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La rugiada ghiacciava sui vetri delle finestre e i due amanti avevano appena finito di consumare la loro passione in un impeto durato più di due ore, Elena pensava che tutto ciò fosse perfetto mentre Luca ancora la baciava sul collo, nel dormiveglia di quella serata gelida. Dalla televisione il faccione del presentatore del quiz blaterava frasi che le sembravano incomprensibili, era iniziato tutto tre giorni prima; Luca era solito passare molto tempo in bagno a sistemarsi e lo faceva sempre nudo, gli piaceva molto guardarsi allo specchio e ne aveva tutte le ragioni, era un ragazzo alto e muscoloso con un bel viso, capelli corti, barba accennata e il resto del corpo completamente glabro. In particolare gli piaceva guardare quel bastone di carne che dondolava tra le gambe e lo rendeva orgoglioso, in erezione era 23 cm e non aveva mai deluso le innumerevoli ragazze che avevano voluto farsi possedere da lui. Il ragazzo aveva un fascino innato e ultimamente persino sua sorella Elena si perdeva in pensieri di lunghe cavalcate su quel cazzo che aveva visto duro un paio di volte di sfuggita mentre il fratello si faceva la doccia. Luca si era accorto già da tempo delle attenzioni che la sorella aveva nei suoi confronti e spesso lasciava volutamente la porta del bagno aperta per farsi spiare, il pensiero di possedere Elena si era fatto strada nella sua mente e gli provocava un’eccitazione e una voglia incredibile. Decise così di passare all’attacco un pomeriggio, erano circa le 3 e i due erano soli in casa, i genitori non sarebbero rientrati dal lavoro prima di qualche ora; Luca dal bagno chiamò a gran voce la sorella ‘Ele vieni qui!’ lei che già si aggirava vicino alla porta, si senti pervadere dall’eccitazione, avrebbe potuto entrare in bagno e vedere nudo il fratello! Senza farsi pregare si affacciò alla porta e disse ‘Eccomi mi hai ch’.iamato?’ le parole erano uscite strozzate dalla sua bocca per lo spettacolo che gli si era presentato davanti. Luca bello come il sole, era completamente nudo nell’atto di radersi la barba, lo sguardo di Elena calò velocemente dal viso ai pettorali agli addominali allo splendido cazzo che ancora molle cadeva lungo la gamba lasciando comunque intuire le sue dimensioni esagerate; ‘Fammi un favore Ele! Vai a prendermi un paio di Boxer che sono in super ritardo!’ e fingendo di non aver visto dove era rivolta l’attenzione dei suoi occhi aggiuse ‘ nel primo cassetto ci dovrebbero essere quelli viola!’. A quelle parole la ragazza si ridestò dalla contemplazione di quel frutto proibito e con uno striminzito ‘Ok’ si avviò verso la camera del fratello; era una cosa insolita che Luca le chiedesse di andare in camera sua, le capitava davvero di rado di poter entrare in quella stanza ma in realtà non ci penso poi così tanto, era eccitatissima e stava per entrate nella ‘tana’ del protagonista delle sue fantasie. Aprì la porta e si guardò attorno, la stanza era perfettamente ordinata e lei curiosando un po’ attorno, si diresse all’armadio e apri il primo cassetto, tutta la biancheria era in disordine e tra un boxer e uno slip spuntavano decine di preservativi XL; dopo aver cercato 5 minuti buoni si soffermò a studiare uno di quei preservativi dalla confezione curiosa, mentre era li concentrata la voce del fratello la fece sobbalzare ‘Allora le hai trovate o no? lascia stare va’ Luca entro nella stanza le prese il preservativo dalle mani senza commentare e aprendo il secondo cassetto ne tiro fuori i boxer ‘Dai vado in bagno mi cambio ed esco’Metti a posto quel casino tu per favore! A dopo!’