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antonella e Marco

By 7 Gennaio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Il vassoio della colazione &egrave pronto. antonella lo ricontrolla con un pizzico d’apprensione, ha paura di sbagliare e di essere rimproverata proprio il primo giorno. Sembra tutto apposto, c’&egrave tutto, non si &egrave dimenticata niente.

Sono le 6.20 di questa fredda mattinata milanese, la colazione deve essere servita alle 7 precise e antonella deve ancora indossare la divisa. Sta pensando che la tentazione di riscaldare il bagno di servizio in cui deve cambiarsi &egrave stata molto forte, ma ha fatto la brava e non lo ha fatto. E’ fiera di avere resistito, le ha proibito di farlo e sarebbe stato indegno tradire la sua fiducia da subito.

Ma l’apprensione non la lascia. Con un sorriso pensa che &egrave strano. A 38 anni &egrave una degli esperti fiscali più importanti della nuova generazione. Sempre impassibile, addirittura altera nel suo ruolo. Ma questa mattina ha paura di sbagliare nel servire la colazione. Lui potrebbe adirarsi.

Sono le 6.40 quando esce dalla doccia e sente forte i brividi di freddo. Non si &egrave mai lavata con l’acqua fredda prima. Ad essere sinceri ha pensato di usare l’acqua calda, tanto Lui non se ne sarebbe accorto. Ma subito si &egrave vergognata e si &egrave sentita colpevole per questo suo pensiero. Le disposizioni sono chiare, antonella non deve usare ne riscaldamento nelle stanze a lei riservate ne l’acqua calda per lavarsi.

E’ un dolce stordimento quello che la pervade mentre nuda si osserva nello specchio. Un metro e settantadue di un gran bel pezzo di figa. E’ proprio cosi che si vede. Non una bella donna ma un gran bel pezzo di figa. Cosi come Lui l’ha definita ieri. E sempre come Lui ha detto, vede il proprio musetto dolce, le tette quarta misura sode e alte che si stagliano sul pancino piatto, il culo e le cosce da sballo. Non sarà al livello della playmate che hanno guardato assieme, ma Lui potrà essere soddisfatto della sua cameriera.

Il freddo si fa pungente. Ma adesso lei &egrave consapevole del perche &egrave importante. Non lo aveva capito subito, anzi le era sembrato un capriccio senza senso. Adesso lo capisce invece, &egrave importante per lei, &egrave importante per una femmina.

Ha finito con lo smalto rosso, anche sui capezzoli. L’autocontrollo la lascia soddisfatta. Il rossetto fa risaltare le labbra carnose sul musetto delicato. E’ anche perfettamente intonato con lo smalto. Labbra, mani, piedi e capezzoli costituiscono un ensemble dolce ed eccitante. L’ombretto sta d’incanto sugli occhioni dolci.

Musetto dolce, gran pezzo di figa e occhioni dolci che solo Lui sa. Molti si vorrebbero sbattere la Dottoressa Antonella Fiordalisi, ma nessuno vede mai il musetto e gli occhioni.

Sono le 6.52 se antonella continua a trastullarsi in questi pensieri farà tardi. Non vuole essere in ritardo. Ma ha quasi finito di indossare la divisa. Ancora una sistematina alla chioma bionda naturale ed &egrave pronta. Veloce in cucina a prendere il vassoio.

Il cuore le batte forte mentre bussa alla porta di Lui, la voce ha un lieve tremolio mentre si annuncia

“Signore sono antonella, se permette servo la colazione”.

Il vassoio sta per sfuggirgli di mano quando sente la voce di Lui
VIENI PICCOLA, PUOI ENTRARE

antonella ha di nuovo paura che Lui non sia soddisfatto della sua cameriera. Ed &egrave una paura irrazionale. Marco quasi non ci crede, &egrave venuta ed ha eseguito le disposizioni alla lettera. E ad un ragazzino di 14 anni vedersi un pezzo di figa cosi, anche se &egrave sua mamma, su tacco a spillo, con minigonna nera, calze velatissime bianche, un grembiulino bianco una camicetta semitrasparente con due bottoncini sopra aperti e senza reggiseno a tenere quella quarta piena. Non lo lascia affatto indifferente.

Marco, nonostante i suoi discorsi da maschilista padrone di se rimane inebetito. Gli ormoni rischiano di impappinarlo. Capisce di dover riprendere il controllo subito. Le fa un cenno con la mano di avanzare, e le indica un punto sul pavimento vicino a se. Lei resta ferma, imbambolata non ha capito subito.

che stupide queste donne…mi devi servire la colazione o no…vuoi farlo stando in piedi? Inginocchiati qui e mantieni il vassoio

&egrave come una scossa…dell’altera Dottoressa Fiordalisi non ce niente in questo momento…&egrave stata una stupida e lo ha fatto arrabbiare…’ha ragione Lui, noi donne siamo proprio stupide’…fa i quattro passi necessari per raggiungere il punto indicato e si inginocchia….&egrave bellissima sul pavimento, con la schiena dritta e le tette fuori mentre porge il vassoio

Ed &egrave felice perche Marco le fa un carezza sul musetto in segno di approvazione…ed &egrave felice perch&egrave Marco sta mangiando la sua colazione di gusto mentre gli getta delle occhiate alle tette ed alle cosce.

TO BE CONTINUED

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I colloqui si erano tenuti solo 4 giorni prima. I professori si erano profusi in lodi. Il migliore non solo della sua classe, ma addirittura di tutte le prime del liceo. antonella era incredula ed entusiasta, Marco si era sempre distinto nello sport soprattutto Judo e Kick boxing, e adesso pure negli studi. Sapeva che suo figlio aveva un quoziente intellettivo notevole ma anche che era tutt’altro che un secchione.

Tornando a casa sentì un contrasto di sentimenti. Fiera ed orgogliosa da un lato e nervosa dall’altro. Se fierezza ed orgoglio erano facilmente comprensibili, quel pizzico di nervosismo era dettato dal fatto che suo figlio aveva vinto.

Era stato all’inizio dell’anno scolastico. In terza media Marco era stato promosso con un voto piu che sufficiente, ma a detta di tutti i professori molto al di sotto delle sue reali potenzialità. Per Enrico stimato ingegnere minerario i voti del figlio andavano bene cosi, per antonella no. Di nascosto dal marito decise di pungolarlo.

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Era inizio di settembre, faceva piu caldo che nel mese di agosto, e la famiglia decideva di godersi una settimana di mare a Camogli.

Fu una mattina che Enrico era andato ad una sessione di immersioni subacquee a Chiavari, e loro due si godevano il sole nello stabilimento privato che antonella decise di passare all’attacco.

MARCO POSSO PARLARTI?….TU FAI SEMPRE BATTUTE SUL FATTO CHE LE DONNE SONO FATTE PER SERVIRE GLI UOMINI, PER FARGLI DA CAMERIERE…IO NON SO DOVE HAI PRESO QUESTE IDEE, CERTO NON DA ME O DA TUO PADRE, PROBABILMENTE SONO QUEI TUOI AMICHETTI CRETINI

Marco sbuffo UFFA MAMMA, SENTI MA NON PRENDERESTI MEGLIO IL SOLE SENZA REGGISENO, L’ABBRONZATURA SAREBBE PIU BELLA

Da qualche mese Marco aveva cominciato a fare apprezzamenti, man a mano meno innocenti su sua mamma. Come la settimana prima, una sera l’aveva criticata perche per uscire stava indossando dei pantaloni. MAMMA MA NON TI ACCORGI CHE SEI L’UNICA DONNA QUI CHE STA INDOSSANDO DEI PANTALONI LUNGHI, CON IL CALDO CHE FA, INDOSSANO TUTTE O UNA MINIGONNA O DEGLI SHORT…lei era rimasta incerta, avrebbe voluto rispondergli che non erano fatti suoi e di non permettersi invece rispose MA SEI CERTO? NON SO SE VA BENE…Marco assunse subito quel tono sicuro che dall’anno scorso si era accentuato MA CERTO STUPIDINA, HAI DELLE BELLISSIME GAMBE, VAI AD INDOSSARE GLI SHORTS E METTI UN TACCO ALTO

Nei giorni a seguire antonella ripensò spesso alla propria reazione. Si sentì imporporare le guance per essere stata chiamata Stupidina ed invece di tirargli una sberla FORSE HAI RAGIONE MARCO, NESSUNA STA INDOSSANDO PANTALONI LUNGHI, VADO A CAMBIARMI, INDOSSO GLI SHORTS IN JEANS VA BENE!? e si accontentò della risposta a gesti di Marco che le fece intendere che andava bene e di sbrigarsi.
Quando si fu cambiata addirittura andò da Lui e gli chiese MARCO COSI VA BENE? Ed era realmente desiderosa della sua approvazione. Marco indicò le ballerine che aveva indossato MA ALLORA HO RAGIONE IO CHE VOI FEMMINE SIETE UN PO STUPIDE, CHE COSA TI HO DETTO DI INDOSSARE!?. E a questo punto la sberla avrebbe dovuto partire spontanea, ma antonella si sentiva frastornata quella sera, si scusò incredibilmente per la dimenticanza e andò ad indossare delle scarpe con tacco alto come Lui aveva detto.

Marco notò con soddisfazione che la sua mamma gli aveva obbedito. Incredibile temeva che ne avrebbe ricavato davvero uno schiaffone e che lo avrebbe rimproverato con il padre. Lei si era dimostrata addirittura un po timorosa, certamente sorpresa in contropiede. Cosi decise di spingere ancora un po il gioco. Mentre erano seduti al bar sul lungomare ed Enrico si era allontanato a salutare un collega di Chiavari, Marco si complimentò a modo suo HAI VISTO CHE AVEVO RAGIONE, CON QUESTO CALDO, SUL MARE, NON DEVI METTERTI I PANTALONI LUNGHI, FINO A QUANDO TORNIAMO A MILANO DEVI INDOSSARE SOLO SHORTS E VESTITINI CORTI. FARAI LA BRAVA?

Lei avrebbe potuto eccepire che Marco ed Enrico stavano indossando pantaloni lunghi. Ma ancora di più che era suo figlio, e certamente non poteva darle ordini e chiederle se avrebbe FATTO LA BRAVA. Ma in quel momento, le argomentazioni di Lui le parvero logiche ed ineccepibili, e lei si sentiva leggera. HAI RAGIONE TU MARCO, E’ ASSURDO CHE INDOSSI I PANTALONI LUNGHI QUI AL MARE, FIN QUANDO TORNIAMO A MILANO INDOSSERO’ SOLAMENTE VESTITINI CORTI E SHORTS COME DICI TU.

Enrico era appassionato di pesca subacquea, ma in quei giorni gli abituali corsi a Camogli erano stati sospesi per un problema burocratico, cosi li frequentava a Chiavari. antonella e Marco passavano le giornate assieme. antonella si chiese perch&egrave si stava dimostrando cosi arrendevole nei confronti del figlio, e si disse che erano ancora pochi giorni di vacanza e non cera niente di male se gliele dava vinte. Poi sarebbero tornati a Milano.

Lei mantenne la parola, e non solo fece in modo da tenere sempre le gambe scoperte ma ricordandosi dell’ordine che le aveva dato quella sera, abbinava sempre il tacco alto, anche la mattina, sia in casa che fuori. E ancora di più, la mattina si presentava da Marco e chiedeva la sua approvazione sulla mise. Inconsciamente voleva riprovare la stessa sensazione di imbarazzo di poche sere prime, quando si era presentata a Lui per dimostrargli che aveva obbedito.

Il momento della presentazione giornaliera era diventato in tre giorni un vero e proprio rito. Alle 9 precise antonella bussava alla porta della cameretta e dopo avere ricevuto il permesso di entrare chiedeva PERFAVORE MARCO PUOI CONTROLLARE SE L’ABBIGLIAMENTO VA BENE?
A questo punto Lui le indicava di andare verso la porta finestra, si alzava e la guardava (lei dentro la sua testa usava la parola esaminava) dalla testa ai piedi. In quei momenti si sentiva strana e turbata, ma quando Lui le accarezzava la testolina e le diceva APPROVATO, VAI A PREPARARE LA COLAZIONE si sentiva bene.

Per antonella la consapevolezza che il gioco sarebbe durato ancora pochi giorni era una valvola di sicurezza. Tra cinque giorni sarebbero tornati a Milano, lei avrebbe ripreso il suo ruolo di socio ordinario dello Studio Internazionale Kowolters e Marco avrebbe avuto il suo da fare con il primo anno di Liceo. Questa consapevolezza le permetteva di accettare con dolcezza le esibizioni davanti al figlio e quei piccoli ordini come VAI A PREPARARE LA COLAZIONE.

