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Francesca: racconti 11 e 12

By 6 Dicembre 2021No Comments

Mia cugina Valeria – 2 (pub 11)

Francesca non si era mai masturbata con tanta foga. Ciò che la eccitava era Valeria perché era sua cugina e l’idea di un legame sessuale tra cugine la stimolava, la prendeva come se fosse ubriaca.
Lei ha portato l’indice della mano alla sua bocca per gustare il sapore della figa, poi il dito medio ha titillato il clitoride alternando il polpastrello al tocco leggero e duro dell’unghia lavorata perfettamente per non creare danni. Il passare l’unghia sul clito a lei lo avevano insegnato i pochi ragazzi con cui aveva condiviso i primi giochetti erotici eterosessuali; la facevano godere allo spasmo quando lo facevano.
Ora lo stava facendo in solitudine con il suo corpo.
Erano mesi che non praticava più l’autoerotismo perché aveva sempre Mirta a disposizione o qualche altra ragazza e meno facilmente qualche maschio.
Francesca al risveglio di quelle vecchie e belle sensazioni, si è pentita di aver abbandonato per così tanto tempo quell’abitudine.
Il piacere che provava era diverso, le sembrava un nuovo tipo di piacere, forse l’aveva dimenticato.
Nel frattempo l’indice e l’anulare della mano hanno allargato le piccole labbra fino al massimo dell’estensione, mentre il medio iniziò ha preso a trastullarsi con il clitoride.
Le grandi labbra si sono allargate come non mai ed ha pensato a cosa ancora fosse potuto entrare nella sua fighetta dopo tutto quello che Mirta aveva inserito.
L’indice della mano destra è affondato nella vagina allagata ed è entrato ed uscito lentamente, poi ha aumentato il ritmo affiancando anche il dito medio.
Il pollice ha provveduto a stimolare adeguatamente il clitoride.
La masturbazione combinata del clitoride e delle dita dentro la figa l’hanno fatta godere nuovamente.
Il basso ventre ha sussultato per gli spasmi precedenti l’orgasmo e dalla gola sono usciti gemiti sempre più forti, allora si è messa entrambe le dita nel profondo della vagina e ha iniziato a fare movimenti circolari divaricando le dita all’interno. Lo strofinamento delle unghie dure sulle pareti interne della figa e il veloce movimento del polpastrello sul clitoride le hanno causato un orgasmo culminato con una serie di gemiti soffocati e profondi. La felicità per l’orgasmo appena raggiunto era molta.
In cuor suo sperava che la cugina Valeria la sorprendesse a sditalinarsi.
Erano passati alcuni minuti da quando Francesca aveva lasciato Valeria in soggiorno. Quando ha sentito la cugina spostarsi tra il soggiorno, la cucina e la sua camera, Francesca ha messo velocemente un asciugamano allacciandolo sul petto coprendo il ventre.
Faceva molto caldo ed a lei piaceva girare per casa avendo l’asciugamano che copriva il suo corpo che le accarezzava la pelle.
É andata verso il soggiorno ma Valeria non c’era più.
Francesca non si è stupita più di tanto dato che era stata in bagno per parecchi minuti.
Le pratiche sessuali le avevano portato via parecchi minuti.
È andata in camera sua scoprendo che non c’era neanche lì, ha proseguito per la camera dove dormiva prima di diventare l’amante preferita di Mirta e, non badando più a dove fosse andata sua cugina, si è denudata come solitamente faceva.
Alla fine del giro ha pensato che Francesca Valeria fosse uscita.
Francesca osservava come il suo corpo si era rilassato e la pelle si era distesa. In quel momento ha sentito dei rumori in casa ma non ci ha fatto caso ma poi voltando il viso ha visto Valeria con la coda dell’occhio che la osservava appoggiata allo stipite della porta.
“Fai pure con tranquillità” le dice Valeria con un sorriso amichevole e Francesca nota che Valeria si era cambiata di abito.
