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Daniela & Marco – Cap3 ( quelli originali…)

By 25 Aprile 2020No Comments

“Ora ti spiegherò il programma” esordì Daniela una volta in macchina. ” Saliremo a casa tua , preparerai un borsone e poi andremo subito a casa mia. Ci sono delle cose che voglio subito verificare di te e sistemare nel caso non siano come dico io” disse in tono criptico.

” Si Signora” rispose Marco ricordandosi l’ordine.

“ok ora zitto e guida” le disse lei perentoria

Nel viaggio verso casa Daniela scambiò messaggi tutto il tempo con Clara e le confidò di aver fatto “il contratto”.

Clara le lanciò subito l’idea di una uscita a 4 al termine della prova ma Daniela temporeggiò.

Clara le augurò “orgasmi d’oro” come ultimo messaggio.

Il tragitto dal ristorante a casa di Marco fu breve . 10 minuti circa.

Arrivati Marco parcheggiò in box e fece strada a Daniela sulla scala che lo collegava all’appartamento.

Salirono in casa ed appena aperta la porta Daniela esclamò. 

“Andiamo in camera tua”

Marco eseguì l’ordine e precedette Daniela verso il salotto prima e la camera dopo .

“Tirati giù i pantaloni”.

 Marco rimase per un attimo sbigottito ma aveva ormai capito che con lei non bisognava obiettare ma essere concentrati sugli ordini ed eseguire immediatamente senza pensare.

“Ora aspetta ,prima di fare la valigia, voglio esaminarti.” Daniela si sedette sul letto di Marco e lui rimase in piedi di fronte a lei .

Subito lei gli prese il membro tastandolo e stringendogli poi i testicoli

“Come dotazione non sei messo male, sei anche resistente?”

“Si Signora”

“Vedremo. Dimmi , quante ne hai scopate su questo letto?”

” Solo una Signora” rispose Marco abbassando lo sguardo

” E ti piacerebbe scoparmi qui , adesso?” le disse lei con voce maliziosa passandosi una mano sulle gambe dal basso verso l’alto e finendo con le mani sulla sua figa. Daniela voleva stuzzicarlo sapendo bene che non si sarebbe mai concessa per stasera.

” Beh … si”

” Ah si ? ” rispose lei alzando la voce ” come ti permetti intanto di rispondermi senza dire si Signora ? Per questo sarai punito e poi togliti quella voglia immediatamente , ora prepara la borsa che dobbiamo andare , ci sono delle cose da sistemare subito e non abbiamo tempo da perdere”

Marco prese dal cassetto e dall’armadio dei vestiti , lo spazzolino ed alcune cose dal bagno e preparò in tempo record il tutto.

” Bene ora ti rimetterai i pantaloni ma una volta in macchina li toglierei e guiderai con il cazzo di fuori fino a casa mia. Una volta arrivati a casa li rimetterai giusto il tempo di fare la strada ma appena in casa ti spoglierai completamente. Tutto chiaro?”

” Si Signora” rispose questa volta in modo corretto Marco

Tutto andò nel migliore dei modi . Saliti in macchina Marco eseguì gli ordini e Daniela lo guidò verso casa sua. Tragitto anche questa volta piuttosto corto.

Arrivati a casa di Daniela , Marco eseguì l’ordine che gli era stato dato .

Lei lo guidò in una camera che aveva adibito tempo prima come studio e che ora era da un po che non utilizzava più.

“Questa è la camera in cui starai , c’è un divano letto che puoi usare per dormire . La tua sveglia domani sarà alle 7 mi preparerai la colazione e me la servirai nudo a letto alle 7:45. Domani è venerdì, chiamerò in ospedale e mi darò malata . Vedremo al termine del week end quale sarà il livello del rapporto di lavoro e deciderò se darti fiducia o no. Ora disfa la valigia e preparati il letto ” disse lei perentoria.

Marco eseguì gli ordini sotto gli occhi di lei. 

Una volta pronto il letto lui la guardò in attesa di nuovi ordini

“Siccome di te non mi fido e non voglio rischiare che stanotte ti ammazzi di seghe stanotte dormirai legato e domani mattina ti sveglierò io . Poi troveremo un modo alternativo per controllare i tuoi istinti” disse lei ridendo mentre prese le mani di marco gliele legò strette dietro la schiena usando una delle corde che aveva usato mesi prima nei giochi erotici con il suo precedente fidanzato. 

