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Racconti Erotici Etero

Elisa e la sua amica Alberta

By 27 Settembre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

I fatti risalgono al 31 di dicembre giorno di fine anno. Tutti i ragazzi si ritrovano per stare insieme fino al mattino e festeggiare. Così ha fatto anche Elisa che già da tempo mi considerava suo padre anche perché con lei c’era già stato sesso all’insaputa della madre Nicole.
E’ vero anche che avevamo visto di nascosto Elisa scopare a casa ma Nicole non sapeva che la figlia fosse bisessuale.
” Dai Rocco, tutte le ventenni si vestono così! … e poi è la notte di Capodanno, è un giorno speciale, diverso dagli altri. Dai fai da bravo! Fra poco arriverà la mia amica Alberta e vedrai come è vestita!”
Rocco maledisse il momento in cui avevo accettato che Nicole mi affidasse Elisa per qualche giorno, essendo lei in vacanza in Egitto con amiche per un po’ di relax. Per lei aveva dovuto rinunciare agli inviti di alcuni amici che avrebbero voluto anche Nicole per il cenone. Ora si trovava in balia di una ragazzina capricciosa che era pur sempre figlia della sua compagna e che con il tempo si stava abbellendo. Negli anni precedenti era bruttina ma ora era dimagrita un po’ e si truccava dando un aspetto migliore al suo viso; anche gli abiti erano più aggraziati e femminili.
Lui le rispose “Ma Elisa! Quello non è un abito, è un copricostume, appena ti giri ti si scopre il culetto! Non puoi uscire in quella maniera. Se ti vedesse tua madre sicuramente rimarresti a casa”
A salvare Elisa ci pensò il campanello che troncò la discussione: era la sua amica Alberta con il padre.
Rocco con quell’uomo si accordarono per la serata, quindi andò via lasciando le ragazze a casa da Rocco da dove sarebbero uscite e verso le  3 e mezzo di notte sarebbe andato io a recuperale in discoteca.
Con il padre di Alberta si accordarono affinché le ragazze dormissero a casa di Rocco quella notte.
Dopo gli auguri le 2 ragazze si chiusero in camera di Elisa. All’improvviso una visione celestiale si presentò innanzi al padrone di casa: la piccola Alberta si era tolta l’abito con cui era arrivata ed ora indossava un piccolissimo delizioso tubino bianco, scarpe con tacchi altissimi con zeppa e trucco abbastanza marcato.
“Signor Rocco, che dice, piacerò stasera?”
Devo confessare che mai nella sua vita il cuore era stato così in subbuglio alla vista di una giovane donna neanche quando Elisa lo sedusse, ma quel visino angelico, quel corpicino apparentemente acerbo, seminudo, gli stava creando non poco turbamento.
“Sei bellissima Alberta. Sicuramente tu e Elisa stasera farete incontri meravigliosi. Voltati, fatti vedere bene!”
Alberta si mise a camminare lentamente nel salotto, con Elisa che dalla sua camera guardava sorridendo.
Mai avevo notato tanta femminilità in una ragazzina così deliziosa e decisamente già femmina.
“Allora Rocco, hai visto come si è vestita Alberta? Lei va bene e io no?”
A Rocco messo davanti all’evidenza non restò che dire “Fate come vi pare. L’importante è che usiate la testa. Capite cosa voglio dire e alle tre, non di più, mi chiamate per dirmi quando siete pronte. Ok?”
La risposta fu un bacio di Elisa sulla guancia e altro bacio da parte della cerbiattina Alberta sulla fronte, con abbraccio tenero e l’augurio di un felice inizio anno.
Le due ragazze passarono ancora un’altra mezzora chiuse in camera e verso le 22.00 Rocco le portò non lontano dalla città in una nota discoteca della zona.
Nel percorso di rientro a casa Rocco si fermò a salutare alcuni amici per poi passare il fine anno davanti al televisore.
