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Il ritorno di Sally

By 16 Settembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

&egrave sabato pomeriggio, dopo una settimana molto piena e stressante finalmente riesco a concedermi una giornata libera e ne approfitto per andarmene un po’ in giro; sento il telefono vibrare in tasca, &egrave un WhatsApp di mia moglie con una posizione GPS ed un messaggio molto chiaro: “Ho voglia di Sally, non farmi attendere…”.
Sono passate 2 settimane da quella sera in cui mi ha trasformato per la prima volta in Sally, la sua mogliettina passiva e sottomessa, facendo emergere un lato della mia personalità finora sconosciuto persino a me stesso.
Guardo il messaggio cercando di capire dove sia il luogo dell’appuntamento, ma non mi sembra familiare, così cerco la via sul navigatore e scopro che &egrave appena fuori città; mi metto subito in auto, non voglio contrariarla ed ho una voglia matta di essere Sally ancora una volta.
Dopo una ventina di minuti arrivo all’indirizzo che mi ha inviato e mi trovo davanti ad una villa. Non so cosa aspettarmi, così busso al campanello pieno di curiosità; mi apre la porta una donna sulla trentina con un completo da cameriera.

“Salve sono Maria, la signora la aspetta nel suo studio” mi dice, anticipando ogni mia parola, mentre mi fa strada all’interno della villa; la casa mi sembra enorme, faccio un po’ fatica ad orientarmi, ma cerco di carpire quanti più dettagli possibile per scoprire cosa mi aspetta.
Maria mi conduce attraverso un lungo corridoio prima di fermarsi, mi fa segno di aspettare fuori, quindi entra in una stanza e chiude la porta alle sue spalle, senza darmi la possibilità di sbirciare all’interno; sento delle voci femminili, ma non riesco a catturare nessuna parola del discorso, così non mi resta che aspettare Maria, che dopo qualche minuto riemerge dalla stanza, mi fa accomodare ed esce richiudendo la porta. Nella camera ad attendermi c’&egrave mia moglie che in piedi mi da le spalle intenta ad osservare qualcosa dalla finestra, lasciando passare qualche istante prima di voltarsi e finalmente guardarmi negli occhi. Lei indossa un completo nero da uomo con una camicia bianca ed una cravatta porpora e le uniche deroghe all’abbigliamento maschile sono date dalle scarpe abbinate alla cravatta con un tacco a spillo vertiginoso e dal make up che le incornicia finemente il viso; la sua femminilità e la sua sensualità emergono dirompenti a dispetto dell’abbigliamento, che non imbriglia le sue forme armoniose, ma le nasconde solo leggermente, lasciandole però intuire all’occhio di un osservatore attento.

Percependo la mia comprensibile curiosità, lei inizia a svelarmi qualcosa di quello che ha organizzato per la serata:
“Questa villa &egrave di mio zio, ma lui non vive più qui, ci viene di tanto in tanto per le vacanze. Maria lavora per lui, le ho chiesto di accoglierti e di preparare la cena e la sala per noi, ma stasera le ho dato la serata libera… Saremo soli e sarai tu a servirmi la cena da brava mogliettina”.
“Vuoi che mi vesta come lei?”, le chiedo con un pizzico di eccitazione, visto che la divisa da cameriera solletica da sempre il mio immaginario erotico da crossdresser.
“No, assolutamente. Ho comprato un abito anche per te, se sarai brava come l’ultima volta potrei anche fartelo indossare più spesso in futuro”.

Mi indica un divanetto nella stanza, su cui sono riposti una serie di pacchi ed una busta di un negozio di intimo; ingolosito dalla voglia di svelare il mistero del loro contenuto mi dirigo verso di essi, ma vengo bloccato subito da un suo comando:
“Dove credi di andare? Sono io che decido cosa deve fare la mia mogliettina. Non mi disubbidire o ne subirai le conseguenze”.
“Si signora” le rispondo, anche se la mia curiosità, frustrata da quel divieto, non fa altro che aumentare.
“Ora spogliati e riponi i tuoi abiti sul divano”.

Eseguo i suoi ordini e quando, ormai nudo, adagio gli indumenti sul divano sento i suoi passi dietro di me; improvvisamente con una mano sulla schiena mi costringe a piegarmi sul divanetto, in modo da avere le mie terga a sua completa disposizione. Inizia a strusciare il suo basso ventre sul mio culo, dandomi di tanto in tanto dei colpi come se mi stesse penetrando.
“Avrei voglia di scoparti subito, ma ho un bel programma per Sally stasera e sarebbe un peccato non rispettarlo…” mi dice mentre mi stringe le natiche con le mani.
La situazione si &egrave già fatta bollente e le sue parole hanno l’effetto di accrescere ancora di più la mia voglia e la mia curiosità.