“Buon riposo e guai a te se provi a slegarti” disse lei andandosene “Preparati che domani sarà una lunga giornata” disse mentre chiudeva la porta a chiave.

La notte per Marco passò lenta ed inquieta. Dormire legato non fu facile.

Ma anche Daniela riuscì a dormire ben poco , un mix di eccitazione e di idee gli frullavano in testa. Solo dopo essersi masturbata riuscì a prendere sonno.

Puntuale alle ore 7 Daniela si presentò davanti alla porta di Marco.

Lui sentii girare la chiave nella toppa e vide lei avvicinarsi al letto e senza dire una parola slegargli le mani.

Daniela indossava una camicia da notte bianca , che faceva vedere in trasparenza il suo intimo bianco molto poco coprente .Non era ovviamente il modo in cui dormiva di solito ma si era preparata di proposito quella mattina perché voleva iniziare a spingere sull’acceleratore e capire dove andava a finire quel week end.

“Preparami la colazione , ti aspetto in camera mia , ovviamente nudo.”. Poi guardandolo tra le gambe si accorse di non essergli indifferente

Ma doveva fare la parte della padrona e quindi fissandolo negli occhi gli disse sorridendo:

“Non farti strani pensieri e non guardarmi con quegli occhi : non è previsto niente di quanto immagini stamattina” 

Marco si alzò e cercò tra le cose a disposizione di quella casa di preparare la miglior colazione possibile.

Fare il cuoco era facile con ingredienti scelti , ma così sembrò più una “misterybox”.

Tra l’altro non conosceva affatto i gusti di Daniela. 

Preparò del caffè , una spremuta d’arancia ed una crepes con marmellata ai frutti di bosco . Era il massimo che poteva fare con quegli ingredienti.

Prese un vassoio appoggiò il tutto e si recò nella camera di Daniela. La porta era chiusa. Fece l’errore di aprirla. 

” Prima di entrare nella mia camera devi bussare chiaro! “urlò subito lei

” Poi se ti do il permesso entri altrimenti aspetti fuori, capito?  Sono stata chiara?”

” Si Signora” rispose Marco quasi balbettando

” Cosa mi hai portato? Appoggia qui sul comodino e aspetta fermo in piedi con le mani dietro la schiena”.

Iniziò a mangiare seduta sul bordo del letto quanto gli avevo portato.

” Devo dire che almeno sai fare delle ottime crepes ” disse lei soddisfatta della colazione. ” possiamo mantenere questa base anche per le prossime mattine” disse lei bevendo il caffè.

Detto questo si tolse la camicia da notte e rimase con il solo intimo.

” Adesso ti faccio vedere come si punisce la servitù disobbediente ; visto che già ieri sera eri in debito di una punizione e stamattina apri la porta senza chiedere permesso, adesso rimediamo”

Improvvisamente Marco provò un senso di vergogna e cercò di coprirsi le parti intime

Ma lei lo prese per un braccio e con forza lo tirò a se tirandolo verso il basso, fino a farlo sdraiare di traverso a pancia in giù, sulle sue cosce nude .

“Metti le mani dietro alla testa muoviti”

Lui eseguii mettendo le mani come lei aveva chiesto. Lei usando la corda con il quale lo aveva legato la notte , gli legò le mani in modo da renderlo inerme.

Il suo sedere si trovò così completamente esposto e indifeso e cominciò a capire quali fossero le intenzioni di Daniela.

Mai aveva pensato alla sua età di potersi trovare messo di traverso sulle ginocchia di una donna attraente  in attesa di essere sculacciato come un monello capriccioso, totalmente nudo , legato ed esposto al suo sguardo.

“Guai a te se reclami o ti lamenti : pensa solo a contarle e se perdi il conto o dici qualcosa di più riprendo dall’inizio” disse Daniela che a mani nude iniziò a sculacciarlo

Sciaf… il primo sculaccione si abbatté improvviso ed energico sul suo indifeso sedere e la sua voce in un silenzio assoluto iniziò a dire 

“Uno”.

Poi seguirono subito gli altri, cadenzati, sonanti , distribuiti su tutta la superficie del suo sedere esposto.