Ricevette alla mezzanotte gli auguri di Nicole che lo chiamava da Sharm e poi si addormentò
Lo svegliò di soprassalto il cellulare che squillava “Rocco, siamo noi, ti aspettiamo davanti alla discoteca, fai presto! C’è un freddo cane, sbrigati!”. Erano circa le 4 del mattino.
Rocco pensò che erano delle brave ragazze avendo rispettato l’orario, anche se un po’ abbondante ma non più di tanto.
Alberta ed Elisa aspettavano all’ingresso della discoteca con uno nugolo di ragazzi che le circondavano.
In auto dopo i primi minuti in cui si erano riprese dal freddo Rocco chiese “Allora come è andata la serata? Vi siete divertite o…?”
Fu Alberta a rispondere “Signor Rocco, troppi ragazzini stupidi. Loro vogliono solo bere e magari vorrebbero scop…. ohhh mi scusi, non volevo dirlo… vero Elisa?”
Elisa seduta davanti si stava addormentando appoggiandosi al fianco di Rocco supponendo che avesse bevuto troppo. Arrivati a casa Rocco dovette tenerla per farle salire le scale.
“Rocco devo andare in bagno, accompagnami ti prego, non ce la faccio”
Allora prese Elisa in braccio e la portò di peso dentro al bagno. “Mi scappa la pipì. Me le togli le mutandine per favore?”
L’uomo si inchinò ed eccitato, le sfilò lo striminzito perizoma “Ohhh ora sto meglio! Mi lavi, per favore?” e si sedette sul bidet.
Alberta avrebbe dovuto essere in camera distesa sul letto ed invece la vidi appoggiata allo stipite della porta a guardare.
La situazione era troppo eccitante e Rocco voleva vedere fin dove si sarebbe spinta Elisa pur pensando che quella ragazzina  lo stava eccitando. Rocco cercò di togliersi l’idea dalla testa pensando che forse era ubriaca e non capiva la situazione.
“Dai Rocco, prendi la saponetta! Lavami bene!”
A lui, imbarazzatissimo, non restò che prendere la saponetta e passarla sulla fighettina che già ben conosceva; era una vera delizia, pochissima peluria che disegnava una striscetta larga circa due centimetri. la sua mano con la saponetta andò piano, piano, fino al buchetto del culo per massaggiarlo delicatamente.
Elisa aveva appoggiato il capo sulla mia spalla e la spallina del vestito era scesa, lasciando intravedere le sue tette con i capezzoli ben pronunciati ed a portata di bocca.
“Rocco, sai che mi stai facendo venire? Hai della dita fantastiche. Continua, ti prego! Oohhh si succhiami le tettine. Oohhh si Rocco, dai ancora siiiii!! Vengo, Vengo!!”. La sentii vibrare tutta mentre urlava.
“Elisa, che succede, stai male?” Era la sua amica Alberta, che preoccupata stava alla porta a guardare.
“Va tutto bene? Sei sicura?”
“Si, si tutto ok” rispose Rocco imbarazzato mentre Elisa si alzava e seminuda raggiungendo il salotto.
Alberta guardò dapprima incuriosita, poi, forse capendo la situazione con un sorrisetto malizioso “Ora stai meglio, vero Elisa? Starei meglio anche io, forse!” e guardò Rocco con quella sua espressione da ninfetta in calore “Signor Rocco, accompagniamo Elisa nella sua camera, così si potrà riposare con calma”
Lo fecero. Elisa si fece accompagnare dall’amica e da Rocco nel suo letto e infatti dopo pochi minuti già dormiva profondamente. Rocco turbato ma eccitatissimo già pensavo ad una sega sontuosa ma improvvisamente pensò ad Alberta che era sparita e non sapeva dove fosse.
“Sono in bagno Rocco. Lei vada pure a a dormire, io mi stendo sul divano. Buonanotte e ancora tanti auguri di buon anno!”
L’uomo si avvicinò alla porta del bagno e dal foro della serratura la spiò.
Vide una figura semplicemente deliziosa, un corpicino perfetto, due tette minuscole con dei capezzoli ben pronunciati come fossero stati gonfiati appositamente, una leggera peluria bionda nel pube e un culetto con due natiche da restare imbambolati.
