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Esperienze di vita

By 22 Agosto 2018Dicembre 16th, 2019One Comment

Ciao a tutti,

é da tempo che volevo pubblicare il diario sulla storia della mia prima vacanza-lavoro fuori da casa. Prima di iniziare, é bene che mi presenti. Mi chiamo Samantha e sono la maggiore di tre sorelle di una affluente singaporense. La mia famiglia é molto conosciuta in città per le attività in finanza e viviamo spesso sotto i riflettori.
La storia che vi voglio raccontare inizia nel maggio del 2016, quando ormai avevo terminato i miei esami e mi accingevo a godermi tre mesi di vacanza prima di trasferirmi all’estero per iniziare il college. Questa esperienza rappresentava per me un’esperienza unica, fino ad allora avevo sempre vissuto a casa, protetta dalla famiglia e tenuta lontana da qualsiasi esperienza mondana. Come si diceva sempre, l’onore della famiglia prima di tutto. Tuttavia, lo vivere da sola non era ormai più un lontano miraggio e tra pochi mesi sarebbe diventata la mia quotidianità. Per questa ragione mia madre mi aveva spinto sin da subito ad intraprendere un viaggio attraverso l’Europa, alla fin fine avrei potuto mettere in pratica tutti questi anni di studio nelle lingue straniere!

E’ importante che vi spieghi che due anni fa non parlavo affatto l’italiano, poiché in famiglia avevamo sempre parlato in inglese e a scuola avevo scelto quale seconda lingua il francese. Sebbene questo potesse spaventarmi alla partenza mi rassicurava il fatto che Lilly, la mia amica d’infanzia, avesse deciso di unirsi a me in questa avventura!
Cos’ a inizio maggio, terminati gli esami Lily ed io completavamo i preparativi per la nostra partenza prevista per il 10 maggio!

Come eravamo allora? E’ una domanda che mi sono fatta spesso e a cui sono sicuro molti di voi tengono una risposta. Sia Lily che io facciamo parte della squadra di pallavolo al liceo, abbiamo quindi un fisico slanciato seppur siamo entrambe abbastanza piccoline. Io sono alta 1.55m, ho i capelli neri come la pece e mi ritengo una ragazza abbastanza estroversa. Per essere asiatica ho un bel seno anche se piccolino, tuttavia, credo che il mio pezzo forte siano le gambe, sode e magre grazie agli anni di allenamento. Inutile dire che, a quel tempo, mi sentivo la reginetta di Singapore, nata ricca, bella, intelligente e con i contatti giusti. Mi piaceva che gli altri lo sapessero e godere della mia posizione sociale.

Lily é la più timida delle due, sarà per questo che alla fine ho scritto io la nostra storia, é nata da madre malese e padre russo. Una strana combinazione che ha prodotto una ragazza bellissima ma quantomai timida. Non più alta di 1.60, con una terza di seno, un culetto allenato e delle gambe lunghe, ancora più slanciate dalla sua mania di indossare sempre dei tacchi, seppur corti. Inutile dire che anche lei proviene da una famiglia molto agiata, il padre negli anni ha fatto fortuna con l’import-export di prodotti attraverso Singapore spesso con traffici poco trasparenti. Le merci, di dubbia provenienza, sono spesso gestite dagli zii e altri parenti che vivono in Europa e che, come scoprirete nei prossimi capitoli, hanno rappresentato un punto di riferimento per il nostro viaggio!

Prima di lasciarvi al racconto, vi avviso che per facilitare la lettura preferisco raccontarvi la mia storia in italiano, tuttavia, ove necessario inserirò quale riferimento in inglese.
Primo appuntamento nel diario, 5 maggio 2016 a casa di Lilly per preparare i bagagli!
5 maggio 2016 – Singapore

Caro diario,
inizio oggi i preparativi per questa grande avventura. Io e Lilly ci vediamo alle 9 a casa sua per fare i bagagli e preparare le ultime cose. Questa mattina Tracy [era la mia cameriera personale a quel tempo] &egrave venuta a svegliarmi in ritardo come al solito. In tanti dicono che sono troppo dura con lei, ma non sopporto uno staff indisciplinato. Pensa, seppur le abbia ricordato di presentarsi alle 7 in punto, &egrave arrivata appena alle 7.10 e senza il necessario per prepararmi per la giornata! Oggi le ho fatto un discorsetto e spero abbia capito come stanno le cose, &egrave andata più o meno così:
– Tracy? Anche oggi in ritardo?
– Mi scusi signorina, sono rimasta bloccata in metropolitana, con questo caldo a nessuno piace camminare.
– Affari tuoi, ricorda che puoi sempre correre o hai paura di farti male ai piedini?
– Mi scusi signorina, vuole fare il bagno?
– Muoviti, ho fretta.

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la mia camera da bagno sfilandomi velocemente maglietta, pantaloncini e mutandine. Tracy, come al solito, si dimostra inadeguata nel lavarmi. Non

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