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Racconti Erotici Etero

Elisa e la scappatella della madre

By 25 Febbraio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Nicole ha cambiato lavoro e si è trasferita in un’altra città. I treni veloci favoriscono gli spostamenti e lei viaggiando i fine settimana per tornare a casa notato un ragazzo che viaggiava per lavoro anche lui ogni weekend.
In lui c’era qualcosa che le piaceva e lo aveva osservato con attenzione: era alto, slanciato, spalle larghe, fianchi stretti. Aveva un fisico da urlo. Il viso a Nicole sembrava quello di un eroe greco: capelli ben tagliati e mossi, profilo piacevole di ragazzo di buona famiglia e denti bianchissimi. Lei aveva tentato di dargli un’età e la stimava in trent’anni. Pensava anche che lei si era sposata molto infelicemente ed attendeva la separazione nonostante vivesse da tempo con Rocco e con la figlia Elisa.
Non le piaceva stare lontano da casa, soprattutto da quando faceva sesso con la figlia.
A volte aveva voglia di essere scopata da Rocco ma lui stava per lunghi periodi in oriente e perciò lasciava libera Elisa di vivere nella casa di residenza e per cercare di distrarsi trovava motivo di non viaggiare ma l’attrazione della figlia la portava a prendere il treno per poter stare insieme.
Quel ragazzo Nicole lo aveva notato incontrandolo ogni volta ed era attratta come una calamita da lui. Solitamente erano nella stessa carrozza e qualche volta anche seduti uno di fronte all’alto, ciò le consentiva di poterlo osservare meglio senza essere notata.
Il suo abbigliamento era sempre elegante, a prima vista poteva sembrare un dirigente di banca per via di un orologio d’oro di foggia classica, scarpe nera, calzini lunghi; i dettagli e gli accessori non erano mai fuori posto. Dava l’idea di un giovane uomo di grande classe e di buon gusto.
Nicole si era messa in testa di conoscerlo. Voleva scoprire cosa e chi c’era dietro quell’aspetto così attraente. Prevendendo di trovarlo in treno si è vestita in modo apposito come ogni donna glamour sa fare: reggicalze e calze nere traforate, perizoma, reggiseno, tubino attillato senza maniche aderente in pizzo nero, maglia leggera aperta davanti, gonna e stivali. Prima di uscire di casa ha sistemato e controllato se avesse tutto nel trolley.
Una specie di morsa le attanaglia lo stomaco e stringeva il diaframma ogni volta che provava ad immaginare l’incontro sul treno ed in particolare l’incontro dei suoi occhi.
Mentre il treno correva ha pensato di scendere con addosso solo il cappotto e le calze e l’ha trovata una idea bizzarra inizialmente, rischiosa ma il rischio, l’azzardo, hanno scatenato una scarica di erotismo che le ha fatto decidere di realizzarla per superare i limiti e vedere la sua reazione.
In treno, come a casa, si sta eccitando. Il viaggio non è male. Il treno è veloce e in orario. Nella testa di Nicole passano anche altre idee e pensa che insieme hanno molte cose da sperimentare. Se lui le darà una email le scriverà tutto ciò che vorrebbe fare con lui e immagina di poterlo fare ogni giorno come se fosse una specie di taccuino virtuale. Si trattava di desideri mai confessati, che solo nel loro gioco, solo tra di loro, avrebbero avuto il coraggio di chiedere e che potrebbero soddisfare.
Con la sua esperienza di donna matura sa bene che nel gioco del sesso tutto è possibile, non ci sono regole, pudori o tabu, purché voluto e condiviso da entrambi. Nicole non gradiva che ci fosse una forzatura ma solo piacere. Insieme a quel giovane uomo sarebbe andata oltre qualsiasi limite, senza gli obblighi e le dinamiche di coppia che in tali casi quasi sempre incrinano l’intesa.
