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IL BAGNO
La Veritá ti fa Male lo Sai…

Un racconto liberamente ispirato da un episodio di vita vissuta. Se non gradite parolacce, ‘maledom’ e perversioni se ne sconsiglia vivamente la lettura.

“Mmmm… ma quanto sei bella Simona… mmm… amore mio… mmm… sei bella come il sole… mmm… sei bella, bona e tanta… mmm… sei troppo fica… mmm… sei strafica… mmm…” “Lo dici ma non lo pensi.” “Come non lo penso?” “Daaai… metti giù quelle manacce e smetti di brancicarmi… lo so che sono cose che dici solo per potermi scopare.” “Ma che dici Simona?” “Te i complimenti me li fai solo per una ragione… mi lusinghi con la speranza che poi ti faccio scopare… mi dici le cose carine solo perchè poi ti dò la fica…” “Eh certo, a me m’importa solo quella…” “Io lo so che non le pensi per davvero le cose che dici… lo so benissimo…” “Ma che sai Simona?” ” So che stasera non te la dò davvero, così impari. Se vuoi venire ti fai una sega. Io neanche quella ti faccio.” “Oh, ma… ma sei arrabbiata sul serio?” “Sì.” “Ma daaai…” “Sono stufa di essere presa in giro…” “Ma chi ti prende in giro?” “Sono anni che mi prendi in giro e io niente, zitta e muta…” “Ma… scusa Simona, eh?… Io non capisco? Siamo stati a cena fuori, siamo stati bene e ci siamo divertiti, siamo tornati a casa sbaciucchiandoci a ogni piè sospinto, si stava pomiciando tutti nudi e beati e di punto in bianco tiri fuori ‘sta cosa senza senso…” “Per me ce l’ha.” “Forse era meglio se non fumavi… giá avevi bevuto…” “Non è colpa nè del vino nè delle canne… è colpa tua che sei un bugiardo e che da anni mi fai vivere in una menzogna.” “Ma che menzogna? Ma che dici Simona? Oh? Che ti piglia?” “Mi piglia che questa storia deve finire. Se dobbiamo andare avanti vivendo nella menzogna forse è meglio che ognuno vada per la propria strada.” “Eeeeh?…” “Guarda che non lo dico solo per me… neanche a te ti fa bene tenere tutto dentro… poi ci credo che ti viene il nervoso.” “Mi viene perchè non ti capisco…” “Eh no, proprio non capisci… Vuoi tanto la mia fica… ma non te ne rendi conto che se qualche volta ti motrassi sincero ti darei volentieri anche il culo?… Anche ora te lo darei tanto volentieri se non fossi un bugiardo… mi farei inculare tutta contenta…” “Eeeh… ah… aaahhhh… mi sa che comincio a capire…” “Amore, guardami: sei il mio fidanzato, sei la persona che amo… non c’è persona di cui mi fidi di più al mondo… la tua opinione non è semplicemente importante per me, è fondamentale… se non me le fai notare te le mie mancanze chi può farlo?” “Questo è vero…” “Se ho dei difetti è giusto che me li fai notare, non che me li nascondi per paura di offendermi o di farmi soffrire.” “Hai ragione.” “E poi amore, se un giorno mi chiedessi di sposarmi io voglio essere sicura di cosa pensi di me, di cosa rappresento per te, dell’opinione che hai della donna che vuoi prendere in moglie…” “No, no… niente da obiettare… mi sembra giusto… è che a volte ho un po’ paura che ti possa sentire ferita dalle mie parole, che ti possa offendere…” “No amore, se me le dici te le cose non mi offendo, neanche se sono dure dure… mi offendo di più quando mi fai tutti quei complimenti come hai fatto stasera al ristorante… mi sa di falso… lo so benissimo anch’io di non essere quello che dici te… mi sembri ipocrita e mi fai arrabbiare.” “Scusa, mi dispiace…” “Cerchiamo di essere onesti tra di noi, tanto non cambia nulla. Qualsiasi cosa tu pensi di me io ti voglio bene lo stesso.” “Ho capito però sentirsi dire certe cose… insomma, può essere duro…” “Duro come il tuo uccello adesso?” “Mmm… anche di più….” “Guarda che lo so benissimo che sono fatta male e che ho un sacco di difetti. Se me li fai notare anche te, posso capire se sono io che tendo a svilirmi o se davvero sono fatta male in quel modo.” “Boh… se vuoi sapere quello che penso veramente di te te lo dico…” “Magari…” “Sei disposta ad accettare tutto quello che ti potrei dire?” “Tutto amore… se mi dici la veritá lo so che lo fai per il mio bene. Sono i complimenti fatti a mo’ di lusinga che non accetto…” “Se proprio ci tieni…” “Ci tengo eccome… Facciamo così… guarda… ora mi metto qui distesa… col guanciale sotto la pancia… sto qui e ti ascolto con il culo all’aria, così ti fai venire l’ispirazione guardando la tua ricompensa…” “La posso solo guardare?” “Boh… anche tutte quelle carezze e quei bacini che mi dai sempre a me molto spesso mi sembrano falsi…” “Questo invece ti sembra vero?” CIAFF “Ohiii… sì, questo sì.” “Allora posso sculacciarti?” “Se ti sembra il caso fallo pure… sentiti libero, non ti trattenere…” “E te intanto che fai?” “Mmm… mi accarezzo la passerina… mmm… però te non ti preoccupare di quello che faccio io… pensa a esprimere le tue opinioni… sfogati… chissá quante cose pensi di me che non mi hai mai detto…” “In effetti ce ne sono abbastanza…” “Lo vedi?