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Racconti Erotici EteroTrioVoyeur

Franco e Federica: la futura sposa

By 26 Maggio 2023No Comments

Franco e Gianni erano amici fino dall’infanzia ed insieme avevano condiviso le prime esperienze sessuali, a volte con la stessa ragazza. Loro due frequentavano lo stesso bar e la stessa compagnia.
Finite le scuole, dopo aver cercato per oltre un anno lavoro, all’età di ventuno anni avevano pensato di mettersi insieme creando una piccola ditta di tinteggiature, tappezzerie, piccoli lavori di idraulica e di manutenzione della casa.
Le ragazze per loro erano solo un passatempo: passata una ci davano sotto con un’altra. Le scopavano a tutto spiano e poi avanti la prossima.
Con Federica non è stato così. infatti quella ragazza è entrata nella vita di Franco come un treno in corsa superando tutte le sue voglie e lo ha convinto diversamente a quelle che erano le abitudini dei due.
Federica era molto bella: viso angelico, capelli neri lunghissimi, tette piene, sedere alto, glutei e natiche turgide che a vederle sembravano scolpite nel marmo.
Da quella visione Franco ne è rimasto sconvolto ed inoltre è rimasto affascinato dal bel carattere di quella ragazza tanto che dopo tre mesi di resistenza, nonostante il parere contrario di Gianni, ha deciso di sposarla.
Gianni, poiché non era riuscito né a scoparsela né a distogliere l’amico dal proposito di sposare Federica, si è messo in testa di portarsela a letto.
Durante i preparativi per il matrimonio, nonostante Federica girasse nella nuova casa e che se lo trovasse in giro a fare manutenzione e imbiancando, montando mobili, preparando il nido d’amore dell’amico e della sua ragazza, non è riuscito a realizzare di realizzare il suo proposito ma, proprio quando ormai disperava di riuscirci, ha avuto il classico colpo di fortuna.
Bisogna sapere che Gianni nel montare la tappezzeria alle pareti era molto scadente, come imbianchino era sicuramente più professionale dell’amico.
“Senti Gianni” ha detto una sera Franco quindici giorni prima di sposarsi “Domani io vado a terminare la tappezzeria a casa della signora Bianchi così ci pagano, tu dovresti continuare il lavoro nel mio appartamento dato che finalmente Federica ha deciso le tinte per le pareti e lo fai meglio di me.
“Per me va bene” ha risposto Gianni “purché il mio lavoro poi non venga criticato!”
“Ma quando mai l’ho fatto! Spero che non lo stia dicendo seriamente”
“No, non l’ho mai fatto, è vero” ha replicato mestamente pensando a qualcosa di cui non ha fatto parola ed ha proseguito “Mi dici per qual motivo dovrei farlo proprio questa volta?
“Perché quella è casa tua e c`è di mezzo Federica”
“Beh, per questo non ti preoccupare! Federica non ci infilerà il becco.
La mattina seguente Gianni era sul trabattello intento a tinteggiare un soffitto quando ha sentito suonare il campanello della porta.
“Arrivo!” ha urlato ed a voce bassa ha detto a sé stesso “Chi cazzo sarà che rompe i coglioni? scendendo dal trabattello.
Aperta la porta è rimasto a bocca aperta.
“Ciao Gianni” ha detto Federica salutandolo “Sono venuta a vedere come procedono i lavori”
Gianni un po’ impacciato dalla vista della ragazza ha risposto “Ciao Federica. I lavori stanno andando a gonfie vele. Se cerchi Franco non c’è, è andato a finire un altro lavoro. Non te lo ha detto?”
“No, non mi ha detto niente ma non importa. Ne approfitto per dare uno sguardo e poi me ne vado”
Gianni l’ha seguita con lo sguardo mentre la ragazza lo precedeva nel corridoio facendo battere i tacchi alti sulle piastrelle del pavimento facendo rimbombare il suono negli ambienti vuoti o quasi vuoti.
Gianni nel guardarla da dietro ha pensato “Certo che sei una gran figa. Hai un culo che solo a guardarlo è una provocazione ed anche le tette devono essere la fine del mondo se è tutto vero quello che mostri dalla scollatura della camicetta.
Lui l’ha seguita nella camera dove stava imbiancando il soffitto e l’ha vista osservare il trabattello.
“Eri li sopra quando ho suonato?” ha chiesto lei improvvisamente.
“Si, stavo tingendo il soffitto”
Lui tutto si sarebbe aspettato ma quella era l’ultima domanda che avrebbe voluto che Federica gli rivolgesse.
Federica ha guardato il soffitto della camera ed ha annuì con il capo per approvare il lavoro ben fatto ma restando anche pensierosa per un attimo e poi ha riportato lo sguardo sul trabattello.
“Come fai a salire senza scala?” ha chiesto ancora.
Gianni le ha indicato le sbarre orizzontali sui fianchi del ponte mobile e le ha risposto con “Salgo da lì. Intendo dire che con poche bracciate mi sollevo ed arrivo al piano dove posso tingere.
“Posso salirci anch`io?” ha chiesto lei fissandolo in volto.
“É pericoloso, e poi con quella gonna stretta non ce la farai”
Federica ha pensato per un attimo alla situazione restando decisa a salire, poi senza dire una parola ha afferrato la corta gonna dall’orlo e l’ha arrotolata in vita facendo apparire un minuscolo perizoma che copriva a stento la fessura della figa depilata insieme alle gambe lunghe, lucide e depilatissime, ed anche tornite velate da calze autoreggenti che completavano il quadro. Avvicinandosi al trabattello ha esclamato “Così dovrei farcela!”