Nella sua mente di donna già si immaginava di passare tutto il giorno per provare alcune delle loro piccole perversioni, ma prima di passare al gioco vero e proprio.
Lì in treno lei desiderava vivamente soddisfare il suo bisogno tattile e olfattivo che tanto le manca nei loro incontri avuti fugacemente fino ad ora.
Come riuscire a realizzare tutto ciò che prepotentemente le passava per la testa?
Oltre all’idea che l’aveva portata a vestirsi molto sexy, durante il viaggio ha pensato ed ha deciso di fare un’azione semplice e scontata: scendendo dal treno avrebbe fatto cadere a terra ide fascicoli che aveva in mano. Era un vecchio trucco, ma essendo donna ed anche piacente, questo stratagemma sa che funziona sempre.
L’azione pensata e programmata Nicole l’ha attuata.
Quell’uomo tanto desiderato che era dietro di lei si è fermato e se lo ha ritrovato davanti, le ha sorriso e l’ha aiutata a raccogliere i fascicoli. Sorridendo le ha detto “Finalmente ci conosciamo! Piacere! Io sono Marlon!”
La pronuncia era chiaramente anglo-sassone. Nicole ha poi scoperto essere americano lui. Quel nome a lei era sembrato buffo!
Andando verso l’uscita della stazione, lui le ha detto che era in Italia da un paio di anni ed effettivamente impiegato in una banca.
Il suo modo di parlare e di atteggiarsi era molto simpatico.
Anche lui aveva notato lei da un po’ e non aspettava altro che il momento giusto per conoscerla. La chimica tra di loro era notevole.
C’era feeling, e in men che non si dica si sono ritrovati a chiacchierare come vecchi amici. Nel frattempo eravamo arrivati in stazione e Nicole avrebbe dovuto prendere il solito taxi che l’avrebbe portata a casa sua dove l’aspettava sua figlia.
Marlon le ha chiesto educatamente tutto d’un fiato “Senti, io sono solo in un residence e ci sono solo dei precotti nel freezer che mi aspettano. Ho capito che ti piaccio ed anche tu mi piaci molto. Siamo adulti tutti e due, perché non ceniamo insieme?”
La sfrontataggine ed impertinenza del giovane le ha fatto pensare “Accidenti! Hai capito il ragazzo?” ed è rimasta per un attimo lì immobile a riflettere non sapendo che fare, ma lui ha incalzato “Dimmi che non hai voglia di passare una sera con me, ma dillo guardandomi negli occhi!”
Nicole è rimasta incantata dai modi con cui Marlon si è proposto ed ha incrociato i suoi verdi e intensi, il suo sorriso bianco perfetto che sapeva di buono. Si è fermata ad osservare in un millesimo di secondo che sembrava lungo un’ora le sue labbra che le apparivano morbide.
La voglia di maschio le era scoppiata dentro. Era quattro mesi che non toccava un uomo.
La riflessione ponderata prima di partire si stava realizzando ed allora al diavolo tutto ed ha accettato.
“Va bene, passo dal mio residence, mi cambio e vengo da te, diciamo alle otto? Ho tutto il tempo per farlo. Non è che ti disturbo, vero? Mi rincrescerebbe se per te fosse un disagio”
“No, no! Per me è un piacere. Preferisci una cena italiana classica?”
Nicole era brava a cucinare e voleva stupirlo con in tutti i sensi anche col gusto. Se lo sarebbe mangiato anche lì anche con i soli occhi!
Lui lo stava già facendo con lei e le uscì “Ok, mia cara, a tra poco! Ah dimenticavo, niente sentimenti stasera, solo sano e buon sesso”
La frase chiara e senza fronzoli e sottintesi ha lasciato Nicole basita ma anche rassicurata che sarebbe stata una serata più che rovente. Sperava che Elisa uscisse con gli amici con le solite compagnie del venerdì sera.
