Skip to main content
Racconti 69Racconti Erotici Etero

Follie d’amore…della mezzetà

By 2 Dicembre 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

FOLLIE D’AMORE’della mezzetà. (1^ parte)

Mi sembra impensabile!
Mi guardo allo specchio, mentre prendo l’intimo di seta, fumo di londra, che ho scelto da indossare e che ho già riposto piegato sul letto.
Mi siedo sul bordo, infilo le calze, anch’esse grigie, puntando il piede, facendo scivolare e frusciare il sottile nylon sulla pelle fino a che la balza in pizzo arriva alla parte alta della coscia e le aggancio al reggicalze.
Poi tocca al reggiseno a balconcino; la mezza coppa solleva e mette in evidenza i seni, lasciando scoperti i capezzoli.
Indosso le scarpe, sandali neri allacciati alla caviglia, con i tacchi alti dieci centimetri, infilo il piede e il mio metro e sessantacinque diventa magicamente dieci cm in più.
Per ultimo indosso il perizoma, sopra il reggicalze, così è più facile toglierlo.
Mi sento un’ altra, mentre ravvivo i capelli.
Mi specchio ancora e quasi non mi riconosco più.
Mi chiedo perché.
Perché mi sono ridotta ad aspettarlo impaziente in questo normalissimo martedì pomeriggio di metà ottobre. Sola, in questa stanza, contando i minuti come se fossero battiti del mio cuore impazzito.
Mi sento insicura, come se dietro quella porta ci fosse il mio compagno che mi sta spiando o peggio i miei figli, tutti i miei amici pronti a mal giudicarmi per quello che sto facendo.
Ho più di cinquant’anni, un passato di bella donna con una vita molto movimentata; due mariti, cinque figli e un bel po’ di amanti.
Tutt’ora, nonostante l’età, sono abbastanza in forma.
I seni sono grossi ma ancora abbastanza sodi, il culo si tiene bene, alto e rotondo alla brasiliana, le gambe snelle.
Sono piuttosto ‘morbida’, anche se non grassa.
I miei capelli neri, lisci sono tagliati in un caschetto piuttosto lungo.
Gli occhi verdi, con pagliuzze dorate e fiammeggianti sono il mio punto di forza.
Non mi trucco molto e vesto in maniera adeguata alla mia età: niente capi molto attillati o pance fuori, scollature normali, qualche scarpa con il tacco alto, gonne con un piccolo spacco malizioso magari, calze o collant velati di sicuro, ma mai nulla di sfacciato o eccessivo.
Ritengo di essere ancora molto piacente, ma non amo provocare.
Eppure gli uomini mi guardano, in strada mi guardano con audacia o provano ad abbordarmi, cercano di attaccare discorso, qualcuno ha anche provato a darmi il suo numero di telefono, anche i nostri amici provano talvolta a farmi il filo.
Eppure sono rimasta stupita e turbata per il modo inequivocabile con cui ‘lui’ mi ha guardato, la prima volta quando si è presentato.
Sul momento non ho dato peso a quello sguardo, ma mi sono sbagliata perché è stato il preludio di quello che poi è successo appena una settimana dopo.
Mi ricordo tutto come un film visto e rivisto centinaia di volte fino a conoscerne a memoria tutte le battute.

Tutto è cominciato un mese fa.
Ero dal giornalaio per acquistare delle riviste, quando alle mie spalle una voce mi fa:
‘Scusi signora, posso parlarle un momento?’
Mi volto e ‘lui’ è lì.
Alto, i lunghi capelli, castano chiaro, sciolti sulle spalle, occhi marroni, scuri e profondi, vellutati; avrà, forse, ventidue, ventitré anni.
‘Sìì’ ‘ rispondo ‘ ‘mi dica.’
‘Signora volevo dirle che lei è la donna più bella che abbia mai visto in vita mia e volevo chiederle se gradirebbe un caffè con me’ ‘ mi spara tutto d’un fiato.
‘Non ti sembra che sono, forse, un po’ troppo attempata per te e per essere ‘rimorchiata’ per strada?’ ‘ rispondo con voce un po’ stizzita, ma dentro di me sono anche lusingata; a noi donne i complimenti piacciono, specie se fatti da un bel giovane!
‘Attempata’ ‘ mi rimanda lui, con un sorriso accattivante ‘ ‘Lei è splendida! E poi le ho solo offerto un caffè, perché sarei onorato di conoscerla, senza secondi fini.’
Quel sorriso e quello sguardo sono disarmanti, non posso fare a meno di mettermi a ridere:’ E sia. Ma solo dieci minuti, ho delle cose da fare.’
Entriamo in un bar lì vicino e in dieci minuti mi dice tutto di lui.
Il suo nome è Leonardo, Dodo, ventidue anni, di P. e frequenta la scuola di Belle Arti che è non tanto lontano dall’edicola dove vado sempre.
Con i suoi amici, hanno l’abitudine di riunirsi in quel bar ed è proprio lì che mi ha notato circa una settimana fa all’edicola.
Mi racconta che da quando mi ha visto non fa che pensare a me, a quanto sono bella e della voglia che aveva di conoscermi, fino a che, oggi, ha preso il coraggio di parlarmi; crede proprio di essersi innamorato di me.
Io rido a queste sue dichiarazioni, gli dico che non è possibile, che il mio figlio più grande ha quasi il doppio della sua età’
Vuote parole!
Lui continua a ripetermi frasi carine; è convinto veramente, ma mi dice che se io non voglio neanche avere un’amicizia con lui, non mi importunerà più.
Ci lasciamo con una stretta di mano.

A casa ripensai a quello che era successo, mi ripetevo che era assurdo, ma sotto sotto, come donna, non potevo non essere lusingata e felice del fatto di piacere ancora, alla mia età, ad un giovane come Dodo.
Durante la settimana che seguì c’incontrammo ancora; io andavo all’edicola e lui mi aspettava lì, per prendere il caffè insieme.
Parlavamo di tante cose, di noi, dei suoi studi e dei suoi progetti, insomma diventammo amici e Dodo mi piaceva sempre più.
Finché, un martedì pomeriggio, mentre ero sola a casa, sentii suonare alla porta.
Aprii e lui era lì!
‘Ciao Clary’ ‘ mi ha detto.
‘Cosa fai qui?’ ‘ ho ribattuto stupita.
‘Sono venuto a trovarti’ ‘ mi ha risposto, con un gran sorriso ‘ ‘L’altro giorno, dopo che ci siamo lasciati, ti ho seguito, per sapere dove abitavi.’
‘Come ti sei permesso’ ‘ ho ribattuto stizzita ‘ ‘E soprattutto come ti permetti di venire a casa mia senza essere invitato?’
‘Sei tu che mi hai detto che il martedì sei sempre sola perché il tuo compagno è fuori per lavoro. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un po’ di compagnia. Non sei contenta?’
Mentre mi parlava non smetteva di sorridere, la sua voce dolce e il suo sorriso aperto e franco, hanno fatto sì che il mio disappunto sia svanito.
Alla fine ho sorriso anch’io:’D’accordo. Ormai sei qui. Entra che oggi il caffè te lo offro io.’
Quello fu il mio errore; far entrare il lupo nell’ovile!

