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Francesca: racconti 7 e 8

By 7 Dicembre 2021No Comments

Pomeriggio da Mirta (pub 7)

Ormai Francesca viveva in città. Forica l’aveva ospitata per molti mesi ed Angelo era diventato il suo amante maschio.
Di amanti donne ne aveva avute non molte ma più di una.
Francesca passava molti giorni a casa di Mirta in compagnia sua e della sua amante, lei era una seconda loro amante, in pratica era il loro oggetto sessuale.
In un pomeriggio di primavera inoltrata faceva caldo ed era bello tenere le finestre aperte e fare entrare l’aria tiepida per farsi accarezzare la pelle dalla brezza, dalla strada provenivano deboli rumori.
Mirta è entrata in camera dopo aversi fatto un bidet per rinfrescare la sua micina, non si era ancora sfilata il vestito nero di lino che indossava e si è avvicinata a Francesca nuda con il seno sollevato arcuando il corpo facendo sì che desse l’idea di essere prorompente.
Francesca era sdraiata sul letto con le gambe larghe e Mirta si è spogliata per poi inchinarsi, baciarla e tirarle i piercing ai capezzoli poiché sapeva che le dava molto piacere essere guardata ed anche avere i capezzoli tirati dalle labbra di una donna. Mirta indossava scarpe nere lucide alte come al solito e tacco da 10. Era stata proprio lei ad averla abituata al tacco alto ed era maestra in questo. I suoi capezzoli erano duri e sporgenti, indossava delle calze velatissime bianco chiaro tenute da un reggicalze bianco ricamato finemente e decorato, non aveva niente che nascondesse il sesso e i suoi glutei.
La sua camminata era sensualissima.
Francesca ha sollevato la testa per guardarla e godere la sua visione accorgendosi che la depilazione era ottimale e da poco la sua amante aveva spalmato sulla figa qualcosa che la rendeva più evidente come se avesse una sua luce propria.
Mirta non ci ha pensato due volte a strapparle le mutandine.
La ragazza ha aperto le gambe di Mirta ha subito leccato il pube da lei stessa depilato il giorno precedente. Inizialmente stupita, Mirta si è rilassata sentendo la giovane lingua scorrere in basso fino ad arrivare al clitoride e poi frugando fra le labbra anche all’ingresso della vagina.
Con Mirta, Francesca non aveva mai preso l’iniziativa.
Sentendo la sua lingua scorrere in basso fino ad arrivare al clitoride e poi ancora più giù, all’ingresso della vagina, Mirta ha allora allungato una mano verso la borsa e le ha passato un vibratore con il quale ha massaggiato nel levarle il reggiseno mordendole delicatamente i capezzoli. Il vibratore scorreva silenzioso sul corpo di Mirta che stringeva le gambe come per catturare il piacere che le dava. All’improvviso si è fermata, Francesca l’ha guardata stupita ma poi ha capito che voleva solo cambiare giocattolo e allora ha reclinato la testa all’indietro preparandosi ad un nuovo, più grande piacere. Dalla borsa a sacco ha prelevato un grosso dildo di silicone, rossastro, molto morbido e un lubrificante a base d’acqua che ha spalmato sull’apertura della figa.
Francesca ha poi inserito il dildo nella figa, si è fermata un attimo per farla abituare alla dimensione, e poi ha continuato fino a quando la punta liscia non si è fatta strada all’interno dell’intimità umida della sua donna facendolo entrare tutto.
Allora Mirta ha afferrato l’oggetto e lo ha estratto dolcemente per poi farlo subito rientrare. I suoi movimenti hanno acquistato sempre maggiore velocità generando un godimento sempre maggiore. Lei si sentiva completamente invasa da un calore intenso.
D’un tratto la donna si è sentita avvampare essendo già vicina all’orgasmo. Si contrasse irrigidendosi, quasi animalescamente, e un’ondata di piacere l’ha travolta mentre con le unghie si aggrappava alle spalle di Francesca la quale ha levato il dildo e lo ha gettato da una parte.
