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Due adorabili mamme

By 15 Novembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Due adorabili mamme

(Ricordi delle esperienze sessuali di tre giovani amici e di due delle loro deliziose ed adorabili mamme)

Indice:
Cap. 1 – Mia madre esaudisce uno dei desideri di Guido.
Cap. 2 – Mia madre nella spiaggia per nudisti.
Cap. 3 – Mia madre e i miei amici.
Cap. 4 – Il primo coito con mia madre.
Cap. 5 – La prima volta di Guido con sua madre
Cap. 6 – La mamma di Guido: una donna adorabile e disponibile.
Cap. 7 – Franco, la filippina e gli amici.
Cap. 8 – I sogni erotici si avverano.
Cap. 9 – L’amore tra madre e figlio si consolida.
Cap. 10 – Epilogo di un appassionato rapporto d’amore tra madre e figlio

Cap. 1 ‘ Mia madre esaudisce uno dei desideri di Guido.

Abbiamo deciso, io e mia madre, di scrivere congiuntamente questi piacevoli ricordi giovanili dopo la lettura del racconto ‘Mamma nella spiaggia nudista’ apparso sul sito nel 2014 che preannunciava, al termine, il seguito in successivi capitoli ancora mai pubblicati.
Il racconto è scritto in prima persona dall’autore ma in parte riscritto da mia madre nei dialoghi che la coinvolgono.
Quanto si descrive nell’ultima parte del racconto soprarichiamato coincide abbastanza con quanto successe 12 anni or sono a mia madre condotta in una spiaggia per nudisti con la colpevole complicità del figlio Marco (chi scrive) e dei due più cari amici di scuola (Guido e Franco).
La discordanza sta che nel soprarichiamato racconto i ragazzi che facevano bella mostra dei loro organi sessuali in erezione alla mamma dell’autore sono due ragazzi italiani di colore, mentre in questo racconto di ricordi sono due ragazzi italiani bianchi più un terzo che ne è il figlio.
Da un po’ di tempo (cioè da quando il ‘sesso’ era diventato l’argomento principale di noi ragazzi le seghe erano quotidiane e le riviste di donne nude erano più lette, per l’esattezza più viste, che i libri di storia, di filosofia o di letteratura) i miei amici Guido e Franco si erano ‘innamorati’ del culo e del seno di mia madre e, pensando a queste parti anatomiche del suo corpo, si masturbavano ogni sera prima di addormentarsi ed ogni mattina al risveglio ‘ così mi raccontavano la mattina a scuola.
Insistevano con me su come potevano fare a toccarle il culo o il seno e volevano sapere da me se riuscivo a spiarla in bagno o in camera da letto quando si vestiva (o svestiva) ed anche se l’avevo vista scopare con mio padre.
In realtà più volte ero riuscito a vedere il suo meraviglioso corpo nudo quando si faceva il bagno facendomi, anch’io, seghe su seghe.
Più volte avevo seguito, dal buco della serratura della camera da letto, i suoi orgasmi conseguenti agli affondi prolungati di mio padre nella sua fica (non ho mai ben capito se qualche volta l’ha anche inculata perché la posizione ‘a pecorina’ era la più preferita da loro).
Avevo, anche, seguito come lei spesso praticasse qualche sega e qualche pompino a mio padre e come lui la ricambiasse leccandole la fica.
I miei resoconti eccitavano sempre più Guido e Franco che speravano, un giorno, di sostituirmi nell’assistere di persona all’attività sessuale di mia madre spingendosi fino ad immaginare addirittura di sostituirsi a mio padre nelle seghe, nei pompini e nelle scopate con mia madre.
Guido e Franco erano di casa in quanto venivano a studiare (si fa per dire) con me il pomeriggio e mia madre li conosceva da anni, così come conosceva le loro famiglie che spesso erano state ospiti alle feste, a diverse cene e con le quali si andava anche in villeggiatura.
Mia madre li trattava amorevolmente così come trattava me e spesso li baciava sulle guancia salutandoli dando loro l’occasione di approfittare del contatto fisico per toccarle (non) involontariamente il culo o il seno appena coperto da qualche vestaglietta casalinga.
Atti a cui mia madre non aveva mai dato particolare importanza in quanto, pensava, fossero palpeggiamenti involontari.
Una volta Guido, mi raccontò il giorno dopo tutto soddisfatto ed eccitato, era riuscito ad inserirle tutta la mano nella scollatura arrivando fino al capezzolo che aveva subito stretto con l’indice e il pollice. Mia madre rimase inizialmente di stucco ed immobile per un po’. Quindi si riprese dall’inattesa iniziativa di Guido e, sorridendo, reagì scoprendosi completamente il seno dicendogli:
– ‘Ti piace veramente tanto toccarmi il seno? Avanti bacialo! Vediamo cosa sai fare!’
Guido non si fece sfuggire l’occasione per baciarle tutto il seno scoperto arrivando anche a succhiare e stringere con i denti il capezzolo di cui avvertiva il lento indurimento per il piacere che, sicuramente, le stava provocando.
Notando che indugiava e lasciava che continuasse a succhiarle il capezzolo, Guido volle azzardare abbassandosi la lampo dei pantaloni e scoprendosi il pene al massimo dell’erezione.
Le prese la mano libera e la strinse attorno al pene in erezione.
Mia madre non oppose alcuna resistenza, anzi lo guardò con interesse abbassandogli il prepuzio lentamente in modo da scoprire completamente il glande e la corona. Con la mano sopra la sua Guido cominciò a farla scorrere su e giù lasciandola subito libera di continuare da sola l’attività masturbatoria che mia madre interruppe, però, dopo una decina di su e giù avvertendo che era prossimo a venirsene.
– ‘Adesso basta! Ho lasciato che mi baciassi il seno e ti ho anche tenuto in mano questo bel pisellone per un bel po’ di tempo! Penso che ti possa bastare per oggi! Sei contento di avermi visto e baciato il seno? Adesso ricomponiti e sparisci! Che sia la prima e l’ultima volta che ti permetti queste libertà con me! Potresti essere mio figlio!’
Mia madre si staccò da lui ricoprendosi il seno ma con lo guardo sempre diretto al pene eretto e duro di Guido che oscillava a pochi centimetri da lei.
– ‘Signora, oggi è il giorno più bello e felice della mia vita! Sognavo da anni baciarla su questo meraviglioso seno! Sapesse quante seghe mi sono fatto pensando a Lei di notte! Deve assolutamente farmi venire perché ho i testicoli doloranti e il pisello mi sta scoppiando! Si è fermata troppo presto!’
– ‘Va bene, questa volta ti accontento! Vedo che sei particolarmente eccitato! Ma poi te ne vai subito e non ti far più vedere!’
Lo riprese in mano stringendolo bene così come lo aveva lasciato iniziando ad assestargli colpi decisi fino alla base risalendo verso la punta per richiuderla per poi riscendere. L’attività masturbatoria continuò per qualche minuto, tanto che mia madre cambiò mano per andare sempre più veloce, fin quando numerosi e copiosi zampilli di sperma biancastro uscirono dalla punta formando, a più di un metro di distanza, un laghetto sul pavimento mandando in estasi Guido e rendendo soddisfatta mia madre sorridente per l’esito.
– ‘Adesso che ti ho fatto la sega e che ti ho fatto anche venire come desideravi da tempo, sparisci subito! Tra l’altro mi tocca pure togliere questo laghetto di sperma dal pavimento! Spero che tu sappia tenere la cosa segreta e che non lo racconti ai tuoi amichetti! Se lo farai racconterò io il tutto a tua madre appena la incontro!’
– ‘Prometto, sarà un segreto solo tra noi! Così come resteranno un segreto i baci che le darò su quei meravigliosi glutei quando me li farà vedere e toccare.’
– ‘Non è il momento di pensare a queste cose! Accontentati, per oggi, della sega che ti ho fatto e di avermi baciato il seno! Sei ancora molto giovane per andare oltre! Sparisci subito!’
Si concluse così il primo approccio di Guido con mia madre che, comunque, nei giorni successivi non cambiò atteggiamento verso i miei amici che continuarono a frequentare casa come se nulla fosse successo con uno di loro.
Solo alcuni sguardi scambiati tra di loro avrebbero potuto far sospettare che doveva essere successo qualcosa.
Chiaramente Guido, eccitato al massimo, ci raccontò nei minimi particolari quanto era successo con mia madre con l’impegno nostro a tenere il segreto.
Franco non ebbe il coraggio, nei giorni successivi, di tentare un approccio simile a quello di Guido anche se lo lasciammo (appositamente) solo in casa con lei alcuni giorni dopo.
Ebbe paura della reazione di mia madre e di compromettere il clima di amicizia che regnava da anni tra le nostre famiglie. Quasi sicuramente perse l’occasione in quanto mia madre voleva bene anche a lui e lo avrebbe sicuramente accontentato così come aveva fatto con Guido.
La scuola finì e si cominciò a pensare dove andare in villeggiatura.
Al mare, naturalmente, come negli ultimi anni. Cap. 2 ‘ Mia madre nella spiaggia per nudisti.

Anche quell’anno i nostri genitori affittarono al mare il solito villino in grado di ospitare separatamente le nostre tre famiglie.
Ogni famiglia aveva il proprio appartamento; in comune c’era un grande giardino dove si cenava assieme quasi tutte le sere dopo essere stati in spiaggia tutto il giorno.
Noi tre ci ricordammo che a diversi chilometri dalla spiaggia che frequentavamo abitualmente esistevano una serie di baie riservate agli amanti del nudismo.
Ci venne subito l’idea di architettare un tranello a mia madre che ignorava l’esistenza di tale posto. Conoscendo la sua disinvoltura nel mostrare la bellezza del suo corpo di attraente trentottenne ero sicuro che Il luogo l’avrebbe coinvolta osservando la nudità integrale di uomini e donne di tutte le età.
Io l’avrei condotta alla baia in macchina senza anticiparle di che posto si trattasse.
Essendo sola con il figlio non avrebbe avuto alcun sospetto.
Guido e Franco ci avrebbero raggiunti successivamente, completamente nudi, simulando un incontro casuale mentre io avrei fatto finta di dormire.
Così avvenne e così iniziò l’avventura che si chiuse, in quella giornata di mare e sole, con la più prevedibile e la più desiderata delle conclusioni.
Quel giorno mio padre, per motivi che avrei appreso in seguito, si era assentato e sarebbe tornato solo a cena; eravamo, quindi, soli e liberi di andare dove volevamo.
Spiegai a mia madre che quella mattina non saremmo andati nella solita spiaggia, che da anni conoscevamo, ma in una deliziosa baia riservata a qualche chilometro di distanza.
Mia madre, pensando di stare sola con il figlio, indossò un bikini bianco alquanto ridotto con i lacci di chiusura sui fianchi che le metteva bene in mostra i meravigliosi seni e gli altrettanto meravigliosi rotondeggianti glutei, prese un grande telo da mare (‘è sufficiente per ambedue’ ‘ disse rivolto a me), un delizioso cappello di paglia per ripararsi dal sole e si coprì con un pareo coloratissimo e trasparente adatto a far solo intravedere la bellezza del suo corpo ai passanti.
Arrivammo alla baia stabilita, cercammo un posto per parcheggiare che trovammo non facilmente per le numerose auto arrivate prima di noi.
– ‘Dalle macchine parcheggiate tanto solitaria non deve essere questa baia!’ ‘ Osservò subito mia madre che ancora non aveva notato nulla di strano.
Presi l’ombrellone e m’incamminai per un viottolo sabbioso prendendola per mano che già si era liberata del pareo mettendo in mostra le deliziose curve del suo splendido corpo di donna quasi trentottenne (ciò nel periodo di massimo splendore per la donna).
Scendemmo verso la spiaggia quando mia madre, all’improvviso, si bloccò vedendo venirci incontro una coppia di ragazzi totalmente nudi, lei con la fica completamente depilata e con robusti seni e lui con un membro di dimensioni superiori alla media scappellato ed eretto.
– ‘Ma dove mi stai portando! Questa è una spiaggia di nudisti! Non mi dire che non lo sapevi! Lo hai fatto apposta per vedermi nuda!’
– ‘Ma dai, mamma! Saranno due fidanzati che stanno cercando un posto per scopare! All’età tua ti scandalizzi ancora se vedi dei corpi nudi! Qui è bellissimo, c’è un mare meraviglioso! Vedrai che ti piacerà! Se non vuoi mostrare le tue intimità agli estranei puoi anche lasciarti il bikini. Tanto sei ugualmente bella e desiderabile per chi ti osserverà! Ognuno fa quello che vuole! Il corpo umano è bellissimo! Avrai modo di constatarlo con i tuoi occhi!’
– ‘Andiamo via! Non ho nessuna intenzione di mostrarmi nuda ad estranei. So benissimo come son fatti sia gli organi maschili sia quelli femminili! Guarda, in riva al mare ci sono altre due coppie nude che giocano a palla a volo esponendo i loro sessi a tutti quelli che passano!’
– ‘Ti disturba vederli in costume adamitico?’
– ‘Questi no, ma quella dei due ragazzi di prima si! Tra l’altro il ragazzo aveva un pene di dimensioni alquanto fuori dal comune! Queste cose si apprezzano nell’intimità e non all’aperto sotto lo sguardo di sconosciuti! Non mi dire che anche tu pensi di denudarti?’
– ‘Certo mamma! Son venuto per farlo vedere sia a te che alle donne che vengono a prendere il sole integrale!’
Mia madre rimase ammutolita, rigida e in piedi guardandosi attorno con sospetto riconoscendo che il posto era veramente bello e che non vi erano (per il momento) altre persone in costume adamitico oltre a quelle già viste.
Piantai l’ombrellone, distesi il telo da bagno e mi abbassai velocemente i pantaloncini liberando il pene dalla costrizione del costume e facendo in modo che mia madre lo vedesse in condizioni di riposo e rilassato. Accorgendomi che il suo sguardo era fisso sul mio organo sessuale le dissi:
– ‘Non mi dire che non me lo hai già visto altre volte! Che ne pensi? Ti piace? A tutte le donne che lo hanno conosciuto è piaciuto. Eretto è molto più lungo di come lo vedi adesso!’
– ‘Certo che te l’ho visto e l’ho anche baciato e preso in mano tante volte scoprendoti il glande per lavartelo e pulire la corona; ma questo quando eri piccolo e non avevi ancora l’erezione come quella che stai avendo adesso!’
– ‘Vieni, mamma; adesso stenditi tranquilla sul telo e togliti almeno il minuscolo pezzo di sopra che ti copre solo una minima parte di quei due splendidi seni che hai. Liberali un poco e lascia che prendano un po’ di sole in quanto sono in parte ancora bianchi!’
– ‘Ti ho già detto che non vorrei mostrarmi nuda a persone estranee. Se eravamo soli sarebbe stato diverso perché so che mi hai già visto nuda tante volte spiandomi in bagno quando ti lasciavo appositamente la porta socchiusa e dal buco della serratura della camera da letto quando mi spogliavo ed anche quando facevo l’amore con tuo padre. Restiamo solo il tempo per un bagno e poi torniamo subito a casa! Meno male che non sono venuti i tuoi amici!’
– ‘Veramente so che, appena finiranno di accompagnare le rispettive madri per alcune incombenze, ci raggiungeranno anche se non so (mentii) se riusciranno a trovarci in quanto le zone riservate ai nudisti sono diverse!’
Alla notizia mia madre non reagì in alcun modo come, invece, mi sarei aspettato.
Mi sembrò, anzi, quasi allettata dalla notizia.
Si rilassò e si sedette accanto a me che già mi ero sdraiato sul telo con il pene che continuava lentamente ad ingrossarsi ed allungarsi. Con gli occhi solo parzialmente socchiusi mi accorsi che mia madre fissava con intensità e curiosità il mio pene che con leggere continue pulsazioni si portava lentamente in posizione eretta.
– ‘Se mi prometti di star buono ti accontento togliendomi la parte di sopra del bikini in quanto i miei seni li conosci già; per il pezzo di sotto devo decidere se far vedere anche ad estranei le mie parti intime! Per il momento slacciami il gancio dietro le spalle.’
Così dicendo si sedette accanto a me volgendomi leggermente le spalle per facilitare lo sgancio del reggiseno.
Anch’io girai il corpo verso di lei per liberarle i seni. Così facendo il mio pene raggiunse la massima erezione poggiandosi (volutamente) su uno dei suoi morbidi glutei.
Mia madre, accortasi del contatto fisico del mio pene con la parte bassa del suo gluteo e la coscia, rimase prima immobile e poi si spinse verso di me premendomi fortemente il cazzo (ormai duro ed eretto) con il suo sedere.
Era evidente che il contatto dell’organo sessuale del figlio su quella parte del corpo la eccitava. Rimase per diversi minuti praticamente seduta sul mio cazzo senza dir nulla, anzi soddisfatta per quel contatto fisico.
Il reggiseno era completamente caduto e i suoi meravigliosi e sodi seni splendevano sotto i raggi del sole; la mia mano destra cominciò ad accarezzarle i morbidi seni fin quando avvertì che i suoi piccoli capezzoli erano diventati duri ed eretti.
Si scostò leggermente dal mio corpo e si girò a guardare il pene eretto e duro di suo figlio che premeva sulla sua coscia.
Guardandosi intorno per accertarsi che non c’era nessuno ad osservarci impugnò con la mano destra il mio pene e cominciò a scappellarlo lentamente abbassandomi la pelle del prepuzio fino a far uscire tutto il glande ormai durissimo e turgido per la prolungata erezione.
Tenendolo stretto rimase a guardarlo senza muovere la mano pur avvertendo le pulsazioni del mio pene pronto a venirsene.
Mi avvicinai con il viso ai seni e cominciai a leccarli e a baciarli con passione fino a prendere in bocca prima l’uno e poi l’altro capezzolo ambedue duri ed eretti per l’eccitazione che le avevo e le stavo provocando.
Mia madre chiuse gli occhi per l’eccitazione raggiunta stringendo con la destra sempre più forte il mio cazzo senza iniziare alcuna masturbazione.
Vedendo che lei era immobile cominciai io a muovere il bacino in modo che il pene, imprigionato nella sua mano, si chiudesse e si riaprisse con movimenti sempre più veloci.
Lei riaprì gli occhi e si fermò a guardare il pene che entrava ed usciva dalla sua mano che stringeva sempre più forte per percepirne le nervature; mi fermai attendendo che continuasse lei a masturbarmi.
Non curante di essere osservata da una interessata coppia di giovani che si erano fermati non molto distanti cominciò a segarmi con un movimento su e giù della mano sempre più veloce e deciso fino a quando zampilli di sperma uscirono copiosamente andando a depositarsi sui suoi seni, sulla pancia e sul ventre senza bagnare, però, il bianco bikini che le copriva il sesso.
Stringendo ripetutamente il mio pene aspettò che tutto il residuo sperma fuoriuscisse ricoprendole la mano che non voleva lasciare la presa.
Infine si distese supina sul telo lasciandomi libero il pene chiedendomi di pulirle il seno, il ventre e la mano.
Notai che alcune lacrime le uscirono dagli occhi chiusi. Erano lacrime di felicità e di piacere. L’espressione del viso era di contentezza e serenità.
La baciai su gli occhi bagnati per asciugarle le lacrime dal sapore amarognolo e sulla bocca che subito aprì per accogliere la mia lingua e per farmi assaporare la sua.
Le pulii i seni con dei fazzoletti di carta e le altri parti del corpo.
Le baciai ambedue i seni e le succhiai delicatamente i capezzoli sempre duri ed eretti.
Pulendola notai che il bikini bianco, nella parte più bassa all’imboccatura delle cosce, presentava un’ampia zona bagnata lasciando trasparire lo scuro della sottostante folta peluria.
– ‘Mamma, hai avuto un orgasmo?’
– ‘Si, figlio mio! Non pensavo di arrivare a tanto! Ma, hai fatto tutto tu! Io non volevo masturbarti ma hai cominciato tu a muoverti! Mi devi perdonare ma desideravo da tanto masturbarti e farti venire. Avevo capito da tempo che anche tu lo desideravi! Ormai il dato è tratto! Sono sicura che vorresti anche che ti facessi entrare dentro di me! Te la farò conoscere presto, ma non certo qui dove ci vedono tutti! Sono certa che sarà il massimo che una madre può donare a un figlio e il massimo che lui possa ricevere da chi l’ha messo al mondo!’
La baciai nuovamente in bocca posizionandomi completamente sul suo corpo inserendo il cazzo, nuovamente eretto e duro, tra le sue gambe che aprì quanto necessario per farlo posizionare correttamente stringendo quindi le cosce.
Mi abbracciò e con una mano mi trattenne la testa in modo che le nostre bocche non si staccassero e le nostre lingue si insinuassero nelle altrui cavità e iniziassero a rincorrersi roteando e toccandosi per scambiarsi la saliva.
Le nostre labbra rimasero così unite per un tempo imprecisato molto lungo. Infine ci separammo felici ed eccitati al massimo. Riprendemmo a respirare regolarmente e a baciarci nuovamente con uguale foga. Infine le baciai e succhiai nuovamente i capezzoli duri e dritti.
Il mio pene, rimasto stretto tra le sue cosce, avvertiva che quella zona del suo bikini era molto più bagnata di prima palesando il raggiungimento di un secondo orgasmo.
– ‘Mamma, sei bagnatissima! Il bikini, tra le gambe, è completamente bagnato e il bianco del costume fa intravedere che hai molti peli attorno al tuo sesso! Avanti, togliti anche la parte di sotto! Appena si sarà asciugata potrai rimettertela se vorrai!’
– ‘Così, ci sei riuscito a farmi denudare completamente! Lo hai fatto apposta a farmi eccitare e a farmi venire! Sei un delizioso piccolo mascalzoncello! Se vengono i tuoi amici mi vedranno completamente nuda. Tu sei d’accordo che vedano le zone intime di tua madre? Sicuramente loro saranno contenti di vedermi nuda e tu?’
– ‘Ti assicuro che saranno felicissimi di vederti nuda; è quello che da tempo sognano di vedere ed anche toccare! Lo sai che sono innamoratissimi di te, del tuo meraviglioso seno e di quell’eccitante sedere che hai! Adesso ti posso confessare che da tempo sei il loro, ed anche il mio, oggetto sessuale più desiderato e le seghe che ci siamo fatti pensando a te non si contano!’
– ‘Siete degli adorabili sporcaccioni! Ed io che li ho sempre trattati ed accolti come dei bravi giovincelli!’
– ‘Possibile che non ti sei mai accorta che quando li baciavi cercavano sempre di palparti il petto o il culo!’
– ‘Si, me ne sono accorta! Pensavo fossero atti involontari ed ingenui per dei ragazzi della loro età! Solo qualche mese fa Guido si è spinto fino a toccarmi un seno con tutta la mano! Ma l’ho subito messo a posto allontanandolo!’
– ‘Si, dopo essertelo tutto scoperto, essertelo fatto baciare ed esserti fatto mordere il capezzolo!’
– ‘Quel porco spergiuro ti ha raccontato questo fatto! L’ho fatto per gioco pensando di metterlo in difficoltà e vedere come avrebbe reagito vista la giovane età! In effetti fu lui a sorprendere me in quanto subito ne approfittò stringendomelo con le mani, baciandolo e succhiandomi il capezzolo come hai fatto tu poco fa! Ti ha raccontato altro?’
– ‘Si, che ti ha messo in mano il cazzo eretto che si era tirato fuori dai pantaloni quando ti scoprivi il seno; che, sentendolo durissimo, glielo hai subito scappellato e tenuto stretto per tutto il tempo che ti ha baciato e succhiato il capezzolo che, si ricorda, ti diventò subito dritto e duro. Che quando ha messo la sua mano sopra la tua per farti iniziare una sega lo hai prima assecondato per un po’ e poi lo hai allontanato. Che dopo le sue insistenze lo hai accontentato riprendendo a fargli la sega e a farlo venire mandandolo al settimo cielo. Cosa che, comunque, a te non è dispiaciuta fare perché anche tu ti sei eccitata tenendoglielo stretto in mano.’
– ‘Quindi ti ha raccontato anche questi particolari! Non ha saputo mantenere segreta una banale avventura con una donna! E’ ancora un ragazzo immaturo! Comunque dopo quella banale ‘pomiciata’ non ricordo che ci abbia più provato! L’incidente lo avevo anche dimenticato; solo adesso me lo hai ricordato!’
– ‘Avanti, mamma! Ti slaccio il fiocchetto del bikini sul fianco dalla mia parte, tu slaccialo sull’altro fianco!’
Mia madre non fiatò e non ebbe alcuna titubanza nell’eseguire quanto le chiedevo di fare.
Il costume si aprì immediatamente, glielo abbassai sfilandolo da sotto il sedere. Un meraviglioso folto ciuffo di peli castani si presentò ai miei occhi.
Al centro, appena coperte da peli ben curati, si intravedevano le meravigliose grandi labbra della sua fica leggermente aperta.
– ‘Mamma, sei bellissima! Hai tutti i peli attorno alla fessura della fica bagnati così come lo sarà anche la vagina essendotene venuta due volte di seguito. Adesso ti asciugo ma prima voglio esplorare l’interno della tua vagina.’
Non disse nulla, si distese supina allargando le gambe ed aspettando che iniziassi ad esplorarla.
Lasciò che le spostassi con le mani i folti peli in modo da scoprire le grandi labbra che si presentavano bagnate e leggermente aperte facendo emergere al centro i lobi delle labbra più interne che proteggono la cavità vaginale.
Intuendo che stava aspettando che la esplorassi internamente le infilai lentamente l’indice e il medio della mano destra nella vagina completamente bagnata di umore.
Entrai ed uscii più volte roteando anche la mano e premendo con il pollice sulla clitoride già indurita anche per i precedenti orgasmi.
Restò distesa sul telo felice e desiderosa di raggiungere un terzo orgasmo.
Per facilitarmi le manovre allargò le gambe restando in attesa della conclusione che sopraggiunse quasi subito.
Le tolsi le dita dalla fica bagnatissima per il terzo orgasmo raggiunto e cominciai a baciarla e leccarla anche nelle parti più interne inserendole la lingua nella vagina.
Assaporai il suo delizioso umore vaginale che la lubrificava copiosamente. Completai prendendole in bocca, succhiando con voluttà, la dura ed eretta clitoride completamente fuoriuscita dal cappuccio.
– ‘Figlio mio, sei bravissimo! Chi ti ha insegnato a fare queste cose così bene?’
– ‘Non ha importanza chi me le ha insegnate, l’importante è che ti sia piaciuto, adorata e deliziosa mammina!’
– ‘Certo figliolo! Mi è piaciuto moltissimo! Sei meraviglioso! Non immaginavo di avere tre orgasmi consecutivi con mio figlio in una spiaggia per nudisti dove non volevo mettere neanche piede! Che sia benedetta questa spiaggia! Voglio tornarci con te tutte le volte che sarà possibile. A casa sarà difficile trovare qualche momento di intimità. Quando torniamo in città cene andremo nella casetta di campagna dove nessuno ci disturberà. Qui è più facile anche se ci sono molti guardoni che, ormai, non mi fanno alcun effetto! Anzi, mi eccitano ancora di più vedendo che si masturbano alla vista delle mie parti intime! ‘
– ‘Hai visto che ti sarebbe piaciuto questo posto! Te lo avevo detto! Io lo conosco dall’anno scorso! Ci verremo tutte le volte che vorrai! Adesso riposiamoci un po’; ti vedo un po’ stanca anche se felice e rilassata! Anch’io voglio dormire una decina di minuti per riprendermi e farti godere nuovamente! Dopo ci andiamo a fare una bella nuotata e lì, dentro al mare, te la darò facendoti entrare dentro di me con questo bel pisellone che hai!’
– ‘Andiamo subito a farci il bagno! Muoio dal desiderio di scopare con te! Voglio anche venirmene dentro di te e riempirti la fica di sperma!’
– ‘No, tra un po’! Prima riposiamoci un quarto d’ora. Poi ti lascerò fare tutto quello che vorrai!’
In realtà il mio (finto) sonno era il segnale per fare entrare in scena Guido e Franco che, sicuramente nascosti da qualche parte, avevano assistito ai primi approcci con mia madre. Avevano la strada preparata da me e, da marpioni quali erano, ne avrebbero approfittato.