Cosi l’approvazione del figlio era diventata la cosa più importante nel corso della giornata. E questa arrivava immancabilmente perche lei stava facendo veramente la brava. Mentre Lui stava ancora dormendo era andata di propria iniziativa al negozietto del corso che apriva alle 7.30 per tutta la stagione balneare. E scelse una minigonna in jeans e una di stoffa leggera nera, entrambe più corte dei vestitini che possedeva. Prese anche delle scarpe perch&egrave quelle che aveva erano si a tacco alto ma solo di 6 cm, mentre queste avevano tacco 12 ed erano a spillo.

Si chiese se fosse impazzita. Non solo stava obbedendo ai suoi ordini, ma li stava addirittura, volontariamente, accentuando. Però non aveva il tempo di riflettere troppo. Si disse che alle 9 precise avrebbe dovuto svegliarlo e sottoporsi all’esame. E doveva ancora rientrare a casa e cambiarsi.

L’esame andò benissimo. BRAVISSIMA, IL TACCO A SPILLO TI SLANCIA E LA MINI COSI MOSTRA DI PIU LE COSCE…QUESTI GIORNI INDOSSERAI SOLO QUESTA LUNGHEZZA…le fece un sorriso FILA A PREPARARE LA COLAZIONE

Mentre Lui faceva colazione…lei riordinava la cucina felice (e già questo la stupiva…a casa i lavori li faceva sempre la donna venezuelana due ore al giorno)…ma ad un certo punto Marco la rimproverò
MAMMA SEI STATA BRAVA QUESTA MATTINA A COMPRARE LE MINI E LE SCARPE, STAI MOLTO MEGLIO COSI’…MA ANCORA NON CI SIAMO PER I COSTUMI, QUANTE FEMMINE VEDI CHE INDOSSANO COSTUMI INTERI NEL NOSTRO STABILIMENTO?
Lei cercò di argomentare che quelle che prendevano il sole con loro erano delle ragazze, adolescenti e ventenni con il corpo perfetto di quell’età. Ma era molto debole nelle sue contestazioni. Lui in modo risoluto le disse di non fare la stupida e di lasciarsi guidare come aveva fatto con i pantaloni. E concluse i discorsi con risolutezza BASTA COSI’, DA DOMANI PER QUESTI GIORNI CHE RIMANGONO INDOSSERAI SOLO BIKINI. DOMATTINA ALLE 9 PER L’ESAME CONTROLLERO’ CHE ANCHE IL BIKINI VADA BENE

antonella passò una notte insonne. Come al solito alle 6 Enrico era uscito per andare a Chiavari. E lei era decisa di dirne quattro a Marco e rimetterlo al suo posto. Aveva accettato di indossare le mini come voleva Lui, il tacco come voleva Lui, di essere chiamata stupidina, anche di sottoporsi all’esame mattutino e di cercare la sua approvazione come una ragazzina. E adesso invece di essere contento per questo, si era dimostrato insoddisfatto e le aveva chiesto, anzi ordinato, di indossare solo il bikini invece del costume intero. C’era veramente da mandarlo a quel paese.

Ma in quel momento prese forma il suo piano. Mancavano pochi giorni di vacanza, che il signorino se li godesse pure. Lei avrebbe continuato a ‘fare la brava’. Ma vediamo se Lui sarebbe stato in grado di accettare la sua sfida per il dopo! Ed anche se l’avesse accettata certamente non l’avrebbe vinta.

Fece la brava, alle 7.30 puntuale era al negozietto di abbigliamento del Corso, e alle 9 precise bussava alla cameretta MARCO PERFAVORE POTRESTI CONTROLLARE SE L’ABBIGLIAMENTO VA BENE?

Aveva fatto veramente la brava, era stata più che obbediente. Marco era letteralmente deliziato. Antonella aveva pensato quale bikini a Lui avrebbe fatto più piacere. E adesso, davanti a Lui esibiva un perizoma nero abbinato con un reggiseno molto audace e per di più di una misura in meno. Marco degluti, per un attimo rimase senza fiato ma era pronto di riflessi, capì che doveva riprendere il controllo della situazione. VEDI CHE QUANDO FAI LA BRAVA E’ MEGLIO? SEI UN GRAN PEZZO DI FIGA, QUESTO COSTUMINO TI RISALTA LE TETTE E IL CULETTO, SEI BELLISSIMA COSI.

antonella si senti di nuovo frastornata e felice. MARCO SE VUOI ADESSO POSSO INDOSSARE LA MISE PER USCIRE, COSI PUOI ESAMINARMI CON COMODO. Aveva volutamente utilizzato un espressione molto sottomessa, per renderlo ancora più contento. Ma Marco riuscì di nuovo a sorprenderla.
NO TI FARO’ INDOSSARE LA MINIGONNA QUESTO POMERIGGIO, QUESTA MATTINA INDOSSA SOLO LE SCARPE, VAI BENE COSI’ PER ANDARE ALLO STABILIMENTO

Marco fu irremovibile davanti alle proteste di antonella. Anzi le rifilò anche uno sculaccione BASTA CON QUESTI CAPRICCI, METTI LE SCARPE E FILA A PREPARARE LA COLAZIONE. Anche questa volta cedette SCUSAMI MARCO FACCIO SUBITO

Della fiera donna in carriera in quel momento non restava niente. Cera solo una femmina al cospetto del MASCHIO. Questo pensiero gli turbinava nella testa. Ma mancavano solo quattro giorni di questa strana vacanza, e lei stava per fare scattare la trappola. Lo avrebbe sfidato

Quando si distesero a prendere il sole, la mamma disse al figlio maschio parole di richiamo alla dignità ed al rispetto per il genere femminile. Ma era in una posizione di sudditanza profonda, la voce vibrava incerta, senza autorità. Il quattordicenne maschio e mascolino la spiazzò subito. Le sue parole non contavano, piuttosto si togliesse il reggiseno per prendere in modo migliore l’abbronzatura.

antonella si oppose. Ma addirittura nell’atto di opporsi, per le sue modalità, denotava quanto fosse diventata debole, in soggezione e coinvolta verso suo figlio. MARCO MA ASCOLTA, HO PRESO APPOSTA UN REGGISENO COSI’ COME PIACE A TE. TI PREGO RAGIONA, PERMETTE DI PRENDERE L’ABBRONZATURA SU TUTTA LA SUPERFICIE DELLE MAMMELLE. NON E’ GIUSTO CHE ME LO FAI TOGLIERE DAVANTI AD ALTRI DAI, NON CI FOSSERO LORO TI CAPIREI. Per cercare di cavarsi d’impiccio non aveva trovato di meglio che dimostrarsi ancora debole, con i termini che aveva sentito da Lui stesso mentre commentava le femmine che incontravano, ed arrivando addirittura implicitamente a dirgli che solo per Lui si sarebbe messa in topless.

La determinazione che aveva trovato la mattina per sfidarlo stava svanendo. Adesso o mai piu. Cercò di riprendere almeno in parte la sicurezza della donna in carriera.

MARCO TU VUOI CHE IO TI OBBEDISCA PERCHE’ SONO UNA FEMMINA. MA LO MERITI? I TUOI VOTI SONO MEDIOCRI. IO CREDO CHE TU NON SIA IN GRADO DI ESSERE IL MIGLIORE A SCUOLA, TU PENSI DI POTER DIMOSTRARE IL CONTRARIO?

Lui abbocco all’amo. E antonella fece la proposta fatidica.

A NOVEMBRE CI SARANNO I COLLOQUI DEL PRIMO TRIMESTRE, SE TU SARAI TRA I PRIMI 4 DELLA SCUOLA, IO PER IL RESTO DELL’ANNO SCOLASTICO TI SERVIRO’ COME UNA CAMERIERA E INDOSSERO’ LA DIVISA CHE MI ORDINERAI TU…TUO PADRE PARTIRA’ PER GLI STATI UNITI PER 6 MESI ED IO PER 6 MESI SARO’ AL TUO SERVIZIO. SE PERDI LA SCOMMESSA DOVRAI CAMBIARE IL TUO MODO DI RIVOLGERTI ALLE DONNE. ACCETTI?

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Arrivata a casa dai colloqui, antonella era molto nervosa. Ma sapeva che doveva mantenere la sua parola. Mentre il marito era impegnato a lavorare al computer, raggiunse la cameretta e chiese il permesso di entrare.

TO BE CONTINUED

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Sono le 7.16. Marco ha finito la colazione. Ha sempre desiderato fare la colazione a letto, e adesso può farlo. E’ una piccola ma grande soddisfazione. E adesso qualche soddisfazione può togliersela. lei voleva passargli il vassoio, ma Lui le ha fatto segno di no, di tenerlo lei.
MI SCUSI SIGNORE, DEVO IMPARARE TANTE COSE ANCORA
E’ genuinamente dispiaciuta per avere sbagliato. E così fa attenzione a rimediare. Prima si impegna a restare in posizione inginocchiata, con la schiena perfettamente dritta e con le braccia tese a porgergli il vassoio in modo che Lui resti comodo. E’ deliziosa in questa posizione. Lui se l’&egrave presa particolarmente comoda con la colazione, e lei adesso sente lo sforzo dell’immobilità. Ma poi Lui la ripaga con le sue parole
PICCOLA TI FANNO MALE LA SCHIENA E LE BRACCIA VERO? MA COSI MI PIACI, UNA FEMMINA DOCILE ED UBBIDIENTE
Lui le ha detto parole di approvazione. E per questo antonella sorride felice ed arrossisce turbata. Marco si &egrave sporcato le dita di marmellata. Le ordina perentorio PULISCILE. Ma lei sta ancora tenendo il vassoio in mano. E vuole dimostrare che &egrave veramente docile, che &egrave una brava bambina che chiede il permesso.
SUBITO SIGNORE, POSSO POSARE IL VASSOIO COSI POSSO PRENDERE IL TOVAGLIOLO E PULIRLE LE DITA?
Marco ride di gusto. Le donne hanno la capacità di complicare le cose più semplici ed ovvie.
– AHAHAHAHA STUPIDINA AHAHA. NON HAI BISOGNO DEL TOVAGLIOLO..USA LA LINGUA ..NO!?
Lui non ci pensa minimamente a porgegli le dita, non vuole facilitargli il compito. Lei resta ferma, pietrificata. Con una luce impaurita negli occhioni dolci.

Marco &egrave brusco adesso – FORZA CAGNETTA MUOVITI. QUI! E le fa segno di avvicinarsi

E’ come una scossa. antonella si sente davvero come un animaletto disubbidiente adesso. Si muove. Quasi senza rendersene conto si avvicina con il musetto alla mano, sempre tenendo il vassoio che Lui non le ha permesso di posare. Marco distende le dita. lei vi appoggia le labbra. Ha ancora un esitazione.
Marco deve intervenire di nuovo ‘ FAI LA BRAVA. LECCA. TI DICO IO QUANDO SMETTERE
antonella tira fuori la lingua e lecca le dita. Marco sente tutta la dolcezza della mamma. Non la ferma, lascia che vada avanti per alcuni minuti.
Non può essere indifferente. Una gnocca vestita cosi sexy, inginocchiata che gli sta dimostrando tutta la sua dolcezza con la lingua. Ha un erezione prepotente ormai. Ma non &egrave ancora il momento di darsi pace. E’ un ragazzino intelligente ed ha molto intuito. Sa che &egrave una lotta tra Lui e lei per il controllo. Tra il Maschio e la femmina.

antonella &egrave confusa. Adesso si impegna veramente con la lingua. Lo lecca lentamente. Ha chiuso gli occhi concentrandosi sul compito assegnatole.

La voce di Marco le arriva da lontano ma imperiosa: PICCOLA APRI GLI OCCHI E GUARDAMI NEGLI OCCHI MENTRE LECCHI

antonella ritorna lentamente alla luce, si era riparata nel buio. Alza il musetto ed incontra i suoi occhi. Non saprà mai se l’imposizione di Marco &egrave stata istintiva oppure studiata. Ma &egrave certo che mentre la sua lingua lecca le dita, il fatto di guardarlo negli occhi la fa sentire completamente sua e posseduta.

Dagli occhioni di antonella scendono delle lacrime. La rendono ancora più carina. Marco sorride guardandola.
BASTA CAGNETTA, VA BENE COSI
Tira fuori le dita. – ASCIUGALE DA BRAVA. Lei lo guarda incerta. Ma Lui &egrave li, paziente ad insegnarle.
STUPIDINA USA I CAPELLI
POSSO POSARE IL VASSOIO SIGNORE.
CERTO STUPIDINA
GRAZIE SIGNORE

antonella ha capelli biondi naturali. Un biondo dorato che a Marco aveva sempre dato l’idea della dolcezza. Capelli lisci lunghi alle spalle. E adesso &egrave incantevole vederla mentre usa la splendida chioma per asciugargli le dita. Lo fa con grande delicatezza. Continuando a perdersi negli occhi di Marco.