Siamo seduti sul divano, parliamo e sorseggiamo il caffè.
Parliamo del più e del meno, accavallo le gambe e senza rendermene conto la gonna sale scoprendo le mie cosce accavallate.
Mi accorgo delle sue occhiate furtive.
Sto quasi per coprirmi quando…
“Non lo fare, ti prego’ sei bellissima!” – m’interrompe lui.
Mi blocco, sono imbarazzata, mi mordo le labbra. ‘ cerco invano di fingere indifferenza a quegli sguardi carichi d’adolescenziale malizia.
‘Sei magnifica! Hai delle gambe stupende!’ ‘ continua.
Quella frase è come un fulmine a ciel sereno, tutte le mie certezze vacillano all’improvviso davanti a un ragazzino di 20 anni o poco più.
Non riesco a dire nulla di meglio che: “Ma su dai, cosa dici…”
Mi sento strana, comincia a battermi il cuore.
Un pensiero improprio mi attraversa la testa: “Che cosa starà pensando?” – “Starà sognando di vedermi sotto la gonna?’ ‘ ‘Di scoprirmi del tutto le cosce?”
Ancora ora, non sono in grado di spiegare cosa mi sia preso.
Quei pensieri mi eccitano più di quanto avrei mai detto. Non posso fare a meno di guardarlo proprio li, tra le sue di gambe.
Quel gonfiore dei jeans, si stava eccitando per me, per il mio corpo, per le mie cosce, non ci credevo!
Ho paura che si accorga del mio sguardo indiscreto. Mi do della stupida e distolgo subito lo sguardo.
Ma non resisto’ Ho voglia di giocare, di sentirmi attraente, viva.
E’ un attimo di follia!
Sento di poter fare tutto di lui, semplicemente accavallando le gambe o muovendo una mano per farla scivolare peccaminosa sul velo delle calze fingendo distrattamente di aggiustarmele.
Vedo chiaramente i suoi pantaloni muoversi e allora Il mio corpo reagisce, da solo, scollegato dalla ragione, animato da vita propria.
Con una faccia tosta che non mi sarei mai riconosciuta fino a dieci minuti prima scopro ulteriormente le gambe e comincio a muoverle, a riaccavallarle senza più badare all’orlo della gonna.
E lui non riesce a staccarmi gli occhi di dosso, lo vedo che impazzisce per me!
Mi fa morire, mi sento bella e potente.
Non ho il coraggio di ammetterlo a me stessa, ma mi sto eccitando sempre di più.
In un attimo di lucidità cerco di riprendere il controllo, penso che sto diventando matta. “Potrebbe essere mio figlio!!” mi ammonisco.
Mi alzo dal divano:’Vai ora, io devo uscire per delle compere. Grazie della compagnia.’ ‘ e mi avvio per raggiungere la porta.
Lui mi cammina vicino, troppo vicino. Non so più che fare, alterno passi lenti a passi veloci e distanziati, non c’è più bisogno di sedurlo sfacciatamente. Mentre apro la porta, lo sento avvicinarsi, percepisco chiaramente il suo fiato sul collo e un sussurro: “Facciamo l’amore Clary!!!”
“Che dici?’ – reagisco d’istinto e rispondo tutto d’un fiato ‘ ‘Cosa ti sei messo in testa? E’ una cosa che non voglio fare, ho il doppio della tua età, non voglio.’
‘Tu sei un bel ragazzo,’ ‘ continuo – ‘sei sveglio, ma io non posso, perché ti sei messo in testa sta cosa.”.
Scuse, banalissime scuse, invece lo desidero.
“Non lo so cos’è…’ – m’incalza ‘ ‘è che non riesco a toglierti dalla mia mente, penso sempre a te !!”
“Ma e’ una cosa che non può essere, devi capir… ” – non riesco a finire la frase sento le sue labbra sul collo, la sua lingua mi titilla il lobo dell’orecchio.
‘Non posso, non mi sento…” dico senza convinzione, in ultimo, vano, tentativo di difesa.
Cosa posso farci se quando un uomo (e non soltanto gli uomini) mi bacia l’orecchio perdo il senso della realtà e mi eccito!!!
Giro la testa per dire ancora qualcosa, e lui mi bacia, in modo rumoroso e impacciato, sulle labbra, ma è più che sufficiente per mandarmi K.O.!
Lo allontano, poggiandogli le mani sulle spalle, mentre lo guardo negli occhi, intriganti e pericolosi come la notte.
Lui non desiste, posa delicatamente le mani sulle mie guance e mi tira delicatamente verso di lui.
Quando mi bacia cedo definitivamente e rispondo al bacio con violenza e passione.
Mi sento leggera, mi aggrappo il più possibile a lui, al suo corpo, al suo calore.
Lui mi attira, di nuovo, a sé.
I nostri volti vicini, le nostre labbra si sfiorano senza baciarsi; sento il suo respiro.
Sento di essere tremendamente eccitata.
Poi di nuovo le labbra e la sua lingua in cui mi perdo definitivamente.
Sento le sue mani accarezzarmi il corpo eccitato; si muovono senza schema su di me, mi toccano, mi scoprono le cosce, mi palpa impacciato il seno e il sedere senza un ordine rendendo tutto ancora più casuale ed intrigante.
Faccio tre passi indietro e mi siedo sul bracciolo della chaiselongue dell’ingresso.
Lui mi solleva il maglione, mi prende i seni tra le mani a coppa e li fa scivolare fuori dal reggiseno; inizia a tormentarmi i capezzoli con la lingua, scende a leccarmi il ventre e l’ombelico, poi osando di più, scivola lungo il mio corpo, sempre più in basso’
S’inginocchia e mi solleva la gonna’
“Ma porti le autoreggenti nere?” – mi chiede stupito ed eccitato alla vista delle mie calze.
Poi pronto abbassa la testa per infilarla tra le mie gambe, ormai aperte.
Prende a leccarmela da fuori le mutandine, inzuppate di umori’
Il mio respiro diventa subito affannoso’
Le scosta leggermente e la sua lingua mi ha solletica la clitoride.
Ho un brivido, inarco la schiena e gli spingo la testa tra le gambe.
A un certo punto lui smette di titillarmi la clitoride con la lingua e la prende in bocca, me la succhia come in piccolo pompino.
Ho delle fitte di piacere incredibili, sempre più frequenti.
‘Aaaaggghhh” – mi strappa un urletto, quando infila la lingua nel mio sesso; poi un suo dito irrispettoso si intrufola dentro di me.
La ragione mi abbandona del tutto’mi piace da morire’ sento crescere l’orgasmo, gli accarezzo la testa, incoraggiandolo a fare ancora di più.
Mi ubriaca di piacere sempre di più ad ogni bacio, ad ogni leccata’
‘Aaahhh’ssììì’cosìììì’sto godendoooo” – e alla fine crollo sotto i suoi colpi di lingua e vengo, sdraiata sul divano dell’ingresso, senza ritegno, nella sua famelica bocca, inondandolo con i miei caldi succhi.
Quando riapro gli occhi, lo guardo; è inginocchiato tra le mie cosce spalancate, il viso umido dei miei umori’ e si sta toccando!!!
‘E’ stato meraviglioso’ Sei un fiume in piena tesoro..’ mi dice contento.
‘Anche per me è stato bellissimo’sei stato bravissimo’ma ora che penserai di me?’
‘Quello che ho sempre pensato.’ ‘ mi risponde sorridendo ‘ ‘Che sei una donna meravigliosa’e calda!’
Sono ancora bollente quando si rialza e mi bacia appassionatamente.
Sento chiaramente il mio sapore intimo, dolciastro, sulle sue labbra.
Mi piace’ e questo basta ad eccitarmi di nuovo.
Trovo la forza per staccarmi da quell’abbraccio sensuale:’Vieni’ ‘ gli dico prendendolo per mano.
Attraverso il corridoio angosciata per quello che sto per fare ma anche euforica ed eccitata.
Lo porto in camera, mi fermo davanti al letto e mi volto.
Sorridendo levo il maglione a collo alto e mi libero della gonna. Resto in reggiseno, tanga e autoreggenti neri e stivali con il tacco alto.
‘Eccomi. Allora come ti sembra questa vecchietta?’
Lui resta sorpreso, fermo per un lunghissimo istante poi sorride e mi sussurra che sono “bona”.
Mi sento un po’ imbarazzata da quel commento innocente ma inaspettato.
“Vuoi che le lasci indossate?” ‘ chiedo, riferendomi alle autoreggenti, per aumentare le sue voglie.
“Sii, lasciale, sei più porca così!”
Arrossisco un poco per quel suo cambiamento da ragazzo educato a monello impertinente, ma sono troppo eccitata per trovarlo fuori luogo.
Mi siedo sul letto e lui si avvicina.
E’ duro, eccitato sotto i jeans.
Glieli sbottono e li abbasso alle ginocchia assieme allo slip.
Il suo sesso scatta verso l’alto come una sbarra d’acciaio.
Lo tocco, lo afferro, accarezzandolo lentamente.
Non ce la fa più a resistere, s’inarca, spinge in alto, verso di me, il bacino.
Mi sdraio sul letto e con la mano gli faccio segno di venire accanto a me.
Si spoglia completamente e nudo si sdraia vicino a me.
Impugno il suo sesso teso e me lo avvicino alle labbra.
Lo stuzzico con piccoli baci, con la lingua saetto sul glande arrossato’lo sento crescere ancora, farsi più duro e più grande nella mia bocca.
Freme di piacere, ma io non gli do tregua, ora voglio farlo mio totalmente.
Continuo a succhiarlo e ad accarezzarlo finché inarca le reni e scarica il suo sperma salato nella mia gola.
Mentre ingoio il suo piacere, lui si lascia andare pronunciando il mio nome in un lungo sospiro finale.
Mi metto sopra di lui cavalcandolo. Mi muovo su di lui, come voglio, baciandolo e leccandolo ovunque. Sento le sue dita premere decise sulla pelle dei miei fianchi, percepisco le sue mani scorrere sulle mie cosce.
Mi accarezza la schiena, poi le sue mani trovano il gancetto del reggiseno, lo aprono e fanno scendere l’indumento dalle spalle.
Le mie tette, gonfie di desiderio, libere, oscillano a pochi centimetri dal suo viso.
‘Che belle’grosse!’ ‘ sussurra, mentre le afferra a piene mani e ne porta i capezzoli, duri come chiodi, alle labbra.
Si attacca ora a un capezzolo, ora all’altro, leccandoli e succhiandoli come un lattante.
Continuo a strusciarmi su di lui, percepisco la sua asta, nuovamente rigida, che s’insinua tra le mie cosce e si appoggia per tutta la lunghezza sulla mia figa, appena celata dal sottile tessuto del tanga.
Comincio un movimento ondulatorio e mi masturbo su quel membro duro come il legno.
Geme’ io mi sento in paradiso’ e perdo il controllo.
Vengo come una ragazzina alle prime armi.
Sento l’orgasmo esplodere ovunque, nel sesso, nelle gambe, nei capezzoli che ora struscio furiosamente sul suo petto nudo e senza peli.
Dopo mi abbandono sul letto, sfinita e appagata.
Mi viene sopra, fra le mie gambe divaricate.
Mi accarezza. Lo vedo portare la sua mano verso il suo membro nel tipico gesto di chi si accinge a penetrare.
“No, questo no…” – mi riprendo radunando quel poco di volontà che mi resta.
“Dai non fare così…” – sussurra lui, con dolcezza.
“No, non puoi. Non voglio che mi penetri.’
“Fammi venire dentro, ti prego. Lasciami entrare.” ‘ la sua voce e roca di piacere, il suo dolce sguardo mi prega, mi supplica.
“No, senza preservativo non voglio.’ ‘ gli dico cercando di calmarlo ‘ ‘E’ pericoloso.”
“Ok, lasciami solo appoggiare la punta, ti prego solo un istante” – mi sta ancora implorando, sento il suo glande spingere fra le labbra della mia vagina attraverso la stoffa.
“Non entro… non ti preoccupare… se non vuoi non entro”
Lo sento ruotare il sesso con la mano per poi strusciarlo contro le mie grandi labbra in un movimento rotatorio che mi toglie il respiro.
Quel movimento e lo strusciare della cappella contro la mia figa gonfia e bagnata mi stordisce. Non ce la faccio più a resistere!
Continuando a strusciarsi, con la punta delle dita scosta il cavallo del tanga e appoggia il sesso in mezzo alle mie labbra intime.
Sono completamente stordita dall’eccitazione..
Mi avvicino al suo orecchio e riesco solo a dirgli: “Scopami.”
Non se lo fa ripetere.
Mi entra dentro piano piano, senza schiacciarmi con il suo peso. Qualche centimetro, non di più, solo il suo glande è dentro di me, ma basta.
E’ troppo, davvero.
Le fitte di piacere si fanno insopportabili come la voglia di essere penetrata e godere ancora.
“Basta, basta… vienimi dentro'” – gli dico, afferrandomi alle sue spalle, contratte per il forte piacere e alzando il bacino verso di lui alla ricerca di un contatto più profondo.
Lui avverte la mia ansia e con un unico, lungo, deciso movimento di reni affonda completamente dentro di me, fino a che il suo pube si scontra con il mio.
‘Aaahhh” ‘ il mio lungo gemito animale accompagna la profonda penetrazione del maschio nel mio ventre.
Comincia a pomparmi con vigore, i suoi colpi sono cadenzati e arrivano nel profondo.
Sollevo le gambe e le allaccio alle sue reni, per accoglierlo meglio e comincio a muovere il bacino per andare incontro ai suoi affondi.
Sento la punta del suo cazzo spingere dolorosamente sul collo del mio utero.
Tengo gli occhi chiusi e la bocca socchiusa per il godimento di sentirmi finalmente donna, piena, colma, completa.
Sento che l’orgasmo sta per travolgermi.
Stringo ancora più forte la vita di Dodo con le gambe e mi lascio andare.
‘Sìììì’cosììì’amore così’sto godendo’vengoooo” ‘ e vengo per la terza volta.
Un orgasmo fortissimo, travolgente, che mi scuote tutta, per un attimo penso addirittura di svenire.
Quando mi riprendo lui è ancora dentro di me, immobile.
Mi bacia tenero le labbra e poi riprende a pomparmi ritmicamente.
Non resiste molto di più.
I sui movimenti si fanno via via più convulsi, violenti e profondi. Mi scopa forte.
Fino a quando lo sento sussultare:’Oh sììì’ arrivo’vengooo” – ha un verso strozzato e mi viene dentro; sento la sua sborra dilagare, calda, nel mio utero e la sensazione di essere riempita, mi provoca un altro orgasmo, ma più leggero, più dolce.
Restiamo avvinghiati, l’uno nell’altra, felici, per una decina di minuti…

