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Racconti Erotici EteroTrio

Francesca: 282 – Con la sorella ed il giovane cognato (parte 1)

By 9 Maggio 2020Maggio 16th, 2020No Comments

La scorsa settimana Francesca ha ricevuto una telefonata dalla sorella Marisa. Era da molto tempo che non si parlavano, praticamente da quando lei era andata a vivere fuori dalla Sardegna. Marisa si era offesa ma con quella telefonata ha chiarito molti avvenimenti ed ha invitato la sorella ad andare a trovarla non in paese ma nella casa che lei insieme al suo compagno hanno acquistato sul della costa orientale dell’isola.

Francesca ha avuto un shock perché mai avrebbe pensato ad una telefonata da parte della sorella e tantomeno un invito di quel genere. Le sue ultime notizie erano che aveva avuto un figlio al di fuori del matrimonio e che viveva con un ragazzo un po’ più giovane di lei. Francesca aveva le notizie di ‘contrabbando’ dalla sua ex amante Lina amica della madre la quale talvolta la chiamava al telefono ma solo per farsi delle chiacchierate che in due casi si erano concluse con un ditalino ed orgasmo da parte di Lina essendo lei curiosa di sapere notizie erotiche da parte della figlia dell’amica.

Per sfruttare l’invito Francesca ha chiesto delle ferie ed ha chiarito ad Alberto il motivo della sua partenza senza dire che sarebbe andata in vacanza al mare.

“Ti garantisco, anzi ti giuro, che non farò sesso con nessuno. Dal tesoro, non ti preoccupare più di tanto! Lo sai che quando voglio so come farne a meno e poi sei proprio matto a pensare che faccia sesso con le persone di paese; quella è gente che non perdona!”

L’aeroplano è atterrato puntuale ed all’uscita degli arrivi ad attenderla c’è la sorella con il compagno, Antonio, che non vedeva da molti anni e lei se lo ricordava un ragazzino insignificante. Ovviamente Marisa è felice di riabbracciarla dopo anni di lontananza.

Lei non è andata in paese perché sapendo bene che sarebbe stata oggetto di critiche pesanti da parte dei maschi e, ancora di più, da parte delle donne chiaramente invidiose di tutto. Dall’aeroporto è andata direttamente a casa della sorella al mare dove ha ritrovato i genitori felici di rivederla galvanizzati dal primo loro nipotino figlio di Marisa.

Dopo due giorni i genitori sono tornati in paese, portandosi il bambino, lasciando sole le sorelle con il compagno di Marisa che faceva il pizzaiolo a poche centinaia di metri dalla casa.

I genitori, in pratica in quei due giorni non l’hanno lasciata più sola e la sorella non ha più avuto modo di appartarsi con lei ma, subito dopo la loro partenza, Marisa ha marcato Francesca continuamente dandole baci fugaci, abbracci, rubando carezze intime e audaci.

Francesca è sorpresa da questo atteggiamento perché sapeva che da quando dormivano nella stessa stanza che la sorella si sgrillettava sotto le coperte ma che fosse arrivata a questo punto non lo immaginava proprio; c’era stata una evoluzione in meglio e ne è felice. Marisa è bella ed ora anche di più. Il suo compagno è un bell’uomo e di ragazze ne potrebbe avere quante ne vuole.

Durante la notte Francesca si è svegliata ed ha sentito che la sorella con il suo uomo sembrava facessero sesso ma non era ben chiaro.

Di sicuro c’è che l’indomani mattina nelle prime ore, Antonio pensando che Francesca dormisse ancora gira per casa con il solo boxer. Lei per non fare rumore gira per casa a piedi nudi ma con il solo reggiseno e perizoma.

Quando sta per entrare nella piccola cucina ha la visione del cazzo turgido esposto fuori dal boxer. Lui si accorge della presenza della cognatina però ha, per pochi attimi, il tempo di mostrare la sua bella cappella turgida, lucida e grande, far capolino ed affacciarsi prepotentemente fuori dal prepuzio abbassato. Il ragazzo si stava accingendo a farsi una sega.

