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Racconti Erotici Etero

Cristina la MILF ed il giovane Manuel

By 6 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Lei ha 47 anni ed è sarda. Vive in una villetta di fronte mare ed è riuscita a fare un bel terrazzo fiorito che le piace sfoggiare e vantare. Chi passa si ferma a vederlo e lei si gongola vanitosamente.
La statura di Cristina è un po’ sopra la media delle donne e ha ancora un corpo piacente pur evidenziando una lieve pancetta che la rende interessante non certo ai giovanissimi. Ha due cosce e glutei ancora sodi e tette che, nella loro abbondanza, hanno perduto qualcosa con il passare degli anni ma senza gravi danni con il passare del tempo; quindi poche smagliature e decisamente nessun segno di cedimento. La taglia è una quarta abbondante ben portata.
Lei sa di avere un bel look e se ne vanta così come del suo terrazzo.
Ad occuparsi di quel magnifico terrazzo sono lei ed il suo amore convivente Manuel, un ometto di 24 anni che quando era alle scuole superiori faceva impazzire le sue compagne di classe e dell’Istituto.
Manuel vive con lei da due anni contrariamente al parere dei suoi genitori che vedono una grande differenza di età che ora può accettarsi ma che fra pochi anni costringerà i due a separarsi con conseguenze non prevedibili per Manuel.
Cristina è decisamente la classica MILF che non nasconde le sue forme corporee ed a cui piacciono i colori vivaci degli abiti e da più di dieci anni ha scoperto che c’è molto erotismo nel sedurre maschi giovani ed anche giovani femmine che rendono il rapporto assai lussurioso e che da sensazioni diverse da quelle con i ragazzi; c’è un diverso gusto a sedurre una femmina.
Cristina non si è mai sposata ed ha vissuto sempre come in una campana di vetro. Qualcuna delle sue amiche dice che, a causa delle facilitazioni e comodità, lei è ha deviato dal normale percorso sentimentale e sessuale di una donna che aveva tutto per essere una madre di famiglia e dei figli.
Il sesso a lei non è mai mancato perché poteva permettersi di scegliere il maschio che le piaceva e così anche per la femmina. La curiosità di avere rapporti lesbici le era venuta passati i trenta anni.
La sua amica del cuore, ed anche sua amante, dice che è l’assenza di sesso quotidiano a farla comportare in questo modo ma lei è per natura una donna esibizionista poi ne ha scoperto anche il piacere di mostrarsi, ciò a dispetto di tutte le discussioni che animano congressi e conferenze di medici e ricercatori universitari.
Cristina è un’esibizionista convinta, nel senso che le piace farsi vedere, farsi guardare, mettere in mostra tutto ciò che ha di sensuale sempre con classe ed eleganza. Lei gode al farsi osservare e guardare negli occhi quando questi mettono le loro pupille nelle sue scollature, quando sente gli sguardi sulle sue gambe, sui suoi fianchi ed anche sui suoi piedi che cura tantissimo.
E’ accaduto che il figlio di una sua cara amica è andato in quella casa a portare un grande vaso per fiori acquistato insieme alla mamma di Manuel, sua amica, senza che quest’ultima fosse presente.
Cristina da tempo aveva messo gli occhi su quel giovane ragazzo ed ha visto che lui aveva un comportamento simile a quello di tutti i maschi che la incrociavano.
Ma Manuel aveva qualcosa di diverso, di più erotico, di più trasgressivo: era il figlio di una sua amica che non sapeva delle sue voglie sessuali. La madre Manuel l’apprezzava ma anche la criticava, perché lei portava abitualmente in casa dei leggings molto aderenti che la segnavano moltissimo evidenziando la sporgenza del sedere ed anche le tette che erano un secondo balcone fiorito da capezzoli duri ed appuntiti, quando uscivano insieme per fare spese Cristina indossava dei vestitini corti stretti in vita per far sì che  le tette fossero sempre ben evidenti ed offriva alla vista di tutti delle belle gambe toniche, asciutte e con la caviglia fine che stavano su delle scarpe a tacco altissimo con zeppa che le consentivano di elevare ad 1.72 l’altezza.