Nicole ebbe però il coraggio di ribattere “Ma certo!” ed appena lui si è allontanato stava già riflettendo su questa cosa. Era la prima volta che pensava al sesso come qualcosa di completamente scollegato dai sentimenti e ciò per lei era molto eccitante. Si rendeva conto che a volte sentimenti condizionano i gesti ed era anche la prima volta che avrebbe potuto fare sesso senza sentimento, solo per soddisfare quella voglia che aveva di scopare. Lei era soddisfatta del sesso che faceva ogni settimana con la figlia ma era pur sempre una lesbicata; ora aveva l’occasione di farsi scopare da un bell’uomo in un modo impossibile da realizzarsi con Rocco.
Mentre si avviava a casa, si è sentita piacevolmente realizzata e già era soddisfatta nel pensare che avrebbe trascorso una serata diversa divertendosi ed andando oltre i limiti con una persona bella e affascinante, stuzzicante e assolutamente amorale. Nella sua immaginazione si vedeva insieme a Marlon come due splendide bestie: femmina e maschio, belli ed affamati di sesso. Tutto il resto non contava.
Durante il tragitto Nicole ha chiamato al telefono elisa e l’ha incoraggiata ad uscire con gli amici e le ha suggerito di andare a casa di una amica a dormire insieme lei. Non si preoccupava se Elisa avrebbe fatto sesso con questa sua cara amica o con un altro maschio. Ora lei pensava a sé stessa; ne aveva troppo bisogno.
Entrata in casa, come previsto, Elisa non c’era; aveva lasciato un biglietto con su scritto il nome dell’amica dove avrebbe dormito ed il numero di telefono di casa dell’amica nell’eventualità che la madre volesse accertarsi della veridicità della cosa.
Appena entrata nel suo appartamento si è spogliata velocemente e si è infilata sotto la doccia godendo nel sentire l’acqua che le accarezzava la pelle, si è insaponata dolcemente gustandosi ogni centimetro del suo corpo. Si è anche lavata bene i lunghi capelli che le sfioravano la schiena respirando a pieni polmoni il profumo di femmina che si spargeva attorno a lei. Al termine Nicole era già pronta.
Che fosse una donna che piace agli uomini ne era cosciente, ma quella sera voleva esagerare, quindi si guardata allo specchio e quello che vedeva avrebbe fatto impazzire il suo nuovo amico americano.
Nicole ha ereditato dalla madre un fisico di tutto rispetto. Era alta, snella, aveva avuto la fortuna di avere gambe lunghissime, seno quanto basta da essere contenuto in una coppa di champagne, capelli lunghi ramati naturali, grandi occhi verdi da gatta, viso da finta ingenua e soprattutto ero una donna molto calda a cui bastava, se fatto a dovere dalle mani giuste, uno sfioramento dei capezzoli per mandarla in tilt.
Quando sarebbe arrivato come avrebbe potuto rendersi bella ed eccitante?
La domanda Nicole se l’è posta davanti al cassetto della sua lingerie ma l’esperienza che aveva le diceva che la soluzione migliore sarebbe stata indossare calze autoreggenti nere, senza slip, sottana di seta nera, senza reggiseno in quanto le sue mammelle non erano di certo cadenti, tacchi da 10 e lunghi capelli sciolti con i boccoli. Però per dare una parvenza di malizia ben studiata ha indossato indumenti da educanda perversa: lunga gonna, camicia grigia allacciata fino all’ultimo bottone, per dare l’idea di tenere il lato sessuale lontano. Mentre finiva di prepararsi, e in cucina cuocevano le pietanze della cena, i profumi si propagavano, e lei era agitatissima.
Camminavo su e giù per l’appartamento in preda a un calore che veniva dal profondo, guardandosi sempre allo specchio, eccitata proprio come una femmina in calore. In realtà lo era ma non voleva ammetterlo a sé stessa.
L’idea di rivedere Marlon, di poter finalmente toccare quello splendido uomo, bello come un dio greco, le annebbiava la mente.
Era il sopravvento dei sensi sulla ragione. E ne era ormai irrimediabilmente schiava.

