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Racconti di DominazioneRacconti Erotici EteroTrio

Alessandro

By 15 Settembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Da in fondo all’aula Alessandro osservava, perso nei suoi pensieri, la sua classe. O, per meglio dire, osservava le tre ragazze che lo mandavano fuori di testa. Al primo banco, di fronte alla cattedra, era seduta Gaia, seconda scarsa di seno, un visino da troia e un bel culetto sodo, la rendevano una delle protagoniste principali delle sue masturbazioni. Nella fila di fianco a lei, due banchi più dietro, c’era la seconda protagonista dei suoi sogni erotici: Giada. Era dotata di una quarta abbondante di seno e di un bel visino che facevano diventare di marmo il cazzo di Ale. L’ultima era la sua compagna di banco Asia. Madre Natura non le aveva dato n&egrave grosse tette, n&egrave un bel viso, compensando con un culo spettacolare. Lei era quella con cui Ale era più in confidenza delle tre, l’unica che potesse definire un’amica, ma avrebbe fatto carte false per scoparle il culo fino a farla urlare. Delle tre Gaia aveva un carattere da arpia, Giada lo salutava ogni tanto, ma non lo teneva in grande considerazione e con Asia parlavano e usciva ogni tanto con lui e i suoi amici, ma rimaneva invisibile a tutte e tre.
Gettò di nuovo lo sguardo verso la lavagna, trovandola piena di formule e numeri scritti minuziosamente dalla prof di matematica. Diede un’occhiata all’orologio che portava e sbuffò: mancavano ancora 35 minuti alla fine della lezione. Sconfortato, continuò a seguire il flusso dei suoi pensieri, facendo un’analisi sulla sua vita sentimentale: fidanzate mai avute, qualche pomiciata con qualche sconosciuta e un paio di scopate con la cugina straniera del fidanzato della sorella, poi ritornata in Spagna. A quel pensiero sentì il cazzo cominciare a indurirsi e a spingere verso la stoffa dei suoi pantaloni. “Maledizione! Proprio oggi dovevo mettermi la tuta!” pensò allarmato, sperando che non si vedesse la sua prepotente erezione. Cercando di coprirsi con la t-shirt, alzò una mano e chiese di poter andare in bagno. Si alzò, nascondendo per niente l’imponente erezione, uscì e si diresse verso il bagno. Il bidello, Edoardo, quando lo vide lo salutò e disse: “ehi Ale! Mi dispiace non puoi andare nel bagno dei maschi, &egrave saltata una tubatura ed &egrave tutto allagato!” “e ora come faccio?” chiese lui “puoi andare in quello delle femmine, tanto cosa vuoi che succeda?” rispose Edo. Questo non era previsto! Ale si fece coraggio, entrò nel bagno delle ragazze e chiuse la porticina alle sue spalle, non chiudendo a chiave perché la serratura era rotta. Sentì Edoardo allontanarsi, allora si calò i pantaloni e le mutande e prese in mano il suo cazzo, iniziando una lenta sega. Avendo poco tempo, accelerò il ritmo e stava per raggiungere il limite, quando sentì che una persona stava entrando in bagno. Allarmato, lasciò il cazzo e fece per mettersi in piedi, quando la porticina del suo bagno si aprì e apparve Asia.
Rimase impalato, in piedi, di fronte a lei, con il cazzo svettante e con l’erezione che non accennava a diminuire. Fu lei a parlare per prima, anticipando Alessandro, affermando:”allora avevo visto bene! Guarda qui che bel pisellone che abbiamo!” e così dicendo, afferrò il cazzo con due mani e iniziò a masturbarlo. Chiuse la porta e si inginocchiò, guardandolo negli occhi e senza smettere di segarlo, continuò:”credi che non mi sia accorta di tutti quegli sguardi al mio culetto?”- si interruppe per un istante per scappellare il cazzo e leccarne la punta- “mi sono accorta dell’effetto che ti faccio e oggi, forse perché &egrave tanto che non scopo, forse perché oggi ho visto quanto &egrave grosso il tuo pacco, ho deciso di agire” e leccò nuovamente la punta del cazzo di Alessandro, facendolo sussultare. Asia concluse: “ora abbiamo poco tempo, quindi adesso ti faccio un pompino e basta, oggi pomeriggio vieni a casa mia, sono sola e avrai il dessert…” quindi prese fiato e cominciò a infilarsi il cazzo di Ale giù per la gola. Lui, stufo di essere passivo, le afferrò la nuca e con un deciso colpo di reni le infilò tutto il cazzo in gola, strappandole un singulto. La tenne in questa posizione per parecchio tempo, osservandola mentre cominciava a sbavare, a lacrimare e a dilatare le narici alla ricerca d’aria. Dopo una trentina di secondi, lasciò la presa, permettendole di respirare. Lei lo guardò con aria furibonda, ma Ale la anticipò, dichiarando:”cara la mia puttanella, io non sono il tuo giocattolino sessuale, decido io quello che ti farò e se lo farò… Ora forza fammi sborrare” Asia si infilò nuovamente tutto il cazzo in gola e iniziò a sbocchinarlo con forza, finché Ale non lo estrasse, si masturbò un po’ e le venne in faccia, costringendola a chiudere gli occhi. A quel punto Alessandro le ordinò di ripulirgli il cazzo e lo rimise in bocca alla ragazza. Mentre Asia era alle prese con il suo cazzo, lui le scattò una foto, a insaputa della fotografata avendo messo il silenzioso, con il cellulare, quindi si alzò e uscì dal bagno. Asia lo chiamò e gli disse che non poteva uscire così conciata, allora Ale le rispose lapidariamente:”cazzi tuoi, troia”. Alessandro rientrò in classe, stordito e un po’ confuso. Rimase per un po’ in balia dei suoi pensieri, chiedendosi soprattutto cosa avesse spinto Asia ad agire in quel modo. Dopo circa cinque minuti, nei quali Ale rimuginò parecchio, rientrò Asia, la quale era riuscita a cancellare dalla faccia tutti i segni del pompino, tranne un violento rossore sulle gote. Il ragazzo provò a chiedere spiegazioni, ma lei lo anticipò, sussurrandogli “dopo”.
Il resto dell’ora volò, facendo terminare le lezioni. Alessandro si avvicinò ad Asia, ma lei lo precedette di nuovo, dicendogli di guardare su whatsapp. Salì in macchina, ma non accese subito il motore, ripensando a quanto era accaduto con la sua compagna di banco, soprattutto alla sua violenta reazione. Giunto a casa, pranzò e si “rifugiò” in mansarda dove accese internet sul suo cellulare, rivelando un messaggio di Asia, il quale recitava “i miei sono andati via ora, abbiamo tre ore di tempo, vieni su, sbrigati!”. Rispose con un misero “ok”, scese le scale, inventò una scusa con sua madre, prese le chiavi dell’auto e uscì. Guidò come un pazzo e dopo 10 minuti era davanti la porta della villetta di Asia.