Francesca ha fatto finta di niente ma la visione ha stimolato la sua curiosità.

Antonio è un ragazzo bruno di capelli, alto un metro e settantasette e dal suo fisico si capisce che fa palestra con costanza. Si vede chiaramente che è uno a posto di fisico ed anche di testa.

In quel momento indossa una canottiera attillate per evidenziare i suoi pettorali e la tartaruga degli addominali. I giorni precedenti, al contrario, dalla vita in giù, vestiva sempre calzoncini corti o calzoni piuttosto larghi e comodi. Nei giorni in cui Francesca è ospite lui si è dimostrato un uomo riservato, non molto aperto. Nonostante il suo carattere Francesca ha legato subito e lei si è accorta che lui ne è attratto.

Con Marisa, essendosi chiarite per le vicissitudini degli ultimi anni, forse per la vicinanza di età, c’è un rapporto più confidenziale e comunque si era mostrata nuda più volte alla sorella mentre girava tranquillamente per casa ed anche in bagno. Anche se in casa c’era Antonio si spogliava senza remore e discuteva di qualsiasi argomento mostrandosi come mamma l’aveva fatta.

Francesca aveva una certa confidenza con lei ma non con lui e non le passava in mente di mostrarsi a lui completamente senza vestiti.

Ai tempi della scuola e prima che Francesca andasse in città e poi al nord, con Marisa sotto il punto di vista della nudità erano entrambe molto bloccate e schive, riluttanti a mostrare vicendevolmente i loro corpi.

La terza sera di vacanza, una volta a casa dopo il mare, Francesca si è fatta una doccia e dopo cena è andata subito a letto. Così hanno fatto anche Antonio e Marisa. Antonio era di turno di riposo e la pizzeria era chiusa. Il mattino seguente poco dopo le otto, si è rimboccata le maniche per svuotare la mia valigia e sistemare il contenuto nell’armadio e nella cassettiera, ha fatto colazione assieme a Marisa e si scambiate qualche sguardo distratto. A Francesca le è parso di sentire quella voglia caratteristica che la attirava verso di lei e pensò che forse anche lei provasse attrazione nei suoi confronti.

Forse nei giorni precedenti è stata la magia delle vacanze in quei meravigliosi luoghi, i profumi particolari ed unici, ed anche quell’atmosfera che sembrava spingerle una fra le braccia dell’altra a farle sentire molto intime e Marisa ha avuto il coraggio di chiedere “Ma tu ce l’hai un uomo?”

“Oh, sì! Eccome! Perché me lo chiedi? Pensi che non ne abbia? Sai in quanti mi girano intorno e non piaccio solo i maschi ma anche alle donne!”

“Sei sicura che quel che dici sia vero?” chiede Marisa dubitando.

“Sìì! Perché ti dovrei dire balle? Guarda che frequento gente per bene. Il mio lui è un avvocato e lavoro per lo studio suo. Faccio la segretaria”

“Sììì, come no! E quanti te ne sei fatta? Credi che non lo veda quanto sei bella! Quanto sei figa! Una come te non resiste molto senza sesso!” ribatte ancora Marisa “Tu non fai una vita normale. Si vede che hai soldi e vivi bene. Non fai la vita di una segretaria”

Francesca non vuole ricominciare a bisticciare con la sorella e non risponde ma china la testa e lascia cadere il discorso.

La giornata passa tra mare, a casa per doccia, cura della pelle e dei capelli, cucinare e stanche entrambe andare a letto a dormire.

All’indomani, a metà mattina, apro le finestre e vedo che quelle della stanza di Marisa e Antonio sono aperte e lei è sulla veranda che guarda qualcosa verso il basso. Un muretto impedisce di osservare ciò che accade. Marisa indossa una maglietta chiara con dei disegni e si vede chiaramente che non ha reggiseno ed ha i capelli sono raccolti a coda di cavallo.