Indossava una camicia bianca slacciata nei primi bottoni, senza reggiseno, una mini gonna provocante, calze autoreggenti e stivaletti estivi.
“Non sapevo che ci mettessi così tanto tempo a farti una doccia. Di solito sei più rapida” le ha detto Valeria che ha continuato con un tono provocatorio “Cosa hai fatto? Ti sei masturbata?”
Francesca non dato peso a quelle parole ma, dopo le sensazioni provate in quel pomeriggio, è rimasta imbarazzata sotto lo sguardo della cugina.
Solitamente a lei non dà alcun fastidio vedere e farsi vedere da una ragazza ma oggi si sente strana e vogliosa.
Intanto Valeria si allontana.
Ora Francesca è da sola ma la sensazione di disagio provata non va via.
Chiama Valeria “Scusami, ma ho dei pensieri in testa che non vogliono andare via e vorrei parlarne con te. Hai due minuti per me ora?”
Mentre conclude la frase vede che la cugina si sta spogliando. L’eccitazione di Francesca sale nuovamente alle stelle, la sua figa si sta bagnando ed il clitoride si sta ingrossando e fa capolino tra le grandi labbra.
Dopo essersi tolta la mini gonna, Francesca vede che Valeria indossa un minuscolo perizoma. Guardando la sua figa vede che il perizoma è infilato tra accoglienti grandi labbra.
“Il perizoma lo uso perché mi fa godere tanto, lo riesco ad infilare tra le labbra della figa e con i movimenti, soprattutto quando si balla o si corre, mi fa godere tantissimo.
Ora ho la figa eccitata dallo sfregamento ed il perizoma è bagnato fradicio. Non ti vergognerai mica di queste cose! Se non ce lo diciamo tra noi ragazze a chi lo vado a raccontare?”
Per Francesca è stata una sferzata di adrenalina e si sente pronta a fare nuovamente sesso con lei.
Facendo finta di niente Francesca ha continuato ad asciugarsi e con la coda dell’occhio ha osservato Valeria ed il suo comportamento.
Era nuda davanti a lei mostrando il suo splendido corpo.
Passandole vicino si ha levato il perizoma e le ha chiesto “Lo vuoi per caso provare? O ti vergogni? È un po’ inzuppato, come ti dicevo, ma tanto siamo ragazze!”
Per Francesca in quel momento era il massimo della perversione che stava agendo per sedurla.
Valeria si è avvicinata nuovamente a lei e, sfiorandole le gambe fino a raggiungere la zona più intima e privata, le ha sussurrato nell’orecchio “Così puoi capire cosa provo solitamente io”
Il profumo dei suoi umori si stava spandendo nella camera e ciò stava eccitando tutte e due oltremodo.
Francesca ha indossato il suo perizoma e la prima sensazione è stata quella di tessuto bagnato andato a contatto con la sua figa. Lei non avrebbe voluto più togliersi quell’indumento che le dava un’eccitazione particolare.
Osservandosi allo specchio posto sulla parete si è piaciuta con il perizoma macchiato dagli umori della cugina.
“Me ne comprerò anche io uno! Bello! Veramente bello ed elegante!”
Valeria si è messa davanti a a Francesca come mamma l’ha fatta sfoggiando il suo seno sodo e perfetto nelle forme, il suo bel sederino e la sua figa bagnata. La figa era stata depilata e si vedeva che era liscia e vellutata anche nell’inguine.
Arrapata com’era Francesca ha fissato con gli occhi quella zona del suo corpo:
“Anche questo ti fa godere?” ha proseguito Valeria indicando il suo perizoma indossato da Francesca e poi “Mi fa sentire libera e senza ostacoli quando porto solo la minigonna!!”
Mentre parla con lei Francesca si sdraia sul letto matrimoniale, che con Mirta usano abitualmente per le loro notti, aprendo oscenamente le gambe offrendo a Valeria una visione porno di sé.
Era un invito a fare sesso in quel momento.