Suonò alla porta e gli aprì Asia, “vestita” con un reggiseno bianco, con cui tentava di far risaltare la sua seconda scarsa, e con un perizomino, bianco anch’esso, con cui riuscì a far lievitare il pene di Ale. Andarono in salotto, Alessandro si sedette sul divano e Asia tentò di calargli i pantaloni, esordendo “wow, il mio culetto ti fa tutto questo effetto?”, ma fu bloccata da Alessandro, che le chiese semplicemente “perch&egrave?”. Lei, nonostante sembrasse un po’ irritata per il rifiuto, rispose lo stesso “&egrave una storia lunga… Da quando Angelo – il suo fidanzato – &egrave stato trasferito a Pordenone, 3 mesi fa, non ho più scopato e tu non hai fatto altro che osservarmi, fare domande piccanti, allusioni e raccontare della ragazza spagnola… Ho provato a resistere, ma non ce l’ho fatta.. Figurati che da una settimana a questa parte, ogni volta che torno da scuola, mi masturbo perché sono supereccitata… Comunque posso succhiarti il cazzo o hai altro?” concluse ironica. Allora Ale si tolse pantaloni e boxer, rimanendo nudo, in preda di un’imponente erezione. Asia si fiondò sul suo cazzo, cominciando un sapiente lavoro di lingua, alternando succhiate e leccate, mentre con una mano massaggiava lo scroto del ragazzo. A un tratto invertì le due azioni, infatti, cominciò a masturbare Ale con una mano mentre si occupava delle sue palle, succhiandone una alla volta. Continuò con questo lavoro, portando il ragazzo vicino al limite, quando, a un tratto si bloccò “non venire subito, fai godere me con quella lingua!”. Alessandro, preso alla sprovvista, – non aveva mai praticato del cunnilingus – si alzò, fece sedere Asia, che aprì le gambe, e avvicinò la faccia alla sua fica bagnata. Accennò due timide leccate, facendo sbottare Asia “mamma mia… Cos’&egrave questo?! Che verginello…” Alessandro sentì montare dentro una furia incontrollabile e rispose “verginello? Ora ti faccio vedere io!” e così dicendo mollò una sberla sulla vagina di Asia, strappandole un urlo, quindi, preso dall’ira, le infilò tutto il cazzo dentro, fino alle palle, facendola sussultare. Cominciò a pompare a un ritmo impressionante, facendo gridare Asia di piacere; sfilava il cazzo per poi rinfilarlo dentro fino alle palle – operazione facilitata dalla fica della ragazza che colava umori come una fontana – e continuò con questo ritmo per una quindicina di minuti, finché non la vide prendere fiato, irrigidirsi, cacciare un urlo più forte e lungo degli altri e venire in un orgasmo potentissimo. Questo fu troppo per Ale, infatti, sfilò il cazzo da dentro l’amica, si segò un poco e venne sulla sua pancia. “wow… Che scopata!! Hai un cazzo davvero grosso e lo sai usare bene!” esclamò Asia, rossa in viso “dai metti su il caff&egrave, che dopo ti sfondo il culo, puttanella” rispose Alessandro, ansante. Asia si diresse sculettando verso il bagno, per ripulirsi dalla sborrata di Ale, il quale, nel frattempo, ripensava a quello che era appena successo, ovvero scoparsi e (fra poco) incularsi la sua vicina di banco, era da sempre una delle sue fantasie pi’ recondite. Asia ritorn’ dal bagno e lo vide guardare il cellulare e contemporaneamente masturbarsi per far rizzare il cazzo. “cosa guardi Ale?” chiese timidamente “questa!” rispose il ragazzo, mostrandole la foto che la ritraeva completamente ricoperta di sborra e con il suo cazzo in bocca. “CHE COSA SIGNIFICA QUESTO?” sbott’ all’improvviso Asia “significa che a partire da ora, sarai la mia schiavetta personale” rispose mellifluo Alessandro “altrimenti pubblicher’ questa foto su facebook.. Capito?” “bastardo..” lo insult’ Asia “allora non hai capito.. Devi portarmi rispetto!” url’ Ale e le moll’ una sberla in faccia. Quindi la gett’ sul divano, le apr’ le gambe e le infil’ tutto il cazzo nella fica, facendola gemere. “aaaaah” gemette la ragazza “allora? Allora? Chi &egrave il padrone?” domand’ Ale, continuando a scoparla con forza “sssei tuuuu aaaah” rispose Asia “brava la mia puttanella.. Vedrai che ci divertiremo insieme..” e le piant’ tutto il cazzo dentro, facendole strabuzzare gli occhi. Quindi si sfil’ da lei e le intim’ di andare a preparare il caff&egrave “ma prima, mettiti in piedi di fronte a me” Asia obbedì e Ale le infil’ due dita nella fica, trovandola completamebte bagnata ” ti piace essere usata, trattata da puttana e scopata violentemente vero?” Asia parve trattenersi, ma poi “scoppi'”, rivelando i suoi desideri pi’ reconditi, infatti, rispose “si, adoro essere trattata male, essere scopata con forza da un cazzone, non il solito sesso con quello sfigato del mio ragazzo, spaccami con quel bel cazzo, aprimi Padrone, obbedir’ a tutto ci’ che vorrai, fammi sentire donna!” “bene, ora vai a preparare il caff&egrave e, per favore, evita di chiamarmi Padrone” e le diede uno schiaffo su una chiappa, mandandola in cucina, mentre lui andava in bagno per rinfrescarsi un po’. Ale entr’ in bagno e aprì l’acqua dal rubinetto del bidet, deciso a rinfrescarsi il cazzo in fiamme. Mentre sciacquava e massaggiava il cazzo sotto il getto, gli torn’ in mente quando, due mesi prima, aveva incontrato la cugina del fidanzato di sua sorella, Carmen. La ragazza, spagnola, era un vero bocconcino: alta 1,60, quarta di seno, bel culetto sodo, lineamenti latini e delle belle labbra carnose la rendevano veramente sexy. Alessandro promise a s&egrave stesso che se la sarebbe scopata. Una sera, approfittando che lei e sua sorella uscivano con il gruppo di Ale, cominci’ a tentare un velato approccio; parlando del piu e del meno, lei gli fece capire che ci stava, l’unico problema rimaneva sua sorella, la quale ostacolava la riuscita del piano. Poi l’improvviso colpo di fortuna, a sua sorella venne il mal di testa e un suo amico si offr’ di riaccompagnarla a casa. Era fatta! Ale butt’ l’ un paio di