A Francesca viene da pensare che Antonio sia tra le gambe di Marisa. La situazione è arrapante anche perché dopo ormai alcuni giorni di assenza scopate ho necessità di recuperare il sesso che avrei e voluto fare nei giorni precedenti. Lei si ritrae dalla finestra e, non vista, va vicino alla porta della stanza dove dormono Antonio e Marisa, accosta l’orecchio ma non sente niente.

Dal balcone dove lei si trova si gode una vista incantevole del mare e delle rocce della zona.

Il muretto come già detto impedisce anche ad altri osservatori di vedere ciò che accade.

Antonio sembra non esserci.

La fortuna vuole che una piccola corrente d’aria apra la porta tenendola leggermente accostata quel tanto che si possa vedere all’interno della camera dove Marisa è seduta su una poltroncina di vimini stando con le gambe aperte.

Francesca entra nella stanza camminando normalmente ma Marisa non si scompone dalla sua posizione, anzi la saluta e la invita a sedere vicino a lei.

Dopo le prime parole Marisa le dice “Mi stavo depilando di quei pochi peli che ho nell’inguine. Vedi? Vorrei anche togliere quelli che sono ricresciuti. Tu che dici?”

“Direi di sì” aggiungendo che “É sicuramente più comodo ed igienico non avere peli sul pube!”

Francesca confessa alla sorella che le piacerebbe trovare una spiaggia dove poter prendere il sole integralmente perché odia avere quei segni orrendi che rimangono sulla pelle quando si è obbligati a tenere il costume ed aggiunge che è veramente un peccato che in Italia ci siano così poche spiagge per nudisti. Marisa insiste per mostrare alla sorella l’ultimo ritrovato della sua estetista e, parlando di questa donna e di come lavora, confessa di avere una pietra di Swarovski proprio sul clitoride e chiede a Francesca se la vuol vedere.

Quella mattina Marisa, per stare in casa, indossa un bikini molto elegante e raffinato. Alla vista della sua figa, benché coperta dallo slip, Francesca è già in sollucchero. Lei ha sempre sognato di poter leccare la figa della sorella ed ora avevo l’occasione giusta. Le era capitato di pensarlo altre volte tanti anni fa ma l’occasione giusta non c’è mai stata.

Francesca è molto curiosa e vuole vedere questo piercing per poterlo confrontare con i suoi. A quel punto Marisa anziché spostare lo slip per mostrarlo si sfila lo slip ed esibisce il suo ‘gioiello’ che mette ancora di più in evidenza la sua fighetta glabra.

A Francesca vien da chiedere se può toccare la pietra che alla luce del sole brilla e illumina quella meravigliosa vulva.

La sorella annuisce e lei passa le dita sulla pietra e del tutto ‘casualmente’ le accarezza le grandi labbra beandosi degli umori che già bagnano quel meraviglioso fiore.

Le due sorelle non hanno certo remore a farsi vedere e mostrare completamente le rispettive intimità.

“Sei molto carina” le dice Francesca ed aggiunge “Chissà quanti avrebbero voluta vedere ed anche toccare la tua fighetta”

Intanto con molta naturalezza ha allungato una mano sulla coscia accarezzandone l’interno restandone attratta dal sesso della sorella.

Con le esperienze fatte in questi anni e dalle posizioni ed anche i movimenti fatti, Francesca nota che Marisa è abituata a esporre il suo corpo.

“Tocca pure, la tua mano è così delicata. Mi piace la tua carezza”

Francesca con l’indice e l’anulare le allarga le grandi labbra e con il medio le massaggia l’interno della sua fighetta che è già bagnata, calda e pronta per essere penetrata. Marisa allarga ancora di più le cosce ed è chiaro che ha voglia di essere penetrata, peccato che non ci sia nulla di comodo per farlo, quindi inizia utilizzando le sue dita.

“Posso assaggiare leccandoti?” le chiede Francesca sottolineando che è la prima volta che le succede di avere a sua disposizione una figa così bella, morbida e calda e le viene voglia di appoggiarci le labbra.

Marisa le sussurra di fare ciò che vuole, anzi non vede l’ora che qualcuno lo faccia perché Antonio in realtà non ama molto leccarle la figa ed è una delle poche cose che non fa durante i loro amplessi.