. Elena era rimasta di sasso perché nel secondo cassetto aveva visto quello che le era sembrato un vibratore, senza dire nulla dopo che il fratello era uscito, rintrò nella camera per ‘riordinare’. Non appena apri il secondo cassetto vide quel vibratore viola nell’angolo e sotto al vibratore notò un foglio con scritto sopra chiaramente ELENA, presa dalla curiosità la ragazza lo prese e iniziò a leggere. ‘Mia piccola Elena è da troppo tempo che tengo dentro questa mia attrazione per te, ti sogno ogni notte e nei sogni posso finalmente possederti come immagino sempre nelle mie fantasie mentre seduto in giardino contemplo la bellezza del tuo corpo quando in due pezzi ti abbronzi al sole’ Sei così bella’ C’è qualcosa in te che mi eccitae più di ogni altra cosa, sarà il gusto del proibito o la tua bellezza ammaliante ma voglio farti mia, voglio che tu sia la mia amante segreta con cui condividere tutto’ Avrei voluto regalarti questo oggettino quando hai compiuto 18 anni per poterti spiare in camera mentre lo usavi ma non ne ho avuto il coraggio, non so se avrò mai la forza per dichiararmi’ Credo di amarti di quell’amore forte e puro, fisico e mentale’ Affido le parole alla carta che le custodisca” Un’espressione stupita era dipinta sul volto di Elena, entrambi sognavano la stessa cosa ma per il pudore degli insegnamenti e per buon senso non avevano mai osato dirsi nulla, ora il dilemma era; Luca aveva fatto apposta a farle trovare quella lettera o era una casualità? E poi, era pronta a quel passo così intrigante e desiderato quanto proibito e discutibile? Ci penso su per alcuni minuti e capì che poteva rispondere alle sue domande in maniera semplice, prese una biro e aggiunse un paio di righe alla lettera: ‘Vienimi a prendere domani dopo scuola e poi’ Elena’. Lanciato l’amo la ragazza soddisfatta sistemò i cassetti ponendo al centro del secondo il vibratore con la lettera e se ne andò in camera sua contenta e soddisfatta, doveva solo aspettare. Luca arrivò nel tardo pomeriggio e subito si fiondò sul secondo cassetto, un sorriso beffardo si disegnò sul suo volto non appena vide il vibratore spostato, prese la lettera e lette le due righe scritte dalla sorella capì di non averla fregata, Elena sapeva che la lettera era una balla, poco importava, il ragazzo con il sangue tutto riversato laggiù non pensava minimamente alla piega che avrebbero potuto prendere le cose. La sera passò tranquilla con i due ancora inconsapevoli amanti che rispettivamente si masturbarono, entrambi al di là di un muro ma con due spiriti molto diversi; la sega di Luca fu furiosa e venne dopo pochi minuti riempiendo di sperma la foto della ragazza che aveva appoggiata sul cuscino, pensava solo che voleva averla non importava come, era una splendida creatura ed era sua sorella e la cosa lo ingrifava come un toro, Elena invece si toccava il clitoride lentamente pensando a quello che sarebbe potuto accadere, sapeva che il fratello avrebbe fatto di tutto per lei, lo conosceva, ed era pronta a usare quell’arma a suo favore, lui era un figo anche un po’ stronzetto? Bene lei lo sarebbe stata molto di più.