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‘il Padrone sarà contento di me? Mi vuole più docile ed obbediente’. Questo pensiero le attraversa la mente mentre in cucina sta lavando le stoviglie della colazione. E’ frastornata. Prima &egrave stata chiamata cagnetta. Nessuno l’ha mai definita così, certo non in faccia. Mai ha potuto immaginare una cosa simile. Ma non &egrave offesa, &egrave preoccupata. Preoccupata perch&egrave il Padrone potrebbe non essere soddisfatto di lei. Padrone? Si adesso nella sua testa ce la parola Padrone. E’ così che lo sente adesso. Se l’appellativo Signore rientrava nel gioco della cameriera, la parola Padrone le fa paura. ‘I

Il tempo passa. Alle 8.20 Marco deve uscire per andare al Liceo. E sono già le 7.40 adesso. Deve tornare di la, e deve dimostrargli che la fatica che Lui sta facendo per domarla sarà ben ripagata da lei. E’ con questo pensiero in testa che rientra nella cameretta.

Prende coraggio, deve dimostrare al Trionfatore la sua docilità. Non vuole vederlo scontento. Anticipare i suoi ordini, come aveva fatto a Camogli. E nel farlo usa anche la parola fatidica. Le viene naturale, senza pensarci troppo.
Si inginocchia e chiede PADRONE HO PAURA DI AVERVI CONTRARIATO PRIMA. SONO GOFFA. COSA POSSO FARE? GRADITE ESAMINARMI CON COMODO?
Marco la guarda. E’ bellissima. Lo &egrave sempre stata. Ma per i suoi gusti quella bellezza fisica era rovinata dal comportamento. Troppo indipendente, troppo determinata e per questo secondo Lui troppo poco femmina. Il padre non si &egrave mai imposto, &egrave per i rapporti alla pari. Lui no. E già a settembre aveva cominciato a domarla. La vacanza più bella che potesse desiderare. E adesso &egrave li, sexy da paura, in ginocchio, con le guance rosse che lo chiama Padrone. Cosi si che &egrave bellissima, cosi sottomessa.

antonella sta fremendo. Sa di essersi consegnata nelle mani del figlio, di avergli tributato la propria resa. Aspetta l’ordine di Lui per mettersi in posizione e sottomettersi al suo esame. Cosi come nelle mattinate di Camogli.

E l’ordine di Marco arriva. La voce risoluta, ha il completo autocontrollo. E l’ordine &egrave composto di una sola parola. SPOGLIATI

TO BE CONTINUED

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Il video inizia tremolante e sfocato. Gradualmente migliora. Sullo sfondo si vede una parete con due poster affiancati. Su uno c’&egrave l’immagine di un ring di Thaiboxe e sull’altro quello di una violoncellista dell’Est Europa nota sia per la sua bravura che per la sua bellezza. L’inquadratura scorre verso il basso e di sfuggita si vede uno zaino buttato con noncuranza sul pavimento. Si sente una voce maschile fuori campo. Nella voce si avvertono i toni acuti tipici della pubertà. – SERVA METTITI DAVANTI AL POSTER DI ANNA
Nell’inquadratura compare una donna. Evidentemente &egrave la destinataria dell’ordine impartito. Si mette dove le &egrave stato detto. Di nuovo la voce fuori campo ordina – METTITI BEN DRITTA E STAI FERMA. Adesso il videomaker concentra la ripresa su di lei. Fa scorrere dall’alto verso il basso. E’ attento ai dettagli. Si concentra prima sui capelli biondo oro, lunghi fino alle spalle, lisci, con la frangia – fermata da una crestina bianca da cameriera ‘ biondo scuro e mossa. Passa ad esaminare il viso incantevole , adulto ma con una nota infantile, simmetrico, con labbra carnose con rossetto rosa, le guance un pochino paffutelle. Si mordicchia il labbro inferiore. Si scende sul collo lungo e sottile. Indossa una camicetta in tessuto nero trasparente con volant, e dei pizzi a coprire l’areola dei capezzoli. La camicetta &egrave sbottonata in alto e si vede la riga tra i grossi seni. Scende su una gonnellina nera a costine che scopre abbondantemente le cosce, ha anche un grembiulino bianco stessa lunghezza della gonnellina. Indossa delle autoreggenti bianche con la balza molto alta che si intravede uscire dalla mini. L’operatore indugie sulle gambe. Scende fino ai piedi. La donna indossa delle scarpe in vernice nera con tacco alto a spillo. Le scarpe la slanciano magnificamente.
Si sente di nuovo la voce fuori campo ‘ CAGNETTA COSA TI HO ORDINATO? – La voce &egrave brusca. Si vede che la bionda &egrave scossa da un tremito, ha lo sguardo spaurito. Finalmente parla ‘ MI AVETE ORDINATO DI SPOGLIARMI, MA NON PENSAVO CHE DOVEVO…La voce fuori campo la interrompe – TU DEVI PENSARE SOLO AD OBBEDIRE Il tono &egrave di quelli che non ammettono repliche. La risposta della donna arriva di getto ‘ PERDONATEMI PADRONE. MI SPOGLIO SUBITO. Ha una voce dolcissima.
Adesso sta riprendendo la bionda nella sua interezza. Sbottona completamente la camicetta e ne impugna i due lati. Esita. Si sente la voce di Lui ‘ SU DA BRAVA. Lei annusice e la apre completamente. Scopre due tette grosse e sode. I capezzoli che sono dipinti con lo stesso rosso delle unghie tradiscono la bionda, sono dritti. Finisce di sfilarsi la camicetta dalle spalle e la lascia cadere sul pavimento. Porta le mani all’altezza della gonnellina dietro la schiena. A causa del movimento le tette sporgono ancora più in fuori. Scioglie il grembiulino bianco e lo toglie. Slaccia anche la mini e la lascia cadere a terra.
Si sente la voce di Lui ‘ HAI DELLE BELLE TETTONE CAGNETTA. La voce di lei di rimando, sempre dolcissima ed incerta ‘ GRAZIE PADRONE. Porta le mani al perizoma nero in pizzo a vita bassa. Resta ferma. Il respiro si &egrave fatto un po affannoso, le tette si alzano ed abbassano leggermente. Adesso di nuovo la voce fuori campo ‘ NON TI HO ORDINATO DI FERMARTI.
L’inquadratura adesso riprende la bionda che abbassa il perizoma lentamente. Lo accompagna lungo le cosce, fino a toccare il pavimento. La fica conferma che la donna &egrave una bionda naturale.
Si sente la voce fuori campo ‘ CAGNETTA LASCIA LE AUTOREGGENTI E LE SCARPE, ADESSO TI ESAMINO, METTI LE MANI DIETRO LA TESTA. La bionda adesso esegue subito, senza resistenze. Porta le mani dietro la nuca e le incrocia. – HAI DELLE BELLE TETTONE, MI PIACIONO E LA FICHETTA CURATA, BRAVA. Lei abbassa lo sguardo e parla ‘ GRAZIE PADRONE.
Di nuovo la voce fuori campo ‘ VIENI QUI CAGNETTA VOGLIO ESAMINARTI DA VICINO. Si vede la bionda fare muovere due passi verso la cam sempre con le mani dietro la nuca. Di nuovo la voce di Lui ‘ DA QUANDO IN QUA LE CAGNE CAMMINANO A DUE ZAMPE. La bionda si ferma incerta. Ancora la voce fuori campo SU DA BRAVA. Passano alcuni secondi poi lei si inginocchia e si mette a quattro zampe. Le tette cadono verso il basso. Comincia a camminare con lo sguardo basso e arriva vicinissima alla camera.
Adesso la bionda &egrave in primo piano, si vede lo splendido corpo. Il primo piano &egrave sul musetto, si vede che una mano lo ha tirato su prendendola per i capelli e tenendola ferma. Di nuovo la voce di Lui NON FARAI ARRABBIARE IL TUO PADRONE VERO CAGNETTA?. Il viso della bionda &egrave davvero impaurito e molto dolce, cosi come la sua voce -NO PADRONE NON VI FARO’ ARRABBIARE.
Adesso c’&egrave l’immagine del viso di lei in primo piano. Gli occhioni di lei sono fissi sulla camera. Si sente la voce di Lui ‘ PORGIMI LE TETTE DA BRAVA. Si vede lei che porta all’indietro la schiena e le manine che raggiungono la base dei seni. Poi si sporge in avanti e con voce flebile flebile chiede COSI VA BENE PADRONE?. Adesso si vede che lo smartphone passa dalla mano destra alla sinistra, e la mano destra palpa i seni. Si vede la mano che strizza e torce il capezzolo sinistro. Si sente il gemito di dolore di lei e alcuni singhiozzi. La mano adesso &egrave passata al capezzolo destro. La bionda ricomincia a piangere. MAMMELLE BELLE GROSSE, BEI CAPEZZOLI, APPROVATE. Nel video si vede che la donna ha mantenuto la posizione nonostante il dolore. E si sente di nuovo la voce tra i singulti GRAZIE PADRONE.
Per alcuni secondi lei resta ancora in posizione, poi si sente di nuovo la voce di Lui ADESSO VOGLIO ESAMINARE LA FICA, MOSTRAMELA. Lei resta ferma. Si vede che vorrebbe parlare, apre la bocca ma sta zitta. Si sente di nuovo la voce fuori campo STUPIDINA DISTENDITI SUL PAVIMENTO E APRI LA COSCE. L’immagine mostra adesso che la donna ha la pelle d’oca. Le lacrime riprendono a colare sulle tette. Si sente la voce leggerissima di lei che dice PADRONE , VI PREGO. La mano maschile torna sul capezzolo destro di lei e lo torce più forte di prima. La bionda piange di nuovo, e questa volta la scena &egrave veramente di una femmina che scoppia a piangere.
Adesso si vede lei che ancora piangente si distende sul pavimento. Porta in alto le gambe inguainate nelle autoreggenti e le afferra con le braccia nell’incavo delle ginocchia. Attira le cosce verso di se fino a farle aderire alle mammelle e dopo le divarica al massimo.
L’inquadratura adesso &egrave dall’alto. La bionda &egrave oscenamente aperta. Anche se con minore intensità continua a piangere. Si vedono le mammelle che si innalzano e abbassano. Adesso in primo piano ci sono le cosce e l’interno fica. La ripresa e sempre più da vicino. Le dita della mano destra di Lui arrivano ad accarezzare l’interno coscia. Lei continua a piagnucolare. Adesso si vede la mano che accarezza le grandi labbra. Si vede lei che per reazione istintiva lascia per un attimo le gambe. La mano destra di Lui tira una sberla forte sull’interno coscia e la sua voce arrabbiata CAGNETTA IN POSIZIONE. La bionda riafferra subito le cosce e le spalanca nuovamente. Il pianto si sente più forte. La mano ricomincia ad accarezzare l’interno coscia e nel frattempo si sentono delle esortazioni non più arrabbiate BUONA CAGNETTA, BRAVA BRAVA. La mano torna nuovamente sulle grandi labbra. Il pianto di lei comincia a calmarsi. Adesso le dita entrano dentro la fica, cominciano un lento movimento di entrata ed uscita. Sono almeno due minuti di video in cui Lui la masturba la bionda e si sentono i gemiti di lei. Smette di masturbarla e torna a riprenderla dall’alto. Inquadra il viso di lei, la traccia delle lacrime &egrave ancora visibile, &egrave sconvolta.
Si sente una risata realmente divertita fuori campo e parla di nuovo ‘ A QUATTRO ZAMPE CAGNETTA. La bionda si mette in posizione. Lui la inquadra da dietro, con un bel primo piano sul culo, tondo con forme ben definite e morbide allo stesso tempo. Si sente la voce impartire nuove disposizioni -APRITI LE CHIAPPE. Lei &egrave lenta nell’eseguire adesso. Arrivano due sculaccioni forti.
Si sente lei ‘ MI PERDONI PADRONE . Si vede mentre porta le mani sulle chiappe, ricade con le tette sul pavimento, divarica le gambe e tende le chiappe. E’ veramente oscena.
Lui si &egrave spostato davanti. Le tira su il viso e ordina ‘ RESTA IN POSIZIONE COSI, GUARDA LA CAM E PULISCIMI LE DITA. L’inquadratura adesso &egrave concentrata sulla mano destra di Lui e il viso di lei. Lei si tende in avanti, si vede lo sforzo, tira fuori la lingua e comincia a leccare. La sce na delle dita procede per piu di 3 minuti.
La voce di Lui ‘ BRAVA CAGNETTA VORRESTI LECCARE ANCORA TANTO LO SO, MA ADESSO BASTA COSI’. RICORDATI CHE TI VOGLIO SEMPRE OBBEDIENTE E SOTTOMESSA.
La ripresa di nuovo dall’alto. La bionda ha mantenuto la posizione. Ricomincia a piangere. Il video finisce.