Gli stessi che mancano oggi alle tre, quando suonerà di nuovo a quella porta e io con il cuore in gola per l’emozione e l’eccitazione gli aprirò, come ogni martedì, per il nostro pomeriggio d’amore.

Continua’

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com

FOLLIE D’AMORE’della mezzetà. (2^ parte)

Sono seduta sul divano e sto riflettendo.
Mi chiedo come è potuto succedere; come mai una donna della mia età e con un’esperienza vita come la mia (le uniche cose che non mi sono mai mancate sono state sesso e amanti!), abbia potuto lasciarsi trascinare in un’avventura così e con un ragazzo che ha più di trentanni di meno!!!
La cosa dura ormai da più di un mese ed io sto male, anche se poi quando lo vedo il mio cuore si riempie di gioia e non vedo l’ora di abbracciarlo e soccombere sotto i suoi baci.
Ma la cosa peggiore è che ancora non ho trovato il coraggio di dirlo al mio compagno.
Mauro è un uomo di mondo, conosce tutto della mia vita passata, sa che ancora amo fare sesso e ancora, ogni tanto, mi prendo qualche soddisfazione, d’altronde a volte è lui a spingermi in situazioni particolari; ci siamo sempre detti tutto, siamo amanti e complici nella vita.
Ma questo no!
Come faccio a dirgli che mi sono innamorata di un ragazzo poco più che ventenne; come posso dirgli che tutte le settimane lo accolgo nel mio letto e mi struggo dei suoi baci, delle sue carezze, del modo come mi scopa!!!
La mia mente è in ebollizione.
Ripenso alla prima volta che abbiamo fatto l’amore.
Nonostante non fosse un amante esperto, Dodo ha dimostrato di possedere un talento naturale e mi ha fatto godere intensamente, lasciandomi pienamente appagata.
Mentre eravamo distesi uno accanto all’altra, facendoci le coccole, Dodo mi ha confessato che prima di allora aveva fatto sesso una sola volta, un anno e mezzo prima, con una sua compagna di istituto.
Ma non era stato niente di esaltante.
Tutti e due inesperti, in macchina e poi lei aveva paura di restare incinta, una decina di minuti, un quarto d’ora al massimo ed era tutto finito, con grande insoddisfazione di entrambi; e da allora più niente.

A queste parole il mio cuore s’intenerisce, l’istinto materno si fa avanti; è come se uno dei miei figli mi stesse raccontando delle sue esperienze sessuali.
‘Sai’ ‘ mi dice ‘ ‘ con te è stato tutto diverso. Mi sono sentito veramente uomo, ti ho visto godere e questo mi ha riempito di orgoglio’ e poi non hai detto nulla quando ho goduto in te!’
Beh, sai’ ‘ rispondo, sorridendo e accarezzandogli una guancia ‘ ‘ alla mia età non si corre più il rischio di rimanere incinta e poi come avrei potuto fermarti?’
‘Ma ti è piaciuto.’ ‘ incalza lui ‘ ‘mi sono accorto che anche tu hai goduto di nuovo assieme a me. Vero?’
‘Certo caro.’ – gli spiego ‘ ‘Sicuro che mi è piaciuto. Alle donne piace sentire quando l’uomo le riempie con il proprio seme. Fa parte della nostra natura di donne; siamo fatte per essere riempite e godiamo di questo.’
‘Insegnami Clary’ ‘ mi dice di slancio ‘ ‘ Insegnami a fare l’amore. Voglio conoscere tutto delle donne, come amarle, come farle godere in tutti i modi’ e poi io ti amo, sei tanto bella!’
Non posso fare a meno di ridere a queste sue parole. Mi alzo dal letto e, nuda, mi dirigo verso il bagno.
‘Rivestiti ora. Mi hai fatto fare tardi, dovevo uscire un’ora e mezzo fa.’ ‘ e con un sorriso malizioso ‘ ‘Comunque non è che mi sia dispiaciuto.’ ‘ e sparisco nel bagno.

Quando rientrai era già vestito, lo accompagnai alla porta e lo salutai con un caldo bacio.
‘Ma ci rivedremo?’ ‘ mi chiese speranzoso.
‘Chissà. Vedremo.’ ‘ fu la mia risposta enigmatica.
Ci siamo rivisti, sempre alla solita edicola, sempre al solito bar.
Quando c’incontravamo, lui era sempre educato, gentile, premuroso, niente faceva pensare che qualche giorno prima eravamo stati amanti.
Anche se ogni tanto mi prendeva la mano, mi accarezzava il braccio o le spalle, era molto riservato.
Fino al martedì successivo’