Cap. 3 ‘ Mia madre e i miei amici.

Ci distendemmo sul telo uno accanto all’altro con i corpi a contatto. Mia madre, si vedeva dall’espressione del viso, era felice e serena. Non curante di quanti passavano vicini fermandosi ad ammirare il suo corpo e godere del meraviglioso ciuffo di peli che le ricopriva la fica allargò leggermente le gambe per facilitare la vista del suo sesso leggermente bagnato.
Adesso, dopo l’iniziale rifiuto, provava piacere anche nel mostrare il suo sesso, i suoi sodi seni e gli altrettanti sodi e rotondeggianti glutei agli sconosciuti bagnanti compiacendosi delle evidenti erezioni che la vista del suo meraviglioso corpo provocava ai maschi di ogni età che passavano.
Passò un po’ di tempo ed io effettivamente mi addormentai (me lo confermò a casa mia madre assistendo alla riduzione delle dimensioni del mio pene e l’assenza di erezione).
Anche mia madre si addormentò per qualche minuto fino a quando si accorse di avere accanto una o più persone. La percezione di avere persone sconosciute la spaventò svegliandola di soprassalto; riconoscendo Guido e Franco si tranquillizzò subito.
Guido e Franco, accortasi che dormivamo ambedue, si erano spostati dalla loro postazione non distante dopo aver assistito alla sega che mi aveva praticato mia madre e al mio cunnilinguo sul suo sesso avvicinandosi a noi.
Con il massimo silenzio si chinarono sul corpo di mia madre baciandole delicatamente, in modo da non svegliarla, prima il ciuffo di peli che ricopriva la sua fica e poi i rilassati capezzoli dei seni. Questi primi contatti non la svegliarono (o fece finta di non svegliarsi).
Guido volle, quindi, rischiare inserendole lentamente l’indice nella fica. Riuscì ad inserirle solo le prime due falangi molto lentamente senza provocare alcuna reazione. Lo sfilò tutto bagnato di umore vaginale che, prima annusò, e poi assaporò mettendoselo in bocca.
Anche Franco volle provare ad inserire l’indice nella sua fica ma fu troppo repentino per l’eccitazione.
A seguito di questa seconda violazione mia madre si svegliò di soprassalto.
Nel torpore del repentino risveglio non capì cosa le stavano facendo anche perché Franco prontamente aveva ritirato l’indice dalla fica.
Ambedue si sedettero di fianco a mia madre guardandola con soddisfazione e compiacimento. Guido e Franco si erano seduti sui loro asciugamani con le gambe incrociate mostrando a mia madre i loro cazzi in posizione eretta con la punta del glande appena sporgente dal prepuzio per l’allungamento conseguente l’erezione.
– ‘Siete voi! Mi avete spaventata! Siete riusciti a trovarci! Marco vi aspettava!’
– ‘Lei no, mia bella signora?’
– ‘Io non di certo! Da anni vi vedo quasi tutti i giorni a casa! Oggi speravo di stare un po’ sola con mio figlio che, forse, ho trascurato negli ultimi tempi! Mancavate solo voi due a romperci le scatole!’
Mia madre si alzò ed anche lei si sedette a gambe incrociate davanti a loro dandomi le spalle.
La posizione assunta era chiaramente provocatoria nei confronti dei miei amici in quanto la sua fica si mostrava in tutta la sua bellezza contornata da un folto ciuffo di peli, completamente aperta e con i lobi delle piccole labbra sporgenti come due petali di rosa.
– ‘Vedo che vi siete già denudati! Pensate di scandalizzarmi mostrandomi i vostri piselli in erezione? Sono una donna sposata e di cazzi ne ho visti e conosciuti parecchi in vita mia! ‘
– ‘Anche lei è completamente nuda e il suo corpo è meravigliosamente attraente! Ci tiene, inoltre, a mostrarci la sua deliziosa fica pelosa e, inoltre, notiamo che è particolarmente attratta da nostri membri! Come valuta le nostre dimensioni? Quanti ne ha conosciuti come i nostri?’
– ‘Vedo che siete sufficientemente ben dotati e mi sembra di ricordare che uno dei due l’ho già conosciuto, vero Guido? Come i vostri ne ho conosciuti tanti! Ma ne ho conosciuti anche di più lunghi! Ad occhio i vostri non superano i 18 centimetri. Quello più lungo che ho conosciuto superava i 22 centimetri! Ma è successo quando non ero ancora sposata! E lo ricordo vagamente!’
Così dicendo allungò una mano impugnando il pene di Franco che strinse fortemente scappellandolo completamente abbassandogli la pelle del prepuzio con un colpo ben deciso. Analogamente fece con l’altra mano impugnando quello di Guido che quasi stava per venirsene. Tenendoli ben stretti nelle mani si fermò per osservarli bene da vicino.
– ‘Con il glande scoperto sono più interessanti; le donne lo preferiscono così. Infatti è la prima cosa che fanno quando lo prendono in mano!’
– ‘Anche quando lo prendono in bocca?’
– ‘Certo! Il piacere sta proprio nel leccare e massaggiare il glande e la corona con la lingua! Ragazzi, se pensate di scandalizzarmi parlando di certi argomenti avete proprio sbagliato!’
Il loro parlare mi svegliò; mi sollevai dalla posizione supina in cui stavo e li riconobbi.
– ‘Ragazzi, siete arrivati! Come avete fato a trovarci? Stiamo qui da un paio di ore ad aspettarvi e ad arrostirci al sole. Vedo che mia madre ha già fatto la conoscenza del pisello di Franco che da tempo aspettava di farglielo conoscere; mentre tu, Guido, glielo avevi già fatto conoscere qualche tempo fa. Per esaudire uno dei vostri desideri vi sta mostrando anche tutta la bellezza del suo corpo e la sua parte più intima tanto desiderata da tutti noi. Non pensavate che fosse così bella e così disinibita!’
Così dicendo mi inginocchiai dietro di lei accostandomi alla sua schiena per farle avvertire come anche il mio pene si stava indurendo ed allungando. La abbracciai prendendole da dietro i seni che cominciai ad accarezzare fino a stringerle i capezzoli che avvertivo già duri ed eretti per la nuova eccitazione che stava avendo.
– ‘Tua madre ci stava dicendo che siamo ben dotati anche se ne ha conosciuti, da giovane, di più lunghi e che le piace vedere i cazzi con la cappella scoperta!’
Mia madre lasciò i loro cazzi eretti e si appoggiò completamente a me premendo con la schiena sul mio organo nuovamente al massimo dell’erezione lasciando che gli amici concentrassero la loro attenzione sulla sua fica aperta ed ancora umida.
– ‘Signora ‘ disse Guido ‘ quanti uomini hanno avuto il piacere di penetrare in questa sua fica così meravigliosamente coperta di peli?’
– ‘Ragazzi, sono domande indiscrete che non si fanno mai alle donne, così come non si chiede loro mai l’età che hanno. Sono cose private che non vi devono interessare! Se volete ve la faccio toccare ed ispezionare con l’indice! Ma vi consento una sola penetrazione!’
Guido, che non aspettava altro, le inserì subito l’indice ed anche il medio della mano destra fino al fondo della vagina cominciando un tentativo di masturbazione entrando ed uscendo velocemente.
– ‘Guido, ti ho detto di usare solo l’indice e di entrare solo una volta! Sei il solito impertinente!’
Prese, quindi, la mano di Guido sfilandosela dalla fica.
– ‘Son sicura che Franco sarà più ubidiente. Come ho detto, Franco, solo l’indice e una volta sola!’
Franco, contrariamente a prima, delicatamente e lentamente le inserì l’indice fino in fondo fermandosi per diversi minuti roteando il dito nella sua vagina ancora umida procurandole un intenso piacere.
– ‘Adesso basta Franco! Esci! Sei rimasto abbastanza! Volevate palparmi e far la conoscenza della mia fica e vi ho accontentato! Alziamoci e andiamo a farci un bel bagno; il mare è veramente bello e pulito.’
Mi sollevai, presi per mano mia madre per aiutarla ad alzarsi e la portai a riva.
Ci tuffammo seguiti dai due amici, sorpresi ma felici di quanto mia madre aveva permesso loro di fare.
Al centro della baia c’era un grande scoglio che raggiungemmo facilmente a nuoto.
Cap. 4 ‘ Il primo coito con mia madre.

