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GITA SCOLASTICA DEL QUINTO SUPERIORE

By 1 Maggio 2020Ottobre 22nd, 2020One Comment

GITA DI QUINTO SUPERIORE

Sono Amanda, ve l’ho detto, sono calabrese ho 37 anni, e faccio la supplente a Napoli nelle scuole superiori.

Come sapete e come vi ho già raccontato in altre mie confessioni, i miei studenti sono sempre stati molto indisciplinati con me, non so perché, forse perché sono una supplente, o forse perché sono giovane, qui sto per raccontarvi, di una scuola superiore di un quartiere periferico di Napoli dove ho condotto una supplenza di un anno scolastico intero, adesso vado a raccontarvi cosa successe in gita del quinto.

Nella scuola precedente dove avevo fatto supplenza avevo avuto a che fare con Ciro, non so se ve lo ricordate, era un ripetente bullo che era riuscito a convincermi ad andare a aetto con lui, qua, in questa scuola invece, nella classe dove facevo la supplente ci stava Davide, un ripetente di 19 anni.

Non vi dirò dove siamo stati in gita, non voglio farvi capire ne di che istituto parlo, ne, di dove ci trovavamo.

Davide mi ha praticamente assediata tutta la serata, era la penultima serata della gita, una gita strutturata su 6 giorni e 5 notti, beh, era la penultima serata, e lui mi assediava dall’inizio della gita, ma quella sera non mi mollava un attimo, dopo cena al ristorante dell’hotel, durante la passeggiata dopo cena, giuro non mi ha mollata un attimo, fino a quando, siamo tornati sotto l’hotel, mi ha tenuta a discorso, i soliti discorsi da 19enne, con accenni anche cosa farebbe per me in un ipotetica relazione con una della mia età.

Poi dovevo prendere le sigarette e le avevo in camera, sono salita con questa scusa, e lui che aveva la camera sullo stesso piano, disse ti accompagno Amanda, e io risposi che non ci stava bisogno, vi chiederete come è possibile che uno studente mi dia del tu e mi chiami per nome? beh, mi sono rassegnata a napoli.

Entrata in camera, mi si è stretto da dietro io non ci credevo, ho chiesto che stava facendo, mi sono girata gli ho detto che era pazzo, lui…sei bella mi piaci troppo Amanda, ha cercato di baciarmi in bocca ma mi sono scansata, io insistevo che era pazzo e lui mi ha baciata ma mi sono scansata subito, e lui insisteva ..dai Amanda sei bona.

Provava a baciarmi, io giravo la faccia e lui mi baciava la guancia, mi ha leccata la mascella dalla foga ahahah e io dicevo … e smettila dai; e lui sempre, mentre mi giravo mi ha preso il lobo dell’orecchio tra le labbra, mi è venuta la pelle d’oca, gli ho detto…chiudi sta porta almeno.

In quella situazione anomala, e di imbarazzo, non mi ero accorta che la porta della mia camera era rimasta aperta, e nemmeno lui, aveva interesse a guardare se la porta fosse chiusa.

Ha chiuso e mi ha abbracciata di nuovo cercando di baciarmi con la lingua, praticamente mi ha leccata mezza faccia.

Vabbè ero eccitata che volete? Non sono di legno, lo ammetto.

Gli ho detto …ma tu che vuoi da me?

Voglio sentire il tuo odore, gli ho detto…perché, non si sente?

No …mi ha messo una mano tra le cosce alle mutande e mi ha detto …l’odore che tieni qua sotto.

Ho tenuto le cosce strette, ma mi è riuscito a baciare con la lingua,

cercava di spingere con le dita ma tenevo le cosce strette, gli ho detto mi fai licenziare se fai cosi; ero bagnatissima, per questo tenevo le cosce strette.

Mi ha ripreso di nuovo l’orecchio tra le labbra mi ha detto dai fammi sentire che odore tieni qua sotto, mi ha toccata le mutandine ho mollato la stretta ,subito se ne è accorto che avevo le mutande bagnate, non contento mi ha messo due dita nella fissa scansando le mutande.

Sei bagnatissima mi ha detto; mi masturbava, avevo voglia, ero bagnata, il mio corpo mi tradiva, il mio corpo da 37enne, davanti a un ragazzino di 19 anni.

Allora l’ho stretto pure io e ci siamo slinguazzati,

in piedi come eravamo mi sono tolta le scarpe, avevo delle scarpe col tacco e un vestitino corto a metà coscia blu, sono rimasta scalza,

ha iniziato a parlare napoletano dicendo che ero troppo bona che avevo a fissa bagnatissima

mentre lo stringevo pure io, mi ha calato le mutande che mi sono cadute ai piedi, avevo il vestito alzato alla pancia senza mutande; 

mi ha detto…girati Amanda.

Mi ha fatta alzare la gamba ,e poggiata con la gamba su quelle scrivanie che ci stanno nelle camere di hotel, mi ha infilato 3 dita nella fissa e mi ha masturbata forte.

Mi ha preso i capelli in una mano e in quella posizione mi masturbava, poi 

si è inginocchiato, sempre in quella posizione e mi ha leccata la fissa

la ho avuto un altra colata.