Il giorno dopo all’una Luca si fece trovare puntuale fuori dal cancello della scuola, all’uscita la ragazza come nulla fosse lo prese per mano e gli disse: “Pranzo fuori? Come due fidanzatini?” il ragazzo rimase spiazzato, non sapeva come reagire quindi decise di stare al gioco, “Ok dove?” e lei “c’è un bel locale lungo il fiume andiamo li!”. Il posto era davvero carino e quell’aria romantica con il fiume che scorreva di la dalla vetrata aumento la complicità tra i due, Luca inconsapevolmente si stava facendo conquistare dalla sorella che aveva sempre visto come una rompiballe, il pranzo fu gradevole, i due parlarono molto delle loro reciproche vite che stranamente non conoscevano molto bene e finito il dolce Elena si alzò e così dal nulla stampò un bacio sulle labbra del fratello e disse: “ti aspetto alla macchina, andiamo fuori città oggi che nessuno ci conosce…”. Il pomeriggio passò allegramente e i due fecero acquisti, passeggiarono, bevvero una cioccolata e si ritrovarono verso le sei su di una panchina a guardarsi negli occhi, l’istinto prese il sopravvento e le labbra impattarono, da prima in baci dolci, a fior di labbra poi sempre più convinti e decisi, Luca era un maestro e in breve tempo si ritrovò a leccare le labbra della sorella e quindi a mischiare le lingue con una passione vorace; Elena non aveva mai baciato qualcuno con tanto trasporto e lasciò che la sua lingua piccola e morbida fosse guidata da quella di lui in un turbine di emozioni. Rientrarono a casa e poco prima di entrare Elena si raccomandò di non dare nulla a vedere ai genitori e di raggiungerla all’una in camera sua portando con se il regalino, Luca dal canto suo fece si con la testa faticando a tenere a bada il suo cazzone eccitatissimo a quelle parole. La cena passò tranquilla e la serata anchè con i genitori indaffarati per casa e i ragazzi che dopo una doccia si ritirarono nelle loro camere, Elena indossò un completino rosa e bianco, con qulotte e push up che esaltava le sue forme da giovane donna e nella sua mente pensava che tutto andava secondo i suoi piani, l’avrebbe fatto strisciare ai suoi piedi, Luca invece indossati i boxer con la torre di Pisa stampata sopra si mise il pigiama e rifletteva sul fatto che ci era cascato, era cotto come una pera di sua sorella! L’una arrivò in fretta e come da accordi un tocco leggero alla porta precedette l’ingresso di Luca, come nelle sue fantasie più sfrenate lei era sdraiata sul letto con il suo pigiamino rosso in stile cinese, imbarazzato il ragazzo entrò nella camera e si andò a sedere accanto a lei quasi a cercare un indicazione su cosa fare, la mano di Elena lo attirò a se i due iniziarono a baciarsi con passione, i respiri erano pesanti e le lingue saettavano da una bocca all’ altra, vorticavano e passavano dalle labbra ai denti e tornavano a intrecciarsi, il ragazzo era ormai tra le gambe di lei e faceva strusciare l’enorme pacco ancora nel pigiama sulla fighetta di lei al sicuro sotto i pantaloni stile cinese. Luca pensava che quella serata non potesse che concludersi in un modo, quindi staccatosi dalle labbra afferrò i seni di lei e scese a baciarle il collo; Elena però non era dello stesso avviso, aveva un piano e voleva che tutto andasse come desiderava, era troppo bello dominare quel gran pezzo di figo. ELENA:“Fermati! Fermati stallone! Voglio fare le cose per bene come due veri fidanzatini…” LUCA: “Dai Ele ti voglio non scherzare! Vedi com’è duro e grosso? Mi esploderà…” E ricominciò a baciarla. ELENA:”Non hai capito! Fermati non oggi! Ma se vuoi qualcosa insieme possiamo fare in quel senso…” Luca era sul punto di urlarle contro ma era come paralizzato, erano li in casa a pochi metri dai genitori e poi cavolo la voleva e non solo fisicamente era attratto da lei, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, cazzo l’amava. LUCA:”Ok dai ma solo perché sei la mia sorellina preferita e solo questa volta…” ELENA:”Certo che solo questa volta vuoi mica che mi lasci scappare un bel cazzo così troppo a lungo?” La mano era passata sui pantaloni e accarezzava il suo membro duro, enorme. La