Temendo che la ragazza lo sorprendesse a fare il guardone si ritirò in camera con il cazzo duro ed eretto che poteva essere a rischio esplosione lasciando però la porta socchiusa.
Dalla porta semichiusa sentii la vocina di Alberta “Rocco, scusami, non mi sono portata il pigiama, non mi può prestare una sua camicia?”
Rocco non era ancora addormentato “Vieni, entra Alberta, guardiamo cosa ti può andare bene”. Così Alberta ed entrò in camera “Ecco guarda questa camicia. Ti è un po’ grande ma credo ti stia bene e poi è calda e…”
“Bellissima, mi piace” rispose Alberta
Aggiunse Rocco “Provala, penso che tu stia benissimo con quel colore azzurro che è lo stesso colore dei tuoi occhi bellissimi!”
“Ha ragione Rocco, ora la provo” e si voltò mentre Rocco la guardava.
Alberta si sfilò lentamente l’accappatoio, lo lasciò cadere a terra e poi nuda, con quel culetto arrapante in mostra, lentamente provò la mia camicia.
Rocco era in evidente stato di eccitazione e quindi aveva il cazzo durissimo. Sotto il lenzuolo si ergeva maestoso e lui faceva di tutto per nasconderlo, ma a lui parve che la ragazzina non fosse preoccupata più di tanto, anzi la porcellina aveva visto il ditalino appena fatto ad Elisa e forse avrebbe gradito se lui ne avesse fatto almeno uno a lei.
A Rocco venne un’idea “Perché vuoi dormire nel divano? Qui da me c’è tanto posto. Vieni sdraiati di fianco a me. Sono veramente stanco che non mi ci vorrà molo ad addormentarmi”
Alberta capendo “Ho freddo. Posso starle vicino?” e ne approfittò per avvicinarsi a lui pericolosamente.
Rocco era steso supino con il cazzo in piena erezione che sollevava il lenzuolo e quando la piccola Alberta si avvicinò a lui sembrava di vivere in un sogno.
All’uomo vennero tanti dubbi e domande “Potevo? voleva? avrebbe parlato? oppure aveva la mia stessa voglia?”
Per fare il primo approccio la strinse con le braccia e la avvicinò. Alberta avvicinò il viso disse “Voglio toccarti il cazzo. Lo vedo che sei eccitatissimo. Non temere, non aver paura. Sono molto più piccola di te ma sono abbastanza esperta. Vedrai, ti farò godere tanto se lo vorrai”
Nella sua mante Rocca diceva “Se vuoi? Si che voglio!” e sentii finalmente la mano della giovane risalire l’interno cosce, accarezzare le palle ed arrivare finalmente al cazzo.
“Mmmmm, mai sentito un cazzo così duro e grosso. Fammelo vedere” ed Alberta scostò il lenzuolo per ammirarlo “Bello, bellissimo, ecco perché Elisa dice che si fa i ditalini pensando a te. Che cazzo meraviglioso!”
Rocco era senza parole e vide la bocca di Alberta avvicinarsi alla cappella lucida e turgida lambita dalla lingua con maestria impensabile data la giovane età della ragazza. Cominciò così a succhiarlo in maniera favolosa facendolo ansimare e pregustare un pompino magnifico.
“Sei incredibilmente brava! Continua ti prego!” e mentre la ragazza continuava a succhiarlo le sue dita le cercavano la fighetta. Non ebbero difficoltà a trovarla ed Alberta era un lago; era bagnatissima e le toccò il clitoride non grande ma già sensibile e pulsante.