… Approfittane e dimmele tutte… tutte quante… fallo per te stesso e fallo per me… fallo per il nostro amore… il nostro futuro assieme dipende anche da questo… dobbiamo essere capaci di dirci le cose che pensiamo l’uno dell’altro…” “E te che pensi di me?” “Che sei un ragazzo meraviglioso e che ti voglio tanto bene, questo penso… te lo guro.” “Mah… sará…” “Adesso però dimmelo te quello che pensi di me.” “Guarda che mi ci vorrá un po’ se vuoi che dica tutto…” “Ci puoi mettere anche tutta la notte amore. Più cose mi dici meglio è…” “E se mi stanco di sculacciarti e mi viene voglia di mettertelo in culo?” “Se continui a dirmi le cose lo puoi fare.” “Vabbene, vabbene… tanto prima o poi almeno alcune te le avrei dovute dire… Vediamo… posso cominciare?…” “Sì… anzi no… aspetta…” “Che devi fare?” “Prendimi il cellulare… sta lì… prendilo e mettilo vicino a te… voglio che ti registri, così se qualche volta ho dei dubbi su me stessa e te non ci sei posso riascoltare le tue parole e farmeli passare…” “Sei sicura che vuoi questo?” “Sì amore, lo voglio tanto… mmm… per favore… sii buono… voglio sapere chi sono… voglio la veritá…” “La veritá può far male lo sai…” “Sì amore, lo so però se ho delle mancanze è bene che soffra… è giusto che patisca sia psicologicamente che fisicamente…” “Eh… all’inizio pensavo che eri di fuori invece adesso mi sembri molto ma molto ragionevole… ti ho sentito poche volte esprimerti in una maniera così sensata.” “Hai ragione… forse dovevo chiedertelo prima di parlami a cuore aperto…” “Dai, adesso rimediamo… stai comoda?” “Sì amore… grazie, eh?… Grazie in anticipo… Sono sicura che quello che mi dirai mi aiuterá a essere una persona migliore.” “Peggio non puoi essere…” “Oooh… davvero?… Sono fatta così male?” “Ora te lo dico… avvio la registrazione… mmmm… sì… vai… Simona, amor mio, dopo tanti anni passati assieme, dopo tanti anni di menzogne misericordiose e di bugie caritatevoli è arrivato il momento di spiegarti quello che sei per me, come ti considero e ciò che realmente penso di te… Sarò sincero fino in fondo… te lo meriti Simona… ti meriti la veritá, tutta la veritá, nient’altro che la veritá. Io credo che ti troverai d’accordo con quello che sto per dirti, sennò pazienza, in fondo di quello che pensi te non me ne frega un cazzo. La realtá è quella e poco cambia che tu ci creda o no. Stavolta non ti dirò le solite menzogne compassionevoli che ti ripeto da anni, ti mostrerò delle veritá solari, innegabili, evidenti… Sono convinto che molte delle mie parole ti suoneranno familiari, vedrai che molte coincideranno con quello che giá pensi di te anche se non lo dici apertamente. Non ci sarebbe neanche il bisogno di dirtele però sentirtele dire da chi ti vuol bene magari ti può aiutare… Beh, innanzitutto penso che sei una stronza… CIAFF… sei una grandissima stronza Simona, per tante ragioni che non ti sto a spiegare. Detto questo come ti considero? Cosa sei per me?… Fondamentalmente per me sei una serva, una schiava… CIAFF CIAFF… sei una domestica e una sguattera… CIAFF… mi servi per farmi da mangiare, lavarmi e stirarmi i vestiti, pulire i cessi, dare il cencio per terra… quelle cose lì… CIAFF… Che poi neanche le fai bene, per esempio cucini da far schifo, certe volte sembra di mangiare la merda, però da un animale non si può pretendere troppo… CIAFF CIAFF…  Io ti vedo come una cagna, una cagna bastarda ovviamente. Per me sei una bestia… CIAFF… una bestia da fatica, da soma e soprattutto da letto perchè tra le varie cose mi servi anche per svuotare i coglioni… CIAFF CIAFF… per questo ti considero una puttana che mi trombo a gratis, una discreta leccapiedi, una decente leccaculo, un comodo sborratoio, una devota rigovernacoglioni, una capiente sputacchiera, un pisciatoio portatile, una latrina vivente… CIAFF…  insomma Simona, ti considero un cesso… CIAFF CIAFF…  il mio cesso privato… CIAFF CIAFF CIAFF…  Tu mugoli, non so se perchè sei d’accordo o no però io non so in che altro modo considerarti Simoncina cara… se sei un cesso di donna che cazzo ci posso fare?… Eh?… CIAFF… Ho ragione o no a dire che sei un cesso di donna? CIAFF CIAFF…” “Ooohhh… sì amore… oohhh…” “Lo pensi anche te?” “Oooh… sì amore… lo penso anch’io… ooohh…” “Cosa Simona? CIAFF… Cosa pensi?” “Che… oooh… che sono un cesso di donna… ohhh…” “Eh sì, dovrei farti mangiare la mia merda… te la dovrei far mangiare col cucchiaino… CIAFF CIAFF… Sei un cesso in tutti sensi Simona, anche fisicamente sei un cesso… ti dico sempre che sei bella e bona ma non è vero: sei brutta e grassa… CIAFF…  forse te non ti vedi bene perchè hai gli occhi foderati di prosciutto e la zucca vuota, perchè il poco gnegnero che doveva finirti nel cervello ti è andato tutto nelle ciocce… CIAFF… o forse fai finta di nulla perchè ti rifiuti di accettare la realtá… CIAFF…  la veritá è che sei racchia Simona… sei proprio una rospa… di viso e di corpo… CIAFF…  ti dá tanto fastidio sentirtelo dire però sei grassa Simona, sei una cicciona… che schifo… ma non ti guardi mai allo specchio?… CIAFF… ci hai la pancia, sei lardosa di culo e di fianchi, sei sfatta e non hai ancora trent’anni… sei chiatta, sei culona… madonna santa… con quelle mammelle spropositate e sproporzionate sei una sorta di latteria ambulante… CIAFF… se poi ci aggiungi quel bacino da sgravamarmocchi, il culo a sposa, due prosciutti per cosce, quell’espresssione bovina stampata sil viso, quegli occhi ebeti da pesce lesso, quella bocca da pompinara ruminante… sei la prova vivente che Darwin si sbagliava, che non tutti gli uomini discendono dalle scimmie… tu discendi dalle vacche… te sei una vacca Simona… sei una stupida, grassa vacca tettona… sei una mucca da mungere e da montare…CIAFF CIAFF CIAFF…  Ho ragione o no?