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AL PROFESSORE PIACCIONO GIOVANI

By 27 Dicembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

 

AL PROFESSORE PIACCIONO GIOVANI

 

Insegnare lingua e letteratura italiana al liceo è un lavoro interessante e mi permette di mantenere decorosamente la mia famiglia, cioè mia moglie che ha 43 anni e mia figlia che ne ha 18. Io invece ho appena compiuto 45 anni. Certo che i soldi non abbondano, per fortuna mia moglie ha una discreta rendita da quattro appartamenti che ha ereditato e in più lavora part time in una libreria.

 

Il contatto quotidiano con tutte quelle allieve giovani però mi ha sempre fatto un po’ soffrire perchè le ragazze mi attirano molto ed è proprio per questo che mi capita di innamorarmi, o almeno prendermi una sbandata per le mie allieve più belle e attraenti. Questo fatto alle volte mi destabilizza e mi crea vere e proprie crisi, passo giorni e notti a macerarmi di desiderio per qualche bel visino attraente e malizioso e per qualche bel corpicino ancora acerbo ma che già promette sublimi delizie erotiche.

 

Quest’anno ho una quinta classe e i miei allievi hanno 18 anni. Tra di loro ci sono in classe almeno due ragazzine che mi fanno letteralmente impazzire. Io non lo so se loro si accorgono del mio interesse erotico, probabilmente si perché le donne sanno leggere i movimenti del corpo e le espressioni del viso, che sono involontari ma comunicano le sensazioni e le emozioni.

 

Marta e Lucia, le mie due preferite, sembra che cerchino di provocarmi o almeno di verificare se io provi attrazione per loro. Peraltro so di essere un tipo interessante, non tanto fisicamente ma per la mia personalità e per il mio modo di parlare. Tanti studenti, anche maschi, restano incantati dalle mie parole ed anche dal tono della mia voce, che giudicano affascinante e sexy. Io invece resto affascinato dai seni, dai culetti rotondi e dalle candide cosce delle studentesse, che sono la mia vera passione.

Marta e Lucia sanno di essere attraenti e fighe e quindi non disdegnano di mettere in mostra le loro bellezze. E’ chiaro che sono poco interessate ai maschi loro coetanei, che giudicano stupidi ragazzini. A quell’età il sogno di molte ragazze è quello di conquistare un uomo più maturo e interessante, per dimostrare alle amiche ed a sé stesse di essere le più belle e affascinanti. Forse non sanno nemmeno bene che cosa intendano per conquistare, ma improvvisano e cercano l’adrenalina e la gratificazione che derivano dal sentire le manifestazioni di desiderio dell’uomo oggetto della loro caccia.

 

Marta e Lucia mi stavano puntando proprio per questo e la cosa mi riempiva la testa di pensieri e sogni proibiti, proprio quello che loro volevano.

Ogni giorno dovevo fare i conti con le loro provocazioni…. vestitini sexy, gonne troppo corte, capelli sciolti, faccine con atteggiamenti sognanti e adoranti da finte ingenue, cosce a volte un po’ aperte per offrirmi qualche fugace visione delle mutandine.

 

Io devo subire queste continue provocazioni che aumentano a dismisura il mio desiderio, ma mi lasciano costernato per l’impossibilità di dargli sfogo, per via della mia posizione di insegnante che deve mantenere serietà e decoro nei confronti degli studenti.

Ciò non toglie che nei miei sogni io abbia immaginato sedute di sesso sfrenato con ambedue le ragazze, anche in tre, che mi hanno spesso lasciato stremato dalle seghe e costernato per gli appetiti e i desideri repressi.

 

Con questa situazione credo che, piaccia o non piaccia, avrei dovuto convivere, ammettendo con me stesso che i sogni erotici potevano essere il massimo dei miei traguardi.

—— professore, ci accompagna lei in gita scolastica in Sardegna?…. stiamo via una settimana e ci facciamo anche una minicrociera sul traghetto. Dai prof…..venga lei, gli altri sono troppo noiosi ———

Era una richiesta che mi aspettavo da parte dei ragazzi e avevo già deciso che avrei accettato, anche per restare vicino alle due femminucce dei miei sogni bagnati.

 

Giunto il giorno della partenza ci vennero assegnate le cabine sulla nave traghetto, che faceva il tragitto di notte. Per i due insegnanti accompagnatori c’erano cabine singole e per gli studenti cabine doppie. In teoria avrei potuto fissare io le coppie, ma tutti insisterono per scegliersi da soli i compagni di cabina. Notai che le mie predilette avevano scelto di stare insieme.