Mi fa sedere e mi mostra una boccetta di smalto ed io mi rimetto alle sue cure, porgendole prima le mani e poi i piedi; mentre mi mette lo smalto sulle unghie dei piedi mi ammiro le unghie delle mani colorate di blu e mi scappa un sorriso, perché so che &egrave il primo passo della trasformazione in Sally. Lei lo nota e mi dice sorridendo che siamo ancora all’inizio, quindi mi fa alzare e mi fa voltare; sento il suo dito scorrermi tra le natiche, fermandosi di tanto in tanto sul buchetto, ed io sporgo un po’ il culo per offrirmi completamente a lei, mentre il mio arnese inizia a bagnarsi ed a gonfiarsi.

“Oddio come sei vogliosa, ma sono io che comando e non &egrave ancora il momento”, mi dice dandomi uno schiaffo sul culo che mi fa sobbalzare.

Prende la busta del negozio di intimo e ne tira fuori uno slip brasiliano di pizzo nero, che mi sbatte sul viso; lo indosso immediatamente ma lo slip fatica a contenere il mio cazzo, che sembra voler già evadere da questa nuova prigione di pizzo.
Lei mi aiuta ad indossare un reggicalze nero che sorregge un paio di calze velate con una riga dietro.
“La prossima volta faremo qualcosa per queste”, mi dice tastandomi il petto mentre mi allaccia un reggiseno in coordinato con lo slip.

Stavolta ne approfitto per guardarmi allo specchio ed ammirarmi un po’; quel completo intimo così sexy e lo sguardo complice e seducente di mia moglie mi fanno sentire bella e desiderata; soddisfatta, mi giro di spalle in modo da vedere l’effetto della brasiliana e delle calze sul mio posteriore. Essere l’oggetto del desiderio di mia moglie mi eccita a tal punto che inizio ad accarezzare il mio attrezzo bagnatissimo, ma lei mi ferma subito dandomi due schiaffi sul sedere.
“Decido io se ti puoi toccare! Oggi sei la mia moglie sottomessa, forse dovevo essere più chiara quando ti ho detto che ogni volta che mi disubbidirai sarai punita severamente!”
“Si signora”, mi affretto a rispondere, “sono la tua moglie sottomessa”.

Dallo scatolo bianco estrae un abito da sera blu, sobrio ed elegante, lo avevamo visto in una vetrina la settimana prima ed io mi illumino dalla contentezza per quel regalo inaspettato; lei mi aiuta ad indossarlo e per completare l’opera mi porge un paio di scarpe nere con il tacco a spillo da 7 cm.
“Ferma così” mi dice, mentre mi aggiusta una parrucca bionda sulla testa e dipinge le mie labbra con un rossetto rosa pallido.
“Ora sei perfetta, davvero un bel bocconcino” conclude mentre io mi ammiro allo specchio, piena di gioia.

Mi prende per mano e mi porta nel salone dove c’&egrave un tavolo apparecchiato per due con a fianco un altro tavolo con le pietanze già preparate; lei si siede, mentre io da brava mogliettina le servo la cena, sotto il suo sguardo compiaciuto. Quando mi giro per andare a sedermi sento i suoi occhi su di me e mi si accende un fuoco dentro; mentre consumiamo l’antipasto, sento il suo piedino sotto il tavolo risalire lentamente lungo la mia gamba fino ad arrivare al mio sesso, stuzzicandolo ripetutamente con la punta delle dita.
Questo gioco erotico continua per tutto il pasto ed io faccio fatica a rispondere alle domande della mia signora, che mi guarda con aria divertita mentre il suo piede mi provoca lampi di piacere e mi lascia completamente bagnata.

Mentre sparecchio l’ultima portata vedo con la coda dell’occhio che mia moglie si &egrave alzata e viene decisa verso di me.
“Bene bene, siamo arrivati al piatto forte della serata”, mi dice palpandomi il culo con decisione.
Con un foulard mi benda e mi guida attraverso i corridoi, non conosco la casa e non riesco a capire dove mi sta portando; quando ci fermiamo, mi bacia in maniera molto focosa, mentre le sue mani si muovono nervose sulla mia schiena.
Senza l’aiuto della vista mi lascio guidare dalla mia signora che lentamente mi fa inginocchiare; i suoi pantaloni sono scivolati via e le sue mani indirizzano la mia testa tra le sue gambe, conducendomi senza indugio verso la sua fonte di piacere. Bacio delicatamente l’inguine, prima che la mia lingua guizzi sulle sue grandi labbra, scappando di tanto in tanto sulla clitoride con affondi più decisi; sento il suo respiro farsi sempre più affrettato ad ogni colpo della mia lingua ed intuisco il suo piacere dai suoi gemiti che diventano sempre più rumorosi.
“Brava la mia maialina”, mi dice e mi accarezza la testa con una mano mentre con l’altra si assicura che la sua mogliettina non smetta di darle piacere.

