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Racconti Erotici Etero

festicciola

By 11 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Credo non ci sia niente di meglio di una festa tra amici per dei liceali. Amici, amiche, amici di amici e soprattutto amiche di amiche. Insomma il posto ideale per rimorchiare qualche nuova fiamma. Io non avevo bisogno di squadrare le nuove arrivate, avevo già la testa occupata da Marta. Tra di noi non c’era niente, ci conoscevamo da un po’, diciamo che negli ultimi tempi c’era scappato qualche bacio furtivo e qualche limonata. Quella sera però era la grande sera. Casa di Marco era l’ideale, piena di stanze in cui appartarsi,  chiudendosi a chiave, senza essere disturbati da nessuno. Lei era bellissima, con il suo capello rosso e lo sguardo penetrante, di una ragazza che sa cosa vuole, sempre e comunque. Indossava una maglietta aderente a maniche corte bianca che evidenziava le sue splendide tette che spiccavano in una corporatura piccola e minuta. Non era tanto alta, forse pure per questo il seno si notava ancora di più. Naturalmente il tutto era condito da uno splendido culetto, piccolo e sodo, che avevo già avuto modo di tastare. Durante la serata parlammo e scherzammo parecchio, ma l’attesa per quello che ci sarebbe stato dopo era palpabile da parte di entrambi, bisognava aspettare solo il momento giusto. La festa come al solito degenerò, l’alcool prese il sopravvento sulla maggior parte dei presenti, ed io, per evitare di passare la serata a fare da crocerossino a qualcuno, mi avvicinai a Marta, la presi per una mano e avvicinandomi a lei gli sussurrai nell’orecchio:

“ora tu vieni con me!”

Lei sorrise come se non stesse aspettando altro, posò il bicchiere che aveva nell’altra mano e ci avviammo verso una delle stanze “tranquille” della casa. Ricordavo che c’era una stanza in disuso, con dentro solo un armadio ed un divano, era alla fine del corridoio delle stanze da letto. Mentre attraversavamo il corridoio, la voglia e l’agitazione in me saliva a mille. Arrivati davanti la porta, aprii, sempre tenendola per mano la feci entrare dopo di me, chiusi la porta, girai la chiave, la guardai negli occhi e iniziammo a baciarci. Erano baci senza senso, guidati dalla voglia, con l nostre mani che esploravano i vicenda i nostri corpi. Non dicevamo una parola. Non so come ci ritrovammo sul divano, la sua mano si fece più audace, iniziò a toccarmi il pacco, già duro, l’aveva fatto altre volte ma senza andare oltre. Io toccavo i suoi seni, decisi di sfilargli la maglia, rimase in reggiseno, sembravano ancora più grandi. Lei iniziò a togliermi la cinta, io non ne potevo più, sbottonai i pantaloni, triai giù la zip e abbassai jeans e mutande, liberando il mio cazzo durissimo. Lei lo afferrò e inizio a segarlo con movimenti lenti, come se volesse studiarlo…

“che bel cazzo!!” disse

Io non sentii nemmeno le sue parole, ormai ero in suo possesso, buttai la schiena all’indietro sul divano, allargai le gambe e la feci fare, rimanendo in quella posizione. Era seduta di fianco a me, mi masturbava sempre più velocemente ed io ogni tanto mi godevo la situazione rimanendo con gli occhi chiusi ed accasciato sul divano, a volte guardavo la sua mano muoversi sul mio cazzo, la sua impugnatura pienasu quell’asta di carne calda. Ogni tanto cercavo il suo sguardo, era cambiato, aveva la faccia stralunata, era la voglia. A quel punto allungai la mano, portandola sul suo sedere, misi la mano dentro i jeans e lei per facilitarmi il tutto, con l’altra mano si sbottonò i pantaloni. Indossava un perizoma e ne approfittai per toccare in ogni dove il suo culo. Mi alzai di scatto, lei rimase seduta sul divano, gli sfilai prepotentemente scarpe, pantaloni e perizoma. Aveva la figa completamente depilata, mai me lo sarei aspettato. La feci sedere sulla punta del divano, io posai le ginocchia sul divano di fiano a lei, aveva il mio cazzo davanti al viso, inizio subito a leccarlo mentre io iniziavo a masturbarla. Non era molto esperta di sesso orale, o forse era distratta dal ditalino, le mie due dita si facevano largo nella sua figa fradicia di umori sempre più velocemente. Lei godeva, godeva talmente tanto che ogni tanto smetteva di succhiarmelo per sentire meglio le sensazioni, alla fine non resistette più, stremata di buttò anche lei indietro sullo schienale del divano a godersi ,con le gambe spalancate in maniera oscena, il ditalino. A quel punto mi inginocchiai di fronte a lei, alterando il ditalino con giochini di lingua. Aveva un buon sapore e ormai era completamente nelle mie mani, non resistevo più, vederla abbandonata in quel modo al piacere mi eccitava troppo. Inizia a masturbami da solo mentre continuavo i giochini, fino a quando non le chiesi di togliersi il reggiseno. Liberò due tette enormi, con capezzoli turgidissimi. Mi tirai su e mi inginocchiai sul divano con lei nel mezzo, infilai il mio cazzo tra quelle tette abbondanti e calde. Era una sensazione bellissima, erano soffici e morbide, iniziai un su e giù furibondo, fino a quando non arrivai al limite, lo sfilai, lo presi in mano e venni sulle sue tette mentre lei se le massaggiava. Non riuscii a contare gli schizzi, so solo che crollai sfinito sul divano.

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