ragazza si sfilò da sotto al fratello e lo fece mettere in piedi ai piedi del letto, prese la scatola che lui aveva portato con se e si sdraiò sul letto; A questo punto gli disse di togliersi i vestiti, era uno spettacolo di ragazzo con bei pettorali, bicipiti appena gonfi e un addominale che lasciava intravedere la tartaruga. Finito di osservarlo iniziò lei, bella e sensuale si sfilò il pigiamino lasciando per ultimo il reggiseno, il topless fece andare in visibilio Luca che iniziò a massaggiarsi il cazzo attraverso i boxer; la ragazza sapeva di non poter esagerare quindi gli ordinò di calarsi le mutande. Lo fecero contemporaneamente, un gran bastone di carne spuntò da una parte e fece strabuzzare gli occhi di Elena che pur sapendo cosa la aspettava lo vedeva ancora più grosso di quanto ricordasse, il ragazzo invece fu scosso da un fremito nel vedere quella fighetta così bella e strettina con pochi peli ben curati già fradici di umori, non aveva mai aspettato e faticato così tanto prima di scopare una tipa. ELENA: “segati ma non arrivarci, a quello ci penso io…” LUCA:”Ok piccola” E mentre la mano di Luca scopriva e ricopriva la cappella ormai color porpora, quella di Elena raccolse la scatola, ne trasse fuori il vibratore e lo puntò sulla fighetta, con un colpo secco lo fece entrare tutto dentro, eccitando a tal punto Luca che quasi non venne; iniziò quindi a muoverlo prima lentamente poi sempre più veloce soffocando i versi di godimento. LUCA:”Cazzo quanto ti voglio…” La risposta fu un occhiolino e l’accensione del vibratore che in pochi secondi la portò ad un orgasmo fortissimo che la fece contorcere nel letto; ci andò un po’ perché si riprendesse e alzandosi in piedi andò alla scrivania, ne prese una sua foto e la appoggiò davanti a Luca. ELENA: “Ora tocca a te…” Si posizionò alle sue spalle cingendolo con le braccia, afferrò il cazzone e iniziò un movimento lento, su e giù, il ragazzo non capiva più nulla, non poteva vederla se non nella fotografia ma sentiva i peli della sua vagina che gli solleticavano le natiche e i seni sodi gli premevano sulla schiena, era stupendo, e quando le labbra di lei iniziarono a baciarlo sul collo e la mano stretta sul cazzo durissimo ad accelerare, il risultato fu immediato; Luca iniziò a mugolare con una mano cercava di palpare il sedere di lei e con l’altra si tappava la bocca per non fare rumore. Due, tre, cinque, sei schizzi di sperma candido ricoprirono la foto di Elena e tutto il letto disfatto. La ragazza era soddisfatta, era stato stupendo ma non era ancora il momento di scopare, l’avrebbero fatto l’indomani pomeriggio, soli con tanto tempo a disposizione; raccolse quindi il pigiama e i boxer li mise in mano a Luca che ancora barcollava per la gran sborrata e lo spinse fuori dalla stanza, ad un accenno di reazione di lui disse: ELENA:”Non protestare amore domani avrai quello che vuoi, puntuale dopo la scuola e portami un bell’anello come segno che vuoi stare con me e mi ami… e occhio che se non mi piace prendo l’autobus” Dopo un occhiolino ammiccante mentre chiudeva la porta portò la mano ancora piena di sperma alla bocca assaporandone il gusto. Luca rientrò in camera e con il bastone di nuovo in tiro si sdraiò sul letto, nudo a farsi un’altra sega pensando a ciò che era appena successo, la sua sorellina era in realtà una gran porcellina ed era la prima ragazza che gli avesse fatto perdere la testa a tal punto da comandarlo, doveva comprare un anello, doveva essere bellissimo perché lui la voleva, lui l’amava. Dall’altra parte del muro Elena contemplava il letto mentre con la mano alla bocca continuava ad assaporare quel seme così dolce, la foto era letteralmente sommersa e i fiotti e le gocce di quel liquido paradisiaco avevano raggiunto anche il cuscino, era tutto pieno ed era tutto merito suo, raccolse il vibratore ancora al centro dei suoi umori, usciti prima a fiumi durante la penetrazione e lo mise nel comodino; prese la foto e la rimise sulla scrivania così com’era imbrattata di sperma, era il suo trofeo.

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