Francesca non fa in tempo ad appoggiare la bocca sulla sua figa e usare la sua lingua per assaggiare i suoi umori che sentono aprire la porta finestra.

Il rumore blocca entrambe e guardano stupite Antonio che, appena uscito dalla doccia, si presenta in balcone a petto nudo con l’asciugamano intorno alla vita …. solo che dall’asciugamano si nota un’erezione da paura.

Il primo pensiero di Francesca è “Cazzo, ma quanto ce l’ha lungo!!”

Lui non vergognandosi sorride, si siede al fianco di Marisa, e Francesca non sapendo cosa dire, visto che tra sorelle sono ormai in confidenza si ricompone chiedendo loro quando si fossero messi insieme.

Antonio inizia il suo racconto dicendo “Marisa era ormai diciottenne ed abbastanza attraente con due tette che crescevano ogni giorno di più. Io me la sognavo a letto e non ti dico le seghe fatte pensando a lei. Mi dava l’idea di una ragazza a cui piaceva il sesso in ogni aspetto. È stato così che solo dopo una settimana che eravamo insieme il suo reggiseno volava via tutte le volte che ci incontravamo. Dopo un mesetto anche la sua passerina era ben conosciuta dalla mia mano. Siamo andati avanti a smanettarci a vicenda per un paio di mesi, con lei che aveva anche introdotto qualche pompino. Tutto di sua spontanea volontà ma niente di più, fino al giorno in cui mi cha chiesto se volessi accoppiarmi con lei. Non aspettavo altro! I miei pantaloni sono volati via in un millesimo di secondo. Eravamo a casa mia”

A questo punto interviene Marisa

“Ma quel giorno non potevamo perché sua madre sarebbe rientrata da lì a poco e non è bello essere colti in flagrante dalla madre della tua ragazza e poi in paese sai come sono!”

Antonio riprese il suo racconto con Marisa silente ma attenta a non perdere una parola mentre io guardando gli occhi del ragazzo continuavo a far scorrere la mia mano all’interno della coscia di Marisa.

“Passarono alcune settimane tra le solite scuse. Così non riuscivamo a coronare il nostro desiderio di farci, per la prima volta, una sana scopata”

“Ma allora quando avete…..?” chiede Francesca già arrapata e Antonio capendo la domanda “È stato durante il quarto anno del liceo scientifico. D’estate, in un pomeriggio molto caldo, sdraiati sul suo letto le ho fatto la proposta dicendo che avremmo avuto il tempo necessario essendo, i vostri genitori ed anche tu, usciti per andare in un paese vicino a raccogliere ciliegie. Lei sulle prime era un po’ restia ma l’ho rassicurata dicendole che avrei fatto tutto con delicatezza. Così si è sdraiata guidandomi l’uccello che così in tiro non era mai stato. Così come le avevo promesso, lentamente ho appoggiato la cappella alla sua figa e, anche se un po’ goffamente, sono entrato in lei. Ero veramente inesperto ma mentre ci baciavamo appassionatamente, le ho scopato la fighetta che al quel tempo era pelosa. Ti dirò che era fastidioso quel pelo perché non mi piaceva leccarla, i peli mi davano fastidio. Ogni tanto lei faceva qualche smorfia per qualche dolorino e io rallentavo ma lei diceva di continuare.

Ero veramente arrapato ed avrei voluta scopare più velocemente ma le promesse si mantengono. Beh! A malincuore dopo qualche minuto non sono più riuscito a trattenermi. Con uno scatto sono uscito da lei e sono venuto sborrando sulla sua pancia macchiandole la maglietta.

Ma c’è un particolare che mi era sfuggito proprio per l’inesperienza.

Alla sera, tornato a casa, mentre ero sul letto a pensare allo stupendo pomeriggio passato, mi è venuto in mente che lei non ha sanguinato quando l’ho penetrata. Sul momento non ci avevo neanche fatto caso perché ero impegnato a pensare che quella era stata la prima volta che venivo con una ragazza.

