeva a precisare che lei era la mamma del mio amico e che lei avrebbe provveduto a soddisfare le richieste del figlio. Era la gelosia materna a farla esprimere.
Nel corso del mese, in realtà, le eccezioni furono numerosissime con reciproche soddisfazioni.
In genere si trascorreva la mattinata in riva al mare dove le due mamme, indossando minuscoli slip che coprivano appena il loro sesso, facevano a gara per mostrare e far ammirare ai restanti bagnanti le curve dei propri corpi e lasciando ben in vista i magnifici glutei (sodi e rotondi quelli di mia madre, più voluminosi ma altrettanto eccitanti quelli della madre del mio amico) e i seni (piccolo quello di mia madre, più abbondante quello della madre del mio amico). Specialmente quando, uscendo dal mare, i loro slip bagnati modellavano alla perfezione la carnosità delle grandi labbra lasciando anche intravedere l’ombra più scura dei peli che le circondavano; ciò per la leggera trasparenza della stoffa degli slip.
Inutile dire che i loro corpi erano l’attrazione della spiaggia e l’oggetto del desiderio di quasi tutti gli uomini che con difficoltà riuscivano a nascondere l’erezione dei loro membri pur se contenuti nei costumi o pantaloncini causando anche risentiti richiami delle rispettive mogli o fidanzate. Tutti questi spettacoli spesso ci causavano qualche imbarazzo per la gelosia che si accendeva in noi, specialmente quando qualche intraprendente giovanotto cercava di avvicinarle per tentare qualche approccio subito sventato da noi figli che ci intromettevamo con invadenza ed anche maleducazione.
Si rientrava, quindi, a casa per pranzare e si utilizzava la piscina e il sole pomeridiano per completare l’abbronzatura e per divertirsi.
Mia madre, che ben aveva intuito le finalità di quell’invito, cominciò a guidare i giochi proponendo, uno dei primi pomeriggi, di tuffarsi in piscina privi di costume. Senza aspettare l’assenso della mamma del mio amico si tolse il minuscolo slip e il reggiseno e, camminando completamente nuda sul bordo della piscina, raggiunse il basso trampolino tuffandosi in acqua.
La visione di quel meraviglioso corpo e della fica appena circondata da una corona di peli scuri fece immediatamente eccitare il mio amico. La madre, accortasi della vistosa erezione del suo pene, seguì l’invito di mia madre togliendosi immediatamente anche lei slip e reggiseno avviandosi lentamente, in modo da farsi ammirare da noi ragazzi rimasti estasiati dalla visione di quei due meravigliosi corpi femminili, verso il trampolino dal quale e si tuffò per raggiungere mia madre.
– Avanti ragazzi, vi siete imbambolati? Vi siete talmente emozionati nel vedere le vostre mamme nude da restare immobili? Non mi risulta che sia la prima volta che ci vedete come ci ha fatto la natura! Spogliatevi anche voi e venite in acqua! L’acqua fresca vi smorzerà un po’ i bollori giovanili. Vediamo chi di voi due ha più resistenza e farà più vasche senza fermarsi. Il vincitore sarà esaudito da una di noi in qualche suo particolare desiderio. Sei d’accordo ‘ disse mia madre all’amica ‘ a soddisfare il vincitore eseguendo il desiderio che esprimerà?
La mamma del mio amico, che si era accostata al corpo di mia madre quasi a toccarla, annuì con entusiasmo.
– Certamente, se vince tuo figlio penserò io ad accontentarlo, se vince il mio ci penserai tu. Sai già cosa ci chiederanno i nostri figli?
– Conoscendoli entrambi da tempo ritengo di immaginare cosa vorranno. Avanti, tuffatevi ed iniziate la gara!
Mia madre aveva appositamente proposto questa gara sapendo che ero molto allenato nel nuoto e riuscivo a fare con facilità dieci e più vasche senza fermarmi. Voleva, infatti, far sciogliere ancora di più l’amica (ormai erano diventate amiche e sicuramente si erano anche confidate cose intime della loro vita giovanile e matrimoniale) mettendo alla prova la sua ostentata disinibizione forzandola a soddisfare, sotto gli occhi dei altri presenti, la prestazione sessuale che uno dei figli avrebbe richiesto .