Valeria si è seduta accanto a Francesca, le ha baciato i capezzoli che sono diventati sempre più duri, le mani sono scese sul ventre e le gambe sono rimaste larghe come la natura le aveva insegnato appoggiandone una sullo schienale del letto e l’altra per terra.
Francesca era sopraffatta dalle sensazioni, preda del piacere e dell’eccitazione.
Il suo corpo era per sua cugina che la stava facendo godere.
In quel momento il suo pensiero la fatta sentire una puttana.
Il perizoma, dopo pochi movimenti, si è infilato tra le grandi labbra di Francesca ed è diventato un oggetto di goduria e piacere.
Valeria ha affondato la sua testa fra le cosce della cugina portandola al parossismo.
Francesca ha sentito la lingua di Valeria che, spostando il bordo del perizoma, le ha affondato nella figa esplorando la sua intimità con delicatezza.
Francesca si è agitata in balia di lei, la sua figa è diventata ancora più calda e bagnata.
Francesca è un fiume in piena; ora aspetta l’orgasmo per farle assaggiare la cascata dei suoi umori.
Dopo pochi minuti di lavoro di lingua incessante da parte di Valeria, Francesca ha emesso un urlo perché non riesce più a trattenersi.
L’orgasmo sta per arrivare. I nervi dei piedi sono tesi, i capezzoli turgidi e la gola arida.
Valeria le morsica le labbra della figa.
Ma il trillo del telefono interrompe Valeria nelle cure sul corpo della cugina; è sua madre che raccomanda ad entrambe di non fare pazzie ed a Valeria dice di comportarsi bene.
“Non ti preoccupare, mamma! Ci stiamo comportando bene. Ci stiamo curando a vicenda una dell’altra”
Rimettendo giù la cornetta Valeria l’ha guardato con uno sguardo carico di libidine.
“Era mia madre. Mi ha raccomandato di prendermi cura di te e tu devi fare lo stesso con me”
“Non ti preoccupare. Vorrà dire che ci cureremo una dell’altra per i nostri bisogni”
Valeria ha ripreso la sua opera ‘caritativa’ e sul corpo di Francesca e soprattutto sulle parti intime godendo nel vedere il suo volto e il suo sguardo.
“Che troietta che sei! Adesso ti insegno io a godere con il mio perizoma!” le fa Valeria che ha continuato a baciare la cugina, stringendola e morsicandole i capezzoli.
Una serie di scosse ha agitato il corpo di Francesca.
Alla luce tenue del sole che passava tra le persiane i loro corpi apparivano dorati.
Valeria si è fermata un attimo per togliere all’altra il perizoma. È stato un dispiacere per Francesca vederlo scorrere sulle sue gambe ma è riuscita a portarlo al naso per respirare a pieni polmoni il profumo di sesso che emanava e di cui era intriso. Poi Valeria lo ha avvicinato al naso di Francesca la quale ha sentito un odore pungente ma altamente erotico. Dopo aver annusato quel capo di lingerie se lo ha avvicinato alla bocca e con le labbra lo ha sentito caldo e bagnato perché intriso della miscela dei loro prodotti delle fighe.
Improvvisamente, di scatto, Valeria si è alzata e si è diretta in bagno da dove è tornata con il rasoio usato solitamente da Francesca per depilarsi e questa ha avuto la strana impressione che quel pomeriggio doveva cambiare le sue idee. Infatti Valeria le ha sussurrato nell’orecchio “Stai tranquilla e fidati di me. Oggi proverai nuove emozioni e sensazioni.”
Detto questo si ha sfilato le calze autoreggenti, le ha legato le gambe alle sponde del letto e le braccia con le calze lasciate in bagno dalla cugina.
