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Racconti Erotici Etero

FUR ELISE DVD capitolo 6

By 31 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Non volli salire sul letto ma vi spinsi lui, prima a mettersi seduto poi, dopo che puntando i piedi si fu spostato alquanto, ad allungarsi sulla schiena, gli feci raccogliere i piedi contro il sedere e spalancare le gambe. Vi salii anch’io e per lunghi istanti ammirai il suo membro. Non era più lungo dei membri con i quali fino ad allora mi ero trastullata e con i quali avevo goduto, e neanche tanto più grosso, era . . . orrendo, orrendamente bello, repellente e insieme affascinante!

Il glande cupo quasi violaceo spiccava ed era più largo dell’intera verga che paragonai ad un bastone nodoso per il rilievo delle venuzze che lo percorrevano in modo particolare, il gonfiore che nasceva dal frenulo scendeva arcuandosi e spiccava in modo notevole per poi diminuire fino a scomparire nello scroto più scuro dell’intera asta. Ora che l’uomo era disteso vidi che solo la cappella sfiorava il suo ventre staccandosi e posandosi ad ogni pulsare del suo sangue. Avevo talmente desiderato quel membro che adesso volevo giocarci per meglio possederlo.

Immersi larga la bocca nei suoi testicoli, spalancandola per aspirare uno di essi, lo succhiai come fosse una grossa caramella, tirandolo con le labbra, tendendone la pelle per poi passare all’altra sua palla riservandole lo stesso trattamento. Ero come una bimba in cui il solo modo di esplorare il mondo è quello di usare la bocca e le mani e io le adoperavo entrambe risalendo quel gonfiore lentamente con piccoli guizzi, salivando abbondantemente, nel mentre le mie mani apprezzavano la pelle liscia dell’interno delle sue cosce; la lingua raggiunto il colletto, ne lambì la parte più sensibile provocando nell’uomo una contrazione involontaria che fece sollevare il glande di quel tanto che potei riceverlo in bocca.

Lentamente sollevai la testa ponendo il membro in verticale. Lo aspirai dolcemente, amorevolmente, apprezzando la goccina uscita dal buchetto, con la lingua la spalmai sull’intero glande poi le mie labbra scesero di qualche centimetro, risalirono, scesero ancora, risalirono, scesero nuovamente guadagnando, conquistando ogni volta un altro po del cazzo.
– Ohh Lisetta . . . piccola mia. . . chi te l’ha insegnato?
Nessuno me l’aveva insegnato, avevo da tempo capito che agli uomini piacevano i miei bocchini e a me piaceva farli, non solo come preliminare prima di ricevere il membro nel mio ventre, ma per il piacere di dare piacere e non ne ho mai privato nessuno dei miei amanti.
Malgrado fossi solo una ragazzina e la maggioranza di essi uomini maturi, sentivo in quel modo di dominarli, di essere padrona della loro virilità e questo mi faceva sentire potente.

Ma adesso volevo godere! Le labbra della mia vulva si erano gonfiate e la mia eccitazione colava a calde gocce rigando l’interno di una delle mie cosce. Mi allungai sopra di lui strisciando sul suo corpo, le mie mani precedevano la mia bocca sul suo petto stringendo e pizzicandone i capezzoli, ricompensata dai sospiri che udivo e quando li incappucciai con le labbra li trovai duri anche se piccoli e talmente sensibili che mi sembrò di udire un lamento al mio picchiettarli con la punta della lingua. Le sue mani nei miei capelli cercavano di respingere il mio capo e quando gli misi in bocca la lingua lui me la succhiò voluttuosamente.
Fu un bacio pieno di sensualità, lunga distesa sul corpo del mio amante, mi muovevo strofinando le tettine contro il suo petto, lamentandomi nella sua bocca per il dolere dei capezzoli.

Lui palpava a piene mani il mio culo giocando con il plug senza cercare di estrarlo. Poi le mani scesero all’attaccatura delle mie cosce accarezzandone l’interno, le divaricai così da agevolarlo quando con una mano mosse il membro. Appena compresi che il glande aveva trovato l’ingresso della mia vagina, strisciai all’indietro ed ebbi la gioia di sentire la mia fica aprirsi e il membro scivolare dentro di me allargandomi, riempiendomi, avanzando fino in fondo, fino a toccare il mio utero.