Il giorno dopo a scuola ci siamo rivisti e mi ha chiesto come fosse stato per me, visto che a lei non era piaciuto per via del dolore che aveva sofferto e che ancora aveva. Ce n’è voluto a convincerla che era solo la prima volta e che con il tempo, ma soprattutto con altro sesso, tutto sarebbe andato meglio”

Il racconto ha eccitato anche Marisa, lo si vede dal luccichio delle grandi labbra ed ora è lei a continuare il racconto.

“I dolori in realtà non li avevo; io già scopavo ma non i cazzi. Utilizzavo zucchine, carote, candele e tappi delle boccette di profumo. Lo facevo quando babbo, mamma e tu eravate fuori. Ogni occasione era buona. Con lui l’ho rifatto dopo più di una settimana.

Poi siamo andate al mare e ci siamo lasciati.

Ci siamo rivisti all’inizio settembre, la sera del giorno del suo compleanno. Siamo andati a mangiare una pizza e poi …..

Mi ero messa quel vestito che mi stava benissimo e che piaceva anche te, quello in paillettes che aveva una minigonna, perfetta per scopare, e un top attillato che faceva risaltare le tette. Te lo ricordi?”

“Ah, sìì!” fa Francesca e Marisa prosegue toccandosi l’interno delle gambe “Non ho messo le calze per il cado ed ai piedi avevo quelle belle scarpe a tacco alto che utilizzavo per le cerimonie.

Siamo andati in una pizzeria verso il mare, quindi distante più di 30 chilometri. Durante il viaggio in macchina gli ho palpato il pacco rischiando qualche incidente oltre che farlo quasi sborrare nei pantaloni.

Cara sorella spero che non ti sia scandalizzata del termine usato”

“No, no, non ti preoccupare! Capisco certi termini ed il loro significato” risponde Francesca mentre appoggia la sua mano sulla coscia di Marisa accarezzandola lentamente.

Durante il racconto delle prime esperienze di sesso di Marisa, Francesca ha messo la mano sulla fighetta e se la sta massaggiando. La sorella allunga la mano e la aiuta ed a quel punto il respiro della ragazza si fa più veloce.

Antonio vede la situazione, si alza e va a preparare gli aperitivi, visto il grande caldo del giorno.

Francesca si distende sollevando le gambe poggiando i piedi sulla seduta senza staccare gli occhi dalle cosce di Marisa che la attirano come le api al miele.

La posizione è assolutamente sensuale.

Poi la sorella parla del tempo, di come Francesca si trova nella sua stanza che da molti anni non ha più usato.

Francesca dice di essere felicissima di tutto e dice che Antonio si è fatto un bell’uomo.

Marisa le parla del compagno e del loro rapporto di coppia, di come l’ha messa incinta e di come da un anno circa si sono aperti, di come amano condividere tutto ciò che fanno soprattutto in vacanza. Poggiando la mano su quella di Francesca e facendola scorrere sulla pelle delle cosce, Marisa le dice “Dopo la nascita del piccolo, abbiamo impostato la nostra vita in un rapporto aperto. Tante volte con altri ragazzi abbiamo nascosto tante cose che poi si sono ritorte contro noi stesse. Ora amiamo condividere anche il sesso se la persona che è con noi è gradevole”

“Mi vuoi dire che vi piaccio?” ha risposto Francesca.

“Sì proprio così!” ha replicato Marisa senza ritrarre la mano mentre felice prosegue le carezze avvicinandosi sempre di più alla figa che già cola. Se la sente umida, il che significa che a Marisa quelle carezze piacciono ed inoltre Francesca ha voglia di continuare e lo nota osservando gli occhi languidi a cui non si può dire di fermarsi proprio ora.

Francesca non voleva altro per sedurre la sorella che dopo tutte le confidenze è vista come una ragazza estranea e non più una sorella con cui fare un incesto.

Francesca ha abbassato il tono della voce e “Ti piace come ti tocco?”

“Moltissimo. Continua. Mi sto eccitando molto ed ho voglia di venire nelle tue mani” ha ribattuto Marisa che si è avvicinata lentamente alle labbra Francesca per baciarla delicatamente ricevendone un altro bacio aprendo la sua bocca ed allungando la lingua per poggiarla tra le labbra.