giustificazioni con il gruppo e, presa per mano Carmen, si diresse verso la macchina. Entrati in macchina, incominciarono a pomiciare, mentre le mani iniziavano una lenta danza sui corpi: le mani della ragazza iniziarono a massaggiare il cazzo di Ale da sopra i pantaloni, mantre le sue si occuparono delle tette di Carmen. Lei stava per aprigli la patta, quando lui la ferm’ “hai la camera dell’albergo da sola, andiamoci!” si giustific’ Ale. Alla rispoata affermativa, lui accese la macchina e la accompagn’ all’hotel, parcheggi’ e salirono in camera. Mentre Ale chiudeva la porta, Carmen si spogli’ completamente, mostrando le sue splendide forme, quindi si inginocchi’ di fronte al ragazzo, cominciando a lavorare con la zip dei suoi pantaloni; Ale si tolse la maglia, appena in tempo per vedere quella massa di capelli rossi fiondarsi sul suo cazzo durissimo. Carmen inizi’ un superbo pompino, dimostrandosi una bocchinara esperta, infatti, inghiottiva tutto il cazzo, riuscendo anche a leccare le palle di Ale, quindi cambi’ manovra, sfilandolo dalla bocca e cominciando a leccarlo come un Calippo, quindi cominci’ a succhiare le palle, mentre masturbava il cazzo con le mani. Ale riuscì a sopportare tutto questo senza venire, decidendo di diventare attivo, infatti, fece alzare la ragazza, la fece stendere sul letto a gambe larghe, punt’ il cazzo sulla fica bagnata della ragazza e la penetr’ di botto, strappandole un urlo. “oooh, que cazzo muy grande que tienes!” esclam’ Carmen eccitata, mentre Alessandro continuava a pompare con forza; vedendo le tettone ondeggiare sotto i suoi colpi, Ale ci tuff’ la faccia in mezzo, incominciando a leccarle, senza smettere di scoparla; nel frattempo, con una mano accarezzava il clitoride della ragazza. Tutto questo la port’ ad avere un orgasmo fragoroso, accompagnato da un forte urlo. Ale sfil’ il cazzo, ancora duro e fradicio di umori, dalla fica di Carmen, la quale, nonostante il violento orgasmo, non aveva perso la carica erotica, infatti, propose “quieres de hacer una cosa particular?” Ale annuì e Carmen prese un tubetto dal cassetto e si spremette della pomata sulla mano, quindi se la spalm’ nell’ano, con grande perizia. Quindi lei si volt’ e, dando le spalle ad Ale e tenendosi aperto il buco con l’ausilio delle mani, incit’ Alessandro ad incularla. Il ragazzo obbedì e, afferratala per i fianchi, con un forte colpo di reni le infil’ tutto il cazzo nel culo, facendola urlare “pianooo.. Tu eres demasiado grande!!”. Infoiato pi’ che mai, incominci’ a incularla tenendo un ritmo ancora pi’ elevato di quello di prima, sentendo gli urli di dolore trasformarsi in gemiti e grida di piacere. Dopo una buona mezz’ora, sentendo arrivare il limite, Ale si sfil’ da lei, la quale si inginocchi’ di fronte a lui e glielo prese in bocca, facendolo sborrare nella sua gola. Quindi gli ripul’ tutto il cazzo. Ale a quel punto ritorn’ in s&egrave e chiuse l’acqua; alzandosi si accorse di avere il cazzo di nuovo in tiro, quindi apr’ la porta del bagno e uscì, dirigendosi verso la cucina. Alessandro usc’ dal bagno, con il cazzo ancora prepotentemente eretto, e si diresse verso la cucina, nella quale trov’ Asia piegata a 90, alla ricerca di tazzine per il caff&egrave. Ale non esit’ un attimo, si avvicin’ all’entrata posteriore di Asia e vi appoggi’ la punta del suo cazzo. Lei si ritrasse immediatamente “piano! L’ho fatto solamente col mio ragazzo, e lui non é dotato come te!” spieg’ la ragazza “succhiamelo un po’ almeno entrer’ meglio” sugger’ Ale. Asia si volt’ e cominci’ a leccare l’asta del ragazzo, quindi lo inghiottì tutto, insalivandolo abbondantemente “ehi basta! Non devo venire” disse Ale, fermandola, quindi la fece voltare e punt’ il cazzo sul suo ano. Con un’unica forte spinta infil’ tutto il cazzo nel culo della ragazza, strappandole un urlo “aaaaaaaaaah!! Pianooo!!”, quindi aument’ vertiginosamente il ritmo delle spinte, mentre con una mano masturbava la fica, completamente bagnata, di Asia. Lentamente sentì le urla di dolore della ragazza trasformarsi in grida di piacere e aument’ il ritmo, sempre masturbandola con una mano, mentre con l’altra le schiaffeggiava il culo. Continu’ a pistonare per un’altra decina di minuti, stava per rimpalarla di nuovo dopo aver sfilato il cazzo dal suo culo, quando suon’ il campanello. Si blocc’ immediatamente con il cazzo in mano “perch&egrave ti sei fermato?” chiese Asia “il campanello.. Avevi detto che i tuoi tornavano alle 18!” replic’ irritato Ale “tranquillo, ora vado io” rispose Asia e, di fronte ad un interdetto Alessandro, si diresse verso la porta così com’era, ovvero completamente nuda. Ale sent’ delle voci femminili e dei passi venire verso la cucina, quindi, di fianco ad Asia, apparve una ragazza alta come lei, con i capelli blu, grosse tettone, labbra carnose incorniciate da una faccia da zoccola imbarazzante, “Ale, lei é mia cugina Valentina, mentre eri al bagno l’ho chiamata e le ho spiegato la nostra situazione e é voluta venire a vedere questo cazzone che mi ha conquistata..” spieg’ Asia, mentre la cugina si spogliava. Alla vista di quelle magnifiche tettone nude, il cazzo di Ale si riprese e torn’ a svettare in preda ad una dirompente erezione. “wow, che bestia! Le mie tette hanno fatto un’altra vittima eh?” esord’ la nuova arrivata e si fiond’ sul cazzo di Ale, ingoiandolo al primo colpo. Si dimostr’ molto pi’ esperta della cugina, succhiando e leccando ad un ritmo molto pi’ elevato di Asia. Ale, vedendo quella massa di capelli blu muoversi sul suo pisello, allung’ le mani e afferr’ quei due grossi meloni e incominci’ a palparli, facendo alzare lo sguardo alla proprietaria, impegnata nel suo lavoro di bocca. “aspetta ora proviamo qualcosa di diverso, mettilo qui” disse Vale, e avvicin’ le tette fra di loro, Ale capì al