Questo lunedi nello Studio Kowolters &egrave stato molto intenso e ha impedito ad antonella per tutto il giorno di ripensare a quello che &egrave successo di mattina. Sono le 19 e adesso &egrave sola in casa. Il figlio &egrave partito per uno stage tenuto da un maestro di arti marziali russe. Chiude il media player sullo smartphone. Vuole esprimere tutta la rabbia a Marco per come ha approfittato della situazione, per come &egrave andato oltre i limiti impliciti della loro scommessa. Ci pensa alcuni minuti. Poi riprende in mano lo smartphone, apre whatsapp e scrive di getto.

Marco ha tirato tardi con la comitiva nella hall dell’albergo. Sono l’1.30 del mattino quando legge i messaggi di antonella.
‘Padrone volevo dirVi che la Vostra cagnetta Vi ama tantissimo e Vi chiede scusa per essere cosi stupida. Buona notte Padrone’

Marco sorride soddifatto, e accarezzandosi il cazzo le manda la risposta ‘ buona notte schiava’

Lo squillo segnala ad antonella l’arrivo del messaggio. Lo legge. Adesso può rasserenarsi e dormire

TO BE CONTINUED

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Ore 18.10 di venerdi la riunione diretta dalla Drssa Fiordalisi per la Kowolters Italia e da Mr Wang Xiao per la Cosiang Global Brands Ltd &egrave terminata da un venti minuti. E’ stata un successo. Il brindisi al Bar Campari nella Galleria Vittorio Emanuele II per suggellare l’accordo. E’ un grandissimo risultato per un socio ordinario cosi giovane. Mr Wang evidentemente non &egrave colpito dalla bellezza della professionista italiana. E’ gay e non fa molto per nasconderlo, nonostante il suo Paese non sia particolarmente all’avanguardia sui diritti civili. Ma evidentemente essere un cugino in linea diretta del Presidente lo mette al sicuro. E’ meglio cosi perché questo permette ad antonella di sfilarsi senza grandi difficoltà dall’invito a cena. Mr Wang non ha grande interesse ad insistere, volentieri si prende la serata milanese in libertà. E lei può riprendere il suo ruolo di mamma, andando a prendere il figlio che rientra da 5 giorni di arti marziali a Roma.

antonella esce dalla Galleria e a passo veloce si dirige alla fermata Duomo Linea Gialla. Entra nella Metro e scende le scale. La fretta abbinata al tacco a spillo rischiano di farla cadere. Riprende l’equilibrio aggrappandosi al corrimano. Ha evitato per un nonnulla un vero e proprio scivolone. Il cuore le batte forte. Cerca di calmarsi. Scende con maggiore tranquillità gli ultimi 7 scalini. Finita la scala si avvicina alla zona binari. I primi passi con calma. Poi di nuovo l’affanno, la paura di essere in ritardo. Accellera, il ticchettio dei tacchi che si sente forse solo nella sua testa visto il rumore sovrastante della Metro. Il display in alto segnala TRENO IN ARRIVO 3 ‘ MIN. Un eternità pensa lei. Tutto contro per farla tardare. Il metrò finalmente arriva, lei sale. Il vagone &egrave semipieno. Ce un posto a sedere libero. Vorrebbe sedersi, per riprendere fiato. Si avvicina. Si accorge che un Uomo sulla trentina aveva avuto la stessa idea. lei pur essendo partita prima si blocca e si ritrae lasciando il posto a Lui. L’espressione stupita di Lui SIGNORA PREGO. Lei si ritrae imbarazzata NO NO CI MANCHEREBBE. lei vorrebbe spostarsi sull’altro capo del vagone per sottrarsi allo sguardo stupito di Lui e degli altri viaggiatori. Ma non può, le &egrave stato esplicitamente proibito. antonella immagina che tutti stiano guardando lei, interrogandosi sul suo comportamento. Il pensiero si ingrandisce a dismisura nella testolina. Le fermate sembrano non finire mai. Finalmente arriva a Milano Centrale. Fugge dal vagone, si sottrae dallo sguardo di tutti. E adesso la lunga infinita risalita dalla Metropolitana al piano dei binari delle FFSS. Un percorso infinito su quel tacco 12. Affanna, non deve arrivare tardi maledizione. Deve fare la brava, essere puntuale a riceverlo. Sono le 19.05 quando arriva davanti al gate. Il treno di Marco arriva alle 19.27. Le viene voglia di piangere.

Marco le &egrave mancato. Molto. Il messaggio che gli ha mandato quella notte &egrave stato come la rottura di un argine di un fiume in piena. Una dichiarazione d’amore. La dichiarazione d’amore da una mamma al figlio? O di una femmina al Maschio? antonella capisce che &egrave meglio non chiederselo. Ha avuto voglia tutta la settimana di accarezzarsi ripensando alle dita del Padrone che la masturbavano, rivedendo se stessa oscenamente aperta ed offerta, conservando in bocca il sapore dei propri umori leccati dalle dita di Lui. Si la voglia di toccarsi &egrave stata bestiale. Ma non lo ha fatto. Perché Lui le ha ordinato di non farlo. Un ordine esplicito, volgare, umiliante. Tramite il solito Whatsapp. CAGNETTA TI PROIBISCO DI TOCCARTI FINO A QUANDO TORNO, SO CHE SEI IN CALORE E DEVI RESTARE COSI’. PROIBIZIONE ASSOLUTA. E’ una follia doppia, tripla. Lui non può nemmeno vederla. antonella risponde dopo meno di 20 secondi SI PADRONE. NON MI TOCCO RESTO IN CALORE. LA VOSTRA CAGNETTA. I messaggi mandati d’istinto senza riflettere. Una dichiarazione di resa dal profondo. Ha avuto voglia di godere quanto mai nella sua vita. Un’assurdità pura. Non lo ha fatto. Non vuole tradire la fiducia di Lui. Sarebbe imperdonabile. La voglia inappagata l’ha resa ancora più tesa, vulnerabile. Solo sul lavoro &egrave riuscita a riprendere il controllo. Ma una volta fuori dagli uffici &egrave diverso. E Marco l’ha degnata di pochi messaggi, certamente distratto da cose più importanti di lei. antonella gli ha mandato sempre il messaggio di BUONGIORNO PADRONE, VI AUGURO UNA SPLENDIDA GIORNATA. Lui non si &egrave mai degnato di rispondere al saluto. Solo messaggi noncuranti ogni tanto. Ma la colpa non &egrave certo del PADRONE. E’ lei che deve dimostrargli quanto lo ama. Certamente Lui vuole essere sicuro della sua obbedienza, della sua sottomissione. Ed ecco che sul Samsung di Marco arrivano i video di lei che si fa la doccia con l’acqua fredda, che si inginocchia vicino al letto di Lui, che resta nuda solo con autoreggenti e tacco per fare le faccende domestiche. Sono riprese di qualità cosi cosi, perché fatte da sola. Ma sono una dimostrazione folle di una mamma al figlio. Folle si, ma dovuta al TRIONFATORE. Ad antonella resta una spina nel cuore, vedendo il disinteresse nelle reazioni di Lui. Ma certo non &egrave colpa del Padrone, la colpa &egrave sua. antonella non immagina che Lui non &egrave rimasto affatto indifferente, che si &egrave sparato un’infinità di seghe guardandola, nella camera di notte.

Sono le 19.25. antonella ha avuto il buon senso e la prontezza di andare al McDonald ed usare i bagni per sciacquarsi e ripassare il make up. E’ tornata su. E adesso &egrave in attesa davanti al gate, con il sorriso dolce che sa che Lui vuole. Il tabellone degli arrivi segnala che il treno &egrave arrivato. Tra pochi minuti Lui passerà l’uscita e lei potrà riceverlo. Eccolo lo vede &egrave arrivato. Il gruppo di Marco &egrave composto da 7 ragazzini tra i 13 e i 15 anni componenti tutti la stessa ASD di arti marziali corsi juniores e una accompagnatrice elisa che &egrave anche la compagna del Maestro.

La comitiva &egrave ben poco marziale. Un gruppo di maschi all’inizio dell’adolescenza, che si prendono a pacche sulle spalle l’un l’altro e ridono di gusto per qualche battuta scema a doppio senso. elisa resta qualche passo indietro e li scorta. Marco vede antonella e le fa segno di avvicinarsi. Lei si muove subito, MARCO CIAO BENTORNATO MI SEI MANCATO, MI PRESENTI I TUOI AMICI. Lui non si degna di risponderle, le passa il suo trolley. E rivolto al gruppo ALLORA D’ACCORDO ANDIAMO A MANGIARCI LA PIZZA QUI DA ROSSOPOMODORO. antonella ha avuto un sussulto per il comportamento di Marco. Non &egrave il gesto in se, quello &egrave giusto ovviamente. Fa parte della sua vittoria. E’ la presenza degli amici del figlio che l’ha scossa. Ma si dice che &egrave proprio una stupida, certamente non ci ha fatto caso nessuno. La comitiva si mette in marcia verso la pizzeria. Marco in testa al gruppo. Si tratta di una marcia molto breve. La pizzeria &egrave allo stesso piano dei binari. 6-7 metri e sono arrivati.

Marco indica un tavolo sulla destra. Si rivolge alle femmine del gruppo, VOI DUE ANDATE PURE AD INCIPRIARVI IL NASINO, VI DO 10 MINUTI CHE ABBIAMO FAME. antonella ha una nuova scossa, più violenta di prima. Tutto il gruppo ha percepito bene la battuta e si sghignazza apertamente. Resta di stucco. elisa la prende per mano, con voce dolce le dice SU VIENI ANDIAMO. E la conduce verso le toilette. antonella aveva notato subito elisa appena usciti dal gate. Aveva notato la bellezza. Può avere sui vent’anni, quattro-cinque centimetri meno di antonella, viso ovale delicato, mora con caschetto alla valentina di Crepax, una terza di reggiseno, un corpo evidentemente tonificato in palestra ma senza il minimo accenno di mascolinizzazione, anzi estremamente femminile. Aveva notato subito anche l’abbigliamento. La minigonna in jeans e il tacco a spillo rivelavano delle splendide gambe. Il maglioncino leggero molto attillato e il giubbottino lasciato aperto, evidenziano le tette che si indovinano non coperte dal reggiseno. Per antonella vedere elisa, &egrave come specchiarsi negli ordini e nei desideri di Marco. Come se antonella e la giovane elisa fossero due prodotti dello stesso calco. antonella sente la manina calda della sua ‘sorellina’ che la guida. Quando sono nella toilette, antonella prova a chiederle qualcosa. Vorrebbe capire perché anche lei &egrave vestita cosi sexy, come mai &egrave cosi obbediente. elisa chiude velocemente le discussioni. E’ una cosa semplice, e glielo dice dolcemente MA PERCHE’ SONO UNA FEMMINA, COSI COME LO SEI TU. Il suo fidanzato Gregory, il Maestro, ha avuto degli impegni inderogabili che lo hanno trattenuto a Roma, e lei lo ha sostituito come accompagnatrice. Ma Gregory non vuole che sia una femmina a capo del gruppo, lei si tiene a disposizione per servirli se necessario. antonella ascolta elisa come in trance. Dice queste poche cose che per molti sarebbero un abominio con naturalezza stupefacente. Ed elisa &egrave cosi bella, dolce. Le ha chiesto se vuole aiutarla con il rossetto. Lo fa volentieri. Immagina come devono essere dolci le labbra della ragazza. E’ stordita. elisa le da un bacio per ringraziarla. E’ un bacio a stampo, come si usa spesso tra amiche. Ma ha sentito che &egrave vero che ha le labbra dolci, la bocca docile. elisa le sta parlando GRAZIE SEI UN TESORO, ADESSO ANDIAMO I DIECI MINUTI SONO QUASI SCADUTI. Le prende mano e la riconduce al tavolo.

La battuta di Marco le accoglie LE SORELLINE. LA COSA PIU’ IMPORTANTE CHE AVETE DA FARE RIPASSARVI IL TRUCCO E RENDERVI DESIDERARVI, FACILE LA VITA PER LE FEMMINE, TANTO CI SIAMO NOI. E’ una battuta di un maschilismo insopportabile. Tutti ridono, anche se sinceramente non &egrave un grande motto di spirito. antonella questa volta non ha reazioni come prima, &egrave come anestetizzata dal sentire la manina di elisa. elisa che sorride dolcemente e dice HAI RAGIONE MARCO, LO DICE SEMPRE ANCHE GREGORY, TU LO SAI! antonella nota il riferimento ad un intesa tra Marco e il Maestro, ma non ha tempo di rifletterci sopra. Marco indica loro dove sedersi. Hanno già ordinato. Arrivano le pizze. Evidentemente hanno ordinato anche per antonella ed elisa senza chiedere loro.