Salpammo al tramonto e dopo la cena al ristorante della nave ognuno si ritirò in cabina.

Ero già in pigiama quando sentii bussare alla porta.

——- professore, io e Marta avremmo da sottoporle una variazione di programma che porta già la firma di 25 alunni, tutti vorremmo rinunciare ad una delle tappe culturali per inserire una intera giornata al mare su una bella spiaggia, dato che siamo a fine maggio e in Sardegna c’è un tempo bellissimo——

Erano Lucia e Marta, guarda caso, bellissime e truccate, con vestitini troppo corti e, da quel che si poteva capire, senza reggiseni. Ebbi un giramento di testa, vero e reale, che mi costrinse ad appoggiarmi alla porta della cabina.

——- professore…professore…si sente male?..che succede? ——–

——- non è niente, mi passa subito, deve essere mal di mare..  ———

——- venga, si sieda sul letto, adesso cerchiamo una pastiglia contro il mal di mare e restiamo un po’ a controllare ———

Mi fecero ingurgitare non so quale pastiglia e poi sedettero sul mio letto a guardarmi entrambe con due visetti incantati ma decisamente irresistibili.

Le gambe di Lucia erano completamente scoperte e vedevo le tettine spingere contro la sottile stoffa del vestitino con le due punte erette dei capezzoli. Marta si alzò e prese a girare per la cabina cercando, non so come, di mettere in ordine dove non c’era nulla da riordinare. Ma si muoveva e mi passava davanti mostrandomi il suo corpo flessuoso e sottile che mi dava un’emozione mai provata prima. Quando si chinò a sistemare nell’armadietto il mio trolley mostrandomi in tutta la loro bellezza un paio di candide mutandine, accadde ciò che temevo…. Il mio cazzo non ne volle sapere di starsene tranquillo come avrebbe dovuto e si inalberò quasi di scatto, spingendo in avanti i calzoni del mio pigiama e disegnando la sua esatta forma per tutta la sua lunghezza, dietro l’esile tessuto.  Lucia che mi stava quasi addosso, cacciò un urletto di sorpresa, subito seguito da quello di Marta…..

—— pro…professore, scusi tanto, ma è stato per colpa delle mutandine di Marta?….——

——- non lo so, ma so che io sono in pigiama e voi siete venute qui con questo abbigliamento un po’…un po’… sconveniente, ecco.

——- ci scusi professore, come possiamo rimediare?.. vuole che andiamo via?..—–  

——- ma no, ormai siete maggiorenni e sapete come va il mondo, per cui non credo proprio che resterete impressionate per questo piccolo incidente… è che mi avete preso di sorpresa in camera mia, io non mi sarei mai sognato di venire nella vostra cabina a quest’ora, col rischio di trovarvi in camicia da notte o seminude.——-

—— professore, lei è così intelligente e comprensivo… lo sa?.. noi ci beviamo tutte le sue parole…ci fanno molta impressione…e anche qualche effetto involontario…

—- del tipo? —–

—— beh, non so se dovrei dirlo, ma…. Insomma, ci fanno eccitare, come è successo a lei, è una cosa involontaria, essendo donne, noi…ecco.. ci bagnamo in mezzo alle gambe durante le sue lezioni.

Per me questa frase fu come un pugno allo stomaco, non me l’aspettavo. Il mio cervello fu come travolto dalla libidine e capii che stavo per perdere il controllo.

——- ma se le mie parole vi provocano questo strano effetto, vuoi dire che anche adesso che sto parlando vi state….ehm…bagnando?———

——– ma certo professore, se non ci crede può controllare…. ecco, guardi le mie mutandine, si vede una macchia umida al centro…——-

Così dicendo Lucia aprì le cosce e tirò un po’ su la sua vestina già cortissima, rimanendo con le mutandine esposte alla mia vista già annebbiata per l’emozione.

Vidi la mia mano che di sua propria iniziativa, non seguendo alcun ordine proveniente dal mio cervello, si posò lascivamente sulle mutande bianche di Lucia ed iniziò a palparle e a strofinarle, prima con le dita e subito dopo con il palmo aperto, percorrendole avanti e indietro fino ad arrivare sotto la figa e poi sul culo.

Non saprei dire se erano bagnate, non ero abbastanza lucido per comprendere bene ciò che stavo facendo…. so solo che dopo la profonda palpata passai a carezzarle entrambe le cosce, mentre l’altra mano si posò sulle deliziose tettine, nude sotto il vestitino, carezzandole e poi massaggiandole, fino a strizzarle profondamente.