Era evidentissimo che la ragazza avesse due aspetti del suo carattere, uno da timida studentessa modello e molto pudica, l’altra da ragazza con una riserva di libidine e lussuria immagazzinata per alcuni anni che ora stava affiorando tanto che Francesca ha pensato che in fatto di sesso fosse istruita parecchio ed allora la cosa poteva diventare seria ed emozionante. Lei non sapevo ancora bene se le sarebbe piaciuto ma decise di godersi tutto fino in fondo buttandosi nella situazione tanto voluta e cercata, con tutto il suo carico di libidine.
“Ora ti faccio provare una cosa davvero eccitante e bella. Avere la fighetta tutta rasata e liscia come la mia” le ha detto la cugina ed in un attimo ha cosparso la zona pubica di Francesca con la crema depilante e l’ha depilata. In dieci minuti ha ottenuto la figa così come lei la desiderava; anche le grandi labbra erano prive di peli.
Francesca aveva sempre la sua figa depilata ma Valeria ha voluto ripassarla per farla godere maggiormente.
Alla fine si è ritrovata pulita e libera. Non c’era più la piccola peluria che avrebbe potuto nascondere, anche se di poco, di poco la vista della sua bene amata figa.
Valeria ha posato il rasoio sul comodino e Francesca era lì alla sua volontà e desiderio, nuda ed illuminata dal sole.
Valeria ha aperto la sua borsa ed ha estratto un fallo di gomma rosa ricurvo.
Francesca aveva già provato a masturbarsi con un fallo di gomma perché Mirta ne aveva una collezione conservata in un armadio della stanza in cui le due cugine si trovavan, ma Valeria questo ancora non lo sapeva.
Francesca ha di bello che quando c’è di mezzo il sesso non si tira indietro e l’ha lasciata fare.
“Rilassati e fai fare tutto a me” le ha detto la cugina.
Detto questo Valeria ha messo un’estremità in bocca ed ha leccato bene quella specie di dildo e subito dopo lo ha infilato nella vagina della cugina che attendeva impaziente l’ingresso di quel bel giocattolo. Poi ha iniziato a farlo muovere avanti e indietro provocando un’eccitazione nuova mai provata in Francesca alla quale tutto sembrava così bello che non pensava ad altro che a quel grande fallo che entrava ed esplorava la sua femminilità allargandola fino all’utero. Quel cazzo di silicone aveva delle dimensioni adattissime alla sua figa tanto da sembrare fatto appositamente sulle misure della sua figa.
Era davvero bello.
Ora Francesca capiva cosa provavano le sue amiche quando le hanno raccontato dei loro giochetti erotici.
Il finto fallo è scivolato dentro e fuori facendo il suo dovere senza difficoltà poiché la sua figa era aperta come non mai.
“Stai godendo come nella doccia?” ha chiesto Valeria.
Queste parole indicavano che l’aveva spiata nel bagno e lei che era così presa dall’eccitazione non ci aveva fatto caso.
L’altra parte del doppio dildo Valeria lo ha inserito nella sua figa muovendosi con ritmi spasmodici.
“Voglio venire nuovamente” ha detto
“Allora grida quanto e come vuoi” le ha consigliato Francesca “Nessuno può sentirci. Non ha idea di quanto sia bello gridare che stai godendo” e Valeria mentre lei parlava le ha sollevato il sedere per impedire al dildo di venire fuori quando sarebbe stato il momento.
Quel dildo ha fatto il suo dovere scorrendo dentro Francesca la quale lo sentiva grosso come un cazzo super eccitato che entrasse nella sua tana.
Infine è arrivato l’orgasmo ed è stata tutta una vibrazione, un sussulto nell’urlare la sua felicità scaricando davanti a Valeria i suoi succhi carichi di ormoni mentre la cuginetta osservava e si godeva lo spettacolo.
L’orgasmo ha reso incosciente Francesca per qualche minuto assopendosi leggermente ed essendo venuta abbondantemente, sua cugina Valeria ha rallentato il suo movimento fino a bloccarsi in modo che la figa dell’altra si rilassasse. Non si era ancora ripresa quando Valeria ha ripreso a leccarle la figa godendosi i liquidi che ancora colavano tra le cosce.