Puntuale alle otto lui è arrivato e Nicole all’apertura della porta se lo ha trovato davanti: erano finalmente soli in un luogo che non fosse il treno.
Lui confermando di essere un giovane uomo di classe, si è presentato regalandole uno splendido mazzo fiori accompagnato da un bigliettino che ha fatto sorridere felicemente Nicole.
Marlon era uno splendore della natura in jeans e maglietta, qualche filo bianco tra i capelli chiari, sorrideva. Lei cercava di sentire il suo odore molto buono e piacevole all’olfatto.
“Allora? Posso entrare?”
“Ma certo! Scusa!”
Nicole era imbambolata. Era in assoluto l’uomo più bello che si fosse mai portata a letto. Di uomini sia prima che dopo il divorzio dal marito, Nicole se n’era porta a aletto non certo pochi ma soprattutto le era piaciuto Rocco con cui aveva avuto battaglie memorabili sul letto.
“Ehi, come ti sei vestita? Serata casta, vero?” e le ha strizzato un occhio sempre con quel sorriso che mostrava denti bianchissimi.
Nicole la ha lasciato avvicinare, ha fatto un breve giro della stanza, annusando l’aria intorno alla donna e le ha piantato addosso il suo sguardo.
Nicole si sentiva Mi sentivo svenire dall’eccitazione e non le passava più per la testa la cena.
Lui si è avvicinato con passo lento e sornione, delicatamente l’ha baciata sulle labbra che, come lei pensava nella sua mente, erano morbidissime.
“Sei uno schianto, sei una macchina da sesso! Non te ne rendi conto?” le ha sussurrato in un orecchio mentre lo titillava.
Marlon l’ha presa per i fianchi e l’ha stretta a sé delicatamente posando le mani sulle natiche accarezzandole prima delicatamente per poi toccarle tastando con più forza. Solo allora si è accorto che sotto il vestito Nicole era nuda.
Al solo pensiero di sapere che lei era senza mutandine lui ha fatto un sospiro di eccitazione caldo che ha sfiorato il collo e guardandola negli occhi, mentre lei si perdeva nei suoi “Oh my God! Non hai niente sotto!”
“No!” ha risposto Nicole con finta ingenuità.
Come lei sperava, Marlon ha perso il suo self control e si è abbassato inginocchiandosi. Partendo dalle caviglie che ha accarezzato con lentezza esasperante arrivando alle ginocchia, salendo poi sotto la gonna fino al bordo delle calze con la balza di pizzo ed è lì che ha fatto un altro piccolo sospiro che ha replicato quando è arrivato finalmente ad accarezzare con le mani tiepide dal tocco esperto quella parte di pelle che c’è alla fine delle calze che è la più sensibile in una donna.
Nicole stava impazzendo di desiderio. Lei era tutta per lui. Non aspettava altro che lui arrivasse lì al centro del suo piacere la facesse esplodere.
Da uomo esperto, nonostante la giovane età, è risalito infilando la testa sotto la gonna. Lei per facilitare l’introduzione, ha divaricato le gambe e lui, in ginocchio, si è avvicinato con naso al sesso di quella femmina che si stava sciogliendo e colava umori. Con le dita Marlon ha allargato dolcemente le grandi labbra e Nicole ha avvertito il calore del suo fiato e poi ha avvertito anche la punta calda della lingua che ha centrato al primo colpo il punto centrale della sua voglia di sesso. Ha leccato quella zona lentamente ed a piccoli centri concentrici anche il clitoride che leccava e succhiava. Lei era pervasa da ondate di piacere e le veniva la pelle d’oca e le si piegavano le ginocchia. Ogni volta che succhiava la punta del clitoride sentiva una piccola scossa elettrica che partiva dal sesso ed arrivava al cervello.
Lui era bravo e ci sapeva fare molto bene a far sciogliere di piacere una donna.