Fu facile per me risultare vincitore. Dopo 5 -6 vasche l’amico si fermò un po’ esausto ed io continuai per altre due per non volerlo umiliare troppo. La mamma del mio amico, felice della mia vincita, rimase in attesa di conoscere quale sarebbe stata la richiesta che doveva esaudire. Mi sedetti sul bordo della piscina con le gambe a penzolone nell’acqua e la invitai ad avvicinarsi. Subito si avvicinò sorridendo anche per l’inizio dell’erezione del mio pisellone.
– Devi dare dimostrazione ai presenti come sai far bene i pompini!
– Ma stai scherzando? Davanti a mio figlio e a tua madre?
– Dai mamma ‘ intervenne il figlio ‘ lo hai fatto tante volte anche a me! Lo puoi benissimo ripetere anche adesso sotto gli occhi della Signora che non si scandalizzerà certo.
– Quindi sapete tutto su come ho, talvolta, soddisfatto le voglie di questi due sfrontati ragazzi! Lo sai che tuo figlio ‘ continuò rivolgendosi a mia madre – mi ha adescato adulandomi con parole deliziose per una donna ed anche portandomi rose rosse quale espressione della sua passione per me? Cogliendomi nel momento giusto è stato capace di farmi cedere alle sue irresistibili avances. Così, adesso, mi avete anche costretto a confessarmi pubblicamente! Poiché mi è stato richiesto, adesso, vi faccio vedere come, tante volte, ho smorzato l’erezione di questo splendido pisellone, mi sembra che si chiami ancora così!
Stando in acqua nella parte più bassa della piscina il suo viso era perfettamente alla stessa altezza del mio pisellone. Posizionatasi al centro delle mie gambe allargate mi prese con una mano il pisellone scappellandolo tutto con un solo colpo ben assestato. Lo rimirò spostandolo a destra, a sinistra, in alto e in basso. Lo bagnò con l’acqua della piscina e si inserì in bocca il glande cominciando a massaggiarlo e leccarlo con la lingua. Intanto si erano avvicinati a noi per assistere al pompino sia mia madre che il mio amico; lui l’aveva stretta a se prendendola da dietro con le braccia e le stringeva con le mani i seni mentre il suo cazzo, duro per l’eccitazione raggiunta, lo aveva inserito sotto i glutei tra le cosce. Restando seduto sul bordo della piscina le presi con le mani la testa avvicinandola al bacino in modo che il pisellone entrasse facilmente e completamente in bocca. Continuò lei con un sempre più veloce movimento della bocca sull’asta del pene fino a quando si accorse che stavo per venire; lo sfilò di bocca e, prendendolo con una mano, continuò la masturbazione facendomi eiaculare lo sperma accumulato indirizzandolo in acqua dove si disperse andando a fondo. Un applauso di mia madre e dell’amico concluse la premiazione della gara.
– Mamma, devi ripeterlo anche a me! Sei stata fantastica, ci hai fatto arrapare guardando la foga che ci hai messo!
– Non adesso! Ripassa quando e se ne avrò voglia! Adesso voglio riposarmi e prendere ancora un po’ di sole.
Uscì dalla piscina e si sdraiò su uno dei lettini disponibili senza asciugarsi e senza indossare il costume. Uscì anche mia madre che, senza slip, la raggiunse stendendosi nel lettino accanto prendendole la mano per rincuorarla e consolarla per la forzata esibizione a cui era stata costretta.
– Cosa non si fa per questi giovani figli! ‘ le disse per risollevarle il morale continuando a stringerle la mano.
– No, con tuo figlio è stato sempre bellissimo fare l’amore! Fin dal primo giorno che mi ha adescato. Mi ha fatto rinascere sessualmente e ringiovanito di almeno vent’anni riportandomi ai tempi in cui ero corteggiata ed amata dai miei spasimanti. Però non mi aspettavo di esibirmi al vostro cospetto in atti che sono sì piacevoli ma anche estremamente privati. Comunque so che anche tu hai più volte eseguito la fellatio ai nostri figli diventati ormai esperti scopatori di donne. Adesso voglio vedere te alla prova con mio figlio. Lo sai, che è innamoratissimo di te! Io resto sempre sua madre e a me ricorre tutte le volte che non trova soddisfazione con le altre donne.