Un giorno, guardandosi allo specchio, ha capito che i suoi pensieri erano diventati più perversi del solito perché aveva in mente Manuel ed era arrivata al punto di stendersi sul letto, dopo le cure mattutine del corpo,  per farsi un sontuoso ditalino pensando a lui nudo che la leccava e montava.
L’occasione di goderselo era avvenuta nel momento in cui Manuel si è presentato a portare quel vaso enorme che a malapena era entrato nell’utilitaria di sua madre e Cristina lo ha ricevuto in hot pants come se fosse una ragazzina.
Nel vederla così vestita con quel corpo stipato in quegli indumenti aderentissimi, ha creato in Manuel una voglia incredibile di scoparla e Cristina ha avvertito che il suo corpo dava emozioni insospettabili davanti quel giovane maschio.
Nei pensieri di lui fino a quel momento lei era solo una donna adulta, una bella donna ma niente di più, che si limitava a darle delle coccole, parole dolci e dei soldi a fine settimana ma niente di malizioso.
Sia lei che lui non c’era stato niente di morboso e lei non aveva Manuel nei suoi pensieri. Non si era neanche messa l’idea che tra loro due potesse scattare mai un nesso perverso come quello del provare piacere ad avere anche i suoi occhi addosso al mio corpo. Eppure ora sta accadendo. Forse è effetto della chimica tra due persone che si piacciono.
Sono ormai giorni che Cristina ha abbandonato l’idea di trattenersi.
Quella consegna del vaso l’ha rivoltata dentro.
Si è detta che in fondo, che male ci sarebbe stato se Manuel le avesse guardato le mammelle e le avesse guardato le natiche? I pensieri sono andati anche un po’ più in là: ha pensato anche che se lui le avesse sfiorato le tette nel prelevare qualcosa dai pensili di cucina, sporgendo le protuberanze carnose, a lei non sarebbe dispiaciuto.
I suoi pensieri erano tutti per lui. Lei faceva tutto pensando a lui ed era un suo pensiero fisso.
Cristina si ritrovava a pensare a voce alta “Ben venga, non sono sua madre, non la donna che lo ha messo al mondo, non una troia da marciapiede, non una puttana a pagamento, non un’attrice porno, ma solo una donna che sta finalmente respirando il profumo degli ormoni giovanili. Quegli occhi di maschio giovane mi piacciono e non posso stare qui a sgrillettarmi da sola! L’ho visto, anche lui mi guarda e le piaccio!”
Quando i suoi sguardi finivano sul suo corpo, lei sudava ed il cuore palpitava.
La prima volta le era sembrato strano e riteneva che fosse un problema di salute ma poi i fenomeno si sono ripetuti ed allora Cristina ha scoperto che ciò che la eccitava di più era proprio il sapere che quegli atteggiamenti di Manuel lei li vedeva sotto una diversa luce e non pensava che fossero così innocenti come avrebbero dovuto essere. Quando usciva sia da sola che con le amiche, seduta al bar oppure nei supermercati, in autobus, nei negozi, passeggiando, Cristina riceveva degli sguardi pieni di voglia da parte di persone sconosciute sguardi più perversi ed eccitanti da parte di sconosciuti ma quelli di Manuel erano diversi, erano più penetranti e diretti.
Cristina sognava in modo particolare e la sua mente si era appesa al sogno che Manuel fosse suo amante e lo immaginava, mentre si sgrillettava, con erezioni smisurate per le sue tette, per il suo culo, per le mie gambe, e si sentiva come una troia infoiata.
Alla vergogna subentrava immediatamente l’altra parte di lei che le faceva dire “Chi se ne frega? Con me può ben rifarsi gli occhi ed allora che male c’è?”