volo e infil’ il cazzo in mezzo, mentre la ragazza cominciava a segarlo con le tettone: una spagnola. Il contatto con le tettone e con le labbra della ragazza, la quale rifilava una leccata quando la cappella arrivava a tiro, fece avvicinare Ale al punto di non ritorno e stava per svuotarsi sulla faccia di Valentina, quando Asia lo tolse da quell’abbraccio. “ehi! C’ero prima io! Ora mi sborri nel culo, quindi potrai fare ci’ che vorrai con lei!” replic’ irritata la ragazza, la quale si mise a pecorina. “ora sfondo questa zoccoletta, quindi finiamo, ok?” spiegò Ale a Valentina, quindi impal’ con un colpo solo Asia, strappandole un gemito. Aument’ le spinte e, siccome era vicino al punto di venire, dur’ solo 10 minuti, quindi le sborr’ nel culo, mentre contemporanemente Asia aveva l’ennesimo orgasmo del pomeriggio. “sono le 17, abbiamo un’ora, ce la facciamo a farci una bella scopata, Vale?” chiese il ragazzo, lei annuì, impossibilitata a parlare, avendo preso il cazzo di Ale in bocca per mantenere integra l’erezione. “ok, allora cominciamo!” dichiar’ Alessandro. Valentina si mise a gambe larghe sul divano, spostando Asia, la quale dovette andare in bagno per via dello sperma che continuava ad uscirle dal culo, mentre il ragazzo si metteva sopra di lei e, con una spinta, la penetr’. Incominci’ a spingere violentemente, mentre la ragazza gemeva e gridava di piacere “siii.. Aaah.. Scopamiii… Pi’ forte pi’ forteee!!”, Alessandro continuò la sua opera mentre con le mani continuava a strizzare le tettone di Valentina. Essendo appena venuto, continu’ a scoparsela per altri 40 minuti, facendola venire più volte, mentre lui, continuava a trapanarla. Finalmente venne anche lui, inondandole la gola di sperma, e facendoselo ripulire. Vide l’ora e si rivestirono di corsa, salutò Asia, si fece dare il numero da Valentina e usc’ di casa, terminando quel meraviglioso pomeriggio. Il giorno dopo, Ale and’, come sempre, a scuola e lì rivide Asia che lo salut’, sussurrando “ehi cazzone! Dormito bene?” Alessandro sorrise e rispose alla ragazza “senti, devo dirti una cosa..” “dimmi” “ho bisogno di una mano per scoparmi Gaia e Giada.. Mi aiuti? Voglio dare una bella lezione a quelle due..” “certo.. E ho gi’ in mente un piano” “esponimelo!”. Il piano di Asia era molto semplice: oggi, alle ultime due ore, avrebbero avuto ginnastica, Ale si sarebbe nascosto nella doccia dello spogliatoio femminile, Asia, parlando con Giada, la quale aveva una situazione simile alla sua non vedendo il fidanzato da sei mesi a causa dell’universit’ a Torino, la avrebbe trattenuta e portata nella doccia, l’, volente o nolente, Ale se la sarebbe scopata. “wow! Sei un genio!” esclam’ il ragazzo “me lo merito un premio?” chiese Asia con gli occhi languidi e appogiando una mano sul suo pacco “d’accordo a ricreazione andiamo al bagno e t’inculo..” promise Ale. A ricreazione si fiondarono al bagno delle ragazze e il ragazzo apr’ la porta del primo che trov’, quello con la serratura rotta, gi’ con il cazzo di fuori. Il bagno per’ era occupato da Chiara, una coetanea di Ale e Asia che faceva l’altra sezione. Ale, alla vista della moretta voltata di spalle con il bellissimo culo in mostra, os’, afferrandola per i fianchi e inculandola in un sol colpo. “aaaaaaaaah!! E tu chi cazzo sei? Lasciami!” url’ Chiara, senza smettere di pistonare Ale rispose “piacere Alessandro 5A” e aument’ il ritmo, mentre, non visto, si volt’ verso Asia e le indic’ il telefono, chiedendole di riprendere. Si rivolse di nuovo alla sua vittima, alla quale stava incominciando a piacere il trattamento “allora ti piace eh zoccoletta?” Chiara si morse il labbro per non gridare “mmmmm.. Siiiiiiii.. Pi’ forte.. Spaccamiii” Alessandro acceler’ le spinte, quindi la volt’ e glielo mise in bocca. Chiara iniziò a succhiare come un’idrovora, leccando e sbocchinando come una vera esperta, facendo venire Ale abbondantemente. Asia termin’ il video e Ale, dopo che Chiara ebbe ingoiato tutto, si rivolse alla moretta “tutto quello che abbiamo fatto &egrave filmato, quindi non puoi sottrarti, anche se non credo serva un ricatto per questo, ecco il mio numero, chiamami quando vuoi una ripassata” “certamente! Con quel bel cazzone che ti ritrovi, non vedo l’ora! Stasera vieni alla festa vero?” “che festa?” “faccio una festa a casa mia, ho invitato un po’di gente, mie amiche, comprese Gaia e Giada, miei amici, dai tu e la tua amichetta venite!” “d’accordo.. A che ora?” “alle 20.30 a casa mia. Abito in via dante 126” “ok ci saremo! A stasera!”. Dopo che Chiara fu uscita dal bagno, suon’ la campanella. Asia, amareggiata fece per uscire dal bagno, ma Ale la trattenne “dai su non te la prendere! Dopo quando scoper’ Giada, scoper’ anche te!”, rinfrancata Asia, i due ragazzi uscirono dal bagno dirigendosi in classe, attendendo l’arrivo delle ultime due ore: ginnastica. Suonata la campanella della 4^ora, il 5A uscì alla spicciolata, salendo sul pullman che li avrebbe portati al palazzetto dello sport a fare ginnastica. Arrivati li, si divisero maschi e femmine e si diressero verso i rispettivi spogliatoi; Alessandro si diede uno sguardo d’intesa con Asia e entr’ nello spogliatoio maschile. Usciti tutti e andati in palestra, il ragazzo entr’ nello spogliatoio femminile e si nascose dentro il locale docce, separato da un muro che copriva la visuale dalla porta e li, gi’ con il cazzo in erezione, si spogli’ e aspett’. Dopo circa 5 minuti sentì le voci di Asia e Giada “Giada, devo andare a prendere l’elastico nello spogliatoio, mi accomlagni?” “certo!”, Ale sent’ chiudere la porta, “senti, ma con Lucio che sta a Torino come fai?” “che intendi Asi?” “io con Angelo a Pordenone impazzirei se non mi masturbassi!” “Asia!” “beh? Tu non lo fai? Lo vedi una settimana ogni 6 mesi e vorresti dirmi che non ti tocchi?” “beh.. Ovviamente devo trovare uno sfogo e si, mi masturbo, ma non é uguale!” “ovvio, ma io ho trovato una soluzione a questo problema…” “e sarebbe?” “Aleee! Vieni fuori! Giada ti vuole!”