Mi appoggia una mano sulla fronte, impartendomi un ordine silenzioso di fermarmi, e mi aiuta ad alzarmi; sento i suoi baci passionali sul collo, mentre le sue mani armeggiano sulla cerniera del vestito, lasciandomi in breve soltanto in lingerie. Lei mi spinge all’indietro, facendomi cadere su una superficie morbida, che intuisco essere un letto; mi gira e rigira secondo le sue voglie ed io in pochi attimi mi ritrovo a pancia sotto e bendata, mentre i suoi baci ricoprono la mia schiena ed il suo sesso preme sulle mie terga. Lentamente sento la sua bocca scendere sempre più in basso, mentre il mio attrezzo pulsa di piacere e chiede di essere liberato; la sua bocca oramai &egrave giunta sul mio culo e la sua lingua fruga vogliosa nel mio buchetto desideroso di attenzioni. Quando un dito si sostituisce alla lingua, sobbalzo per un attimo, ma nell’oscurità datami dal foulard il piacere della penetrazione &egrave amplificato ed io non riesco a trattenere degli urletti di piacere.
“Lo sapevo che aspettavi questo momento, porcellina vogliosa!”
Mi alzo a quattro zampe per godere il più possibile della situazione e dare libero accesso al suo dito che si muove rapido dentro di me; quando sento entrare anche il secondo dito, il piacere &egrave così intenso che non riesco più a resistere alla tentazione, libero finalmente il mio cazzo di marmo ed inizio a toccarmi, mentre la mia signora mi penetra sempre più intensamente. L’amplesso non si fa attendere molto, mi prende violento come un colpo di frusta ed io mi distendo mentre grido un “Siii” liberatorio e lascio che il mio arnese sfoghi tutto il suo piacere.

Trascorsi alcuni intensi attimi in cui cerco di riprendermi, sento ancora le dita dentro di me, ma ora sono ferme; le sue parole mi giungono all’orecchio come un sussurro.
“Questa &egrave l’ultima volta che mi disubbidisci troietta…”
Le dita abbandonano velocemente il mio buchetto, e lei inizia a sculacciarmi in maniera molto energica; ancora sfibrata dall’orgasmo appena raggiunto, accetto passiva la mia punizione, mentre il mio culo subisce la sua veemente punizione. D’improvviso mi viene tolto il foulard dagli occhi ed ho giusto il tempo di vedere il letto su cui sono che mi sento afferrare di nuovo per il mio culetto dolorante e rigirare in modo da ritrovarmi distesa sulla schiena.
“Siediti”, mi dice mentre un sorriso malizioso le increspa le labbra.
Lentamente mi tiro su e mi metto seduta, mentre lei si allaccia lo strap on. Mi afferra per le guance e mi sbatte la punta dell’oggetto più volte sulla faccia.
“Visto che sei una puttanella disobbediente, vorrà dire che ti tratterò come tale!”
Lo strap on insiste sulle mie labbra ed io accetto la punizione in silenzio; apro la bocca ed inizio a succhiarlo, cercando di riottenere l’approvazione della mia signora. Cerco di fare del mio meglio ed ogni tanto alzo lo sguardo per cercare un suo segno di approvazione; mi sembra di scorgerlo, ma capisco che mi sono sbagliato quando sento le sue mani premere sul mio capo, quasi a voler dettarmi il ritmo sempre più incalzante.