I giorni con quell’idea fissa passavano e tra di loro non accadeva niente tanto che Cristina era già rassegnata a pensare che fosse stata una sua infatuazione più duratura delle altre. Invece le cose sono cambiate a lentamente senza che lei se ne fosse accorta. Infatti oltre agli sguardi, lei desiderava fortemente avere l’odore del suo sudore sulla pelle, la sua lingua sui capezzoli e le sue mani nelle intimità per non dire del suo cazzo nella sua bocca golosa.
E’ accaduto che prima che Manuel la venisse a trovare, Cristina fosse in cucina a chattare con una ragazzina vogliosetta di 21 anni. Indossava una camicia di jeans coi bottoni a clips ed una gonna di lino bianca. Occhiali con la montatura rossa e mollettone nei capelli per tener raccolti i lunghi e ricci capelli.
Guarda caso l’afa era mortale e il ventilatore non bastava, inoltre alla calura estiva si aggiungeva l’eccitazione che quella smorfiosetta le aveva messo in corpo eccitandola oltremodo. La ragazzina e lei erano in collegamento Skype e gli sguardi che si lancivano preludevano ad un rapporto lesbico tra una donna matura ed una poco più che teenager. Quella ragazzina era peccaminosa e sfacciata come lo ero lei da giovane. Ciò che temeva era che Manuel andasse a farle visita e Cristina non avrebbe avuto scuse nel farsi trovare semi nuda o in posizioni innaturali. Se ciò da un lato la faceva vergognare, dall’altro la eccitava non poco.
Le due hanno iniziato una sorta di spogliarello virtuale.
Chattando Cristina ha detto alla ragazzina che le sarebbe piaciuto farsi un ragazzo giovane che sarebbe arrivato tra pochi minuti lì a casa.
La ragazzina, eccitata da quella situazione, insisteva affinché Cristina provocasse Manuel facendo finta di avere ancora più caldo per sbottonare ancora di più la camicia. Aveva capito bene come era facile stimolare proprio l’esibizionismo e ci riuscì
Cristina non se n’era resa conto ma quella ragazzina con quel fare e mostrarsi perverso era riuscita a dare inizio a ciò che poi si è trasformata in una serata rovente.
Su suggerimento della giovane, Cristina si è slacciata altri due bottoni della camicia e si vedevano chiaramente le abbondanti tette gonfiate dal push up aggiuntivo.
Cristina, buon per lei, non si era resa conto che Manuel era comparso alle sue spalle e si era fermato a guardare ed ascoltare.
Lui l’ha guardata, ammirata ed ha scrutato nel solco tra le mammelle che sembravano due meloni sudati e seduta com’era evidenziava all’indietro un magnifico sedere.
Il ragazzo le guardava esterrefatto e faceva finta di sorseggiare goccia dopo goccia una bibita da un bicchiere che aveva in mano facendo finta di niente ma la previsione della donna matura non si avvicinò minimamente a ciò che lei avrebbe fatto.
Cristina vedendolo si è ricomposta ed è diventata seria, cercando di non guardarlo negli occhi per la vergogna di essere quasi stata beccata in un gioco squallido che non si addice certo ad una donna come lei, eppure, spinta dal caldo, dalla passione, dalla voracità, dalla porcellina 21enne e dalla mia oscena depravazione mentale ha lanciato lo sguardo su quel giovane maschio e gli ha chiesto con due occhi da gatta come mai fosse lì “Manuel, tesoro, come mai sei qua?”
“Perché di qua fa più fresco, di là in salotto si muore. Con chi stai chattando?”
“Oh nulla! Una ragazzina super eccitata. Sai com’è il caldo!!”
“Scusa Cristina se mi permetto, ma tu invece di chattare con gli uomini, chatti con le ragazzine?”
Cristina con prontezza di spirito gli ha risposto “E tu, impiccione, invece di guardare le tette delle tue amichette, guardi le mie, eh?!”
Quella risposta del tutto sorprendente lo ha messo nell’imbarazzo più totale.