Dopo aver un po’ nuotato e giocato uscimmo anche noi dalla piscina e ci andammo a sedere vicino alle rispettive mamme conservando lo stato adamitico che avevamo in acqua. Rimiravamo estasiati quei meravigliosi corpi femminili completamente nudi senza proferire parola. A un certo punto l’amico ruppe il silenzio per farmi constatare:
– Hai visto come ho depilato bene mia madre? L’incolto cespuglio di peli che aveva, e che ostruiva anche la vista della fica, l’ho sufficientemente sfoltito realizzando questa deliziosa corona che contorna le grandi labbra che adesso si possono ammirare più facilmente.
– Si, l’ho già notato! E’ la copia perfetta di quella di mia madre! Non hai certo molta fantasia in materia!
Le due mamme, che ancora si tenevano per mano, si guardarono e sorrisero compiaciute per le osservazioni dei loro figli.
Il sole cominciò a tramontare; ci alzammo per andare a fare una bella doccia rinfrescante e prepararci per andare a cenare in locale sul mare sito in un paesino vicino. Quindi tornammo piuttosto tardi dopo aver anche bevuto dell’ottimo vino e ci chiudemmo nelle rispettive camere da letto (io con mia madre, l’amico con la sua).
All’alba, prima che le nostre mammine si svegliassero, io entrai silenziosamente nel letto della madre del mio amico svegliandolo e invitandolo ad andare a dormire in quello di mia madre.
Sdraiandomi accanto a lei constatai che era completamente nuda, come lo ero anch’io.
Cercando di non svegliarla la accarezzai delicatamente e la baciai in ogni parte del corpo fin quando si svegliò avvertendo la pressione del mio pisellone eretto nella piega dei glutei.
Giratasi verso di me mi sorrise felice dicendomi:
– Ti aspettavo, ragazzo mio! Non vedevo l’ora di ripetere le meravigliose sensazioni che mi hai fatto provare nei mesi scorsi e di farti riprovare ad entrare nel mio lato B che tanto ti attrae. Mio figlio, con sempre più insistenza, mi chiede di concederlo anche a lui. Lui ha un pene con un diametro eccessivo ed ho paura che mi faccia troppo male entrando nell’ano esplorato, fino ad oggi, solo da te. Malgrado tu ce l’abbia più fino, la prima volta che sei entrato mi hai procurato un certo dolore subito lenito dal piacere che mi procuravi con le continue entrate ed uscite. Prima che mi decida a far entrare anche mio figlio devi cercare di allargarmi il buchetto un po’ di più! Sarà meno doloroso anche per lui! Mi devi perdonare per questo pomeriggio ma non ho gradito praticarti un pompino sotto gli occhi attenti di tua madre e di mio figlio. Sai, quello, è un atto d’amore da fare riservatamente e non in pubblico. Mi hai voluto umiliare trattandomi come mignotta! Comunque è roba passata. Spero che, almeno a te, sia piaciuto perché, tutto sommato, non mi dispiace essere la tua mignottella. Continuerò, finché lo vorrai, ad essere sempre pronta ad accoglierti dentro di me con passione e amore. Ti prometto, anche, che quando in autunno tornerai a trovarmi e ce ne andremo nella casetta di campagna ti praticherò nuovamente tutti i pompini che vorrai ma lo faremo stando soli. Adesso ho voglia di scoparti come dico io. Mettiti supino, ti monterò sopra e ti cavalcherò fino a quando non mi avrai riempito con il tuo seme. Non ti preoccupare, sai che da mesi ormai prendo la pillola sistematicamente. Non posso certo correre il rischio da avere una seconda gravidanza! Il padre chi sarebbe? Tu o mio figlio?
Si posizionò sul mio bacino con le gambe allargate che mi stringevano i fianchi, mi prese il pisellone alla massima erezione e duro, lo scappellò completamente con una mano e se lo inserì nella fica già umida; si poggiò con ambedue le mani sul torace e cominciò a cavalcarmi con sempre più velocità guardandomi negli occhi aspettando l’arrivo dell’orgasmo di entrambi. Dopo una prolungata cavalcata si fermò un po’ esausta sentendo che la vagina si era riempita di sperma. Poiché il mio pisellone era ancora abbastanza duro lo trattenne dentro di se per riprendere una seconda cavalcata dopo alcuni minuti di silenzio e di estasi reciproco.