Ci riposammo in acqua senza uscire completamente.
Abbracciai mia madre prendendola da dietro mordendole i lobi delle orecchie, baciandola sul collo e posizionando il pene duro ed eretto al centro dei rotondi e sodi glutei e stringendole i seni e i capezzoli con le mani.
Mia madre, felice per il contatto dei nostri corpi, si girò mettendomi le braccia attorno al collo e baciandomi appassionatamente in bocca.
Le nostre lingue nuovamente si unirono scambiandosi la saliva. La posizione assunta consentì al mio pene, durissimo per l’eccitazione, di inserirsi tra le sue cosce e di premere sulla fica che sentivo già aperta e pronta a ricevere la sua visita.
– ‘Mamma, desidero scoparti! Voglio entrare dentro di te e riempirti di sperma! Sento il tuo sesso già aperto e pronto ad accogliere il pene di tuo figlio. Posso? Vuoi che il cazzo di tuo figlio faccia la conoscenza della tua fica e la riempi di sperma?’
– ‘Certo che puoi, figlio mio! Sto aspettando da tempo di essere penetrata da te! Desidero accogliere e trattenere il tuo sperma dentro di me! Le mestruazioni mi sono terminate da alcuni giorni; non vi è alcun rischio di gravidanza! Vieni, ti indirizzo io ad entrare!’
– ‘Mamma, guarda che Guido e Franco ci stanno osservando e cominciano a masturbarsi!’
– ‘Avrei certo preferito scopare con te riservatamente ma non posso più rinviare di unirmi a te! Non mi importa che assistano al nostro primo amplesso! Lascia, per il momento, che si masturbino da soli! Vedrò poi io di accontentarli! Dobbiamo farlo subito, adesso! Sono al massimo dell’eccitazione e sto per avere un nuovo orgasmo!’
Mi prese il pene, lo scappellò stringendolo con la mano posizionando la punta del glande sulle piccole labbra che subito si schiusero per farlo entrare nella vagina.
Con un colpo di reni entrai velocemente con tutta l’asta fino all’utero fermandomi in questa posizione.
Mia madre, con le braccia sempre attorno al mio collo, assorbì l’affondo, sollevò prima una e poi l’altra gamba posizionandole attorno ai fianchi stringendo il suo al mio bacino. Io le misi le mani sui glutei per sostenerla e per sincronizzare i suoi con i miei movimenti di penetrazione.
– ‘Adesso comincia a ritirarlo e a rientrare piano piano senza uscire dalla fica! Ce l’hai abbastanza lungo per tenerlo sempre dentro! Ecco così, muoviti lentamente! Adesso comincia ad accelerare il movimento! Bravo! Quando entri affonda sempre con più forza, con colpi di reni ben assestati! Bravissimo! Continua così! Adesso accelera! Bravo, avanti così! Sto per venire! Voglio venirmene assieme a te! Ti desidero da morire, figlio mio! Continua così!’
– ‘Mamma, eccomi! Sto eiaculando dentro di te!’
– ‘Si lo sento, avverto i tuoi zampilli dentro di me! Anch’io sto venendo! Perfetto! Meraviglioso! Da tempo non avevo orgasmi come questo e non godevo come adesso! Continua! Fai uscire tutto lo sperma che hai nei testicoli! Adesso mi sento piena! Resta ancora un po’ dentro di me perché mi piace sentirlo mentre si rilassa!’
Con i corpi avvinghiati l’un l’altro e i rispettivi sessi l’un dentro l’altro le nostre bocche si ricongiunsero per suggellare il primo coito della nostra vita.
L’applauso prolungato di Guido e Franco ci riportarono alla realtà.
A una certa distanza altri bagnanti avevano seguito con interesse e curiosità il nostro amplesso scattando anche foto con il teleobiettivo.
Sempre avvinghiati l’un l’altro e con il pene rilassato e di dimensioni più ridotte dentro di lei, mia madre sottovoce mi chiese:
– ‘Se i tuoi amichetti mi chiedono di far scopare anche loro cosa devo fare? Vuoi che li accontenti? Sappi che se oggi li faccio scopare, vorranno rifarlo domani, e poi dopodomani e dopodomani ancora senza levarmeli più di torno. Di loro non me ne frega nulla. Posso anche soddisfare le loro voglie ma io voglio accontentare e scopare solo con te!’
– ‘Mamma, sei adorabile ed anch’io voglio scopare tutti i giorni solo con te! Tu sai che con Guido e Franco da anni siamo amici inseparabili e facciamo tutti le stesse cose; ci siamo fatti masturbare e spompinare dalle stesse donne che, a turno, poi ci siamo anche scopate. Ma tu sei mia madre e non puoi essere considerata alla stregua delle altre. Ti suggerirei di pensarci bene prima di concederti a loro. Ma fai quello che più ritieni giusto e, principalmente, quello che a te più piace. Però almeno una sega puoi fargliela; la sognano e l’aspettano da molto tempo!’
– ‘Si figliolo, ci penserò. Mi sembra di capire che non ti dispiaccia poi tanto se anche loro possano godere della fica di tua madre! Comunque, una sega non la si nega a nessun bel ragazzo per giunta ben dotati come siete tutti e tre! Per oggi mi limiterò a questo. Per Guido sarà la seconda sega che si fa fare da me mentre per Franco sarà la prima. Devo vedere come fare per pareggiare il conto!’
Lentamente uscii dal suo sesso stracolmo di sperma che, in parte, fuoriuscì e si disperse nell’acqua del mare.
Lei libererò il mio bacino dalla stretta delle sue gambe e, prima di togliermi le braccia dal collo volle darmi un altro appassionato bacio che ricambiai con altrettanto ardore.
– ‘Vi è piaciuto assistere a come possa essere gradevole ed appagante una scopata tra una madre e suo figlio?’
disse rivolgendosi a Guido e Franco che avevano assistito all’amplesso da vicino e che, per l’eccitazione, si erano anche masturbati e venuti come chiaramente facevano intuire le dimensioni più ridotte dei loro cazzi.
– ‘Si, abbiamo visto che vi volete molto bene! Perché vi siete decisi solo ora a scopare? Da anni Marco desidera possederla, così come lo desideriamo anche noi, come suo figlio le avrà sicuramente confessato!’
– ‘Si, è vero! Potevamo pensarci prima! Ma meglio tardi che mai come suole dirsi! Recupereremo rapidamente il tempo perso! Comunque una cosa è scopare con il proprio figlio e un’altra con i suoi amici. Vi confesso che con il proprio figlio è ancora meglio che con il proprio amante o con un bell’uomo di passaggio!’
– ‘Però gli amici di suo figlio li può accontentare con qualcosa di meno impegnativo ma ugualmente gratificante!’
– ‘Parli proprio tu Guido che già hai fatto in modo di farti fare una sega da me per l’eccitazione di avermi semplicemente baciato un seno! E’ Franco, poverino, che non avendo avuto il coraggio di farmelo vedere prima d’oggi, dovrebbe reclamare per pareggiare il conto. Vieni Franco, te la faccio subito dentro il mare così siete tutti pari!’
Franco, che non aspettava altro da tempo, si avvicinò subito a mia madre offrendole il pene nuovamente eretto, duro e con la cappella scoperta. Lei lo prese subito in mano, stringendolo come sua consuetudine, ed iniziò lentamente a masturbarlo sotto i nostri sguardi. Dopo alcuni minuti di su e giù diversi potenti schizzi di sperma uscirono dalla sua cappella disperdendosi nel mare. Franco ansimante era al settimo cielo per il piacere.
– ‘Ecco, così anche a Franco ho pareggiato il conto! Siete stati tutti accontentati e, come vedo dall’espressione, siete tutti felici e soddisfatti! Adesso, riposiamoci un po’! L’acqua è calda e il sole pure! Poi torniamo a prendere il sole a riva!’

Cap. 5 ‘ La prima volta di Guido con sua madre

Per rilassarci ci sedemmo in circolo, con i corpi sempre coperti dall’acqua di mare calmissima e calda, su dei sassi sommersi dell’isolotto per parlare tra noi.
Io tenevo mia madre seduta su di me, con le sue spalle appoggiate al mio torace, con il pene adagiato nella piega dei suoi glutei ed abbracciata in modo che con una mano le accarezzavo i seni e i capezzoli e con l’altra raggiungevo l’inguine per accarezzarle i peli che le coprivano la fica e per prenderle la clitoride ogni volta che si ritraeva dentro il cappuccio senza tralasciare qualche massaggio alle grandi e piccole labbra con conseguente visita interna.
Mia madre, felice e soddisfatta di questi continui palpeggiamenti delle sue zone erogene da parte mia, guidava la mia mano con la sua sopra imponendomi i suoi ritmi alle ripetute penetrazioni della vagina che le praticavo con l’indice e il medio.
Si cominciò a parlare del più e del meno con accenni sempre più spinti alle esperienze sessuali di noi tre quando mia madre chiese a Guido e Franco:
– ‘Le vostre mamme si fanno vedere nude da voi? Con loro avete avuto qualche rapporto intimo o si limitano solo a farvi le seghe?’
E’ da tempo ‘ iniziò a raccontare Guido ‘ che mia madre si fa vedere nuda da me quando si fa il bagno o la doccia. Lascia che le asciughi il corpo anche nelle zone più intime.
Quando siamo soli facciamo spesso la doccia assieme ma ci limitiamo al solo petting toccandoci le varie parti del corpo per insaponarle e poi pulirle.
Ho così avuto modo di lavarle la fica, i seni e il sedere molte volte. Spesso mi ha consentito di inserirle le dita nella fica ma senza mai permettermi di masturbarla seriamente.
Analogamente fa lei con il mio corpo, prendendomi in mano il pene, scappellandolo per lavarmi il glande e la corona ma senza farmi mai una vera e propria sega limitandosi solo a qualche su e giù senza farmi venire.
Solo un paio di settimane fa è accaduto quello che aspettavo e desideravo da tempo.
Seduta sul bordo della vasca da bagno mi stava asciugando il pene e i testicoli quando mi ha scappellato e baciato sulla punta del glande fermandosi a guardarlo a pochi centimetri di distanza. Ho capito che desiderava prenderlo in bocca ma non aveva il coraggio di procedere.
Le ho messo una mano sulla testa e l’ho avvicinata a me facendo in modo che il glande si accostasse alle sue labbra che, senza alcuna resistenza, subito si schiusero per farlo entrare completamente in bocca.
Ha cominciato, così, a praticarmi una meraviglioso e prolungato pompino tenendomi ben stretti i testicoli con una mano e con l’altra il pene alla base completamente scappellato. Il pompino è durato diversi minuti.
Accorgendosi che stavo eiaculando si è fermata aspettando che il primo schizzo di sperma le riempisse la bocca per ingoiarlo; quindi se lo è sfilato da bocca indirizzandosi sui seni i successivi copiosi getti di sperma che uscivano dalla punta del glande che aveva sapientemente massaggiato con la lingua durante la fellatio.
– ‘Era quello che volevi, vero figlio mio? ‘ mi chiese mia madre – Anch’io, da tempo, volevo prendertelo in bocca. Ma non ne avevo il coraggio! Come immaginavo il tuo sperma ha un sapore delizioso! Questo è il mio premio per la tua promozione! Sei contento?’
– ‘Certo mamma, sei stata bravissima! Da tempo cerco di fartelo capire! Ma non hai mai voluto concludere i tuoi timidi tentativi di masturbazione! Adesso, però, devi completare il regalo facendomi entrare con il pene nella tua deliziosa fica che mi hai fatto conoscere solo esternamente!’
– ‘Figliolo, forse mi stai chiedendo troppo! Ma voglio ugualmente accontentarti! Sei troppo desiderabile per una donna anche se questa è tua madre! Hai un pene ben sviluppato! Ne ho conosciuti diversi così lunghi! Se hai ancora sperma puoi venirtene anche dentro di me in quanto sono protetta dalla pillola. Vieni torniamo sotto la doccia, così prima mi togli lo sperma che ha bagnato i miei seni.’
Tornati sotto la doccia cominciai a lavarle il petto massaggiandole i seni e baciandole i capezzoli che erano tornati duri e dritti per l’eccitazione. Il pene era nuovamente eretto e duro e premeva sul suo monte di venere tra un ridotto ciuffetto di peli pubici.
Mentre le stringevo delicatamente con i denti un capezzolo sentii che mi prendeva il pene con una mano, lo scappellò completamente portando la punta del glande in corrispondenza delle piccole labbra che erano pronte ad accogliere il pene del figlio.
Con un colpo deciso di reni entrai nella fica fino alla massima profondità consentita. Mia madre mi strinse a se mettendomi le braccia attorno al collo ed alzando leggermente una gamba per facilitarmi i movimenti del bacino.
Cominciai, così, ad entrare ed uscire dalla sua fica prima lentamente quindi con sempre maggiore velocità e foga.
Mia madre era al settimo cielo e raggiunse rapidamente un orgasmo prolungato. Subito dopo eiaculai dentro di lei riempendole la vagina di sperma.
– ‘Mamma, mi sono accorto che, mentre me ne venivo dentro di te, hai avuto un orgasmo!’
– ‘Sì figliolo, mi è piaciuto tantissimo! Sei bravissimo! Chi ti ha insegnato a farlo così bene?’
– ‘Anche a me è piaciuto tantissimo! Desideravo scoparti da tanto tempo! Sei adorabile, mamma! Promettimi che lo rifaremo presto! Inoltre devi promettermi di accontentare anche Marco e Franco. Anche loro da tempo desiderano che tu gli pratichi una bella sega! Non mi dire di no! Avrai modo, così, di verificare che anche il loro pene è lungo come il mio.’
– ‘Si, ho notato che da tempo mi guardano il sedere e sbirciano dentro la scollatura del petto con evidente desiderio di toccarlo; ho notato anche che si arrapano notevolmente mostrandomi il rigonfiamento dei pantaloni in corrispondenza del loro pene. Se si tratta di fargli solo una sega li posso accontentare. Se vogliono anche scopare non se ne parla! Adesso la voglio dare solo a te! Appena ce ne sarà l’occasione vedrò di accontentarli. Ma avvertili che mi limiterò a far loro solo una sega.’
L’occasione si presentò a Marco il giorno successivo quando, d’accordo con mia madre, lo lasciai solo in casa con lei a seguito della mia (programmata) assenza.
Adesso Marco, racconta tu come andò quel pomeriggio e come fu generosa e disponibile con te!

Cap. 6 ‘ La mamma di Guido: una donna adorabile e disponibile.