A Cristina le voglie di sesso osceno non avevano più limiti ed ha scaricato tutta la tensione del momento sollevando il piede sinistro calzante un sandaletto color argento a tacco alto che evidenziava maggiormente lo smalto rosso sulle unghie. I piedi erano fascinosi e eccitanti.
Quel piede Cristina lo ha portato sul pacco di Manuel ed è stato l’avvio della palpazione del suo cazzo duro.
“Piccolo guardone! Ti piacciono le tette della mamma eh? Vedo che il cazzo ti è venuto duro alla svelta, altroché storie di calura nel salotto!”
“Ma Cristina, che .. che stai facendo?”
Manuel ha appoggiato sul tavolo il bicchiere che aveva in mano e guardava il piede che lo accarezzava lì proprio tra le gambe.
“Fa troppo caldo! Ti infastidisce se mi tolgo la camicia? Oppure, magari la sbottono ancora un po’? Tanto le tette sono coperte dal mio reggiseno, no? Non è un problema credo, vero?”
Manuel non era in condizioni di rispondere. Era sbalordito e incredulo per ciò in cui stava venendo coinvolto.
Cristina si ha slacciato la camicia ed ha allargato le gambe, ha sollevato la gonna ripetutamente per fargli aria e gli ha fatto notare l’assenza degli slip a coprire la figa che appariva curata, con un triangolo nero sopra e niente pelo sotto.
Manuel non ha spiccicato una parola.
Cristina ha allargato completamente le gambe, divaricandole al massimo coprendosi giusto la figa con una mano, ha spinto il petto in fuori e le tette sembravano esplodere all’interno delle coppe del reggiseno. Il sudore le copriva letteralmente e gli occhi erano incollati al pacco di Manuel evidentissimo sotto i suoi boxer neri.
Cristina ha interrotto la chat ed è entrata in quella di una MILF che si prepara a scopare con un giovane stallone per la prima volta sperando che lui la soddisfacesse pienamente già dal primo accoppiamento “Spero che mi riempia bene con quel suo cazzo, se no è una vera sfiga!”
Era tempo di agire, di sfogare le sue più recondite voglie.
Lei ha allungato un braccio offrendole una mano e gli ha detto di stare a guardare, ha sollevato le gambe e appoggiato i piedi al piano del tavolo del PC tenendo divaricate le gambe come fosse da un ginecologo. Si ha levato il mollettone dai capelli e lasciato che la sua chioma andasse sulla parte destra del suo volto.
Lui era alla sinistra della donna e la osservava dall’alto della sua altezza, rosso, imbarazzato ma con un cazzo che ormai era pronto ad esplodere.
Lei ha preso una matita che aveva a portata di mano e l’ha messa in bocca assumendo una posizione assai sensuale; la succhiava e lo guardava negli occhi sorridendo, per poi infilarla nella vagina bagnata, di umori aiutandosi con l’altra mano a titillare il clitoride.
La scena che si era venuta a creare era uno sballo.
L’esibizione messa in scena aveva raggiunto lo scopo e nulla l’aveva eccitata come in quel momento.
La mia figa pulsava e le mani di Cristina tremavano tanto era l’emozione che aveva in corpo.
 “Che ne dici Manuel? Com’è vedere l’amica di tua madre in questa posizione?”
“E’ stimolante, molto arrapante!”
“Pensa tu che cosa sto passando io, tesoro caro! La tua amica si sta masturbando davanti a te! Non pensare male amore mio, voglio solo godermi in santa pace questo momento meraviglioso che per molti motivi non abbiamo potuto goderci prima. Voglio essere un po’ troia ai tuoi occhi. Ti va porcellino mio?”
“Sì, sì! Continua pure! Io, io posso toccarmi?” è riuscito a dire imbarazzatissimo ma anche capendo che stava iniziando a rompere la barriera della semplice amicizia che esisteva fino a quel momento.