… CIAFF CIAFF… Secondo te dico cazzate?” “Ooohh… no amore… oohh… dici la veritá…” “Cioè? Qual’è la veritá?” “Che sono una vacca… ooohh… sono una stupida, grassa vacca tettona… oohhh…” “E a cosa servi, vacca? CIAFF…” “A… ohhh… a farmi mungere e montare…” “Risposta esatta… CIAFF… Però attenta: non sei solo bovina, sei pure suina… sei un incrocio Simona… un fenomeno da baraccone tipo la donna barbuta… ti ci vedrei bene in un freak show… o in un circo che fai il numero della foca… o allo zoo nella tua brava gabbia… CIAFF CIAFF… chissá… forse ti hanno creata in laboratorio per fare un esperimento… dovresti donare il tuo corpo alla scienza… per metá sei vacca e per l’altra metá sei una scrofa… CIAFF… una grassa porcella o magari una cinghiala selvatica… sinceramente non lo so dove ti ci vedrei meglio a vivere, se in una stalla con cinque o sei tori che a turno t’ingroppano per ingravidarti e un contadino che tutte le mattine viene a mungerti le zinne, oppure in un porcile a rotolarti allegramente nel fango, a sguazzare felice nella melma e a ingozzarti di ghiande grufolando nel trogolo circondata da tanti porcellini… i dieci o quindici maialetti che hai sgravato e che ora razzolano vicino a quella gran troia di so’má… tra l’altro di nuovo pregna perchè ti ingroppano tutti i maiali del porcile… CIAFF CIAFF CIAFF CIAFF… Se qualche volta ti portassi a una fiera del bestiame potresti vincere qualche premio e io potrei trovare anche qualche compratore interessato… magari non ti vendo, ti presto per la monta… CIAFF… ti piacerebbe se ti portassi al mercato delle vacche?” “Ooohhh… sì amore…” “Magari ti metto all’asta… ho sempre sognato di metterti all’asta… CIAFF…  il problema è trovare gente interessata che non offra una miseria… Altro che pezzo di fica: sei una budella Simona, una buzzicona… CIAFF CIAFF CIAFF…  sei un rutto di quelli alla cipolla, un bidone dell’immondizia, un roito di donna… CIAFF CIAFF CIAFF… sei tanto faccia a culo che quando parli con quella bocca a pipe pare che scureggi… CIAFF CIAFF… per questo ti puzza sempre il fiato e hai l’alito che sa di fogna, perchè sei veramente una fogna… sei una cloaca… CIAFF… Sei un prodotto tipico della tua terra… del resto Bologna è famosa nel mondo per i suoi tortellini, le sue pompinare e i suoi insaccati… CIAFF… Povera Simoncina, quando esci di casa tutta ripicchiata ti credi di essere bella e elegante, invece sei ridicola… ridicola… CIAFF…  non so se è meglio quando esci coi jeans a zampa di elefante e le ballerine… tutta sciatta e trasandata che sembri uscita dal Cottolengo o da un convento di clausura… CIAFF… oppure quando ti conci nella maniera indecente e indecorosa con cui hai il coraggio di presentarti in pubblico… CIAFF CIAFF… La gente che ti vede pensa quello che penso io, sai?… Pensano che sei conciata come una mignotta, una bagascia, una battona… che hai lo stesso gusto delle prostitute transessuali o di quelle nigeriane che battono alle rotonde stradali… CIAFF CIAFF CIAFF… Lo pensano anche le tue amiche che credi?… Le tue care amichette fanno come me, non ti dicono quello che pensano per compassione ma sai che risate si fanno alla faccia tua?… ‘Ma hai visto Simona com’era conciata? Ma come fa a uscire così?’… CIAFF CIAFF… Non solo non hai nè gusto nè eleganza, sei pure goffa e sgraziata… hai la leggerezza di un elefante, la leggiadria di un ippopotama… CIAFF CIAFF…  E poi sei volgare… quanto più ti trucchi e ti agghindi più sei volgare… per quanto ti profumi basta starti vicino per capire che sei zozza e puzzolente… CIAFF… sì Simona, sei puzzolente… puzzi… puzzi di sudore, puzzi di merda, puzzi di piscio stantio, puzzi di vacca, puzzi di stalla… puoi lavarti e profumarti quanto vuoi ma la puzza di stallatico non te la togli… CIAFF CIAFF CIAFF… Ti puzza il fiato, ti puzzano le ascelle, ti puzzano i piedi che ci hai sempre pieni di cacioli, ti puzza il culo, ti puzza la fica che certe volte sembra di stare dal pescivendolo… sei un letamaio Simona, sei un sacco di merda… CIAFF CIAFF CIAFF… bisognerebbe chiamare l’autospurgo per togliere tutto il sudiciume che ci hai dentro, specie in quei due pozzi neri da cui pisci e cachi… CIAFF CIAFF…  sei sudicia fuori e sudicia dentro… CIAFF CIAFF…  quando sono con te tra la gente mi fai vergognare, mi fai scomparire… sono tutte meglio di te, ma tutte… ce ne fosse una peggio di te… ma porco cazzo Simona… sei improponibile…  sei inguardabile… CIAFF CIAFF CIAFF…  totale, sei un aborto della natura… lo capisci?” “Ooohhh… sì amore… ohhh… sono un aborto della natura…” “Fammi sciacquare la bocca che ci ho l’urto del vomito… glub glub glub… aaahhh… glub glub glub… aaah… Ma insomma, ti basta quello che ti ho detto o devo continuare?” “Oooohhh… continua amore… ti prego continua…” “Guarda che ci avrei ancora diverse cose da dire.” “Oooh… dimmele amore… ooohh… le voglio sapere…” “Il culo ti fa male?” “Sì amore però te continua a picchiarmi… ohhh… e quando mi vuoi inculare inculami pure…” “Bene… glub glub glub seguirò il consiglio… glub glub glub… aaahhh… Andiamo avanti… Come persona Simoncina cara sei una disadattata… sei una fallita… hai fallito in tutto Simona… la tua vita è una successione di fallimenti… CIAFF CIAFF…  l’unica fortuna che hai avuto è stata incontrare me, per il resto sei un fallimento totale… CIAFF CIAFF… È per questo che mi sono fatto avanti e mi sono messo con te: per pietá, per la pena che mi hai fatto quando ti ho conosciuta. Mi è bastato parlarci un’ora con te per dirmi ‘madonna mia, ma chi se la piglia questa poeraccia? Questa tra due anni la ritrovo sotto un lampione.’ CIAFF… Io Simona non so se ce la farò a impedirlo… mi sa che al massimo lo posso ritardare perchè è il tuo destino naturale… CIAFF… te ti ostini a dire che vuoi fare l’avvocata ma un giorno credimi, finirai a battere sui viali… in fondo è il lavoro che più ti si addice… saresti perfetta per fare le marchetteCIAFF… . CIAFF… Avvocata di sta minchia… CIAFF CIAFF CIAFF… te devi fare la mignotta di quelle 20 euro bocca e fica… CIAFF CIAFF… in quel campo secondo me ce la potresti anche fare a farti un nome… CIAFF CIAFF… qualche disperato che ti carichi lo trovi di sicuro, specie se gli fai ballare davanti la mercanzia… ancora per qualche anno ‘ste due bocce dovrebbero star su, poi ti scenderanno fin sotto l’ombelico e diventeranno due fiaschi… sbrigati Simoncina… CIAFF… pensa che gioia andare a dire ai tuoi genitori che ce l’hai fatta, che sei qualcuno, che sei una battona… pensa con che orgoglio potrai dire a tua madre che la tradizione di famiglia può continuare… che anche te sei una mignotta… che hai trovato la strada della tua vita… la strada su cui battere… La tua mamma sarebbe così orgogliosa di te… ogni scarrafona è buona a mamma sua… CIAFF CIAFF…  Non ne saresti fiera di dirglielo al tuo papá che sei diventata una brava puttana? Eh? Che sei diventata addirittura più brava di quella grandissima puttana di sua moglie?… Eh Simo?… CIAFF… ” “Ooohhh… sì…” “Sì cosa?” “Sarei… oohhh… sarei fiera…” “Di cosa? CIAFF…” “Di… ohhh… di essere diventata una puttana…” “Non solo… CIAFF CIAFF…” “Una… oohh… una puttana meglio di mia madre…” “Che gioia per papá… due mignotte in famiglia… CIAFF… Pover uomo, dopo tutte le delusioni che gli hai dato finalmente una gioia… CIAFF… anche se pure lui e tua madre ci hanno le loro colpe… ti avesse bastonato come dovevano… STOK STOK… con te gli scappellotti servono a poco… STOK STOK… hai la testa così dura che non servono a niente… STOK STOK STOK… a te ti ci volevano le legnate sul groppone… STOK STOK… Neanche ti hanno dato un’educazione all’altezza… ti avessero svezzata a un’etá decente insegnandoti come fare i bocchini e come pigliarlo in culo che tua madre in questo è un’esperta… ti avessero venduta a qualche amico porco di famiglia, oggi saresti in grado di mantenerti da sola… CIAFF… sei d’accordo Simo?” “Ooooh… sì…” “Come glielo diresti a papá che sei diventata una prostituta, fammi sentire: ‘Papá, papà sono una puttana… sono una gran puttana…’ Avanti, prova…” “Ooohh… papá papá… ooohhh… sono una puttana… ooohhh… sono una grandissima puttana…” “Ora non ti allargare… CIAFF… si è detto grande… però sì, dai Simo, potresti farcela a diventare una puttanona come tua madre… CIAFF… A me non dispiacerebbe se diventassi una puttana, sai?… Anzi, sarei contento…. Ti farei da pappone e mi porteresti i soldi a casa… CIAFF… Ti piacerebbe che fossi il tuo magnaccia?” “Oooh… sì amore… oohh… mi piacerebbe tanto…” “Che spudorata che sei… Sei una scellerata… sei una sciagura… CIAFF CIAFF CIAFF…  sei la vergogna della tua famiglia… CIAFF CIAFF CIAFF… te non sei la pecora nera, sei la pecora troia, quella che non capisce un cazzo e sa solo stare carponi sotto al montone di turno… CIAFF CIAFF CIAFF… Ma che cazzo vuoi studiare Simona se non lo capisci neanche cos’è un cazzo… sai solo come si fa a pigliarlo in corpo… Ma non ti rendi conto che l’unico esame dove hai preso un voto decente è stato Diritto Penale?… Ci sará un perchè, eh?… CIAFF CIAFF… Al di lá del cazzo non capisci una sega… sei dura di comprendonio… CIAFF… sei tonta…CIAFF…  sei stupida, CIAFF…  imbecille, CIAFF…  cretina, CIAFF… idiota, CIAFF… demente, CIAFF… deficiente… CIAFF CIAFF CIAFF… quante te ne devo dire?… Sei un’oca, un’oca giuliva… CIAFF… sei un’asina e una somara… CIAFF… sei un’addormentata, una ritardata mentale… CIAFF… Ti dicono le cose e te sembra che ascolti… fissi chi te le dice come imbambolata, col tuo classico sguardo ebete da pesce lesso e regolarmente non capisci una mazza… Ti rispiegano la medesima cosa cento volte e te niente, dura come il sasso… CIAFF… E fosse solo l’intelletto limitato, Simoncina, anche per le cose pratiche sei un disastro… sei una buonannulla, una spastica, un handicappata fisica e mentale… CIAFF CIAFF CIAFF… sei imbranata Simona… ma quanto sei imbranata, eh?… Soprattutto a letto sei imbranata, sembra che per te chiavare voglia dire aprire una porta… e che cazzo…se scopassi con una bambola gonfiabile ci proverei più gusto… lo farei con più passione… CIAFF… Ma non una bambola di quelle top, eh? Mi basterebbe una bambolaccia di quelle economiche… All’inizio mi ero illuso che col tempo almeno in qualcosa potessi migliorare, invece no, semmai sei peggiorata laddove si poteva ancora peggiorare… Il bello è che sei superba, credi di essere chissá chi, ti pavoneggi e invece non vali un cazzo… non vali proprio un cazzo Simona… Ma superba di che vuoi essere?