Tenendo sempre mia madre tra le braccia e continuando ad accarezzarle la fica e a penetrarla con le dita cominciai a raccontare la mia avventura con la madre di Guido e le sue confessioni giovanili.
Sapendo in anticipo che la mamma di Guido era disponibile ad accontentare almeno uno dei nostri desideri mi fu alquanto facile, rimasta sola con lei e sollecitando la vanità femminile, convincerla a spogliarsi per farmi ammirare le attraenti curve del suo corpo e i deliziosi glutei del suo sedere. ‘Per confrontarle con quelle di altre donne con cui ho scopato’ ‘ le dissi.
Evidente era la sua eccitazione e la disponibilità a mostrarmi il suo corpo.
Senza proferire parola si slacciò la vestaglia che subito si tolse gettandola su una sedia. Restò con le minuscole mutandine, dalle quali sporgevano lateralmente alcuni peli pubici, e il reggiseno che sosteneva due deliziosi seni coprendone appena i capezzoli.
Mi mostrava soddisfatta il suo corpo girandosi da una parte e dall’altra.
Mi avvicinai a lei, le abbassai il reggiseno e cominciai a stringerle i seni leccandoli e baciandoli con desiderio; quindi iniziai a succhiarle prima un capezzolo e poi l’altro senza incontrare alcuna resistenza.
Le presi, quindi, i bordi delle mutandine dai fianchi abbassandole completamente. Alzò prima una gamba poi l’altra per liberarsi completamente dell’indumento oltre che del reggiseno rimasto agganciato intorno alla vita lasciandoli per terra.
Rimase completamente nuda facendosi contemplare ed ammirare davanti e dietro.
La presi da dietro mettendole un braccio attorno al seno, che cominciai ad accarezzare con la mano e stringerle con le dita i capezzoli già durissimi e dritti, e con la mano dell’altro braccio raggiunsi il suo sesso che cominciai ad accarezzare e, facendomi strada tra i peli pubici, raggiunsi le grandi labbra già umide ed in attesa di essere penetrate.
Ricoprendo tutta la fica con la mano le inserii facilmente tutto il medio dentro la calda ed accogliente vagina e, subito dopo, anche l’indice iniziando un lento movimento rotatorio e di uscita e rientrata.
Con la sua mano bloccò la mia impedendomi di uscire con le dita che rimasero bloccate entrambe dentro la vagina per diversi minuti. L’altra sua mano mi bloccò anche quella che le stringeva uno dei capezzoli.
Comincia a baciarla sul collo e a morderle e succhiarle i lobi delle orecchie. Era ormai in estasi e prossima ad un silenzioso orgasmo che avvertii con un aumento della lubrificazione della vagina.
– ‘Marco, mi hai fatto venire! Sei bravissimo! Adesso ti faccio venire io!’
Si girò, le bocche si accostarono scambiandoci un appassionato bacio intrecciando le nostre lingue e scambiandoci la saliva.
Con le labbra ancora unite cominciò a sbottonarmi la camicia sfilandomela dalle braccia, passò quindi alla cintura dei pantaloni slacciandola e abbassandomi la lampo.
La sua mano avvertì subito l’erezione del pene che strinse fortemente anche se ancora ricoperto dalle mutande.
Mi abbassò, quindi, i pantaloni di cui mi liberai completamente alzando alternativamente le gambe. Senza attendere altro mi abbassò anche le mutande liberando il mio sesso già al massimo dell’erezione.
Si inginocchiò prendendolo con ambedue le mani per osservarlo con interesse; quindi con un movimento deciso lo scappellò completamente scoprendomi il glande turgido e duro che subito baciò poggiandoci sopra la bocca e facendolo entrare parzialmente.
Se lo sfilò quasi subito dopo averlo bagnato con la saliva con tre-quattro entrate ed uscite. Si alzò, mi prese il pene con una mano e mi portò in camera da letto dicendomi:
– ‘Qui, staremo più comodi!’
Ci sdraiammo al centro del letto distendendoci l’uno accanto l’altro io supino e lei su un fianco girata verso di me. Non aveva mai smesso di tenermi il pene ben stretto nella sua mano.
– ‘Hai un gran bel corpo, ragazzo! Ed inoltre hai un cazzo decisamente ben fatto e abbastanza lungo! Ad occhio e croce mi sembra che tu ce l’hai lungo come quello di Guido! Ne ho conosciuti diversi di queste dimensioni!’
– ‘Con quanti uomini ha scopato in vita sua?’- le chiesi.
– ‘Quando ero signorina ne tenevo accuratamente il conto ed anche un dettagliato diario che ho distrutto appena sposata per evitare che lo leggesse mio marito. Da allora non ho più tenuto il conto. Prima del matrimonio mi ricordo di averne contati ventidue. Mio marito è stato il decimo in ordine cronologico ma l’ho sposato dopo alcuni anni perché incinta di Guido. Dopo non saprei dirti esattamente, ma sicuramente più di trenta tra cui alcuni amici di mio marito, con i quali ho tutt’ora rapporti sessuali, e diversi bei ragazzi conosciuti al mare durante le vacanze. Ragazzi non esperti come te e Guido ma alle prime esperienze che ho dovuto istruire adeguatamente con ‘lezioni preparatorie’ e successive diverse ‘ripetizioni’ che spesso taluni mi chiedono di ‘ripassare’ quando mi incontrano in città. Come farebbe una brava maestra non posso non accontentarli. Ce ne andiamo con la mia auto fuori città in zone solitarie ed appartate dove ‘ripetiamo’ quanto ho loro insegnato al mare. Per soddisfarli li lascio venire dentro di me ma io raramente riesco a raggiungere l’orgasmo con loro in quanto sono solo atti meccanici privi di qualsiasi interesse sentimentale da parte mia. Il mio piacere sta nel vederli godere quando mi scopano e raggiungono l’orgasmo venendosene dentro di me. Con uno degli amici di gioventù è diverso in quanto ci conosciamo da prima del matrimonio ed è uno dei primi uomini con cui ho iniziato a scopare.’
– ‘Chi è stato il primo a cui ha fatto una sega?’ ‘ continuai a chiederle.
– ‘Vuoi proprio sapere tutto di me! Vuoi essere, per caso, il mio confessore? Se ci tieni a saperlo mi ha inizializzato a quindici anni un cugino ventenne di cui mi ero infatuata per la sua bellezza e prestanza fisica. Una sera mi portò a una festa da ballo dove mi fece conoscere molti suoi amici e dove mi fece anche bere i primi alcolici della mia vita rendendomi alquanto euforica. Riaccompagnandomi a casa si fermò in un parcheggio dove c’erano altre macchine con persone dentro che amoreggiavano. Si sbottonò i pantaloni ed estrasse il pene eretto per farmelo vedere. Era la prima volta che vedevo un organo maschile così grosso, così lungo e così da vicino; ne rimasi sorpresa e fortemente incuriosita per le dimensioni che in seguito classificai come poco superiori alla media. In precedenza avevo visto il pisellino di qualche bambino a cui la mamma faceva fare la pipì in riva al mare dopo avergli scoperto la punta con il buchetto da cui usciva la pipì e quello di un paio di intraprendenti compagnucci di classe con le prime timide erezioni, ma nulla di più. Mi sembrò enorme. Mi prese la mano e la strinse, con la sua sopra, attorno al pene cominciando a farla scorrere in giù in modo che il glande si scoprisse completamente. Per la curiosità tenevo fissi i miei occhi sul suo cazzo che si presentava duro e dritto. ‘Adesso ti insegno a fare le seghe!’ ‘ mi disse ‘ cominciando a guidare la mia mano, con la sua sopra, a scendere e salire, scoprendo e richiudendo il glande con continuità; prima lentamente e poi sempre più velocemente. Io lasciavo che guidasse la mia mano non sapendo ancora quale sarebbe stata la conclusione. Dopo numerosi su e giù sempre più frenetici dalla punta del glande cominciarono ad uscire ripetuti schizzi di una calda schiuma biancastra e appiccicaticcia. Mi disse che se ne stava ‘venendo’. Schizzi mi raggiunsero sul viso, sul vestito e sulle gambe che erano completamente scoperte in quanto la minigonna che indossavo si era completamente sollevata sedendomi in macchina. Le mutandine che indossavo erano completamente in vista. Mio cugino si avvicinò a me e me le abbassò velocemente scoprendomi la zona pubica appena ricoperta da una modesta peluria. Si abbassò su di me cominciando a baciarmi la zona centrale allargandomi completamente le gambe in modo da accostarsi meglio e leccarmi le grandi labbra ancora completamente chiuse. Lo lasciavo fare perché ero molto incuriosita della sua attività oltre ad essere un po’ intontita per l’alcol bevuto.
I suoi baci sulla zona pubica mi producevano un piacevole solletico e una crescente sensazione di piacere. Mentre continuava a baciarmi e a leccarmi le grandi labbra violandole leggermente in superfice senza spingersi ad una penetrazione più profonda si bloccò all’improvviso ritirandosi dal contatto con la zona erogena dicendo:
– ‘No, non posso! Sei ancora troppo piccola per scoparti! Sono sicuro che sei ancora vergine! Lo faremo tra qualche tempo quando sarai un po’ più grande! Mi prometti che il primo ad entrare nella tua bellissima fichetta sarò io?’
– ‘Te lo prometto Luca. Ma continua a baciarmi lì ! Mi hai fatto eccitare! Alcune compagne di scuola si fanno baciare sempre sulla fica dai loro fidanzati raccontandomi che poi si trovano tutte bagnate! Riprovaci Luca! Poi provvederò io a farti venire una seconda volta! Ho capito come devo fare!’
Abbassò il sedile, mi fece stendere supina, mi prese le ginocchia e mi allargò completamente le gambe, quindi riprese a baciarmi e a passarmi la lingua sulle grandi labbra violandole superficialmente ed insinuandosi in modo da raggiungere quelle più interne che, però, non penetrò limitandosi a trattenerle in bocca. Una intensa vampata di piacere mi assalii.
Per prolungare il piacere gli misi le mani sulla testa tenendola premuta sul sesso già umido per l’eccitazione. Per un tempo lunghissimo lo trattenni in quella posizione lasciando che continuasse a lavorare con la lingua sul sesso sempre più bagnato di umore vaginale rassicurati dall’appannamento dei finestrini che ci rendevano non visibili agli altri automobilisti anch’essi protetti dalla condensa sui loro vetri. Infine tolsi le mano dal capo facendogli terminare il suo primo eccitantissimo cunnilinguo.
Alzando la testa il suo pene eretto si ripresentò alla mia vista. Mi sollevai dalla posizione supina e mi posizionai su di lui prendendogli con la mano il pene cominciando ad abbassargli il prepuzio e a richiuderlo ripetutamente come mi aveva insegnato lui guidando la mia mano poco prima.
Mi mise una mano sulla testa avvicinandomi il viso al suo sesso fino a farlo venire in contatto con le mie labbra che subito aprii per accoglierlo tutto in bocca. Cominciò, quindi, lui ad alzarmi ed abbassarmi la testa sul suo pene facendolo entrare ed uscire con sempre maggiore velocità. La mia mano aveva lasciato libero il pene e aveva stretto i testicoli che mi apparivano come due robuste noci intrappolate nello scroto.
Continuava a guidare la mia testa su e giù il pene sempre rigido fin quando avvertii che il suo sperma usciva copiosamente dal pene riempendomi la bocca. In parte traboccò fuori e in parte lo trattenni ingoiandolo.
Non provai alcuna repulsione, anzi mi sembrò di gusto piacevole al contrario delle sensazioni provate da alcune compagne di scuola che avevano avuto lo stesso rapporto orale con i fidanzati. Mio cugino era al settimo cielo per la seconda eiaculazione. Io meno.
Mi era piaciuta molto di più la sua attività orale sulla fica ancora inviolata. Rimasi a guardarlo in quello stato di piacere e rilassamento che hanno gli uomini dopo l’eiaculazione. Il pene si era ammosciato e ridotto di dimensione. Lo ripresi in mano stringendolo, piegandolo e scoprendogli nuovamente il glande. Mi piaceva manipolarlo così morbido e dalle dimensioni più ridotte. Era bagnato dallo sperma scolato in parte anche sui testicoli. Lo pulii con i tovaglioli di carta che trovai nel cruscotto.
Lo reinserii nuovamente tutto in bocca per lavarlo bene con la saliva. Mi piacque moltissimo sentirlo in bocca rilassato e morbido. Lo succhiavo da qualche minuto quando avvertii che riprendeva ad indurirsi. Lo tirai fuori, gli abbassai il prepuzio e lo baciai sul glande.
– ‘Adesso Luca, portami a casa. Si deve esser fatto molto tardi. I miei saranno in pensiero. Ti prometto che domani lo rifacciamo a casa tua se gli zii ti lasciano solo.’
Così si ripeté il giorno dopo ed anche nei giorni successivi consentendomi di acquisire la giusta ‘pratica’ per far godere Luca e gli altri maschi con cui avrei avuto rapporti intimi nel futuro.
– ‘Sei contento di aver conosciuto come è avvenuta la mia ‘iniziazione sessuale’? Pochi la conoscono. Tu sei uno di questi.’
– ‘Suo cugino Luca l’ha poi anche sverginata?’ ‘ continuai a chiedere mentre lei mi teneva sempre ben stretto il pene con la mano.
‘Quante cose vuoi sapere! Sei un po’ troppo curioso! Per una donna la prima penetrazione è una delle cose più intime e segrete che si possano raccontare. Comunque te lo racconterò visto che sei così curioso!’
L’artefice non fu mio cugino che stupidamente si fece sfuggire l’occasione nei tantissimi incontri intimi succeduti nei mesi successivi la prima sega.
Eravamo un gruppetto di 4 ragazzine molto affiatate ed infatuate per la bellezza e la prestanza del giovane ed affascinante padre di Chiara, una di noi quattro.
Chiara andava molto fiera del fascino del padre che adorava e di cui era anche palesemente gelosa.
Una sera, terminata una delle tante festicciole a casa di Chiara, il padre ci disse che ci avrebbe accompagnato a casa per non farci tornare a piedi con il buio. Ne fummo subito felici e ci eccitammo al pensiero di stare in macchina con lui. Voleva accompagnarci anche Chiara ma il padre rispose che era meglio che restasse ad aiutare la mamma a sistemare casa.
Salimmo in macchina e si avviò. Malgrado io abitassi vicinissimo non si fermò sotto casa ma proseguì lasciando poco dopo la prima, poi la seconda ed infine la terza amichetta (invidiosissima per l’occasione che mi si presentava di restare sola con il papà di Chiara).
Cominciò a fare un lungo giro quasi cercasse un posto riservato per fermarsi a parlare con me; intanto aveva acceso la radio per farmi ascoltare le canzoni che più mi piacevano.
Guidò nel parco cittadino fermandosi tra grossi cespugli che nascondevano l’auto a quelle che passavano. Pensai che voleva raccontarmi di lui, della figlia od altro; la musica era di sottofondo. Io ero sempre molto eccitata per la sua vicinanza e per il profumo che emanava.
Per dare l’impressione di essere disinvolta feci in modo che la minigonna si sollevasse quasi completamente lasciando scoperte le gambe, le cosce e intravedesse anche le mutandine di pizzo rosa. Col pensiero mi preparavo a fargli una sega, ma non andavo oltre.
Mi chiese di spostarmi un po’ perché il volante gli era di impaccio (a cosa lo capii subito dopo). Eravamo seduti stretti uno accanto l’altro quando mi mise il braccio attorno alle spalle stringendomi a se per baciarmi sulla bocca. Eccitata accettai che la sua lingua mi penetrasse in bocca e ricambiai con gran piacere. Dopo pochi secondi avvertii che l’altra sua mano aveva scostato la mutandina e si insinuava tra i peli per raggiungere le grandi labbra che subito allargò per arrivare a quelle più interne.
L’eccitazione era al massimo e cominciavo a non capire più niente. Lo lasciai proseguire nella sua manipolazione ed esplorazione della fica.
Contemporaneamente, mi accorsi, che si sbottonava i pantaloni e si abbassava lampo facendo fuoriuscire un pene durissimo e di dimensioni doppie di quello di Luca.
Ne rimasi sorpresa ed incuriosita nel vederlo così eretto e già con il glande scoperto e turgido. Rapidamente con ambedue le mani mi abbassò le mutandine fino alle ginocchia strappandole con forza. Mi sollevò di peso posizionandomi a gambe aperte sul suo organo sessuale che, guidato da una sua mano, si posizionò sulle piccole labbra ancora chiuse predisponendosi a penetrarle. Con un colpo secco e deciso entrò dentro lacerandomi l’imene e procurandomi un dolore improvviso seguito da un piacere mai prima provato. Incurante delle mie reazioni dolorose mi prese i fianchi con le mani e cominciò a sollevarmi e a riabbassarmi ripetutamente sul suo organo possente che mi penetrava allargandomi la vagina dolorante.
All’iniziale dolore seguì un progressivo aumento del piacere culminato con una sua prolungata eiaculazione. Con il pene sempre duro dentro di me mi abbracciò e baciò anche sulle tette che aveva scoperto slacciandomi la camicetta.
– ‘Ti è piaciuto, vero?’ ‘ mi disse.
– ‘Si molto, ma inizialmente mi hai fatto male!’
– ‘E’ un dolore passeggero che il piacere subito lenisce! Domani lo rifaremo. Non sentirai più alcun dolore ma solo un grande piacere che ti porterà gradualmente all’orgasmo. Come quello che abbiamo noi uomini quando ce ne veniamo dentro una bella fichetta come la tua! Ma mi raccomando, dovrà essere un segreto tra noi! nessuna delle tue amichette e Chiara lo dovrà mai sapere! Sai mantenere i segreti importanti?’
– ‘Si, certo! Non lo dirò a nessuno!’
– ‘Adesso esco dalla tua deliziosa e stretta fichetta, noterai qualche traccia di sangue sul mio cazzo. Non ti impressionare. Non è nulla! E’ il sangue della tua verginità! Come mai all’età tua ancora non scopi? Ai maschietti fai solo le seghe? Mi fai vedere come le fai? Son sicuro che sei bravissima!’
Si sfilò dal mio sesso ancora un po’ dolorante trascinandosi appresso anche molto sperma che cominciò a scolarmi tra le cosce. In effetti il pene, ancora abbastanza duro e lungo, era impregnato di sperma e molte scolature di sangue.
Prese dei fazzoletti di carta chiedendomi di pulirglielo bene.
Cosa che feci lentamente per avere la possibilità di maneggiarlo attentamente e con cura fino a stringergli i testicoli nello scroto. Lo impugnai con la destra e cominciai a masturbarlo lentamente. Lui mi lasciava fare e stava a guardare.
Aumentai sempre più la velocità stringendolo fortemente fino a quando un nuovo zampillo di schiuma bianca e densa uscì dalla punta del glande depositandosi sul fondo dell’auto.
– ‘Brava, sei molto brava ragazza mia; devi averne fatte tante! Anche le tue amichette e Chiara sono brave come te? Domani, dopo la seconda scopata della tua vita, mi fai vedere anche come fai i pompini! Adesso ti accompagno a casa altrimenti i tuoi familiari e mia moglie potrebbero preoccuparsi!’
Così si è svolto e concluso il mio primo rapporto sessuale completo con l’uomo più bello ed affascinante che abbia mai conosciuto! La notte non ho dormito per l’eccitazione e per il piacere (per la verità non eccessivo in quanto attutito dal dolore vaginale) raggiunto.
Non mi sono neanche lavata la fica per avere il piacere di trattenere dentro di me lo sperma del padre di Chiara.
La mattina dopo cambiai subito le lenzuola in quanto presentavano ampie e numerose macchie di sperma fuoriuscito durante la notte dal sesso ancora impregnato di liquido seminale e non volevo che mia madre scoprisse la natura di quelle macchie. Con una prolungata doccia e un accurato lavaggio interno eliminai ogni residuo di presenza maschile.
Il giorno successivo la scopata fu molto più piacevole sia perché si svolse sul divano dello studio del padre di Chiara sia perché raggiunsi il mio primo vero orgasmo vaginale.
Un prolungato pompino concluse il secondo rapporto con il più affascinante uomo conosciuto fino ad allora.
Dai discorsi e dalle confessioni delle altre tre amichette, scambiate nei mesi successivi, ebbi la conferma che il padre di Chiara sverginò, dopo di me, anche loro.
Non ne sono sicura al 100% ma da certi discorsi di Chiara e, principalmente, dai suoi comportamenti nei confronti del padre ritengo che abbia sverginato anche la figlia.
Comunque nei successivi cinque’sei mesi i rapporti sessuali si ripeterono settimanalmente per poi interrompersi definitivamente dopo più di un anno.
Lo rincontrai, casualmente, dopo alcuni anni nei pressi del Tribunale proprio il giorno del mio rientro dal viaggio di nozze.
Ebbi un colpo al cuore nel rivederlo. Ne fui nuovamente affascinata ed attratta. Ci salutammo con affetto scambiandoci qualche bacio sulle guance ed anche sulla bocca ma superficialmente.
Mi prese per mano invitandomi a salire nel suo studio che aveva completamente rinnovato. Capii subito il vero scopo dell’invito che accettai volentieri ritornando, con il pensiero, ai trascorsi di diversi anni prima. Lo studio era nuovissimo ed arredato in stile moderno.
Non ebbi modo di notare altro in quanto appena entrati, chiuse la porta a chiavi dal di dentro, cominciò a spogliarmi abbassandomi subito le mutandine di pizzo rosa (simili a quelle che mi aveva strappato in macchina la prima volta).
Analogamente feci io sbottonandogli la camicia e slacciandogli i pantaloni.
Le nostre labbra si erano congiunte appassionatamente e le nostre lingue giocavano rincorrendosi dentro l’altrui bocca gustando il piacevole sapore della saliva. Mi sollevò il vestito estivo gettandolo su una sedia; quindi mi slacciò il reggipetto stringendomi i seni e baciandomi i capezzoli già duri e dritti per l’eccitazione.
Ero completamente nuda davanti a lui ed in balia delle sue mani.
Gli abbassai i pantaloni di cui si liberò alzando prima una e poi l’altra gamba.
Come suo costume non portava mutande per cui quel meraviglioso e lungo pene, che avevo conosciuto e massaggiato tante volte anni addietro, si presentò subito dritto e duro al centro del suo snello e muscoloso corpo. Lo presi in mano e cominciai a baciarlo sul glande, sull’asta e sui testicoli come già tante volte avevo fatto da giovane completando i preliminari con l’inserimento in bocca.
Si sfilò dalla mia bocca, mi prese per mano portandomi nella adiacente sala riunioni dove un capiente divano in pelle divenne, comandata da un telecomando, un comodo e ampio letto matrimoniale.
Mi fece stendere supina posizionandosi subito con il viso tra le cosce divaricate e sulla fica appena depilata da mio marito durante il viaggio di nozze. Cominciò a baciarmi e a leccarmi sopra, intorno e dentro, come magistralmente aveva fatto tante volte, succhiandomi la clitoride già fuoriuscita dal cappuccio e indurita per l’imminente primo orgasmo che avrei avuto.
Accertatosi con le dita che la vagina era già sufficientemente lubrificata, si mise nella giusta posizione penetrandomi con un colpo di reni deciso e bene assestato. Gli posizionai le gambe sulle spalle stringendole attorno al collo in modo che la fica fosse più aperta possibile e a sua completa disposizione. Cominciò ad entrare ed uscire ripetutamente con il pene durissimo e lungo come tante volte aveva già fatto. Ebbi subito un primo orgasmo.
Lui continuava a penetrarmi sempre più velocemente e con sempre maggiore forza per farmi raggiungere un secondo orgasmo che ebbi contemporaneamente alla sua eiaculazione che riempì la mai vagina. Si distese accanto a me per calmarsi e riprendere fiato.
– ‘Sei, ormai, una donna esperta e voglio averti come amante tutti i giorni’ ‘ mi disse.
– ‘Tutti i giorni non sarà possibile. Mi sono appena sposata e mio marito, anche se non è particolarmente geloso, non mi consentirà di trovare il tempo per venire a soddisfare anche te. Dovremo cercare i momenti più opportuni per incontrarci senza destare sospetti. Mio marito va spesso all’estero, per cui molte notti e molti weekend resterò sola. In quelle occasioni potrai venire a dormire da me o andarcene in qualche posto tranquillo se tua moglie te lo consentirà! ‘
– ‘Non ho problemi con mia moglie in quanto abbiamo divorziato da alcuni anni!’
– ‘Ti ha sorpreso con quel gran bel pisellone dentro la fichetta di qualche inesperta ragazzina?’
-‘Con calma ti racconterò! Adesso girati e mettiti a pecorina perché voglio penetrarti da dietro e farti avere un terzo orgasmo!’
Mi girai e mi piegai offrendogli le spalle e la vista del mio sedere.
Si posizionò anche lui in ginocchio con le sue gambe dentro le mie che divaricò leggermente.
Con i pollici mi aprì completamente le grandi e le piccole labbra penetrandomi, questa volta lentamente. Mi prese con le mani i fianchi e cominciò ad entrare ed uscire con il pene nuovamente duro. Durò un tempo interminabile durante il quale ebbi ripetuti orgasmi che mi sfiancarono. Concluse, infine, venendosene nuovamente e copiosamente dentro una fica già stracolma di sperma. Rimase steso su di me trattenendo il suo pene, sempre sufficientemente lungo ma decisamente più morbido, dentro la fica che lentamente cercava di espellere lo sperma in eccesso. Infine ci abbracciammo baciandoci appassionatamente per il ritrovato amore.’
– ‘Adesso accompagnami a casa! Saranno quasi tre ore che stiamo qui nel tuo studio! Mio marito sarà già arrivato a casa e starà ad aspettarmi. Siamo tornati appena ieri sera dal viaggio di nozze e vorrà riprendere le scopate appena terminate. Ti telefonerò domani per fari sapere quando potremo incontrarci nuovamente! Prima però devo andare in bagno e farmi un bidet per eliminare quanto più possibile lo sperma che mi hai inserito. Non vorrei che mio marito si accorga della presenza disperma non suo dentro di me questa sera quando vorrà scoparmi e, magari, leccarmela prima!’
Gli incontri si ripetettero con sempre maggiore frequenza e durarono per quasi tre anni, ben oltre la nascita di Guido. Furono tre anni di intensa attività sessuale sia con mio marito che con il mio affascinante amante. Adesso sai proprio tutto sulle mie prime esperienze giovanili! Sei soddisfatto mio bel curiosone?
– ‘Come l’ha presa suo cugino quando ha saputo che la cuginetta non era più vergine?’
– ‘Continui ancora con gli interrogatori? Non ti basta quello che ti ho appena raccontato e che pochissimi sanno? Sei veramente un gran curiosone! Sicuramente i miei racconti ti eccitano come avverto tenendotelo stretto in mano! Continui ad averlo sempre duro come piace a me! Vediamo quanto duri! ‘
Mio cugino la prese molto male quando lo venne a sapere. Ricordo che si mise anche a piangere e mi maledisse riempendomi di parolacce e apostrofandomi con l’appellativo di mignotta. Capii che era innamorato di me e che il suo desiderio più grande era proprio quello di essere il primo a sverginarmi.
Lasciai che si calmasse baciandolo in bocca e prendendogli in mano il pene moscio dentro i pantaloni. Malgrado gli stringessi ripetutamente il pene con sempre maggiore forza e gli massaggiassi i testicoli non riuscivo a fargli avere un’erezione.
Decisi, allora, di spogliarmi completamente nuda; mi misi davanti a lui invitandolo a baciarmi la fica come faceva sempre. Lo fece superficialmente quasi contro voglia.
Mi inginocchiai, infine, davanti a lui e cominciai a sbottonargli i pantaloni e ad aprirgli la lampo; gli abbassai completamente i pantaloni e le mutande fino a terra. Eravamo completamente nudi ambedue come già tante altre volte era successo ma non riusciva ad avere l’erezione; era la prima volta che capitava. Notai delle lacrime scendergli sul viso.
Mi inginocchiai nuovamente, gli presi il pene in posizione di riposo, lo scappellai abbassandogli tutto il prepuzio e me lo infilai in bocca cominciando a succhiarlo e a farlo uscire e rientrare lentamente dalla bocca.
Mi mise le mani sui capelli seguendo i miei movimenti della testa. Dopo alcune entrate ed uscite cominciai ad avvertire l’indurimento e l’allungamento del pene. Continuai la fellatio con sempre maggior vigore e velocità facendogli raggiungere l’erezione e la durezza giusta. Me lo sfilai da bocca, lo feci stendere supino sul letto montandogli sopra il bacino con le gambe che stringevano i suoi fianchi. Gli presi il pene con l’indice e il pollice scoprendo completamente il glande tornato turgido, lo posizionai davanti le piccole labbra e di colpo scesi sul suo corpo facendolo entrare completamente nella vagina leggermente lubrificata.
Cominciai a cavalcarlo prima lentamente, poi con sempre maggiore velocità ed intensità. Fu una cavalcata lunghissima, non ce la facevo quasi più a proseguire, anche perché avevo già avuto un orgasmo, quando avvertii la sua prolungata eiaculazione e la fuoriuscita di un caldo sperma dalla fica che avvolgeva l’asta del suo pene. Mi fermai, mi stesi su di lui e lo baciai appassionatamente; anche lui mi abbracciò e baciò soddisfatto e felice di essersene venuto dentro di me.
– ‘Hai visto come è bello? Ce ne siamo venuti assieme! Che importanza ha se non sei stato tu il primo ad esser entrato dentro di me! Da adesso te la darò ogni volta che me la chiederai! Ma dovrai metterti il preservativo perché è troppo rischioso per me; ormai ho regolarmente le mestruazioni e qualche distrazione potrebbe essere fatale per me e per te!’
Annuì sorridendo felice di avermi scopato. Si girò mettendomi supina e stendendosi sopra di me; mi allargò le gambe piegandole in modo che le poggiassi sopra le sue spalle. Con un colpo deciso entrò nuovamente dentro di me facilitato dalla presenza del suo sperma dentro la vagina che fuoriuscì. Cominciò, quindi, ad entrare ed uscire con gran foga ed anche, avvertii, con una certa dose di violenza ed anche cattiveria. Io venni quasi subito; mio cugino continuava ad entrare ed uscire senza fermarsi un attimo fino a quando, dopo molti minuti, eiaculò nuovamente dentro di me. Rimanemmo nudi uno sull’altro baciandoci appassionatamente per molto tempo. Le scopate con Luca si ripeterono numerose nei mesi successivi.
– ‘Adesso che ti ho raccontato anche le esperienze avute con mio cugino non ti azzardare più a farmi domande su i miei trascorsi giovanili. Se mi va te le racconterò un’altra volta! Adesso rilassati, inizio a farti la sega che da un po’ di tempo aspetti che pratichi come ho saputo da Guido. Quando vorrai te la rifarò volentieri!’
Si alzò dalla posizione di fianco e si posizionò in ginocchio al centro delle mie gambe che aveva divaricato. Con una mano prese i testicoli e con l’altra impugnò il cazzo eretto e duro. Lo scappellò, inumidì con la saliva il glande inserendoselo in bocca e cominciò a far scorrere lentamente la mano sull’asta fino alla base risalendo per chiuderlo con la pelle del prepuzio; quindi nuovo scappellamento fino alla base e quindi nuova risalita. Dopo una decina di su e giù si fermò, lasciò la presa, allargò le gambe posizionandole da una parte e dall’altra del mio bacino, riprese il pene con l’indice e il pollice, ne posizionò la punta in corrispondenza delle piccole labbra completamente aperte e si abbassò di colpo sul mio bacino in modo che il pene entrasse completamente nella vagina lubrificatissima.
– ‘Preferisci venirtene così o manualmente?’
Ricevuta da me l’ovvia risposta cominciò a cavalcarmi prima lentamente e poi sempre con maggiore velocità poggiandomi le mani sulle spalle mentre io le stringevo con le mani i suoi rotondeggianti seni e i capezzoli. Procedette per diversi minuti a cavalcarmi raggiungendo, infine, un evidente e prolungato orgasmo contemporaneamente alla mia prima abbondante eiaculazione dentro di lei.
Si fermò restando con il pene dentro di se per calmarsi e riprendere fiato. Infine si distese su di me lasciando che il pene rilassato ed intriso di sperma uscisse dalla vagina e si posizionasse tra i nostri corpi sudati. Mi baciò appassionatamente ringraziandomi per due orgasmi che gli avevo fatto avere.
– ‘Sei fantastico Marco, non pensavo di avere anche con te un orgasmo così intenso. Ieri ne ho avuto uno con mio figlio ed oggi già due con te! Te la senti di riprovarci? Sento che è già nuovamente abbastanza duro! Vediamo se riesci a farmi avere un terzo orgasmo! Come lo vuoi fare? Davanti o a pecorina?’
– ‘Davanti e a pecorina!’ ‘ risposi ‘
– ‘Sei sicuro di riuscire a scoparmi ancora altre due volte?’ ‘ replicò sorridendo e con soddisfazione.
– ‘Se ci riesco concluderai tu con un pompino questo nostro primo incontro. Perché voglio scoparti tantissime altre volte. Va bene?’ ‘
– ‘Va benissimo, ti farò una fellatio che non dimenticherai tanto facilmente! Ma tu dovrai farmi venire almeno altre due volte! Per il seguito vedremo come organizzarci!’
La girai in posizione supina posizionandomi tra le sue gambe divaricate che piegò per puntellarsi. Entrai subito trovando il suo sesso pronto ad accogliere il mio. Iniziai lentamente ad entrare ed uscire per portarla al preorgasmo. Avvertendo che era prossima a venire accelerai i movimenti assestandole colpi sempre più decisi e potenti che ebbero l’effetto di farle raggiungere facilmente il suo terzo orgasmo. Continuai ancora ad entrare ed uscire fin quando anch’io venni per la seconda volta dentro di lei.
Restammo sudati uno sull’altro per riposarci e riprendere fiato per oltre dieci minuti scambiandoci ripetutamente baci appassionati. Infine mi sollevai dal suo corpo stendendomi accanto supino. Lei mi prese subito il pene rilassato stringendomelo per riportarlo alla giusta durezza. Io le palpavo la fica inserendole le dita aiutando la fuoriuscita naturale dello sperma in eccesso.
Felice per il terzo orgasmo raggiunte si girò su di me chinandosi sul pene che teneva stretto in mano dicendomi:
– ‘Ti dò un aiutino anticipandoti il pompino che ti avevo promesso perché sono certa che mi farai raggiungere anche un quarto orgasmo.’
Tenendolo tutto scoperto se lo infilò in bocca cominciando a succhiarlo e a roteare la lingua sul glande e intorno alla corona portandolo ad una nuova intensa erezione. Lo sfilava proseguendo a baciarlo sull’asta rigida arrivando ai testicoli che singolarmente prendeva in bocca per poi risalire fino al glande che nuovamente reinseriva in bocca per riprendere a massaggiarlo con la lingua e a succhiarlo per farmi venire nuovamente.
Continuò così per diversi minuti fino a quando avvertì l’uscita di qualche goccia di liquido preannunciante l’eiaculazione fermandosi immediatamente e sfilandoselo da bocca. Si inginocchiò posizionandosi ‘a pecorina’ offrendomi la vista del suo delizioso culo e di una fica umida e pronta ad essere penetrata.
– ‘Avanti, fai presto! Entrami dentro! Sto avendo il quarto orgasmo!’
Mi posizionai subito in ginocchio dietro di lei, le poggia le mani sui fianchi e la penetrai con un colpo deciso inserendole completamente i 18 centimetri del mio cazzo pronto a una nuova eiaculazione. Lei assorbii con piacere e godimento l’affondo atteso predisponendosi per il nuovo orgasmo che giunse subito dopo tre o quattro mie entrate ed uscite ben assestate. In preda al prolungato piacere che le provocavo rimase nella posizione a pecorina attendendo la mia venuta. Cosa che avvenne dopo altre velocissime entrate ed uscite ma con minore quantità di sperma.
– ‘Guido, sei stato grande! Quattro orgasmi consecutivi con lo stesso uomo non li avevo mai avuti! Voglio riaverti dentro presto! Dobbiamo trovare un posto sicuro e riservato; magari qualche Motel fuori città. Adesso restami dentro ancora per un po’! Me lo voglio godere per un altro po’ di tempo!’
Lei si abbassò a pancia sotto ed io mi stesi sui glutei e sulla schiena stringendole i seni con le mani e mantenendo il pene sempre dentro la sua fica stracolma di sperma baciandola sul collo e mordendole e succhiarle i lobi delle orecchie.
Restammo così per molto tempo addormentandoci anche per qualche minuto.
Infine ci girammo e lei mi prese per mano portandomi in bagno per farci una prolungata e rigeneratrice doccia.
Lei provvide a lavarmi personalmente tutte le parti del corpo (proprio tutte) ed altrettanto feci io sul suo corpo. Ci asciugammo vicendevolmente con lo stesso accappatoio avvolgendolo attorno ai nostri corpi nuovamente a contatto. Ancora un bacio e una fugace penetrazione senza alcuna conclusione. Ci rivestimmo. Ci salutammo promettendoci di riabbracciarci e scoparci presto. Io andai via e lei, credo, deve aver provveduto a sistemare il letto matrimoniale facendo sparire ogni traccia, anche organica, della mia presenza.’
– ‘Bravo Marco! ‘ riprese Guido che aveva ascoltato in silenzio il mio racconto – ci hai fatto un resoconto particolarmente dettagliato rivelandomi esperienze giovanili sconosciute di mia madre che non mi avevi rivelato quando ci siamo incontrati sotto casa dove ti aspettavo!’
– ‘Non era il momento! Era anche tardi perché l’incontro con tua madre deve essere durato l’intero pomeriggio! Tu stesso, quando mi vedesti, esclamasti: ‘Ma quante seghe ti ha fatto!’ Salutandoti ti risposi:
– ‘Nemmeno una, solo tre scopate e un pompino!’
Guido ci tenne a concludere il suo iniziale racconto (forse per dare un qualche messaggio a mia madre, che aveva ascoltato con interesse e compiaciuta per le avventure del figlio che continuava a tenerla abbracciata) informandoci che:
– ‘Da quella prima volta abbiamo potuto scopare solo altre cinque volte di cui l’ultima ieri qui al mare mentre tutti voi eravate usciti per shopping. Lo abbiamo fatto comodamente nel letto matrimoniale dove mia madre mi ha fatto provare a penetrarla anche da dietro nella classica posizione ‘a pecorina’ che, come ci ha anche raccontato Marco, è la posizione che più le piace.’
Dopo qualche settimana Franco ci raccontò che, un pomeriggio, la mamma di Guido lo aveva chiamato in camera sua mentre tutti noi, compreso il marito, eravamo in giardino a preparare la cena. Si fece trovare senza costume con la sola camicetta semitrasparente che le arrivava all’ombelico.
– ‘Cosa preferisci baciarmi: i seni o la fica?’ ‘ gli disse sorridendo ‘
– ‘Tutti e due!’- rispose prontamente Franco.
– ‘Vieni, ma fai presto perché potrebbe salire mio marito anche se è intento a giocare a carte con il tuo!’
Franco le aprì la camicetta e la fece stendere supina sul letto; iniziò a baciarle i seni e a morderle i capezzoli. Con la mano le coprì la fica coperta di peli introducendole due dita nella vagina cominciando ad entrare ed uscire velocemente fin quando le sentì bagnate e le sfilò. A questo punto la mamma di Guido si alzò dalla posizione supina in cui si trovava restando seduta sul bordo del letto. Abbassò la lampo dei pantaloni a Franco portandogli allo scoperto il pene al massimo dell’erezione e durissimo. Lo prese in mano stringendolo fortemente, come era suo solito, lo scappellò abbassandogli tutta la pelle del prepuzio. Portò il glande turgido e duro alle labbra inserendoselo in bocca per bagnarlo con la saliva, sfilandoselo dopo averlo ripetutamente massaggiato con la lingua. Stringendolo sempre con forza cominciò a masturbarlo; prima lentamente e poi, con un crescendo, sempre più velocemente fino a quando il suo petto non fu investito da ripetuti schizzi di caldo sperma.
– ‘Ecco, adesso ho accontentato anche te! Lo avevo promesso a Guido e, come vedo dall’espressione del viso, ne sei rimasto soddisfatto. Rimettiti quel bel pisello che hai dentro i pantaloni e raggiungi gli altri in giardino. Io mi lavo per togliermi lo sperma che ha inondato il mio corpo bagnandomi anche i peli della fica, come puoi verificare, e scendo tra un po’. Mi raccomando il segreto tra noi! Se ci sarà un’altra occasione, sicuramente in città dopo l’estate, te la rifarò e, se sarai bravo, prometto che ti farò anche scopare!’
La mamma di Guido assolse, così, non solo alla promessa di fare le seghe agli amici di suo figlio, ma anche a quella di farci scopare con una deliziosa ed attraente quarantenne.
Con il rientro in città iniziò una stretta ed appassionata relazione amorosa tra me e la mamma di Guido che dura tutt’ora. Anche Franco ebbe modo di scopare con lei diverse altre volte ma presto la cosa si risolse con il suo espatrio con la famiglia.
Guido rese stabili le relazioni sessuali con la madre sostituendo, durante le lunghe assenze per lavoro, il padre per un paio di anni fin quando si trasferì in altra città con una ragazza che è ancora la sua compagna.
Cap. 7 ‘ Franco, la filippina e gli amici.