Eccolo lì, davanti alla mia porta, che mi sorride e mi guarda con quei suoi occhi di velluto:
‘Ciao. Sono venuto per la seconda lezione.’
Non posso fare a meno di ridere, questo ragazzo m’intriga.
‘Entra.’ ‘ gli dico ‘ ‘Accomodati pure.’
Mentre sto chiudendo la porta, sento le sue mani sulle spalle, il suo fiato caldo sul collo, le sue labbra sul lobo dell’orecchio:’ Ehi’quanta foga’ ‘ faccio, con voce rotta dall’emozione ‘ ‘ non vuoi un caffè’prima?’
‘Voglio te’ ‘ mi sussurra ‘ ‘ è tutta la settimana che aspetto questo momento’è stato un supplizio.’
Faccio per voltarmi e dire qualcosa, ma le sue labbra s’incollano alle mie, la sua lingua forza i miei denti e dilaga dentro avvolgendosi alla mia.
Mi sciolgo al quel bacio appassionato e mi lascio andare tra le sue braccia, sarà ancora inesperto, ma sicuramente sa come baciare una donna!
‘Dai Dodo.’ ‘ dico staccandomi da lui, ansante ‘ ‘Con più calma’ prendiamoci un po’ di tempo’vieni ti offro qualcosa da bere.’
Si stacca da me, anche se con fatica e il suo viso ha un’espressione delusa.
‘Dai vieni.’ ‘ e prendendolo per mano lo guido nel salone.
Mi segue come un cagnolino; lo lascio e mi dirigo al mobile bar:’ Cosa vuoi? Una birra, o forse qualcosa di più forte?’
‘Una birra va bene, grazie.’
Mi dirigo in cucina per prendere la bevanda e lui mi segue.
Mi chino sulla ghiacciaia e senza volerlo devo offrirgli uno spettacolo niente male del mio lato B.
Visto che oggi non dovevo uscire, per stare comoda, ho messo un paio di fuseaux neri, molto attillati, che mi stanno come una seconda pelle.
Subito sento le sue mani che mi afferrano ai fianchi e poi una scivola ad accarezzarmi le natiche e tra le cosce.
‘Sei magnifica. Senti come mi ecciti.’ ‘ e così dicendo mi piazza la sua erezione nel solco tra le natiche.
La carezza di prima e la durezza del suo membro appoggiato al culo, m’infiammano.
Mi sollevo e continuando a dargli le spalle, mi strofino contro il suo sesso teso.
‘Uuummmhhh, come è duro’ e sono io che ti faccio quest’effetto?’ ‘ domando un po’ scioccamente.
Lui rimane in silenzio; le sue mani salgono dai fianchi ai seni in una lunga ed piacevole carezza.
Li afferra, li stringe, ne accarezza i capezzoli che si sono già induriti’indosso una camicetta leggera e il calore delle sue mani arriva direttamente sulla mia pelle’ comincio ad inumidirmi tra le cosce’
Mi bacia sul collo: ‘Ti voglio Clary’ ti desidero’ ti amo”
Rovescio la testa all’indietro ed incollo le mie labbra alle sue che sono già pronte a ricevere la mia lingua che, guizzando, entra nella sua bocca.
Ci baciamo con furia. Succhio la sua lingua ed altrettanto fa lui con la mia.
Continua ad accarezzarmi il seno chiuso nel reggiseno e con voce ancora roca mi sussurra:’ Sei un sogno Clary, mi piaci da morire …’
La sua mano s’intrufola fra le mie cosce e mi palpa la figa.
Lo fa come piace a me, ha imparato alla svelta, mi costringe ad aprire le cosce, le sue dita mi fanno pulsare le labbra della vagina ed il mio respiro è sempre più affannoso.
Sento che il sangue mi pulsa forte nelle vene e mi gonfia la figa.
‘Mi piace la tua figa… lasciati accarezzare … apri le gambe.’
Una nebbia m’invade il cervello, la mia maledetta libidine mi sta travolgendo … e le mie cosce si aprono del tutto, ed il bacino si sporge in avanti da solo; mi sfuggono i primi gemiti ed il ventre comincia a sussultare.
Dodo, ansimante , infila la mano nei fuseaux, lentamente e dolcemente prende ad accarezzarmi le labbra gonfie, si bagna le dita con i miei umori e sento che un dito scivola dentro la mia carne divenuta sensibile da impazzire.
Se continua così vengo sulle sue dita come una diciottenne.
‘Hai la figa che brucia , mi fai impazzire” ‘ mi mormora all’orecchio ‘ ‘sento che ti piace… sei tutta bagnata … sei una bella mammina troia … mi piaci così mamma!’
Mi sta chiamando MAMMA e TROIA!!!
Mi costa uno sforzo sovrumano staccare la sua mano, ora ansimo come vera puttana, mi stacco da lui, scalcio via le scarpe e con un solo movimento tiro giù i pantaloni e il minuscolo perizoma che indosso’ li sfilo’ mi siedo su uno sgabello’ e allargo le gambe mostrandogli la mia figa aperta e bagnata.
‘Vieni’ ‘ gli ordino, mentre comincio ad accarezzarmi le labbra della figa.
Lui non si fa pregare e si getta, in ginocchio tra le mie cosce spalancate.
‘Dio come sei bella… che bella figa … mi fai morire mamma.’
Il suo viso affonda fra le cosce e la sua lingua comincia timidamente a leccarmi.
Mi scappano gemiti di libidine.
La sua lingua si fa audace e s’intrufola dentro, comincia lappare il sugo che trova e lecca anche la clitoride che si è gonfiata come un piccolo cazzo.
Mi calo anch’io nel suo gioco:’Ooooh Dodo … sì, leccami , leccami caro … lecca la figa della tua mamma … oooooh …’
Mugolando di piacere lecca tutto, s’infila e si bagna il viso con il mio piacere; lo sento ansimare e gemere, cerca di infilarsi con la lingua fino a schiacciarsi il naso.
Mi sfilo la camicetta e prendo a massaggiarmi i seni gonfi di desiderio.
La sua lingua impazzita e focosa mi fa tremare il ventre, la mente trema già da tempo, i miei capezzoli, sotto le mie dita stridono duri e dolorosi.
Sono ormai tutta tremante, sento che l’orgasmo che sta nascendo mi farà svenire, la figa smania e pulsa dolorosamente colpita dalle linguate disordinate del mio ragazzo.
Con uno sforzo sovrumano afferro la sua testa e lo stacco da me.
Il suo sguardo deluso è come una pugnalata al cuore.
Scivolo giù dallo sgabello e mi appoggio con le mani al piano della cucina, sporgendo indietro il culo.
‘Chiavami Dodo, chiavami … dai, amore, dammi il tuo cazzo … scopa la tua mamma”
Si alza imbufalito, si strappa di dosso pantaloni e maglione e con il cazzo dritto come un fuso mi afferra ai fianchi.
Io apro le cosce e lui con un colpo da maestro affonda il suo cazzo in me come una lama.
Non lo ha neanche preso in mano per infilarlo, ha trovato la mia figa con un colpo solo, strappandomi un urlo lacerante:’Oooooh’ sììììì…
Rantola, geme e mena colpi che mi schiacciano sul ripiano, mi afferra i seni penduli e li stringe con forza; il suo cazzo mi apre la figa in modo dolorosamente divino, i colpi che il suo bacino mena contro le mie natiche echeggiano nella cucina… e nel mio cervello.
Non riesco a frenare l’uragano che dilaga nel mio ventre, e, come una sirena, lancio un urlo e comincio a godere.
Le ondate squassanti che travolgono il mio ventre si trasmettono alla figa che comincia a sgorgare liquido che proviene da tutte le fibre del mio corpo.
Dodo urla anche lui, e piegato su di me, infila tutto il cazzo nella mia pancia e comincia a tremare come una foglia.
Il suo cazzo stretto nella mia figa comincia a sussultare ed un primo getto bollente di sborra mi innaffia l’utero.
Tutto il suo corpo è scosso dall’orgasmo, mi stringe in modo pazzesco e lascia il suo cazzo profondamente infilato che spruzza con getti violenti.
Persa nel mio orgasmo non smetto di urlare e di sbraitare tutta la mia libidine.
‘Sborraaa … dai vieni, godiii … godi con me, amore … ohhhh, siìììì, godi in meeeee…’
Mi sembra di svuotarmi, stretta nelle sue braccia ho solo la figa che vive.
La mia figa munge il suo cazzo e lo avvolge bagnandolo di umore, come una pazza, godo e urlo a pieni polmoni.
Sono ancora ansimante e gemo e quando sento che il mio Dodo sfila il suo cazzo e si solleva da me; rimango con la figa aperta e le gambe allargate del tutto sfinita.
‘Dio mio … come chiavi Clary … mi hai fatto sborrare l’anima …’
Con gli occhi ancora annebbiati vedo il suo cazzo che penzola ricoperto di umori e con un filo di sperma esce dal prepuzio … me lo mangerei ancora, ma sono senza forze, mi siedo sullo sgabello, persa nel languore dell’orgasmo e cerco di calmare il mio ansare.
Mi sento la figa piena di liquido caldo e vischioso, chiudo le cosce per trattenerlo, ma devo averne una quantità enorme, perché sento dei rivoli scivolarmi lungo le cosce.
Penso:’Chissà se Dodo ha già visto una figa piena che trabocca” – ma da come mi guarda stralunato, deve essere la prima volta.
‘Che bella figa che hai… rimani così, mi piace guardarti…’
Non ho più forze per muovermi e fargli vedere la figa piena di sperma non mi imbarazza, anzi, mi piace sentirmi del tutto femmina soddisfatta dopo una scopata, anche se lui non ha resistito a lungo.
Sicuramente è la mancanza di esperienza e si lascia trascinare dalla sua irruenza giovanile, ma imparerà.
‘Per favore, apriti le cosce per bene, vorrei che ti allarghi la figa … mi piace vederti piena di sborra… ti spiace?
Mi allargo le cosce e apro la figa. Un rivolo di sperma cola lentamente lungo le labbra della vagina e scivola fino al culo scaldandolo.
Mi sento rabbrividire dal piacere libidinoso che il suo sguardo mi provoca.
‘Sei la mia prima figa vera mamma, la mia prima vera donna … mi fai impazzire.’
‘Com’è che oggi ti è venuto in mente di chiamarmi mamma?’ ‘ domando finalmente.
‘Perché mi hai ripetuto tante volte che potrei essere tuo figlio e poi il farlo ha accresciuto la libidine della scopata. Non ti è piaciuto?’
‘Certo che per essere un giovane alle prime esperienze di sesso, ne hai di idee strane.’ ‘ rispondo ridendo ‘ ‘Sì, mi è piaciuto, ad un certo punto ho immaginato veramente che fossi mio figlio che mi scopavi e questo ha scatenato anche me.’
‘Vedi che sei una porca.’
Mi alzo ridendo dallo sgabello:’ Vieni’ ‘ gli dico prendendolo per mano ‘ ‘andiamo riposarci un po’.’