Nicole era diventata come un panetto di burro al caldo e non aveva più cellule cerebrali che avessero altre volontà. Lei quando era presa dal sesso non pensava ad altro, si estraniava e si concentrava solo per ricavare il massimo piacere.
Nicole è sempre stata così: adora scopare. Questo era uno dei motivi per cui Rocco se n’era innamorato.
Marlon si è fermato, si è risollevato.
Dl piccolo anellino alle grandi labbra non ha detto niente. Lei ha pensato che ciò lo avrebbe arrapato ancora di più e gli avrebbe dato l’idea che lei fosse più facile da sottomettere come una dolcissima schiava.
Spinto dalla docilità di Nicole, l’ha spinta contro il tavolo apparecchiato, le ha sfilato la gonna e le ha levato la camicia in un attimo per poi fermarsi a contemplarla e sussurrarle “Sei bellissima!”
Nicole era scapigliata ed indossava in quel momento solamente la piccola sottana in seta nera, le calze e le scarpe altissime.
Marlon l’ha fatta girare e si è appoggiato a lei  spingendola contro la tavola. Lei ha sentito sulle natiche la forza ancora compressa della sua erezione sotto i jeans. Le mani di quel giovane uomo hanno ripreso a sfiorarla fino ad arrivare ai capezzoli ormai durissimi ed accarezzarli.
Per Nicole i capezzoli erano il suo punto debole. A quel tocco lei si è bagnata ancora di più.
Marlon le ha abbassato le spalline della sottana portandola giù fino ai fianchi e con lui dietro di lei, tenendola ferma, ha preso a titillarle i capezzoli ed allo stesso tempo a sfregar il suo sesso gonfio contro il mio bellissimo sedere.
Erano entrambe in paradiso.
Nicole non ne poteva più; voleva il sesso di quel maschio chela tormentava.
La sua figa era diventata scivolosa ed aveva il desiderio impellente di sentirsi penetrata e sbattuta selvaggiamente.
Visto che Marlon non si decideva è stata lei a chiederlo “Basta! Fammi veder cosa sai fare! Scopami, fammi urlare, ti prego!”
Quel maschio arrapato oltremodo non si ha fatto ripetere due volte l’invito.
Ha abbassato la zip dei pantaloni, si è levato in un attimo i jeans ed i boxer insieme, la maglietta.
Lei si è voltata per guardarlo. Era una statua.
Marlon aveva un fisico asciutto, tonico, abbronzato, il petto era largo con una leggera peluria bionda.
Lui era molto infoiato e non le ha dato tempo di vedere altro perché l’ha rigirata bruscamente, si ha preso in mano il suo bellissimo gonfio con le vene bene in risalto che pompavano sangue per dare a quel sesso dimensioni notevoli.
Nicole ha sentito puntare quel cazzo con forza, sentito il calore del copro di quel bel maschio, che la stava portando in paradiso, ed appoggiarsi a lei e dire sottovoce “Lo vuoi, vero? Te lo metterei dappertutto, in bocca, nella figa, nel culo! Lo vuoi? Oh si che lo vuoi! Ahhh!” ed ha spinto con forza quell’asta di carne splendida tutta dentro fino in fondo in un solo colpo.
È scivolata senza fatica all’interno della figa.
Nicole sentiva quel bellissimo membro maschile penetrare fino in fondo lubrificato dai suoi umori che le scivolavano anche lungo le cosce.
Marlon l’ha afferrata per i fianchi e l’ha tenuta ben ferma.
Lei per favorire meglio la penetrazione si è abbassata andando a sdraiarsi sul tavolo apparecchiato dove erano state spostate le stoviglie.
Nicole era inchiodata a gambe divaricate e non aveva alcun controllo su di lui che la montava dando spinte incredibili a lei molto gradite in quella circostanza.
Era ciò che Nicole voleva e desiderava fin da quando si erano visti in treno.
Dalla forza che metteva nella monta si vedeva bene che era un uomo ben allenato, forte ed anche esperto negli accoppiamenti.