Non riuscivo a credere a me stessa, ci stavo cadendo di nuovo e in un altra scuola, dopo Ciro e quello che mi fece fare per lui, mi stavo per fare scopare da un altro studente, ero eccitata avevo voglia, avevo cercato di resistere, di non cascarci, ma non ce l’avevo fatta, quando mi ha masturbata in quella posizione, mi sentivo calda mi bagnavo, uno studente di 19 anni appena compiuti mi stava facendo squirtare in una camera di hotel in gita, e io mi sentivo bagnata dentro e fuori, ho 37 anni, sono una professoressa, devo insegnare cose a questi ragazzi e invece in quel momento ero solo una gran puttana, si, in quel momento, la mia laurea magistrale per l’insegnamento, potevo solo arrotolarla e mettermela nl culo, perché in quel momento ero solo una cagna in calore.

Nnooo io non capivo niente piu ansimavo e basta.

Si è alzato mi ha detto…che maiala che sei Professoressa mmm.

Non mi aveva mai chiamata professoressa, mi aveva sempre chiamata per nome Amanda, questa la cosa che non ero mai riuscita a impormi in queste scuole superiori di Napoli dove facevo le supplenze, il fatto che mi chiamassero professoressa, mai successo, sempre per nome, Amanda, sempre col tu si rivolgevano a me, e in alcuni casi se il voto che mettevo ero basso qualcuno aveva pure detto in napoletano…ehhh jiààà ammor, fai a brava e zia sta voto…

Io con la mano gli toccavo il cazzo sui pantaloni poi mi sono tolta il vestito, 

Aveva il cazzo duro una pietra, glielo toccavo mi ha detto succhiami il cazzo Amanda dai; 

l’ho guardato gli ho etto…guarda che nessuno lo deve sapere mi metti nei guai altrimenti, 

e lui…tranquilla Ammor  leccami pure le palle che non glielo dico a nessuno.

Si gli ho fatto un pompino, un pompino che solo una di 37 anni può fare, gli ho leccato l’asta del cazzo con la lingua a salire, partendo dalle palle, poi arrivata in punta, alla cappella con la punta della lingua ho leccato girando intorno alla cappella per finire con la punta della lingua sulla punta del suo cazzo, e poi imboccarlo e andare su e giù.

Mi ha tolto il cazzo dalla bocca lo ha alzato e mi ha detto …fermati troia…

mi ha fermata altrimenti veniva.

Mi ha detto alzati…t’aggi e chiavà

no sapevo come voleva che mi mettevo stavo salendo a pecora sul letto mi ha girata pancia sopra, me lo ha infilato e mi ha presa dalle caviglie, mi ha detto in napoletano…ti devo guardare in faccia mentre ti schiatto a fessa zoccola.

Ha iniziato a leccarmi il pollice del piede mentre mi scopava

mi ha detto …si na grande cessa Amanda? Ahh, sei una grande puttana professoressa,

ti piace o pesce? e io si mi piace e lui che grande puttana, perché non fai la puttana invece che la professoressa, ti esce meglio,

mi ha detto…girati zoccola.

Mi sono girata a pecora e ha iniziato a toccarmi la fissa di nuovo mi allargava le natiche, la fissa,  mi ha messo di nuovo 3 dita  dentro a masturbarmi veloce  e ho avuto un altra colata, sentivo i rumori dei miei liquami che schizzavano fuori ancora una volta, e poi togliendo le dita mentre io ansimavo come una mail e dicevo siii, mi ha tirata uno schiaffone su una natica, mi ha detto tieni sta fessa sfunnata zoccola, 

e mi ha messo il cazzo di nuovo, io godevo troppo, da dietro è durato poco ma in quel poco sentivo che sbatteva forte si sentiva il rumore del suo corpo che mi sbatteva al sedere, mi ha presa dai capelli un altra volta, e mi ha detto …ti piace bucchina? 

e io ,si mi piace

E lui…l’utero di devo spaccare maiala, bukkina, …si na cessa sguarrata…

Poi è uscito proprio di fretta ,mi ha detto vieni qua vièèèè non ho fatto in tempo ad arrivare a prenderlo in bocca che su una guancia mi è arrivato uno schizzo esagerato poi un altro schizzo che mi ha presa sulla fronte e sui capelli e il terzo schizzo piu lento si era avvicinato sul naso me lo ha fatto.

Mi ha sporcata tutta la faccia, mi ha detto leccati la sfacciamma col dito, e allora un po di sperma col dito me lo sono messo in bocca mi disse …è buono vero? 

e io ho sorriso e non ho risposto, lui credendo che non avessi capito mi ha detto…lo sperma professoressa, come lo chiamo tu lo sburro, lo sperma, ti piace zoccola?

E io sorridendo e abbassando lo sguardo ho detto, si mi piace.

Glielo detto che non doveva saperlo nessuno e lui…che cosa? ca si na grande puttana?

Tranquilla Amanda tutti sanno che sei una professoressa solo io so che sei na puttana.

Poi siamo rimasti un po sul letto mi toccava cosi per toccare, poi si è messo con la faccia sulla mia fica, io ero ancora a cosce aperte coricata, mi ha leccata un po e mi ha ripetuto…madòò che fessa sfunnata ca tieni professoressa,. si na grande porca

Da quel giorno ho sempre abbassato la testa davanti a lui per vergogna, secondo me, sempre hanno pensato che fossi una maiala i miei studenti,e lui sicuramente gli avrà dato la conferma.

Per qualsiasi commento la mia mail è amandalamanna@libero.it

 

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