“Si, brava così… Ora però ho voglia di una bella cavalcata!”
Mi alzo in piedi, e mi piego sul letto mentre mi reggo sulle braccia. So quali sono le intenzioni della mia signora, così sporgo il mio culetto verso di lei, sperando che la punizione si trasformi in una nuova occasione per concedermi a lei e ricadere di nuovo in quel piacere perverso che ho provato essendo passiva nei panni di Sally. Lei non si fa attendere molto, le mie mutandine scivolano via e sento la punta dello strap on passarmi tra le natiche e spingere sul mio ano, quasi come se bussasse ad una porta, prima che lei mi lubrifichi per bene; la sensazione fredda del lubrificante mi fa sussultare ed aumenta il piacere della trepidante attesa che la mia signora mi faccia sua di nuovo. Questa volta l’ingresso &egrave meno doloroso, anche se più deciso, e l’asta scivola tutta dentro di me al primo tentativo; ogni colpo della mia signora mi fa ansimare ed il mio cazzo lentamente torna a dare segni di gradimento. Lei mi tiene per le anche e mi scopa ad un ritmo incredibile, quasi forsennato; mi mantengo al letto ed urlo di piacere ad ogni suo affondo, mentre il mio arnese sbatte sulla mia pancia al ritmo dei dei suoi colpi.
“Oggi ti voglio sfondare!”, quasi mi urla e le sue parole non fanno altro che attizzarmi ancora di più
Le ultime sue penetrazioni mi fanno sobbalzare sui tacchi e faccio fatica a mantenere l’equilibrio, al ritmo di quella cavalcata furiosa; però non voglio che si fermi, voglio essere sua, mi sento il suo oggetto del desiderio in questo gioco erotico ed ogni suo gemito di piacere &egrave quasi un incitamento.
Lentamente le sue spinte rallentano e sento lo strap on uscire dal mio sedere ancora pulsante di desiderio.

Mi spinge sul letto e si viene a stendere vicino a me, mi guarda con aria vogliosa mentre accarezza l’asta dello strap on e capisco che vuole che sia io a salire su di lei; in risposta al suo invito silenzioso, mi alzo e mi siedo su di lei guidando lo strumento di piacere verso il mio buchetto voglioso.
Quando sento che tutto lo strap on &egrave scivolato dentro di me, mi arriva un mix di sensazioni contrastanti: se da un lato in questa posizione mi sento aprire in due, dall’altra il piacere &egrave così intenso che il cazzo turgido mi diventa d’acciaio e quasi raggiungo l’orgasmo senza toccarmi. Provo a muovermi sullo strap on su e giù, ma questa posizione &egrave nuova per me e faccio un po’ fatica a prendere il ritmo; la mia signora, però, mi guida mantenendomi per le anche e sembra alquanto soddisfatta del risultato, poich&egrave la sento ansimare sempre più forte ed anzi mi incita a proseguire.
“Si Sally, non ti fermare, su e giù, fallo per me” le sento dire tra un gemito e l’altro e le sue parole mi eccitano ancora di più se possibile e mi fanno sentire ancora più sexy. Riesco a prendere un buon ritmo sullo strap on, il dolore &egrave completamente svanito ed io mi sento sempre più maialina mentre lo strumento di piacere prosegue la sua corsa dentro di me. Leggo sul suo viso le intense ondate di piacere che sta provando ad ogni affondo ed aumento sempre più il ritmo della scopata; lei mi blocca per le anche ed inizia a muovere il bacino per guidare la penetrazione, ogni colpo &egrave accompagnato da un “Oddio”, che sento sempre più frequentemente a mano a mano che si avvicina all’amplesso. Il suo orgasmo &egrave accompagnato da una serie di “Siii” urlati e da colpi più decisi.

La mia signora si ferma per gustarsi le sensazioni del momento, mentre io, estremamente vogliosa, sono ancora su di lei; questa volta sono io a rivolgerle un invito silenzioso, passandomi la lingua sulle labbra, e facendo roteare il bacino sull’asta. Mi lascia in sospeso per qualche attimo e poi mi fa cenno di si con la testa.
“Stendimi, mia signora, desidero essere scopata gambe all’aria. Ti prego…”
Lei batte con la mano sul letto, é il segnale che aspetto e mi stendo subito tirando in alto le gambe e tenendole con le mani; lei mi stantuffa subito con energia e decisione ed io godo in maniera indescrivibile. Il piacere &egrave aumentato dal vedere le mie gambe in aria con le autoreggenti e le scarpe muoversi a ritmo con ogni suo colpo; voglio di più e la sfido, stuzzicandola a fare di meglio.
“Aprimi il culo, so che lo sai fare!” le ripeto più volte, e lei in risposta mi scopa sempre con più passione ed inizia a masturbarmi.
Raggiungo l’orgasmo in pochi minuti, gridando come un’ossessa, e lei punta il mio cazzo verso l’alto indirizzando il frutto copioso dell’amplesso verso il mio busto ed il mio viso. Resto distesa sul letto, distrutta e con il culo che ancora mi pulsa di goduria; lei si stende accanto a me, mi bacia e restiamo così a goderci gli attimi finali di quella serata ad alto contenuto erotico, in cui sono potuta tornare ad essere Sally, la sua mogliettina passiva e porcellina.

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