Siamo sdraiati sul letto carezzandoci e facendoci le coccole.
Le sue mani sul mio corpo sono leggere e delicate, a volte quando passano su alcuni punti mi provocano un brivido che si propaga in tutto il corpo.
Lui se ne accorge e allora insiste; sta scoprendo i punti sensibili di un corpo femminile.
Mi accarezza i seni, li impasta, prende i capezzoli tra le dita e li stringe, con dolcezza, si china a baciarli.
‘Ti piacciono i miei seni?’ ‘ domando mentre lui è intento a leccarne uno.
‘Uh uh’ ‘ mugola con bocca piena della mia carne ‘ Sono bellissimi’grossi’ e dolci.’
‘Non trovi che siano un po’ cadenti?’
‘Nooo’ ‘ risponde alzando lo sguardo ‘ ‘mi fanno impazzire’ sono caldi’morbidi’mi fanno venire voglia di dormirci sopra’ e mi eccitano da matti’guarda.’
Allungo lo sguardo e vedo che è di nuovo in piena erezione.
Lo spingo con la schiena sul letto e con la lingua prendo a scivolare sul suo corpo.
La mia lingua arriva al luccicante glande, prendo a leccarlo, in lungo e in largo; conserva ancora il sapore dei nostri umori e un odore inebriante.
Dopo averlo ben insalivato dischiudo le labbra e gli permetto di entrare nella mia bocca.
Comincio a succhiarlo.
Alzo gli occhi e vedo che lui mi guarda estasiato.
Porta le sue mani ad incorniciare il mio viso, mi liscia le guance con le dita.
Ad ogni affondo verso il suo pube lui mugola di piacere; più volte il grosso glande urta contro la mia ugola.
Poi mi ritraggo e lascio che il cazzo mi esca con un risucchio dalle labbra.
Dodo mi guarda stupito.
Mi sollevo quel tanto che basta per avvolgere il suo bel cazzo con le mie tette.
‘Hai detto che ti piacciono le mie tette.’ ‘ gli dico guardandolo con lascivia ‘ ‘Ora ti faccio un regalo con esse.’
Le mie mani comprimono le mammelle contro il suo cazzo imprimendo un movimento prima di su e giù e poi rotatorio.
Dopo un po’ il suo respiro si fa pesante, comincia a mugolare.
Ad ogni movimento verso il basso, la mia lingua, accarezza la punta, che ora è rossa e con la pelle tesa allo spasimo.
Qualche volta apro le labbra e accompagnandolo con le tette me lo faccio scivolare fino in gola, per poi farlo riuscire aspirandolo.
‘Oooooh mamma … sii … così … ooooh …’ ‘ rantola.
‘Ti piace tesoro?’
Piace forse di più a me, sentirmi un bel cazzo tra le tette mi colma di libidine; la voglia che stava nascosta nel mio animo di menare un bel cazzo e di far godere il mio ragazzo, è esplosa come un incendio nelle mie vene.
Gli sto facendo una spagnola al top delle mie capacità.
Ho cominciato a stringere e a menare come una pazza, il cazzo che massaggio con le mie mammelle, sembra crescere sempre più, si gonfia di sangue come se volesse esplodere da un momento all’altro.
‘Oh Dodo … mi piace il tuo cazzo … hai un bel cazzo, bambino mio, si tesoro, hai proprio un bel cazzo.’
La mia figa in fiamme è a contatto con il suo piede; senza smettere di segarlo, mi sistemo meglio e sento il suo alluce a contatto con le mie grandi labbra.
Mi struscio un po’ e il suo dito penetra in me; è poco ma basta questo a scatenare la mia libidine.
Dodo intanto si è accasciato ed ha cominciato a gemere disperatamente.
‘Oooh, mamma … mi fai sborrare … vengo mamma, sborrooo’
‘Sì, tesoro mio, sborra … sfogati caro … sborra per la tua mamma … voglio vederti sborrare caro … sborra …’
Lancia un urlo ed è colto da una serie di sussulti che quasi mi fanno impazzire, sento il suo cazzo cominciare a pompare ed uno spruzzo di sborra bianca zampilla fuori ricadendo sui miei seni.
Ne seguono altri ad un ritmo che mi fa quasi svenire di piacere.
Il suo sperma vola in aria e si spiaccica sulle mie tette, in parte sul viso, ma la parte più copiosa riesco a catturarla con la mia bocca e ad inghiottirla.
‘Sborrooooo … mammaaaaa … sborroooo.’ ‘ continua a gridare.
La potenza dei suoi urli e dei suoi spruzzi nella mia gola, uniti alla masturbazione del suo dito, fanno venire anche me.
Distesa sulle sue gambe comincio a scuotere il ventre con la figa che gronda ed a smaniare senza ritegno.
‘Tesoroooo, sii, sborra … oooooh, vengo anch’io … vengo anch’io tesoro… con teeee”
Rimango attaccata al suo cazzo che palpita ancora, in preda ai sussulti che salgono dal mio ventre e dalla figa impazzita, ripulendolo per bene.
Il mio Dodo geme sottovoce e giace abbandonato; l’ho vinto e distrutto … o lui ha distrutto me?
‘Mi hai fatto sborrare l’anima … ti voglio bene, Clary.’
‘Anch’io ti voglio bene, tesoro … ho goduto sai? … ho goduto nel vederti sborrare.’
Ho il seno, il collo, il viso e le spalle chiazzate del suo sperma.
Scivolando al suo fianco gli dico:’Ora tocca a te.’
‘Cosa’cosa devo fare?’ ‘ domanda con un’espressione incerta.
‘Devi ripulirmi, caro. Con la lingua, lecca tutta la sborra che mi hai dato.’
‘Mah”
‘Altra lezione’ ‘ ribatto ‘ ‘in amore non c’è niente di sporco o di proibito; l’importante è che faccia piacere ad entrambi.’
Ha un’espressione dubbiosa, ma prende a leccarmi il collo; la sua lingua passa e ripassa sulle tracce di sperma, si sofferma’ riprende’
‘E’ buono’ – sospira.
‘Bravo’ così’ vedi che non è poi tanto difficile.’
Quando arriva ai seni, mi fa un lavoretto con i fiocchi; li lecca tutti, nettandoli, li bacia, mi succhia i capezzoli, sembra non stancarsi mai’ e la mia figa ricomincia a grondare!
‘Potresti darmi anche una ripassatina anche un po’ più in basso’ che ne dici?’
Lui mi guarda e sorride:’Certo madame. Ai suoi ordini.’ ‘ e scivola con la lingua sul mio ventre.
Quando arriva in basso apro le gambe in un invito più che esplicito.
Comincia dalla clitoride, la lecca, la sugge e poi la sua lingua si fa puntuta e mi penetra.
‘Uuuhhmm, qui è ancora meglio” ‘ dice sollevando un poco la testa ‘ ‘Più dolce’ più succoso” ‘ e si rituffa tra le mie cosce.
Io intanto smanio e mi contorco sotto le sue carezze linguali; il ventre e la figa sono in fiamme’e anche la mia testa.
Non ci vuole molto e quando le sue labbra si avviluppano attorno alla clitoride, esplode l’orgasmo.
‘Sììì amore’ cosììì’ mi stai facendo godere ancora’ vengoooo!!!’
Prima inarco la schiena e poi, sotto l’intensità dell’orgasmo, mi accascio sfinita sul letto.
Quando mi riprendo, lui è accanto a me e mi sta baciando le spalle.
‘Grazie, ne avevo proprio bisogno, caro.’
‘Non c’è di che, è stato un piacere.’ ‘ mi guarda sfrontatamente ‘ ‘Anzi, se invece di fare la doccia, vuoi che sia sempre io a lavarti, sono a tua disposizione.’
Non posso fare a meno di ridere; questo ragazzo è un portento!
‘Come ti è sembrata la lezione? Ti è piaciuta?’
‘Magnifica! Aspetto con ansia la prossima.’ ‘ e si alza dal letto.

Continua’

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com

FOLLIE D’AMORE’della mezzetà. (3^ parte)

Martedì scorso Dodo ha dormito nel mio letto!
Mauro, come al solito, era partito per lavoro e non sarebbe tornato prima di due giorni.
Non ho ancora trovato il coraggio di parlargli di questa relazione, forse assurda ma’ fantastica.
Penso di essermi innamorata di Dodo!
Non un amore folle, ma qualcosa di dolce, di affettuoso’ come di un figlio.
E poi mi piace come facciamo l’amore; impara in fretta, sta diventando molto bravo, lui dice che è per merito mio!
Ormai conosce bene i miei punti sensibili, adora vedermi godere, mi idolatra e’ quando mi scopa mi manda in estasi, con la sua foga dei ventanni.
Quando arrivava il martedì attendevo con ansia il suo arrivo, i suoi baci, la sue carezze, ma poi quando la sera lui andava via mi restava dentro un senso di vuoto, come di una perdita.
Così martedì scorso lo ho invitato a cena.
Quel pomeriggio mi ero preparata con cura, proprio come una cortigiana che aspetta il suo amante.
Avevo indossato un abito rosso,un colore che mi dona molto, poco sopra al ginocchio, con una profonda scollatura dietro, aderente nei punti giusti e che metteva in risalto le mie forme, sotto’ solo una nuvola di ‘Poison’, un profumo che trovo molto sensuale e delle autoreggenti color miele.
Il tutto completato da un paio di sandali rossi, con tacco da dieci centimetri.
Guardandomi allo specchio mi sono trovata bella e ancora desiderabile.
Quando è arrivato, si è presentato con una bottiglia di prosecco, che abbiamo subito messo in fresco per berla più tardi.
Mi ha baciato con passione, allacciandosi a me e facendo scorrere le sue mani su tutto il mio corpo.
Avrebbe voluto subito fare l’amore, ma sono riuscito a calmarlo e gli ho detto di attendere, avevamo tutto il tempo che volevamo e dopo sarebbe stato ancora più bello.
A malincuore mi ha ubbidito, ma mentre preparavo la cena, mi gironzolava attorno come un cagnolino, non perdeva occasione per una carezza, un bacio sul collo, una strizzatina ai seni.
Mi diceva che ero bella, sexy, che ero la sua musa, che non si sarebbe mai stancato di me.
Durante la cena, Dodo ha parlato pochissimo, ero soprattutto io che sostenevo la conversazione, ma non mi staccava gli occhi di dosso.
Mentre sparecchiavo mi è venuto dietro e ha cominciato a baciarmi il collo e la schiena e quando le sue mani sono arrivate ai seni, si sono fermate lì.
‘Ma non porti il reggiseno?’ ‘ mi ha chiesto stupito.
‘No caro, ho voluto farti una sorpresa’ e non è la sola.’
‘E cos’altro’ dimmi.’ ‘ mi ha domandato curioso, mentre continua ad accarezzarmi i seni, dove i capezzoli sono diventati duri come chiodi.
‘Aspetta e vedrai. Dai ora sediamoci e beviamo un po’ del prosecco che hai portato.