Francesca ha assistito all’atto sessuale e ne ha tratto piacere. Ora si sentiva pronta all’atto sessuale lesbico. La ragazza si sentiva da lontano che era in calore come una vera femmina.
Mirta si è chinata su di lei e le ha sussurrato all’orecchio “Mi vuoi amore?”
Come poteva rifiutare quella proposta? Francesca era li per farlo. Lei l’amava ed inoltre Mirta era la insegnante e lo era stata.
Ogni volta che facevamo l’amore per Francesca era una lezione nuova.
Mirta è salita sul letto e le ha messo delicatamente la figa a contatto con le labbra della bocca della sua allieva.
Il profumo era meraviglioso ed ha fatto eccitare moltissimo Francesca la quale stava già colando liquidi.
“Sei bella. Te l’hai depilata bene, vedo!” ha esordito Mirta parlando sottovoce con tono sensuale.
“L’ho fatto per te perché ho voglia della tua lingua sulle labbra ed ho voglia di sentire la tua lingua esplorarmi. Voglio essere piena di te. Ti piace il profumo che ho messo?”
“Mi piace il profumo ed anche il tuo miele” ha risposto la giovane. Iniziando a leccare le grandi labbra della figa di Mirta passando la lingua lentamente nella parte interna senza avvicinarsi al clitoride. Con due dita le ha allargato le labbra e con lentezza è andata a leccare dentro la sua figa ma senza toccare il clito che cresceva sempre di più uscendo dal suo nido naturale.
Francesca sentiva gemere Mirta ed anche mugolare “Uuuuuuummmmmmmmmmmm! ……………siiiiiiii! Continuaaaaa….. oohh che bello! Mi stai facendo sciogliere. Sto colando. Mi sento tutta bagnata. Mi sto sciogliendo. Mi stai aprendo! Oh, che bellooooo! Mi piace farti vedere la figa, goditela!”
Nel frattempo Mirta si è sempre di più abbassata sulla bocca della sua giovane amante ed costei ne era felice.
Mirta si muoveva avanti ed indietro dimostrando il gradimento del trattamento che la mia lingua faceva al clito.
Francesca succhiava il suo miele, era così buono!
Dopo essersi agitata violentemente Mirta è venuta con uno spruzzo che andò a cadere nella bocca di Francesca la cui perversione aumentava man mano che i rapporti tra le due aumentavano e si diversificavano diventando sempre più avida di lei.
Mirta si è stesa al suo fianco e Francesca ha passato una mano sulle grandi labbra trovandosi in un mare di umori; era arrapata e non voleva guastare il momento di eccitazione chiedendo di godere.
Mirta si è ripresa e le ha chiesto ”Vuoi venire anche tu?”
Non c’è stata una risposta ma ha allungato la mano destra verso la vagina per masturbarsi il clitoride. La mano sinistra l’ha messa dietro la nuca liberando il suo corpo che si è agitato per lo stato di eccitazione a cui era arrivata lasciando il suo corpo a disposizione di Mirta che è andata a leccarle i piedi e le gambe risalendo fin sotto le ascelle. Ogni punto del mio corpo era eccitatissimo; era sufficiente che fosse sfiorato con la lingua per godere.
Le sottili dita volano sul clito che ha raggiunto dimensioni e durezza ragguardevole.
Mirta si è avvicinata ed ha iniziata a leccarle l’interno delle cosce per poi passare lentamente a titillare il punto di massima goduria della sua giovane amante.
Come questa la tocca delicatamente con la punta della lingua, lei è esplosa con un urlo che era l’espressione del suo stato.
Mirta è venuta.
Ansimava ancora per l’effetto dell’orgasmo quando Mirta si è avvicinata alle labbra Francesca per darle un bacio profondo al gusto della sua figa.
Francesca si accarezza più volte finché non si ritrova soddisfatta e rilassata.
“Amore mio, vorrei farti provare un’altra esperienza amorosa” le ha detto.
“Di che tipo?” le ha chiesto Francesca.