. Alessandro uscì dal locale docce, mostrando tutta la sua prorompente erezione, lasciando interdetta Giada “e tu cosa ci fai qui?” domandò, non riuscendo a staccare gli occhi dal cazzone del ragazzo, Asia rincar’ la dose “non vorresti quel grosso cazzone dentro di te? Che ti scopa con forza? Che ti causa innumerevoli orgasmi?” “eh.. Non lo so… Il prof potrebbe cercarci… Qualcuno potrebbe entrare…” tent’ di svicolare Giada, ormai eccitatissima “a questo si rimedia subito!” e Asia chiuse la porta a chiave ” e poi oggi si fa ginnastica fuori, siamo liberi di fare ci’ che vogliamo!”; quindi Ale si avvicin’ a Giada e le sfil’ la maglia, mentre Asia le toglieva il reggiseno, mostrando quella bella quarta soda agli occhi del ragazzo. Giada si copr’ le tette con le mani, immediatamente fermata da Ale “che fai, Giada?” “mi vergogno…” “e di cosa?” “ho le tette troppo grandi…” “ma non dire cazzate.. Le mani mettile dove serve..” e cosi facendo le appoggi’ entrambe le mani sul suo cazzo duro. Mentre Ale finiva di spogliarla, lei incominciava una lenta sega e Asia si spogliava nuda. Mentre Giada si inginocchiava, accelerando il ritmo della masturbazione, Asia si mise vicino a lei, incominciando a succhiare le palle di Ale, il quale cominciava a spingere sulle labbra di Giada. Dopo averglielo completamente scappellato, Giada tolse le mani e aprì la bocca, permettendo ad Ale di scoparle la bocca, mentre le afferrava la nuca. Continu’ a scoparle la bocca per una decina di minuti, finch&egrave, osservando Asia, decise “ora scoper’ una volta per una ok? Ad Asia toccher’ il culo, essendo gi’ abituata alle mie misure e a Giada, invece, sfonder’ la fichetta! Asia cominciamo con te”. Quindi Asia si appoggiò a una panca, mettendosi a 90; Ale le punt’ il cazzo sulla rosellina e, con una forte spinta, la incul’ completamente, strappandole un grido. Cominci’ a stantuffarla a un ritmo pazzesco, infilandolo e sfilandolo completamente pi’ volte, mentre lei era scossa da diversi orgasmi, mentre Giada, completamente partita, si masturbava ferocemente guardandoli. “aaaaaah… Siii… Inculami.. Spaccami… Daiiiiii… Aaaaaah!!” gridò Asia, in preda all’ennesimo orgasmo “si si siii vengooo.. Oh zoccoletta ti sborro nel culoooo!!” e Ale le scaric’ una quantit’ di sborra impressionante nel’intestino, per poi buttarsi a sedere su una panca, mentre ad Asia, colava lo sperma dal culo lungo le gambe. “wow! Con Lucio non l’ho mai fatto con così tanta foga..” “preparati, ora tocca a te!” e Ale si rialz’, barcollando leggermente, e si avvicinò a Giada, completamente distesa sul pavimento. “ora succhiamelo un pochino, per pulirlo e per farlo tornare dritto” Giada lecc’ via tutto lo sperma e lo ingoi’ fino alle palle, 4-5 rapide leccate e Ale fu pronto per il secondo round. Si sfil’ dalla bocca di Giada e, dopo averlo scappellato, lo punt’ sulla fica fradicia di Giada e, con un colpo solo, la penetr’, facendola gridare. Lo infil’ fino in fondo, strozzandole l’urlo, quindi lo sfil’ completamente, per poi rimetterlo tutto dentro pi’ e pi’ volte, pompando come un forsennato, mentre con la faccia era immerso in mezzo alle due tettone di Giada, strusciandoci il viso. Continu’ a scoparla per circa mezz’ora, causandole numerosi e violenti orgasmi, finch&egrave lui si sfil’ da Giada e si liber’ nella sua bocca, facende ingoiare tutto lo sperma. “wow! Sei incredibile Ale! Il culo? Quando me lo spacchi? Ti prego fallo…” “non adesso, ma stasera, alla festa di Chiara ok? Tanto veniamo anche noi!” “perfetto! Allora a stasera pisellone!” e così le die ragazze, rivestitesi, uscirono dallo spogliatoio. Ale, incredibilmente, riuscì a non farsi beccare e si rivest’, salendo sul pullman che avrebbe riportato la sua classe nel parcheggio della scuola, dove aveva parcheggiato la macchina. Alessandro pass’ a prendere Asia e si diresse verso casa di Chiara. La festa era iniziata da un po’, poiché si sentiva musica molto forte provenire dall’interno della casa. Suonarono e venne ad aprire Chiara, vestita con un corto abito bianco e con un bicchiere in mano, che li salut’ “ciao! Era ora!” e li fece accomodare in salotto. Ovunque c’erano ragazzi della loro et’, circa una quarantina di persone, che parlavano, scherzavano e, in alcuni casi, pomiciavano, seduti sui divani. Giada li vide aggirarsi per la sala e and’ loro incontro “eccovi finalmente! Ma quanto mi avete fatto aspettare?!” disse “va beh, l’importante &egrave che sei arrivato, pisellone..” aggiunse sussurrando. Alessandro, eccitato dalla situazione e dallo strusciarsi di Giada su di lui, la afferr’ per un braccio e la port’ al bagno. Lei si sedette sul water, mentre lui liberava il cazzo durissimo dai jeans; quindi lo infil’ fino in fondo alla gola di Giada, la quale cominci’ a leccare e succhiare come una forsennata, insalivando per bene il cazzo di Ale. “aspetta! Voglio vedere se ho imparato!” la ferm’ il ragazzo, quindi pos’ un grosso ascigamano per terra e si misero a 69. Giada continuava a lavorarsi per bene il cazzo di Ale, mentre lui cominciava a leccarle la fica gi’ umida. Piazz’ la faccia tra le gambe di lei e cominci’ a leccarle la vagina, infilando la lingua fra le labbra di Giada, mentre le accarezzava il clitoride. Il risultato fu fantastico, merito delle lezioni di Asia, e Giada ebbe un orgasmo incredibile. A quel punto Ale la fece distendere prona e lui le si butt’ sopra, infilando il suo grosso cazzone nel culo di Giada, facendola gridare “pianoooooo!! Lì non l’ho mai presooo!!” Ale rallent’ il ritmo delle spinte per permettere al culo di Giada di abituarsi alle dimensioni del suo arnese. Quando