Durante la cena le due femmine vengono bellamente ignorate. Sono troppo presi da argomenti di grande importanza. Le azioni più devastanti che hanno appreso dal Grande Maestro Rybako, come ritoccare il motore dello scooter e l’ultima versione di Assasin’s creed. E ancora battute sulle gnocche che hanno fatto da hostess nei cinque giorni della manifestazione. Ad elisa viene chiesto di dare un voto ad ognuna delle hostess. Ed elisa lo fa. Con naturalezza e in modo esplicito. Un voto per il musetto, uno per le tette, uno per le gambe, uno per il culetto. antonella resta affascinata per la naturalezza con cui elisa adotta questo atteggiamento cameratesco e allo stesso tempo di sudditanza. E resta anche sbalordita. ‘Il musetto, la stessa parola che piace e mi ha insegnato il Padrone’.

Il pasto scorre con queste goliardate senza eccessivi sussulti. Tranne in un occasione. antonella fa cadere accidentalmente una cartellina di Angelo, che fa il gesto di piegarsi per raccoglierla. Marco lo blocca con la mano NON L’HAI FATTA CADERE TU. Si rivolge verso antonella COSA ASPETTI A RACCOGLIERE. Adesso l’aria festosa &egrave passata. I ragazzini si guardano l’un l’altro. lei sente la bocca secca, elisa la guarda e la esorta con un accenno imperioso DAI. antonella si piega e raccoglie la cartellina e la porge ad Angelo. Ma Marco non ha finito. DEVI DELLE SCUSE AD ANGELO. antonella ha l’impressione che il cuore le si blocchi nel petto e poi che accelleri all’impazzata, sente il fuoco nelle guance. MI DISPIACE AVER FATTO CADERE LA CARTELLINA ANGELO. SONO STATA STUPIDA. SCUSAMI. elisa le prende la mano e le sussurra BRAVA.

Tutti sono rimasti impressionati dalla scena. Ma poi tutti tornano ai loro discorsi adolescenziali lasciando le due femmine a tenersi per mano. La cena finisce. Intanto sono arrivati anche i genitori di tutti i ragazzi. Anche elisa deve andare, &egrave venuta la sorella a prenderla. Si salutano. Marco e antonella si avviano per conto loro.

Escono dalla stazione, con antonella che resta un passo indietro portando il trolley. Si avviano al Garage2000. Il parcheggio della Stazione. Marco tira fuori il ticket, paga. E vanno al parcheggio n. 204 in cui da una settimana ce la Cayenne. PRENDI LE CHIAVI DALLA TASCA DEL TROLLEY, METTI IL BAGAGLIO DIETRO E APRIMI LA PORTIERA. Il Cayenne era stato il giusto premio che la Drssa Fiordalisi 6 mesi prima si era fatta per simboleggiare la sua rapida e brillante carriera. Il tipico fuoristrada del milanese che mai la userebbe in fuoristrada, ma per salire sul marciapiede e parcheggiarla davanti al cocktail bar alla moda con le quattro luci accese si. Marco aveva letto le notizie sulla condizione femminile in Arabia Saudita. Il Mondo inorridiva per l’imposizione di legge che consentiva alle donne di guidare solo in compagnia del marito, padre, fratello, figlio. Lui invece l’aveva trovata una cosa divertente e giusta.

Messo il trolley nel portabagaglio antonella apre la portiera a Marco e poi va al posto di guida. Lui la ferma mentre lei sta per mettere in moto. Le mette una mano sulla coscia e gliela accarezza sollevandole la corta gonna del tailleur. Le scopre la balza delle autoreggenti. AVEVI INDOSSO LA MINI E LE AUTOREGGENTI IN UFFICIO? NON TI ERI MAI VESTITA COSI AL LAVORO. antonella spera di avere fatto cosa gradita. SI PADRONE TUTTI I GIORNI. NON ME LO AVETE ORDINATO, MA HO PENSATO CHE PREFERITE CHE MI VESTA SEMPRE SEXY. Lui le accarezza la testolina BRAVA CAGNETTA HAI FATTO BENE. Il musetto di antonella ha di nuovo il sorriso dolce adesso. Il Padrone l’ha approvata. TI GUARDANO LE COSCE IN UFFICIO? antonella &egrave imbarazzata vorrebbe evitare la domanda, ma sarebbe scorretto SI PADRONE”TI PIACE ELISA? antonella vuole dimostrare la stessa arrendevolezza e partecipazione che ha visto nella ragazza prima SI PADRONE MI PIACE..HA DELLE LABBRA INVITANTI, BELLE TETTE, IL CULETTO E’ BELLISSIMO E ANCHE LE GAMBE. E UN GRAN PEZZO DI FIGA PADRONE. Marco &egrave veramente soddisfatto della sua mamma CAGNETTA ACCENDI LA MACCHINA ANDIAMO A CASA. La mano resta sulla coscia.

Ore 22.23 Marco e antonella sono arrivati a casa. antonella apre la porta e lascia entrare il Padrone
TO BE CONTINUED
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La famiglia di Marco ha comprato l’appartamento da meno di un anno. Uno splendido attico in Viale Certosa. L’ingresso da su una sala con camino ed una cucina abitabile, la zona notte comprende due camere da letto entrambe con soppalco. Completa un ampio terrazzo. La camera di Marco &egrave più grande del normale per un ragazzino di quattordici anni e Lui ha trasformato la stanza nel suo regno. L’area soppalcata &egrave stata trasformata in una piccola palestra. Sacco da boxe, kettlebell e protezioni gli consentono di allenarsi quando non va in palestra dal Maestro Gregory. Sulla parete fanno da gradevole contorno il calendario e i poster. Entrambi di Playboy. Marco li ha appesi subito dopo il traslocco. Enrico non fa mai capolino nella zona soppalcata del figlio e non li ha notati. Li ha notati invece antonella, che assolutamente insofferente al disordine, almeno una volta alla settimana sale per riordinare. Non ha mai protestato per quelle foto di nudo femminile in bella evidenza. Ha sempre percepito la stanza veramente come il regno del figlio. Ed &egrave normale che il Re ragazzo le abbia intorno a se. Un diritto da maschio.

antonella durante la settimana ha pensato spesso a come accoglierlo al suo ritorno. La trascuratezza di Lui nel rispondere ai suoi messaggi e alle sue foto l’ha fatta sentire colpevole. Inadeguata. Il pensiero che Lui non trova la sua cameriera abbastanza carina per servirlo. Un pensiero che pochi mesi prima, a lei donna indipendente e di successo, avrebbe fatto inorridire o ridere. Adesso, invece, &egrave un pensiero prepotente. Cosi come l’esigenza di rimediare. Di rendersi più interessante.

Marco sorride entrando nella sala. I Playboy sono ben ordinati sul tavolino davanti al divano e il poster con le playmate gemelle ammiccanti e teneramente abbracciate &egrave appeso in bella evidenza sulla parete vicino al camino. antonella guarda il figlio con apprensione, lo sguardo basso. Lui le accarezza il musetto. BRAVA CAGNETTA. Due parole che le ridanno ossigeno. Voleva trasmettergli il messaggio che adesso tutta la casa &egrave il suo regno e non solo la sua stanza. Lui le ha dato la sua approvazione e adesso lei deve cogliere l’occasione. L’occasione per dimostrargli che ha capito la lezione, che aderisce completamente alla sua visione maschilista. Non deve dimostrarsi inadeguata. Comincia a parlare titubante. Sceglie accuratamente le parole. GRAZIE PADRONE, SIETE TROPPO BUONO CON LA VOSTRA SCHIAVA. HO PENSATO CHE ERA GIUSTO E AVRESTE GRADITO CHE LE FOTO DELLE FIGHE PIU’ BELLE FOSSERO IN BELLA VISTA IN TUTTA LA VOSTRA CASA.

Marco &egrave deliziato. E’ la parola giusta. Lui trova che la mamma sa ‘deliziarlo’. Lo ha fatto diverse volte in questi mesi. Certo merito delle cosce generosamente esposte da minigonne e tacchi a spillo, dei perizomini e reggiseni stretti e ridottissimi, delle autoreggenti, e del corpo nudo. Ma &egrave soprattutto la sua progressiva sottomissione che trova deliziosa. E adesso questa resa. L’adesione ai valori maschilisti che Lui adora.
PADRONE, ELISA MI HA INFORMATO CHE SIETE STATO IL MIGLIORE AI COMBATTIMENTI, SIETE UN VERO GUERRIERO, SE VOLETE ACCOMODARVI SUL DIVANO E GODERVI IL MERITATO RIPOSO, SE LO GRADITE ACCENDO IL FUOCO, HO GIA’ PREPARATO. Marco lascia volentieri l’iniziativa ad antonella. Si sta gustando la docilità della sua mamma. Il divano &egrave grande con una comodissima chaise longue. Davanti al camino e ad un televisore 60 pollici appeso a parete. Si ci stravacca letteralmente sopra, senza nemmeno togliersi le Adidas. Impensabile fino a poco tempo fa. Ma non adesso, ilguerriero può riposarsi tranquillamente e senza rotture di palle.

antonella alza la serranda della porta finestra che da sul terrazzo. E’ quasi mezzanotte ormai. Ma Marco ha deciso di non andare a scuola domani rientrerà direttamente lunedi. Può godersi la serata. E’ molto piacevole guardare antonella che diligentemente accende il fuoco nel camino. Indossa un tailleur da donna d’affari. Lo ha sempre fatto per andare in ufficio, alla Kowolters non ha atechito la moda del casual in the work. Ma normalmente erano tailleur pantaloni camicetta. O gonna appena sopra il ginocchio. Adesso la gonna non arriva a metà coscia e la giacca &egrave indossata direttamente a pelle senza camicetta.

Nell’appartamento le luci sono ad accensione graduale. antonella le accende ad un terzo, unite alle fiamme del camino danno un’atmosfera molto suggestiva. Il cuore della mamma si &egrave un po calmato. E’ come se unpo alla volta la fatica della sottomissione stia cominciando ad attenuarsi, si rende conto che la sottomissione non fa altro che farla sentire più femmina. Proprio come ha sempre sostenuto suo figlio.

Sul tavolino vicino ai Playboy, ci sono delle bottigliette contenenti degli oli essenziali e delle creme, una bacinella. Degli asciugamani. Appeso a fianco del divano il kimono preferito di Marco. PADRONE, HO PENSATO CHE DOPO UNA SETTIMANA IN CUI VI SIETE FATTO ONORE ALLE ARTI MARZIALI AVRESTE POTUTO GRADIRE DEI TRATTAMENTI RILASSANTI, LA VOSTRA SCHIAVA NON E’ MOLTO BRAVA MA PUO’ FARLO CON GRANDE AMORE E DEVOZIONE. Il musetto di antonella &egrave delicatissimo, le guanciotte si colorano di un rosso acceso e la voce &egrave tremolante. Femminilità pura.
Il cazzo di Marco &egrave durissimo. La sua mamma lo sta mettendo a dura prova. Adesso lei &egrave come Lui la voleva. Non ha bisogno nemmeno di darle ordini in questo momento. Capisce che per ottenere sempre di più gli basta dimostrarsi superiore, un po annoiato, e darle ogni tanto un contentino. Un buffetto alla cagnetta.
Marco indica le Adidas con un gesto imperioso. Non dice una parola. Non ce ne bisogno. antonella capisce. E’ tutto sempre più naturale. Abbassa lo sguardo al pavimento. PROVVEDO SUBITO PADRONE. Si inginocchia lentamente. Assume la posizione a quattro zampe. Scodinzola fino al Padrone. Prende con la mano destra il laccio della scarpa. Sta per slacciarle. Lo strattone sui capelli, il dolore, le fa alzare il musetto. CAGNA SEI INCORREGGIBILE, CHI TI HA DETTO DI USARE LE MANI. Dagli occhioni dolci di antonella scendono calde lacrime. Non per il dolore. Non per l’umiliazione. Ma per lo sbaglio, per avere deluso il Maschio.
Marco non aggiunge altro, le lascia i capelli e torna a distendersi comodamente. La voce dolcissima e piangente di lei. PERDONATEMI PADRONE SONO SOLO UNA STUPIDA FEMMINA, AVETE RAGIONE AD ARRABIARVI. antonella tremante si china sulle scarpe, avvicina il musetto, apre la boccuccia e con questa afferra la stringa della scarpa destra. Marco ha fatto un doppio nodo, sciogliere il primo &egrave agevole. Il secondo &egrave un’operazione più complicata. CHE SCHIAVA IMBRANATA. Ma adesso il tono di Marco non &egrave più adirato come prima. E’ una presa in giro bonaria alla sua femmina. antonella aumenta l’impegno e con la bocca scioglie anche il secondo nodo. Ora deve allentare le stringhe nei passanti. Lo fa con scrupolo e metodo. Un paio di minuti e ha fatto. La scarpa destra &egrave pronta per essere tolta. Si dice che chi bene inzia &egrave a metà dell’opera. E antonella ha cominciato bene. Ma adesso viene la parte più impegnativa. Togliere la scarpa senza l’ausilio delle mani. Porta la boccuccia alla caviglia. L’unico modo possibile &egrave addentare la scarpa con i denti e tirare. E’ una scarpa da ginnastica grossa, invernale. Marco non le facilita il compito. MANI DIETRO LA SCHIENA SCHIAVA. Marco ha i piedi proprio appoggiati con noncuranza sul divano. Con le mani dietro la schiena, l’equilibrio di antonella &egrave precario. Deve faticare. Riesce ad inserire la bocca tra la caviglia e la scarpa. Afferra saldamente l’Adidas. Adesso deve tirare.