Di tutto ciò ne godeva anche Francesca che si stava sciogliendo.

Non avevo mai avuto un rapporto con una parente e tantomeno con la sorella. Quando era ragazzina lo desiderava e l’aveva sognato tante volte, ma ora il passaggio dal sogno alla realtà si sta avverando.

Le due ragazze continuano a toccarsi mentre le lingue si incrociano sempre più profondamente.

Tornato con del vermentino freschissimo, Antonio le guarda estasiato. Appoggia i bicchieri e si tocca. Lui si è avvicinato con l’aperitivo ma i bicchieri pieni sono lì sul tavolo ad aspettare mentre i cubetti di ghiaccio si sciolgono lentamente così come le due sorelle.

Antonio avvicina il suo sesso alla bocca della sua amata e Francesca sostituisce la mano con la lingua tra le cosce.

Per facilitare il movimento sul clito della lingua, Marisa apre le gambe mettendo i piedi sulla schiena della sorella che già fa colare succhi profumati sulla lingua e ogni tanto beve qualche sorso di vermentino dal bicchiere che Antonio aveva portato. Il mix di profumi e sapori era ineguagliabile.

Anche Antonio e la sua compagna bevevano e in quei pochi attimi in cui Marisa non aveva la bocca piena incitava la sorella a continuare lanciando, ogni tanto, gemiti di piacere quando le sfiora alcune parti del corpo sulle quali si sofferma di maggiormente.

Marisa guarda estasiata il lavorio di Francesca che è molto più esperta di lei.

Francesca si è denudata totalmente e Marisa ha un piacere unico nel vedere le tette della sorella che in quel momento avrebbe voluto baciare continuamente tanto sono belle e perfette.

Intanto la mattina sta passando.

Francesca sta colando e la sua mano libera vola sul suo clito facendola ansimare dandole sensazioni e vibrazioni che avevo solo immaginato.

Nel frattempo anche Antonio si agita facendosi fare un bellissimo pompino da Marisa. Il suo cazzo è grosso e turgido e si può ben pensare che non tardi molto a venire.

Infatti così è stato.

Scarica lo sperma nella bocca della sua ragazza, che gradisce, ingoiando tutto ringraziandolo con baci continui mentre Francesca si diletta sulla sua sorgente di piacere ricca di liquidi perché molto arrapata.

Gli occhi di Marisa sono chiusi ed ormai è nelle mie mani della sorella; si fa fare di tutto. Le stringe i capezzoli, la bacia in bocca mettendo la lingua tutta dentro, le infila un dito nel buchino posteriore.

Per lei è tutto sesso.

Antonio si è messo dietro Francesca per leccarla fra le natiche e farle sentire il suo cazzo, tornato turgido, tra le grandi labbra e poi dentro.

É entrato in lei con facilità; è esperta e di cazzi ne ha preso veramente tanti.

Marisa ha iniziato ad agitarsi ed a far vibrare le gambe. Un urlo improvviso ed ecco che solleva il bacino spingendolo verso la bocca della sorella scaricando la sua sbroda. Ha un ottimo sapore.

Lei rimane distesa senza forze mentre Antonio riempie e pompa con vigore Francesca. Anche lui, nonostante l’orgasmo precedente, non tarda a riempirle la figa di sborra. Lei si distende su un divanetto e chiede loro di guardarla.

Si sente una vera troia, un animale in calore.

Marisa le accarezza il viso, la bacia su una guancia e lei avvicina le labbra ed il profumo la inebria.

Si danno un bacio intenso, bello e dolce.

Francesca non capisce più nulla.

Le loro mani si sfiorano, si toccano, si intrecciano.

Francesca le sfiora le gambe e lei non si ritrae, si fa più audace e arriva fino alla sua figa. Marisa si avvicina al sesso, lo sfiora, lo tocca ed è così tanta l’eccitazione che poco dopo iniziano gli orgasmi e la realizzazione dei desideri di entrambe le sorelle.