Daniela trovava divertente tutto questo , sentiva dentro di se che questa situazione la eccitava e che doveva controllarsi per non dimostrarlo.

Mentre i primi colpi erano stati sopportabili senza troppi problemi quelli successivi che impattavano sulle natiche già provate dalle prime iniziarono a creare dolore e gli occhi di Marco si velarono di lacrime . Ma Daniela non si fermava.

Era una delle pratiche che preferiva ed erano troppi mesi che non aveva un ragazzo con il quale sfogare le sue voglie.

“Dieci”

Continuava ritmica la sculacciata, implacabile e bruciante.

” Ti piace vero?” chiese lei

“Si Signora” rispose trattenendo altre parole che potevano peggiorare la situazione

Arrivò la undicesima e così via fino a contare la ” Venti” con ormai dolori al limite dell’insopportabile

Ma ciò che lo imbarazzò e lo disorientò fu la reazione del suo istinto: infatti, dopo i primi colpi, cominciò ad avvertire una inattesa eccitazione e sentiva che stava avendo un’erezione. 

Ovviamente la prima ad accorgersene fu Daniela perché si trovò il suo membro ingrossato che strisciava sulle sue cosce.

Ma proprio questo spinse lei a continuare, per aumentare ancor di più il suo senso di superiorità

“Mm… Ti stai riscaldando, eh? ” Disse lei interrompendosi e rompendo il silenzio – “Mi sa che sei davvero un maiale. Dovrebbe essere l’uomo a sculacciare la propria donna in certi momenti.. invece sei tu qui che le prendi e ti ecciti”

La situazione in realtà aveva eccitato anche lei. 

“Allora  hai capito chi comanda? Hai capito a chi appartieni da adesso?”

“Si Signora” rispose lui 

“Bene ,scendi e mettiti a gattoni” disse lei interrompendo la serie di sculacciate e slegandolo

“Sai, vederti soffrire mi ha eccitato terribilmente, sono tutta bagnata e ora desidero solo una lingua delicata che mi faccia godere; come te la cavi come leccafiga?”

“Farò del mio meglio” rispose lui per la prima volta, felice per l’idea che si stava prospettando.

“Pensi che ti darò l’onore di vederla? Hai capito proprio male…per ora la devi solo immaginare” disse lei mentre dal cassetto prese un foulard nero e gli bendò gli occhi.”

Una volta bendato si tolse le mutandine e le fece annusare a Marco

” Ti piace il mio odore” disse lei sussurrandogli nell’orecchio

” Si Signora” rispose lui sempre più eccitato

“Succhiale e goditi il nettare della tua padrona” disse infilandogliele in bocca.

Nel frattempo si sdraiò e tolto anche il reggiseno iniziò ad autoeccitarsi per la situazione , toccandosi prima i capezzoli e poi sfiorandosi il clitoride.

Una volta pronta lo prese per i capelli e lo tirò tra le sue gambe . Gli tolse le mutandine dalla bocca

“Leccamela, però devi essere delicato, passa sull’interno cosce e affonda la lingua il più possibile all’interno e non dimenticare il clitoride” 

Solo in quel momento Marco realizzò di essere eccitatissimo dalla situazione.

Si impegnò pur non vedendo di eseguire un buon lavoro , mentre Daniela lo teneva per i capelli tutto il tempo insultandolo con ordini del tipo ” lecca meglio troietta, usala bene quella cazzo di lingua, fammi godere stronzo” .

“Ti piace leccarmi ? Ti piace la mia fica ?” gli disse ad un certo punto tirandolo forte per i capelli

” Si Signora” sussurrò lui

Daniela era davvero eccitata ed in breve tempo, venne inondando copiosamente la bocca di Marco dei suoi umori

Si lasciò andare qualche secondo , giusto il tempo di godersi quell’orgasmo così diverso dagli ultimi ottenuti con un vibratore.

Poi riprese il suo ruolo

“Bravo, ma si può migliorare” disse Daniela una volta riavutasi dall’orgasmo. 

Poi lo guardò e si accorse che il cazzo di lui era ancora durissimo.

