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Racconti Erotici EteroTrio

Il bello della “serata Donne”

By 20 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Convocazione ore 8.30, casa di Emma, portare qualcosa da bere.

 

Fresco di patente risalgo la statale che porta verso casa di Sabrina. Arrivo davanti a casa sua, faccio uno squillo. Lei  esce dal portone in una tuta da ginnastica viola pallido “malaticcio” , sale in macchina e mi bacia. In quel periodo io e Sabrina ci frequentavamo sottobanco, non eravamo fidanzati o qualcos’altro, ma ogni tanto ci incontravamo per “studiare assieme” con la promessa di mantenere il segreto con in nostri conoscenti.  Il nostro rapporto era una specie di valvola di sfogo, sentivamo il bisogno, di tanto in tanto, di una certa intimità fisica, senza pensieri, senza il peso di sentimenti complicati a fare di sottofondo, il tutto in una situazione che era per noi due soltanto, il piacere di un attimo  che quanto tale andava goduto a pieno. Separiamo le nostre labbra, ingrano la marcia, casa di Emma non è molto distante.

 

Quando arriviamo il cane di Emma mi saluta con il suo fare da killer canino, non mi ha mai potuto vedere, attraversiamo in fretta e furia il giardino in ghiaia ed entriamo al sicuro di quella famelica bestia dalle fattezze di Lessie. Il salone è sempre il solito, due lunghi divani in pelle nera, residuo bellico dell’eleganza anni 80, sul tappeto centrale il tavolino che usiamo abitualmente per studiare e sulla parete centrale il pianoforte che Emma usa per prepararsi al conservatorio. Mentre metto la birra in frigo veniamo raggiunti da Silvia e la serata inizia come programmato. Ore 9, inizia la “serata Donne”. Parliamo del più e del meno, ed inizio a pensare che il rapporto segreto tra me e Sabrina non è così segreto, e che le mie altre due compagne sappiano molto di più di quello che voglio dire, ovvero sanno tutto, tra loro parlano di me. Un senso di vergogna si fa strada nei miei pensieri, mi chiedo cosa possa aver raccontato a loro due, sono anche mie amiche e soprattutto ho una cotta per Emma, e una cattiva pubblicità, o una pubblicità qualsiasi potrebbe annullare le mie già fievoli possibilità di instaurare un rapporto. Ad un tratto i discorsi si fanno più interessanti, si inizia a parlare di sesso. Che Sabrina fosse la più smaliziata tutti lo sapevano ma che lo fosse anche Silvia fu una vera sorpresa, immaginate la ragazza timida, carina ma offuscata dalla bellezza più prorompente delle sue due compagne, così veniamo a sapere di notti brave passate sui sedili posteriori di una Uno Fire, di qualche rapporto torbido in discoteca, di una vita frivola che non ci si aspetta da una ragazza come lei. Nella serata solo Emma rimane riservata e silenziosa, e dire che è di lei che i racconti mi interessano di più. So che Emma è stata fidanzata più volte, che i suoi compagni sono stati dei “bastardi”, ma non mi sono mai osato chiedere di più, Sabrina invece che deve aver intuito i miei sentimenti focalizza e anche direi forza, l’attenzione su di lei ma Emma diventa reticente, cosi per sbloccare il discorso Sabrina mi pugnala alle spalle:

 

“ Cosa vuoi che sia, io e lui scopiamo una volta a settimana e non c’è mica da vergognarsi”

 

Silenzio. Non mi vergogno (… dice lei), ma sono diventato rosso come un peperone, un conto è aver il dubbio che si sappia, un altro è esser messo nudo in piazza, ma noto che l’unico ad esser sorpreso dalla notizia, Sabrina s’è l’era cantata già molto prima, ma la dichiarazione ha fatto il suo dovere, ora Emma sta raccontando di tutto. Tra le varie cose, Emma  ha il trip mentale di  baciare una ragazza, dice che ha sempre avuto il desiderio di provarlo, ma che non è mai capitato . Sabrina non si lascia scappare l’occasione.

 

“Solo quello?! Bacia me. Cosa vuoi che sia?!”

 

Sabrina si mette a seder con lei, le carezza il viso e la bacia, dapprima è un bacio innocente, poi le loro labbra si aprono, e le lingue fanno capolino, l’una in bocca dell’altra. Non posso restare fuori da quel gioco.