Togliere entrambe le scarpe ha richiesto almeno dieci minuti buoni. Antonella ha rischiato diverse volte di perdere l’equilibrio e diverse volte ha dovuto ricominciare. E’ stata accompagnata dalla risata divertita del figlio. Piegata per assolvere al compito gli ha offerto la vista generosa delle sue mammelle, vista estremamente facilitata dalla giacca da businesswoman indossata senza camicetta. Con qualche occhiata fugace ha notato il rigonfiamento nella patta dei jeans di Marco. Nella sua mente il pensiero se &egrave un apprezzamento verso di lei o verso le gemelle del poster strette nel tenero abbraccio saffico. Una preocupazione incredibile, ma ora tutte le regole sono stravolte. Pensa che non vuole certamente mettersi sullo stesso piano di bellezza di quelle bellissime ragazze o della splendida elisa. Ma che almeno il suo Padrone la trovi gradevole. Che apprezzi il suo sforzo di essere sempre sexy e sottomessa.

VAI DAVANTI AL FUOCO E FAI UNO SPOGLIARELLO. L’ordine di Marco arriva liberatorio. Liberatorio perché se Lui le sta ordinando uno spogliarello vuol dire che la trova almeno piacevole. La Dottoressa Fiordalisi &egrave una professionista intelligente e dotata di grande raziocinio e logica. Ma qui ce solo antonella. Una femmina confusa davanti al Padrone. Se cosi non fosse non avrebbe dubbi sul fatto che gli piace. Tutti gliordini che Lui le ha dato già dai tempi di Camogli lo comprovano. Ma in fondo &egrave meglio che lei si senta cosi insicura. E’ molto più femminile cosi.

antonella si avvia a quattro zampe verso il camino. La minigonna del tilleur risale quasi a scoprire il culetto. Si gira verso il Padrone. PADRONE POSSO ALZARMI PER FARE LO SPOGLIARELLO? Il cenno di assenso del figlio, comodamente sdraiato con le mani dietro la schiena. Nel giorni passati senza Marco, antonella ha guardato più volte uno degli spogliarelli registrati da una vecchia trasmissione anni 80 ‘Colpo Grosso’. Sa che la ragazza &egrave uno delle preferite del Padrone. Ha paura di sembrare goffa, ma cerca di imitarne le movenze sensuali della spogliarellista. Ha anche fatto play sulla musichetta della trasmissione, ad accompagnarla. antonella ondeggia su se stessa e sbottona la giacca. Marco ha sempre avuto un debole per le grosse tette. Come quelle delle ragazze di Playboy. E la quarta misura che rivela antonella &egrave veramente invitante. Tette strette in un reggiseno di una misura in meno, in pizzo e semitrasparente. E dai tempi di Camogli che antonella ha preso questa abitudine, e la mantenuta, anche prima di perdere la scommessa. Lascia cadere la giacca sul pavimento. Si gira su stessa. Si offre allo sguardo del Padrone. Ha provato, in segreto, le movenze diverse volte con Monique, storica ragazza Cin Cin, a farle da maestra. Dopo due minuti e la corta gonna a raggiungere il pavimento. E’ splendida. Il musetto arrossato per il continuo di emozioni, il fiato corto, il caschetto biondo a raggiungere lo stretto reggiseno. Ha il gancetto di apertura sul davanti, tra le tette. Lo apre e tiene le coppe a coprire le mammelle con le mani. Si gira e toglie completamente il reggiseno che raggiunge giacca e minigonna sul pavimento. Porta le mani sulle mammelle e si gira di faccia verso il Padrone. Vorrebbe abbassare lo sguardo al pavimento in segno di sottomissione, ma Monique le ha insegnato a guardare verso il Maschio. Si perde negli occhi di Marco, e si sente sempre più sua. Porta le mani sui fianchi, rivelando completamente le tette. Marco vede con soddisfazione che ha dipinto i capezzoli di rosso. Ma ce di più. Molto di più. Sulla mammella destra ce scritto PROPRIETA’ DI e su quella sinistra PADRONE MARCO. E’ favolosa. E’ rimasta in mutandine, autoreggenti e tacco a spillo. Le mutandine sono dello stesso coordinato del reggiseno. Di pizzo e trasparenti, e molto succinte. Le autoreggenti hanno la balza alta per poter essere indossate con la gonna corta. Nere, velatissime. Porta le mani alle mutandine e ne abbassa un po il bordo. Sempre ondeggiando si gira nuovamente di schiena e le abbassa a mezza coscia. Rivela uno splendido culo. Tonico, superfemminile. Si gira con le mutandine nella stessa posizione. Rivela la fica con il pelo curatissimo. Non completamente rasato. Ha lasciato un triangolino centrale. Adesso abbassa le mutandine ai piedi e le toglie.
Ha imparato benissimo da Monique. Non &egrave stata affatto goffa, ma splendida. E adesso aggiunge il suo tocco. L’omaggio a chi la possiede. Mette le mani dietro la testa e si inginocchia. Sguardo adesso si rivolto al pavimento e tette ben esposte. I suoi vestiti gettati con noncuranza sul pavimento, lei sempre cosi ordinata, come a voler testimoniare che lei non &egrave importante solo il suo Maschio lo &egrave.

L’effetto dello spogliarello &egrave stato incredibile su Marco. Il particolare della scritta sulle tette a testimoniare la Proprietà. Inginocchiata con le mani dietro la testa. E senza che Lui abbia avuto il bisogno di ordinarlo. Il lavoro su antonella sta avendo un effetto straordinario. Maestro Gregory può essere veramente fiero di Marco e Marco può veramente godersi il riposo del guerriero.
PUOI FARMI I TRATTAMENTI ADESSO. I trattamenti che in Oriente le femmine sono da sempre abituate a fare ai loro guerrieri. antonella sorride. E’ un sorriso che viene da dentro, dal cuore. Gattona fino al suo Padrone. Ormai fa la brava, non c&egrave bisogno più di perdere tempo ad ordinarglielo. L’operazione di prima con le scaroe si ripete con i vestiti. Mani dietro la schiena e lo spoglia con la bocca. Il giubotto, il maglione, i jeans, le calze. E’ rimasto in mutande. Uno squarcio di lucidità coglie antonella in questo mare di follia. Ma &egrave solo uno squarcio, a Marco basta darle un colpetto sulla testolina e dirle SU DA BRAVA CAGNETTA. La boccuccia di lei raggiunge l’elastico dei boxer del figlio e li tira giù. Il cazzo svetta imperioso dalle mutande. E’ lo scettro del Padrone. antonella trema guardando l’uccello del suo bambino. Impaurita, forse eccitata, succube. Marco sogghigna. I ragazzini hanno in se l’istinto del dominio verso la femmina. Ce l’hanno innato.

antonella prende il telecomando del dolby theatre e avvia il cd di anna tifu. Marco ha gusti musicali particolari rispetto ai suoi coetanei. Le note del violino si diffondono. antonella può cominciare il trattamento rilassante sul Padrone. Una massaggiatrice nuda con solo autoreggenti e tacco a spillo.
antonella copre il Padrone con un plaid. Gli serve la tisana che ha preparato. Comicia il trattamento dalla testa. Cosparge i boccoli neri con il balsamo e massaggia delicatamente il cuoio capelluto. La digitopressione dalla parte centrale sui quattro meridiani, a raggiungere il retro, la fronte, l’orecchio sinistro e l’orecchio destro. Il massaggio leggero delle orecchie. Il balsamo &egrave senza profumo, neutro. Si lava le manine nella bacinella d’acqua predisposta sul tavolino. E passa al viso. Apre il tubetto della crema uomo e ne dispone in diversi punti. Fronte, sotto gli occhi, guance e mento. E’ stupenda l’immagine della femmina piegata a fare il massaggio con le grosse tette che cadono verso il viso del Maschio. Il massaggio del viso dura fino a quando la crema &egrave perfettamente assorbita. La musica di anna tifu, il massaggio e il tepore della stanza portano Marco in uno stato di piacevolissimo torpore. Altro risciacquo delle manine e cambio di unguento. Un olio essenziale con un profumo speziato orientale che antonella sa essere molto gradito al Padrone. Scopre delicatamente il corpo di Marco solo nelle parti che tratta, attenta a lasciare coperto il resto del corpo. Comincia con le spalle, le braccia. E’ la prima volta che antonella fa a qualcuno un massaggio. Ma per Marco &egrave celestiale. Scioglie i muscoli e lo accarezza delicatamente. Sembra che la sua mamma non abbia fatto altro in vita sua. La carezza delicatissima sul petto e pancia. Le manine di antonella scivolano meravigliosamente sull’olio. Le gambe che rivelano i muscoli tonificati dalle arti marziali. Di nuovo il tocco delicato e decontratturante al tempo stesso. E’ arrivata ai piedi. E’ con amore infinito che prima gli lava i piedi. Non ce bisogno di acqua. Ormai ha imparato. Ce la sua lingua per servire il suo Maschio. Una lingua dolcissima che percorre tutta la pianta del piede, che pulisce tra le dita. Quando il piede &egrave ben lavato. Può usare creme e olio per il massaggio.
Trattare la parte davanti ha richiesto 40 minuti abbondanti. E’ l’una di notte passata. Ma Marco ha deciso che questo sabato mattina non andrà a scuola. antonella può guardare con dolcezza suo figlio in estasi per il trattamento. E’ orgogliosa di se per la prima volta da molto tempo. Adesso ce da trattare la parte posteriore. Dovrebbe chiedergli di girarsi. Pensa che deve farlo senza dimostrarsi la solita stupida irrispettosa. E’ un po titubante. Si riporta verso all’altro lato del divano. E sussurra all’orecchio di Marco. PADRONE PERDONATE LA VOSTRA SCHIAVA. SE GRADITE GIRARVI POSSO CONTINUARE IL TRATTAMENTO. Lui &egrave magnanimo. Non la rimproversa per il disturbo. Si gira accompagnato amorevolmente da lei. antonella pensa che il Padrone &egrave molto buono con lei. Il trattamento di schiena e gambe &egrave un’altra delizia per Marco. Alla fine un’ora e mezzo di trattamento. antonella &egrave decisamente affaticata ma felice.

Marco ha passato questa ora e mezza in uno stato di eccitante dormiveglia. Prima era stanchissimo. Adesso ha recuperato le forze. antonella ha portato via la tazza vuota della tisana e riordinato gli abiti del Padrone. I suoi invece sono gettati con noncuranza in un agolo. Marco prende molto sul serio il ricordarle il suo ruolo. antonella torna nella sala. Deve continuare a servire il Padrone. A fargli godere il suo meritato riposo del guerriero. Prima Marco le ha dato istruzioni precise. Ma non &egrave facile. Non &egrave per niente facile. Ma deve farlo.