“Certo piccolo mio! Toccati liberamente come ti piace di più Voglio vederti. Sei bellissimo lo sai? E’ ora di finirla con gli sguardi fugaci e maliziosi che ti fanno fare solo seghe! Da oggi divertiamoci di più! Ti piace vedermi così? Sono abbastanza troia come quelle dei film o vuoi che sia più troia amore mio?”
Intanto dalla figa usciva un rivolo di umore vaginale.
“No, no, vai benissimo!”
Erano cadute le barriere tra lei, donna matura ed amica di famiglia, ed il giovane.
Manuel ha liberato dal boxer, abbassandolo, il cazzo e lo ha mostrato a lei che ne è rimasta incantata. Aveva il glande violaceo gigantesco e un membro decisamente nodoso tanto era l’eccitazione causata da Cristina.
Se lo ha menato con energia tenendo sempre lo sguardo fisso sulle tette e sulla figa penetrata dalla matita.
“Segati Manuel! Guarda come sono porca? Ti piaccio così, vero amore mio? Dimmelo che ti piaccio così porca, dimmelo pure, dai!”
“Oh sìì, Cris sei ….. ohhhh, sei veramente porca!”
“Dimmi pure con parole più pesanti amore mio! Voglio che tu venga bene e che io possa finalmente .. ahhh. godere con te …. ohhhuhhhhaahh
“Cristina sei una cagna, sei esagerata e …. Io … io sto per sborrare!”
“Ohh sììì amore mio! Sborrami in faccia, riempi la mia faccia di sborra,dai,dai che vengo anche io con te! Ti voglio far vedere come vengooo aahhhhh …. Ohhhh… uhhhh che bellooooo!  Dai,daaaaaaiiiii!!!”
Guardandosi sono venuti entrambe come due assatanati di sesso.
La sua sborra sperata è andata a spargersi sul viso, collo, capelli, tette e pancia.
Era davvero una sborrata abbondante.
Cristina aveva creato con i suoi atteggiamenti uno stato di eccitazione che ha riempito abbondantemente lo scroto di sperma.
Lui nel momento della sborrata si è piegato sulle ginocchia. Lei ha sollevato le gambe per aria ed ha tremato dando l’idea che cadesse dalla sedia.
Dopo l’orgasmo lei è rimasta a sedere dov’era a riprendersi.
Erano entrambe storditi e contenti per ciò che avevano fatto.
Finalmente il ghiaccio si era rotto e dava speranze a tutti e due che le esperienze si sarebbero ripetute e ci sarebbe stato anche più di un accoppiamento.
Manuel non era il primo amante di Cristina ma lei non ricordava di aver visto mai visto fiotti di sperma così potenti ed abbondanti.
Lui è rimasto lì in piedi appoggiandosi al muro con un sorriso mentre lei, da troia incallita, raccoglieva lo sperma dal suo corpo per gustarlo mettendone molto in bocca.
Da quel momento Cristina ha smesso di essere un’esibizionista per altri e lo è diventata solo per Manuel.
Il loro rapporto è stato tenuto segreto e nessuno lo ha mai saputo. La discrezione era lal base dei loro incontri.
Nei giorni seguenti e così per tanti mesi, hanno anche scopato e Cristina ha insegnato a Manuel tante varianti nell’accoppiamento.
Ogni volta che stava per farsi scopare da lui a lei sembrava un sogno oppure di essere dentro i film porno che lei vedeva. Lei fa sesso con Manuel perché lui le piace, lo faccio perché lui sa quello che vuole e non esita a prenderselo.
Parlando tenendosi abbracciati sul letto, lui le ha confessato che si era accorto delle voglie scopereccie di lei quando ha letto negli occhi di Cristina la voglia, l’insoddisfazione. Quando poi ha intuito la sua indole, quando ha subodorato il suo lato particolare che neppure pensava di avere, lui da buon intenditore non ha perso tempo ed allora si è organizzato per prendere la preda silenziosamente e subdolamente facendo sì che i sensi fossero stimolati, mettendola in calore continuo e renderla così un oggetto di piacere, la sua troia personale così come lei desiderava essere. Cristina si è trovata coinvolta al punto che non ha potuto, saputo, voluto tirarsi indietro tanto era presa.