L’invito era palese e Gianni ha intuito al volo che quella era l’occasione che aspettava da mesi.
– Portandosi alle spalle della ragazza mentre lei appoggiava un piede sulla barra più bassa si è offerto di aiutarla.
“Aspetta che ti aiuto” e senza attendere oltre ha portato le mani sotto il sedere di Federica stringendone fra le dita i glutei e lei lo ha lasciò fare senza reagire.
Gianni nell’afferrare quelle natiche ha constatato che erano sode come apparivano e le mani del ragazzo hanno iniziato ad accarezzarle lascivamente.
Federica ha riportato il piede sul pavimento ed ha divaricato un po’ le gambe quale invito muto e piacevole a proseguire.
Con un dito Gianni ha scostò il cavallo del perizoma ed altre due dita hanno frugato tra le gambe inoltre facendosi strada sono arrivate alla figa trovandola già abbondantemente bagnata.
“No, quella no!” ha bisbigliato lei “La figa è di Franco” e mentre parlava si è quasi strappata di dosso la camicetta.
“Dammelo nel culo!” ha sussurrato arrapata.
Gianni, che per un attimo aveva temuto di andare in bianco, a questa richiesta della ragazza ha sentito il cazzo diventare duro come un palo.
“Sì, troia, te lo metterò nel culo e ti farò godere come non hai mai goduto” le ha detto in un orecchio andando ad inginocchiarsi sul pavimento per abbassarle di s**tto il succinto perizoma fino alle ginocchia, poi si è messo a leccare con ardore il buco tra le natiche che lei teneva separate con le sue mani.
“Ora, Gianni. Ora” ha sospirato “Fa piano però, per me è la prima volta. Neanche Franco mi ha inculato prima di te. Le mie amiche mi hanno detto che la prima volta è doloroso”
“È la prima volta?!” ha domandato Gianni incredulo.
“Sì. Quando lo darò a Franco, la prima notte di nozze non voglio urlare. Secondo me se ora me lo apri tu tutto poi sarà più facile”
“Che troia che sei! Sono comunque a disposizione per prepararlo per Franco. Se me lo lecchi un po’ ti farà meno male”
“Sì te lo prenderò in bocca e ti farò un pompino memorabile, però ora ho tanta voglia quindi ora inculami!”
“Contenta te…!” ha replicato Gianni sorpreso dalla richiesta ed ha subito allineato il cazzo sul buco del culo molto piccolo ed ha anche afferrato le tette dando la prima spinta.
Il cazzò ha forzato lo sfintere, che Federica spingeva all’infuori per facilitare l’introduzione, ed penetrato un poco.
Come Gianni aveva previsto c’è stato un urlo da parte di lei “Ahh!!! Che male, che male! Basta Gianni, basta! Mi fai troppo male!”
Ma lui non era dello stesso avviso.
“Eh, no, piccola troia! Ora hai voluto la bicicletta e devi pedalare!” ha detto Gianni infliggendole un’altra bordata che gli consentito di affondare quasi del tutto in quel buco che sembrava strizzargli il cazzo per quanto Federica lo stringeva.
Ma la ragazza “Basta. Basta!!! Mi spaccherai in due! Esci, esci e ti farò un pompino! Mi farò scopare nella figa così non avrò dolori!”
Il dialogo tra i due si era fatto fitto “Non farei mai un torto di questo genere a Franco! Culo hai detto e culo sarà!” ed ha dato senza aspettare altro un’altra spinta ed i suoi testicoli hanno solleticato la figa.
L’urlo è stato notevole.
“Per pietà, basta! Esci! Tiralo via! Non resisto più! Ti farò tutti i pompini che vorrai e mi potrai chiavare sempre! Te lo giuro, sempre!”
“Lo prometti?” le ha chiesto Gianni muovendosi leggermente facendola urlare ancora ma con minore intensità.
“Perché tu mantenga la promessa ti dico che ho visto sulla natica destra tre nei che formano un triangolo. Se non manterrai la promessa dirò a Franco che li ho visti e lui vorrà da te delle spiegazioni”
“Te lo prometto, lo prometto!”
Gianni le ha strizzato le tette e si è ritirato dal culo lasciandola dolorante. Lui è uscito a malincuore dal budello vergine che gli avvolgeva il cazzo.
Federica ha continuò ad lamentarsi per il dolore finché lui non è uscito fuori del tutto e quando il cazzo è affondato repentinamente nella figa, Federica ha avuto un sussulto. Appena toccato l’utero Gianni ha iniziato a pomparla con foga accarezzandole i fianchi e Federica ha avuto un orgasmo violento.
Lui aveva sempre tratto piacere dal racconto delle sensazioni dalle donne che aveva scopato ed anche stavolta non ha rinunciato a conoscerle.
“Ti piace, vero? Dillo che ti piace!”
“Sì, sì, mi piace. Ancora … sì scopami ancora!” e lui l’ha accontentata facendole una sgroppata furibonda in cui Federica è venuta ancora, ma anche Gianni era ormai sul punto di sborrare.
Solo allora ha estratto il cazzo dalla figa, ha abbrancato la donna, l’ha fatta girare e poi inginocchiare affondandole il cazzo in gola.
“Succhia e bevi tutta la mia sborra, troietta!”
A Federica non è rimasto che ubbidire ed alcuni istanti dopo il primo schizzo è arrivato nella sua gola.
Poi lei lo ha ingoiato senza che lui chiedesse di farlo. Ha fatto a fatica ad ingoiare il mare di sborra che le si era rovesciato in bocca e solo un paio di gocce le uscirono ai lati delle labbra. Federica era abituata a farlo sia dai ragazzi che aveva avuto prima ama anche da Franco che voleva sempre che lei lo ingoiasse.
Infine Gianni ha concluso “Brava, troietta! No sei male ma puoi migliorare. Ora hai tutto il tempo che vuoi per imparare!”

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