Antonio è meravigliato e muto. Forse non aveva mai visto due donne in calore, se non nei film porno, e tanto meno sorelle. Ciò che la coppia aveva progettato di torbido si sta realizzando.

Francesca si lascia andare completamente buttando la testa all’indietro, divaricando le cosce e davanti ai due si tocca come fanno le ninfomani. Fa scorrere il suo dito medio inumidito con la saliva sul solco delle grandi labbra, poi si ferma a giocherellare con il clitoride eretto come un piccolo cazzo mentre con la mano sinistra si sfrega il capezzolo del seno destro, diventato duro, stringendolo fra i polpastrelli del pollice e dell’indice.

Francesca è cieca di piacere non avendo mai avuto prima una situazione simile e perché mai avrebbe immaginato di fare sesso davanti alla sorella ed al suo compagno.

Si infila tre dita nella fighetta, non più tanto piccola, e si scopa selvaggiamente. Ha gli occhi chiusi e immagina che dentro, al posto delle dita, abbia un grosso cazzo, uno enorme e duro come il marmo disposto a chiavarla tutto il giorno. Non le importa di chi sia quel cazzo. Poteva essere anche quello di Antonio che è lì accanto a lei la guarda tutto eccitato e pronto a scoparsi Marisa. Quell’idea la bagna ancor di più e Francesca viene con un fremito che la scuote riversando tutti gli umori sul divanetto su cui è distesa.

Resta lì spossata.

Si riprende lentamente, si guarda attorno e poi va in bagno a rinfrescarsi mentre la coppia riprende a leccarsi vicendevolmente.

Mentre si insapona tra le cosce riprende a toccarsi cercando d’immaginare che al posto della spugna ci sia la lingua di Antonio.

Improvvisamente si spalanca la porta e lui entra in bagno; trova Francesca con la schiena poggiata ad una parete con tutte e due le mani infilate fra le gambe “Oh scusa! Scusa Francesca, non credevo, che fossi  … beh, credevo non ci fosse nessuno!”

“Non ti preoccupare ho finito”

Eccome se ha finito!

Sente il suo piacere scivolare lungo le gambe come piccoli ruscelli e le pare impossibile che Antonio non se ne sia accorto.

Francesca a quel punto avrebbe voluto far rimanere lì in bagno Antonio ad aiutarla a risciacquarsi. É eccitatissima, vuole un cazzo tutto per sé, ma lui farfugliando qualcosa si allontana. A lei non resta che sciacquarsi da sola, indossare l’accappatoio ed uscire.

Quando esce Antonio è in cucina a bere con Marisa. Loro mentre lei era in bagno si sono accoppiati ed hanno già finito la scopata.

A Francesca la prima e unica cosa che le è venuta da pensare è “Un cazzo. Ora posso avere un cazzo tutto per me!” e per poterlo avere si siede di fronte a loro. Non c’è bisogno di dire come si siede.

Le basta poco per esporre agli occhi le sue nudità come se sbucassero alla loro vista per caso, con piacevole involontarietà, poi si leva e va a cercare, per finta, qualcosa in un pensile sopra il lavello di cucina mettendosi in punta di piedi e si tende per quanto le è possibile. Il corto asciugamano che indossa risale quanto basta mostrando quasi l’inizio delle natiche. Sente gli occhi della sorella del compagno fissarla e lo sguardo scivolare lungo le gambe. Non la stanno spogliando con gli occhi, no. Nella mente di Francesca si crea l’idea che la stiano letteralmente leccando ed immaginava che la punta ruvida delle loro lingue impertinenti risalisse dai polpacci fino al suo caldo interno coscia.

“Francesca cosa cerchi?” le chiede Marisa.

“Si, quella cosa che ho messo qui ma che …..!”

“Vuoi una mano?” insiste la sorella.

“Vorrei non proprio quella, tesoro! Non è necessaria la mano!” e si gira volutamente veloce in modo da far aprire un po’ il telo stretto in vita. Poi solleva una gamba ed appoggia il piede sulla sedia davanti a loro.

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