Mia madre, sempre immersa nel mare continuava a stare felicemente seduta sul mio pene sempre duro posizionato nella piega dei suoi sodi glutei ed appoggiata con le spalle sul mio torace mentre io la tenevo abbracciata accarezzandole con una mano i seni e i duri capezzoli e con l’altra mi facevo guidare dalla sua nell’esplorazione della sua fica, si rivolse a Franco chiedendogli:
– ‘Anche tu scopi con tua madre?’
– ‘Con mia madre – cominciò a raccontare Franco ‘ non mi è mai stato possibile avere alcun contatto in quanto è sempre stata ben attenta a chiudersi a chiave nel bagno e in camera da letto quando si spogliava o si vestiva. Talvolta l’ho solo potuta spiare dalla serratura vedendola da lontano o senza reggiseno o senza mutande scoprendo che anche lei ha una fica ricoperta di folti peli neri che, raramente, si sfoltisce. Per fortuna, da un paio d’anni, abbiamo come Colf una giovane e piacente ventiquattrenne filippina, madre di una figlia di sei anni, che da subito si è dimostrata disponibile ad assecondare le mie avance ed anche quelle di Guido e di suo figlio Marco.
Le sue prestazioni, diciamo extracontrattuali, iniziarono un pomeriggio facendomi assistere a come faceva pipì.
Mi portò in bagno, si abbassò le mutandine, si sedette sul water allargando le gambe, mi fece inginocchiare davanti a lei chiedendomi di tenerle la fica aperta in modo che la pipì, uscendo, non bagnasse i peli che circondavano le grandi labbra facendomi prima vedere come dovevo fare.
Si svuotò, quindi, la vescica emettendo un copioso getto di urina.
Al termine mi abbassò velocemente i pantaloncini e le mutande portando allo scoperto il pene, già eretto per l’eccitazione, prendendolo in mano e dicendomi:
– ‘Adesso fammi vedere tu come fai la pipì’ con questo bel pisellone che hai.’
Chiaramente con il cazzo eretto e duro non riuscivo ad urinare. Stringendomi sempre il cazzo con la mano mi portò in camera stendendomi supino sul mio letto; si sedette sul bordo del letto e, senza esitazione, iniziò a masturbarmi.
Con disinvoltura e senza il minimo imbarazzo procedette con un su e giù prima lento e poi sempre più veloce fino a quando un denso e copioso getto di sperma cominciò ad uscire dalla punta del glande. Il primo ed intenso schizzo di sperma si diresse sul suo viso depositandosi sotto l’occhio e sulle labbra; i successivi li indirizzò sul mio petto e sulla pancia.
Con l’altra mano si tolse le gocce di sperma da sotto l’occhio e con la lingua si pulì le labbra assaggiando quello depositatosi sulla bocca. Rimase alcuni minuti stringendomi il pene che, pur rilassandosi e riducendosi di lunghezza, continuava a espellere gocce di sperma.
Mi sorrise chiedendomi se mi era piaciuto. La risposta era scontata!
Quindi si alzò per andare a prendere una tovaglietta con la quale mi pulì il petto, lo stomaco, il pene e i testicoli. In piedi, accanto al bordo del letto, si alzò la gonna (le mutandine se le era già tolte poco prima in bagno per urinare), allargò leggermente le gambe, mi prese la mano poggiandosela sulla fica tenendola pressata sul suo sesso che avvertivo già leggermente umido.
Cominciai, senza trovare alcuna resistenza, ad inserirle l’indice nelle piccole labbra, quindi ad uscire e rientrare subito con anche il medio iniziando una lenta masturbazione che mi facilitò allargando completamente le gambe. Dopo diverse entrate ed uscite avvertii una notevole lubrificazione della vagina e un’espressione del viso di soddisfazione per l’orgasmo raggiunto. Nella zona superiore delle grandi labbra sporgeva dura, eretta e turgida una clitoride di quasi due centimetri.
Mi alzai, le tolsi completamente la gonna, la camicetta e il reggiseno facendola distendere sul letto al posto mio.
Mi inserii subito tra le sue gambe che teneva completamente spalancate e cominciai a baciarle la fica umida, quindi a succhiarle il duro e sviluppato clitoride ed infine ad insinuarmi nella vagina con la lingua assaporando per la prima volta l’umore vaginale dovuto all’orgasmo raggiunto poco prima. Terminato questo prolungato cunnilinguo che le procurò un secondo intenso orgasmo la penetrai con il cazzo nuovamente tornato duro ed eretto al massimo.
Per facilitarmi la penetrazione mi mise le gambe attorno al busto congiungendole sopra il sedere. La mia prima scopata si concluse quasi subito con una seconda eiaculazione dentro la sua lubrificatissima vagina.
Restammo per una decina di minuti con i nostri corpi abbracciati e con il mio pene dentro di lei che non voleva ritirarsi. Infine si alzò per riportarmi in bagno dove, dopo avermi fatto entrare nella vasca, mi insaponò tutto il corpo, il pene e i testicoli lavandomi con le mani. Terminata la pulizia mi prese il cazzo, tornato duro per i continui massaggi, perfettamente pulito baciandolo e infilandoselo tutto in bocca.
Quindi entrò lei nella vasca e cominciai io ad insaponarla e a lavarla in ogni parte del corpo non tralasciando di inserirle ripetutamente le dita nella fica ancora aperta e piena di sperma. con il clitoride non più eretto ma rientrato nel cappuccio. La baciai anch’io sui capezzoli e sulla fica stimolandole nuovamente la clitoride con l’indice e il pollice facendola nuovamente indurire ed uscire dal cappuccio che subito catturai con la bocca succhiandola spasmodicamente.
Lo squillo prolungato del citofono pose fine a quasi un’ora di reciproci godimenti.
Il marito della filippina, come consuetudine, aspettava al portone con la figlia che la moglie scendesse per tornare a casa.
Da quel giorno, ogni volta che riuscivo a restare solo con la Colf, si sono ripetute le scopate più sfrenate nelle più svariate posizioni secondo i suggerimenti della giovane signora filippina. Dopo la seconda o terza volta anche Guido e Marco hanno cominciato a partecipare alle lezioni di sesso che la giovane signora ci impartiva con grande disponibilità e dedizione. Le scopate collettive iniziarono proprio su sua iniziativa quando, un pomeriggio che eravamo tutti e tre nella mia stanza, senza bussare entrò presentandosi completamente nuda (era giugno e faceva piuttosto caldo e indossavamo solo pantaloncini corti e maglietta) ci chiese di aiutarla a depilarsi.
Dopo un momentaneo attimo di sorpresa suo figlio Marco le prese le mani alzandole le braccia per ammirarla meglio dicendole:
– ‘Ci penso io a depilare questa attraente e bella fica, ma prima devo farti una visita ginecologica’. La portò verso il letto invitandola a stendervi sopra supina. Cosa che la signora fece senza obiettare. Si sdraiò, piegò le gambe alzandole come se effettivamente fosse sul lettino del ginecologo aprendole completamente per mostrarci in tutta la sua bellezza un sesso appena ricoperto di peli ma già con le grandi labbra aperte.
Ci denudammo completamente anche noi mostrando i nostri cazzi già eretti e pronti a penetrarla. Marco cominciò ‘la visita’ inserendole due dita nella vagina e cominciando una lenta masturbazione. Noi ci sedemmo ai suoi fianchi e, tenendole con le mani il più possibile le gambe divaricate, cominciammo a baciarla sui seni e a morderle i capezzoli già duri ed eretti. Per baciarla i nostri sessi eretti si poggiavano e premevano sui suoi fianchi. Suo figlio continuando nella masturbazione con le dita si accorse che la clitoride cominciava ad uscire spontaneamente dal cappuccio ingrandendosi ed allungandosi; con le dita ne completò l’uscita dal cappuccio prendendolo in bocca e cominciando a succhiarla con ardore.
Avvertimmo, quindi, che la signora filippina aveva preso e stretto in mano i nostri cazzi duri cominciando a masturbarci contemporaneamente con movimenti su e giù sempre più veloci e decisi. In attesa di eiaculare sentimmo i suoi lamenti di piacere a dimostrazione che Marco le aveva provocato un intenso orgasmo succhiandole il clitoride e masturbandola con le dita la vagina. Io e Guido ce ne venimmo immediatamente riversando il nostro caldo e bianco sperma sul suo corpo. Suo figlio sentendo che stava per venire anche lui interruppe l’attività masturbatoria, si posizionò meglio al centro delle sue gambe ed entrò nella fica con un preciso e deciso colpo di reni venendosene dentro copiosamente dopo pochi affondi.
Rimanemmo in queste posizioni diversi minuti per riprendere fiato e ricaricarci; suo figlio con il cazzo dentro la fica della filippina, e noi con i cazzi rilassati ben stretti nelle sue mani ricoperte di sperma.
Infine Marco si sfilò dalla fica della filippina che traboccava di sperma distendendosi supino accanto a noi; lei rilasciò i nostri cazzi che cominciavano a riprendere consistenza, si girò inginocchiandosi per mostrarci i deliziosi e rotondeggianti glutei e posizionandosi con il viso sul sesso di Marco ancora non in erezione.
Lo prese con una mano e cominciò a maneggiarlo scappellandolo più volte con lenti movimenti su e giù per provocarne l’indurimento e l’erezione che non tardò ad arrivare. Cominciò, quindi, a baciarlo e a stimolare il glande con la lingua inserendolo, infine, completamente in bocca cominciando un lento e magistrale pompino.
Guido la prese subito da dietro penetrandola con ripetuti e decisi colpi di reni aiutandosi con le mani che la tenevano per i fianchi; dopo minuti di entrate ed uscite sempre più veloci anche Guido se ne venne scaricandosi nuovamente dentro di lei.
Presi io, quindi, il posto di Guido entrando da dietro in una fica traboccante di sperma.
La filippina era sempre più concentrata nel completare il pompino a Marco lasciandoci liberi di scoparla come meglio desideravamo.
Mentre suo figlio eiaculava in bocca alla filippina io me ne venivo per la seconda volta dentro di lei inondandola da sperma che traboccava fuori la vagina satura.
Altri minuti di riposo; anche la filippina, esausta per i ripetuti orgasmi raggiunti, riposava tra di noi lasciandosi palpeggiare i seni e il sesso intriso di sperma e di umori vaginali.
Infine si alzò e, prendendoci per mano, ci portò in bagno per lavarci cosa che fece facendoci entrare nella vasca uno ad uno; dopo di che fu lei ad entrare nella vasca e a farsi lavare da noi.
In particolare volle che suo figlio, con la doccetta, le pulisse per bene anche dentro la vagina per liberarsi il più possibile di tutto lo sperma che le avevamo inserito. Tutti noi, lavandole il sedere, le esplorammo con l’indice e il medio l’ano non incontrando alcuna resistenza alla penetrazione.
– ‘Ragazzi, la prossima volta vi faccio entrare anche nel culo; adesso non c’è più tempo! Oggi siete stati formidabili! Non mi è mai capitato di raggiungere tanti orgasmi consecutivamente! Voglio che ci riproviate appena possibile sperando che non rimanga incinta di uno di voi! La prossima volta, però, vi metto il preservativo così staremo più tranquilli! Adesso, prima che arrivi mio marito, voglio baciarvi il cazzo ma non dovete venirvene!’
Uno alla volta ci prese con le mani i testicoli e il cazzo scappellandolo completamente, quindi poggiando le sue labbra sul glande se lo infilò il più possibile in bocca succhiandolo e stimolando con la lingua il glande. Senza iniziare alcun movimento masturbatorio se lo sfilò di bocca passando al secondo di noi che ebbe lo stesso trattamento.
Stava iniziando con Marco quando squillò il citofono. Era il marito con la figlia che erano arrivati a prenderla e volevano salire a casa.
– ‘No, non salire! Aspettami giù! Finisco di fare una cosa che ho appena iniziato e tra qualche minuto scendo!’
A Marco disse:
– ‘Per il tuo bel pisellone solo un bacio! Il tuo sperma l’ho già gustato prima!’
Marco, però, nel momento che le sue labbra si poggiarono sul glande per baciarlo le mise una mano sui capelli e di colpo entrò nella sua bocca impedendole di ritirarsi.
Lei comprese che, se voleva liberarsi per vestirsi e scendere dal marito, doveva eseguirgli un secondo pompino. Cosa che fece senza ribellarsi e con piacere. Ingoiò le poche gocce di sperma fuoriuscite per la fellatio e se lo sfilò da bocca soddisfatta.
Secondo prolungato squillo di citofono’.
– ‘Eccomi, ho appena finito di fare il servizio a cui ti accennavo prima! Sto scendendo!’
Si infilò la gonna e la camicetta che le modellava i piccoli seni e i capezzoli ancora eretti tralasciando reggiseno e mutandine che ci lanciò come regalo e scese velocemente le scale. Il marito, al contrario di alcuni passanti incontrati per strada, ‘ mi raccontò il giorno dopo ‘ non si accorse che era senza mutandine e senza reggiseno.
A casa completò di vestirsi indossando gli indumenti mancanti. Dopo quel pomeriggio tanti altri se ne sono susseguiti con la partecipazione di noi tre.
Talvolta sono riuscito a scoparla velocemente penetrandola da dietro senza neanche abbassarle le mutandine, ma solo spostandole di lato, malgrado la presenza di mia madre in qualche stanza della casa intenta a riordinarla. Mia madre non si è mai accorta di nulla neanche che la giovane mammina filippina scopasse anche con mio padre quando, due volte a settimana, andava a pulire il suo ufficio situato al piano di sotto.
Così mi confessò un giorno che, tenendomelo ben stretto tra le mani per iniziare a farmi una sega, mi disse che il mio pene era poco più lungo di quello di mio padre che, però, era di diametro maggiore del mio. Lo rilevava, in particolar modo, quando glielo metteva nel culo per l’iniziale leggero dolore che provava con la iniziale penetrazione che subito si attenuava con le successive entrate ed uscite.
Mi confessò anche che mio padre la ricompensava ogni volta con somme di denaro, talvolta consistenti quando si faceva anche inculare, che utilizzava oltre che per comprarsi vestiti, scarpe ed indumenti intimi anche per fare regali alla figlia e al marito (quasi sicuramente ignaro di questa seconda redditizia attività della giovane moglie).
Dopo quella prima volta ci insegnò ad indossare il preservativo prima di scoparla mostrandoci lei stessa come si faceva a metterlo. Era per lei quasi un ‘rito’ quello di applicarcelo singolarmente prima di iniziare le scopate. Solo dopo la fine delle mestruazioni ci esonerava dal mettercelo in quanto ‘Oggi potete scaricarvi dentro di me senza pericoli in quanto non sono fertile’ ‘ ci diceva.
Ma pretendeva che lo indossassimo sempre quando si lasciava inculare.
Da circa due anni continua ad offrirci la sua deliziosa fica e il culo con grande disponibilità ogni volta che se ne presenti l’occasione.
Così anche Franco terminò il suo racconto facendo intendere a mia madre che eravamo ragazzi che scopavamo da qualche anno e che il suo corpo di donna non era il primo che vedevamo nudo.
– ‘Bene ragazzi, – riprese mia madre – pensavo che eravate ancora inesperti e alla ricerca delle prime esperienze sessuali. Dai vostri racconti ho, invece, appreso che avete già provato il piacere di esplorare le intimità del corpo femminile sia davanti che dietro. Non avete, quindi, bisogno che vi insegni altre cose! Ogni donna che vi scoperete d’ora in poi sarà solo un arricchimento delle vostre esperienze ed entrerà nel ‘conto’ così come lo è per noi donne anche se non ci piace ostentarlo come fate voi uomini. Ma ogni donna che scoperete sarà sempre diversa dalle precedenti e potrebbe insegnarvi sempre qualchecosa di nuovo così come lo è per noi donne quando concediamo il nostro sesso al maschio per ottenere un reciproco godimento. Adesso che mi avete raccontato le vostre avventure torniamo a riva e prendiamoci qualche ora di sole. Poi dovrete tornare dalle vostre famiglie prima che vi diano per dispersi.’