PADRONE VI HO PORTATO LA BIRRA. Mette il vassoio affianco a Marco. Dopo i mette nella posizione che oramai ha imparato molto bene. Inginocchiata, schiena dritta, mani dietro la schiena e sguardo basso. PADRONE SONO STATA OBBEDIENTE, COME AVETE ORDINATO HO TROVATO IL VIDEO DI DUE STUPENDE CAGNETTE CHE VENGONO FATTE ACCOPPIARE TRA DI LORO. POSSO MOSTRARVELO? Marco annuisce. Oramai considera di non dovere sprecare troppe parole. La chiavetta USB &egrave già inserita maxi televisore. Deve solo dare l’accensione e l’avvio con il telecomando. Il video parte. Una stanza d’albergo. Due studentesse americane e un ragazzo che le inquadra. Si sente la voce di Lui che da ordini alle ragazze. Una mora e una bionda come nel più classico degli stereotipi. Cominciano a baciarsi prima timidamente, poi con maggiore naturalezza. Marco fa cenno ad antonella di avvicinarsi. La parte più difficile viene adesso.
Lei gattona fino al divano . Sale e si accuccia sopra. Prende il plaid con la bocca e lo abbassa a scoprire il cazzo del figlio. E’ bello duro. Lei sta attenta a non ostruirgli la vista delle ragazze che adesso si stanno sbottonando la camicetta a vicenda. antonella sente il cuore in gola per quello che sta per fare. La bocca docile comincia a dare dei bacetti sull’interno delle cosce del Padrone. Risale sulla pancia. Adesso la lingua lecca tutto intorno. Non &egrave mai stata così servile nell’intimità con il marito. Si attarda. Ma non può indugiare ancora. Comincia a leccare le palle. Delicata, devota. Deve superare l’ultima barriera. Lo fa. La lingua adesso risale la mazza eretta del figlio. Le mani incrociate dietro la testa. E’ risalita in cima. Apre la bocca. E lo ingoia. Lo ha fatto. FALLO DURARE E GUARDAMI. Come &egrave possibile che un ragazzino sia così PADRONE! Tiene il cazzo di Marco nella sua bocca accogliente e lo vezzeggia delicatamente con la lingua. Dal televisore le immagini eccitanti delle due ragazze che sono rimaste nude e con il ragazzo che ha ordinato di entrare nella vasca da bagno. antonella &egrave grata a quelle ragazze che sono di gradimento del Padrone e si perde negli occhi di Marco. antonella ovviamente ha praticato diverse volte senso orale, ma mai con questa sottomissione e perseveranza. Sente il cazzo di Marco pulsare. GUAI A TE SE NE PERDI ANCHE SOLO UNA GOCCIA. Marco comincia a sborrare. antonella non ha mai bevuto il piacere del Maschio prima, degradante per una donna indipendente. Ha un primo moto di ripulsa, ma si riprende subito. Ingoia e ingoia. Marco ha la forza della giovinezza e le palle piene di liquido.

Il musetto di antonella &egrave splendido imbrattato di sborra. Dagli occhioni dolci escono lascrime e piange per quello che ha fatto. Il pensiero di Marco &egrave che &egrave deliziosa una femmina che si mostra debole e piangente. Adesso può addormentarsi, mentre la sua mamma gli ripulisce docilmente il cazzo con la lingua.