… Cos’hai di cui vantarti?… Dimmi una cosa?… Dai, dimmi una cosa di cui ti puoi vantare… Lo vedi?… Non ti viene in mente niente… Invece fai bene a essere invidiosa… le altre donne le puoi invidiare tutte… l’unica cosa che hai meglio di loro sono io. CIAFF CIAFF CIAFF… Mi piacerebbe che te ne rendessi conto che sei una nullitá ma te l’evidenza non la vedi, sei caparbia e ostinata come una capra… sei proprio una testa di cazzo Simona, una grandissima testa di minchia… Almeno se ti mostrassi decisa e sicura di te… neanche… sei insicura di tutto, fai la sbruffona e dentro di te tremi come una foglia. Vuoi passare per forte e sei fragile più di un pitale di cristallo… ti piacerebbe comandare e invece sei succube e sottomessa davanti a tutti… ti fai sfruttare… ti fai mettere i i piedi in testa da tutti… sei una merdaccia… CIAFF CIAFF CIAFF CIAFF CIAFF CIAFF…  come si vede che sei nata per servire. Se solo avessi una mente stabile non saresti una cattiva serva, invece no, sei mezza scema, anzi più di mezza… sei un’inferma mentale… sei capricciosa e bizzosa come una bambina di cinque anni… ragioni pure come una bambina di cinque anni… sei una complessata come poche e sei pure una repressa e un’inibita perchè vuoi atteggiarti a ragazza perbene e passare da santarellina mentre in realtá sei una viziosa, una perversa, una laida, una depravata… sei proprio malata: prima eri praticamente una frigida e adesso sei una ninfomane perennemente in calore… CIAFF CIAFF CIAFF CIAFF… Che c’è?… Che gemi?… Vuoi il cazzo in culo?” “Ooohh… sì amore… per favore…” “Allora pigliatelo… uuughhh… pigliatelo puttana… toh… eccoti il cazzo…” “Aaaaah… ah… sì… sì… ahhhh… inculami amore… inculami…” “Tranquilla t’inculo, t’inculo… che altro devo fare?… uuughh… Chiavare è l’unica cosa che si può fare in tua compagnia perchè non hai mai un cazzo d’interessante da dire, sei sciapa e fai delle battute pietose… per di più sei pure antipatica… uggghhhh… è inutile che mugoli e che gemi… sei antipatica Simona. Sei noiosa, pallosa, petulante… sei una rompicoglioni, sei una gran rompipalle, una scassaminchie, una chiavica… sei un assillo continuo, sei una zecca, un tafano… sei peggio di un’unghia incarnita o di un grano nel culo… sei insopportabile, non ti reggo… ugggghhh… non ti reggo proprio… uggghhh… eppure continui a farmi pena… mi fai pena perchè sei una derelitta, una povera disperata, un rottame, un relitto umano… uugghhh… ma non te ne accorgi cogliona?… STOK STOK STOK… Cogliona… cogliona… cogliona… Non ti serve la laurea, quella laurea che se non dai via il culo te la puoi sognare… non ti serve neanche il diploma del liceo che avrai ottenuto a forza di bocchini per capire che sei un’inutile, uno zero assoluto… uuughh… Lo capisci che sei una povera disgraziata che non vale un cazzo e non è buona a una sega?” “Ooohhh… sì amore…” “Sei una merda… una merda di donna… una merdaccia… altro che sculaccioni… te meriteresti che ti pigliassi a cinghiate… ti ci vorrebbe che ogni sera ti dessi una bella dose di frustate e una fracca di botte… uuuh… uhhh… uhhh… porcocazzo ti dovrei bastonare Simona… Non mi piace per niente la violenza però te i ceffoni me li levi dalle mani… ti ascolto cinque minuti e mi viene voglia di darti due zuppe… sei così viscida che viene spontanea la voglia di picchiarti… uuugghh… ringrazia il cielo che ti permetto di dormire nello stesso letto dove dormo io… uggghhh uggghhh… le cagne non dovrebbero dormire coi padroni, dovrebbero stare nella loro cuccia… uuughhh… e mangiare in una ciotola… uuggghhh… Sei tanto curiosa di sapere cosa penso di te Simo… che cazzo mai penserò, eh?… Penso che sei una schifosa e che anche se non mi fai le corna sei ugualmente una troia… Se mi sei fedele lo sei unicamente perchè hai il terrore che se scopro che mi hai fatto le corna ti dia una fracca di legnate e poi ti mandi affanculo… se te lo permettessi mi cornificheresti eccome, vero?… Eh zoccola?… È vero?” “Ooooh… sì…” “Sì cosa?” “Ti… ohhh… ti cornificherei…” “Ti faresti chiavare da chiunque… cani e porci, non è vero?” “Oooh… sì… sì amore, è vero… ooohh…” “Te sei troia dentro, Simona…  sei troia nell’animo… sei una troia impestata peggio di tua madre… sei una zoccola… una rottainculo… sei maiala e sei porca, anzi porcona… porcona e troiona… uuughhh… uuughhh…. di sicuro nella tua mente malata ti sei immaginata di farti sodomizzare dai negri, di fare i bocchini ai vecchi, di farti caricare da una dozzina di camionisti in un’area di sosta, di di fare da nave scuola a gruppi di liceali arrapati bisognosi di essere svezzati, di leccare il culo e i piedi dei tuoi professori per strappare un venti o un ventuno agli esami, di farti sborrare e pisciare addosso da gruppi di albanesi, rumeni e zingari dopo che ti hanno fottuta in tutti i buchi e in tutti i modi… uuughhh… È vero o non è vero che t’immagini queste cose?” “Ooohh… sì amore, è vero…” “E che fai quando te le immagini? Ti tocchi?