Marlon man mano che l’amplesso si prolungava la chiavava con forza inaspettata.
L’ha presa anche per i capelli e l’ha tenuta ancora più salda.
Nicole per resistere ed essere più ferma, sentendo meglio quel cazzo che la invadeva, ha afferrato il bordo del tavolo.
Lui era tanto forte che al momento dell’introduzione la sollevava da terra.
Ciò che completava la situazione erano le parole. Marlon diceva molte frasi che facevano sentire Nicole una vera femmina di monta; diceva frasi spinte di ogni tipo poi si è messo a parlare in inglese e lei non lo capiva più.
Mentre Nicole era già sprofondata in uno stato di godimento puro e stava per venire, i colpi erano sempre più veloci, sempre più profondi.
Lui le ha lasciato i capelli e le ha allargato ancora di più le gambe per metterle una mano davanti e titillare il clitoride. Quell’azione generava un piacere unico che si sommava a quello dovuto ai colpi che le assestava. Lei non resisteva. Quel trattamento per lei era veramente troppo ed ha iniziato ad urlare di piacere mentre l’orgasmo più forte che avesse mai avuto stava prendendo il sopravvento. Lo sentiva profondo, animalesco, forte e potente, sentiva le ondate calde del suo piacere sopraffare ogni resistenza e remora, era forte ed ha urlato forte.
Marlon Lui si è fermato per godersi di Nicole che godeva il suo orgasmo e la incitava “Sì, sì, godi bella! Godi! Io ho solo cominciato con te!”
Il sentire queste parole la eccitava ancora di più ed aveva ormai oltrepassato ogni limite di decenza ed eccitazione. Nicole si sentiva una troia in balia di Marlon e, se non fosse stata per la voglia repressa che aveva, avrebbe detto che era matta e si sarebbe vergognata non poco.
Quando lentamente il suo orgasmo ha iniziato a scemare, ha ripreso fiato. La testa le girava. Marlon l’ha girata per guardarla negli occhi e le ha sussurrato “Succhiami per favore! Ti prego!”.
Un istante dopo le ha appoggiato le mani sulle spalle e l’ha costretta ad inginocchiarsi; Nicole si è ritrovata proprio all’altezza delle sue labbra l’oggetto del suo desiderio gonfio e pulsante, lucido dei suoi umori.
Non le restava che leccarlo ad iniziare dal glande girandoci intorno con la lingua succhiandolo.
Lui forse si aspettava qualcos’altro che lei in quel momento non gli dava ed allora Marlon le ha ripreso tutti insieme i capelli e le ha spinto tutta l’asta in bocca. Con l’altra mano le teneva la testa per poter muovere il cazzo in modo che la scopasse in bocca.
Una cosa del genere Nicole non l’aveva mai fatta neanche con Rocco e la riteneva eccitante da morire. Si sentiva una puttana, una troia e stava venendo alla luce la vera femmina quale si era immaginata solo nei suoi sogni.
A quel punto si è sentita in dovere di accarezzare con le mani i testicoli che erano gonfi e si sentiva che stava per esplodere.
Nicole sentiva la sbroda colare sulle cosce e lui che godeva come un pazzo.
Ormai entrambe avevano perso il controllo.
Lei decise che quello era il momento di farsi vedere parte attiva in quel rapporto sessuale.
Si è rialzata e lo ha spinto sul divano su cui è caduto sedendosi sopra completamente nudo con il sesso gonfio e duro da scoppiare.
Nicole si è messa cavalcioni su di lui, ha preso in mano il cazzo e se lo ha infilato lentamente tutto dentro.
Era così lungo che ha avvertito una leggera fitta di dolore, ma passato un attimo per adattarsi alle dimensioni di quel cazzo così grosso, cha cominciato a godere e a muoversi lentamente.
Lei lo sentiva riempire la vagina fino alla bocca dell’utero. Le stava dando sensazioni magnifiche.