“Se sei pronta, lo vedrai. Sei pronta? Urlerai di gioia ed io con te”
Dal cassetto del comodino, dove di solito teneva vari vibratori e dildo, ha preso due calze con cui l’ha legato i polsi agli anelli del letto a pancia in su, braccia e gambe divaricate, nuda, indifesa ed esposta al suo sguardo ed alle sue azioni.
Ecco a che cosa servivano!
Francesca aveva notato gli anelli ma non sapeva per che cosa servissero. Le braccia erano aperte, le ascelle a sua disposizione, le tette si erano sollevate mettendo in bella mostra i piercing sui capezzoli.
“Ora sei a mia disposizione. Ti farò godere tanto, amore mio bello! Hai una riserva di miele vaginale incredibile ed è a mia disposizione!”
“Mirta, amore mio, fammi godere. È la prima volta che lo faccio da legata e non so dove mi porterai ma verrò con te ovunque tu voglia”
“Ora ti passerò una calza nera sul viso affinché tu non possa vedere ed io sarò libera di farti ciò che voglio e, vedrai, non te ne pentirai di sicuro!”
Dicendo ciò le ha oscurato gli occhi ma Francesca sentiva lei che armeggiava nel cassetto da dove aveva preso le calze ed immaginava i dildo ed i vibratori di cui ne possedeva una collezione. Non molto dopo ha sentito il ronzio delle vibrazioni di uno di essi ed immediatamente dopo ha sentito la sensazione iniziale di fresco e poi il passaggio sul clitoride.
La lingua di Mirta è salita dal collo all’orecchio in un tempo infinito, quando c’è arrivata ha detto piano “Amore, sei la mia donna”
Il suo profumo ha fatto impazzire Francesca ed il desiderio di sentirla godere era più forte di quello di godere a sua volta.
Mirta le ha toccato le tette sode, i capezzoli turgidi pronti per essere succhiati che ha succhiato avidamente.
A lei piaceva questa cosa ma nel frattempo era turbata, non si sentiva lesbica ma le attenzioni di Mirta le piacevano.
Mirta vista la reazione positiva fatto scivolare la sua mano tra le gambe dell’amante che era eccitata poiché sentiva il profumo dei suoi umori che stavano fuoriuscendo senza controllo.
Francesca con la lingua ha cercato il clitoride trovandolo grande e gonfio, Mirta con le dita ha cercato la fighetta e ci ha infilato l’indice al che Francesca ha avuto sussulto di piacere e si godeva quell’avventura inaspettata.
Mirta ha iniziato ad andare avanti ed indietro con il dito facendole un magnifico ditalino, con la bocca ha proseguito a succhiare i capezzoli passando dal destro al sinistro senza fare torto a nessuno dei due; i piercing rendevano maggiore l’eccitazione e li tirava per allungare il capezzolo. L’effetto è stato una maggiore eccitazione e piacere di Francesca suo grande desiderio quando ha deciso di inanellarsi.
Poi Mirta si è inginocchiata davanti ed ha immerso il viso nella figa della sua giovane amante leccandola a lungo, prima partendo dal clitoride giocando con il piercing che era stato applicato per darle maggior godimento, poi scendendo sempre più giù fino al buchetto.
Francesca era un lago e si godeva quel servizietto, anche gli umori di Mirta crescevano a dismisura.
L’essere legata e il non poter vedere dava a Francesca la libertà di immaginarmi ciò che Mirta stesse facendo. Lei si rendeva conto che le leccava la figa come fosse un gelato, con molta delicatezza ma allo stesso tempo con gusto. Con le dita le ha allargato le grandi labbra della fighetta utilizzando gli anellini dorati del piercing e le ha allargate, si è scostata un attimo per guardarla, poi ha ripreso a leccarla, stavolta iniziando dalle piccole labbra che leccava e pennellava con la lingua , poi è passata a succhiarle facendosi largo, ha bevuto tutti gli umori che Francesca produceva copiosamente. In seguito ha infilato due dita per scoparla stantuffando avanti e indietro proseguendo senza sosta a leccarle il clitoride
Francesca non riusciva più a resistere e sentiva l’orgasmo salire, lo sentiva crescere sempre di più fino a quando non è venuta.