… Eh?… Ti masturbi?” “Sì amore… ohhh… mi masturbo tanto…” “Secondo me qualche volta ti sei sognata anche di farti montare da un ciuco… o magari da un mulo… o forse da un cavallo. L’hai mai sognato di accoppiarti con un cavallo?” “Ooohhh… sì…” “E ti piaceva?” “Ooohhh… tanto…” “I cavalli forse ti darebbero sperma a sufficienza… per te la sborra non è solo una crema prelibata, è anche una crema di bellezza… il tuo latte detergente da spalmare sulla pelle per essere ancora più troia e più vacca, non è cosÌ?” “Ooohhh… sì amore…” “C’è qualcosa che ti piace più dello sperma?” “Oooh… no amore…” “Schifosa… di sicuro avrai immaginato anche di lesbicare… te lo sarai immaginata tante volte di leccare la fica e il culo alle tue amiche… alle tue professoresse… alle mamme delle tue amiche… è vero o non è vero?” “Ooohhh… sì…” “Ti piace immaginare di essere sottomessa dalle donne, eh?… di essere costretta a mostrare la tua inferioritá nei loro confronti… Secondo me a qualche amichetta gliel l’hai leccata davvero… dai, ammettilo che gliel’hai leccata.” “Oooh… sì… oooh… gliel’ho leccata…” “La fica e basta? Non te li hanno fatti mai leccare i piedi le tue amichette?” “Oooh… sì… oohhh…” “Ah, ecco, mi pareva… E il culo? Il culo te l’hanno fatto leccare” “Oooh… sììì…” “E magari intanto ti scureggiavano in bocca… Che gran maiala che sei, Simo. Ce l’hai tutte le manie. Pure lesbica sei… Al liceo figurati se non sognavi di fare i cunnilingus alla prof. di latino… o di leccare il culo alle bidelle… Le sognavi queste cose, eh?” “Sìììì… oooh… ooohh… No amore… no, non uscire…” “Zitta baldracca! STOK STOK STOK… Dal tuo culo da troia ci entro e ci esco quanto mi pare… STOK STOK STOK… t’inculo come mi pare a me, hai capito stupida bovina?” “Sì amore… scusa amore… oohhh… inculami come vuoi te…” “Non c’è bisogno che me lo dici. Sei una cosa mia Simona, mi appartieni e con te ci faccio quello che cazzo mi pare… STOK SHPUUUTT… schifosa… SHPUUT SHPUUT… hhhrrhhh… SHPUUUTTT…. Secondo me hai sognato di lesbicare anche con le tue cugine zoccole e con le tue ziette vacche… vero che hai immaginato di leccare la fica anche a loro?” “Ooohh… sì…” “Figurati se non sei anche una troia incestuosa… uuughh…. Certo son due belle fiche le tue zie, eh? Te le sei immaginate tutte nude con gli stivali di pelle nera, un frustino in mano e due cazzoni enormi legati in vita?… Pensa: ti mettono i morsetti ai capezzoli, ti frustano e poi ti fanno un clistere di due litri… quando hai la pancia gonfia come un pallone ti fottono davanti e dietro, ti fanno spurgare la merda che hai in corpo e quando ti sei svuotata ti fistano la fica e il culo… ti ci infilano le braccia fino al gomito… anche i piedi ti ci infilano nei tuoi buchi di vacca… Sarebbe bello, eh schifosa?” “Ooohh… sì… ooohhh….” “Vergogna Simona… chissá che ditalini ti sei sparata sognando di farti chiavare dal tuo fratellone… eh?… Te li sei sparati?” “Ooohhh… sì…” “E che faceva Michele? Veniva lui nella tua cameretta a scoparsi la sorellina vacca o andavi te nella sua a fargli i bocchini?… Eh?” “Ooohhh… tutte e due le cose…” “E i tuoi cugini… ai tuoi cugini almeno un bocchino sono sicuro che l’hai fatto a tutti… eh?… Glieli hai fatte le spagnole e i bocchini ai tuoi cuginetti?” “Ooooh… sì…” “E agli zii?” “Ooohh… a loro no…” “Però avresto voluto farglieli…” “Ooohhh… sì…” “Porca… chissá che sgrillettate, che ravanate di sorca ti sei data pensando di essere presa a sandwich dai tuoi zii… di essere farcita e imbottita di sborra da quei due panzoni come una tacchina più che una nipotina… di essere messa allo spiedo come una porcella… Magari facevate le orge: zii, zie, cugini e cuginette… Te lo sei sognato, eh?” “Ooohhh… sì… sì… sì…” “I tuoi zii se la saranno inchiavardata di sicuro la tua puttanissima madre… perchè tua madre è una gran puttana, vero Simo?” “Oooohh… sì…” “È per questo che  non ti offendi se qualcuno ti dice che sei una figlia di troia o una figlia di puttana, perchè è vero… è la veritá giusto?… Dimmelo anche te? Cos’è che sei Simo?” “Oooohh… una figlia di troia… oohhh… sono una figlia di troia…” “E di…?” “Di puttana… ooohhh… sono figlia di puttana…” “Ma alla mamma gliel’hai mai leccata la fica?” “Oooohh… no…” “Nemmeno il culo?… Cavoli tua madre ha un culo di quello che non si possono non leccare… Non gliel’hai mai leccato il culo alla mamma?” “Oooh… no…” “Ma l’hai desiderato… quello sì… eh Simo?” “Ooooh… sììì… ooohh…” “Non ti devi vergognare… me la sono fottuta anch’io tua madre sai?… Due volte me la sono chiavata… nella fica e nel culo… una volta mentre te eri in piscina con tuo padre, quel becco di merda… eeehhh… è proprio una troiona la tua mamma ma del resto la troiaggine la devi aver ereditata da qualcuno… I geni della puttana te ce li hai nel DNA… Ma anche tua nonna era una troiona?