Quasi ogni giorno lui andava a casa di lei Manuel aveva in testa solo lei da assaporare a fondo con il suo cazzo.
Cristina lo trovava così gustoso, così grosso, così caldo ed aveva sempre voglia di sentirlo nella sua bocca. Nell’aspettarlo sperava tanto che lui le permetta di realizzare questo desiderio.
Quando Cristina apre la porta di casa e lui si dirige verso di lei lo fa con sguardo languido e movenze feline. Manuel la guarda compiaciuto mentre si muove ed ancheggia sui tacchi alti esponendo quel corpo maturo troppo bello. E’ compiaciuto anche quando lei gli sbottona i jeans e libera il suo invitante pene già in buona erezione.
Cristina non perde tempo e lo stringe tra le mani mentre lecco il glande; lei fa un lento su e giù e il suo alito caldo e umido sulla pelle fanno il resto.
Solitamente in non più di 2 o 3 minuti Manuel arriva al massimo dell’erezione.
Le mani di Cristina di dimensioni normali con dita di media grossezza e ben curate riescono appena ad avvolgere quel bastone turgido.
Lei imbocca la cappella, spalanca la bocca, cercando averlo il più possibile dentro per sentirlo quanto più a fondo possibile. A lei piace sentire la bocca invasa dal sesso maschile ed è anche brava ad aprirla affinché lui possa arrivare fino alle tonsille. Per lei è sempre stato un piacere ed ora che ne ha uno giovane e saporito lo vuole fino in fondo a toglierle il respiro.
Lei è molto esperta. Ha avuto molti amanti e l’ultimo è sempre il migliore.
Nel goderselo non tralascia le palle andando a leccarle e baciarle valutando il gonfiore da cui deduce la quantità di sborra che contiene.
Nel fare tutto questo lei non può fare a meno di sentirsi già umida tra le gambe al solo pensiero della sua crema gustosa, densa e abbondante che andrà a riempire uno dei suoi buchi che lui sceglierà.
Non interessa quale. Lei lo vuole dentro e vuole sentirsi piena.
Non ha mai cambiato idea: vuole sentirsi la sua troia e lo fa con passione.
Gode nel farlo godere in sé, nel sentirsi sua.
A Cristina importa solo questo: dargli piacere e godere lei.
Tutto il resto conta poco.
Gli lecca e gli bacia le palle, lentamente, risale con la lingua lungo l’asta, segue la linea tracciata dalle vene in rilievo fino a ritrovare il glande sempre più gonfio, lo lecca e lo imbocca spalancando le labbra. Le dimensioni sono grandi e solo metà del pene scompare dentro. Lei lo tiene per un po’, poi lo fa uscire perché la grandezza non la fa respirare. Prima di riprenderlo nuovamente in bocca lo lecca ed a Cristina sembra più duro. Il respiro di Manuel si è fatto più pesante, i suoi occhi fissano la donna sin da quando si è accucciata tra le sue gambe.
Quando la sua bocca è piena, dallo sguardo di lui, lei intuisce cosa le farà. Manuel è già più esperto della prima volta e le passa una mano tra i capelli restando su di essi.
“Brava la mia troia, mi stai eccitando come non mai. Non fermarti!”
Cristina si guarda bene dal farlo, anzi, gratificata, aumento ulteriormente l’intensità del pompino finché non sente le dita iniziare a stringere i suoi capelli. Ed allora capisce che sta per venire nella sua bocca.
Lei continua a guardarlo soddisfatta di aver raggiunto il suo scopo, di averlo eccitato, di aver tirato fuori il suo lato animalesco nel farlo sborrare. Un attimo dopo si avvicina a lui le passa con un bacio una parte della sborra nella bocca come fa un’amante che ama il sesso in tutti i suoi lati.