Francesca l’ha pregata di smettere e Francesca per un attimo voleva soffermarsi ad assaporare quel piacere mentale che scemava e che si sarebbe fissato nella sua testa come uno dei più bei ricordi ed anche come il miglior gioco con un’amante.
Valeria è poi andata in camera sua senza dire niente alla sua amante, senza alcun motivo apparente ma poco dopo c’è stata una chiara spiegazione.
Infatti Valeria è tornata con un tubetto.
“Contiene del gel, serve per lubrificarlo bene. Non mi sembra il caso di spaccarti alla tua prima volta”
Le parole hanno lasciato capire che Valeria intendeva aprire qualcosa di genere maschile. In effetti subito dopo ha legato i polsi di Francesca alla spalliera e si è allontanata.
Ora Francesca obbligatoriamente mostra tutte le sue parti più intime e private.
La frase ha detto in modo un po’ velato che le vuole violare il buchetto posteriore
Francesca si divincola per un istintivo motivo di libertà oppure per il piacere di essere sottoposta a qualche gioco particolare.
Valeria subito dopo ha indossato una cintura con il fallo rosa usato precedentemente, ha messo del gel su due dita e le ha portate al buchetto ormai ben esposto senza più pudore.
Francesca era già stata aperta più volte da Mirta sia davanti che dietro ed anche da altre amanti ma non frequentemente. Anche dei ragazzi usavano incularla ma non lo facevano spesso perché preferiva essere scopata nella figa. In ogni caso lei non si rifiutava.
“Ti prego fai piano e fammi godere” ha chiesto alla cugina con voce roca carica di lussuria.
È a questo punto che Valeria fa entrare con delicatezza nel suo buchetto il fallo di silicone ed una nuova sensazione prende tutto il suo corpo perché quel grosso dildo è entrato nell’unica parte ancora poco esplorata nei suoi giochetti anche se intimi e solitari.
Francesca sente che Valeria la allarga, le piace, le dà la sensazione di essere piena.
Non aveva mai preso un dildo così grosso. Quelli di Mirta erano forse più lunghi ma più sottili. Ora questo la stava allargando e lo sentiva nell’intestino ma la sensazione era che le dovesse arrivare fino allo stomaco. Ma la sensazione che aveva e che le piaceva tantissimo era di essere impalata da un cazzo.
Lentamente Valeria ha cominciato a chiavarla come fosse un vero ragazzo poggiando le mani sul bacino ed aiutandosi per farla godere in quello che per lei è un nuovo giochetto sessuale.
L’eccitazione è salita allo spasmo. È qualcosa di nuovo per Francesca e non vorrebbe farlo finire mai.
Sua cugina rallenta il ritmo per farle assaporare fino in fondo quella sensazione mai provata rallentando le penetrazioni a cui corrisponde anche una leggera diminuzione delle sensazioni.
Poiché Francesca è impedita può piegare la testa in avanti per constatare le dimensioni effettive del fallo e vedere come si allarga e chiude il suo buchetto.
Le pareti dell’ano lo avvolgono tutto fino a stringerlo e la lentezza di Valeria la fa godere come non mai.
La cugina ogni tanto si ferma improvvisamente ed lei sembro una bambina a cui hanno tolto il suo gioco preferito.
“Continua fino a spaccarmi il buco del culo! Allargamelo ancora! Lo voglio sempre dentro!” le dice a voce alta e roca.
Valeria ha capito subito le parole perché ed in pochi secondi sente l’oggetto entrare e muoversi velocemente.
A Francesca sembra di sentirlo in gola e subito dopo “Vengo! Sìììhhh vengoooo!!”
Anche la cugina sembra venire poiché si sta sgrillettando da un po’.
Senza toglierle quel grosso arnese dal culo, Valeria le slega i polsi e le caviglie.
Il dolore che Francesca prova è grande ma è anche pieno di goduria. Lei tenta di sollevarsi ma le gambe per un attimo cedono.