 

Lucia mi fu addosso all’improvviso, con uno slancio impetuoso….catturò la mia bocca e la mia lingua con un bacio ardente e passionale che quasi mi tramortì.

Mentre gustavo incredulo quel bacio bagnato, sentii che i calzoni del mio pigiama stavano calando….non certo per mia iniziativa, ma semplicemente perché tirati giù con decisione da Marta, che cacciò un altro urletto alla vista del mio cazzo in piena erezione che balzò fuori dai calzoni puntando al soffitto.

Pazzo di libidine mi alzai dal letto dove ero seduto trascinando Lucia fino alla parete della cabina, alla quale mi appoggiai con la schiena. Le cinsi la testa con un braccio e la baciai ancora con la lingua, mentre palpeggiavo le sue tette con l’altra mano.

Sentii che Lucia prendeva in mano il mio cazzo, durissimo e pronto all’azione, infilandoselo tra le cosce e strofinandolo sulle mutandine. La cosa mi piacque molto e continuai l’operazione facendo avanti e indietro col cazzo stretto tra cosce e mutande…..il movimento alternato sottofiga mi dava sensazioni molto goduriose, era come scopare, quindi mi godetti quello strusciamento libidinoso e perverso, in quanto fatto con una mia giovanissima stidentessa. Il mio cazzo, essendo abbastanza lungo, fuoriuscì dalle cosce strette di Lucia appena sotto il suo culo.

 

Mentre slinguavo lussuriosamente la ragazzina, ebbi come la sensazione di penetrare la sua figa calda….. non capii immediatamente, ma solo dopo alcuni secondi di incredibile piacere…. Marta, inginocchiata dietro il culo di Lucia, aveva imboccato la mia cappella che fuoriusciva dietro l’amica, iniziando un succulento pompino. Il trio che si era formato era estremamente erotico, per la novità e la perversione della situazione….il professore infoiato e due giovani scolare puttanelle

che se lo stavano  spupazzando dividendosi il godimento, da buone amiche del cazzo. Volli godere al massimo, togliendomi anche la giacchetta del pigiama con un gesto velocissimo, rimanendo completamente nudo e godendo del contatto completo con il vestitino leggerissimo della ragazza.

Per tutti questi motivi ed anche per l’emozione di poter finalmente sfogare la mia lussuria sulle mie due alunne preferite, oggetto delle mie giornaliere seghe liberatorie, non durai molto…..

 

Spinsi profondamente la lingua in fondo alla bocca di Lucia, sentendo i suoi gemiti di piacere, e pensai che volevo possederla intimamente, ma senza rinunciare a godere delle grazie di Marta, bella manzetta da monta con una boccuccia da pompini che mi aveva fatto quasi impazzire…. Così divisi equamente il mio struggente orgasmo tra le due bellissime femminucce, sborrando copiosamente in bocca a Marta e gemendo di piacere in bocca a Lucia. I miei fiotti di sborra riempirono la boccuccia della ragazzina che li trattenne suggendo il mio cazzo per svuotare completamente i coglioni.

 

 

Inutile dire che all’arrivo in Sardegna, le camere dell’hotel vennero assegnate con il medesimo criterio delle cabine nel traghetto. Quindi Marta e Lucia dormivano nella stessa stanza. Mi dissero che erano davvero cotte di me e che avrebbero voluto riabbracciarmi la sera stessa e fare una specie di festicciola a tre. Sapevo io che tipo di festicciola avrei fatto alle due puledrine da letto.

La giornata trascorse secondo il programma, ma mi sembrò lunghissima, non vedevo l’ora che arrivasse la sera.

 

 

Quando bussai sommessamente, per non farmi sentire da altri, vidi aprirsi la porta delle mie due femmine e notai che la stanza era al buio completo. Entrai e la porta si richiuse alle mie spalle. Rimasi impalato al buio aspettando. Finchè improvvisamente si accese la luce e vidi le due ragazzine sdraiate a letto, un letto unico ricavato unendo i due letti singoli della camera. Erano entrambe in intimo, nero Marta e rosa Lucia. La luce era bassa e soffusa, mi fecero cenno di avvicinarmi e, sempre a cenni, mi fecero capire che mi volevano completamente nudo. Le accontentai e mi presentai sul letto a cazzo ancora moscio, andando a scoccare un tenero bacio sulle loro boccucce.