Questo fu il meraviglioso ed insperato inizio di una nuova giornata di vacanze al mare.
Da quel giorno le due mamme decisero tacitamente di scambiarsi, durante la notte, i figli. Ognuna avrebbe dormito con il figlio dell’altra. Io ripresi ad incularmi sistematicamente la madre del mio amico per cercare di allargarle il più possibile l’ano e predisporlo all’esplorazione da parte del figlio. Esplorazione anale che avveniva sempre con grande piacere di entrambi.
La serenità era tornata tra tutti e quattro e ripresero i giochi di gruppo in piscina.
Un pomeriggio fu la madre del mio amico a proporre il gioco dei ‘subacquei’.
Fece mettere mia madre da un lato della piscina con le gambe allargate mentre lei assunse la stessa posizione dall’altro lato. Superfluo precisare che tutti e quattro eravamo completamente nudi.
Il gioco consisteva nel passare, dopo essersi tuffati, tra le gambe allargate della prima, baciarle la fica ed eventualmente inserirle un paio di dita per poi dirigersi verso la seconda e ripetere l’operazione e, senza uscire dall’acqua per respirare, ritornare dalla prima e poi dalla seconda e così via fino a quando la mancanza d’aria avrebbe costretto il subacqueo ad emergere. Terminata la gara da parte di noi maschi iniziarono le mamme a passare tra le gambe di noi figli a cui, a turno, dovevano scappellare il pene e inserirselo in bocca.
La coppia vincitrice sarebbe stata quella che avrebbe portato a termine più passaggi subacquei senza uscire dall’acqua. Il gioco piacque molto a mia madre oltre che a noi ragazzi. Noi potevamo ripetutamente baciare e ispezionare le fiche di ambedue le mamme; loro potevano scappellare, baciare ed anche succhiare il pene di entrambi i figli. Ognuno ripeté gioco una decina di volte. Poi, un po’ stanchi per le nuotate sott’acqua, ci fermammo sedendoci sul bordo della piscina e cominciammo a fare i conti dei passaggi subacquei per stabilire quale sarebbe stata la coppia vincitrice. Alla fine risultarono vincitori mia madre ed io.
– Ma non abbiamo stabilito quale sarebbe stato il premio! ‘ disse mia madre.
– Il premio lo sceglie il maschio! Come accade spesso, ma per fortuna non sempre, è la donna a doversi sottomettere alle richieste del maschio – rispose l’altra madre.
Mia madre ridiscese in acqua trascinandomi appresso a lei.
– Avanti figlio mio, come posso accontentarti?
Mi avvicinai a lei e la strinsi fortemente tra le braccia baciandola appassionatamente in bocca restando così avvinghiati per molti minuti. Il pisellone era diventato duro per l’eccitazione e si era posizionato tra le sue cosce.
– Voglio entrare dentro di te e riempirti di sperma!
Così dicendo cominciai a sollevarla, lei allargò le gambe posizionandole attorno al mio sedere e stringendomi con forza al suo bacino. Con le braccia la strinsi a me ed altrettanto fece lei, il pisellone trovò subito la strada già aperta ed entrò con un gran colpo di reni che la fece sussultare. Le nostre bocche si ricongiunsero e le nostre lingue si incontrarono scambiandosi la saliva. Sarei voluto restare dentro di lei per sempre. Dopo alcuni minuti cominciai ad uscire dalla vagina e a rientrare subito dopo, e così di seguito con sempre più velocità e passione fin quando mia madre, esausta per l’orgasmo raggiunto, lasciò la mia bocca e si appoggio con la testa sulla spalla e, continuando a stringermi fortemente con le braccia, mi fece capire che voleva restare in quella posizione per il maggior tempo possibile. La posizione assunta avvinghiandosi a me facilitava però l’uscita dello sperma dalla vagina. Quando se ne accorse si distaccò da me e richiuse le gambe facendomi intendere che voleva uscire ed andare in camera per farsi una doccia e riposarsi. L’amplesso avvenne nel silenzio più completa e sotto lo sguardo ammirato dell’altra mamma e di suo figlio. In camera, dopo esserci asciugati, mia madre volle che venissi nuovamente dentro di lei per sostituirle lo sperma che le era uscito in acqua a seguito della posizione in cui eravamo rimasti per tanti minuti. Questa volta volle lei condurre l’accoppiamento; mi salì sopra volgendomi le spalle e stringendomi il bacino con le gambe inginocchiate sul letto, prese con una mano il pisellone, lo scappellò come faceva sempre e se lo inserì nella fica ancora bagnata dal residuo sperma di prima. Io le posai le mani sui fianchi per guidarla nei movimenti mentre lei mi stinse con le sue i polpacci delle mie gambe. Quindi cominciò a cavalcarmi, prima lentamente e poi con sempre più velocità e voga. Si fermò quando si accorse di essere nuovamente piena e il mio pene si era leggermente ammorbidito. Si alzò sfilandoselo dalla fica, si girò e si sdraiò su di me abbracciandomi fortemente.