Il dildo è sempre nel culo e sporge oscenamente. Francesca sente tra le natiche l’estremità che fuoriesce di poco.
Ha gli occhi socchiusi inebriata dal piacere che sta provando.
Valeria cammina anche lei barcollando intorno al letto sfiorandole il corpo, si ferma e spinge più a fondo, dentro, il cazzo.
Francesca sente l’ano totalmente anestetizzato e lo vede incredibilmente largo ed aperto per ricevere quell’oggetto che la sta facendo godere moltissimo.
Valeria la aiuta a levarsi dal letto mettendo Francesca in piedi e le infila le scarpe a tacco alto che solitamente usa in casa.
Insieme fanno il giro della casa.
Il piacere che Francesca sta provando è nuovo e immenso. Vorrebbe provarlo con Mirta.
Ritornate in camera Valeria si sdraia sul letto e si accarezza la figa depilata mentre Francesca a passi lenti la raggiunge, si sdraia su di lei nella posizione del 69, quella preferita da Mirta ed inizia a leccare i prodotti gustosi e caldi che colano dalle grandi labbra della cugina.
Nei sogni privati di Francesca, mentre Mirta la leccava più volte facendosi il 69, ha sognato di leccare il succo della passione di sua cugina.
Valeria, che è sotto Francesca sta ricambiando come fosse Mirta sulla sua figa.
È una doppia goduria.
Le due ragazze vengono ancora senza ritegno urlandosi in viso il piacere che si procurano.
Dopo essersi riprese indossano solo reggiseno e perizoma.
Francesca decide che fino alla notte seguente porterà gli indumenti di sua cugina ed il perizoma usato non sarà lavato fino all’indomani.
Nel primo pomeriggio, al ritorno dalla palestra, rientrando a casa ed affacciandosi alla porta della camera di Valeria, Francesca ha sussurrato “Me lo sono messo per andare in palestra. Me lo sono infilato tra le grandi labbra per sfregarmi ed eccitarmi il più possibile” e lo ha mostrato tenendolo fra due dita
Nel tardo pomeriggio, le due cugine sono uscite insieme, tutte e due con una minigonna corta e senza indossare né mutandine né perizoma. L’aria ha accarezzato le parti intime, quelle che in mattinata hanno goduto fino allo spasimo.

Mirta mi chiede un maschio (pub 12)

Il 14 settembre è il ventitreesimo compleanno di Francesca.
La sua amante Mirta ogni anno fa festa. Vengono tanti amici ed amiche ed ognuno di loro, come da consuetudine porta un regalo.
La festa è anche una cena a buffet sul l’ampio terrazzo di casa di Mirta.
Le persone sono tutte molto eleganti. La festa è orami diventata un ‘must’ per la città. Per ragioni di spazio vengono invitate non più di trenta persone.
Gli uomini erano tutti molto belli. Lei indossava un abito bluette lungo con spacchi laterali e grande apertura nelle spalle fino alla schiena, portava anche i più bei gioielli che avesse e anche qualcuno prestato da Mirta. In particolare le piaceva la collana prestata da Mirta che scendeva dal collo sulla schiena. Il movimento del metallo prezioso sulla pelle della schiena le dava i brividi. Sul davanti niente se non una catenina che univa i piercing dei capezzoli; della catenina si vedeva solo la parte centrale. Il vestito mostrava la rotondità delle tette facendo capire che non c’era reggiseno che sostenesse qualcosa. La catenina era quindi obbligatoriamente applicata ai capezzoli.
I capelli li ha intrecciati in una coda che ha abbellito con dei brillanti e li ha fermati con un gioiello splendente.
Le unghie delle dita dei piedi, che lei cura moltissimo, le ha smaltate con un colore rosa molto chiaro. Alle dita delle mani indossa degli anelli artistici creati da un gioielliere artigiano molto bravo.