Lo faccio accomodare sul divano e mentre prendo i bicchieri, lui si occupa di aprire la bottiglia.
Brindiamo e lui comincia a parlare.
Mi parla di lui, dei suoi studi, dei suoi compagni’e i bicchieri diventano due’tre’ho la testa che un po’ mi gira.
Ad un certo punto, non so’ come me lo ritrovo attaccato.
Mi lecca il collo mentre le sue mani mi carezzano dappertutto; mi accarezza le spalle, poi scende al seno, soppesandone la consistenza, stuzzicando i capezzoli con i pollici.
La sua bocca dal collo scivola a cercare la mia, mentre con la mano continua ad accarezzarmi il seno.
Sento la sua lingua che cerca la mia e l’umido della sua saliva che, si mescola con la mia.
E’ focoso, mi bacia appassionatamente, ha voglia di me.
Mi piace’Mi eccita.
Siamo abbracciati, la mia mano carezza la sua nuca, intreccia i capelli.
Mi lecca ancora il collo e poi ancora la sua lingua in bocca, mentre la sua mano scende verso il basso.
Massaggia la curva dei miei fianchi con le dita fino ad arrivare sul ventre con un movimento circolare.
La sua mano s’infila sotto la gonna e risale, in una lunga carezza lungo la coscia e quando arriva al pube si ferma interdetta.
‘Ma non hai neanche le mutandine!!!’ ‘ mi alita sul collo.
‘Seconda sorpresa!!!’ ‘ ribatto, contenta del suo piacere.
Affonda le dita tra i peli per carezzarmi, sono già bagnata.
Mi stringe la clitoride con il medio e l’indice, ci giocherella un po’, ma vuole infilarmi un dito dentro subito.
Apro le cosce, per permettergli di penetrarmi più agevolmente, aggiunge un altro dito e inizia a masturbarmi.
Stacco la mano che ho intorno al suo collo e la faccio scendere fino ai suoi pantaloni, accarezzo qualcosa di cilindrico e duro, che d’altronde conosco molto bene e non posso trattenere un lieve sorriso quando lo sfioro.
Sorriso che aumenta quando lui smette un attimo di masturbarmi mentre lo avvolgo completamente con la mano.
Nonostante sto usando una mano sola, riesco ad aprire la lampo e infilo veloce la mano dentro, lo cerco nei i boxer, lo trovo’ duro’ bollente’lo stringo nel palmo.
Lui geme piano, poi riprende a masturbarmi lentamente.
La mano che stringe il cazzo inizia a seguire lo stesso ritmo della sua che mi penetra.
Man mano che aumenta la velocità, gemiamo sempre più forte.
Improvvisamente estrae le dita bagnate dalla figa e me le passa sulla bocca, infilandole tra le mie labbra.
Le lecco coscienziosamente’mi è sempre piaciuto il mio sapore.
Lecco tutta la mano e quando è ben bagnata di saliva, lui la fa’ scendere di nuovo alla mia figa.
Sono tutta protesa in avanti e lui ne approfitta’m’infila due dita davanti e’ con il pollice cerca il mio buchetto posteriore!
E’ la prima volta che mi carezza dietro!
Sento il suo dito, scivoloso di saliva, entrarmi dentro il culo senza alcun sforzo.
Comincia a muoversi lentamente.
Ho tre dita che mi tormentano, due dentro la fica e l’altro dietro.
Io vorrei ricambiare la tortura stritolandogli il cazzo.
Sono in sua balia, tremo e mi inarco sotto i suoi colpi.
Lui si accorge del godimento che mi provoca e intensifica i movimenti.
Non posso resistere ancora per molto, finalmente mi sento colare tutta e’ – ‘Vengoooo’ – urlo rauca, mentre godo un orgasmo sublime sulle sue dita.
Lui piano piano rallenta sino a fermarsi, ma non toglie le dita da dove si trovano.
Torno a stringerlo dentro i boxer iniziando una sega leggera, lo sento vibrare sotto le mie carezze.
Si stacca da me e si alza.
Comincia a spogliarsi e quando si libera dei boxer posso finalmente ammirare il suo uccello’ è lungo e duro come un bastone.
Dodo mi fa alzare, mi aiuta a liberarmi del vestito e mi lascia in autoreggenti e scarpe col tacco alto.
Poi sempre in piedi si mette di fronte a me e aspetta.
So cosa vuole, vuole che lo faccia godere.
Lo butto sul divano, mi inginocchio di fianco e comincio a fargli una sega.
Butta la testa indietro’ansima.
Il glande è tutto bagnato di umori e qualche colpo di mano lo fa diventare fradicio.
Mi avvicino’appoggio le labbra sulla cappella’spingo lievemente la testa verso il basso e lascio che le labbra si schiudano permettendo al suo cazzo di entrarmi in bocca.
Lo sento caldo, grosso, umido e voglioso.
Lo tolgo dalla bocca sfilandolo lentamente, facendo attenzione a sfregare le labbra e la lingua sul membro turgido e sulla cappella che è diventata rossa’è tutto fradicio’ cola di umori e della mia saliva.
‘Brava! Così leccalo tutto, aspirami’voglio svuotarmi nella tua gola’ ‘ la sua voce è rauca e carica di libidine.
Ricomincio a pompare con la bocca ciucciando il cazzo e leccando la cappella di tanto in tanto’scendo alle palle con una mano e le sento pronte, turgide e piene.
La cappella sfrega sulle labbra e sulla lingua di continuo’lui ansima, sta per venire, lo capisco dai colpi che dà col bacino, dalle vibrazione delle palle piene che aspettano solo di svuotarmi lo sperma in gola.
‘Più svelta’dai, cosi’cosiìììì’.’
Ancora due affondi della mia bocca e ci siamo.
Eccola! Un fiotto denso, caldissimo di sperma mi schizza in gola’poi un secondo’e un terzo e mentre lui continua a godere io continuo a succhiare come una folle’mi sembra di soffocare’ ma è solo un attimo’deglutisco cercando di non perderne neanche una goccia.
Non ce la faccio a mandare giù tutto e lascio che un po’ di sperma coli sul cazzo diluito dalla mia saliva.
Un altro affondo e altro sperma mi si arriva in gola, meno abbondante, ma altrettanto denso e caldo del precedente.
Si rilassa e si abbandona soddisfatto sul divano.
Io mi sfilo il pene lentamente dalla bocca, sfregandolo con le labbra per tutta la sua lunghezza mentre mi godo il sapore dello sperma in bocca.
Mi stendo su di lui e lo abbraccio, la mia lingua dentro la sua bocca, gli passo un po’ di saliva mista alla sua sborra.
‘La tua bocca e le tue labbra sono salate’
‘Ti piace?’
‘Si. Sei stata bravissima! Mi hai fatto godere da morire’ è tutta la sera che ti desidero.’
‘Grazie! Ho una certa esperienza, vista anche la mia età’ ‘ rispondo sorridendo.
Siamo distesi uno accanto all’altra, nudi ed appagati.
Questa sera non ho voglia di rimanere sola.

‘Resta con me stanotte.’ ‘ le parole mi sono uscite da sole, d’istinto.
‘Dici davvero?’ ‘ mi ha guardato stupito.
‘Sì. Ho troppa voglia di te, di sentire il tuo corpo accanto al mio’ di addormentarmi tra le tue braccia”
Avrei voluto anche confessargli che mi stavo innamorando di lui, ma non ho trovato il coraggio.
Mi ha abbracciato forte e baciato appassionatamente; è stata la sua risposta.
Appena siamo entrati in camera, l’ho spinto sul letto e mi sono gettata su di lui in una lotta per gioco.
Nudi com’eravamo il gioco è durato poco.

Siamo distesi sul mio letto, allacciati in un sessantanove da sogno; lui è sotto di me e lo inondo con i miei umori.
Lo sto leccando e succhiando, ho ancora sulla lingua il sapore della sborra che mi ha dato nel pompino di poco prima.
Lo sento crescere nella mia bocca e sento anche le profonde leccate di Dodo sulla figa e le sue dita che mi penetrano, sono eccitatissima,
Lecco e succhio anche le sue palle, m’infilo in gola tutto il suo uccello fino a farlo sparire completamente, scorro giù lungo il suo cazzo con la lingua e quando ritorno in su salgo lentamente succhiandolo.
Quando me lo sfilo di bocca per poi rinfilarmelo subito lunghi filamenti di saliva mi colano dalle labbra.
La mia figa, intanto, sta colando come una fontana; sento le dita di Dodo uscire dal mio sesso e poggiarsi sulla rosetta.
Una leggera spinta e il dito, ben lubrificato, mi penetra; comincia un lento movimento avanti e indietro’
‘Questa sera sei particolarmente attratto dal mio culetto” ‘ gli dico, interrompendo per un attimo il mio lavoro di lingua.
‘E’ magnifico’ non lo avevo mai visto così’in questa posizione’ è attirante.’
‘Ti piace?
‘Enormemente!’
‘Bacialo.’
Sento le sue labbra posarsi su una natica e baciarla.
‘Non lì. Bacia e lecca il mio forellino.’ ‘ gli dico, spingendomi un po’ più indietro.
Sento che esita un attimo, ma poi le sue labbra si avvicinano al solco che divide le natiche’e affonda in mezzo alle colline carnose’la lingua percorre il solco, mi solletica, mi eccita quando raggiunge il buchetto del culo.
Le mani passano davanti’mi sfiorano il ventre’poi le dita separano con dolcezza le mie labbra e penetrano nella mia calda fessura.
Due dita penetrano nella vagina e due cominciano a massaggiarmi la clitoride, che a questo punto e turgida d’eccitazione.
Sento ondate di calore invadermi il ventre e lunghi brividi mi fanno tremare di libidine.
Vi ho già detto che Dodo è dotato di un talento naturale con la lingua; è dolce ed esperto allo stesso tempo, la sua lingua continua a leccarmi tra le natiche, titillando il buchetto e le dita continuano a masturbarmi con soave maestria
Dimeno le anche emettendo gemiti di piacere, adoro farmi leccare dietro; sto per raggiungere un orgasmo.
Si ferma un attimo’ le sue mani abbandonano la figa per aprirmi completamente le natiche e la sua lingua percorre nuovamente il solco ed arriva al buchetto.
Lì si ferma e ricomincia a leccarlo, prima dolcemente poi sempre più insistentemente’la sua lingua si fa’ dura e cerca di penetrarmi.
Sento il piacere esplodere nel ventre:’Si, dai’mi piace’ leccamelo bene’sodomizzami con la lingua’dai”
Lui si mette d’impegno’sento la sua lingua entrare nel culo e leccarmi all’interno’sono partita’muovo le anche e spingo per aprirmi di più e sentirlo meglio.
Mi sta facendo impazzire.
Di scatto mi sollevo da lui e mi metto carponi sul letto.
‘Basta con la lingua.’ ‘ gli dico, con voce roca dalla libidine ‘ ‘Ora prendimi’ penetrami’ non ce la faccio più”
Si solleva, si stende sulla mia schiena’sento il contatto della sua nuda pelle’l’inconfondibile durezza del cazzo duro in mezzo alle natiche’la sua lingua sfarfalla impazzita sul collo, sulle orecchie.
Mi volto per assaporare il gusto della sua bocca’le lingue s’incontrano, si toccano e si avvinghiano in un bacio interminabile.
‘Ora basta’ti prego’ti voglio dentro’prendimi cosi di dietro’voglio sentire il tuo cazzo in me” ‘ gli sussurro sulle labbra.
Mi mette una mano sotto la pancia e mi solleva a pecorina, le mani appoggiate alla spalliera del letto e’rabbrividisco di piacere quando il suo cazzo, dopo avere sfiorato le labbra, trova l’ingresso della figa che gronda umori.
La mia figa è molto lubrificata, piena di umori, il cazzo non fa fatica ad entrare.
Ma io voglio qualcosa di più’ di diverso.
‘Non lì. Non davanti.’ ‘ faccio ‘ ‘Dietro’ ti voglio dietro.’
‘Non l’ho mai fatto.’ ‘ la sua voce è titubante.
‘Non ti preoccupare. Sii solo delicato e cerca di non farmi male.’
Mi prende per i fianchi ‘io inarco leggermente la schiena così che il suo cazzo possa penetrarmi ancora più agevolmente.
Il suo cazzo esce dalla figa e si poggia tra le mie natiche, poi la punta si appoggia sul buchetto.
Quando da la prima spinta sento un po’ di dolore, lo sento farsi strada dentro di me dilatando lo stretto pertugio, il quale dopo il lavoretto di lingua di prima e il piacere che provo è morbido e dilatato’pronto ad accoglierlo.
Da una seconda spinta e penetra fino in fondo, le sue palle sbattono contro le mie grandi labbra.
‘Aaahhh” – un urletto mi sfugge dalle labbra.
‘Ti ho fatto male? Vuoi che lo tolgo? ‘mi fa’ preoccupato.
‘Nooo’ aspetta un attimo’ mettilo bene in fondo’ muoviti piano.’
Lentamente, estrae il cazzo, con un leggero rumore di risucchio.
Attende un po’, prima di penetrarmi nuovamente.
Ripete questi movimenti lentamente, con calma, anche se sento che le sue dita mi artigliano i fianchi; dev’essere dura per lui controllarsi.
Il mio ano si adatta subito a quella ingombrante presenza e il piacere prende il sopravvento, con il cazzo di Dodo che mi sta limando il culo sto cominciando a godere da matti.
‘Vai ora’ allargami lo sfintere rompimi il culo’Si, dai sodomizzami’ti voglio’inculami a fondo’ ‘ lo incito girando la testa per guardarlo.
E con una spinta poderosa mi penetra fino alle palle.
Quando, si ritrova con il pube che struscia contro le mie natiche e con l’uccello che mi riempie l’intestino, si è ferma in quella posizione per qualche istante.
Poi comincia il suo movimento pompandomi poderosamente.
‘Ti voglio aprire il culo’sfondarti’ – mi grida nell’orecchio ‘ ‘non avrai niente da lamentarti’tieni prendilo tutto.’
‘Si, dai fallo’non aspetto altro’sfondami’fammi godere’ ancora piu forte’ voglio che mi rompi il culo per tutta la notte’ ‘ gli rimando.
Ondate di piacere mi avvolgono, partendo dal culo per esplodere nella testa.
Dodo si muove dentro di me tenendomi stretta a lui, si è chinato sulla mia schiena e mi afferra i seni e mi pizzica i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
‘Dai Clary prendilo tutto’ siiiiiiii che culo morbido che haiiiiii’te lo voglio sfondare.”
‘Sìììì’ infilamelo tutto’voglio sentirti in fondo’ sfondami’ – lo incito.
Gli affondi diventano più possenti, sento il cazzo espandersi nel mio intestino.
“OOhhh ohh che duro che sei, mi spacchi’ si’si spaccami il culo’inculami tutta.”
“Hai il culo caldo come la figa’mi piace.”
‘Mi fai morire’ si così’ dai’ sto godendo col culo’ sbattimi’riempimi”
‘AAHHH’ sto’ per venire’adesso, aspetta, ecco, arrivo…’ e la sborra calda comincia ad invadermi l’intestino’e veniamo insieme…
Mi sento allagare’sento caldo fino all’utero’continua a riempirmi del suo liquido bollente’sto godendo e l’orgasmo mi esplode dentro moltiplicato per cento’più caldo’più lungo.
Si scarica dentro di me stendendosi sulla mia schiena e mordendomi una spalla’ mi sembra che il nostro orgasmo duri un’eternità.
Mi lascio andare distrutta sul letto e restiamo lì, l’uno sopra l’altra a riprendere fiato; mi addormento così, con il cazzo di Dodo ancora profondamente piantato dentro.