Cap. 8 ‘ I sogni erotici si avverano.

Lasciammo l’isolotto e a nuoto tornammo a riva stendendoci sul telo. Guido e Franco si sdraiarono uno a destra e l’altro a sinistra di mia madre a stretto contatto con il suo corpo. Io di traverso al suo capo in modo da farle appoggiare la testa sul mio bacino in prossimità del pene per il momento rilassato dopo la prolungata erezione conseguente al contatto con i suoi attraenti glutei.
Dopo qualche minuto si sollevò dalla posizione supina in cui stava, prese la crema solare protettrice dalla borsa e chiese a Guido e Franco di spalmargliela sulle spalle e sulle gambe girandosi a pancia sotto mettendo in mostra due meravigliosi rotondeggianti glutei.
Guido e Franco presero la crema nelle mani e cominciarono lentamente a spargerle la crema con movimenti rotatori delle mani sul suo corpo.
Guido iniziò dal collo e dalle spalle, Franco dai polpacci delle gambe.
Guido scendeva sempre più verso il fondo schiena e Franco saliva verso i glutei insinuandosi all’interno delle cosce leggermente divaricate per facilitarne il palpeggiamento. Guido cominciò a massaggiarle i glutei inserendo le dita nella piega del sedere arrivando a stimolarle l’ano con l’inserimento di parte dell’indice senza avvertire alcuna reazione da parte di mia madre che, anzi, gradiva l’esplorazione.
Franco aveva raggiunto il suo sesso, protetto dal folto ciuffo di peli, che si predisponeva a ricevere la visita delle sue dita.
Anche Franco provò ad inserirle l’indice nell’ano già predisposto alla penetrazione da Guido procurando in mia madre un evidente gradevole inatteso piacere.
Il viso di mia madre era a pochi centimetri dal mio pene che, assistendo al massaggio del suo corpo e alle penetrazioni manuali delle sue parti più intime e desiderabili, si era lentamente eretto portando allo scoperto parte del glande. La sua espressione indicava che si stava sicuramente eccitando assistendo alla mia erezione e al palpeggiamento delle sue parti più intime da parte dei due miei amici.
Si girò, quindi, supina invitando i miei amici a spalmarle la crema anche sul davanti.
Guido cominciò sempre dal collo e dallo sterno scendendo lentamente verso il petto.
Franco ricominciò dalle gambe salendo lentamente verso le ginocchia e le cosce sufficientemente divaricate per offrire la bellezza del suo sesso alla sua vista.
Guido le massaggiava i seni e le stringeva con l’indice e il pollice i capezzoli già duri e dritti per poi prenderli in bocca e cominciare a succhiarli alternativamente; con l’altra mano scendeva con movimenti rotatori verso il monte di venere insinuandosi nel folto ciuffo di peli castani per raggiungere la clitoride portandola fuori dal cappuccio e facendola indurire.
Franco era arrivato alla parte più alta delle cosce e, analogamente, cercava di spostarle i peli per aprirle le piccole labbra ed inserirle l’indice e il medio nella vagina ancora abbondantemente lubrificata per la presenza del mio sperma.
Le dita di Guido e Franco si toccarono ed entrarono contemporaneamente nella sua calda ed accogliente fica ancora piena di sperma mandandola al settimo cielo per il piacere che le stavano procurando.
I cazzi di Guido e Franco erano al massimo dell’erezione ed erano a contatto con i fianchi di mia madre che, lasciandoli continuare nei loro massaggi ed esplorazioni vaginali, li strinse fortemente con le mani cominciando una lenta e delicata masturbazione (anzi due!).
Con le mani mia madre stimolava principalmente il loro glande con movimenti su e giù e con movimenti rotatori del pollice intorno alla corona; dopo diversi minuti cominciò ad assestare ai loro durissimi cazzi colpi decisi fino alla base delle aste provocandogli la quasi contemporanea eiaculazione. Copiosi schizzi di sperma inondarono il suo corpo bagnandole anche i seni.
Guido e Franco, che si erano già stesi supini fin dai primi accenni masturbatori, rimasero in quella posizione esausti e felici di essere stati masturbati da mia madre e di aver ispezionato il suo sesso per il momento solo con le dita.
– ‘Ragazzi, mi sembra di avervi accontentato nuovamente con questa seconda sega! Era questo quello che volevate che vi facessi, non è vero? Dalla quantità di sperma che avete espulso deduco che vi è piaciuto abbastanza! Inoltre avete anche fatto amicizia con il mio sesso! Penso che possa bastarvi! Almeno per oggi! Adesso devo scaricare mio figlio che ha il cazzo che gli sta scoppiando e i testicoli doloranti!’
Si girò nuovamente a pancia sotto posizionandosi con il viso in corrispondenza del mio pene al massimo dell’erezione.
Con una mano mi strinse i testicoli e con l’altra impugnò fortemente il cazzo scappellandolo con un colpo deciso. Lo inserì, quindi, in bocca cominciando lentamente a spompinarmi. Con movimenti prima lenti e poi sempre più veloci senza mai farlo uscire mi portò ad eiaculare dentro la sua bocca che accolse il mio sperma con piacere e godimento; solo poche gocce uscirono dai lati della bocca. Con parte dello sperma ancora in bocca si avvicinò al mio viso in estasi baciandomi sulla bocca e, inserendosi con la lingua, mi trasferì parte dello sperma per farmelo assaggiare.
Accolsi la sua lingua con piacere abbracciandola fortemente avvertendo la durezza dei suoi capezzoli sul petto.
Si distese completamente sul mio corpo facendomi avvertire i suoi capezzoli appuntiti e duri sul petto e prendendomi il pene rilassato tra le sue cosce in modo che i nostri sessi fossero ad intimo contatto tra loro anche se in superficie.
Rimanemmo a lungo in questa posizione sotto lo sguardo interessato e di piacere di Guido Franco e di alcuni bagnanti che si erano fermati per assistere alle pratiche eseguite da una deliziosa ed attraente signora trentottenne su tre giovani ragazzi (non immaginando che uno dei tre era il figlio).
Altro bagno rinfrescante, altra nuotata e altro sole; poi rientro alle rispettive abitazioni rindossando i costumi abbandonati sulla sabbia (lo slip di mia madre era completamente asciutto anche se presentava un evidente ‘alone’ nella zona centrale in corrispondenza del suo sesso).
Mia madre rindossò lo slip del bikini in quanto, con il pareo trasparente con cui era venuta, in paese sarebbe stata troppo visibile la nudità del suo pube ricoperto dal folto ciuffo di peli. Non indossò, invece, il reggiseno.
– ‘Per far eccitare qualche ragazzo o qualche vecchietto anche se di seni nudi se ne vedono tanti e non fanno ormai più impressione a nessuno’- disse.

Cap. 9 ‘ L’amore tra madre e figlio si consolida.