“Ohh siihhh!! Toccami porco! Ti piacciono le ragazzine? A voi uomini piacciono le studentesse universitarie giovanissime come me e come tua figlia Elisa, vero? Devi sapere che da qualche anno ho un amante adulto e lui mi scopa quasi tutti i giorni. Ecco perché sono così esperta. Appena sono sola con lui, lo faccio godere rapidamente. Lo facciamo quando sono sola in casa. Lui sale da me e mi paga anche bene. Non parliamo poi di quando a casa mia c’è Elisa! Dovresti vedere come si eccita! Lei gli fa vedere le mutandine, allarga le gambe e lo guarda negli occhi sfidandolo! Ora puoi immaginare che Elisa se lo scopa e a quanto ne so è una grande troietta a letto. Se non ci credi chiedi al Proff di Inglese da cui va a ripetizione”
Per Rocco quella fu una rivelazione. L’insegnate di inglese è un suo amico, il caro amico Giorgio.
Se Rocco si fosse trovato in un altro stato certamente avrebbe pensato che il suo amico era un pervertito ma ora aveva altri pensieri per la testa e pensò “Ma che cazzo me ne frega! Voglio chiavarmi adesso questa piccola troietta!”
Le sfilò la camicia prestata, le succhiò i capezzoli eccitati, le allargò le gambe e le appoggiò il cazzo sulla figa.
A quel contatto Alberta esplose “Dentro, dentro adesso! Ho voglia di scopare vecchio maiale! Ti sta aspettando, ti vuole, ti desidera la mia fighetta, dai entra!”
Prima la cappella, poi lentamente il mio cazzo di quell’uomo la penetrò quasi completamente entrando nella intimità di quella giovane.
“Ohhh, mi togli il respiro! Ancora! Non aver paura! Ti voglio sentire tutto dentro. Sihhh, rimpimi tutta, dai! Sono la tua troietta! Ancora! Ooh sihhh chche bello! Che meraviglia come mi chiavi!” disse Alberta ormai accoppiata al compagno della madre della sua amica.
Rocco cercava di non affondare troppo, non perché temesse di farle male ma per non venire troppo presto volendo godersi quella figa più a lungo possibile. Era troppo piacevole la sensazione che provava e voleva farla durare tanto, tantissimo.
La figa era giovane e forse non ancora abituata a cazzi di adulti e grandi e grossi. La fighetta di Alberta era figa molto stretta, bagnata, ma anche elastica; bastava attendere che si distendesse ed adattasse alle dimensioni, inoltre il suo visino d’angelo di fronte a lui, la sua lingua esperta della giovane e quel corpo ancora non completamente sviluppato erano troppo eccitanti anche per un vecchio tombeur de femme come lui.
“Ohhh Alberta, credo di venire tra poco, fammelo togliere, ti prego, non resisto di più”
“Ohh siiii, dammelo in bocca. Voglio succhiare tutta la sborra che hai dentro le palle. Pensa alla tua Elisa quando le hai fatto un ditalino sul bidet, dai pensaci. Chiaveresti anche lei scommetto! Ohhhh senti quanta sborra! Si tutta la voglio, in gola. Oohhh siihhhhh!!”.
In quel momento Rocco avrebbe chiavato, inculato anche Elisa, sua madre, e tutte le parenti femmine. Stava godendo molto con il cazzo dentro la bocca di una ragazzina formidabile che ingoiava il suo liquido seminale con voluttà e godimento.
Tutta la scena si svolse alla luce fiocca che proveniva dalla strada attraverso le tapparelle. La scarica di adrenalina avuta da Rocco lo lasciò stanco, disfatto e senza voglia di reagire. Vista l’ora tarda e la notte quasi insonne il sonno lo prese. Al risveglio non si ricordava più nulla.  A lui sembrava di aver avuto un sogno in cui una ragazzina, studentessa al primo anno di università, con un corpicino delizioso, lo stringeva teneramente e lo guardava con uno sguardo carico di lussuria fino a che lei volle fare sesso.
Di quell’accoppiamento fugace e bellissimo Alberta non ne parlò con Elisa e lui se guardò bene di tenere il segreto.
Rocco si è incontrato clandestinamente con Alberta qualche altra volta ed hanno fatto sesso all’insaputa di Elisa che sua volta ha fatto sesso con Rocco molte altre volte in ore lavorative in assenza della madre Nicole; fin ora quest’ultima ignora le tresche del suo compagno e soprattutto della figlia.

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