Francesca si sentiva persa ed eccitata, come nel loro primo incontro. Senza volerlo ammettere, aveva desiderato quel momento. La sua fighetta si scioglieva in un gorgo denso, dolce, vischioso e violento. Sentivo la punta umida della lingua sulla passerina che la faceva mugolare come una gatta in calore e non poteva più ad aspettare.
È stato allora che Francesca ha allargato le gambe ed ha spinto in avanti il bacino. Mirta ha messo le mani sotto il corpo della giovane proprio sul sedere, ne ha accarezzato e stretto i glutei aumentandone l’eccitazione.
Improvvisamente Francesca ha sentito il fiotto caldo dei suoi liquidi inondarle la figa ed è stata sopraffatta da un orgasmo, travolgente come un’onda.
Mirta le ha chiesto “Allora bella puttana, ti è piaciuto? Su! Dimmelo! È meglio così che in piedi? Ammettilo che ti è piaciuto! Ho capito che sei una troietta, vedrai che stanotte ti scoperò ancora, ti farò impazzire!”
Il linguaggio, che mai prima aveva utilizzato, aveva eccitato Francesca ancora di più e si sentiva sempre arrapata.
Le braccia erano ancora legate agli anelli ed era alla mercé della sua amante di maggiore età la quale le ha passato la lingua sulla parte interna delle braccia facendola eccitare nuovamente. Lo stimolo è stato tale che quando è arrivata alle ascelle ha avuto un altro orgasmo.
“Solleva il bacino che ti metto un cuscino sotto!” le ha ordinato Mirta.
In quella posizione si sentiva più esposta ma si sentiva felice di esserlo.
Mirta le ha sollevato le gambe mettendone una sulle sue spalle e l’altra le ha detto di piegarla e di allargarle.
La ragazza ha sentito qualcosa che le toccava il buchetto posteriore: era un dildo.
Le piaceva moltissimo, le sensazioni che provava erano uniche.
Lei aveva provato qualcosa da sola infilandosi le dita e muovendole dentro ma niente era simile a quel che Mirta stava facendo.
Francesca voleva che la aprisse dietro, volevo sentirsi piena, voleva essere inculata e possibilmente avere un altro dildo davanti a vibrare insieme per farla veramente impazzire di piacere.

Al centro commerciale (pub 8)

Con la sua amante, Francesca è uscita a fare spese.
Mirta vuole che l’abbigliamento sia sempre inappuntabile anche se semplice ed essenziale. La donna ha pensato che per fare spese in un centro commerciale sia più che adatto indossare qualcosa fatto di stoffa leggera con forma attillata, una generosa scollatura e di lunghezza minima che aderisce alle curve della sua giovane amante evidenziandole per far risaltare i sinuosi i movimenti.
Quei vestiti fanno sentire nuda Francesca e deve indossarli senza niente di intimo per evitare in estetismi, tipo il segno del perizoma o del reggiseno. Per dirla in poche parole: una seconda pelle che si può togliere in pochi secondi, senza dover manovrare cerniere, bottoni o altri legacci.
Mirta ha un negozio di abiti ma sono eleganti e molto raffinati, però nel guardaroba è necessario tenere anche abiti di minor valore del tipo casual.
Le due passano da un negozio all’altro, scegliendo qualcosa da provare.
Francesca entra in un camerino e rivolgendosi a Mirta in modo innocente ma sensuale “Tesoro, puoi venire un attimo dentro per vedere come mi sta?”
Il tono dell’invito è casuale ma lei ha messo un po’ di malizia nello sguardo.
Nei camerini solitamente c’è lo specchio, uno sgabellino e generalmente sono chiusi da una porta o da una tenda.
Nessuno fa attenzione a quel che accade all’interno.
Così Francesca le fa vedere come le sta il vestito girandosi più di una volta affinché Mirta noti, da esperta qual è, tutti i particolari.
Ne prova diversi e nel gioco di vestirsi e spogliarsi c’è sempre qualcosa di stimolante.