Arrivati in paese scese dalla macchina mettendo in bella vista il suo sodo seno con i capezzoli ancora appuntiti. I passanti notarono subito la bellezza dei suoi seni fermandosi ad osservarli con interesse e desiderio.
Entrammo nel villino e ci andammo subito a fare una bella doccia rinfrescante.
Non essendo ancora tornato mio padre ci facemmo la prima doccia congiuntamente palpandoci tutte le parti del corpo. Il mio pene, maneggiato e trattenuto nelle sue abilissime mani, tornò subito eretto e duro cercando di farsi nuovamente strada tra le sue cosce e trovare l’apertura della calda ed accogliente fica.
Mia madre lo imprigionò tra le sue cosce stringendolo fortemente e tenendolo a contatto con il suo sesso aperto per l’eccitazione. Quindi uscì improvvisamente dalla doccia e, senza asciugarci, mi prese per mano portandomi nella sua camera da letto sdraiandosi sopra il letto. Si posizionò al centro allargando completamente le gambe invitandomi ad entrare subito dentro di lei
– ‘Marco, fai presto! Sto avendo un nuovo orgasmo! Avanti fammi venire un’altra volta!, Entra e fai presto!’
Le inserii subito il pene bagnato sempre più duro nella vagina iniziando a scoparla per la seconda volta. Mi poggiò le gambe sopra le spalle per consentirmi la massima penetrazione; mentre continuavo ad entrare ed uscire con sempre più intensità sentivo mia madre gemere per il piacere finché raggiunse l’atteso orgasmo.
– ‘Continua Marco, non ti fermare! Aspetto che te ne venga anche tu!’
Aumentai la velocità di penetrazione e dopo qualche minuto eiaculai nuovamente dentro di lei. Mi tolse le gambe dalle spalle, mi abbracciò stringendomi le braccia attorno al collo e, chiedendomi di restare dentro alla sua fica, mi baciò appassionatamente inserendomi la lingua nella bocca. Ricambiai inserendo la mia nella sua bocca restando per un lungo intervallo di tempo con le labbra unite. Dopo molti minuti di appassionati baci il pene, ormai rilassato e morbido, uscì naturalmente dal suo sesso consentendo la fuoriuscita dello sperma in eccesso che, colando, andò a depositarsi sul copriletto in parte già bagnato dai nostri corpi usciti dalla precedente doccia.
– ‘Mamma, abbiamo bagnato il copriletto. Papà potrebbe accorgersene e pensare che hai scopato chi lo sa con chi!’
– ‘Poi lo cambio e lo metto in lavatrice. Adesso prendimi nel cassetto i Tampax che ti insegno come si inseriscono nella vagina della donna perché voglio trattenere il tuo seme dentro di me fino a domani.’
– ‘So già come si inseriscono! L’ho fatto alla filippina di Franco e a un paio di amichette che, pur avendo le mestruazioni, non volevano rinunciare a farsi scopare!’
– ‘Bene, se già sai tutto prendine uno e inseriscilo pure a tua madre.’
Così avvenne. Le inserii il Tampax con l’apposito inseritore lasciando libera la cordicina per l’estrazione. Presi anche l’asciugamano e le asciugai le gocce d’acqua ancora presenti in alcune parti del corpo.
Altrettanto fece lei asciugando il mio corpo. Passandomi sul pene l’asciugamano si fermò un attimo a guardarlo in condizioni di rilassamento, lo prese in mano, lo scappellò e lo baciò sul glande come per ringraziarlo degli orgasmi avuti.’
– ‘Mamma, come pensi che la prenda papà se, tornando dalla città, ci trova nudi sul suo letto?’
– ‘Stai tranquillo! Tuo padre per il momento non torna. Starà sicuramente scopando in qualche hotel qui vicino con la tua Professoressa di greco! Domani te ne darò conferma.’
– ‘Come sarebbe! Papà è l’amante della mia Professoressa di liceo? In effetti è una donna molto attraente e piacente malgrado abbia, credo, una decina d’anni più di te che si porta in maniera splendida. Tra l’altro è nostra vicina d’ombrellone qui in spiaggia! Ha sempre tenuto un comportamento allegro, solare e materno verso noi studenti e qualche compagno di classe deve averci fatto più di qualche pensierino erotico ed essersi fatto anche qualche sega di nascosto in classe.’
– ‘Si, è una donna abbastanza piacevole ed ha anche un corpo ben fatto come avrai notato in spiaggia visto che ci è vicina di ombrellone e indossa costumi molto risicati che mettono in mostra le sue parti più attraenti. Hanno frequenti rapporti da tre anni cioè da quando hai iniziato il liceo. Non ti sei mai chiesto come mai i tuoi voti in greco, che non hai mai studiato seriamente e che ancora traduci con enorme difficoltà, sono stati sempre sufficienti ed anche più che sufficienti al contrario dei tuoi compagni che prendevano solo 3 o 4 o 5? Tu stesso ti chiedevi sempre cosa significassero i ‘ e i + , i ++ o i +++ dopo il 6 o il 7 del voto. I segni aggiunti erano le sue valutazioni e il gradimento sulle prestazioni di tuo padre dei giorni precedenti. Tuo padre ti chiedeva sempre il voto ricevuto e ne restava sempre soddisfatto ed era sempre lui ad andarci a parlare a scuola quando riceveva i genitori (sicuramente concordavano dove e quando incontrarsi più che approfondire la tua conoscenza del greco). Solo l’anno scorso hai ricevuto l’unico tuo 5- – perché le diede buca il pomeriggio precedente. Lei lo attese per circa 3 ore sola nella camera d’albergo prenotato per l’incontro ed era molto delusa. In realtà tuo padre fu bloccato per alcune ore in autostrada per un grave incidente successo poco avanti. Lei era stata già più volte sollecitata dal marito che l’attendeva a casa per la cena. Quando arrivò in camera era in procinto di andarsene ma volle, comunque, fare una sveltina senza neanche spogliarsi. Quindi subito di corsa a casa dal marito e dai figli che l’aspettavano preoccupati per l’imprevisto ritardo. Il giorno dopo ti interrogò e ti mise il 5- – affinché riportassi a tuo padre la delusione avuta il giorno prima. Tuo padre commentò:
– ‘Me lo aspettavo! Non studi mai il greco!’
Ma quando gli riferivi dei +++ ne restava soddisfatto. Ritengo che dovrai essere sempre molto grato al cazzo di tuo padre per le votazioni avute in greco durante tutto il liceo! Oggi la starà ringraziando con qualche prestazione extra per le accortezze avute nei tuoi confronti e per averti fatto superare l’esame di stato e per come proseguire le loro scopate al rientro in città. Adesso andiamo in cucina a mangiare qualchecosa e poi ci riposeremo un poco. Hai avuto una giornata alquanto intensa e faticosa; ti vedo un po’ stanco. Devi riprendere tutte le tue forze! Ti farò dormire nudo tra le mia braccia a contatto con il mio corpo come quando eri ancora un bambino innocente. Speriamo, però, che non ci vengano a rompere i coglioni i tuoi amici! Mi sembra di averli soddisfatti abbastanza oggi! Si possono benissimo fare un’altra sega da soli! Son sicura che a Guido provvederà sua madre che, come hai avuto modo di constatare tu stesso, è ben lieta di soddisfare le voglie di suo figlio e quelle dei giovincelli come lui! Sicuramente lo farà anche scopare per consolarlo del mancato coito con me. Franco, purtroppo, dovrà fare da solo anche se so che presto ci penserà la madre di Guido a soddisfarlo. Tuo padre tornerà solo per la cena; possiamo stare tranquilli!’
Con un bel sonno ristoratore per ambedue si concluse la prima indimenticabile giornata d’amore con mia madre.
Riuscimmo, da soli, a tornare in quella deliziosa spiaggetta per nudisti solo un’altra volta durante quella vacanza ma molte altre volte negli anni successivi.
Mia madre divenne, dopo quella prima esperienza, nudista convinta ma voleva essere accompagnata solo dal figlio.