… Chissá… magari lavorava in qualche bordello bolognese… Sono belle le tradizioni familiari: puttana la nonna, puttana la madre, puttana la figlia… Simo, Simo, Simo… quanto sei viziosa… chissá che cetrioloni ti sarai cacciata dentro mentre sognavi di farti trombare o sodomizzare da tuo padre… immaginando che il cetriolo fosse il cazzone di papá Franco…” “Ooohh… ooohhh… ohhh…” “È inutile che gemi… lo so giá che ti piacerebbe farti inculare da papá, giusto?” “Ooohh… sì…” “Sì cosa?” “Mi… ohhh… mi… mi piacerebbe farmi inculare da mio padre… ooohhh…” “È da quando sei maggiorenne che lo sogni, eh? Hai aspettato tanto a darmi il culo perchè speravi che te lo sverginasse lui, speravi che fosse tuo padre a romperti il culo, vero?” “Ooohhh… sì…” “Magari nei tuoi sogni proibiti ti inchiappettava mentre leccavi la fica sfasciata di tua madre e intanto tuo fratello a cazzo ritto ti pigliava a frustate aspettando il suo turno per sborrarti in culo anche lui…” “Oooooh… sìììììì… sìììì…” “Che bel quadretto familiare… Dai Simo, fammi sentire come gli diresti al tuo papá: ‘Dai papá, spaccami il culo… sfondamelo…’ Dai, dai diglielo a papá…” “Ooooohhh… dai… ooohh…. papá… ooohh… spaccami il culo… ohhh… ti prego papá… oohhh… sfondamelo… oohhh… voglio che mi sfondi il culo…’ aaaahhh… sfondamelo tutto papá… aahhhh… ahhhh…. ahhh…” “Schifosa… sbrodola, sbrodola… godi nella vergogna… hai fatto bene a voler registrare tutto… è bene che domani ti risenta per sentire quello che hai detto… Ma non ti vergogni a pensare certe cose?… Eh?… Non ti senti una merda di donna?” “Oooohhh… sì…” “Come faccio a stimare una ragazza che mi dice che vuol farsi sfondare il culo da suo padre mentra lecca la fica di sua madre?… Tutto quello che posso fare è disprezzarti… non sai quanto ti disprezzo Simona…” “Oooooooohhhh….” “Dai, credo che adesso sia meglio smettere. Ho giá detto fin troppe cose, non me ne fare dire ancora per favore.” “Ohhh… dimmele… ti prego dimmele… le voglio sapere tutte.” “Simona attenta, poi ci stai male, certe cose è bene non saperle, dammi retta, goditi il cazzo in culo e via.” “No, no amore… oohh… ti prego dimmi le cose brutte… oooh… voglio soffrire… oooh… ti prego amore, fammi soffrire…” “Sei tanto perversa Simona… sei una pervertita di prima grandezza… sei una mela marcia e bacata… sei viziosa, sei depravata. Hai il vizio dentro… il vizio e la troiaggine… se fossi cristiana dovrebbero aggiungere un nuovo girone all’inferno per ospitarti… saresti la regina delle peccatrici… Che figlia di troia che sei… sei una grandissima figlia di puttana… Sei un escremento, un rifiuto umano, una scoria, un secchio di bottino… sei ributtante, rivoltante… con tutta la pena e la compassione che mi fai, a dispetto della pietá e della misericordia cristiana che provo per te non ci riesco a frenare la nausea tutte le volte che ti vedo, ogni volta che sento la tua voce blaterare le solite cazzate, ogni volta che infilo il cazzo in quella sorca sudicia, in quella fregnaccia zozza che non ho il coraggio di chiamare vagina… o in questo culo pieno di merda… che schifo… non so come mai non mi si smoscia il cazzo… mi sa che mi hai attaccato parte della tua perversione… mi fai vomitare Simona, mi fai cacare, mi fai schifo… fai schifo al cazzo porcocane, ma non ti vedi?… Adesso dovrei pigliarti a pedate, buttarti fuor di casa così ignuda come sei e mandarti affanculo una volta per tutte invece di stare qui a buttartelo in culo per farti contenta e toglierti le voglie… emorroide, costì, catarro… sei immonda…” “Oooooohhh…” “Vuoi saperle tutte, te le dico tutte… quando mi fai uscire di cervello, quando sei esasperante come solo te sai essere, a volte spero che muori.” “Ooohhh…” “Penso: ‘l’arruota una macchina, le casca una tegola in testa e via dalle palle, finalmente libero’… poi dopo mi dispiace e mi pento di aver pensato una cosa del genere. Anche te hai diritto a vivere la tua vita, poverina, anche se è solo una misera e meschina vita da serva e schiava… e poi io ti voglio bene… anche se per il mondo non sarebbe una gran perdita, anche se nessuno ti rimpiangerebbe a me mi dispiacerebbe se non ci fossi più… mi ci sono affezionato a te… Eh Simo, Simo… Ma lo vedi come piangi?… Te l’avevo detto che erano cose dure… perchè mi fai dire certe cose?” “Oooh… sob sob… oohh… hai fatto bene amore… ooohh… sob sob… hai fatto bene a dirmele… oohhh… sniff… me le merito tutte… ooohh…” “Ma ti rendi conto fino a che punto arrivi Simona?… Pur di pigliare il cazzo in culo accetti di farti umiliare in questo modo… Ma non è meno degradante supplicare, implorare, elemosinare in ginocchio, strisciare per terra?… Tanto figurati se non l’hai mai fatto… i pochi cazzi che hai raccattato prima del mio come vuoi averli trovati?… Sarai andata a cercarli in qualche discarica, o sotto un ponte tra i barboni e i senzatetto… comunque sei stata fortunata… ce ne sono pochi disposti a scendere così in basso da accoppiarsi con te… sicuramente quei poveracci con cui sei stata erano tutti ubriachi e drogati sennò non c’era versi che ti chiavassero, ci vuole troppo stomaco. Io lo faccio perchè sono una persona di cuore, un samaritano e un masochista… ho deciso di sacrificare la mia vita per darti un posto in cui vivere che non fosse il canile municipale, una porcilaia della Galbani o una stalla della Parmalat… uuughh… E poi dopo tutta la fatica che ho fatto per addestrarti non mi va di abbandonarti in mezzo a una strada… ti ho presa che eri una bestia selvatica e con santa pazienza ti ho trasformata in un decente animale domestico… non mi va di sprecare tutto il tempo e la fatica che mi ci è voluta… chissá in mano di chi finisci… chissá in che bordello ti vai a prostituire… Però tienilo da conto quello che sto facendo per te… cerca di mostrarti grata e riconoscente per l’enorme favore che ti faccio…” “Ooohh… sì amore… ooohh… grazie amore…” “Portami rispetto e ubbidisci senza far storie quando ti ordino qualcosa… non mettere troppo alla prova la mia pazienza o rischi di ritrovarti con le pezze al culo invece che col cazzo in culo… hai capito cogliona?