Biancheria intima? Niente. Sotto il vestito totalmente nuda.
Scarpe da 17 cm con zeppa e tacco altissimo che la faceva sentire in paradiso. La sua figura, già di per sé slanciata, ora lo era molto di più.
Mirta l’ha presentata a tante persone tra queste molte donne bellissime di cui almeno due Francesca se le sarebbe fatte sede stante. Si è chiesta se fossero lesbiche o bisex.
Tra i tanti maschi ce n’erano alcuni single, gli altri avevano le compagne. Chiaramente, per non dare molto nell’occhio, lei ha frequentato i maschi; uno sposato le piaceva da morire. Il suo modo di parlare, gli argomenti, il suo modo di gesticolare, il suo look l’hanno eccitata. Per Francesca lui era una calamita.
Mirta era vestita in bianco, anche lei con spacchi laterali, niente biancheria intima ma solo calze velate bianche. Quando le ha indossate Francesca si è eccitata. Ai piedi sandali argentati cos’ tanto alti che quasi non riusciva camminare. Le spalle erano scoperte ma non la schiena coperte in parte da capelli ben pettinati e lasciati sciolti a scendere.
Rossetto rosso scuro
Pochi gioielli tra cui un bel bracciale rigido al polso, una collana di perle al collo ed orecchini di perle alle orecchie.
La serata è stata veramente bella e piacevole. A Francesca sembrava di essere in un party come si vedono in alcune serie Tv patinate dove la ricchezza viene ostentata.
Finita le festa tutti gli invitati sono andati via, e lei con il mio amore hanno passato in rassegna tutti i regali che aveva ricevuto da amici e parenti.
Ci che meravigliava Francesca era il non aver ricevuto alcun regalo da lei, la sua amante, ed allora ha pensato che sicuramente le aveva riservato qualche sorpresa. Mirta era solita fare così, voleva sempre stupirla.
“Aspettami un attimo qui sul terrazzo, torno subito” le detto con voce calma.
Dopo qualche istante Mirta è apparsa presentando a Francesca dell’intimo succinto ed uno pacchetto regalo tra le mani. Vedere Mirta avvicinarsi a lei in calze autoreggenti bianche, perizoma a stringhe argentate, ha risvegliato immediatamente i suoi sensi.
“Questo è il mio regalo. Aprilo e dimmi se ti piace”
Francesca ha aperto il pacchetto e con grande meraviglia ha visto che il contenuto era un dildo di gomma di discrete dimensioni corredato di due membri ed una cintura che poteva essere utilizzata per allacciarlo in vita.
“Questo è un regalo per te, non per me”
“Sbagli. Da mesi mi chiedi di penetrare il mio buchetto più stretto e mi sono sempre negata. Stasera sarà tuo voglio godere anch’io”
Mirta indicando e maneggiando il doppio dildo “Questo dovrai agganciarlo in vita per scoparmi contemporaneamente anche in figa. Ah! Il suo nome è strap on, gli americani lo chiamano così!”
La donna non aveva mia parlato con toni così sboccati. Forse era il vino che aveva bevuto che le faceva dire certi termini che avevano anche un senso di arrapamento totale della donna.
Così nel giro di pochi istanti, Francesca si è ritrovata nuda anche lei lì sul terrazzo, all’aperto, forse le potevano vedere e, vista l’ora tarda, certamente sentire i loro lamenti d’amore.
Le due si sono baciate per molti minuti. La bocca di Mirta era profumatissima e baciarla era un gusto a cui non voleva rinunciare.
Francesca si è staccata da lei per un attimo e sculettando a causa dei tacchi altissimi è andata in camera da letto a prendere del gel.
Al ritorno s sono abbracciate e con entrambe le mani hanno avvicinato le loro teste affinché le bocche fossero vicine e non si staccassero durante un lunghissimo bacio.
Mirta ha allungato una mano per vedere a quale stato di eccitazione era arrivata la sua giovane amante che altrettanto faceva con lei.