Cap. 10 ‘ Epilogo di un appassionato rapporto d’amore tra madre e figlio

Anche la seconda volta fu una giornata indimenticabile durante la quale, oltre a masturbarmi appena arrivati, si fece penetrare più volte raggiungendo reciproci piacevolissimi orgasmi.
Fu anche il giorno che, per la prima volta, la depilai completamente prima con delle piccole forbicine per tagliare i peli più lunghi e poi con l’apposito rasoio elettrico depilatorio che portava sempre con se in borsa assieme alle creme solari.
Ricordo che l’operazione durò parecchio tempo per il gran numero di peli da tagliare che circondavano la sua meravigliosa fica, ma alla fine la zona risultò perfettamente liscia e più bianca rispetto al resto del corpo abbronzato rendendola, alla vista, ancora più attraente ed eccitante. L’attività depilatoria attrasse alcuni bagnanti che si fermarono a pochissima distanza per assistere in silenzio con i cazzi eretti (ricordo anche la presenza di una giovane e deliziosa ragazza che, mentre assisteva alla mia attività, si mise a masturbare il ragazzo con cui stava per smorzarne l’arrapamento).
Mia madre restò, per tutto il tempo, sdraiata supina con gli occhi socchiusi e con le gambe completamente divaricate sia per facilitarmi l’attività sia per far ammirare la bellezza del suo corpo nudo e del suo sesso alle persone che si erano avvicinate per assistere e che la eccitavano con la loro presenza interessata.
Al termine della depilazione le grandi labbra, leggermente aperte, si presentavano umide di umore vaginale per l’orgasmo raggiunto.
Mi abbassai sulla fica, la baciai e le leccai le grandi e le piccole labbra; a seguito dei continui passaggi della mia lingua nella parte superiore del sesso fuoriuscì dal cappuccio la piccola clitoride turgida e dura che presi in bocca per stimolarla ulteriormente e succhiarla.
Mia madre era al settimo cielo. Io anche, tant’è che ebbi una eiaculazione spontanea che in parte si depositò sul suo ventre e su i seni.
Felice di essermene venuto, ed anche di aver fatto godere mia madre, mi stesi di fianco posizionandomi sul suo petto per baciarla in bocca e massaggiarle i seni.
Accolse la mia lingua nella sua bocca abbracciandomi fortemente.
Non pensai di coprirla completamente con il mio corpo, per cui il suo bacino, la fica completamente depilata e bianca e le gambe divaricate rimasero alla vista delle 5 persone che avevano assistito all’attività depilatoria masturbandosi più volte.
Queste, come se fossero d’accordo, si avvicinarono a noi intenti a baciarci e iniziarono, uno alla volta, prima a baciarle e leccarle il sesso bagnato per la precedente venuta quindi ad ispezionarla con le dita entrando ed uscendo più volte non incontrando alcun ostacolo da parte di mia madre che accettava le ispezioni godendone.
La giovane ragazza, che poco prima aveva masturbato l’amico, per ultima volle baciarla e leccarle la bianca fica e la clitoride che si ergeva dura e dritta fuori dal cappuccio; con decisione e sfrontatezza, prima, le aprì completamente con le mani le grandi e le piccole labbra, quindi, le inserì in profondità la lingua stimolandole la vagina facendola nuovamente venire.
Mentre proseguiva con determinazione e abilità la sua attività orale dentro la fica di mia madre mi prese il cazzo e cominciò a farmi una sega magistrale sotto lo sguardo del suo ragazzo che, vedendola inginocchiata su mia madre e con il culo in posizione giusta, le si posizionò dietro tra le gambe, le mise le mani sui fianchi per tenerla ferma e le inserì con un colpo di reni ben assestato il pene nel culo cominciando ad incularsela con decisione e ripetutamente fino a venirsene dentro la sua compagna.
Mia madre mi teneva con le mani attaccato alla sua bocca aspettando di raggiungere un nuovo orgasmo; io sentivo solo che il mio cazzo eretto e duro veniva masturbato egregiamente da una mano femminile che non poteva essere quella di mia madre.
L’attività orale e manuale di questa simpatica giovane ragazza (poteva avere al massimo 22-23 anni) si concluse con una mia nuova copiosa eiaculazione sul suo corpo e con il raggiungimento di un nuovo orgasmo da parte di mia madre (sicuramente anche la sconosciuta giovane donna se ne sarà venuta non so se per aver gustato l’umore vaginale della fica di mia madre, che così magistralmente aveva masturbato, o per l’attività anale svolta nel suo culetto dal cazzo del suo compagno).
Lasciando le prese ed alzandosi ci disse:
– Se domani tornate possiamo scambiarci i ruoli; il mio compagno è abbastanza ben dotato e ci sa fare con le donne così come io ci so fare sia con i ragazzi che con le donne. Ci trovate sempre qui o in acqua dove è ancora più eccitante scopare e venirsene. Ci è molto piaciuto assistere a come hai depilato questa bella signora! Domani devi depilare anche me; dopo ti farò scopare e il mio ragazzo farà godere questa bella signora venendosene dentro di lei come ha fatto poco fa con me. A domani!’
Purtroppo il giorno dopo non potemmo tornare in quella spiaggia (anche se l’invito ci era piaciuto e ci avevamo fantasticato programmando scambi di coppia) e non potemmo rivedere la giovane deliziosa ragazza che aveva fatto raggiungere l’orgasmo a mia madre.
Non la incontrammo neanche negli anni successivi malgrado le nostre ricerche anche nelle vicinanze.
Soddisfatti ambedue per gli orgasmi appena raggiunti ci alzammo e andammo a tuffarci in mare per rinfrescarci e togliere lo sperma che si era in parte già asciugato sul corpo di mia madre.
Ricordo che la giornata trascorse serena e felice in quanto avemmo ben 4 appassionati rapporti sessuali con reciproci orgasmi ed un primo timido tentativo di inserirle il pene nel culo che ripetemmo e concludemmo, però, solo al rientro in città tra le lenzuola del letto matrimoniale la prima notte che dormimmo assieme.
Commentando quanto era successo dopo la sua depilazione le dissi:
– ‘Mamma, ti sei accorta che ben quattro persone ti hanno leccato e penetrato con le dita quella meravigliosa fica che avevo appena terminato di depilare? Mentre con la quinta, che in realtà era una graziosa e simpatica ragazza, hai avuto un rapporto lesbico ?
– ‘Si figliolo, me ne sono accorta! Depilandomi così bene e delicatamente mi hai fatto eccitare ed aspettavo che entrassi dentro di me per farti venire. Ti sei messo, invece, a baciarmi e a toccarmi i seni invece di entrare e scaricarti nella mia fica che ti aspettava. Non fa niente, è stato ugualmente piacevole con quei quattro sconosciuti che hanno avuto la loro parte di godimento baciandomi ed ispezionandomi la fica così ben depilata da te! La ragazza, che mi sembra ti sia alquanto piaciuta anche per la sega che ti ha praticato, è stata la più brava di tutti in quanto deve essere particolarmente esperta perché è stata lei, in realtà, a portarmi all’orgasmo e farmi venire. Le donne ci sanno fare molto più degli uomini nel masturbare le altre donne in quanto conoscono bene l’anatomia femminile e il punto esatto dove insistere e dove soffermarsi con la lingua. Voi uomini siete più titubanti, quasi timidi ad entrare in profondità. Comunque mi è piaciuto molto come mi ha leccato sia in superfice che internamente. Come puoi vedere ho la clitoride ancora scoperta e dura! Da ragazza ho avuto diversi rapporti sia con alcune compagne di scuola sia con altre amiche. Quando si è giovane e alle prime esperienze le femmine provano ad eccitarsi toccandosi tra loro, specialmente in collegio dove è facile dormire assieme nello stesso letto. Lì ci si tocca e ci si bacia anche nelle parti intime per avere i primi orgasmi anche se si è ancora vergini. Noi in famiglia abbiamo la cuginetta preferita di tuo padre che è dichiaratamente lesbica.’
– ‘Veramente non l’ho mai saputo! E’ la prima volta che te lo sento dire! Non ci posso credere! E’ una zia simpaticissima ed è anche una gran bella donna! Diverse volte mi sono arrapato vedendola vestita con ampie scollature e con vertiginose minigonne che lasciavano sempre intravedere minuscole mutandine trasparenti! Anche nei suoi confronti, come con te, ho avuto pensieri erotici e, adesso te lo posso confessare, spesso mi sono fatto anche le seghe quando veniva a trovarci.’
– ‘Come fai a non saperlo! Non ti sei mai accorto che si accompagna solo a donne e che vive, da anni, sempre con la stessa? Si, è vero, è anche una bella ragazza che non disdegna avere anche rapporti sessuali con uomini essendo bisex come mi confessò tanti anni fa tuo padre quando me la presentò! Con lei ho avuto rapporti lesbici solo un paio di volte che mi sono molto piaciuti in quanto è molto brava ed esperta! Ti suggerisco di provarci la prossima volta che viene a trovare tuo padre con cui so che continua a scopare sistematicamente. Sono sicura che se glielo metti in mano o tra le cosce non si rifiuterà di farti qualche sega od anche qualche pompino prima di farti scopare! Se, poi, ti metti d’accordo con Guido e Franco ve la potrete scopare tutti e tre, magari mettendoglielo anche nel culo dove so che a lei piace molto prenderlo secondo quello che mi racconta tuo padre!’
– ‘Quindi, mio padre si scopa e si incula la cugina! E tu lo sai!
– ‘Certo che lo so! Non abbiamo segreti tra noi. Lui mi racconta sempre le scopate che ha con le donne che conosce ed io gli racconto le mie. Devi sapere che, ma mi raccomando tieni segreto quello che sto per dirti, tuo padre scopa regolarmente anche con la mamma di Guido da qualche anno oltre che con la cuginetta! Io ho avuto rapporti sia con suo marito che con il cugino di cui ti ha raccontato le sue prime esperienze sessuali. Tu sai che io e la mamma di Guido siamo intime amiche e ci raccontiamo sempre tutte le nostre avventure. Quello che ti ha raccontato e che ha scopato sia con te che con il figlio già lo sapevo perché me lo ha raccontato lei stessa.’
– ‘Apprendo cose che non avrei mai immaginato!’
– ‘Pensavate di essere gli unici a scopare con lei? A lei, come ti ha anche raccontato, piacciono in particolar modo i ragazzi giovani e giovanissimi che rimorchia quando può. Non ti sei accorto che, spesso, si assenta per interi pomeriggi qui al mare? Li rimorchia in spiaggia o nei locali di ritrovo per i giovani e se li porta in macchina in qualche zona isolata per farli divertire con il suo corpo ed insegnargli a scopare. Comunque scopa anche con uomini più maturi come tuo padre e suo cugino dopo essere stata scaricata dal suo primo uomo e amante.’
– ‘Della madre di Franco che mi dici?’
– ‘Quella è una stronza bigotta che non si fa neanche baciare dal marito né dai parenti! Pensa che da anni non si è fatta più una visita di controllo né dal ginecologo né dal cardiologo perché si sarebbe dovuta spogliare davanti a loro. Al mare in cabina non ha il coraggio di cambiarsi il costume neanche in presenza mia o della madre di Guido! Spesso, volutamente, ci siamo spogliate davanti a lei mostrandole le nostre parti intime. Si voltava per non vedere il nostro corpo nudo e per non assistere al fatto che, per scioglierla e provocarle qualche desiderio, ci baciavamo i seni e iniziavamo a masturbarci reciprocamente. Una volta le abbiamo abbassato il costume (sempre del tipo intero) a forza e abbiamo cominciato a baciarle i seni, le natiche, il pube e a provare ad inserirle le dita nella vagina per iniziare a masturbarla. Inizialmente sembrava che le piacesse in quanto, pur restando rigida come il marmo, non si opponeva ai nostri palpeggiamenti e alla penetrazione del suo sesso ma, all’improvviso, quando la vagina sembrava essersi alquanto lubrificata ebbe un principio di attacco isterico e cominciò a piangere e a respingerci. La mandammo a fan culo e, dopo esserci rimesse il bikini, uscimmo lasciando la porta della cabina aperta in modo da farla vedere nuda da chi fosse passato davanti. Non ci ha rivolto parola per almeno un paio di settimane. Lo credo che il marito si scopa la colf filippina e, sicuramente, frequenta qualche bordello!’
– ‘Resto sempre più sorpreso per quello che mi hai raccontato! A proposito, tu ti fai visitare spesso dal ginecologo?’
– ‘Si, almeno due volte l’anno. Anche per controllare se si sorgono noduli nei seni e per il pap test che, come sai, è un’analisi importantissima per noi donne per prevenire il cancro all’utero.’
– ‘Il ginecologo ti visita sempre inserendoti le dita nella vagina?’
– ‘E’ la cosa più normale ed ordinaria per un ginecologo ispezionare alle proprie pazienti la cavità uterina. Così come normale e ordinario è per un oculista controllarti gli occhi e misurarti la vista.’
– ‘Tu ti spogli da sola rimanendo completamente nuda o ti aiuta a farlo?’
– ‘Sei veramente molto curioso, come ti ha già definito la madre di Guido! Se proprio lo vuoi sapere, sì, mi aiuta a spogliarmi ed in particolare mi slaccia sempre il reggiseno e mi abbassa le mutandine facendomi stendere sul lettino ed allargandomi le gambe che posiziona su gli appositi poggiagamba. Prima mi depila un po’ togliendomi i peli attorno alle grandi labbra e poi inizia le sue ispezioni nella vagina masturbandomi per aumentare la lubrificazione uterina. E’ molto bravo, e sempre mi fa raggiungere l’orgasmo prima della vera e propria visita. Inoltre è un gran bell’uomo di 45 anni e la cosa non guasta!’
– ‘Qualche volta ti ha anche baciato la fica?’
– ‘Beh è la prima cosa che fa! In genere non mi chiede neanche il permesso; lo fa e basta! Baciare la fica delle pazienti lo considera come un dovere ed una pratica medica!’
– ‘Ha mai provato a penetrarti con il cazzo?’
– ‘Certo, mio bel curiosone! Lo conosco da almeno quindici anni e, fin dalla prima visita, mi ha sempre voluto penetrare con il suo cazzo che, per la verità, non è particolarmente lungo ma rientrante nella media del maschio europeo con i suoi 13’14 centimetri massimo. Dopo avermi riempito la fica di sperma, provvede subito dopo a una lavanda vaginale con una sostanza detergente che ha la proprietà di ‘annientare istantaneamente la vitalità degli spermatozoi’ ‘ come mi assicura sempre dopo il coito. Quindi se ti fai un po’ di conti, che sicuramente hai già fatto, 15 anni x 2 volte/anno ti indicano che, fino ad oggi, ho scopato una trentina di volte con il mio ginecologo.’
– ‘Queste pratiche mediche-sessuali le attua solo con te perché gli piaci e lo arrapi particolarmente con questa meravigliosa fica che hai o le adotta anche le altri pazienti?’
– ‘Questo non lo so ma, credo, con la maggioranza osservando l’aspetto sereno e felice delle pazienti che escono dopo essere state visitate. Il suo studio è sempre affollatissimo da donne di tutte le età; anche se fa solo 6 visite x 2 volte a settimana (sicuramente più di 6 volte consecutive al giorno non riesce a venirsene). Le donne che escono dopo essere state ‘ispezionate’ sono tutte felici, sorridenti ed euforiche; i loro mariti, che non vengono mai ammessi a presenziare alle visite, sono altrettanto felici nel vedere le loro compagne sorridenti e serene e provvedono subito a pagare alla segretaria il costo della scopata che la propria moglie si è fatta con il ginecologo facendosi anche rilasciare regolare fattura per la prestazione effettuata sulle loro consorti o compagne! Una volta uscì una signora distinta e di bell’aspetto di almeno 65 anni ancora rossa in viso per l’eccitazione ed euforica, sicuramente per gli orgasmi che da anni non aveva più raggiunto, dicendo al marito di pagare la visita e regalare 50 euro alla segretaria per ‘l’approfondita visita riservatole’ e prenotandosi per un nuovo appuntamento per la settimana successiva. Sicuramente Stefy (è il nome del ginecologo) deve averglielo messo anche nel culo oltre che nella fica! Il significativo risolino della segretaria non ha mai destato alcun sospetto negli accompagnatori uomini sull’effettivo svolgimento ed esito della visita. Fai un conto di quanto incassa lo studio: 6 viste x 2 volte a settimana x 250 euro/visita = 3.000 euro x 4 settimane al mese = 12.000 euro/mese più la clinica privata e l’ospedale! Ragazzo mio se vuoi fare un bel po’ di soldi da grande, e contemporaneamente divertirti ispezionando le fiche e i culi delle donne, iscriviti alla Facoltà di medicina e specializzati in ginecologia!’
– ‘ Anche a te lo ha messo nel culo?’
– ‘Si, certo! Nella posizione in ci troviamo distese sul lettino è lui a scegliere il buco da penetrare. Lo capiamo dal fatto che si mette sempre, per fortuna, il preservativo quando decide di entrare e scaricarsi nel culo! Noi donne non possiamo opporci. Ma solo aspettare la conclusione con la sua venuta e, quasi sempre, con un gradevolissimo orgasmo di cui gli siamo grate. Lo avrà fatto almeno 5 o 6 volte negli ultimi anni. Credo che se lo annoti nella scheda personale sul suo pc. Ricordo che la prima volta che mi ha inculato successe perché l’ho voluto ‘fregare’ distogliendo il pensiero e concentrandolo, mentre lui entrava ed usciva dalla vagina con il suo cazzo, su le attività che avrei dovuto svolgere nei giorni successivi come andare dal parrucchiere, comprarmi le scarpe che avevo visto e che mi erano piaciute, comprarmi dei nuovi vestiti per l’imminente estate e qualche bikini per il mare. Vedevo che Stefy cominciava a sudare e aumentava la velocità di penetrazione accorgendosi che non venivo. Chiaramente lui concluse con la solita eiaculazione dentro di me. ‘Stefy, vedo che cominci a perdere colpi! Questa volta hai fatto cilecca, non sei riuscito a farmi venire! Non mi sono neanche accorta che mi hai scopato!” gli dissi quasi ridendo. Punto nell’orgoglio del maschio, e avendo intuito che lo avevo fatto apposta a distogliere altrove il pensiero, prese dalla tasca la bustina del preservativo, la aprì e se lo applicò velocemente al cazzo tornato eretto. Senza alcun preavviso me lo inserì con un colpo preciso e violento nell’ano che non era preparato all’imprevista penetrazione. Con una evidente violenza, cosa che non si mai più verificata nel seguito, ha cominciato a stantuffarmi come una locomotiva senza mai fermarsi procurandomi, inizialmente, anche un leggero dolore nel retto subito attenuato dal crescente piacere. Questa volta ero totalmente concentrata su quanto entrava ed usciva dall’ano con colpi decisi e veloci. Chiaramente il dolore si trasformò subito in un crescente ed intenso piacere che culminò con un prolungato intensissimo orgasmo che soddisfò anche Stefy per una seconda venuta dentro di me. ‘Questa volta, mia bella signora, non ho fatto cilecca! Dall’orgasmo raggiunto e dall’umore vaginale che bagna le aperture del suo delizioso sesso questa volta si è accorta benissimo di come è stato esplorato questo gran bel culo!’ ‘ mi disse uscendo dall’ano con il pene rilassato e sfilandosi il preservativo che si era lacerato per l’attrito con le pareti del retto e che non aveva trattenuto lo sperma emesso. Mi trovavo, quindi, con una notevole quantità di sperma che lentamente usciva sia dall’ano che dalla fica. Mi pulì la zona inserendomi ripetutamente l’indice per facilitare l’uscita di quello più interno e mi eseguì la solita lavanda vaginale. ‘Mia bella signora ‘ mi disse ‘ un po’ di liquido spermatico le farà molto bene trattenerlo nel retto! Faciliterà, questa notte, suo marito ad incularla in quanto troverà la parte perfettamente lubrificata e sufficientemente allargata per ricevere una nuova visita. Faticherà un po’ di più per venirsene ma il ritardo la gratificherà con il raggiungimento di un nuovo prolungato orgasmo come quello di poco fa!’
– ‘Papà ti ha inculato quella notte? Si è accorto che eri piena di sperma non suo?’
– ‘Si, dopo una certa mia insistenza! Sai, le prescrizioni mediche vanno sempre seguite! Non si accorse di niente né quella notte né le volte successive! Venne, come suo solito quasi subito, unendo il suo seme a quello residuo di Stefy come spesso è successo scopandomi subito dopo aver fatto l’amore con qualche mio spasimante. Anch’io venni ed ebbi il mio gratificante orgasmo immaginandomi che ad inserirmelo nel culo fosse nuovamente Stefy e non tuo padre. Quel primo rapporto anale con Stefy è stato il più eccitante ed il più piacevole in assoluto che abbia mai avuto in vita mia! Neanche quelli avuti successivamente con lo stesso Stefy hanno mai raggiunto l’intensità e il piacere di quel pomeriggio!
– ‘Quindi il tuo ginecologo non è stato il primo ad entrarti nel culo! Il primo è stato papà?’
– ‘Ma pensi veramente che esista una donna sposata di 30′ anni non abbia già avuto rapporti anali? Forse la madre di Franco! Ma non ci metterei la mano sul fuoco! Spesso le ragazze provano a farselo mettere nel culo prima di farsi sverginare dal proprio ragazzo. Per me è successo l’incontrario: sono stata prima sverginata a 15 anni da uno studente universitario conosciuto in vacanza al mare e, dopo qualche anno, un amico di tuo padre, che ancora non conoscevo, e con cui avevo rapporti sessuali quasi quotidiani mi ha inculata facendomi provare il piacere del coito anale dopo quello vaginale. Tuo padre, quando ha cominciato a scopare con me, ha trovato entrambi i buchi già aperti e sufficientemente preparati ad accogliere il suo organo sessuale. Tu sei nato perché tuo padre si metteva raramente il preservativo come facevano, quasi sempre, i suoi amici e quelli conosciuti prima di lui.’
– ‘Quindi scopavi con papà ed anche con i suoi amici! Lui lo sapeva? Quanti erano questi amici?’
– ‘Inizialmente ero, diciamo, fidanzata con quel suo amico che mi ha violato l’ano per la prima volta; dopo qualche mese conobbi tuo padre in campeggio dove eravamo andati in 4 coppie. Ognuna di noi aveva il proprio boy friend con cui scopava e tuo padre stava con la cugina del mio. Come succede in tenda ogni sera accoglievamo nel sacco a pelo un ragazzo diverso con cui ci si divertiva a toccarci e a masturbarci reciprocamente concludendo con la classica scopata che, spesso, tanto classica non era. Così tuo padre ebbe con me il primo coito che fu molto gratificante per le numerose consecutive venute reciproche. Ci piacemmo reciprocamente e subito decidemmo di comunicarlo agli altri amici; il mio ragazzo (ex) non obbiettò e si mise a scopare con la cugina per il restante periodo estivo. Per le restanti notti, comunque, continuò lo scambio di coppia (era l’impegno assunto da tutte e quattro le coppie prima di andare in villeggiatura). Ognuna di noi ha dormito e scopato più volte con tutti e quattro i ragazzi della comitiva durante quella villeggiatura così come fecero anche i maschi. Come vedi tuo padre, anche se era nata tra noi un’attrazione non solo sessuale, era pienamente consapevole che scopavo sia con lui che con i restanti amici (così come faceva anche lui con le altre ragazze) e la cosa gli piaceva particolarmente. Siamo rimaste 4 coppie particolarmente affiatate anche dopo il matrimonio e, talvolta, ci siamo ancora scambiati di coppia utilizzando a turno le abitazioni in cui si abitava. Adesso sai proprio tutto (o quasi) sull’attività sessuale di tua madre in giovinezza.
– ‘Se sei stata, e mi sembra che lo sia ancora, così disinibita e disponibile nell’avere rapporti sessuali con gli uomini, come è stato poco fa che ti sei fatta persino baciare e leccare la fica oltre che masturbare da sconosciuti, perché all’inizio eri così restia e contraria a metter piede in questa spiaggia deliziosa e a mostrarti nuda prima a me e poi agli altri bagnanti?’
– ‘Beh, primo era veramente la prima volta che mettevo piede in una spiaggia per nudisti, secondo dovevo fare un po’ di sceneggiata con mio figlio per darmi un contegno di mamma! La vista di tanti organi maschili eretti e mosci mi ha subito eccitato e, mi sembra di ricordare, la sceneggiata è terminata quasi subito facendomi togliere da te prima il reggiseno e poi lo slip accontentandoti nel mostrarmi nuda e facendoti la prima sega che, per la verità, desideravo da tempo praticartela e raccogliere il tuo sperma. Inoltre mi sembra di ricordare che ti ho anche accontentato facendoti entrare dentro di me con quel bel pisellone che hai che se né venuto quasi subito riempendomi la vagina del tuo seme giovanile che ho poi gustato ingoiandomelo. Inoltre anche i tuoi amici sono rimasti alquanto soddisfatti e contenti delle attenzioni della mamma del loro amichetto di scuola!’
– ‘Sei veramente una mamma adorabile che non scambierò mai con nessun’altra donna anche se hai avuto rapporti sessuali con molti uomini nei primi 38’anni della tua vita! Tornando al tuo Stefy ho capito che non hai nessuna intenzione di rinunciare ai tuoi due orgasmi semestrali con lui! Mi hai convinto. Dopo quello che mi hai raccontato farò sicuramente il ginecologo! Per quanto riguarda il tuo suggerimento sulla cuginetta di papà vedrò di organizzarmi con Guido e Franco quando torniamo in città! A te non dispiacerà, vero mamma, se scoperò anche con la zia lesbica?’
– ‘Certo, figlio mio! Il nostro rapporto d’amore appena nato continuerà per sempre senza frapporre alcuna limitazione alla libertà di avere ognuno le proprie amicizie e rapporti con persone diverse. La gelosia non deve esistere tra noi! Scopa con chi vuoi! Io non sarò mai gelosa di te! Anche tu, però, non dovrai mai essere geloso se verrai a sapere che scopo con altri uomini! Questo è il nostro giuramento d’amore! Sei d’accordo?’
– ‘Certo, mamma! Ti amerò e ti scoperò per sempre anche se vorrai divertirti con altri uomini.’
Da allora iniziò il profondo ed appassionato rapporto d’amore che tutt’ora permane inalterato malgrado siano passati quasi dodici anni.
Le continue assenze di mio padre per lavoro mi consentirono di dormire con mia madre, talvolta anche per settimane intere, affinando ed intensificando i rapporti sessuali compreso quello anale.
Mia madre continuò a vivere la sua vita con la consueta libertà sessuale (concedendosi alcune avventure con spasimanti-amanti) ed io quella con la madre di Guido oltre che con diverse altre donne e con la cuginetta prediletta di mio padre.
Al rientro in città dalle vacanze descritte in questo racconto mia madre volle accontentare più volte sia Guido che Franco portandoseli, separatamente, a letto sfruttando la tranquillità di una nostra casetta di campagna che era il luogo abituale dove, anche noi due da soli, trascorrevamo intere giornate di appassionati amplessi d’amore. Li accontentò facendoli scopare con lei e facendoli venire dentro di se per far avere loro il massimo del piacere ed esaudire il sogno che coltivavano da tempo.
Come mi raccontarono sia mia madre che Guido e Franco lei li accontentò anche facendoli entrare e venire nel culo un paio di volte.
Con Franco i rapporti furono saltuari e durarono solo qualche mese; con Guido durarono molto di più ma si interruppero quando decise di andare a vivere con l’attuale compagna.
Consce e consapevoli di intrattenere rapporti sessuali stabili sia con i propri figli sia con il rispettivo amico le nostre mamme rinsaldarono maggiormente la loro amicizia, risalente agli anni della nostra fanciullezza, continuando ad essere inseparabili confidenti delle loro avventure sessuali.
Nel periodo invernale dell’anno dei fatti raccontati andammo assieme in settimana bianca senza i rispettivi padri impossibilitati per impegni di lavoro; in albergo chiedemmo una stanza per le signore ed una per noi ragazzi. Poiché erano adiacenti e comunicanti tramite una porta, che aprimmo facilmente, decidemmo (tutti e quattro) che in una stanza io avrei dormito con mia madre e nell’altra Guido con la sua.
Dal giorno successivo, ogni notte ci scambiammo le rispettive mamme con grande loro (e nostra) soddisfazione. L’ultima giorno decidemmo di dormire tutti e quattro nello stesso letto lasciando alle nostre madri l’iniziativa di scegliersi il partener e di scambiarselo più volte nel corso della notte.
Dopo alcuni anni mi sposai con una ragazza di venticinque anni che avevo conosciuto all’Università e con la quale avevo iniziato ad avere gradevolissimi rapporti sessuali da un anno prima.
Il giorno del matrimonio ebbi l’ennesimo rapporto sessuale con la madre di Guido.
Durante il ricevimento, in un momento di distrazione della sposa, la presi per mano e la portai al piano dove c’erano le stanze dell’albergo. Dando una lauta mancia alla cameriera del piano ci facemmo aprire una delle stanze vuote. Ci spogliammo completamente scopandoci ripetutamente in varie posizioni e baciandoci reciprocamente i sessi.
Al rientro nella sala del ricevimento raggiunsi mia moglie che era preoccupatissima per la mia assenza da oltre un’ora, che mi chiedeva ripetutamente dove ero andato.
Classica scusa: ‘Al bagno per imprevisti problemi intestinali’.
Mia madre, che aveva appreso dalla madre di Guido il vero motivo della mia assenza, si avvicinò a me e, rivolgendosi a mia moglie, le disse:
– ‘Adesso ti rubo il tuo giovane maritino. Te lo riporto tra un quarto d’ora. Deve adempiere ad una promessa fatta a sua mamma!’
Mi prese per mano e lentamente ci assentammo tornando al primo piano dove ancora la stanza di prima era aperta e disponibile.
– ‘Devi lasciare un ricordo anche a tua madre che ti ama da anni forse più della tua mogliettina! Avanti, entra anche dentro di me e riempimi di sperma come hai fatto con la madre di Guido!’
Senza spogliarsi si alzò il vestito offrendomi il meraviglioso sedere che conoscevo da tanti anni.
Le abbassai le mutandine fino alle ginocchia e la penetrai da dietro nel culo con la passione di sempre entrando ed uscendo velocemente senza alcun preambolo fino ad eiaculare dentro di lei raggiungendo ambedue un prolungato orgasmo. Dopo appena un quarto d’ora ero nuovamente al fianco di mia moglie che felicemente intratteneva gli invitati.
La vita coniugale procedeva serenamente, fortunatamente, senza figli.
I rapporti con mia madre continuavano regolarmente anche se con minor frequenza per ovvii impegni. Purtroppo questo ininterrotto rapporto amoroso ha sconvolto e distrutto la vita affettiva con mia moglie e fu la causa del conseguente turbolento divorzio.
Un giorno mia moglie, quasi sicuramente ‘su segnalazione’ di un’anziana domestica che da anni rilevava l’esito degli amplessi notturni tra madre e figlio con la presenza di sperma nelle lenzuola del letto, riuscì ad entrare in casa della suocera sorprendendoci a letto completamente nudi nel momento clou di un appassionato rapporto sessuale in cui mia madre concludeva una prolungata cavalcata su di me.
Successe di tutto; urla, offese, parolacce, minacce di denuncia, divieto di metter piede in casa, malgrado io ne fossi il proprietario.
Immediata accettazione di un ‘divorzio consenziente’ pena deferimento all’A.G. per incesto (reato che ai sensi dell’art. 564 C.P. avrebbe potuto comportare anche 5 anni di reclusione per entrambi).
Consistente indennizzo per mia moglie ed impegno a cambiare città. Cosa che dovetti accettare per evitare il coinvolgimento di mia madre che, con i quasi 50 anni, mostra ancora un fisico ed uno spirito giovanile e una gran voglia di vivere (e di scopare).
Fortunatamente mio padre era deceduto qualche anno prima senza esser mai venuto a conoscenza di questo rapporto d’amore tra la moglie e il figlio.
L’unico appoggio morale ed anche logistico lo avemmo dalla madre di Guido che ci fu vicina e condivise con noi anche i momenti più difficili della vicenda.
Oggi viviamo sotto falso nome in una città diversa ‘more uxorio’ dopo aver ritrovato una certa serenità, nuovi rapporti sociali e un lavoro per fortuna gratificante economicamente.
Spesso ci viene a trovare la madre di Guido che si trattiene per giorni e talvolta per settimane; come ospite graditissima la accogliamo nel nostro letto matrimoniale dove dormiamo assieme ricordando e ripetendo le piacevoli scopate passate e, come variante, i coiti anali sempre graditi come conclusione dei rapporti vaginali.
In pratica devo soddisfare a turno due adorabili mamme cinquantenni; una come amante e l’altra come madre con funzioni di moglie.
I miei trent’anni mi consentono di esaudire le loro richieste sessuali senza alcuna difficoltà e con il pieno gradimento di tutti e tre.
Spesso pretendono che assista in silenzio ai loro prolungati ed appassionati amplessi lesbici che concludono richiedendo l’intervento del mio pene nelle loro rispettive deliziose, calde ed accoglienti fiche per ricordar loro che sono, e rimangono, due affascinanti donne cinquantenni e due adorabili mamme mai sazie di sesso.
Rimane sempre la preoccupazione che, per qualche imprevisto che sempre può riservarci la vita di relazioni e di lavoro, qualcuno scopra che non siamo una delle tante coppie ‘di fatto’ ma che in realtà siamo madre e figlio ancora innamorati l’uno dell’altro fino a che saremo vivi e vegeti.

FINE

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