Staccandosi dalle labbra gli dice “Anche oggi sono tua. Fa ciò che vuoi!” e lui non la fa aspettare e spinge la testa di lei contro il suo cazzo eretto.
Cristina spalanca la bocca il più possibile, lo sente sfregare contro le labbra, premere la lingua e il palato e la sua cappella arrivare fino in gola fino quasi a soffocare nel sentirsi così piena.
Lei resite e lui lo estrae lucido di saliva e lei riprende fiato.
Cristina lo vuole nella figa e nel tempo pensa che le darà anche il culo.
Manuel non appena lei apre le gambe si posiziona in mezzo.
Cristina è troia fino al midollo ed il sesso di quel ragazzo figlio dell’amica è la sua passione giornaliera fin dal primo mattino anche se lui non è presente lì con lei.
Quando sono insieme e Manuel la sta per montare lei si lascia usare, lo lascia godere di lei.
Quando lei è sola solo una parte del suo corpo vive di vita propria: la mano destra che non può fare a meno di risalire lungo le gambe coperte solo da una gonna che risale quasi fino in vita, si insinua tra le cosce che lei allarga quanto basta per riuscire a massaggiare una figa bollente e fradicia. Scosta le mutandine, allarga appena le labbra e si accarezza il clitoride, girandoci prima intorno con un dito, poi inizio a titillarlo freneticamente aumentando il piacere.
E prosegue ancora, e ancora, e ancora.
Il piacere che lei prova nel farsi un ditalino è diverso da quello di avere il cazzo di Manuel dentro.
Cristina gli fa vedere come lo pensa durante la giornata aprendo le gambe e facendosi sgrillettandosi davanti a lui che resiste fino ad un certo punto, poi la vuole scopare.
Dalla prima lenta intrusione, aumenta ogni volta di rapidità e profondità.
La testa ed il corpo di Cristina sono completamente abbandonati.
Quando lui aumenta il ritmo, lui prende a scoparla con violenza tra le gambe.
Lei per facilitargli il compito si allarga offrendogli la figa aprendola con due e poi con tre dita.
Manuel la sfonda con foga con la sua virilità.
Cristina sente l’orgasmo montare, crescere rapidamente, darle brividi lungo tutto il corpo.
Avverte la figa e la testa in fiamme e lui aumenta ancora di più il ritmo fino a quando rallenta e lei sente il suo membro iniziare a pulsare, ma piantato dentro fino all’utero lasciandolo lì per una un po’ di secondi.
E’ allora che Manuel viene con un orgasmo devastante mentre il suo sperma le riempie la figa ed è tanto abbondante da fuoriuscirne colando sulle cosce misto agli umori vaginali.
Cristina va sempre ad inzuppare le dita e passarle anche sulle autoreggenti per raccoglierlo e portarlo in bocca.
Sfiniti si accasciano per riprendere fiato. Lei sa che non ne avrà il tempo.
La loro battaglia amorosa si svolge quasi tutti i giorni ma mai dal venerdì al lunedì, giorni in cui Manuel non la scopa.
Cristina riflette su come si sono accoppiati e lui risponde alle domande che lei gli fa.
Il giovane è molto forte e recupera bene le energie ed anche le risorse seminali.
Infatti poco più di mezz’ora e lui la solleva di peso, portandola di peso sul tavolo di cucina mentre lei lo bacia e sente sulla figa il cazzo che è diventato di nuovo eretto. Cristina viene fatta sedere sul tavolo e si sente ancora svuotata di energie ma comunque allarga le gambe per accogliere prima nella sua figa quel magnifico cazzo.
E’ talmente stanca che vorrebbe riposarsi un minuto, uno soltanto, ma lui no; lui ha ancora voglia di lei, e Cristina da ninfomane, quale è sempre stata, è la sua troia personale e non vuole certo deluderlo.

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