Avrei voluto iniziare a toccarle, ma mi dissero che prima si doveva far festa, quindi aprirono 5 o 6 bottigliette di liquore che avevano rimediato non so dove…  ci bevemmo i liquori a garganella, senza bicchiere, mentre le ragazze ridevano eccitate. Vollero anche fare lo scambio del liquore bocca a bocca, per cui ci riversammo a vicenda il liquido in bocca a ripetizione finchè le bottigliette furono svuotate. Io mi sentivo leggermente brillo, ma le due erano decisamente partite…. Decisero di fare una gara di baci in cui, tutti e tre sdraiati nudi a letto, io avrei baciato in bocca prima Marta e poi Lucia, abbracciandole mentre l’altra avrebbe baciato le mie gambe, il mio culo e la mia schiena. Infine si sarebbero slinguate tra loro mentre io avrei provveduto a baciare entrambe, a turno, in mezzo alle cosce e leccare le loro fighette bagnate.

 

Iniziammo con grande passione e desiderio, me le baciai fino a saziarmi delle loro linguette deliziose, palpeggiando a volontà i culetti sodi e baciando le tettine impertinenti.

Leccai poi i loro corpi avvinghiati in un lunghissimo e bagnatissimo bacio saffico, passando quindi a baciarle nell’interno cosce fino ad arrivare alle fighe, che lappai con gusto facendole venire entrambe almeno due volte. Ascoltai attentamente i loro gemiti di piacere mentre a turno venivano baciando l’amica profondamente in bocca.

Il mio cazzo era ormai marmoreo e reclamava impaziente la figa.

Mi chiavai prima Lucia, infilandola da dietro mentre gemeva di piacere in ginocchio sul letto. Mentre pompavo nella figa, Marta venne a slinguarmi e mi procurò grande goduria baciare una e chiavare l’altra in contemporanea. Volli poi cambiare posizione, ma dovetti anche cambiare femmina, perché Marta non ce la faceva ad aspettare…. le infilai tutto il cazzo nella figa mentre stava a gambe spalancate e protese in alto. Montai la mia femmina di turno a ritmo sostenuto, dando sfogo alla mia libidine troppo a lungo repressa per il desiderio di sentire il mio cazzo dimenarsi all’interno di quelle fighette giovanissime.

 

Il cambio successivo avvenne dopo una lunga e succulenta cavalcata….. anche Lucia mi accolse a gambe spalancate e dopo che l’ebbi riempita di cazzo, mi allacciò forte con le gambe incrociandole sopra il mio culo. La chiavai profondamente con colpi di cazzo che arrivarono sino all’utero, provocando ad ogni affondo lamentosi gemiti di godimento della ragazza.

Dopo una lunghissima monta, Lucia venne due volte, tremando e gridando il suo piacere. I miei coglioni erano ormai allo stremo e reclamavano lo svuotamento in figa. Ma Lucia se ne accorse e mi sussurrò all’orecchio di non venirle dentro perché non era protetta.

——– tesoro, se vuoi puoi venire dentro a Marta, lei prende la pillola e non ha problemi….——–

 

Poco dopo uscii da Lucia ormai soddisfatta e inforcai Marta per la terza volta, cercando la sua lingua da intrecciare con la mia mentre la cavalcavo con furia.

Lei venne rapidamente gridando forte nelle mie orecchie….

——– si, amore…chiavami…spingi fino in fondo il cazzo….sono la tua femminuccia giovane che ti desidera tanto…. dai professore, chiava forte la fighetta della tua alunna….quanti ditalini mi sono fatta pensando alla tua voce…anche cinque o sei volte al giorno….oooohhhh…vengo…vengo….si…si…montami…che bel cazzo duro…..vienimi dentro….riempimi….riempi la tua troietta giovane….dai…dai….dammi tanta sborra….———-

Mi svuotai dentro di lei con un poderoso colpo di reni, sborrando come un cavallo da monta nella sua giovanissima figa che venne riempita da almeno 6 fiotti di sborra calda e densa, sparati contro il suo utero.  Mi santii svenire per il troppo godimento, che durò un tempo quasi infinito…. Quando tolsi il cazzo che ancora gocciolava, potei ammirare il mio seme bianco che defluiva sull’interno delle sue cosce, imbrattando anche abbondantemente il lenzuolo.

 

 

——– buonanotte professore, dorma bene… ma si ricordi che la gita non è finita, abbiamo ancora tante succulente serate per fare festa in tre… ———-

 

 

 

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