Continua’

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com

FOLLIE D’AMORE’della mezzetà. (4^ parte)

Il regalo che avevo fatto a Dodo in quella prima notte, permettergli di sodomizzarmi, gli era piaciuto moltissimo, tant’è che al mattino, dopo avermi svegliato con mille baci, voleva riprovarci.

‘Dai,’ – mi dice, mentre mi bacia le spalle e con un dito mi accarezza il buchetto ‘ ‘facciamolo ancora. E’ stato bellissimo’ sconvolgente!’
‘Calmati caro,’ – ho dovuto spiegargli ‘ ‘la sodomia è qualcosa di speciale, bisogna meritarla e poi quando una donna viene sodomizzata ha bisogno di un po’ di riposo. Devi lasciargli il tempo di riprendersi; durante l’atto è meraviglioso, ma poi resta un po’ di dolore e tu stanotte mi hai fatto proprio per bene.’
‘E allora cosa facciamo?’ ‘ mi chiede con l’aria sconsolata e con il membro duro come un bastone ‘ ‘Io ti voglio ancora.’
‘Niente,’ ‘ rispondo ridendo ‘ ‘per ora facciamo colazione e poi si vedrà. Ma tu non devi andare a lezione?’
‘Sono le otto e se anche arrivo alle dieci le prime ore non ho niente d’importante.’

Mi sono alzata dal letto, sgusciando via dalle sue mani che avrebbero voluto trattenermi, ho infilato una vestaglia di seta nera, tipo kimono, e sono andata in cucina.
Mentre preparavo caffè e toast, lui è apparso, con solo i pantaloni e a piedi e torso nudi.
Mi sono fermata, incantata a guardarlo.
Che bello che era, come un efebo!!!
Mentre ho ripreso a preparare la colazione, lui mi si è avvicinato e da dietro a cominciato a baciarmi il collo e i lobi delle orecchie.
Un brivido mi ha percorso il corpo; ormai conosce bene i miei punti sensibili, cosa mi eccita e mi fa impazzire!
Una sua mano si è infilata nella scollatura della vestaglia impadronendosi di un seno, il cui capezzolo era già turgido.
Mi sono abbandonata per un po’ alle sue carezze, illanguidendomi, mentre cominciavo a sentire un certo umidore in mezzo alle gambe.
A malincuore ho ripreso il controllo di me stessa e gli ho detto di mettersi a tavola che la colazione era pronta.
Abbiamo cominciato a mangiare, uno di fronte all’altra, guardandoci, sorridendoci e scambiandoci battutine sciocche.
A un certo punto la sua forchetta è caduta e lui si è chinato per raccoglierla.

Mentre Dodo si china sotto la tavola, io (puttana!) apro le gambe regalandogli un primo piano della mia intimità.
Il tempo che impiega per raccogliere la forchetta si allunga; non ho dubbi che si sta lustrando gli occhi con le mie cosce e la mia figa umida.
Allungo una mano sotto la tavola e metto due dita proprio lì, in mezzo alle grandi labbra, carezzandomi lascivamente.
E’ troppo per lui, lo vedo che s’infila sotto la tavola ed un attimo dopo sento le sue mani che mi costringono ad aprire le cosce.
La sua lingua centra subito la clitoride facendomi fremere di desiderio.
Tolgo la mano e lui entra prepotentemente in me, con la lingua dura e puntuta.
Mi penetra e mi lecca le grandi labbra, mi mordicchia la clitoride provocandomi brividi in tutto il corpo.
‘Hai ancora fame?’ ‘ gli chiedo con voce roca di desiderio ‘ ‘Non ti è bastato quello che ho fatto?’
Lui non risponde e si dedica con più ardore nel compito di farmi godere con la lingua.
Non gli ci vuole molto; un ennesimo morsetto sulla clitoride scatena la mia libidine.
‘Aaahh’.sììì’ ‘ grido prendendogli la testa e tirandola a me, mentre la serro tra le mie cosce ‘ ‘ daiii’ continua’ è bello’ daiii’ sto venendooooooo”
L’orgasmo esplode nel mio ventre lasciandomi senza fiato, mentre un fiotto di umori sgorga dalla mia vulva.
Quando mi riprendo, mi rendo conto che sto ancora serrandolo tra le cosce.
Allento la presa e sento il suo respiro sibilante.
Esce da sotto il tavolo e si china a baciarmi.
‘Sei salato e dolce allo stesso tempo’ ‘ mormoro sulle sue labbra.
‘Sei tu, il tuo sapore, mi hai inondato’ come una fontanella!’
Si solleva ed il mio sguardo va ai suoi pantaloni.
Il tessuto è teso e disegna nettamente il contorno del suo sesso turgido.
Allungo la mano e slaccio il bottone, poi lentamente faccio scorrere la lampo.
Abbasso i pantaloni ed il suo cazzo scatta, libero, verso l’alto come una molla.
Mi chino e lo imprigiono tra le labbra; è bollente ed ha già il gusto del liquido spermatico che comincia a fuoriuscire.
Faccio un po’ di su e giù, poi mi stacco prendendolo in mano.
‘Oooohhhh’ ‘ un rantolo di delusione esce dalle sue labbra.
Prendo la tazza del caffè e ne bevo un lungo sorso, senza, però, inghiottirlo.
Con la bocca piena di liquido caldo, appoggio la punta alle labbra e la lascio scivolare dentro.
‘Aaahh” ‘ gli sfugge quasi un grido ‘ ‘E’ caldo’ brucia’no, è bellissimo’ continua’ è magnificooo!!!’
Prendo a fargli un pompino con la bocca piena di caffè caldo; lo faccio roteare tra le labbra, lo succhio, lo aspiro.
Sento le sue gambe irrigidirsi, il ventre spinge in avanti e’ un fiotto di sperma si riversa nella mia bocca mescolandosi al caffè, mentre un grido selvaggio echeggia nella cucina.
Faccio appena in tempo ad ingoiare quella miscela sublime, che subito un altro getto mi colpisce la gola’ e poi un altro’ ed un altro ancora.
Ingoio ciò che posso, ma il suo seme è talmente abbondante, che una parte fuoriesce dalle labbra scendendo, filamentoso, sui seni.

Dopo abbiamo fatto la doccia assieme, scherzando, insaponandoci a vicenda, accarezzandoci con amore.