Mirta si è accorta che Francesca ha voglia di lei perché la tocca con le mani e allunga i piedi per infilarli nei sandali muovendosi nello stesso modo in cui esegue le mosse sensuali quando si amano.
Non è che Mirta non l’abbia mai vista nuda ma a lei fa sempre un certo effetto il corpo nudo. Inoltre, visto che lo spazio a disposizione non è molto, è costretta con mio grande piacere, a strofinarsi su di lei per prendere un altro abito oppure appenderne un altro.
Mista è seduta sullo sgabellino ed a Francesca cade una gruccia e per raccoglierla mette il culetto vicino al volto.
Ovviamente non possono stare lì dentro molto tempo ma Mirta ne approfitta per eccitarla dandole delle leccatine fugaci sulle braccia e sulle gambe.
Pensando che di negozi in una sera ne hanno visto tanti, un assaggino negozio dopo negozio, in tutte e due la tensione erotica è salita.
Nell’ennesimo negozio, quando Mirta l’ha leccata fugacemente Francesca credeva di svenire, la voleva lì al momento. Per soffocare i suoi sospiri, fatti a bocca aperta, Mirta ha dovuto tappare la bocca con la mano facendola eccitare ancora di più.
Francesca era bagnata e Mirta l’ha asciugato prima con la lingua, gustandosi i suoi sapori, poi, mentre era appoggiata allo specchio, le ha infilato rapidamente due dita senza tanti complimenti.
Poiché le due erano nel camerino da un po’ troppo tempo, la commessa da fuori ha detto “Allora signora come le sta?”
Ricomporsi in pochi secondi è stato difficile, comunque Mirta è uscita per prima ed Francesca si è rimessa i pochi indumenti che aveva ed è uscita dal camerino.
L’eccitazione era evidente. Infatti la faccia rossa era per l’eccitazione, lo sguardo assatanato e i capelli per aria per il cambio continuo di abiti e, naturalmente, per altro.
Mirta le ha detto “Sei proprio buffa. Facciamo un break?
Alla fine si sono sedute in un bar all’esterno del centro commerciale.
Stava per scoppiare un temporale settembrino, uno di quei bellissimi e violenti temporali di fine estate.
Sedute al bar le due amanti si guardavano negli occhi.
Quello che Francesca leggeva nello sguardo di Mirta le faceva salire delle vampate calde e umide tra le gambe da farle pensare che avrebbe avuto difficoltà a stare in piedi.
Poi è arrivata la pioggia accompagnata da lampi e tuoni ed entrambe si sono riparate sotto un cornicione abbracciandosi e baciandosi mentre gli altri clienti si rifugiavano all’interno. La maglietta di Francesca aveva preso qualche goccia di pioggia ed ora si vedeva bene che non indossava nessun capo intimo.
Infine decidono di spostarsi da dove si trovano e, decidendo di bagnarsi un po’, si rifugiano verso il basso scendendo una scala. Fatti pochi gradini si sarebbero nascoste alla vista di chi poteva uscire sulla terrazza in cui si trovavano precedentemente.
Con quel tempo e la notte che stava scendendo chi avrebbe potuto vederle?
Così appoggiata al corrimano, Mirta le ha sollevato la gonna e, con rapidità e pochi colpi delle sue dita sul clito, Francesca ha sfogato la tensione che era ormai era insostenibile.
Anche Mirta ha voluto la sua parte di sesso.
Francesca le ha infilato sotto la gonna le lunghe dita di ragazza.
Anche Irta era nuda e la figa era bagnatissima.
Due dita sono scivolate facilmente dentro ed il pollice è rimasto fuori a torturarle il clito già duro e sporgente.
Un orgasmo ha squassato Mirta. L’urlo è stato raccolto nella bocca di Francesca che l’ha baciata nell’avere l’orgasmo.
Fradice di umori sessuali e felici si sono dirette verso la loro auto parcheggiata nel sotterraneo e sono rientrate a casa per chiudersi nella loro beatitudine di lesbiche.

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