TO BE CONTINUED
PER COMMENTI, CRITICHE E PROPOSTE POTETE SCRIVERE A paterfamiliasitaliano@gmail.com I lampi e i fulmini arrivano molto attutiti dentro l’appartamento di Marco, grazie all’ottimo lavoro di isolamento fatto dall’impresa di ristrutturazione. E’ venuto proprio un forte temporale su Milano. La pioggia &egrave molto insistente e si sentono le gocce picchiettare sui vetri. Sono le 14 passate di sabato. antonella &egrave nuda e sta guardando dalla portafinestra del salone il cielo cupo che incombe su Viale Certosa, prova una sensazione di paura ma allo stesso tempo di piacere di stare nella casa del suo Padrone e di essere protetta. Il senso di protezione l’avvolge come una calda coperta messale addosso dal suo Padroncino. Vede la propria immagine riflessa con lo smartphone, il musetto oggi si rivela particolarmente infantile e felice. Le tracce della sborra le imbrattano ancora i lati della bocca, la fronte e le incollano la chioma bionda. Lui le ha proibito assolutamente di ripulirsi concedendole di lavarsi solo gli occhi. Ne sente ancora in bocca il sapore. Ricorda come Lui stanotte ha domato la sua reazione di ripulsa quando ha cercato di sottrarsi all’ingoio. Non aveva mai ingoiato prima. La mano di Marco che l’ha tenuta ferma. Spegne la cam e rimette via il Samsung. Si sta facendo tardi. Sono le 14.23 e Marco ha dato ordini precisi di essere svegliato alle 14.30. Pensa con un brivido a quello che il figlio le ha detto prima di addormentarsi. Sacrificherà il suo tempo per lei questo fine settimana. Si avvia alla camera da letto.
Allineate ordinatamente al battiscopa, alla destra della porta della camera ci sono le scarpe e le autoreggenti. Dei sandali eleganti, con la parte superiore che riporta due fasce larghe che si incrociano e che sonointeramente ricoperte di strass, il cinturino alla caviglia e il tacco molto particolare oltre che molto alto essendo di 16 centimetri. Le aveva comprate un anno fa e le aveva indossate solo 2 volte quasi per gioco. Abituata da sempre ai collant perch&egrave esponevano meno a visioni troppo audaci quando si indossano gonne corte, aveva usato le autoreggenti qualche volta trovandosi così più femmina. Da quando aveva perso la scommessa erano diventate un must. Di ritorno dai colloqui era andata nella stanza di Marco a tributargli la propria resa e la sua vittoria. Lui l’aveva ispezionata. La sua mamma indossava un vestito che le arrivava due centimetri sopra metà coscia e tacco alto, una mise intonata con i giorni di Camogli percui era sicura che sarebbe stato contento. Ma non fu così. Il figlio volle sottoporla ad ispezione subito, e non prese in considerazione le scuse di lei che adduceva la presenza di Enrico in casa. Con la porta della camera rimasta aperta alle sue spalle Marco comodamente seduto alla scrivania le fece incrociare le mani dietro la testa e le tirò su il vestito. lei aveva una paura folle che passasse il marito ma le parole di Lui si scolpirono nella sua mente. Non doveva permettersi più di indossare i collant, erano la negazione della femminilità, E LA MIA SERVA DEVE ESSERE SEMPRE FEMMINILE E SEXY. SOLO AUTOREGGENTI E TACCO A SPILLO PICCOLA. La sera dell’indomani da ritorno dal lavoro era passata al centro commerciale e ne aveva comperato una decina. Quelli pronti vicino alle scarpe sono delle autoreggenti eleganti con balza con inserto velato 20 denari. Si piega ed indossa tutto. Si guarda nello specchio, l’abbinamento con il suo metro e settantadue di altezza naturale &egrave favoloso e grottesco allo stesso tempo, le passa per la testa il pensiero che l’effetto &egrave di una porca arrapante. Ma non vuole essere altera, se &egrave più desiderabile &egrave solo per merito del Maschio che si sta prendendo il disturbo di renderla ubbidiente ed educarla. E’ pronta per entrare in camera.
Diversamente dal solito questa volta non bussa. Le porte nella casa non sono ad anta ma a scorrimento. La porta di Marco &egrave rimasta appositamente aperta per un terzo, così antonella può mettersi di taglio e scivolare dentro silenziosamente. La camera &egrave in penobra. ricorda che al figlio &egrave sempre piaciuto avere la stanza così già da quando era solo un bambino della scuola elementare. Il ricordo della piccola peste e di come Lui già allora riusciva in un modo o nell’altro ad imporsi la riempie di dolcezza. Ha oltrepassato lo stipite della porta. E’ dentro la stanza. Si immobilizza e quasi trattiene il fiato. Ha paura di svegliarlo prima del tempo. Di rovinare tutto, dimostrandosi goffa e indegna di essere la sua serva. Anzi no, la sua schiava. I tacchi a spillo non l’aiutano, la rendono molto sexy ma sono pericolosi per il rumore. E’ presa tra due fuochi. Sono già le 14.29 e tra un minuto deve svegliarlo.
E’ stata brava. E’ riuscita ad arrivare al letto con un ticchettio quasi inesistente. Tra la porta e il letto c’&egrave poco più di un metro ma non &egrave facile non fare rumore con tacchi così. Tra l’altro sono veramente dei trampoli che le hanno fatto paura. La paura di cadere ed essere rimproverata da Marco. Si ferma e guarda il figlio placidamente addormentato. La sveglia elettronica segna le 14.30 e 20 secondi. E’ impaurita, non può tardare ulteriormente. Lui dorme a pancia in su, composto. antonella pensa che sembra davvero un guerriero. Un guerriero quattordicenne con la sua geisha trentottenne che si accinge a svegliarlo dolcemente.
Si inginocchia alla testata del letto. Sa come deve comportarsi per svegliare il guerriero. Mani incrociate dietro la testa, pancia in dentro e tette in fuori come piace a Lui. Una posizione molto scomoda per agire ma che deve ammettere con se stessa la fa sentire offerta e posseduta. antonella si avvicina all’orecchio del figlio. PADRONE ADORATO PERDONATE LA VOSTRA INDEGNA SCHIAVA CHE E’ VENUTA A SVEGLIARVI. Marco &egrave già da un po che non era in uno stato di sonno profondo, ma in quello stadio che &egrave quasi di risveglio. La voce della mamma &egrave un sussurro dolcissimo e molto femminile. Piacevolissimo. Il risveglio dato da una femmina docile ed obbediente. La lascia continuare un pochino nella sua preghiera godendosi la dolcezza della voce. Riapre gli occhi e sente ancora la sottomissione di lei. BUONGIORNO PADRONE LA VOSTRA SCHIAVA E’ QUI PER SERVIRVI. Lui non risponde al saluto. Porta la mano sulla testa di lei e le fa pat pat come si fa con i cani. Fa pat pat alla sua cagnetta. antonella &egrave felice per questo. VAI AD APRIRE LA TAPPARELLA DA BRAVA. Marco nota con soddisfazione che la mamma ha avuto per un istante la tentazione di alzarsi ma che ha subito abortito il gesto. Segnale che i metodi educativi che ha appreso da Maestro Gregory stanno funzionando e che la femmina sta imparando il suo posto. L’ ascolta con benevolenza mentre gli risponde CON PIACERE PADRONE e la guarda divertito mentre si mette a quattro zampe e si avvia alla finestra. Il pulsante della tapparella elettrica &egrave posizionato a circa un metro e mezzo dal pavimento, la schiava si mette ben eretta sulle ginocchia tende il braccio destro in alto e preme. La tapparella si alza e lascia entrare la luce del giorno che sta rischiarando con il temporale che &egrave cessato improvvisamente. antonella porta la mano alla cordicella delle tende per chiuderle. CAGNA QUANDO TI HO DATO IL PERMESSO DI CHIUDERLE? Il tono di Marco &egrave irato. la mano si ferma, la femmina resta immobile e tremante. MA PADRONE PERDONATEMI Il DOTTORE CHE e non continua esitante. Il tono di Marco adesso &egrave ancora più forte CAGNA DISOBBEDIENTE TI HO FATTO UNA DOMANDA. RISPONDI. antonella &egrave confusa e frastornata. Voleva chiudere le tende per un motivo molto semplice. Pur essendo l’appartamento un attico le camere da letto danno sul cortile interno del palazzo e dall’altra parte del cortile c&egrave l’altra ala del palazzo. Con i lavori di ristrutturazione a tutte le finestre erano stati applicati quei particolari vetri che permettono di vedere da dentro a fuori ma non viceversa. A tutte le finestre tranne a quelle della finestra di Marco. Era stato un errore nella fornitura a cui avrebbero rimediato in futuro. Marco lo sa perfettamente, così come sa che sull’altro versante c&egrave uno studio medico da cui si può vedere agevolmente in camera. Lo studio &egrave aperto anche il sabato tutto il giorno. PADRONE PERFAVORE POSSONO VEDERMI. antonella comincia a piangere. Le lacrime scendono calde dagli occhioni dolci e i singhiozzi le fanno ondeggiare le tette. SEI MOLTO BELLA MENTRE PIANGI. DOPO DOVRO’ PUNIRTI PER QUESTA DISUBBIDIENZA E CERTAMENTE PIANGERAI DI NUOVO.
Marco era stato bravo nel promettere ed annunciare la punizione. Il tono deciso e sicuro. antonella non lo sapeva ma Lui si era preparato con cura a questo momento. Il suo Maestro gli aveva spiegato non solo l’importanza della somministrazione della punizione in se stessa. Ma anche del modo in cui veniva imposta, nella sicurezza che la femmina cerca già nel tono di voce. Non si era limitato ad una dissertazione teorica. Maestro Gregory era un convinto assertore della teoria unita alla pratica. elisa in palestra svolge il lavoro di segreteria e di accoglienza degli iscritti. Il suo Uomo l’ha educata bene anche dal punto di vista lavorativo. Puntuale, precisa, e sempre sorridente ed umile nell’accogliere gli iscritti. Abituata a far sentire al Maschio che la femmina &egrave inferiore. Ma come tutte non &egrave perfetta. Gli sbagli sul lavoro sono rari e di lieve frequenza ma qualche volta capita come &egrave normale che sia. In più due o tre volte &egrave capitato un moto di reazione verso qualcuno dei piccoli atleti. Stupidaggini come una volta che un ragazzino di 12 anni le aveva detto ELISA FILA A PRENDERMI UNA GATORADE e lei aveva risposto MA GIANFRANCO NON LO VEDI CHE SONO OCCUPATA AL COMPUTER. Gregory trova assolutamente inacettabili questo tipo di reazioni. Marco ricorda perfettamente lo sguardo con cui il Maestro aveva gelato la ragazza inpertinente e la severità con cui davanti a tutti le aveva promesso di punirla la sera stessa. Ricorda lo sguardo di elisa impaurito e bellissimo, preoccupata. Le parole balbettanti con cui si era scusata con il fidanzato e con il ragazzino. Si ricorda che elisa per tutto il pomeriggio era rimasta più dolce e servizievole con tutti. Maestro Gregory aveva fatto a Marco il loro cenno d’intesa segreto. Gli aveva dato un esempio pratico di grande importanza. E il ragazzo questa mattina voleva dare prova di se stesso con la sua femmina. Ma &egrave normale che avesse un po di titubanza. Nonostane sia un ragazzino forte e spavaldo era sempre un passo importante.
antonella &egrave impaurita. Vede lo sguardo severo di Marco, la sua disapprovazione. Il cuoricino esplode in un turbinio di sentimenti. Colpa, vergogna, ansia, timore. Il sentimento che avrebbe dovuto essere più naturale cio&egrave ribellarsi e risentimento verso di Lui non fanno nemmeno capolino. La dottoressa Fiordalisi che aveva sempre commentato inorridendo le vecchie regole che volevano la potestà maschile e il diritto di correzione adesso sente dentro di se quanto &egrave giusto il diritto del Maschio di punirla, e quel maschio che la vuole punire &egrave addirittura suo figlio. Cerca di recuperare, di giustificarsi. PADRONE PERDONATEMI SO CHE SBAGLIO MA IO FACCIO DI TUTTO PER SODDISFARVI E DIMOSTRARVI LA MIA SOTTOMISSIONE. Marco si mette a sedere sul letto e la guarda tranquillo. lei &egrave confusa, cerca di guadagnare l’approvazione di Marco. PADRONE IO SOLO..IO HO PAURA CHE DALLO STUDIO DAVANTI POSSANO VEDERE..LA FINESTRA…le parole gli muoio in bocca…&egrave bellissima inginochiata, offerta, attenta a mantenersi con la schiena eretta e lo sguardo basso, per non farlo arrabbiare ulteriormente.
Marco si &egrave seduto sul letto, prima di coricarsi ha indossato dei boxer puliti. Il cazzo e le palle lavate perfettamente dalla lingua della mamma. La leggera titubanza &egrave scomparsa. LE PANTOFOLE E IL KIMONO SVELTA. antonella accoglie l’ordine con sollievo. In questo momento vuole solo dimostrargli quanto &egrave brava e sottomessa. Lui la osserva severo. lei gattona fino all’armadio, non deve sbagliare adesso, non deve deluderlo di nuovo. Si girà verso di Lui, si prostra portando il musetto sul pavimento e sceglie con cura le parole MIO SIGNORE E PADRONE QUESTA STUPIDA SCHIAVA POTREBBE AVERE IL PERMESSO DI ALZARSI PER APRIRE IL VOSTRO ARMADIO E PRENDERE IL VOSTRO KIMONO? c’&egrave la messa tutta per essere umile e sottomessa. Lui non risponde subito e ad antonella il cuore batte forte. E’ in ansia. Il cenno di assenso del figlio a liberarla. Si alza stando attenta a mantenere lo sguardo basso. Apre l’armadio e prende il kimono. Deve portarglielo, Lui questa volta non ha bisogno di darle ordini. Piega bene il kimono , poi si inginocchia e lo tiene delicatamente tra le mani. Per portare il kimono senza rischiare di farlo cadere non può mettersi a quattro zampe stavolta, arriva spostandosi inginocchiata. Appoggia il kimono sul letto. Marco ha lasciato le pantofole vicino alla scrivania. antonella alza lo sguardo verso di Lui, e vede il sorriso divertito. Il sorriso di un quattordicenne figo e un po bulletto. Sente lo schiocco delle dita di Marco VAI ANTONELLA. Non ha bisogno di aggiungere altro. Prende subito la posizione a quattro zampe e scodinzola fino alla scrivania, apre la bocca prende le ciabatte si gira, torna dal Padrone e gliele infila attenta ad usare solo la bocca. Poi si alza e lo assiste per mettere il Kimono.
Sente lo sguardo severo di Lui su di se e torna subito in ginocchio. Marco la guarda e il cazzo denuncia quanto gli piace lo spettacolo offerto. All’improvviso l’afferra per un orecchio e si avvia verso la finestra. mantenendo la presa. Il dolore &egrave molto forte per la cagnetta. Lui non se ne cura e arrivati la fa alzare sempre mantenendo la presa. Sono proprio davanti alla finestra. Marco &egrave alle spalle della mamma, lascia l’orecchio e la prende per i capelli.antonella normalmente ha 3 cm in più di Marco e con questi tacchi sono quasi 20. Ma Lui con la mano sinistra le strattona i capelli facendole riversare la nuca all’indietro e la domina completamente. Con la destra le accarezza il musetto, scende ad accarezzarezzarle il collo, le tette. La palpa come un acquirente che valuta un animale. E glielo dice. SEI UNA BELLA VACCA, MA DEVI IMPARARE AD ESSERE UNA VACCA OBBEDIENTE. Scende ad accarezzarla tra le cosce che le fa divaricare. Inserisce prima una e poi due dita dentro la fica e la sditalina lentamente.
antonella non capisce più niente. La stretta sui capelli non si &egrave attenuata e le fa un male cane. Ma il dolore si confonde con la dolcezza di quel tocco nella fica. Si vergogna ma ha bisogno di venire. Lui le ha dato ordini precisi NON DEVI TOCCARTI DEVI RESTARE IN CALORE e lei &egrave stata obbediente ma &egrave stata durissima. Gli ordini e anche la superiorità del figlio la mettono in uno stato di eccitazione continua. Si sente vulnerabile senza nessun controllo, femmina. VUOI CHE TI FACCIA GODERE VERO CAGNETTA? lei si sta lasciando andare e non risponde, solo qualche gemito. Marco toglie d’improvviso la dita dalla fica, lasciandola insoddisfatta e le rifila due violenti sculaccioni. Il dolore sul culo si aggiunge al dolore ai capelli. Le ha fatto capire che quando fa una domanda lei deve rispondere. La voce di nuovo al limite del pianto. SI PADRONE PERFAVORE FATE GODERE LA VOSTRA CAGNETTA.
Marco si sta dimostrando un educatore capace e risoluto. A quattordici anni sta dimostrando molto più polso della maggior parte degli Uomini. Ha tenuto antonella davanti a quella finestra che le faceva tanta paura, senza cedere alla sua richiesta di chiuderla. E adesso fa di più. SCHIAVA SEI IN CASTIGO VAI A METTERTI DAVANTI ALLA FINESTRA, MANI DIETRO LA TESTA E MUSO E MAMMELLE APPOGGIATE SUL VETRO. E’ un ordine crudele. lei ha veramente paura che la possano vedere. Le tende dello studio sono chiuse ed apparentemente non ce nessuno che sta guardando fuori. Ma non si può sapere. Sono passati forse 7-8 secondi da quando Marco le ha dato l’ordine. Poi la mammina lentamente incrocia le mani dietro la testa e si avvia verso la finestra. Aderisce al vetro come ha ordinato Lui. TIENI GLI OCCHI APERTI E GUARDA VERSO LO STUDIO DI RICCIARDI. Le ha tolto anche la possibilità di nascondersi nella sua oscurità. Guarda fisso verso le finestre dello studio. E’ perfettamente consapevole dello spettacolo che sta dando. Ha paura che il dottore o qualche paziente la stia guardando. Essere messa in castigo in quel modo &egrave tremendo. Ma succede qualcosa di meraviglioso. Invece di ribellarsi e di incolpare il figlio, antonella si rende conto che &egrave colpa sua se &egrave in quella posizione. Lui la sta castigando per insegnarle a stare al suo posto. Per essere più sottomessa. Così come la punizione che le ha promesso.
MIO SIGNORE E PADRONE POSSO PARLARE PERFAVORE? Marco si &egrave seduto tranquillamente alla scrivania. Lo spettacolo della mamma nuda appiccicata al vetro &egrave così eccitante che il cazzo le fa male nei boxer. PARLA E MENTRE PARLI STRUSCIATI SUL VETRO E CONTINUA A GUARDARE LO STUDIO. antonella obbedisce ed inizia uno spettacolo e un discorso surreale. PADRONE QUESTA STUPIDA SCHIAVA SI E’ RESA CONTO DI AVERE FATTO MOLTI SBAGLI…LO SBAGLIO PIU’ GRANDE E’ STATO QUELLO DI SFIDARVI…Marco ascolta attentamente le parole e l’effetto &egrave quello di fargli rizzare ancora di più il cazzo.VI HO ADDIRITTURA DISOBBEDITO. QUELLA MATTINA ALLO STABILIMENTO A CAMOGLI, QUANDO MI AVETE DETTO DI TOGLIERE IL REGGISENO E IO VI HO RESISTITO. MI SONO PENTITA DEL MIO COMPORTAMENTO. Le scuse per quella mattina sono addirittura paradossali. Era stata obbediente per tutta la vacanza. Si era opposta al figlio che la voleva far stare a tette nude. Ma adesso nella sua testolina &egrave un atto di ribellione al Maschio. E’ bellissimo guardarla mentre si scusa per questo. Strusciandosi sul vetro come una cagna in calore. In calore come Lui vuole che lei resti. La continuazione &egrave una resa completa. MIO SIGNORE E PADRONE VOI SIETE TROPPO BUONO E PAZIENTE CON ME. PERDETE IL VOSTRO TEMPO PER INSEGNARMI IL MIO POSTO DI FEMMINA E IO NON LO CAPIVO. Marco deve riprendere il controllo. Respira e si rilassa. Le ultime parole sono sublimi per Lui. Ma non &egrave finita. HO PAURA VERAMENTE CHE MI VEDANO DALLO STUDIO DI RICCIARDI MA CAPISCO CHE E’ SOLO COLPA MIA SE SONO IN CASTIGO QUI. La voce si fa rotta e si capisce che le viene difficile continuare. AVETE RAGIONE A VOLERMI PUNIRE PADRONE, LA PUNIZIONE E’ L’UNICO LINGUAGGIO CHE UNA FEMMINA CAPISCE. Non ha smesso di strusciare il muso e le tette sul vetro. Il vetro bagnato dalle sue lacrime. Il cielo coperto di un’ora fa ha lasciato il posto ad un cielo chiaro e limpido. E’ uscito anche un po di sole. Se c&egrave qualcuno dietro le tende dello studio non può non vedere. Ma antonella ha staccato il cervello, adesso deve solo recuperare la benevolenza del Maschio.
QUI CAGNETTA la voce del figlio arriva imperiosa e sente il rumore tipico di una mano che viene battuta sulla coscia. Marco si &egrave preso il fine settimana a disposizione per educare la mamma. Vuole farne una schiava ed una maschilista perfetta. Ce tutto il tempo. Adesso c&egrave un’esigenza più urgente da soddisfare. antonella si stacca subito dal vetro e si mette a quattro zampe, sguardo basso. VOGLIO SVUOTARMI LE PALLE e scioglie il Kimono. antonella raggiunge con la boccuccia i boxer e glieli abbassa. Mani dietro la testa e porta le labbra al cazzo. Vuole impegnarsi e fargli un servizietto da vera geisha. Deve restare deliziato e perdonarla. Ma Lui ha altri progetti questa volta, vuole solo venire. La afferra per i capelli. FERMA VOGLIO FOTTERTI LA BOCCA E STAI ATTENTA A NON PERDERNE UNA GOCCIA STAVOLTA. Le infila il cazzo con un colpo solo fino in gola. Ad antonella escono le lacrime, lo sente in profondità come non mai. Entra ed esce violentemente. Non &egrave mai stata presa con tanta forza. Quattro colpi profondi e velocissimi. Le palle di Marco sono troppo piene per trattenersi. lei stavolta non tenta di sottrarsi. E’ grata ed onorata che il Padrone la utilizzi per stare meglio. Ingoia tutta la sborra, solo un paio di gocce le imperleano le labbra.
Marco adesso sta meglio, può ragionare con più lucidità e continuare l’educazione della sua femmina.

TO BE CONTINUED
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