Credo proprio di essermi presa una seria cotta per Dodo!
Mi fa passare dei momenti d’amore e di sesso meravigliosi’ mi fa rivivere’ e poi è così gentile, premuroso, pieno di attenzioni.
Due giorni dopo la bellissima notte passata insieme, ci siamo rincontrati alla solita edicola e lui si è presentato con un bouquet di rose rosse.
‘Sono per te,’ ‘ mi ha detto con aria adorante ‘ ‘per tutti i meravigliosi momenti che mi hai dato, per ciò che mi hai insegnato’ e perché sei la donna più bella che ho mai incontrato.’
Mi sono commossa e stavo quasi per piangere.
La nostra relazione dura, ormai da quasi due mesi, ed ancora non sono riuscita a parlarne con Mauro.
Sono incerta, insicura, non so come possa prenderla, soprattutto perché sono proprio innamorata di Dodo.
Ma amo anche Mauro!
Si possono amare due uomini nello stesso tempo?
Forse sì. In modo diverso, sicuramente, ma con la stessa intensità.
Dodo è la passione, la giovinezza, l’ardore, mi fa sentire un’altra!
Mauro è la stabilità, la complicità di anni passati assieme liberamente, la mia vita!
Lui è tutto per me. Lo amo, lo adoro, non potrei mai lasciarlo ne dargli un dolore.

Il martedì successivo, al pomeriggio, Dodo si è presentato alla mia porta puntuale come un cronometro.
E’ entrato, portando la sua esuberanza e la sua giovinezza nella casa.
Mi ha abbracciato e baciato, lungamente e languorosamente, facendo vibrare tutte le corde del mio corpo.
E’ diventato bravissimo, un ottimo amante, mi fa morire di orgasmi prima di venire, a volte alla fine mi sento distrutta; non ho più niente da insegnarli, anzi ora è lui a prendere l’iniziativa ed a inventare sempre nuovi giochi.
Più tardi, quella sera eravamo sdraiati nel mio letto, e Dodo si stava occupando amorevolmente della mia fighetta con la lingua.

Sento la sua lingua esperta lambire la clitoride e poi le grandi labbra ed infine intrufolarsi a suggere i succhi che escono ormai come un torrente.
‘Toccami’mettimi un dito dentro’scopami col dito e lecca!!’ – lo sprono mentre sento l’orgasmo salire sempre più impetuosamente.
Al primo dito se ne aggiunse un secondo e poi un terzo.
‘Aaahhh’siii’daiiii’siiii’.cosi’mmmmmh’vengo’siiii’godo’godoooooo!!’
L’orgasmo è violento e dalla figa mi escono alcuni fiotti di liquido denso e profumato.
Dodo si getta sulla mia figa suggendo quel dolce nettare direttamente alla fonte.
‘Adesso scopami,’ ‘ lo incito piena di voglia ‘ ‘vieni dentro di me’ho voglia di cazzo’di sentirmi piena’scopami!!’
Si stende su di me:’Sei stupenda’!!’ – mi sussurra mentre mi bacia il collo per poi scendere lentamente baciando ogni centimetro della mia pelle, fino a prendere in bocca, con delicatezza, uno dei capezzoli turgidi.
Con le dita prende l’altro capezzolo stringendolo dolcemente ma con decisione facendomi sospirare ed allagare la figa.
Sento il suo cazzo teso contro il mio ventre, durissimo.
Sono completamente partita, lo attiro a me e gli prendo il cazzo in mano puntandolo sulla figa e lui con un colpo di reni deciso lo fa entrare quasi tutto.
Al resto ci pensò io, andandogli incontro con il bacino e facendolo affondare nella vagina fino alle palle.
‘Siiiii’sono piena’.scopami ora’.scopami!!’
Dodo comincia ad affondare i colpi sempre più velocemente sfilando quasi completamente il membro dal mio corpo per poi affondare nuovamente fino all’elsa.
Ricomincio a godere; un orgasmo dietro l’altro mentre il ragazzo sembra instancabile.
‘Siiiii’cosiii’daiii chiavami…scopami’sfondami’entra… daiii’cosii’dai’mettilo tutto dentro’che cazzo che haii” ‘ in preda agli orgasmi, grido, dico frasi senza senso, lo incito.
Mi passa le braccia sotto le ginocchia e mi solleva le gambe appoggiando i miei talloni sulle sue spalle.
In quella posizione, con la figa completamente offerta, lo sento ancora meglio, più in profondità, mi tocca il collo dell’utero.
‘Daii..daiii.siii..ssiiii’fammi male’siiii..cosii’..
‘Sentilo tutto’goditelo’lo vedo che godi…prendilo tutto amore’ godi!!’
Non capivsc più nulla, godo in continuazione.
Poi ad un tratto esce dal mio ventre e all’affondo successivo, senza neanche usare le mani, centra il mio buchino.
Sento la cappella fare capolino all’entrata del culo e spingere lentamente ma inesorabilmente, è ben lubrificato dai miei umori e non fa fatica ad entrare.
Lo aiuto nella penetrazione con movimenti del bacino, finché sento le palle schiacciarsi contro le natiche.
E’ tutto dentro!!!
‘Cazzo com’è caldo’stretto!!!’ – mi dice mentre ricomincia a danzare nel mio intestino.
‘Sììì’ amore è bollente’ e tutto per te’ mon dieu come ti sento”
Penso che sia sul punto di venire, invece ricomincia ad incularmi come se avesse iniziato in quel momento.
Sfila il cazzo dal mio pertugio e lo affonda, profondamente nella figa.
Qualche colpo nel mio ventre e si rinfila nel culo.
‘Ooohhh sì’ cosììì amore’ davanti e dietro’ prendimi tuttaaaa” – mi sta facendo impazzire!!!
Dodo continua a scoparmi culo e figa, abbrancato alle mie cosce, per un tempo che mi pare infinito facendomi raggiungere numerosi ed esaltanti orgasmi sia anali che vaginali, finché si scarica nel mio retto.
‘Vengo’godooo’siii’ti riempio’ti inondo il culooooo!!’ – ruggisce
‘Godo’siii’godo anch’iooooo!!’ urlo ancora mentre lui mi scarica bordate di sperma nell’intestino.
Sfinito si accascia su di me ed io lo accolgo sul mio petto stringendolo a me.
Sono stanca anch’io:’Mi hai distrutta!’ – mormoro e mi appisolo così, con il mio ragazzo stretto tra le braccia.

Martedì scorso Dodo non è venuto a trovarmi!
Veramente nei giorni precedenti, non l’ho neanche più visto all’edicola dove mi aspettava sempre.
Verso le cinque ho provato a chiamarlo sul cellulare.
Quando ha udito la mia voce, mi è sembrato piuttosto confuso.
Gli ho chiesto perché non si era fatto vedere, se era successo qualcosa.
Lui mi ha risposto che stava preparando degli esami e quindi aveva poco tempo, ma che comunque mi avrebbe richiamato lui per vederci.
Ho accettato di buon grado la sua spiegazione, anche se in fondo avevo l’impressione che fosse una scusa.

Erano ormai dieci giorni che non ci vedevamo’ non mi rispondeva più neanche al cellulare’
Mi stavo struggendo dalla voglia di rivederlo’ di toccarlo’ di amarlo’ anche se il mio istinto di donna mi diceva che qualcosa non andava e di lasciarlo perdere.
Finalmente tre giorni fa un sms:’ Ci vediamo al solito posto domani.’
Laconico! Ma infine notizie.
L’indomani sono andata all’edicola, come tutti i giorni’ e lui non c’era.
L’ho visto da lontano che era al bar a parlare con i suoi amici.
Come mi ha notata si è avvicinato; mi ha salutato con un bacio sulla guancia!

‘Vieni’ ‘ mi dice prendendomi per mano ‘ ‘andiamo. Più avanti c’è un altro bar; in questo c’è troppa gente.’
Non dico una parola e lo seguo obbediente.
Ci sediamo ed ordiniamo.
‘Allora,’ ‘ esordisco ‘ ‘com’è che non ti sei fatto più vedere? Senza più dare notizie?’
‘Clary devo parlarti.’ ‘ la sua voce è tremula; sento che un nodo mi si sta formando nello stomaco.
‘Dieci giorni fa ho conosciuto una ragazza’ ci siamo innamorati”
Il nodo mi sale alla gola avrei voglia di piangere:’ E’ una tua compagna di studi?’ ‘ riesco a domandare con fatica.
‘No. Ci siamo conosciuti per caso in una libreria. E’ stato un colpo di fulmine’ ci siamo piaciuti subito’ ci capiamo’ amiamo le stesse cose’ stiamo bene insieme’ insomma sono innamorato”
‘E lei?’
‘Sì. Mi ama anche lei’ e poi l’altro giorno abbiamo fatto l’amore!’
‘Ah’ – la voglia di piangere è sempre più forte.
‘Sì ed è stato bellissimo’ non come te certo’ ma dolce’ intenso’ e poi ha la mia età.’
‘Ah, ecco il punto. Io sono troppo vecchia’ tutte le frasi che mi dicevi’ che ero la donna più bella che avevi mai conosciuto’ mi chiamavi la tua mamma’ che ti facevo impazzire’ tutto solo per toglierti lo sfizio di farti una vecchietta come me!’ ‘ le parole mi escono di bocca tutte di un fiato, sento che sto perdendo il controllo.
‘No, no,’ ‘ ribatte lui ‘ ‘era tutto vero. Tu sei stata la mia musa, con te ho passato momenti bellissimi’ indimenticabili. Tu mi hai fatto scoprire l’amore’ il sesso’ e non lo dimenticherò mai. Ma cerca di capire”
‘Ho capito.’ ‘ dico alzandomi ‘ ‘Credo che non abbiamo più niente da dirci. Addio e’ buona fortuna.’
Mi volto e me ne vado.
‘Ma Clary’ aspetta”
La sua voce m’insegue; non mi volto e continuo.
Mentre torno a casa, mi sento la testa leggera, come se avessi bevuto, cammino incerta sui tacchi, ad un tratto diventati troppo alti.
Non faccio in tempo a chiudere la porta che scoppio in lacrime.
Dopo un po’ cerco di calmarmi e di ragionare.
‘Dai’ ‘ mi dico ‘ ‘è andata così. Non sei la prima né l’ultima che si prende una sbandata per un giovane’ e poi ti sei divertita anche tu con lui’ ora basta’ è finita’ continua per la tua strada.’

Stasera parlerò con Mauro.

‘ e tanti auguri di Buone Feste a tutti i miei lettori.

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance558@gmail.com

Leave a Reply