senti le urla della ragazza trasformarsi in gemiti, aument’ il ritmo, infilando il cazzo fino alle palle per poi sfilarlo conpletamente, sempre pi’ volte, sempre pi’ veloce, causando a Giada un’altro potentissimo orgasmo “aaaaah… Non avevo mai avuto un orgasmo cosi fragoroso… é stato bellisimo..” “ora che ne dici se ti scopo nelka fica per completare l’opera, ce la fai?” “si si.. Scopami.. Dai” e Giada si volt’ spalancando le gambe, mostrando la sua fica bagnatissima, risultato dei suoi due recenti orgasmi. Ale si distese con il cazzo all’aria e fece salire Giada su di lui, facendole infilare tutto il cazzo nella fica, il quale entr’ con facilit’, visto lo stato della vagina della ragazza. Giada incominci’ a cavlcargli il cazzo ad un ritmo impressionante, impalandosi su quel grosso pisellone. Continu’ a saltellargli sul cazzo per altri 5-10 minuti, finch&egrave Ale si sfil’ da lei, la fece inginocchiare e si masturb’ sulla sua faccia, venendo abbondantemente, ricoprendole le gote, la labbra e il mento di sborra calda. Giada si lecc’ via la sborra dalle labbra e ripulì il suo cazzo dai residui di sborra ingoiandolo nuovamente, mentre lui le palpava le tette. Fu questa la scena che si presnt’ a qualcuno quando aprì la porta del bagno. “cosa diavolo state facendo voi due?” sbott’ quel qualcuno. Giada fece appena in tempo a pulirsi lo sperma dal viso, mentre Ale si volt’ verso la porta con il cazzo ancora in tiro. Quel qualcuno che aveva aperto la porta era Gaia. Alessandro era rimasto bloccato, completamente nudo, con il cazzo ancora durissimo, mentre guardava Gaia. Lei, vestita con un abitino molto aderente che faceva risaltare le sue forme, guardava lui e Giada e stava aspettando una risposta “allora? Cosa state combinando? Giada, con questo sfigato! Sei anche fidanzata!” Alessandro, forse per l’eccitazione o forse per la rabbia, le fu addosso in un attimo, chiuse la porta, a chiave stavolta, e la gett’ a terra. Bloccandola, riuscì a spogliarla e le infil’ tutto il cazzo in fica. “aaaaaaaaah! Lasciamiiii! Lasciami andareee bastardoo!” gridava – inutilmente – Gaia. Alessandro continu’ a pompare come un indemoniato, sempre pi’ forte, non preoccupandosi di quanto potesse farle male, mentre Giada, di fronte ad uno stupito Alessandro, si avvicin’ a Gaia, baciandola in bocca. Le grida di Gaia incominciarono a divenire meno convinte, trasformandosi sempre pi’ in gemiti e urletti di piacere. Il ragazzo, a quel punto, lasci’ Gaia e, come si aspettava, la ragazza non si sfil’ il suo cazzo, anzi aument’ lei stessa le spinte e inizi’ ad incitarlo di scoparla ancora pi’ forte “mmmh mmmh mmmmh siiiii bastardo scopami! Spaccami!” “ora basta zoccola! – la fece piegare a 90 – ora ti sfondo il culo, questo meraviglioso culo!” “si, spaccamelo, non l’ho mai voluto dare al mio ragazzo! Spaccami! Sfondami” rispose Gaia, completamente partita. Giada, nel frattempo, dopo aver ripreso l’intera scena sotto ordine di Ale, si era messa a leccare la fica di Gaia, stimolandole il clitoride. Alessandro incominci’ a scopare il culo di Gaia, infilandole tutto il cazzo dentro, facendola gridare forte, ma Giada stemper’ il dolore della ragazza infilandole tutta la lingua nella fica. Il ragazzo continu’ imperterrito a pistonarle l’ano, mentre lei gemeva e gridava. Dopo un quarto d’ora, Gaia venne per la terza volta in gola a Giada, mentre Ale non era ancora venuto. “forza, ora voglio sborrarti in gola! Succhiamelo!” le ordin’ il ragazzo; Gaia si inginocchi’ di fronte a lui e inizi’ un pompino fantastico, dimostrando di essere una maestra nell’arte del sesso orale. Lo lecc’ lungo tutta l’asta, succhi’ solo la cappella mentre con le mani masturbava il cazzo e massaggiava le palle, lapp’ entrambe le palle mentre lo masturbava e infine si infil’ tutto il pisellone in gola, mentre leccava le palle con la limgua. Dopo questo trattamento, Ale non ce la fece pi’ e sborr’ in gola a Gaia, facendogliela bere tutta. Quindi si rivestì, disse alle ragazze di aspettare un po’ prima di uscire dal bagno dopo di lui e ritorn’ di là in salotto. Alessandro uscì dal bagno e si diresse in salotto, prese una birra e si sedette sul divano, ascoltando la musica e osservando le persone presenti alla festa. Si era finito la birra, si alzò per prenderne un’altra, ma fu intrcettato da una bella ragazza bionda. “Ciao! Tu sei Alessandro vero?” chiese la ragazza “si perch&egrave?” “Vieni con me!” E presolo per il braccio lo portò in camera; durante il tragitto Ale la osservò per bene: una seconda di seno, capelli biondissimi, visino dolce, gambe lunghissime e un culo da favola. Arrivati a destinazione, la ragazza parlò di nuovo “io sono Natascia, la migliore amica di Chiara… Lei mi ha raccontato della vostra “avventura” al bagno e mi ha detto che hai un cazzo veramente grosso e vorrei constatare se &egrave vero…” Ale, in risposta, se lo tirò fuori dai pantaloni, ancora non del tutto eretto. Natascia rimase interdetta, lo afferrò e lo strinse, iniziando una lenta sega, quindi si inginocchiò e lo infilò in bocca, succhiando e leccando il cazzo del ragazzo. Nel frattempo Ale la spogliò e le afferrò i capelli, raccolti in una coda, e la spinse verso il cazzo, facendoglielo ingoiare tutto, strappandole un singulto. Ale continuò a scoparle la gola per altri 10 minuti, quindi le scaricò in bocca una violenta sborrata. Natascia ingoiò avidamente e si mise a pecora, vogliosa come non mai. Ale, con il cazzo ancora duro, la impalò immediatamente, strappandole un grido. Cominciò a pompare come un ossesso, causandole diversi orgasmi, conditi da grida e squirtate. Dopo 25 minuti, Ale non era ancora venuto, mentre Natascia era stremata. Quindi Ale si sfilò e puntò il cazzone sulla fica di Natascia. Lei si gettò distesa sul letto, aprì le gambe e intimò Alessandro di penetrarla. Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e con una forte spinta pelvica infilò tutto il cazzo nella fica della ragazza. Quindi continuò con il ritmo di prima, ma stavolta, fiaccato dall’inculata precedente, dopo 10 minuti si sfilò e sborrò sulle tette di Natascia. “WOW! Mi hai sfondata! Hai un cazzo veramente grosso! Tieni il mio numero di cell, quando vuoi chiamami…” Alessandro si rivestì e uscì dalla camera, lasciando Natascia, nuda e impiastricciata sul letto. Alessandro uscì dalla camera e si diresse in salotto, abbandonandosi sul divano; era sfinito e pensò, visto che oramai erano le 2.30, di andare in una camera da letto e riposarsi un po’. Ritornò nella zona notte, trovò una camera libera, chiuse a chiave, si coricò e si addormentò. Fu svegliato da un bussare convulso, andò ad aprire la porta e si trovò di fronte Asia e Chiara, abbastanza ubriache e completamente nude. “Eccoti! Non ti trovavamo più! &egrave tutta la sera che ti cerchiamo.. vogliamo il tuo cazzone dentro di noi!” E iniziarono a spogliarlo, lasciandolo nudo e in preda a una ciclopica erezione. “Chi comincia?” chiese Asia “ho un’idea, facciamo una specie di gara, chi riesce a infilare più centimetri di cazzo nella sua gola, verrà scopata per prima.. che dite?” Alla seguente risposta affermativa, Ale chiese “datemi un metro da sarta” e si misurò il cazzo, scrivendo le dimensioni su un foglio: 26 cm di lunghezza e 6 cm di diametro. Le due ragazze si leccarono le labbra e si inginocchiarono di fronte a lui; Alessandro afferrò la nuca di Asia e le infilò il cazzo in bocca, incominciando a scendere giu nella gola. Asia, dopo un po’, incominciò ad arrossarsi in volto, a sbavare e a tossire, ma non mollò la presa, anzi si abbracciò al sedere di Ale e spinse più dentro il suo cazzo. Tuttavia si arrese e fece uscire il cazzo dalla gola; “allora.. Asia ha inghiottito.. – e misurò con il metro – 20 centimetri! Brava! Ora tocca a te!” e indicò Chiara. La ragazza si avvicinò e spalancò la bocca; Alessandro, quindi, le infilò il cazzo in bocca riuscendo tranquillamente a farlo entrare per metà. Chiara non dava cenni di cedimento e il ragazzo continuò a scenderle sempre più a fondo nella laringe, infilandole 3/4 di cazzo in gola; a questo punto raggiunse il punto critico, infatti, Chiara sgranò gli occhi ed emise un singulto strozzato, dilatando le narici alla ricerca d’aria, ma non mollò la presa e spinse la testa in avanti, per inghiottire più cazzo. Dopo un ultimo, titanico sforzo, si ritrasse e fece uscire il pisellone dalla gola, tossendo e sputando. Alessandro prese il metro e misurò “22,5 cm! Chiara vince!” annunciò e fece distendere la ragazza sul letto, la quale si era, nel frattempo, ripresa, facendole spalancare le gambe. Il ragazzo puntò il cazzo sulla fica di Chiara, quindi, con un forte colpo di reni, lo infilò completamente, strappandole un forte urlo. Alessandro cominciò a scopare la fichetta di Chiara come un forsennato, infilando e sfilando il cazzone da dentro di lei, la quale gemeva e gridava, eccitata e bagnata. Il ragazzo la stava letteralmente aprendo col suo grosso cazzone, infatti, da lì a poco la ragazza gridò “vengo! Vengo! Sto venendoooo! Aaaaah!” E ebbe un fragoroso orgasmo, bagnando tutto il cazzo di Ale. Lui si sfilò, deciso a continuare per venire anche lui, quando Asia lo interruppe “ehi! E io cosa dovrei fare?” effettivamente era molto eccitata e dalla sua fica colavano umori “ho un’idea, dovrai obbedirmi però” “ovvio, sono la tua schiava” “Chiara, hai un ovetto vibrante vero?” “Certo! Tieni” e, tiratolo fuori da un cassetto, glielo porse. Legarono Asia alla sedia, immobilizzandola a gambe aperte e le infilarono l’ovetto nella fica, chiudendola con del nastro adesivo. “pronta?” e Alessandro schiacciò il telecomando a potenza 10, il massimo. “aaaaaaaah! Partiamo subito forteeee!” Asia cominciò a gridare dal piacere, pregandolo di continuare. Quando Ale si accorse che la ragazza stava per avere un orgasmo, spense l’uovo. “nooooo! Cosa fai? Non puoi lasciarmi in questo stato! Ti pregooo!” “ti ricordo che tu hai perso” le rispose beffardo il ragazzo, quindi si voltò verso Chiara, la mise a 90, la afferrò per i capelli e la inculò di botto, strappandole un grido violento. Quindi incominciò a stantuffarle il culo con il ritmo di prima, mentre Asia guardava, immobilizzata e bisognosa di un orgasmo. Chiara non resistette a lungo e squirtò nuovamente, stavolta mentre Ale le si svuotava nel culo. Si sfilò da lei e la lasciò, ansante e rossa in viso, sul letto. “Chiara, a te crea qualche problema se mi tengo l’ovetto?” “no no figurati, tienilo quanto vuoi..” quindi slegò Asia si rivestirono e se ne andarono da casa di Chiara. In macchina, Asia gli chiese se poteva toglierlo. Alla risposta negativa di Alessandro, la ragazza sbottò “non posso andare girando con questo coso nella… aaaaaaaaah!” mentre lei parlava, il ragazzo aveva attivato l’ovetto, causandole l’orgasmo che prima non aveva avuto. Quindi le permise di toglierlo e le ordinò di riportarglielo, pulito e lavato, il lunedì successivo a scuola. Il lunedì successivo, Alessandro rincontrò a scuola Asia, la quale, come ordinatole, gli riportò l’ovetto. “ora che intenzioni hai? Che cosa vuoi fare con quel coso?” “seguimi e lo scoprirai” e così dicendo si diresse, con la ragazza al seguito, verso Gaia, la quale era appena entrata nel cortile del liceo. Quando lei li vide, li salutò allegramente e ascoltò attenta la proposta del ragazzo “quindi io dovrei tenermi questo coso dentro la mia fica per tutta la mattinata e tu lo controllerai a tuo piacimento… cosa ti fa credere che lo voglia fare?” “libera di scegliere, ma sai, non vorrei che alcuni video di tua conoscenza fossero divulgati…” Gaia sbiancò e si arrese “d’accordo, fa ciò