Lui l’ha presa per i fianchi e l’a guidava su e giù, su e giù mandandola fuori di testa fino a darle un altro orgasmo ancora più intenso che stava arrivando. Allora ha stretto le cosce, ha spinto i fianchi verso di lui così da sentirlo dentro fino in fondo e fino all’ultimo.
Lui non veniva e lei desiderava ora sentirlo sborrare ma ancora non ce n’era cenno evidente.
Cercando di farlo venire lei si mossa accompagnata dai movimenti di Marlon fino all’ultimo e cosi è venuta altre tre volte.
Nicole era ormai in un’altra dimensione. Si sentiva volare e le stavano venendo le lacrime agli occhi.
Fino a quel momento lei ignorava cosa volesse dire per una donna essere scopata a dovere; era entrata in un’altra dimensione dove il sesso assume veramente qualcosa di non descrivibile.
Riflettendo a posteriori su quell’accoppiamento selvaggio avuto si è spiegata perché in alcune religioni l’atto sessuale è stato considerato sacro.
Nicole saltava su Marlon e si penetrava cercando di far entrare il cazzo più in fondo possibile.
Era completamente in balia dei sensi, il suo corpo era ipersensibile pronto a ricevere ogni sensazione; era sufficiente che anche solo le sue mani la sfiorassero le tette, che la tenessero per i fianchi, che la facevano impazzire.
Quando proprio non ce la faceva più e voleva fare ogni tipo di esperienza offrendogli ogni suo buco, gli ha chiesto di prenderla da dietro “Ti prego, Scopami da dietro! Ti voglio dare il culo. Voglio che tu sia mio anche lì! Voglio sentirti ancora di più!”
Per realizzare quell’accoppiamento i due si sono levati dal divano e lei si è messa carponi sul tappeto, lui si è inginocchiato dietro e l’ha infilzata di nuovo con una forza che l’ha fatta decisamente urlare ma il dolore iniziale a cui ha resistito, le ha dato poco dopo piacere e più lui la sbatteva più continuava a bagnarsi e a venire ancora.
Quando Marlon stava per venire l’ha fatta girare e le è venuto sborrando sulle tette fiotti caldi e bianchi che sono andato finire anche sulla bocca riempiendola fino alla gola.
“Guardalo, guardalo! Sto venendo! Vengo! Ohh sììì, vengo! Eccomiii! ohhh siiiiii!”
Poi con le mani lei si ha spalmato la sborra dappertutto.
Nicole era felice; una cosa così porca non l’aveva mai fatta con nessuno.
Poi ormai senza fiato si sono fermati e sono rimasti abbracciati per un po’ sul divano.
Per entrambe è stata proprio una scopata da paradiso terrestre.
Da allora di tanto in tanto si vedono, passano delle serate stupende, ma quando si incontrano sul treno, fanno le persone serie guardandosi negli occhi pieni di desiderio. Durante la settimana ciascuno ha la propria vita.
All’indomani di quella splendida serata con Marlon, Nicole si è svegliata più tardi del solito.
Elisa era a casa. Si sentiva la radio e Nicole pensava fosse in bagno, invece era in cucina.
“Buongiorno mamma! Ieri sera ti sei divertita?”
“Sì, e ti dirò che è stata una serata veramente unica!”
“Concordo. Ti ho vista sai?”
A Nicole al sentire che Elisa aveva l’aveva vista accoppiata a Marlon, le si è gelato il sangue.
“Non eri la stessa di quando fai l’amore co Rocco e tantomeno con me! Eri proprio una troia. Una femmina di alta classe erotica!
Nicole si è levata dalla sedia per baciare Elisa in bocca e sussurrare “Dopo il caffè vuoi venire al etto con me?”
“Volentieri” ha risposto Elisa
La giornata delle due è passata tra le lenzuola lesbicando con la figlia che ascoltava la madre che raccontava di lei e Marlon.

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