Mi allontanai da lei per indossare velocemente lo strap on.
Dopo un po’ di preliminari sul buchetto e sul clitoride, Francesca ha lubrificato il suo buchetto con un po’ di gel, l’ha fatta voltare e si è avvicinata a penetrarla.
Il buco era strettissimo. Nonostante il gel stentava ad entrare.
“Piano, amore, mi fai male ma lo voglio dentro. Continua lentamente finché si apre. Abbi pazienza. Mi duole ma mi piace. Dai, continua! Tu stai godendo? Io sono molto arrapata. Non vedo l’ora che sia dentro. Mi voglio sentire piena”
Lentamente ma continuamente Francesca spingeva e il fiore di Mirta si apriva. Infine improvvisamente è entrato nel suo intestino.
“Ohhhh, amore! Lo sento. Che bello! Finalmente ci sei riuscita! Ti amo tanto. Mi sento larga. Muoviti piano. Fallo uscire leggermente. Siihhhh. Ancora dentro. Dai! Lo voglio dentro”
“Vuoi che ti metta l’altro nella figa?”
Si uhhh! Che bello. Sto godendo tanto. Mi piace che mi allarghi. Mettimi l’altro nella figa. Voglio avere una doppia penetrazione”
Così Francesca ha preso l’altro dildo di silicone e l’ha penetrata nella figa.
La donna si è bagnata sempre di più ed i muscoli dello sfintere hanno iniziato a rilassarsi e ad aprirsi al punto tale che, dopo qualche tentativo, il cazzo finto è scivolato facilmente dentro.
“Che sensazione meravigliosa!”
Effettivamente per Mirta la sensazione è stata meravigliosa. Sentire che Mirta aveva buco stretto l’ha eccitata molto oltre al sentire lei godere come una vera femmina penetrata in entrambi gli orifizi. Ora le mancava solo un cazzo in bocca e sarebbe stata al completo.
“Sbattimi forte, dai, fammi male!” mentre stantuffava il dildo sempre più in fondo al suo intestino.
Francesca ha proseguito fino a quando il piacere è arrivato al parossismo e Mirta è venuta con un urlo.
Il movimento e l’eccitazione di vedere la sua fidanzata con i due buchi occupati, il vino e lo champagne bevuto, l’aria fresca, gli abiti, i loro corpi bellissimi, l’atmosfera che le circondava, ha creato in lei uno stato di eccitazione e voglia incredibile di farsi un ditalino.
Il dildo le trasmetteva le sensazioni della figa di Mirta.
Infine Francesca ha avuto un orgasmo e le contrazioni hanno amplificato la sbrodata.
Dopo quella sera Mirta e Francesca si sono ritrovate spesso a giocare con quel nuovo giocattolo.
Una sera, mentre scopavamo, a Mirta le è scappata la frase “Ne vorrei uno vero, uno che mi sborrasse addosso insieme a te”
La frase ha colpito molto Francesca. Talvolta quando non Francesca non penetrava la sua amante, contemporaneamente, usava l’altro dildo mettendolo in bocca a Mirta come per simulare un pompino. Era chiaro che Mirta avesse proprio voglia di farsi scopare da più uomini e Francesca non sapevo se propor o meno.
Però infine si è fatta coraggio e le ha detto “Ti faresti scopare veramente da me e da un altro contemporaneamente? È una cosa che desideri? Ti eccita molto l’idea?”
Lei l’ha guardata incredula “Si, cara! Non so come dirtelo, ma è una mia fantasia molto frequente. Non è facile ammetterlo, perché mi fa sentire un po’ puttana, ma quando scopo con te, vorrei un uomo ….. a volte anche due ….. che mi aprissero da tutte le parti. È come se volessi sentirmi usata, violentata da più persone”
Quelle parole Mirta le ha dette vergognandosi un po’ per il suo desiderio in modo forse per non sollecitare un’eventuale sentimento di gelosia nella giovane amante.

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