“ Com’è stato?”, le chiedo. “Dolce, caldo, intenso, sapeva di lucidalabbra alla fragola”, Emma è sempre stata brava con le parole. “ Già che ci sei prova anche con Silvia” e anche se scoppiamo tutti e quattro in una risata, l’idea che volevo passasse è arrivata dove volevo e penso di aver trovato una complice in Sabrina che deve aver gustato oltremodo il primo bacio della sua amica. Silvia si alza e bacia a stampo Emma, Sabrina la intercetta, la blocca, la bacia, il corpo irrigidito dalla sorpresa di Silvia, si placa e ammorbidisce, non è più un bacio innocente. Un evidente rigonfiamento fa capolino dai miei pantaloni, non mi sforzo di nasconderlo, sull’altro divano Sabrina si sta destreggiando tra le due amiche. Sono solo baci, ma è uno spettacolo incredibile. La ragazza di cui sono preso, la ragazza che mi scopo e la ragazza che non pensavo così perversa, si stanno intrecciando come delle serpi. Mi avvicino al loro divano, mi siedo a fianco si Sabrina, che accortasi della mia presenza inizia a baciarmi il collo. Con una mano raggiungo la testa di Emma, le carezzo il lunghi capelli castani, e non sono l’unico, Silvia che si sta godendo i baci di lei, intreccia le sue mani con le mie. Una piccola pausa e un paio di battute, di commenti increduli su quanto appena avvenuto, poi chiedo a Silvia di avere un bacio, così, per togliermi la soddisfazione. Silvia si fa pregare un po, ma poi, grazie all’insistenza di Sabrina cede e mi dà un bacio intenso, le metto una mano dietro il collo e la accarezzo mentre i nostri nasi iniziano a staccarsi, il caschetto di capelli corvini è  la prima cosa che vedo quando riapro gli occhi, mi ribacia, questa volta velocemente e poi vola via da me per tornare al suo posto.  Tra me e me mi dico che è fatta, il mio primo intento è quello di baciare Emma, ed ora che le sue due amiche mi hanno dato il permesso posso permettermi di forzare un po’ la mano…

 