– Figlio mio, ti amo da morire! Solo tu riesci a farmi felice! Non ci dovremo mai separare! I nostri sono veri atti d’amore, tutti gli altri non hanno alcun valore in quanto sono solo giochi per far crescere te e il tuo amico!
Da quella sera ogni figlio tornò a dormire con la propria mamma non senza consentire qualche visita da parte del figlio altrui. I bagni nudi in piscina e i giochi pomeridiani continuarono sotto la guida attenta e i suggerimenti delle due mamme sempre più immedesimate nel ruolo di ‘istruttrici sessuali’.
Dopo quasi un mese di esposizione al sole dei nostri corpi nudi avevamo raggiuto una abbronzatura integrale ed uniforme anche nelle zone più intime. Sui corpi delle nostre mamme non vi era più alcun segno o diversità di abbronzatura che potesse indicare quali fossero le misure e i contorni dei loro costumi che usualmente indossavano la mattina in spiaggia e che tanto interesse e curiosità destavano negli altri bagnanti in special modo quelli di sesso maschile.
Altro piacevole ricordo va a quando, verso la fine del mese, un pomeriggio convincemmo le nostre mamme (la loro disponibilità era totale nell’esaudire i nostri desideri) a scopare contemporaneamente tutti e quattro nello stesso letto.
Fu uno dei momenti di maggior piacere raggiunti sia da noi figli sia dalle nostre mamme.
La scopata di gruppo avvenne, in realtà, su un morbido tappeto di lana steso sul pavimento dell’atrio della villetta, in quanto i letti non potevano accogliere quattro persone assieme, e sotto i raggi di un sole prossimo al tramonto.
Ricordo che io montavo freneticamente la mamma del mio amico e lui la mia; le due donne, mentre venivano penetrate con veemenza dai nostri organi sessuali, si strinsero la mano come se volessero scambiarsi le sensazioni che provavano. La tensione e il piacere di noi maschi e delle nostre madri fu tale che raggiungemmo l’orgasmo tutti e quattro contemporaneamente.
Le meravigliose e disponibili mammine vollero trattenere i nostri cazzi dentro di loro per tantissimo tempo per ringraziarci delle meravigliose sensazione che avevamo suscitato in loro.
Purtroppo il mese finì. Ci salutammo con molta tristezza ma anche con allegria per la meravigliosa ed indimenticabile vacanza trascorsa con l’augurio di rivederci con l’inizio della scuola. Nell’abbracciarsi le due mamme, ormai intime e affiatate amiche, si scambiarono un appassionato bacio sulla bocca come a sigillare la loro intesa di mamme e, contemporaneamente, di ‘istruttrici sessuali’.
Bacio che diedero anche a noi ma non con quel trasporto e quella passione.
Fu una delle più belle, appassionate ed interessanti villeggiature della mia vita!
Il mese successivo fu riservato a riprendere i quotidiani ed intensi rapporti d’amore tra me mia madre non senza ricordare i giochi e i momenti di allegria e felicità trascorsi con la coppia ospitata.

Segue nel racconto ‘Il bordello’, Cap. 8 de ‘Le relazioni affettive’

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