… Eh?… Lo so che ti viene più naturale muggire, grugnire, guaire e belare ma ogni tanto puoi anche parlare… hai capito o no?” “Oooh… sì amore…” “Basta con questo amore. Mi hai rotto il cazzo. Devi dire ‘Sì padrone.'” “Ooohh… sì padrone.” “Adesso dillo muggendo come una vacca…” “Muuu… muuu… muuu…” “Grugnendo come una scrofa…” “Hrrnnhh… hrnnnhhh… oink oink…” “Abbaiando come una cagna…” “Bauuuu… bau bau… bau…” “Belando come una capra…” “Beeeeè… beeeeeè… beeeeeè…” “Nitrendo come una cavalla…” “Ihhhhhuihhh… ihhhihihihhh…” “Chiocciando come una gallina…” “Cooo… co co co cooooo… cooo…” “Miagolando come una gatta in calore…” “Miaoooo… miaooo… miaooouu…” “Ragliando come un’asina…” “Ih-ooohh… ih-oohhh…” “Bisogna riconoscere che le lingue le maneggi bene, sará perchè adopri tanto la tua… chissá perchè ti sei iscritta a legge… Boh… Ma insomma, Simo, cos’avresti capito? Eh? Me lo puoi spiegare con parole umane?” “Oohhh… che… oohh… che non valgo un cazzo… oohhh… che sono schifosa… oohhh… e perversa… oohhh… sono tanto perversa… ooohhh… invece te sei tanto buono… ooohhh… e io sono un disastro…. ooohh… e faccio schifo al cazzo… ooohh… e sono… sono…” “Basta, basta, chetati per favore… tra i gemiti e le lacrime non intendo una mazza… sicuramente non hai capito una sega… ripeti le cose che ho detto io come una pappagalla ma il significato ti sfugge… non ci arrivi poverina, sei troppo limitata, hai il cervellino troppo piccolo e le ciocce troppo grandi… uuggghh… non che mi facessi illusioni… ho parlato a me stesso, per sfogarmi, perchè non ne posso più di te e mio malgrado sono costretto a tenerti qui… sotto di me… col mio cazzo piantato nel tuo culo di troia… uuugghhh… maledetto amore… uuugghhh… le cose che mi fa fare… uuughhh… ora mi sa che ti sborro in culo… mi sa che ti faccio un bel clistere… ti annaffio le budella, ti ammorbidisco la merda che hai in corpo e domattina vedrai come cachi bene…” “Oooohhh… sì… sì padrone… oohhh… ti prego sborrami in culo… ahhh… fammi il clistere padrone… ahhhh… fammi cacare bene… ooohhh… io te ne voglio tanto di bene, sai?… ahhh… oohhh… io ti amo padrone… ahhhh… padrone… amore… amore mio…” “Ooohhh… troia… ah… sborro… ahhh… sì… ti schizzo in culo… ahhhh… ahhhh… ahhhh… oh porkocazzo… ahhhh… uuuuu…. uaaaaah…. uuuuffff… oooohh… vacca… ohhh… pffff…” “No… aspetta… non uscire ti prego… resta lì…” “Li dove?” “Nel mio culo amore.” “Ormai ci ho sborrato, non mi serve più…” “Pisciaci.” “Eh?” “Pisciami in culo amore…” “Dai Simona…” “Ti prego, ti prego… fallo per me… ti supplico padrone… amore mio… oohhh… voglio venire mentre mi pisci in culo… per favore…” “Però Simona… si fa un macello…” “Non ti preoccupare amore… lo cambio io il letto… per favore… per favore… per favore…” “Non ho parole Simona… veramente non ho parole… unmm… sei fortunata perchè invece la vescica ce l’ho piena… unmmm… in un cesso o nell’altro me la devo svuotare… ummm… facciamolo in questo… uuuuuu…. uuuuuuuuu… uuuuuuu…. uuuuuu….” “Oooohhh… oddio amore… ahhhh…. oddio sì… ah che bello… oohhh… pisciami in culo… ahhh… amore… sono un il tuo cesso… ahhh… godo… godo tanto… ahhhh… sto godendo… sì… sì… sto godendo mentre mi pisci in culo… ahhhhhhhhhh… aaaaaaaahhhhh….” “Uff… adesso però esco, eh Simoncina?” “Ooohhh… prendi un asciugamano per favore… uuu… sta lì…. uuuuu…” “Cavoli, il telefonino… chissá se sta ancora registrando…” “Dai, aiutami… ci pensi dopo a quello… ora aiutami… bisogna che vada in bagno dai… ci puliamo, mi dai la cremina sul buchetto e sulle mele che mi bruciano tanto e dopo cambio il letto…” “Okay, okay… ti aiuto io a cambiarlo… Su dai scemotta… vieni… appoggiati… usa l’asciugamano per tapparti un po’ il culo…”
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“Che faccio?… Spengo?” “Sì, spengi.” “Vai… a dormire che è meglio…” “Amore?” “Che?” “Mi stringi forte?” “Certo che ti stringo… eccomi qua…” “Grazie… grazie di tutto amore.” “Non è che sono stato troppo duro?… Ho detto delle cose parecchio forti…” “Hai fatto bene… te sei troppo buono con me… mi abitui male… ogni tanto mi fa bene un bagno di umiltá… serve a farmi restare coi piedi per terra…” “Ma questi bagni sono solo utili o sono anche dilettevoli?…” “Sono anche dilettevoli… scusa… sono un pochino perversa…” “Dai, non ti preoccupare, sono perverso anch’io che ti dò spago… E comunque, oh?… Sia chiaro che non le penso veramente le cose che ho detto, eh?…” “Ma certo amore, ci mancherebbe… pciù pciù… anche se qualcuna faresti bene a pensarla… pciù pciù…” “Cioè? Quali?” “Dai, adesso dormiamo che è tardi e sono sfinita… pciù… buonanotte amore e grazie ancora… smack… ti voglio tanto bene.”

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