“Bhe Manchiamo solo io e te” dico innocentemente, “ No, dai, non mi sembra il caso, e poi mi sembra che tu te la sia già goduta abbastanza per stasera”, ma è Sabrina ad intervenire. Scosta i capelli, e le bacia il collo, sussurrandole qualcosa all’orecchio, “Si, va bene, ma solo un bacio”. Allunga le braccia verso di me, mi avvicino scambiando un cenno complice a Sabrina. La bacio, teneramente, il cuore sta suonando una taranta festosa, le sue labbra sono morbide e la lingua un tizzone ardende. Abbraccio il suo corpo ed assieme ad esso trovo quello di Sabrina, stringiamo il corpo di Emma e come due boa ci stringiamo al suo collo baciandolo. Sento i brividi lungo il suo corpo, e l’irrigidirsi delle sue mani sulle cosce. Ancora uno scambio di baci e poi Silvia dice la frase che tutti stavano aspettando “Ok, quel che succede stasera non ricapiterà mai più, e non ne parleremo mai, con nessuno. Capito?!” Ma Sabrina è già in topless, cosi come a breve lo sarà Silvia, le due restano a guardarsi per qualche minuto studiando i loro corpi, Silvia prende i seni della compagna ed inizia a massaggiarli, Emma come pietrificata assiste con me lo spettacolo delle due amiche che iniziano a baciarsi, le loro mani si intersecano in carezze, strizzate di seno e scendono poco oltre i pantaloni a tastare i loro culetti. Io e Emma siamo solo spettatori, fino a quando le due non si spogliano completamente e vengono a reclamare i nostri corpi. Sabrina che il mio già lo conosce mi lascia alle grinfie di Silvia.  I lineamenti di Silvia sono sottili, il seno piccolo comparato ai grandi capezzoli scuri, gli occhi neri mi scrutano famelici, poggia la mia bocca al suo ventre, una leggera linea di carne disegna i contorni dei suoi muscoli, gioco con il piercing sull’ombelico, lei stringe il mio volto al suo corpo, poi lo stacca e piega per regalarmi un bacio appassionato, come se la reticenza che aveva prima si fosse volatilizzata. La mia mano scivola sulla sua figa, al contrario di Sabrina, la sua era ornata da un soffice e curato triangolo di pelo, bastano pochi movimenti e sento colarmi addosso i primi caldi umori. Il suo corpo si inarca, facendo pressione sulla mia mano e il mio volto è nuovamente costretto al suo ventre, che ritmicamente si muove al suono del suo respiro. Completamente assorto da Silvia non mi  sono curato di chi mi è accanto, solo quando Sabrina ruba le labbra di Silvia mi accorgo che Emma e rimasta semi nuda al mio fianco. Piego il mio corpo verso il suo, la sua pelle è lattiginosa, bianca, indossa ancora il reggiseno che costringe la sua terza abbondante in un abbraccio di tessuto; le bacio il collo e la accarezzo con le dita ancora sporche di Silvia, mi lecca le dita e slaccia i gancetti, ora posso succhiare i suoi seni. Mente li bacio sento due paia di mani che cercano di togliermi i vestiti, resto nudo poggiato al corpo di Emma e sento il peso delle altre due che si baciano poggiandosi a me. Da dietro una mano afferra il mio pene e inizia a massaggiarlo, non so chi sia, ma mi sta mungendo come fossi una vacca, mentre faccio scendere le mutande di Emma al suolo. Ecco il mio premio ambito, una fighetta depilata con qualche pelo ispido lasciato dall’incuria, bacio Emma e la rigiro in modo da poter saggiare il suo ventre, istintivamente lei si rivolta in modo da raggiungere la punta del mio cazzo, succhia la punta e qualcuno mi sta segando al contrario, scendo con il ventre, Emma serra le labbra attorno alla mia carne e, liberato dalla mano, sento il calore della bocca di lei e la lingua che sta roteando sulla cappella. Il sapore della sua carne occupa i miei pensieri, Emma è lì che succhia il mio cazzo ed io contraccambio con la lingua, solleticando e divaricando le sue grandi labbra. Ad un tratto un brivido percorre la mia schiena, una altra bocca si unisce a quella di Emma, le mie gambe cedono dal piacere accasciandosi e strangolando la ragazza dei miei sogni. Ancora poco e le sarei venuto dritto in gola, ma Sabrina ha osato troppo succhiandomi il perineo e sono letteralmente crollato di piacere. Mi scuso con Emma e la bacio. Mentre le mie mani si sollazzano con i seni gonfi di Sabrina, è Silvia stavolta a reclamare il suo piacere, mi scosta dalle due e mi cavalca dandomi la schiena, la sua colonna vertebrale e un autostrada che si curva di piacere, all’aumentare del ritmo la prendo per i fianchi, senza uscire da lei, e la sistemo sul tavolino, a pecora, Sabrina si avvicina all’orecchio di Silvia, sussurrandole solo Dio sa cosa, e lei inizia a parlare, a descriver le sue sensazioni, Emma mi abbraccia e bacia la schiena eccitata dal racconto di quei momenti di godimento, quando vengo dentro Silvia sento un caldo riflusso partire dal mio cazzo e riempire la stretta figa di Silvia.  Abbracciati e ansimanti sul pavimento veniamo raggiunti, riconosco la tecnica di Sabrina nel succhiarmi l’uccello fino al fondo, ma è Emma che mi eccita, la vedo leccare quella feritoia piena di sborra, come se fosse latte per un gatto e quando incrocio il suo sguardo il suo volto è lucido, cosparso di me e di Silvia, i nostri sguardi s’incontrano così toglie Sabrina dal suo compito e la limona, in un misto di umori e di persone, poi reciprocamente iniziamo a baciarci e a succhiarci i genitali, inizio a riconoscere i vari sapori e le tecniche di pompino e associarle alle persone giuste. Di quattro corpi abbiamo fatto un entità unica, un orgia di piacere in cui inibizioni e preconcetti sono idee passate, cerco i fianchi di Sabrina, voglio ringraziarla, appoggio la punta al suo ano, sentendo una certa reticenza certo di insinuarmi molto dolcemente. Il suo culo è stretto, ma sebbene percepisco il suo dolore non resisto e continuo tenere il mio cazzo dentro di lei, mi muovo dolcemente, senza movimenti bruschi, e quel dolore si trasforma presto in piacere, che posso materialmente constatare dagli umori che stanno colando tra le sue gambe. Il suo buchino è così stretto che vengo in pochi attimi, questa volta è Silvia che pulisce i contorni dell’orifizio infilando il volto tra le sue cosce sode ed Emma a succhiare il mio pene e a renderlo nuovamente turgido; si impegna parecchio a tenermi attivo perché anche lei vuole la sua parte di gioco. Mi prendo una piccola pausa per riprender il fiato, Silvia e Sabrina mi hanno dato il cambio sul corpo di Emma, simmetricamente si dividono il suo corpo inondandolo di baci e saliva, e riscaldano i motori di lei, giocherellando simultaneamente con le grandi labbra, le due provano un piacere immenso a farla impazzire, e più forte sono i gemiti, più a fondo scavano le sue interiora, più forte succhiano la sua pelle, più torbidi si fanno i loro giochi. Le gambe aperte mi lasciano uno spiraglio di paradiso, il sua figa è rossa, lucida e aperta come un fiore appena sbocciato, le due amiche la tengono divaricata invitandomi a quella festa, mentre penetro Emma sento il calore pulsante del suo corpo, i suoi seni sono occupati da altre lingue e il movimento modulare dei nostri corpi viene propagato alle nostre compagne. Quando il ritmo si fa più vivace si fanno da parte per darmi un maggior spazio di manovra, restano di lato abbracciate, con le mani sui loro piccoli clitoridi per condividere più piacere possibile, gli umori di Emma lubrificano e risuonano ad ogni movimento,  sento il fiato di lei sulla pelle, poi un morso dapprima debole poi più forte, e poi tra in commenti di Sabrina e Silvia vengo appena fuori di lei e il mio seme inizia a colare tra le sue gambe.

 

Quando riaccompagno a casa Sabrina non sono sicuro che non sia stato tutto reale, lei ride divertita dal mio essere confuso.

“Non dovrei dirtelo,  ma era tutto programmato. Silvia voleva me etu, non negarlo volevi  scoparti Emma. Ed io? Io volevo tutto”

 

Davanti a casa mi dà un ultimo bacio, questa volta non sa di fragola sa di lei, sa di Emma, sa di Silvia, sa di sesso.

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