Restai lunghi istanti immobile apprezzando con tutta me stessa quei momenti, la vagina piena del membro che avevo da sempre desiderato e di cui percepivo le pulsioni e quando Ben ne contrasse volontariamente i muscoli provocando dentro di me il suo sobbalzo, risposi con i muscoli pelvici serrando la vagina attorno al suo membro in un caldo abbraccio. Ricominciammo quella sorta di gioco in una intesa perfetta in cui i nostri sessi si “parlavano” e credo che continuando avremmo raggiunto l’orgasmo; io lo avrei raggiunto sicuramente!
Infine le sue mani mi spostarono verso l’alto facendomi strisciare sul suo corpo, ero talmente bagnata che la mia vagina ero diventata per lui una guaina scivolosa. Le nostre bocche non lasciavano di baciarsi, cominciai a ondulare il bacino sinuosamente scorrendo avanti e indietro su quel membro mentre mi lamentavo per le tettine che strusciando sopra il suo petto facevano dolere i miei capezzoli.

Stavo per entrare in orgasmo, Ben se ne accorse e mosse il plug che avevo nell’ano come per estrarlo, ma non lo fece invece lasciò che il mio culo lo aspirasse inghiottendolo, lo fece ancora, ancora e . . . ancora sottoponendomi ad una sorta di doppia penetrazione.
Gridai il mio piacere nella sua bocca continuando a muovermi aiutato dalle mani sulle mie natiche che mi spostavano su di lui.
– Beeeen . . . sono venuta . . . sono venutaaa! ! ! Basta amore, lasciami!
Quando mi lasciò respiravo affannosamente come se avessi fatto una corsa. Lunga distesa sopra di lui sentivo nella vagina il membro ancora duro, dunque il “mio uomo” non aveva goduto.

Appena ebbi ripreso abbastanza fiato mi misi seduta con le ginocchia aperte impalata sopra di lui, le mani ad accarezzare il suo petto.
– Sei bellissima Lisetta sai? Non avrei mai pensato alla mia età di poter incontrare una giovane appassionata come te. . .
Gli misi entrambe le mani sulle labbra guardandolo intensamente.
– L’età non conta! So solo che mi hai fatto godere mentre tu . . .
E per dare maggior peso alle alle mie parole mi mossi sollevandomi e roteando il bacino per meglio accarezzargli il membro con la vagina.
– Hai ancora voglia piccola?
– E me lo chiedi? Scopami Ben!
– Scopami tu . . . io sono vecchio!
Gli pizzicai scherzosamente i capezzoli iniziando un lento su e giù. Ben mi guardava incantato molleggiare sollevandomi e abbassandomi fino a poggiare le natiche sui suoi inguini per poi ricominciare.
– Così Ben? Chiesi.

– Si così . . . continua piccola. . . continua . . .
Ma a me non bastava, mi chinai posando la bocca aperta sulla sua e mentre riprendevamo a baciarci iniziai a muovermi sinuosamente ondulando unicamente il bacino facendo oscillare di qua e di là il membro che avevo nel ventre.
Ma subito Ben riprese l’iniziativa e furono la sue mani aggrappate alle mie natiche a farmi scivolare avanti e indietro sopra il suo corpo. Puntai le mani e tendendo le braccia sollevai il busto in modo che solamente il mio bassoventre fosse a contatto con il suo. Appena ricominciai a muovermi Ben con una frenesia che non gli conoscevo fece scorrere la mia fica, la mia vagina lungo il suo membro usandomi come taluni usano le bambole di gomma per masturbarsi Ero talmente bagnata che riusciva a farlo senza difficoltà alcuna, usandomi come un oggetto. Fui urtata dal suo modo di fare ma stavo godendo, stavo godendo un orgasmo dietro l’altro come fosse un unico orgasmo.

– Oh Ben . . Ben. . . non così. . . smettilaaaa smettila!
Ma lui come un forsennato continuava come se non mi avesse udito e allupato come un mandrillo, incurante delle mie grida e della mia giovane età continuò usandomi come un oggetto, muovendosi lui stesso, scorrendo dentro di me con lunghi colpi delle sue reni con un cazzo durissimo che pareva instancabile, rantolando e soffiando, sollevandomi come un fuscello finché si immobilizzò ed eiaculò il suo piacere in lunghi getti che invasero la mia vagina alleviando il dolore che mi aveva procurato la sua irruenza…………………………………………………………………………………
CONTINUA……………….schwarzdame@hotmail.it Gradirei conoscere la Vostra opinione sia essa positiva che negativa rispondo sempre, ma non rispondo ad email volgari.

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