che devi..” e si calò leggins e mutandine, mostrando la fichetta depilata, nella quale Ale infilò l’ovetto, quindi chiuse con del nastro da pacchi. Furono 5 ore lunghissime per la povera ragazza, infatti, Alessandro accendeva e spegneva l’ovetto, alla massima potenza, facendole arrivare vicino all’orgasmo, senza mai raggiungerlo. Dopo 2 ore, durante la ricreazione, Gaia, arrossata in volto e col fiatone, si diresse verso il banco del ragazzo e lo implorò “ti prego.. fammi avere questo maledetto orgasmo, non ne posso più! Ti prego!” e Ale accese l’ovetto e Gaia cominciò ad ansimare, poi, sul più bello, suonò la campanella e il ragazzo spense il giochino vibrante “nooo! Continua! Continuaaa!” ma Ale se ne fregò e la poverina tornò al suo posto, rossa in viso. Nel corso della terza ora, il ragazzo lo fece vibrare solo due volte, quasi al minimo, solo per mantenere alta l’eccitazione della ragazza. Le ultime due ore furono un vero inferno, infatti, Ale accendeva al massimo l’ovetto, e lo faceva vibrare sufficiente tempo per far montare l’orgasmo dentro di lei, poi lo spegneva. Ripet&egrave questa azione per ben sei volte nel corso delle due ore, per Gaia fu una vera sofferenza, perch&egrave stavolta non poteva ansimare o gemere, ma doveva soffrire in silenzio. Sadicamente, Alessandro accese l’ovetto un paio di minuti prima dell’ultima campanella, Gaia sentì l’orgasmo montare, quindi crescere sempre più forte, mancava veramente poco, quando suonò la campanella e Ale spense l’ovetto. Il ragazzo la intercettò all’uscita e la fece salire in macchina, dove la portò in un luogo appartato. Lì la fece spogliare e le permise di togliere l’ovetto. La sua fichetta depilata bagnatissima faceva intendere di voler raggiungere quel maledetto orgasmo che da 5 ore desiderava, ma Alessandro prolungò ancora il supplizio, infatti, dopo essersi tirato fuori il cazzo già in tiro, la costrinse a succhiarglielo, mentre lui la teneva per i capelli. Lei iniziò a succhiare con foga, mentre con la lingua solleticava la cappella; Alessandro le spingeva in giù la testa, infilandole in gola parecchio cazzo, facendola tossire. Dopo 10 minuti di quel trattamento, decise finalmente di accontentarla: tirati giù i sedili, Gaia si distese e aprì le gambe e il ragazzo le infilò di botto tutto il cazzo nella fica. Iniziò a stantuffare con foga e dopo 15 minuti, Gaia venne abbondantemente, gridando come un ossesso. Alessandro, a quel punto si sfilò da lei, le infilò il cazzo in bocca e, dopo poche spinte le sborrò in gola, facendole ingoiare tutto. Quindi si rivestirono e Ale la riaccompagnò a casa, ordinandole di riportargli l’ovetto pulito il giorno dopo a scuola. Alessandro era solo in casa, capitava spesso, con i suoi a lavoro fino a tardi ed era ormai abituato a pomeriggi di completa solitudine. Ma quel pomeriggio sarebbe stato diverso da tutti gli altri… Squillò il campanello, andò ad aprire e si trovò di fronte Gaia, coperta da un impermeabile che impediva alle sue forme di farsi notare. “ehi, chi si vede! Non dovevamo rivederci domani?” “sono voluta venire per farti una sorpresa! Ah, già questo &egrave tuo” e la ragazza gli porse l’ovetto, cavandolo fuori da una tasca. Si accomodarono in cucina “quale sarebbe questa sorpresa?” chiese dubbioso Ale “questa!” esclamò la ragazza, togliendosi l’impermeabile e mostrando di essere completamente nuda sotto di esso. “wow, sei proprio una lurida esibizionista… e sentiamo, cosa vorresti in cambio della sorpresa?” Gaia si mise carponi e gattonò fino ad arrivare di fronte al ragazzo e alzando la testa all’altezza del cavallo dei suoi pantaloni, esclamò “questo maestoso cazzone, che mi scopi con foga e mi faccia sentire per l’ennesima volta la sua puttana!” in tutta risposta, Alessandro slacciò i pantaloni, calò i boxer ed estrasse il suo pisello già in tiro “avanti, vieni a prenderlo” e la colpì in faccia col pene a mo’ di manganello. Ripet&egrave l’operazione un paio di volte, finch&egrave concesse a Gaia di abbocarlo; la ragazza iniziò a leccare l’asta per tutta la sua lunghezza, insalivandola bene, quindi si dedicò alle palle, continuando a masturbare il cazzo di Ale. Finalmente decise di prenderlo in bocca e iniziò un lento, ma continuo affondare nella bocca di Gaia, la quale si impegnava a far entrare più cazzo possibile in bocca, mentre il ragazzo la teneva per la nuca. Dopo una decina di minuti di risucchi, leccate e gorgoglii, la ragazza si staccò “ti prego, scopami, sono troppo eccitata” quindi Ale la mise a pecora, facendola appoggiare al tavolo e, senza nemmeno dover lubrificare la fica di Gaia, completamente bagnata, le infilò il cazzo dentro. “oddio! Quant’&egrave grosso! Ti prego scopami! Non ne posso più!” e Ale iniziò a penetrarla lentamente, per poi aumentare il ritmo, per poi diminuirlo, facendo impazzire di piacere la ragazza, quindi aumentarlo di nuovo, sempre con più foga. Gaia stava urlando come una assatanata, in preda ad un orgasmo potentissimo e liberatore, Ale continuava imperterrito a penetrare con violenza quella fica, fradicia sempre più di umori che non accennavano a smettere di colare, finch&egrave, sentendo montare l’orgasmo dentro di s&egrave, accelerò ulteriormente nelle spinte e, sfilatosi, venne sulle natiche bianche e sode della ragazza. “WOW! Questo sì che si chiama scopare” “preparati che adesso ti spacco anche quel bel culetto sodo” “fammelo bagnare un po’ prima, sennò mi spacchi a metà” ed iniziò, aiutata dallo sperma che colava sul buco e dai suoi umori, a penetrarsi con le dita per facilitare la penetrazione anale. In quel momento esatto, suonò il campanello. Ale corse a vedere dallo spioncino e vide l’immagine distorta di Martina, la figlia della sua vicina, da sempre cotta di lui….

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