” Tutto sommato sei stato bravo per esser la prima mattina , colazione buona , mi hai regalato un orgasmo… ora vediamo se sai anche farmi sentire una donna eccitante” disse lei indossando un nuovo paio di mutandine ma lasciando il seno scoperto.

“Voglio vedere in quanti minuti riesci a venire in onore della tua nuova Signora. Secondo me, arrapato cronico come sei, ci metterai pochissimo… “

Gli liberò le mani. Poi dal cassetto prese del gel stimolante che aveva usato con il precedente ragazzo e glielo spalmò sul cazzo

Lo sbendò.Era la prima volta che Marco poteva finalmente vedere almeno in parte nuda Daniela

“Ecco, osserva bene:ti piacciono le mie tette, eh? Come le trovi? Toccati, avanti, stronzo! che aspetti?” lo iniziò ad incitare lei mentre se le accarezzava giocando con i suoi capezzoli fino a farli diventare duri

Sapeva che era il suo punto forte e la loro vista aumentò subito l’eccitazione di Marco che iniziò a masturbarsi con sempre più velocità

“Guardare e non toccare… Ti piace questo gioco? Vorresti di più? Non se ne parla Guarda, guarda qua… Le hai mai viste due tette così tra le tue scopatelle? Te le avvicino di più, così prendi nota,Te le metto proprio sotto gli occhi… Ti faccio anche sentire il loro profumo… Lo senti, eh? Ti piace? E allora sborra, dai… fammi divertire. Fammi vedere come sei arrapato, come mi desideri. Voglio vederti sborrare senza avermi nemmeno sfiorato” continuò Daniela ormai presa dalla parte ed eccitata dalla situazione.

Marco ormai era in trans, sentiva a tratti l’odore della sua pelle.Per pochi attimi, quando lei si accostava, sentiva il suo respiro sul collo.

“Sborra, puttanella, sborra, che aspetti? Lo vedo bene che sei arrapatissimo! “continuò lei a provocarlo

“Lo sò che non resisti più… Voglio vederti sborrare, avanti…fammi vedere quanto sei maiale” 

In effetti, neanche volendo Marco avrebbe potuto resistere più a lungo e dopo pochi secondo scoppiò, spruzzando il suo seme verso le tette della sua Signora che stranamente ma volutamente non si scansò facendosi inondare di sperma il seno.

“Si vede che sei pratico di seghe .Questo è il tuo premio per la colazione e per il mio orgasmo. Non ti abituare troppo perché non sarà sempre così”

“Forza ringrazia la tua Signora”

“Grazie signora” disse lui con voce scossa e ancora provata dal forte orgasmo

“Più convinto” urlò lei

“Grazie mia Signora” disse con voce più decisa.

“Ora aprimi l’acqua della vasca e mentre io mi faccio un bagno caldo tu laverai per terra e rifarai il mio letto. Poi sistemerai la tua camera che deve essere sempre in ordine o sono guai. Mi aspetterai li “.

Marco eseguì al meglio gli ordini.

Daniela si fece un bagno rilassante , chiamò in ospedale fingendosi malata e telefonò a Clara per condividere con lei la giornata e le sue idee sul proseguimento. “Ci vediamo tra mezzora al solito bar”.

Era contenta , eccitata ma anche molto decisa. 

Si vestì per uscire: indossò un vestito rosso che non metteva da tanto ma esaltava la sua femminilità fino all’altro giorno un po nascosta dalle ultime delusioni. Si truccò in modo molto sensuale poi si sedette su una sedia e chiamò Marco.

Si fece prendere dall’armadio delle scarpe rosse con tacco molto alto e se le fece mettere.

Marco eseguì senza fiatare.

“Che palle! hai ancora il cazzo duro Marco. Ma allora ti ecciti anche ad essere trattato da sguattero? Dobbiamo sistemare questa situazione , mettiti a quattro zampe”

Poi lo prese per i capelli e lo accompagnò nella camera. Gli legò le mani al termosifone dopo averlo fatto sedere.

 ” O finisce che qui prima che torno ti ammazzi ancora di seghe. Ora stai fermo e buono. Io andrò a fare shopping sia per me che per te. Tornerò per pranzo che ovviamente mi preparerai tu”. Detto questo abbassò la tapparella lasciandolo al buio completo , chiuse la porta con la chiave e lo lasciò li nudo e solo.

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